Siamo grati ad Una Fides che ha trascritto e pubblicato questa stupenda Omelia di Padre Serafino Lanzetta. Il Signore continua a parlarci attraverso i sacerdoti secondo il Suo cuore. Intensifichiamo la preghiera, per noi e per loro, per poter sempre 'gustare' le sue meraviglie. Oggi, uniti ai nostri Santi e nella preghiera per i Defunti, invochiamo ogni grazia necessaria oggi e sempre in ogni ora della storia, che è lotta con l'errore e l'ambiguità, sempre a partire da noi stessi.
“Beati i puri di cuore, perché vedranno Dio”: è questa, cari fratelli e sorelle, la beatitudine cuore, potremmo così dire, chiave di queste otto beatitudini che rappresentano come l’apice della vita cristiana, di quel cuore che riposa in Dio, di quel cuore che vede Dio, che ama Dio e che fa di Dio il proprio tutto. La Santità, cari fratelli, che oggi celebriamo, la santità vissuta, incarnata in tanti uomini di Dio è proprio questo: Dio visto da un cuore puro.
Oggi però nella nostra società e nella nostra cultura è necessario spesso affrontare un dilemma, che probabilmente è anche nostro: come fare per poter coniugare l’unicità di Cristo, la superiorità del Cristianesimo rispetto tutte le altre religioni e quella paura, che ci attanaglia, che ci fa pensare in cuor nostro che se crediamo questo fino in fondo diventiamo intolleranti, incapaci di dialogo, o come si direbbe oggi fondamentalisti? Da un lato vediamo la Verità di Cristo e che le religioni dinnanzi a Cristo sono come neve che si scioglie al sole, perché Gesù è il Dio che si è incarnato, dall’altro vivendo in una cultura fondamentalmente debole anche noi pensiamo che il dialogo, il rispetto implichi il relativismo e non usciamo da questo dilemma. Come fare, cari fratelli? è semplicemente intolleranza e mancanza di rispetto e di dialogo dire che Gesù è l’unico? I Santi che oggi celebriamo ci aiutano a capire proprio che non c’è un dilemma, è un falso problema. Bisogna perciò coniugare Fede e Carità, Ragione e Amore che fanno da fondamento. Solo nella misura in cui riusciamo a coniugare queste due ali dello spirito dell’uomo e del cuore credente, Ragione e Amore, Fede e Carità, abbiamo allora la sintesi della realtà: la Verità della Fede e la Carità nei confronti dei fratelli, di tutti gli uomini di buona volontà. Le Fede che crede in Gesù Unico Signore, Unico Salvatore non è una visione unilaterale di Dio, non è la convinzione nostra di un Dio che è uno e trino, perché così la tradizione cristiana ha sempre insegnato.
La Fede è conoscenza della Verità, ma la Fede stessa è alimentata dalla Carità, non è unicamente conoscenza della verità, e questo che oggi maggiormente spaventa, una verità fredda, quasi matematica che mi impedisca di accorgermi anche di chi non è come me, di chi non pensa come me. La Verità che è Cristo non è un calcolo matematico, non è un teorema è una persona che ha un cuore, è una persona che ci fa amare: la fede pertanto promana dalla Carità e porta alla Carità. La Fede si compie nell’Amore e questo rapporto di Fede e Amore è possibile perché anche lo spirito dell’uomo è costituito da due dimensioni fondamentali, la ragione e l’amore.
Possiamo citare un grande monaco cistercense del XII secolo, discepolo di Bernardo di Chiaravalle, prima benedettino e poi dopo aver conosciuto Bernardo divenne cistercense, Guglielmo di Saint-Thierry il quale studia e spiega in modo molto bello la natura dell’amore che perfezione la ragione. L’amore, differentemente da quanto si pensa, non è soltanto sentimento; l’amore richiede la ragione, la ragione è il presupposto dell’amore e altresì il suo compimento. Guglielmo di Saint-Thierry identificando la carità con la vista posseduta dall'anima per vedere Dio, afferma che l’anima ha due occhi che sono «l'amore e la ragione. Se uno dei due opera senza l'altro, non andrà lontano». Se l’anima opera con la sola ragione alla fine si accorge sì di un Dio, dell’esistenza di Dio, creatore e causa di tutto, ma non riesce ad andare oltre, a descrivere questo Dio, a vederne il suo intimo, a vedere il suo cuore. L’amore completa la ragione e ci svela già che Dio, causa di tutto ciò che esiste, non è un principio, è Padre, ha un cuore, è colui che genera, è Colui che ha un Figlio e questo Figlio è la pienezza e procede dal Padre. E dal Padre e dal Figlio in virtù dell’amore che i due si scambiano procede lo Spirito Santo. Dunque amore e ragione, se uno dei due opera senza l’altro non potrà guardare: «possono però molto soccorrendosi a vicenda, diventando un solo occhio» dell’anima. Quindi ci insegna Guglielmo di Saint-Thierry che il compito della ragione è proprio quello di istruire l’amore, mentre il compito dell’amore è quello di illuminare la ragione così che la ragione divenga essa stessa amore e l’amore oltrepassi i confini della ragione. Il rapporto quindi fra l’uomo e Dio è essenzialmente un rapporto di Amore. Cito ancora una lettera di Guglielmo di Sant-Thierry il quale dice rivolgendosi a Dio «Tu ci ami in quanto fai di noi tuoi amanti e noi ti amiamo in quanto riceviamo il tuo Spirito. Il tuo Spirito è il tuo amore che penetra e possiede le intime fibre dei nostri affetti [...] Mentre il nostro amore è affectus, il tuo è effectus, un'efficacia che ci unisce a te grazie alla tua unità, allo Spirito santo che ci hai donato»
Allora, cari fratelli e sorelle, possiamo risolvere questo apparente dilemma, dicendo che la Verità ha un cuore, un cuore che è la Carità, e la Carità è alimentata e guidata dalla Verità, solo Colui che è insieme Verità e Carità è la Pienezza e Costui è Cristo, il Logos che ha un cuore trafitto sulla Croce per noi. Ecco la santità della vita, che diventa unità . Il santo non è sollecitato da dilemmi o continuamente pervaso da dubbi. L’anima del vero cristiano non è un’anima che crede e dubita, che dubita e crede, come purtroppo ultimamente è stato detto. Il dubbio è si una precarietà dell’intelligenza, ma non appartiene alla Fede, non è il nemico della Fede, non è lo scacco della Fede. Il santo, colui che fa unità nella sua vita, colui che vede la realtà nella sua unità perché crede e ama il Cristo, allora vive in pienezza e dà a tutti l’orientamento giusto per poter vivere in questo momento di forte relativismo in cui tutto sembra buono e dunque niente alla fine è veramente buono. Dobbiamo perciò guardare ai santi e guardando ai santi impariamo che cosa è la santità: potremmo dire che la santità è proprio questo Amore di Dio in noi, l’Amore di Dio che si incarna nella vita. E questa incarnazione dell’amore ragionevole e della ragione che ama è possibile perché Dio si è fatto uomo. Allora la santità, cari fratelli, è unità, la santità è Dio. Dio è il Santo. Quando Dio abita in un’anima, in un uomo, allora lì c’è la santità e perché Dio abiti nell’uomo, perché Dio abiti nella mia vita, perché io divenga santo, è necessario che io viva alla presenza di Dio, che io coltivi questa presenza di Dio nella mia vita, dunque ho bisogno al di sopra di tutto della preghiera, la preghiera è l’anima della santità, senza la preghiera non impariamo a camminare ogni giorno sulla via della santità di Dio.
Qui mi piace citare un passaggio di una lettera di sant'Ignazio di Loyola che dice in modo molto chiaro a tutti noi come si fa a vivere questa presenza di Dio che è preghiera: «Si procuri la presenza di Dio in tutte le cose, nelle conversazioni e nelle passeggiate, nel guardare, nel gustare, nell'ascoltare e nel riflettere, in una parola in tutto quello che stiamo facendo. Questa maniera di meditare, che ci fa trovare Dio in tutto, è più facile di quella che ci eleva a cose divine (che magari sono) più astratte e che esigono dello sforzo per potersele rappresentare. Questo salutare esercizio, quando ci prepariamo per farlo bene, ci attira, (ci fa vedere il) Signore anche nel breve tempo della nostra orazione. Esercitiamoci pure ad offrire spesso al Signore i nostri lavori e le nostre fatiche, pensando che le accettiamo per amore suo, sacrificando i nostri gusti per servire in qualche maniera la sua divina Maestà e venire in aiuto di tutti quelli, per la salute dei quali Gesù Cristo ha subito la morte» .
La santità è la ricerca della presenza di Dio, e questa presenza di Dio è orazione, è parola che si dice a Dio, è la ricerca della ragione del cuore, del cuore e della ragione, di Dio al di sopra di ogni cosa e questo, cari fratelli, è pienezza. Questo è il compimento. Dunque la santità si alimenta nella nostra vita con l’orazione, l’orazione ci conduce alla carità e la carità è il compimento della carità. In conclusione cito Luis di Granata, un domenicano spagnolo, contemporaneo di Sant’Ignazio di Loyola il quale scrive così: «La via più breve che ci conduce alla divina carità consiste nell'elevare il nostro cuore a Dio con affetti forti e con desideri infiammati del suo amore, conversando con Lui, in una confidenza rispettosa, tenendoci sempre raccolti alla sua presenza». Dobbiamo, cari fratelli e sorelle, allora quest’oggi in particolare, aspirare anche noi alla santità la quale non è qualcosa di astruso, qualcosa di elitario, riservato a pochi eletti: questo è gnosticismo. La santità è dono di Dio e Dio che è Padre ama donarsi a tutte le sue creature per renderle suoi figli; allora Dio vuole donare a tutti la santità e noi dobbiamo impegnarci per andare a Dio attraverso la Santità. Riusciamo a vedere allora insieme Ragione e Amore e Fede e Carità a Dio. Procuriamo di pregare ogni giorno, di vivere alla presenza di Dio, e questo ci riempie e ci porta alla Carità alla Santità. Sia lodato Gesù Cristo.
Firenze, Chiesa di Ognissanti,
1° novembre 2012
Omelia semplicemente cattolica e pertanto straordinaria di questi tempi.Che il Signore , la Madonna e tutti i Santi aiutino P.Stefano e tutti i Sacerdoti che amano la Chiesa Cattolica .Paul
RispondiEliminaSì, Paul, mi associo alla preghiera, anche per padre Serafino, che speriamo possa essere sottratto all'annunciata deportazione in Austria.
RispondiEliminaE' talmente bella ed inusuale rispetto alle minestrine dietetiche che ci propinano per omelie certi pastori, che andrebbe incorniciata, ne ho sentita un'altra molto bella anch'essa, nell'abbazia di Fiastra, un ricordo straordinario.Lupus et Agnus.
RispondiEliminaSantità, telefoni ad Angela ...
RispondiEliminahttp://www.tempi.it/angela-ha-il-cancro-e-sfida-la-morte-per-dare-la-vita-alla-figlia-che-porta-in-grembo-l-italia-la-lascia-sola#.UnUFQHCZYuc
Buenas dia a todos.
RispondiEliminaQuesta mattina, ironia della sorte Giorno dei Defunti, el obispo uruguagio della diocesi dove risiedo, che e' pure un amico, mi ha invitato per tradurre nella maniera piu' accurata possibile il questionario sulla famiglia inviato dal Vaticano a tutte le diocesi del mondo.
Era stranamente scritto in italiano, almeno la copia che mi e' stata mostrata.
Il Vescovo in questione, che senza nessun problema si autodefinisce tradizionalista, non riusciva quasi neppure piu' a parlare dopo la mia imbarazzata traduzione.
Se e' vero che le domande contengono gia' mezze risposte, prepariamoci alla rivoluzione copernicana della Chiesa Cattolica.
Saludos caballeros.
Dimenticavo il nome.
RispondiEliminaSaludos caballeros.
Mauro
Mauro, non puoi dirci qualcosa di più su quelle domande?
RispondiElimina
RispondiEliminaQui alcuni Link in merito al Questionario/Sondaggio tra i fedeli su divorzio e matrimoni gay
in preparazione del prossimo Sinodo dei -vescovi del 2014.
Questo sondaggio e´ stato spedito a tutte le conferenze episcopali nazionali e da "compilare" entro il 31.12.1013
http://www.finesettimana.org/pmwiki/uploads/Stampa201311/131102larocca.pdf
http://www.ilfattoquotidiano.it/2013/11/01/papa-francesco-e/763327/
http://www.cinemagay.it/dosart.asp?ID=31545
http://www.catholic-ew.org.uk/Home/Featured/Synod-of-Bishops-on-the-Family-2014
Mi chiedo per che cosa?
A che pro questo questionario?? In materia di fede o di Magistero cattolico l'opinione democratica o personale non importa, non dovrebbero svolgere alcun ruolo,
o no?
o meglio inviare copia del questionario?
RispondiEliminanessuno del blog che tramite amicizie in parrocchia o diocesi fornisca copia?
nel caso disponibile a traduzioni dall' inglese, francese...
rosa
http://vaticaninsider.lastampa.it/fileadmin/user_upload/File_Versione_originale/questionario.pdf
RispondiEliminaanche libero quotidiano versione stampa parla del questionario...devono aver fatto un contratto con una societa' demoscopica, dopo i ffi, i fedeli tutti
RispondiEliminarosa
il questionario e' prr i fedeli o per i vescovi e parroci? da quel che ho leto, sembrerebbe piu' per vescovi e parroci. domanda: ma i nunzi, le visite ad limina, i viaggi papali, la segreteria di stato,ecc., non dovrebbero coniscere gia' tali risposte ?
RispondiEliminarosa
Su Benoit et moi ci sono alcune delle domande relative alle tematiche sulla famiglia,per chi conosce il francese....a quanto ho capito io dovrebbe essere distribuito nelle parrocchie ai fedeli...avviso ai naviganti, siete sotto attacco, saltano le pagine, spariscomo le videate, attenzione agli hackers.Anonymous
RispondiElimina
RispondiEliminaRosa,
leggendo www.kath.net
da quello che ho potuto capire, i presidenti delle conferenze episcopali dovrebbero inoltrare il questionario alle diocesi e questi alle Comunitá
e quindi ai cattoli stessi, ossia ai laici, noi fedeli.Anche se qualcuno osservava che é praticamente impossibile un sondaggio in cosí´poco tempo.
Comunque una cosa é certa La Chiesa é viva con F.
La chiesa inglese lo ha messo in rete sul sito. qualsiasi fedele può rispondere
RispondiEliminaBeh, che volete, prima del lancio ufficiale delle riforme il Leader vuole assicurarsi l'appoggio della base...
RispondiEliminaè notevole che il Questionario prenda la posizione eretica che l'insegnamento della Chiesa è fondata sulla Bibbia e Vaticano II, inveche che sulla Sacra Scritura, Tradizione e il Magisterio perenne infallibile...
RispondiEliminamostra che gli autori sono modernisti, falsi, bugiardi, maligni e disonesti...
Poi le domande riguardono soltanto il slancio sociologico...
Romano
RispondiEliminaSi Luisa "il cane MASTINO per difendere il papa.
Non avevo ancora letto letto l'ntervento dell'attuale titolare della cattedra di Pietro in occasione della festa di tutti i santi 02.11.2013.
http://www.news.va/it/news/il-papa-allangelus-nella-festa-di-tutti-i-santi-ca .
Nessuno ha mai pensatro credo, che i Santi siano dei Super Uomini.
In questo caso vorrei ricoradere all'attuale titolare della cattedra di Pitro cosa dice il catechismo della Chiesa Cattolica
828 Canonizzando alcuni fedeli, ossia proclamando solennemente che tali fedeli hanno praticato in modo eroico le virtù e sono vissuti nella fedeltà alla grazia di Dio, la Chiesa riconosce la potenza dello Spirito di santità che è in lei, e sostiene la speranza dei fedeli offrendo loro i santi quali modelli e intercessori. 306 « I santi e le sante sono sempre stati sorgente e origine di rinnovamento nei momenti più difficili della storia della Chiesa ». 307 Infatti, « la santità è la sorgente segreta e la misura infallibile della sua attività apostolica e del suo slancio missionario ». 308
829 « Mentre la Chiesa ha già raggiunto nella beatissima Vergine la perfezione che la rende senza macchia e senza ruga, i fedeli si sforzano ancora di crescere nella santità debellando il peccato; e per questo innalzano gli occhi a Maria »: 309 in lei la Chiesa è già tutta santa.
Ma soprattutto vorrei ricordare all'attuale detentore della Cattedetra di Pietro che lui ha avuto la grande "umilta'DEL NOME Francesco"Vorrei ricordare che "San Francesco D'ASSISI "ha scritto un bellisssimo poema nei riguardi del creato, "Sorella luna e fratelleo sole " ii
E come sempre in quella sua LATENTE_AGGRESSIVITA'ora anche contro il Creato ha da dire."In questi giorni abbiamo visto nei giornali quell’immagine del crudele deserto”.Cattolici da museo, inamidati, da salotto, cetrioli sotto aceto,con la faccia da santino, superficiali o rigidi, vestiti sempre in lutto guardano sempre il pavimento, non siamo cristiani ci mascheriamo da crisi. Non bastavano queste differenze ora anche RISENTIMENTO per il CREATO.Non ho parole.
Consiglierei di leggere "la Vittima e la Folla" di R,Girard.Che mette in luce la violenza umana nella vicende della Passione di Cristo.Forse in questa epoca la nostra religione ha bisogno non di altri censori ma di essere difesa piu' vigorosamente di quanto sia stato fatto in anni recenti.
E per quanto concerne il vaticanista della Stampa,´ossia del "Vatican Outsider" sia piu' corretto e meno "cortigiano "e´ inutile che scriva a destra o a manca, sappiamo che e´ amico dell'attuale Vescovo di Roma e che al di fuori del Recinto di Pietro sicuramente successso non ne avra`.Purtroppo le nostre grandi `Penne"vivono o hanno avuto esperienze internazionali , vedi Oriana Fallacci o Tiziano Terzani,.E L'iTALIA E' PURTROPPO E' BEN CONOSCIUTA PER LA SUA OMERTA'.Quanto mi addolora vedere che questa meraviglosa Italia come diceva la Fallaci;;Si odiano anche all'interno dei partiti, in ITALIA.Non riescono a stare insieme nemmeno quando hanno lo stesso emblema, lo stesso distintivo(Renzi,l'astuto Renzi)perdio!GELOSI; BILIOSI; VANITOSI ; PICCINI; NON PENSANO CHE AI PROPI INTERESSI PERSONALI.Alla propia carieruccia, alla propia popolarita' di periferia...
"grande affresco complottistico"
RispondiEliminahttp://www.libertaepersona.org/wordpress/2013/10/le-calunnie-contro-padre-stefano-manelli/#more-124153
m
ps
RispondiEliminal'ECTR. Ovvero Il Consiglio Europeo per la Tolleranza e la Riconciliazione
http://sauraplesio.blogspot.it/2013/11/ectr-locchio-che-uccide-i-popoli.html
I Francescani dell'Immacolata (2013)
RispondiEliminavideo:
http://catholicafides.blogspot.it/2013/10/i-francescani-dellimmacolata-2013.html
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Il Figlio dell'uomo troverà la fede sulla terra?
omelia di P. Serafino M. Lanzetta, nella Domenica XXIX del T. O., anno C.
Il Signore nel Vangelo secondo Luca (18,1-8) di questa domenica ci pone una domanda che ci sorprende: è un monito e anche un enigma: «Quando il Figlio dell’uomo verrà troverà la fede sulla terra?». Perché il Signore lo chiede a noi? Forse lui non lo sa? E’ una domanda che particolarmente oggi ci interroga profondamente: abbiamo la fede e potremo conservarla?
Le insidie soggettiviste del momento attuale sono una minaccia alla fede. Sembra che credere in Dio fermamente e senza dubbi non sia più possibile. Data la nostra debolezza, Dio dovrebbe rassegnarsi ad un uomo ammalato e incapace, e così dovrebbe salvarlo con i suoi dubbi, con il suo ateismo di fondo.
Questa è la minaccia del relativismo che pretende di trasformare dal di dentro la fede; la minaccia dell’uomo che pretende di adattare Dio alle sue debolezze e non vuole più aprire il cuore e la ragione al mistero infinito e all’amore di Dio.
L’uomo rassegnato, che dice di non poter credere, è in verità un uomo che vuole fare Dio a sua immagine. Come fare per credere e credere nella verità? Dobbiamo pregare, pregare senza mai stancarci.
La preghiera però esige le formule di preghiera, le preghiere basilari (Pater, Ave Maria, Angelus, S. Rosario, ecc.), coma la professione della fede esige le formule della fede, il Simbolo. Come non è possibile credere ignorando o cambiando le formule dogmatiche, quantunque strumentali all'atto di fede, così non è possibile pregare rettamente trascurando le preghiere e pensando di ridurre tutto al "cuore" o di poter pregare in modo sufficiente con una sola preghiera "fatta bene", come si suol dire. Tanti cattolici diventano sempre più buddisti: pregano se stessi, contemplano se stessi.
Credo per pregare e prego per credere fermamente fino alla fine. Fino alla venuta del Figlio dell'uomo.
http://catholicafides.blogspot.it/2013/10/il-figlio-delluomo-trovera-la-fede.html