Chiudiamo l'anno, ma anche apriamo l'anno nuovo, con questa consapevolezza, auspicio e attese dei nostri cari sacerdoti di Vocogno.
Editoriale "Radicati nella fede" Anno VII, n° 1 - Gennaio 2014
Dopo il coraggioso e, nello stesso tempo, timido gesto di Benedetto XVI, costituito dal motu proprio del 2007, si è assistito ad una costante opera di “confino” della Tradizione della Chiesa.
Il Santo Padre disse che la Messa antica non fu mai abolita. In qualche modo confermò che non si può abolire, perché l'Autorità nella Chiesa serve a custodire la Tradizione come fonte della Rivelazione, così come serve a custodire la Sacra Scrittura, e non può mai far da padrona su di esse; se facesse da padrona, l'Autorità non sarebbe quella voluta da Nostro Signore e si configurerebbe come autoritarismo.
Ebbene, dopo il motu proprio Summorum Pontificum, le varie curie diocesane si impegnarono in una instancabile opera per fermare, arginare, confinare qualsiasi tentativo di ritorno alla gloriosa Tradizione della Chiesa, in campo sia liturgico che dottrinale.
È stato il boicottaggio totale della volontà del Papa, volontà che poi era un semplice atto di giustizia: non si può abolire la Messa che la Chiesa ha celebrato per quindici secoli e che ha fatto i Santi.
Nemmeno la terribile mancanza di preti, cui assisteremo in questi anni, nemmeno questa potrà liberare la tradizione dal suo confino. Piuttosto staranno senza preti, piuttosto chiuderanno le chiese, ma non permetteranno a un sacerdote tradizionale di celebrare la messa di sempre.
Quanti preti erano pronti a passare alla Tradizione, quanti erano seriamente interessati a riappropriarsi di ciò che è il più profondo patrimonio della Chiesa, quanti chiesero di imparare la Messa antica. Poi, come mannaia implacabile, la scure scese su coloro che con gioiosa semplicità iniziarono a celebrarla: processi canonici, rimozione dalle parrocchie, sottili accuse di scisma!... ecc... la storia la conoscete. Così il gelo cadde sui sacerdoti, molti dei quali giovani, che sognavano già di poter dire salendo all'altare “Introibo ad altare Dei...”. E che dire dei chierici? "Se ami la Tradizione sei pericoloso e non puoi essere ordinato per questa Chiesa”, questo è il refrain dei superiori dei seminari obbedienti ai loro vescovi.
Un gelo tremendo è così calato su una primavera possibile per le anime, dei sacerdoti prima e dei fedeli poi. Il Papa aveva sperato in un cambio di clima nella Chiesa, ma la vecchia guardia, fatta di ex- sessantottini oggi nelle curie diocesane, non ha permesso alcunché.
I preti amanti della Tradizione si sono rinchiusi in un mutismo prudenziale, i seminaristi in una “apnea” di coscienza per poter giungere alla sospirata ordinazione, illusoriamente convinti che le cose cambieranno quando saranno preti.
Ma è normale tutto questo? No di certo, non è normale nella Chiesa!
Tutti questi signori che osteggiano la Tradizione e la impediscono con strani bizantinismi, sono ancora preoccupati per la salvezza delle anime? Vogliono ancora fare il Cristianesimo? O aspirano a qualcosa di diverso? E se è così perché occupano la Chiesa di Dio?
Hanno promosso una nuova religione con dei timidi riferimenti al Cristianesimo di un tempo. Hanno lavorato, spendendo notevoli soldi!, per una trasformazione del Cattolicesimo in una religione presentabile nei salotti della cultura; si perdono dietro un dipinto da restaurare o dietro un testo da commentare, ma sono assenti sul campo... non vanno in confessionale e non salgono tutti i giorni all'altare, perché impegnati in qualche progetto culturale.
Sono ancora preoccupati che le anime si accostino ai sacramenti? Reputano ancora i sacramenti necessari alla salvezza, o sono solo preoccupati di fare “comunità”, sostituendo la struttura all'essenziale, cioè a Dio?
Ci auguriamo di tutto cuore che il nuovo anno porti due cose:
- Un sussulto di coraggio in tutti quei preti e seminaristi che stanno soffrendo per una chiesa sempre più nemica del suo passato. Vorremmo dire loro “Cosa aspettate a ribellarvi? Sì, a ribellarvi per obbedire a Dio! Considerate l'esito di questa Chiesa malamente ammodernata, considerate la grande tristezza che ha prodotto e obbedite gioiosamente a Dio. Solo così servirete con amore la Chiesa, perché la Chiesa è Tradizione.
- Un ravvedimento in coloro che hanno così osteggiato la Messa tradizionale e l'hanno confinata. Sappiamo che non tutti sono in cattiva coscienza. A loro vorremmo dire “lasciateci fare l'esperienza della Tradizione”, dateci le Chiese, permetteteci la cura delle anime e poi venite con tutta semplicità a considerare i frutti. Avete dato le chiese anche agli ortodossi scismatici, pubblicate anche gli orari di culto degli eretici protestanti, quando farete uscire dal limbo la Messa di sempre? Cosa direbbero i vostri vecchi parroci, i vostri nonni e i santi di duemila anni di cristianesimo?
Perdonateci se vi abbiamo parlato in tutta schiettezza, non vogliamo offendere nessuno ma suscitare un sussulto di coscienza: nelle situazioni drammatiche non c'è tempo per i convenevoli.
Che l'anno 2014 possa smuovere, per grazia di Dio e per la preghiera di molti, dal torpore tante anime sincere.
Ut Ecclesiam tuam sanctam regere et conservare digneris -
RispondiEliminaUt inimicos Sanctae Ecclesiae humiliare digneris.
TE ROGAMUS EXAUDI NOS.
Ut omnes errantes ad unitatem Ecclesiae revocare, et infedeles universos ad Evangelii lumen perducere digneris.
TE ROGAMUS EXAUDI NOS.
Tutto questo viene sottolineare l'assurdità dell'asserzione di Scalfari sull'abolizione del peccato da Papa Francesco. Il tradizionalismo è più che mai un peccato, ormai forse l'unico.
RispondiEliminaL'anno scorso ,di questi tempi, aspettavamo la fine del 2012 sicuri ,almeno io,che il demoniaco CVII stesse per esaurire i suoi effetti perversi.Il 2013 invece ci ha portato al posto del buon Benedetto un Papa col naso da pagliaccio ed amico di tutti i nemici della Chiesa .Pero' abbiamo sbagliato prima ad essere troppo sicuri e stiamo sbagliando adesso ad avere tanta paura. Tutte le cose umane finiscono in fretta ed infatti e' scritto:maledetto l'uomo che confida nell'uomo....Buon 2014 a tutti.Paul
RispondiEliminaVorrei pregare chi invita preti e seminaristi cattolici a compiere gesti eclatanti a smetterla una buona volta.Sono gesti inutili ,da disperati e che al momento sono estremamente controproducenti.Il risultato sarebbe che i seminaristi verrebbero cacciati dal seminario ed i preti verrebbero confinati in una parrocchietta di 500/1000 anime.E' questo che vogliamo? Questo serve alla Chiesa Cattolica? S.Giuseppe quando ,avvisato dall'Angelo ,seppe che Erode cercava Gesu' Bambino per ucciderlo scappo' in Egitto ,non si presento' ai sicari . Paul
RispondiEliminaCi sono 2 cose su cui mi permetto di non essere d'accordo, 'timido', il gesto di Ratzinger è stato coraggioso e controcorrente, ma la ferocia con cui è stato impedito, dileggiato ed insultati coloro che si attenevano alle indicazioni del SP è una cosa scandalosa, anche the man of the year ebbe all'epoca parole sferzanti e di fatto lo impedì in tutti i modi, non parlo delle mie terre perchè qua i preti sono tutti pci, neppure pd, quindi....poi mi pare che ormai ci sia poco o niente da fare, l'apnea sta divenendo asfissia in primis cerebrale, basta sentire parlare i preti tv , che fare? Pregare e tanto perché credo sarà ancora lunga la veglia dell'agonia, anche se si dice che Cristo è perennemente in agonia.Spero solo che il 2014 non sia peggio del precedente, io da parte mia ho già sofferto abbastanza....coraggio ,Mic, andiamo avanti.Lupus et Agnus.
RispondiEliminaNon capisco cosa intenda l'anonimo delle 13.45 dicendo di smetterla di invitare preti e seminaristi a compiere gesti clamorosi.
RispondiEliminaAnzi, proprio l'esempio di S. Giuseppe invita ad un gesto estremo: lasciare la propria terra per andare altrove dove gli era concesso sopravvivere!
In questo sono d'accordo (non so se l'anonimo se ne rende conto): quel gesto ammirevole potrebbe essere nel 2013/14 quello di lasciare certi seminari per andare là dove i seminaristi amanti della Tradizione sono veramente ben accolti. Ad esempio (ma ve ne sono altri) ad Ecône...
Perchè dice così Paul? Questi sono sacerdoti che parlano con esperienza. Come dicono in inglese:
RispondiElimina"They walk the walk, before they talk the talk.
Non sono mica ipocrite!
Fanno benissimo!
Bravissimi sacerdoti! Io sono con voi e prego per voi! Altroché!
E.
"""Tutto, prticamente tutto viene permesso, tutto eccetto la tradizione""".....................
RispondiEliminaPerche' dovremmo smetterla di invitare preti e seminaristi a compiere gesti clamorosi verso la Roma apostata e protestante? perche' non dobbiamo invitarli a cercare chiese e seminari veramente cattolici?
Perche?...........
dove sta andando la Chiesa Cattolica? E' vero che quella visibile rischia di subire una ""mutazione genetica"" o questa e' gia' avvenuta nostro malgrado e ne vediamo solo ora gli effetti?
Possiamo ancora recuperarla?
La risposta del "perchè no" ai tradizionalisti si trova facilmente leggendo Mancuso e Kung, che a mio parere rappresentano in modo esemplare gli sviluppi del Modernismo, data la loro notevole preparazione e iniziale vocazione sacerdotale. L'operazione che propongono, editorialmente molto sostenuta, è quella dell'abbandono del Cattolicesimo in senso proprio e del passaggio più o meno graduato, più o meno esplicito a una specie di (post)cristianesimo, di cui vorrero tenere la parte buona ( il "principio speranza" per il quale l'Amore vince e vincerà in una specie di Gloria Finale - in sostanza un teilhardismo con il suo Punto Omega vagamente accennato ) e buttare via la parte obsoleta ( i dogmi nella loro indefettibilità e la Chiesa come "societas perfecta" con poteri giurisdizionali ). I punti discriminanti sono la cristologia e la demonologia: Gesù Cristo non più come la Seconda Persona della Trinità incarnatasi, ma come il più esemplare fra gli uomini, quello più imbevuto dal Divino; il Demonio come figura metaforica delle forze caotiche, intrinseche alla materia, che si oppongono alla progressiva armonizzazione del cosmo, non come il Padrone del Mondo, ferocemente avverso all'umanità, contro cui Gesù Cristo ha espiato sulla Croce. Nel recente "Tornare a Gesù" di Kung è da notare come trionfi il "circiterismo" linguistico denunciato da Amerio: la resurrezione interpretata come "resuscitazione" dell'uomo Gesù, oggettivo argomento di speranza ma non fatto storico, o forse semistorico, o forse non si sa bene che cosa. In sostanza l'abbandono del credo di Nicea per un "adozionismo".
RispondiEliminaTemo che gran parte del clero sia in vario grado infiltrato o perlomeno tentato da queste idee, o forse nemmeno capace di porsi il problema nei suopi termini precisi; per cui il Cattolicesimo del "giuramento antimodernista" con relativa liturgia rappresenta un pruno nell'occhio. Quanto al problema del Male, del peccato mortale, della salvezza dell'anima, si glissa; come conseguenza, perfino i figli dei cattolici praticanti e militanti non se ne fanno più un cruccio. Esempio eclatante: ormai la convivenza prima del matrimonio in Chiesa senza l'ombra di un rimorso è un fenomeno dilagante e comunemente accettato.
Paul, una tattica più prudente era concepibile con Benedetto XVI, allorché si poteva sperare in una lenta ripresa della Tradizione, sia pure tra pericoli e tranelli di ogni tipo.
RispondiEliminaMa con Bergoglio al potere, sarebbe una tattica suicida.
Mi pare che molti fedeli della Tradizione apostolica non l'abbiano ancora capito: ora è guerra aperta, e le diplomazie e gli attendismi finirebbero per distruggere il piccolo numero dei tradizionalisti, perchè la volontà vaticana di 'normalizzarli' a tappe forzate è sotto gli occhi di tutti.
Il momento presente è decisivo: o combattiamo apertamente gli errori del Vaticano II e la cena bugniniana, oppure saremo distrutti.
E' lo stesso discorso che ho già fatto per i FI. Mi spiace, ma non c'è altra scelta.
Ho pubblicato l'anonimo cui Viandante replica con chiarezza proprio per dare un saggio delle subdole provocazioni di ogni genere che arrivano copiose e che non pubblico per evitare di disperdere inutilmente energie.
RispondiEliminaVogliamo ignorare anche 500-1000 anime della "parrocchietta", Anonimo?
RispondiEliminaLei considera significativi solo i "grandi numeri"?
Ciò che credo freni molti sacerdoti è proprio il rischio di perdere la cura delle (poche o tante) anime che sono loro affidate.
Quanto ai seminaristi, la situazione è ancora più complicata.
Quanto ai FI, i migliori di loro hanno perso sia le chiese che la cura delle anime che erano loro affidate. Solo il Signore potrà scriver dritto su queste righr stortissime.
RispondiEliminaNon hanno perso proprio nulla.
EliminaHanno nuove Chiese e nuove Anime cui accudire e una Volontà di Dio -come sempre- da cercare di corrispondere nel miglior modo possibile.
Un anno di grazie per tutti
Te Deum Laudamus
Scusate se insisto, ma per me si tratta di qualcosa di più consistente e "a fondo" di qusstioni di politica e "nomenklatura" ecclesiastica. Data la mentalità dominante, l'"onere della prova" rispetto ai contenuti della cristologia , dell'ecclesiologia e della morale tocca ai tradizionalisti. Certo, manifestazioni estetiche come quella dei cori di bambini del King's College ( recentemente su "Messa in Latino" ) e dei Regensburger Domspatzen, un tempo diretti da Georg Ratzinger ( su Youtube ) sono di per sè qualcosa di molto importante: quello che è insieme tenero, commovente e sublime non può non poggiare su qualcosa di oggettivo, perché paradossalmente il sublime tende a essere prova di se stesso. Però occorre qualcuno che sappia non tanto deprecare & anatemizzare i vari Mancuso e Kung, quanto "superarli" nel senso migliore, con l'informazione e la ferratura dialettica, da cui anche l'impatto massmediatico. Il che, per quanto riguarda me personalmente, significa studiare, studiare, studiare. Esemplifico. Papa Francesco si è lasciato sfuggire l'affermazione "Dio non è cattolico", che può essere intesa nel senso buono della teoria dei "semina Verbi" condivisa anche da alcuni padri della Chiesa
RispondiElimina( mantenendo l'unicità e primazia di Cristo Salvatore ), oppure nel senso peggiore del "latitudinarismo": tutte le religioni superiori sono vie valide verso l'incontro con Dio, pur mantenendo ciascuna la sua identità; per cui non sarebbe il caso di vantare la primazia del Cristianesimo e di fare "proselitismo". Raimundo Panikkar è un teologo cattolico ispano-indiano che si spostò dagli stuidi tomistici a quelli della mistica induista; ebbene, sento il dovere ndi studiare il suo percorso, i msuoi risultati, i suoi eventuali fraintendimenti eretici o eretichegginati. Non posso buttarlo nel cassonetto e basta.
Diversamente per me il tradizionalismo rischierebbhe di rimanere un fenomeno di estetismo nostalgico.
Mic l anonimo delle 500 1000 anime non è anonimo , si é firmato é paul.
RispondiElimina..appunto per questo, per la salvezza delle anime, la "ribellione" non dà risultati.
RispondiEliminaIn che senso "ribellione"? Ci si può "ribellare" in tanti modi. Alcuni "giusti", tanti altri sbagliatissimi. E' su questo che si "gioca" il futuro della Tradizione e la salvezza delle anime!
Su come "ribellarsi".
L'apostasia totale del Clero da Cristo e dalla Sua Chiesa di sempre si trova manifesta nel Codice di Diritto di 1983, dove tra tutti gli obblighi del clero, nei canoni 265-272 non c'è nessun obbligo di
RispondiElimina1) credere la vera unica fede
2) mantenere communione con Cristo Gesù
3) fare la volontà del Santissima Trinità
4) salvare le anime
5) conservare la tradizione
6) sottomettersi alla Sacra Scrittura
7) accettare il magistero infallibile di Cristo o della Sua Chiesa
8) opporsi alla Massoneria, o al Lucifero
9) predicare la vera fede
gli obblighi che sono contenuti sono poverissimi:
1) obbedienza al Santo Padre
2) l'abito clericale
3) estranità del commercio
4) celebacia
Tale religione non è la Cattolica...
Quindi, non è una miraviglia che tutto viene permesso, eccetto la Tradizione, perchè la legge della Chiesa stabilita da Giovanni Paolo II è così...
Romano
Permettetemi di dissentire pur essendo stato chiarissimo credo di non essere stato capito. Se ho un sacerdote capace e assolutamente anti modernista preferisco abbia la guida di una parrocchia di 7/8 mila amime invece di un pugno di case in montagna.Paul
RispondiEliminaUna domanda: qualcuno ha informazioni precise in merito alla notizia, secondo cui l'Ecclesia Dei avrebbe rigettato la richiesta di parte dei Francescani dell'Immacolata? Grazie.
RispondiEliminaQuello che frena tanti sacerdoti e seminaristi e' semplicemente l'amore per la Chiesa Cattolica. Perche' devrebbero lasciarla? La Chiesa e' casa loro ed anche nostra.Bergoglio o non Bergoglio vogliamo cambiare la casa e non cambiare casa.Paul
RispondiEliminaMetilde,
RispondiEliminaè una notizia non verificata.
"Hanno nuove Chiese e nuove Anime cui accudire e una Volontà di Dio -come sempre- da cercare di corrispondere nel miglior modo possibile."
RispondiEliminaImmagino che l`anonimo si riferisca ai FFI, ebbene, caro anonimo, la volontà alla quale i FFI devono sottostare è quella del commissario che nei testi da lui scritti effettivamente si prende per il buon Dio, facendo delle sue misure costrittive, delle sue sanzioni,l`espressione della volontà (a dire il vero il commissario Volpi, con grande umiltà ha messo una maiuscola a "volontà") di Dio.
Non penso che la Volontà di Dio possa essere quella di devastare, se non distruggere, un Ordine come quello dei FFI, di trattare Padre Manelli come se fosse un eretico e cattivo pastore, di allontanare dai fedeli le loro guide spirituali per spedirli lontano, molto lontano, privandoli anche dell`insegnamento e della formazione dei seminaristi, non penso che la Volontà di Dio possa essere la soppressione della Santa Messa.
Paul,
RispondiEliminaIl problema non si porrebbe se qualcuno di loro aderisse alla FSSPX, che non ha regolarizzazione canonica ma non si può considerare 'fuori' solo perchè non transige su alcuni punti fermi su dottrina e liturgia.
UN AUGURIO DI BUON ANNO con questo scritto: http://traditioliturgica.blogspot.it/2013/12/la-storia-e-la.html
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RispondiEliminaPaul, l'equivoco maggiore è pensare che abbandonare certa gerarchia sia abbandonare la Chiesa.
RispondiEliminaIo credo invece che per essere più vicini alla vera Chiesa e a Cristo si debbano prendere le distanze da una gerarchia che in gran parte, cosciente o meno, sta offendendo Nostro Signore.
In fin dei conti sono i modernisti che vogliono cacciare i veri cattolici e fanno di tutto perché questi se ne vadano. Ma i veri cattolici non se ne devono andare e non se ne vanno. La stessa FSSPX é nella Chiesa cattolica e mai si é sognata di andarsene, anche se hanno cercato di cacciarla con le scomuniche (la cui valenza non é qui il momento di discutere).
Quindi se tanti preti e seminaristi prendessero le distanze da autorità moderniste, anche la sofferenza della Chiesa, mistica sposa di Cristo, sarebbe mitigata. Già non sarebbe poco.
E inoltre se in molti si mettono a gridare che il re é nudo, forse anche altri iniziano ad aprire gli occhi!
Gentile Mic, mi scusi il fuori tema.
RispondiEliminaVorrei chiederLe una delucidazione sul fatto che il CVII è definito, anzi si è autodefinito "pastorale" e quindi non è "dogmatico".
Però la "Lumen gentium", la "Gaudium et spes" e la "Dei Verbum" sono definite come "costituzioni dogmatiche".
Come si spiega questa contraddizione in termini?
Perdoni la mia ignoranza, ma io non sono un teologo.
Grazie di cuore per l'attenzione.
Marius
Laicità, Cristianesimo, Occidente: un profilo storico
RispondiEliminahttp://www.zenit.org/it/articles/laicita-cristianesimo-occidente-un-profilo-storico-prima-parte
http://www.zenit.org/it/articles/laicita-cristianesimo-occidente-un-profilo-storico-seconda-parte
m
@ Marius delle h. 00.41:
RispondiEliminaalla tua obiezione risponde con la consueta chiarezza mons. Brunero Gherardini nel suo famoso libro "Concilio Ecumenico Vaticano II. Un discorso da fare", ed. Casa mariana, Frigento 2009.
Ti riporto qui di seguito un brano della recensione di quel libro fatta da don Curzio Nitoglia dove si chiarisce il tuo problema:
"Nel Vaticano II, dunque, [afferma mons. Gherardini, ndr] «non [vi è] l’assenza del profilo dottrinale, ma [vi è] l’assenza dell’intento definitorio e, di conseguenza, di nuove formulazioni dogmatiche. […]. All’ atto pratico, però, il sopravvento è sempre della pastorale. […] Su una sola conclusione non si sbaglia: si volle un Concilio pastorale. E solamente pastorale» (pp. 64-65; i corsivi sono nel testo). Il Gherardini asserisce:
«Dico subito che neanche una sola definizione dogmatica rientrò negli intenti della Lumen Gentium o degli altri documenti del Vaticano II. Il quale – è bene non dimenticarlo – non avrebbe nemmeno potuto proporla, avendo rifiutato di mettersi sulla stessa linea tracciata dagli altri Concili» (pp. 49-50).
All’obiezione che le Costituzioni Lumen Gentium e Dei Verbum del Vaticano II sono qualificate come “dogmatiche” l’Autore risponde che esse
«non ricorrono ai consueti canoni di condanna, rinunciando così a qualificare dogmaticamente le rispettive dottrine. Perché si parla allora di “Costituzioni dogmatiche”? Evidentemente perché esse recepirono dogmi precedentemente definiti» (p. 50)."
L'intera recensione è al seguente link:
http://www.doncurzionitoglia.com/sisinono_recensione_gherardini_vatII.htm
P.S.: la Gaudium et spes è titolata come costituzione pastorale, non come costituzione dogmatica.
Un grazie ad Amicus (22.13) per la chiara spiegazione.
RispondiEliminaVista la competenza e la chiarezza che riscontro sempre negli interventi di questo blog, desidero approfittarne per chiedere anche un'altra questione che mi sta a cuore, anche perché ultimamente con una persona della mia parrocchia se ne parla, spinti dagli interventi del vdr che si discostano del sentire cattolico in cui siamo nati e siamo stati educati. Quella persona ed io ci troviamo su posizioni contrastanti.
Si parlava della FSSPX, a cui è stata tolta la scomunica. Mi si dice dunque che oltre alla mancata regolarità canonica è rimasta un'altra grave faccenda, cioè anche la sospensione a divinis dei vescovi e di conseguenza dei sacerdoti.
È vero ciò? Cosa comporta la sospensione a divinis per i fedeli cattolici che desiderassero avvalersi della loro missione liturgico-pastorale?
Marius
http://www.archdioceseofcolombo.com/inner.php?news_id=288
RispondiElimina"Tutto, praticamente tutto viene permesso, tutto eccetto la Tradizione."
RispondiEliminaQuesto trova una spiegazione interessante nelle parole di Papa Francesco a Scalfari. In quello discorso della coscienza lui parla che qualcuno che ce qualcuna idea del bene deve seguirla e che così il mondo sarebbe bene migliore. Il problema della Tradizione per loro può essere qui lei viene dall'esterno, non è qualcosa che noi abbiamo pensato e fatto, è una concepzione della Chiesa che se impone a noi dall'esterno.
Il bene per loro è sempre soggetivo e viene dall'interno, mai è oggetivo e viene dall'esterno. Credono in un Dio che infatti è solo una immagine. E per questa raggione per loro la Tradizione è un male, lei è contro tutta la credenza di loro.
Questo è visibile hanno nel Concilio. Non sembra che nessuno Papa conciliare sia il portatore di una verità oggetiva conciliare. Tutti hanno un concetto soggetivo del Concilio che conferisce identità al suo pontificato. Tutti hanno parlato di un'ermeneutica di continuità e un'altra di riforma, ma adesso con Papa Francesco è evidente che questo non è il problema, perchè lui è un progressista e l'unica ermeneutica che può fare è quella della rottura. Il fatto di avere bisogno di una ermeneutica trasmitte l'idea di avere che conciliare il passato della Chiesa con il Concilio, questa era una cosa che se doveva considerare nel Concilio stesso, per non trasmittere a noi a idea che i Padri conciliari non sapevano che cosa stavano a facere...