Abbiamo imparato a conoscere, dagli scritti di Romano Amerio, riflessioni dense e pertinenti, porte con garbo teoretico e con un pensiero costruttivamente cattolico, che permettono di cogliere alcune delle variazioni antropologiche e prima ancora metafisiche all'origine dell'attuale crisi.
Riprendo ancora una Chiosa dall'ultimo suo lavoro, Stat Veritas, che analizza e commenta la Tertio millennio adveniente, la Lettera apostolica indirizzata il 10 novembre 1994 da Giovanni Paolo II all'episcopato, al clero e ai fedeli in preparazione del giubileo dell'anno 2000, per definire gli orientamenti pastorali per la Chiesa del nuovo millennio. È la Chiosa 33, su: il dono della Chiesa.
CHIOSA 21: Commento al § 32, p. 39.
«Essi [i cristiani] eleveranno inoltre con intima partecipazione il loro ringraziamento per il dono della Chiesa […].»Riprendo ancora una Chiosa dall'ultimo suo lavoro, Stat Veritas, che analizza e commenta la Tertio millennio adveniente, la Lettera apostolica indirizzata il 10 novembre 1994 da Giovanni Paolo II all'episcopato, al clero e ai fedeli in preparazione del giubileo dell'anno 2000, per definire gli orientamenti pastorali per la Chiesa del nuovo millennio. È la Chiosa 33, su: il dono della Chiesa.
CHIOSA 21: Commento al § 32, p. 39.
Non sappiamo se sia proprio preciso dire che la Chiesa sia un dono fatto ai fedeli. Sostenere questo è difficile perché LA CHIESA È I FEDELI. Quando il Signore ha fondato la Chiesa, in qualche maniera ha creato i fedeli. Noi fedeli siamo la Chiesa, quindi dire che la Chiesa è un dono dato a noi non ci sembra preciso. Si può dire: l’Eucaristia è un dono dato ai fedeli, ma la Chiesa pare di no, perché la Chiesa è la società dei fedeli: noi siamo stati, in qualche maniera, originati nell’atto in cui il Cristo, Capo e Corpo della Chiesa, ha fondato la Chiesa: «Come il capo e il corpo formano un unico uomo, così il Figlio della Vergine e le sue membra elette costituiscono un solo uomo, e l’unico Figlio dell’uomo». Queste parole sono tratte dai Discorsi del beato Isacco (Disc. 42; PL 194, 1831-1832), abate del monastero della Stella, che citava in proposito il capitolo 17 di san Giovanni: «Voglio, o Padre, che come io e tu siamo una cosa sola, così anch’essi siano una cosa sola con noi» (Giovanni 17, 21). Certo: noi fedeli, che costituiamo la fede, riceviamo il dono della Grazia, ma i membri della Chiesa sono i fedeli, incorporati al Cristo. Coloro che non hanno il Battesimo non sono nella Chiesa, non formano la Chiesa, sono fuori della Chiesa e, quando saranno battezzati, non si dirà che si dona loro la Chiesa ma che entreranno a formare la Chiesa.
La Grazia è un dono; l’Eucaristia è un dono; ci sono i doni, annoverati esattamente nei catechismi, che sono dati ai fedeli: i doni dello Spirito Santo. Quelli sono doni: perché sono donati. Possono esserci o non esserci; e possono non esserci anche se ci sono i membri della Chiesa.
È importante definire esattamente la realtà perché ci indica con esattezza la nostra collocazione in essa e ci dà le coordinate giuste per essere e agire secondo il progetto di Chi ci ha collocati in questo luogo e in questo tempo.
RispondiEliminaCarissimi,
RispondiEliminavero è che la maggior parte di coloro che scrivono e, ancor più, di coloro che leggono testi su internet, me prima di ogni altro, lo fanno, più o meno coscientemente, per distrarsi/rifarsi da una vita "reale" percepita (a ragione o a torto) come poco o punto gratificante, quindi non si può esigere che leggano i testi con l'attenzione con la quale leggerebbero non dico pagine di trattato, non dico pagine di manuali, non dico romanzi, ma neppure articoli di rivista, ma, onestamente, da qui a INTERPRetare CIò CHE HO SCRITTO NELL'ALTRO 3D, in modo da capire e far dire al mio testo l'opposto di ciò che volevo dire, ne corre.
Buongiorno,
RispondiEliminaQualcuno ci potrebbe parlare di Romano Amerio.
E' da pocco che ne sento parlare.
Grazie
La Grazia è un dono; l’Eucaristia è un dono; ci sono i doni, annoverati esattamente nei catechismi, che sono dati ai fedeli: i doni dello Spirito Santo. Quelli sono doni: perché sono donati. Possono esserci o non esserci; e possono non esserci anche se ci sono i membri della Chiesa.
RispondiEliminaChe dire, non della Chiesa, ma di quegli uomini di chiesa che soffocano i "doni dello Spirito" rappresentati dal carìsma dei Francescani dell'Immacolata, riconosciuto da Giovanni Paolo II, ricco di vocazioni e fonte di esperienze spirituali feconde per molti fedeli?
Qualcuno ci potrebbe parlare di Romano Amerio.
RispondiEliminaSto preparando un articolo.
...quindi non si può esigere che leggano i testi con l'attenzione con la quale leggerebbero non dico pagine di trattato, non dico pagine di manuali, non dico romanzi, ma neppure articoli di rivista, ma, onestamente, da qui a INTERPRetare CIò CHE HO SCRITTO NELL'ALTRO 3D, in modo da capire e far dire al mio testo l'opposto di ciò che volevo dire, ne corre.
RispondiEliminaAccade a tutti ed è possibile sia accaduto anche a lei.
Magari, se provasse a spiegarsi meglio?
- Prof. Stanislaw Grygiel
RispondiEliminaL'antropologia di Giovanni Paolo II
Tutte e tre le encicliche di Giovanni Paolo II sono dedicate all'uomo. Parlano di lui nel suo rapportarsi a Dio, il quale in Cristo Salvatore (1) si è rivelato all'uomo come Misericordia (2). Grazie all'Incarnazione l'essere umano è stato elevato ad una dignità che trascende l'uomo.
http://www.collevalenza.it/CeSAM/08_CeSAM_0088.htm
- Uno dei pregi del cristianesimo, senza dubbio, è stato quello di riportare l’attenzione alla centralità dell’uomo: una centralità che, però, non significa soggettivismo quanto piuttosto personalismo.
http://pastoralesalute.diocesipa.it/ilvaloredelcorponell'andropologiacristiana.pdf
- resurrezione della carne
http://www.vatican.va/archive/catechism_it/p123a11_it.htm
Il Sacerdozio Universale Messianico e Salvifico di Cristo, al quale si riferiscono i passi biblici di Genesi 14-18, del Salmo 110 (109), 4 e del capitolo 7, e seguenti, della Lettera agli Ebrei, ha trovato nel protestantesimo una vera e propria sincope...
radici gnostiche della teologia luterana, che sono evidenti sin dal pessimismo antropologico che risente dell’orrore e del disprezzo, appunto, gnostico della carne...
http://www.identitaeuropea.it/?p=281
Questo stesso dato credo lo si possa riscontrare nelle eresie del passato (basta pensare ai Catari) ed anche nelle nuove sette (ed in generale nella pseudo religiosità new age
http://www.gris-imola.it/ultime_notizie/LimbrogliodellesoterismodelNewAge.php)m
”Solo dopo avere costruito il fondamento della verità...” (Amerio)
RispondiEliminadi Divo Barsotti
http://chiesa.espresso.repubblica.it/articolo/45538
«Il pane è importante, la libertà è più importante, ma la cosa più importante di tutte è la costante fedeltà e l'adorazione mai tradita».
RispondiEliminahttp://www.zenit.org/it/articles/la-tentazione-del-pane
Anonimo 11:17
RispondiEliminaLa sua segnalazione è interessante e credo sia valido recuperare la cosiddetta "teologia del corpo" per evitar di cadere in una spritualità disincarnata, che nulla ha a che vedere col cristianesimo autentico. Con l'attenzione ben desta, tuttavia, a non cadere nel rischio opposto dell'antropocentrismo, ben evidenziato in alcuni testi conciluari e relatuve applicazioni.
Un discorso da riprendere e approfondire.
Ratzinger: Il “grande compito” che Giovanni Paolo II si diede in questo testo (Veritatis Splendor) “fu di rintracciare nuovamente un fondamento metafisico nell’antropologia, come anche una concretizzazione cristiana nella nuova immagine di uomo della Sacra scrittura”.
RispondiEliminahttp://www.ilfoglio.it/soloqui/22379
Mic devo dire che mi sono riletto i passaggi più volte...concordo con Amerio, ma faccio un distinguo
RispondiEliminachiesa dono ai fedeli ma la chiesa sono i fedeli....vero
certo che in assoluto "l’Eucaristia è un dono dato ai fedeli, ma la Chiesa pare di no, perché la Chiesa è la società dei fedeli: noi siamo stati, in qualche maniera, originati nell’atto in cui il Cristo, Capo e Corpo della Chiesa, ha fondato la Chiesa...."
la Chiesa può essere intesa "dono", se proprio si vuol sostenerlo a tutti i costi,
come figura espressa in termini poetici, il che però è altro dal linguaggio teologico.
Per es. ringrazio il Signore di poter uscire e trovare una Chiesa che professa il Credo (speriamo ancora per molto e fino alla fine)
che vivo come un dono, anche Istituzione con autorità che mi conferma.
Può essere intesa come dono nel senso di Chiesa-struttura che Dio ha pensato per i fedeli, perchè trovassero una madre Chiesa e ne fossero assistiti lungo il proprio cammino; quindi può essere intesa come dono per Chiesa come dispensatrice di grazie e Sacramenti...o in chiave storica, come custode del dogma, contro i rivolgimenti (finchè vuole ancora farlo ovviamente).
In questo senso, visto che è anche Maestra, per queste sue funzioni magari è dono, ma al più andrebbe inteso in senso lato, direi.
Linguaggio efficace e giustissimo, e sì poetico, il tuo.
RispondiEliminaCredo che Amerio si riferisca alla Chiesa nella Sua essenza. Se è "corpo mistico di Cristo", più che dono è appunto sacramento e portatrice di tutti i doni possibili che il Signore voglia dispensare attraverso la sua presenza e la sua opera divino-umana su questa terra...
Penso che un documento magisteriale possa anche avere passaggi e linguaggio poetici, ma deve introdurre all'essenza.
RispondiEliminaL'idea di Chiesa.
RispondiEliminaMessori a colloquio con il cardinale J. Ratzinger
http://ansdt.it/Testi/CulturaMonastica/Ratzinger-Messori/index.html
m
"Come il capo e il corpo formano un unico uomo, così il Figlio della Vergine e le sue membra elette costituiscono un solo uomo, e l’unico Figlio dell’uomo». Queste parole sono tratte dai Discorsi del beato Isacco (Disc. 42; PL 194, 1831-1832) "
RispondiEliminaIo aggiungerei: l'unico figlio dell'uomo che è anche Figlio di Dio e non è IL Figlio, ma partecipa della vita divina del Figli incarnato che porta a completa realizzazione la sua natura umana.