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venerdì 9 maggio 2014

Costanza Miriano scrive: 'Care suore americane'. Un discorso che si inquadra nella grande confusione ai vertici della Chiesa

Il cardinale tedesco Gerhard Müller, Prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede, lo scorso 30 aprile ha dato una bella strigliata alle suore del LCWR durante l’incontro con la loro presidenza [qui].

Le religiose americane nelle scorse settimane hanno conferito un premio, l’Oustanding Leadership Award, a suor Elizabeth Johnson. Nulla di strano, se la suora in questione non fosse una teologa il cui lavoro è stato aspramente criticato dalla Commissione dottrinale dei vescovi USA. Polemiche mai sopite hanno ritrovato, quindi, nuova linfa vitale. Nel suo discorso, il porporato ha definito il gesto “come un’aperta provocazione”, oltre che una violazione delle direttive del Vaticano riguardo alla riforma dell’organizzazione. 

Per contro, il 5 maggio, il card. Kasper si è distinto per aver partecipato ad un incontro pubblico [qui], presso la Fordham University per una "conversazione" con Cathleen Kaveny, studiosa di etica e giurista presso il Boston College, durante il quale il cardinale ha espresso apprezzamento anche nei confronti dell'altra studiosa cui è stato assegnato il premio, dal prefetto Müller definito appunto solo pochi giorni prima come una "provocazione aperta contro la Santa Sede e la valutazione dottrinale" a causa della "gravità degli errori dottrinali in tali scritti del teologo".
Da non dimenticare, tuttavia, che Müller, che in questo caso e nei confronti dei vescovi tedeschi appare tra i custodi della morale e della dottrina, non è che poi sia tanto tenero nei confronti della Tradizione.

Dicotomia e confusione persino ai vertici della Chiesa. In questo contesto riprendo uno scritto di Costanza Miriano(1) [vedi, nel blog], donna cattolica, sposa mamma e giornalista, apparso su Il Foglio di ieri.

Care suore americane, siate più ambiziose per favore! Abbiate più fantasia, puntate più in alto. Smettetela di cercare di assomigliare agli uomini, rendetevi conto di quale bellezza vi è stata regalata (anzi, magari non la mortificate con i tailleurini: se dovete rifiutare l’abito tiratevi un po’ a lucido, sennò scoprite la meraviglia di vestirvi come vuole il vostro ordine, solo per gli occhi del vostro Sposo).

Noi donne siamo diverse. Io per esempio ora sto scrivendo questo pezzo mentre parlo con quattro figli: di curva nord (pardon, sud) all’Olimpico, del meraviglioso uso di Whatsapp per lo scambio dei compiti, e di merende e rose e ciabatte da mare e capelli tagliati con le forbici da pollo. Nel frattempo sfoglio Edith Stein e penso alla cena. Un uomo impazzirebbe. Io mi limito a sperare che lo Spirito Santo sia generoso, e mi ispiri qualche idea decente senza costringermi a scegliere tra articolo penoso e cena moscia. D’altra parte, come dice Madeleine Delbrel, le donne hanno una speciale amicizia con lo Spirito Santo, le donne soffiano dove vogliono, non amano la regola. Delle tre persone della Trinità il maschile è in rapporto ontico col Verbo, il femminile con lo Spirito, per parlare difficile.

Posso capire chi chiede che la dignità femminile non venga mortificata, ma non che le femmine vogliano essere maschi. Tanto meno se ad avere un sogno che vola così basso sono suore, che lo sguardo in alto lo dovrebbero puntare per vocazione. La donna è la nemica numero uno del serpente, lo dice la Bibbia, e ha una “particolare sensibilità per il bene e una inimicizia per ciò che è meschino e volgare, per evitare di venire travolta dalla vita istintiva”, lo dice un dottore della Chiesa (Edith Stein: sono riuscita a ritrovarla la frase, nonostante il delirio casalingo), mettendo in guardia le donne dal consegnarsi totalmente alla loro emotività.

Alla donna viene affidata la vita, di tutti: Dio affida l’umanità alla donna, scrive San Giovanni Paolo II nella Mulieris Dignitatem, e cosa c’è di più importante della vita? Per questo spesso preferiamo non perdere troppo tempo con i Consigli di amministrazione e le Consulte e le Commissioni e i posti poco fecondi. Noi maneggiamo il tesoro più grande, la vita. La vita biologica e la vita tout court, le persone. Non possiamo perdere tempo con le etichette, ci interessa il contenuto.

Un tempo, per secoli forse, abbiamo dovuto lottare contro la nostra inclinazione naturale a perderci nel regalarci a quelli che ci sono affidati. Oggi, però, oggi che abbiamo saldamente occupato il terreno sul quale appoggiarci per essere di sostegno ad altri, non possiamo dimenticare che l’unica cosa che ci fa veramente felici è dare la vita. La vita biologica ai nostri figli, la vita e basta, in qualsiasi modo diamo sostegno a qualcuno, soprattutto i più deboli. Una suora può essere feconda in moltissimi modi, ma una suora che per esempio non veda l’orrore dell’aborto e lo chiami diritto è una suora doppiamente sterile, invece che essere doppiamente feconda come può esserlo una donna che non è votata solo alla sua famiglia, ma a tutti i piccoli e deboli che incontra.

E infine l’obbedienza. Una suora disobbediente, disobbediente alla Chiesa come alcune delle americane, è una contraddizione in termini, è una condannata all’infelicità senza appello. Non è libera di fare ciò che vuole, perché comunque ha i vincoli del suo ordine, ma non ha la custodia dell’obbedienza, che è una garanzia di fecondità. L’obbedienza è la parola più offensiva alle orecchie dei contemporanei, che credono di potersi completamente autodeterminare (vedi teorie del gender) e pensano di essere funzionanti. Come se l’uomo non fosse fatto di fango, come se l’uomo si reggesse da solo. Noi cristiani invece pensiamo che fondamentalmente il nostro meccanismo è inceppato, che siamo stortignaccoli, bacati, fallati (trovate voi la parola che io devo andare a cucinare). È per questo che l’obbedienza a un Padre che ci ama alla follia – e che per i cattolici si esprime attraverso la voce della Chiesa, unica garanzia che quello in cui crediamo non è un parto della nostra fantasia – per noi non è qualcosa che costringe, non è una fregatura, non è un impedimento, ma un sostegno, e l’unica speranza che abbiamo di riuscire a funzionare meglio.
________________________
(1) Costanza Miriano ha scritto il libro è “Sposati e sii sottomessa – Pratica estrema per donne senza paura”, Vallecchi, 2011, che grandi reazioni di rigetto ha recentemente suscitato in Spagna [qui].
Così ne parla la filosofa Laura Boccenti durante la prima presentazione a Milano, il 7 ottobre 2011: Cos’ha questo libro di speciale? Cosa ne ha fatto un successo così grande nonostante proponga alcune delle tesi più politicamente scorrette in circolazione? Parlare di temi come la sottomissione dalla sposa al marito, di generare figli come fine obiettivo del matrimonio, parlare di autorità ed ottenere quest’enorme quantità di consensi è un successo impensabile. È una interiorità che si apre al lettore senza narcisismo, con semplicità e, soprattutto, con verità. Costanza parla molte verità a partire dalla realtà vissuta, del quotidiano. Dall’episodio narrato emerge la verità. La verità posta a nudo dissipa qualunque ideologia. La verità nata dalla realtà quotidiana di ogni lettore – che si riconosce negli episodi – è efficace, possiede un senso che può essere percepito da tutti, tutti quelli che condividono quella esperienza.
« Quando parliamo – sottovoce per evitare il linciaggio – di sottomissione dobbiamo uscire dal linguaggio del mondo, che legge tutto nell’ottica del dominio, del potere. Il nostro Re sta in croce, però così ha vinto contro l’unico nemico invincibile, la morte. Anche noi quindi dobbiamo uscire dalla logica del potere, capovolgerla completamente. Innanzitutto perché la sottomissione non viene dal deprezzamento, non la si sceglie perché si pensa di non valere. E poi perché è il frutto della scelta della donna è il fatto che l’uomo sarà pronto a morire per lei. Quando san Paolo dice alle donne di accettare di stare sotto, non pensa affatto che siano inferiori. Anzi, è al cristianesimo che dobbiamo la prima vera grande rivalutazione delle donne… La sottomissione di cui parla Paolo è un regalo, libero come ogni regalo, che sennò sarebbe una tassa. È un regalo di sé spontaneo, fatto per amore. »

34 commenti:

  1. Da non dimenticare, tuttavia, che Müller, che in questo caso e nei confronti dei vescovi tedeschi appare tra i custodi della morale e della dottrina, non è che poi sia tanto tenero nei confronti della Tradizione.

    Già, ma ormai tutti quelli per cui tutto va ben madama la marchesa lo vedono come il custode della fede oltre che della morale.

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  2. Anonimo, per carità nessuno dimentica, però tra Muller che quantomeno prova a mettere in riga queste eretiche patentate che non solo non sono più cattoliche, ma neppure cristiane e il simpaticone kasper che tifa per loro...be' almeno Muller salva la faccia...
    John

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  3. L'articolo del Foglio è un esempio di cattolicesimo pop piuttosto superficiale.

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  4. Devo ammettere che su Müller la grazia di stato sembra funzionare... Su qualcun altro meno, forse perché non c'è nessuno stato!

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  5. Commenti come questo dell'anonimo qua su 16:29 su fanno cadere le braccia.

    Da una giornalista cattolica, non mi aspetto un trattato dottrinale, ma una testimonianza intelligente, vera.

    Se anche fosse"pop", ma propone, mostrando senza imporre nulla, cosa c'è da dire?
    Comunque una incursione nel mondo al femminile, che in questo caso non è "pop", forse ogni tanto non guasta.

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  6. D'accordo con Mic, ringraziamo il cielo che vi siano persone sulla scena pubblica come Costanza Miriano che ci mettono la faccia per difendere ciò che dovrebbe essere ovvio e basilare e non lo è più, come è giusto riconoscere che questa volta Muller, a differenza dell'imbarazzante kasper, ha parlato bene. La critica ci sta, se è costruttiva, o per difendere la Verità ormai spesso presa a calci anche all'interno della nostra Chiesa, criticare sempre e comunque per partito preso, anche persone che agiscono ancora da cattoliche e con il buon senso è controproducente
    John

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  7. E' da molto che K. fa uso della bevanda mate tanto di moda ?
    Il suo abuso e' così energizzante ?

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  8. Volevo solo fa notare che se i FFI avessero messo in discussione la dottrina in riferimento al CVII sarebbe dovuto intervenire il Prefetto Muller e non la Congregazione dei religiosi, questo vuol dire che non è in discussione la loro fedeltà al magistero ma altro che nessuno sa forse nemmeno Mons. Carbello.

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  9. eco, Mic, forse quelle "leadres" religiose non appartengono " al mondo al femminile", perche' tutte le volte che le vedo, in foto o in video, mi sembrano, come dire...una terza via," ni ggai, ni ggoi, ma..." ( giochino di parole cagliaritano, da leggersi con adatto accento sardo).
    Rr

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  10. Non so se avete notato nel riquadro che riporta la visita del card. Kasper alla Fordham University, le due "chicche" riportate:
    1) paragona la teologhessa "suor" Johnson all'aquinate in quanto anche quest'ultimo sarebbe stato sospettato
    2) riporta un aneddoto secondo il quale il vdr a fronte dell'essere stato messo in guardia in merito ad un libro di Kasper medesimo, avrebbe detto che le critiche entrano da un orecchio ed escono dall'altro.

    Se a ciò aggiungiamo quanto fu detto se non erro ai vescovi sudamericani del CELAM qualche mese fa circa il farsene un baffo di quanto dice la CdF, beh ! che dire ?

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  11. Aggiungo, dopo avere completato la lettura dell'articolo della Miriano, lei scrive:
    "... ma una suora che per esempio non veda l’orrore dell’aborto e lo chiami diritto è una suora doppiamente sterile".

    Mi spiace ma chi non vede l'orrore dell'aborto e lo chiama diritto non è sterile, è complice di omicidio, il che è diverso. La sterilità non è una colpa.

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  12. ot Odessa: è stato un massacro accuratamente organizzato ed eseguito. Agente nervino?
    http://aurorasito.wordpress.com/2014/05/09/odessa-casapound-tra-cia-mercenari-islamo-nazisti-e-gas-nervino/

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  13. Volevo solo fa notare che se i FFI avessero messo in discussione la dottrina in riferimento al CVII sarebbe dovuto intervenire il Prefetto Muller e non la Congregazione dei religiosi, questo vuol dire che non è in discussione la loro fedeltà al magistero ma altro che nessuno sa forse nemmeno Mons. Carbello.

    Ah sì?
    E allora, cosa c'entrava impedire la Messa antica?
    E come mai Carballo si esprime nei termini che riguardano il concilio e ricordano le parole del Kommissario Volpi?

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  14. Quello di Mons. Carbello è il pensiero dominante di moltissimi Francescani. Una deviazione nascente dalla falsa visione teologica di Rahner e Von Balthasar.

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  15. Quella del " Kommissario " e' troppo forte !

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  16. http://www.lanuovabq.it/it/articoli-kasper-senza-freniora-diventaimbarazzante-9164.htm

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  17. RAOUL DE GERRX09 maggio, 2014 22:16

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  19. Mic, secondo me il sinodo della famiglia potrebbe spingersi, almeno nella visione che penso persegua Kasper,ad abbracciare gli annullamenti facili degli USA. Ho trovato le ultime statistiche che si riferiscono al 2011 e sono impressionanti, mostrano una differenza "abissale" tra gli Usa e gli altri Stati: sulla totalità degli annullamenti fatti nel 2011, il 49% sono stati decretati negli USA il paese successivo la Polonia è al 6,4%, poi c'è il Brasile a quota 5,6%, l'Italia è al 5,1%...!!!!
    Questi sono numeri che interpellano. Se anche il resto del mondo applicasse gli standard Usa quanti sarebbero gli annullamenti? Si discuterebbe ancora dell'eucarestia ai divorziati? Forse no, non ci sarebbe bisogno del divorzio.
    http://nineteensixty-four.blogspot.it/2013/09/divorce-still-less-likely-among.html

    Paola

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  21. RAOUL DE GERRX10 maggio, 2014 00:10

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  22. Ho già detto quanto ritengo deprecabile la strumentalizzazione, e interpretazione pro domo sua, fatta da Kasper delle parole di Bendetto XVI, comportamento ancor più deprecabile perchè sa che Benedetto XVI non lo smentirà.
    Secondo Kssper si passa dalla comunione spirituale alla comunione sacramentale perchè se si comunica spiritualmente vuol dire che si è stati perdonati da Dio..
    Un blogger del Forum Catholique cita allora il Concilio di Trento:

    Concile de Trente, sess. XIII, ch. VIII :

    « Pour ce qui est de l’usage, nos pères ont justement et sagement distingué trois manières de recevoir ce saint sacrement. Ils ont enseigné que
    -1°)certains ne le reçoivent que sacramentellement en tant que pécheurs.

    -2°)D’autres ne le reçoivent que spirituellement : ce sont ceux qui, mangeant par le désir le pain céleste qui leur est offert avec cette « foi » vive « qui opère par la charité » Ga 5,6 , en ressentent le fruit et l’utilité.

    -D’autres, enfin, le reçoivent à la fois sacramentellement et spirituellement : ce sont ceux qui s’éprouvent et se préparent de telle sorte qu’ils s’approchent de cette table divine après avoir revêtu la robe nuptiale Mt 22,11-14 . »
    (Denzinger 1648)

    http://www.leforumcatholique.org/message.php?num=750170

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  23. Riporto allora a riguardo anche ciò che afferma in proposito (cioè le tre modalità di ricevere l'Eucaristia) il CATECHISMO DEL CONCILIO DI TRENTO:

    "Sapientemente i Padri nostri, come leggiamo nel Tridentino, hanno distinto tre modi di ricevere questo divino sacramento.

    -Taluni, e cioè i peccatori, ricevono soltanto sacramentalmente i sacri misteri, in quanto non hanno terrore di riceverli con labbra e cuore impuri. Di costoro l'Apostolo ha detto che mangiano e bevono indegnamente il corpo e il sangue del Signore (1Co 11,29). E sant'Agostino ha scritto che colui, il quale non si trova in Cristo e Cristo in lui, non mangia certo spiritualmente la sua carne, sebbene in modo carnale e visibile stringa con i denti il sacramento del suo corpo e del suo sangue (In Jn tratt. 26,18). Coloro pertanto che, cosi mal disposti, ricevono i sacri misteri, non solo non ne traggono frutto, ma, per sentenza di san Paolo, mangiano e bevono la propria condanna (1Co 11,29).

    -Altri ricevono l'Eucaristia solo spiritualmente; e sono quelli che, animati dalla fede viva che opera per mezzo della carità (Ga 5,6), si nutrono di questo pane celeste con i desideri e i voti ardenti, riportandone se non tutti, certo i più grandi vantaggi.

    -Vi sono infine altri che ricevono l'Eucaristia sacramentalmente e spiritualmente: e sono quelli che, seguendo l'avviso dell'Apostolo, hanno prima provato se stessi e indossato la veste nuziale, per poi avvicinarsi alla sacra mensa, riportandone tutti i copiosi e utilissimi benefici sopra ricordati. E evidente però che si privano di beni immensi e celesti coloro che, pur potendosi preparare a ricevere il sacramento del corpo del Signore, si contentano di riceverlo solo spiritualmente."

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  24. RAOUL DE GERRX10 maggio, 2014 12:56

    Kasper n'ignore pas la doctrine de toujours de l'Eglise sur la question de l'indissolubilité du mariage validement contracté et sur les dispositions afférentes en matière de sacrement.

    En proposant de l'altérer, il met l'Église en contradiction avec elle-même plus encore qu'avec son passé. Ce faisant, il contribue à détruire sa crédibilité, car une Église qui se contredit, qui s'aventure sur le chemin des variations chères aux sectes protestantes, est une Église qui, à terme, s'autodétruit.

    Est-ce le but recherché par le cardinal ?

    Ce qu'on peut en tout cas affirmer c'est que, ce faisant, Kasper se transforme en allié objectif de la maçonnerie, dont le but permanent est de déconsidérer l'Église en l'amenant à se contredire et à renier des points essentiels de sa doctrine, de sa morale et de sa discipline.

    Que penser, en effet, d'une Église qui, un jour, dirait une chose, et, le lendemain, son contraire ? Quelles que soient, par ailleurs, les "bonnes raisons" alléguées pour justifier cette contradiction…

    Je ne dis pas que Kasper est maçon — il l'est peut-être, je n'en sais rien — ; mais ce que j’affirme, c'est qu'il parle aujourd'hui, sur ce nouveau sujet, comme naguère sur celui de l'œcuménisme, comme un maçon infiltré dans l'Église, ou, pour le moins, comme un clerc très réceptif aux idées de la maçonnerie. Ce qui ne pourra que paraître suspect à tout catholique digne de ce nom.

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  25. Ufficiale: Paolo VI sarà proclamato Beato il 19 ottobre prossimo.



    http://www.news.va/it/news/paolo-vi-sara-proclamato-beato-il-19-ottobre-pross

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  26. X chi sa il francese: Les insultes du PF sul blog di Béatrice

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  27. È un blogger americano ad aver compilato quel che lui chiama "insulti" di papa Bergoglio e che io ho spesso definito etichette sprezzanti che dividono i cattolici in buoni, quelli che piacciono al Papa ( Bergoglio-compatibili) e cattivi, tutti gli altri.
    Non mi ricordo di Papi, almeno quelli che ho "conosciuto", che avessero quel tipo di linguaggio.

    http://thatthebonesyouhavecrushedmaythrill.blogspot.fr/2013/12/the-pope-francis-little-book-of-insults.html

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  28. Anche Parolin pone la sua pietra al monumento alla gloria del superpapa, del Papa superstar, lo fa in una conferenza sulle ....parole del Papa!
    Ho così appreso che quando usa quelle sue espressioni tipo Dio spray o Chiesa che non è una baby sitter( Parolin evita di menzionare le etichette=giudizi sprezzanti su certi cattolici) Bergoglio "rivive in esse la sapienza del porgere dei padri della Chiesa».
    Non ci sono più limiti all`ammirazione idolatrica.

    http://vaticaninsider.lastampa.it/vaticano/dettaglio-articolo/articolo/parolin-parolin-parolin-33998/

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  29. RAOUL DE GERRX10 maggio, 2014 20:43

    En tout secrétaire d'État il y a un cireur de bottes qui sommeille, c'est bien connu.

    … qui sommeille ou qui fait semblant de sommeiller…

    Les Merry del Val sont rares…

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  30. Dal blog Sacri Palazzi, del vaticanista Andrea Tornielli, ho tratto questo interessante commento, relativo al tema del dialogo tra le religioni e tra credenti e non credenti:

    Peccatore scrive:
    C’è (però) un “dialogo ideologico”,…. Lo troviamo in una stessa “ideologia del cammino”, quella che ti dice che “indietro non si torna” (ricordate a chi piaceva?); che se guardi indietro non vai avanti; che se muovi una critica, pur motivata, sei cattivo; che se affermi una verità non sei aperto all’incontro … Ecco allora, in chi parla del dialogo, tornare dalla finestra ciò che aveva estromesso con fanfare dalla porta: l’ideologia!
    In molta Chiesa attuale … questo dialogo ideologico, fa il paio con un’ideologia del cammino che poco ha a che fare con la carne del pellegrino che dialoga mentre, sulla strada, va verso la propria méta, di cui non è proprietario.
    In fondo, dice mia moglie, io mi sento accusata: essere quel che sono mi viene fatto sembrare tutto uno sbaglio, mentre tutti quelli che fino a ieri mi sembravano sbagliare vengono tutti giustificati: quando li incontro che cosa gli dico? Che hanno ragione più loro di me?! A questo punto a me non va di dialogare, perché non ho più nulla da dire…

    Al che mi sono sentito in dovere di aggiungere il mio personale puto di vista:

    Cattolico scrive:
    Dialogo ad ogni costo, anche se i fanatici musulmani mettono in croce, letteralmente, i nostri confratelli cristiani.. e noi zitti, guai a replicare, a condannare il gesto, (non si vorrà mica pregiudicare il dialogo, l’ecumenismo?), e poi l’ideologia del cammino, che copre tutto e tutti, qualsiasi deragliamento dalla retta via, dalla verità..tanto, la Chiesa (sacerdoti, vescovi, cardinale, lo stesso VdR) non possiede la verità, guai a chi afferma il contrario, è un fondamentalista, quindi via tutti in cammino per la pedonata perenne…però senza catechizzare nessuno, eh? non si vorrà mica correre il rischio di convertire qualcuno (Scalfari, Pannella, ecc.); proselitismo? No, NO, NO, è un’enorme sciocchezza. Infine l’esaltazione dogmatica dell’ecumenismo. “In principio era il Verbo…”, macché, era l’Ecumenismo, dove ognuno si tiene la sua bella religione, il Talmud, il Corano, perché tutti preghiamo lo stesso Dio, perché tutte le religioni portano alla salvezza, in Paradiso. Povero Nostro Signore Gesù Cristo, ma non glie lo aveva detto il Padre? Si sarebbe risparmiato un sacco di insulti, privazioni (“il Figlio dell’Uomo non ha un sasso su cui posare il capo”), sofferenze, e anche la morte in croce.
    Guai (=anatema) a chi pronuncia la frase “extra Ecclesia nulla salus”, oppure “non c’è altro nome sulla terra nel quale gli uomini possono essere salvati” o, infine, “perché nel Suo nome tutti i ginocchi si pieghino (tutti eh?, amato VdR), in Cielo, in terra e sotto terra”.
    Messa così, la Chiesa non ha più senso di esistere, bastano le attuali Onlus o ONG per provvedere ai migranti ed ai rifugiati.

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  31. Il VdR accoglie misericordiosamente i peccatori incalliti, guardandosi bene dall’ammonirli, dal chiedere loro la conversione ed il cambiamento di vita, e dileggia, deride, accusa i cattolici legati alla tradizione, ai c.d. principi non negoziabili, ai vecchi riti, al catechismo di San Pio X.
    Ma allora, commenta un’esemplare madre di famiglia, tutta casa e Chiesa, lavoro e figli “io mi sento accusata: essere quel che sono mi viene fatto sembrare tutto uno sbaglio, mentre tutti quelli che fino a ieri mi sembravano sbagliare vengono tutti giustificati: quando li incontro che cosa gli dico? Che hanno ragione più loro di me?! A questo punto a me non va di dialogare, perché non ho più nulla da dire…”

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  32. Sono annunciati 2 film sul vdr, uno a regia di Cavani e l'altro italiano ed un musical,poi non mi si venga a dire della ritrosìa del vdr ad essere così popolare, né che si dicano corbellerie come 'il pastore puzza di pecore e le pecore lo seguono', p.Livio dixit....lapdogs, nothing more, boring and disturbing.

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  33. Per essere onesti fino in fondo, vengono crocifissi anche mussulmani, tanto per par condicio; da qualche parte in Argentina cominciano a venir fuori delle voci fuori dal coro che denunciano lo stato rovinoso in cui il generale inverno qua divenuto eterna primavera, ha ridotto la CdG, quanti fuggirono letteralmente scioccati, quanti deviarono, pare stiano ancora tentando di recuperare i cocci, per dovere di cronaca devonsi segnalare i pochi coraggiosi che osano alzare la testa e dire qualcosa di diverso dal peana incontrollabile, si vocifera che riceverà un premio di riconoscenza da parte degli israeliani per il suo 'impegno nel dialogo ecumenico e per i suoi trascorsi ed i più che buoni rapporti con la numerosissima comunità ebraica argentina, Skorka sufficit.....di che si parla poi, quando chi non si adegua al pensiero unico della NCB viene sprezzantemente catalogato, classificato e schedato in un unico corpus di reati, cioè quello di tentare di essere cattolici senza appartenenza se non allo spirito del Vangelo, insomma chi cerca di non farsi trascinare nel mainstream della laudatio sempiterna.....glisso con eleganza sulla stomachevole piazzata, l'ennesima, di ieri, mi autosilenzio, tanto verrò segato, non importa.....auguri a tutte le mamme del blog che meriterebbero d'essere ricordate per più di un giorno all'anno fatto solo per scopi commerciali.....quando ero piccolo l'8 maggio era dedicato alla Madonna....Anonymous.

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  34. "guardandosi bene dall’ammonirli, dal chiedere loro la conversione ed il cambiamento di vita"

    Traggo spunto dalla riflessione di @Cattolico per estrapolare da un’intervista al Card. Bagnasco, capo della CEI soltanto questa sua risposta:

    [...]
    Dai Sinodi sulla famiglia verranno aperture sulle unioni civili, almeno sul piano dei diritti individuali?

    «La dottrina della Chiesa e anche i vescovi italiani hanno sempre manifestato il rispetto per le scelte individuali di ciascuno, dentro però a una valutazione di tipo morale che corrisponde alla dottrina cattolica. È stato rilevato molte volte come in ambito giuridico non pochi diritti che vengono invocati siano già riconosciuti dal codice civile. Sotto questo profilo, a livello di individui non mi pare ci siano novità da prevedere. Diverso sarebbe il discorso di diritti legati a una coppia, analogamente al matrimonio».


    Quando leggo queste interviste mi chiedo sempre: ma è un politico a rilasciarle? E che significa: “La dottrina della Chiesa e i vescovi italiani hanno sempre manifestato IL RISPETTO per le scelte individuali di ciascuno…” ?

    Prima di tutto il VERO rispetto per la persona consiste nel ribadirgli (dovere tra l’altro principale di un ecclesiastico) che ciò che egli chiama le “scelte individuali di ciascuno”, quando esse si discostano palesemente dalla volontà di Dio, vanno contro di Lui, perciò automaticamente contro tutta la sana Dottrina della Chiesa (altro che dichiarare quindi: “La dottrina della Chiesa ha sempre rispettato…” ! ) e si chiamano necessariamente STATO DI PECCATO, in cui spesso ormai uno può vivere ormai il più delle volte del tutto allegramente con l’avallo di chi dovrebbe invece “insistere in ogni occasione opportuna e non opportuna, ammonire, rimproverare, esortare (cfr. 2Tm 4,2), insegnare, raccomandare con ogni autorità (Tt 2,15)”, e invece viene pronunciata la solita parolina vaticansecondista: RISPETTO (ovviamente madre dell’altra: DIALOGO).

    -E in più, visto che non ci si può fare mancar niente, la successiva affermazione “DENTRO PERO’ a una valutazione di tipo morale che corrisponde alla dottrina cattolica” pare proprio l’eco delle tribune politiche, in cui si può tranquillamente dire una cosa e il momento successivo la cosa opposta: in fondo è un esempio della new wave del MA-ANCHISMO tante volte qua sottolineata.

    E intanto le anime che fine fanno? E di quante dovranno rendere conto al Giudice Supremo coloro che avrebbero dovuto pascerle ma che in realtà hanno il più delle volte pasciuto solo se stessi, così ormai politicamente impegnati ad essere (apparentemente) rispettosi?


    Il resto dell’intervista, piuttosto lunga, qua:

    http://www.corriere.it/cronache/14_maggio_10/attenti-quei-poteri-occulti-che-puntano-una-societa-piu-debole-5d92c54c-d804-11e3-8ef6-8a4c34e6c0bb.shtml

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