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Pierre Virion (1898-1988) nel 1967 ha editato in francese (Parigi, Téqui) un libro molto interessante intitolato Mysterium iniquitatis. La casa editrice Effedieffe lo pubblica ora in italiano, data la sua estrema attualità nonostante i suoi 46 anni d’età.
In tale libro Virion spiega che la crisi religiosa, la quale travaglia gli uomini di Chiesa non deve portare i fedeli al pessimismo e allo scoraggiamento. Infatti come Gesù “solo la Chiesa ha parole di vita eterna” essendo essa il Corpo Mistico di Cristo. Quindi non dobbiamo temere e disanimarci: alla fine la Chiesa di Cristo risorgerà come Gesù risuscitò dal Sepolcro. La situazione ecclesiale odierna è desolante, ma non disperata. Per il cristianesimo non esiste la disperazione, vi è la desolazione del Gòlgota, del Sabato Santo e del Sepolcro, alla quale segue immancabilmente la gloria e il trionfo della Pasqua di Risurrezione. Come Cristo la Chiesa non muore, può sembrar morta, ma non lo è anche se viene fatta seppellire dai Sommi Sacerdoti, anzi più ci si avvicina alla fine apparente e più si è prossimi alla Risurrezione reale.
Sopratutto oggi (v. l’intervista di Eugenio Scalfari a papa Bergoglio, Repubblica, 1° ottobre 2013 [confermata da quella più recente]) assistiamo alla realizzazione di quanto previsto 46 anni or sono da Virion, fondandosi sui disegni risalenti all’Ottocento del complotto della Massoneria contro la Chiesa, in Mysterium iniquitatis.
“Motus in fine velocior”: un peso che cade nel vuoto più si avvicina al fondo e più aumenta di velocità. Ora la velocità sfrenata con la quale avanza la Rivoluzione religiosa nell’ambiente ecclesiale ad opera dei Sommi Sacerdoti a partire dal 1962 è sempre più alta, sino a sorpassare abbondantemente la barriera del suono con le esternazioni di Francesco I. Quindi mi sembra che questo sia l’ultimo atto dell’opera di “auto-demolizione” del potere sociale del Papato ad opera di un Papa. Se Francesco I non fosse Papa la sua azione non sarebbe universalmente e intensissimamente deleteria, se agisse al suo posto una persona privata e senza autorità le conseguenze del suo agire sarebbero limitate, private e senza autorevolezza. Questo era il piano della Massoneria: “un Papa secondo i nostri desideri, che non sia iscritto alla Setta, ma ne abbia lo spirito e faccia lui la Rivoluzione in cappa, chippà e tiara”. Dio ha permesso che si avverasse, ma da ogni male permesso il Signore sa trarre un bene maggiore.
Papa Bergoglio ogni giorno, come una valanga inarrestabile, parlando come dottore privato, durante le omelie della sua messa privata, concedendo interviste e soprattutto agendo in maniera sovvertitrice dell’ordine sociale e religioso e della dignità papale, demolisce ciò che dopo il Concilio Vaticano II, miracolosamente, era rimasto - pur se malamente - ancora in piedi. Egli vuole fare il Vaticano III senza convocare, celebrare, dibattere e confermare un Concilio, nemmeno “pastorale”; sarebbe troppo “dottrinale” e “teoretico” per il suo spirito “pragmatico”. Il rimprovero che Küng, Schillebeckx, Metz, Boff, Gutierrez, Martini muovevano a Paolo VI, a Giovanni Paolo II e a Benedetto XVI (aver bloccato lo spirito del Vaticano II) è condiviso in pieno da Francesco I, il quale riprende la loro obiezione ed asserisce di volere portare sino alle ultime conseguenze il “Vaticano II” operando, senza teorizzare (non dico “dogmaticamente” ma neppure “pastoralmente”), una sorta di “Vaticano III”.
La stessa dottrina dell’ermeneutica della continuità tra Vaticano II e Tradizione della Chiesa - espressa ma non provata da Giovanni XXIII, Paolo VI, Giovanni Paolo II e soprattutto da Benedetto XVI - viene contraddetta e sfatata da Francesco I con fatti e con detti. Oramai la Sovversione è talmente sicura di aver vinto la battaglia che non sente neppure più la necessità di camuffarsi, siamo veramente al “redde rationem” finale. Il Mondialismo espone ed opera alla luce del sole ciò che sino a qualche anno fa faceva segretamente e dietro le quinte.
Virion titola il suo libro con una frase di San Paolo, il quale nella Seconda Epistola ai Tessalonicesi (II, 6-7) ha rivelato la venuta dell’Anticristo finale: “Voi conoscete Colui che lo trattiene, di modo che egli si manifesterà al suo preciso momento. Infatti il Mistero d’Iniquità già opera internamente. Solo quando Colui che ora lo trattiene verrà tolto di mezzo, allora l’uomo d’iniquità si manifesterà, ma il Signore Gesù lo ucciderà con un soffio della sua bocca”.
I Padri ecclesiastici interpretano questi due versetti in maniera moralmente unanime e il Dottore Comune o Ufficiale della Chiesa (San Tommaso d’Aquino) fa sua la loro interpretazione. L’Anticristo finale si manifesterà, ma vi è un “ostacolo”, un “katechon”, “Colui che lo trattiene”, che è il potere spirituale e sociale del Papato. Quando questo potere non avrà più la forza socialmente sufficiente per trattenere l’Anticristo e sarà stato ridotto ad influire solo sulle singole anime, allora questi apparirà, però sarà ucciso da Cristo stesso, il quale veglia tutti i giorni sino alla fine sulla sua Chiesa.
San Paolo chiama l’agire degli anticristi iniziali (che operano durante il corso della storia ed agiscono già nell’epoca in cui l’Apostolo scrive, nel 53 ossia appena 20 anni dopo la crocifissione di Gesù) e dell’Anticristo finale (che si manifesterà verso la fine del mondo) “Mysterium iniquitatis”. Ma al momento stabilito e permesso da Dio, quando il Papato dopo essere stato attaccato da tutti i fronti avrà perso, momentaneamente, la sua forza sociale di restaurazione, allora apparirà l’Anticristo finale. Il liberalismo, che vuol ridurre il Cristianesimo a puro fenomeno individuale, negando la Regalità sociale di Cristo, è uno dei pilastri della “contro-chiesa” ed apre le porte all’Anticristo finale.
Questi due versetti di san Paolo si applicano perfettamente a quel che sta succedendo oggi. È chiaro che il Mistero d’iniquità, operante segretamente durante la storia della Chiesa sin dall’epoca apostolica, si collega al Vaticano II, ove, tramite la collegialità, l’ecumenismo e la libertà delle false religioni, la potenza sociale restauratrice ed antisovversiva del Papato e della Chiesa è notevolmente scemata. Già allora Paolo VI parlò di “auto-demolizione della Chiesa”, dello “spirito di satana entrato nel Tempio”. A partire da allora pian piano si è manifestato il Mistero d’Iniquità in tutta la sua ferocia e virulenza (e lo vediamo oggi sotto i nostri occhi) sino al Regno dell’Anticristo finale, che tuttavia sarà annientato da Cristo.
Però non dobbiamo preoccuparci eccessivamente. Era scritto, previsto e Dio lo ha permesso per trarre dal male un bene maggiore. Dopo aver fatto ultimare la sua Rivoluzione in cappa e tiara, dopo la “grande apostasia” (2 Tess., II, 3), apparirà l’uomo d’iniquità, ma Gesù lo annienterà. “Nolite timere pusillus grex, Ego vici mundum!” (Lc., XII, 32). La vittoria finale, dopo tante sconfitte intermedie, appartiene a Dio e alla sua Chiesa. E così sarà. “Verbum Domini manet in aeternum!”.
Occorre sapere che papa Bergoglio si è formato alla scuola della filosofia della prassi. Uno dei suoi principali rappresentanti è senz’altro Ludwig Feurbech, che studiò filosofia a Berlino con Hegel. La sua opera più conosciuta è L’essenza del cristianesimo del 1847, nel 1851 pubblicò Lezioni sull’essenza della religione e nel 1857 Teogonia (l’origine di Dio). Egli si inscrive appieno nel solco della filosofia moderna che è «antropocentrica: il suo centro di riflessione non è […] Dio, ma è l’uomo. Però sino a […] Feuerbach nessuno aveva spinto l’antropocentrismo sino al punto di negare Dio. […]. La tesi fondamentale di Feurbach è l’identificazione dell’uomo con Dio. […] Egli fa dell’uomo l’essere supremo, identificandolo con Dio». La nuova religione immanentistica e antropocentrica di Feurbach consiste nella «divina trinità nell’uomo: l’unità di ragione, amore e volontà».
Ora questo spirito lo si ritrova già nel Concilio Vaticano II e papa Bergoglio lamenta che - dopo aver aperto le porte alla modernità - il Vaticano si sia fermato un po’ ed abbia ritardato l’opera della Rivoluzione in cappa e tiara, ma afferma che lui la porterà a termine, “umilmente e ambiziosamente”.
Già durante “l’omelia nella 9a Sessione del Concilio Vaticano II”, il 7 dicembre del 1965, papa Montini giunse a proclamare: «la religione del Dio che si è fatto uomo s’è incontrata con la religione (perché tale è) dell’uomo che si fa Dio. Cosa è avvenuto? Uno scontro, una lotta, un anatema? Tale poteva essere; ma non è avvenuto. […]. Una simpatia immensa verso ogni uomo ha pervaso tutto il Concilio. […]. Noi, più di tutti, abbiamo il culto dell’uomo».
Inoltre papa Giovanni Paolo II ha affermato nella sua seconda enciclica (del 1980) “Dives in misericordia” n.° 1: «Mentre le varie correnti del pensiero umano nel passato e nel presente sono state e continuano ad essere propense a dividere e persino a contrapporre il teocentrismo con l’antropocentrismo, la Chiesa [conciliare, ndr] […] cerca di congiungerli […] in maniera organica e profonda. E questo è uno dei punti fondamentali, e forse il più importante, del magistero dell’ultimo Concilio». Ancora una volta non è l’interpretazione radicale del Concilio, ma è l’insegnamento stesso conciliare ad essere gravemente erroneo.
Vi è una lotta evidente, esplosa in tutta la sua violenza durante il Vaticano II, tra la Chiesa di Cristo e la “contro-chiesa” o “sinagoga di satana” (Apoc., II, 9), che si serve della modernità immanentista per sovvertire la mentalità dei fedeli e dei chierici inclini al progressismo modernizzante e modernista, i quali potranno diventare in futuro i capi della Sinarchia di una “contro-chiesa” infeudata alla “Repubblica universale” massonica e al “Tempio universale” giudaico, tramite l’ecumenismo, che dovrà portare alla riunione dei cattolici con i massoni o “fratelli” separati e ebrei o “fratelli” maggiori/peggiori.
Tutto ciò è avvenuto mediante una silenziosa e sotterranea Rivoluzione religiosa (Concilio Vaticano II, 1962-65) e culturale (maggio 1968), non cruenta e militare, grazie alla quale l’uomo ha cercato di prendere il posto di Dio (ed apparentemente vi è riuscito) per distruggere poi, nichilisticamente, l’uomo stesso quale animale razionale. Ma non basta, bisogna passare ora alla piena e perfetta realizzazione di quanto è stato posto in atto imperfettamente nel Vaticano II con un Vaticano III fatto, appena appena detto e non elaborato dottrinalmente.
Infine Bergoglio si accinge (e lo dice chiaramente) all’ultimo passo, il quale è il traguardo finale che la “sinagoga di satana” si era prefissa da almeno 200 anni: la costituzione di un unico “Tempio universale” mediante l’ecumenismo, ossia un amalgama di tutte le religioni a scapito dell’unica vera religione, quella fondata da Gesù su Pietro ed i suoi successori. Purtroppo, avendo con il Modernismo infiltrato i propri suppositi nella Chiesa, la Setta infernale è riuscita a far compiere l’ultimo passo della Rivoluzione anti-divina proprio dagli uomini di Chiesa, soprattutto durante e dopo il Concilio Vaticano II, che ha raccomandato pastoralmente l’Ecumenismo, la Libertà delle false religioni e la Collegialità, cioè propri quegli errori condannati costantemente dal Magistero dogmatico ed infallibile della Chiesa. La “rivoluzione in cappa e tiara” si è avverata nel 1965 e perdura ancor oggi, anzi con Francesco I è divenuta una valanga inarrestabile - tramite gesti, fatti e detti quotidiani non magisteriali neppure solo pastorali, ma ampliati e globalizzati dai mass media - che solo l’Onnipotenza e la Giustizia di Dio potrà bloccare prima che giunga al compimento del Vaticano III. Infatti Gesù ha promesso formalmente che le potenze dell’inferno non prevarranno contro la sua Chiesa. Egli lascia fare, ma non strafare. Alla fine dice: “Basta!” e quando Dio dice “Basta!” son dolori.
La “contro-chiesa” sa che non può giungere al dominio del mondo senza avere corrotto anche il potere spirituale, il quale viene da Dio. Infatti non si può reggere e governare perfettamente la Società civile se questa non è sorretta da quella soprannaturale. Stato e Chiesa debbono cooperare. La “contro-chiesa” ha combattuto la dottrina della cooperazione tra potere temporale e spirituale ed ha distrutto il potere temporale della Chiesa (che la aiutava a diffondere il Vangelo nella Società civile, senza essere infeudata a nessun potere umano) per sostituirsi alla vera Chiesa e diventare una “contro-chiesa”, il nuovo “contro-potere” o la “demonio-crazia” preternaturale, che viene dal basso e dagli inferi e lotta contro la “teocrazia”. Oltre il potere economico, sociale e politico occorre avere nelle mani anche quello religioso, senza il quale tutto il resto vacilla e poi crolla. Avendo macchinato contro la vera Religione, la Sinarchia deve darci un surrogato di essa, una “contro-chiesa” ed una “contro-religione”. La religione non è qualcosa di posticcio o puramente accessorio che aiuta lo Stato a governare meglio, ma è essenziale al funzionamento del potere civile e al suo perdurare. La Chiesa lo ha sempre insegnato, la “contro-chiesa” lo ha capito e lo ha negato, ma ha sempre cercato di metterlo in pratica alla rovescia 1°) avversando la vera Religione; 2°) propinando agli uomini una falsa religiosità si rivela così vera “scimmia di Dio” come il diavolo (Tertulliano).
Questa è l’ora decisiva dello scontro tra due entità dal quale arriverà al suo completamento la “città del diavolo, composta da coloro che per amore disordinato di sé disprezzano Dio” oppure rinascerà la “città di Dio, formata da coloro che per amor di Dio sentono umilmente di se stessi” (S. Agostino, De civitate Dei, XIV, 28).
Eugenio Scalfari ha capito molto bene che senza una “contro-chiesa” (“Il Tempio”) la Setta (“La Repubblica”) non può riuscire a costruire un “super Governo Mondiale”, come senza la grazia divina l’uomo non può edificare la Civitas Dei o la Res Publica Christiana.
Adesso il problema ultimo da risolvere è sapere se la Sinarchia sia all’altezza di portare sino alle ultime conseguenze la Sovversione annichilatrice nella Chiesa e della Chiesa di Roma, fondata da Gesù su un solo Pontefice: Pietro. Possiamo rispondere con certezza: “può tentarlo e lo ha tentato, ma inutilmente!”. Infatti le membra della Chiesa sono umane, tuttavia il principio della Chiesa è Cristo vero Dio e vero uomo che l’ha fondata, il suo fine è Dio e il cielo verso cui tende, infine i suoi mezzi sono soprannaturali nella loro essenza: i Sacramenti, che conferiscono la vita soprannaturale. Contro questa realtà, assistita divinamente perché fondata e istituita da Dio stesso, nulla può la Sinarchia, la “contro-chiesa” e la “sinagoga di satana”. Gesù lo ha promesso formalmente: “le porte dell’inferno non prevarranno contro di essa!”(Mt., XVI, 18). “Ecco, Io sto con voi tutti i giorni sino alla fine del mondo” (Mt., XXVIII, 20).
Certamente “siamo arrivati alla frutta”, anzi addirittura al caffè, ma la “contro-chiesa” non ha fatto i conti con l’oste (il Padreterno) e i conti saranno più che salati, saranno infuocati. Solo un immane castigo sarà pari alla gravità dell’apostasia strisciante e pratica che viviamo sotto i nostri occhi (“abyssus abyssum invocat”).
Risposta ad un’eventuale obiezione
A coloro che criticano il Virion, senza averlo neppure letto, ed obiettano e di non dover mai criticare il Papa nemmeno come dottore privato rispondo con la S. Scrittura e la Tradizione.
Infatti 1°) S. Paolo nella Epistola ai Galati (II, 11) afferma: «Ho resistito in faccia a Pietro, poiché era reprensibile». Secondo la Patristica (S. Agostino) perfezionata dalla Scolastica (S. Tommaso) S. Pietro 2°) non peccò contro la Fede, ma 3°) peccò venialmente di fragilità nell'osservare le cerimonie legali dell’Antico Testamento, per la troppa diligenza di non scandalizzare i giudei, provocando così lo scandalo dei pagani.
Quindi secondo la Rivelazione vi fu una resistenza pubblica di Paolo verso Pietro primo Papa, che non errò nella Fede (v. Tertulliano il peccato di Pietro fu uno “sbaglio di comportamento non di dottrina” (De praescr. haeret., XXIII).
In breve non si può negare la resistenza lecita di Paolo a Pietro e quindi al Papa, infatti è divinamente Rivelata “Resistetti in faccia a Cefa, poiché era reprensibile […] alla presenza di tutti”, (Galati, II, 11, 14).
Johannes
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1. 237 pagine, 15 euro, si può ordinare presso l’editore info@effedieffe.com tel. 0763. 71. 00. 69; cell. 335. 457. 464.
2. Francesco I risponde a Eugenio Scalfari: “Il Vaticano II, ispirato da papa Giovanni e da Paolo VI, decise di guardare al futuro con spirito moderno e di aprire alla cultura moderna. I padri conciliari sapevano che aprire alla cultura moderna significava ecumenismo religioso e dialogo con i non credenti. Dopo di allora fu fatto molto poco in quella direzione. Io ho l’umiltà e l’ambizione di volerlo fare” (Repubblica, 1° ottobre 2013, pag. 3). Si noti questa “contraddizione nei termini” di papa Bergoglio: “umiltà e ambizione”. Non è casuale, ma è voluta, Bergoglio quale ammiratore della modernità fa sua la “coincidenza degli opposti” di Spinoza e la “contraddizione per principio” della dialettica di Hegel, per cui ambizione e umiltà coincidono proprio perché si oppongono e si contraddicono. Egli esprime chiaramente la volontà di compiere il Vaticano II, che sarebbe restato incompiuto, ossia di fare il “Vaticano III” senza indirlo, dibatterlo e promulgarlo: è il primato della prassi sulla teoresi e il superamento non solo dell’immutabilità del dogma, ma anche della pastorale tramite l’azione, l’incontro, il dialogo e il “camminare insieme”.
3. Papa Bergoglio con il primato della prassi (basta vedere il suo modo di “pontificare”) e della diplomazia (si vedano le ultime nomine in Curia) a scapito della dottrina e della Fede, non nega i dogmi esplicitamente, non afferma dottrine sistematiche, ma addormenta le coscienze dei fedeli e dei chierici, i quali non li hanno più presenti, pur non negandoli formalmente. La pericolosità di papa Bergoglio è la ultra-pastoralità diplomatica e piacevole a tutti spinta al massimo con la pura prassi e la gestualità, che vuol portare tutti ad agire assieme ed a perdere e dimenticare pian pano la propria identità senza rinnegarla esplicitamente. La situazione ecclesiale sotto il pontificato di Francesco I è desolante, ma non disperata. Per il cristianesimo non esiste la disperazione, vi è la desolazione del Gòlgota e del Sepolcro alla quale segue immancabilmente la gloria della Risurrezione. Attenzione! come Cristo la Chiesa non muore, può sembrar morta, ma non lo è, anzi più ci si avvicina alla fine apparente e più si è prossimi alla Risurrezione reale.
4. Certamente anche quest’intervista, dato il modus agendi di Francesco I, quando sarà pubblicato l’articolo che mi accingo a scrivere sarà sorpassata da altre esternazioni più radicali e progressiste sino all’inverosimile, ma è proprio questo che Dio non può permettere e si arriverà, così, allo scontro finale.
5. Nonostante che nel dopo-concilio (1969) sia stato promulgato il Novus Ordo Missae o la Rivoluzione liturgica, che è stata imposta, mediante un abuso di potere, nel 1976. Inoltre nel 1981, Giovanni Paolo II a Magonza ha parlato di “Antica Alleanza mai revocata”, nel 1986 alla sinagoga di Roma ha definito l’Ebraismo talmudico “Fratello maggiore e prediletto del Cristianesimo”, sempre nel 1986 e poi nel 2002 ha riunito tutte le religioni ad Assisi in una giornata di preghiera, nel 1999 (il 14 maggio) ha baciato il Corano. Benedetto XVI ha visitato la sinagoga di Monaco nel 2005, Auschwitz nel 2006 e nel 2010 la sinagoga di Roma, riprendendo le infauste teorie di Giovanni Paolo II sui rapporti tra giudaismo e cristianesimo, nel 2011 ha indetto una terza giornata di preghiera di tutte le religioni ad Assisi. Ma tutto ciò non è ancora sufficiente per Francesco I e Scalfari.
6. Cfr. San Tommaso d’Aquino In 2am ad Thessalonicenses, cap. II, lectio 1, che riprende e compendia il pensiero della Patristica su questa questione.
7. La crisi ha investito tutti i settori della vita umana e in maniera parossistica. La Chiesa nei suoi membri anche più eminenti (specialmente con Francesco I) è stata infiltrata e sono proprio loro a far la Rivoluzione in maniera più radicale (accoglienza dell’ondata immigratoria clandestina e islamica, filo-marxismo, accettazione più o meno tacita delle unioni omosessuali, minimalismo anti-aborto, rinuncia pratica ai valori non-negoziabili, filo-giudaismo radicale, antropocentrismo panteista e il nichilismo o ateismo “teologico”). La crisi economica sta spingendo l’Europa e gli Usa verso il fallimento. La guerra mondiale e nucleare è diventata quasi prossima con la crisi siriana, nella quale si fronteggiano gli Usa e Israele contro la Russia e la Cina. Lo Stato è oramai quasi inesistente, specialmente in Italia, ed è stato rimpiazzato prima dai banchieri di Monti e poi dai magistrati marxisti di De Benedetti. La famiglia è stata minata dal divorzio, dalle unioni di fatto, dal libero amore e dall’omosessualismo per principio, legalizzato e difeso dalla legge, che condanna l’omofobia. L’individuo stesso è una larva di uomo: il 1968 ha distrutta la sua natura razionale, che è stata rimpiazzata dal sentimentalismo e dall’emozionalismo animaleschi. Oramai non ci resta che l’intervento della Giustizia onnipotente di Dio, il quale premia il bene e castiga il male.
8. Tr. it., Milano, 1973.
9. B. Mondin, Antropologia filosofica, Bologna, ESD, 2002, 2° vol., p. 134.
10. L. Feurbech, L’essenza del cristianesimo, tr. it., Milano, 1973, p. 25.
11. Enchiridion Vaticanum. Documento del Concilio Vaticano II. Testo ufficiale e traduzione italiana, Bologna, Edizioni Dehoniane Bologna, 9a ed., 1971, Discorsi e messaggi, pp. [282-283]. Invece San Pio X nella sua prima Enciclica E supremi Apostolatus Cathedra del 1904 ha scritto che il culto dell’uomo, distintivo del Modernismo, è la caratteristica peculiare del Regno dell’Anticristo, il quale ha iniziato con il Modernismo la sua fase finale.
12. Seguendo gli insegnamenti della “Scuola di Francoforte” e dello “Strutturalismo francese”.
13. Sal., 42, 8.
14.‘Resistere’, dal latino ‘re-sistere’, restare saldo o fermo davanti a qualcosa o qualcuno che ci si oppone, senza lasciarsi abbattere. Fare uno sforzo contrario, che permette di opporsi all’azione di qualcuno o qualcosa (N. Zingarelli, Vocabolario della Lingua italiana).
15. ‘Reprensibile’, dal latino ‘re-prehendere’, degno di essere rimproverato, biasimato, corretto, disapprovato, criticato, ammonito come erroneo (N. Zingarelli, ivi).
16. «La frase “era reprensibile” (della Vulgata) da alcuni esegeti è tradotta […] “messo dalla parte del torto”. È spiegato il fallo o il torto di Pietro, fallo definito con ogni precisione già da Tertulliano come sbaglio di comportamento non di dottrina” (De praescriptione haereticorum, XXIII)» (G. RICCIOTTI, Le Lettere di S. Paolo, Coletti, Roma, 1949, 3ª ed., pp. 227-228).
17. Cfr. Arnaldo Xavier Vidigal Da Silveira, Qual è l’autorità dottrinale dei documenti pontifici e conciliari?, “Cristianità”, n. 9, 1975; Id., È lecita la resistenza a decisioni dell’Autorità ecclesiastica?, “Cristianità”, n. 10, 1975; Id., Può esservi l’errore nei documenti del Magistero ecclesiastico?, “Cristianità”, n. 13, 1975.
mic, testi tosti. E' un overdose.
RispondiEliminaL'overdose è quel che ci stanno propinando. Meno male che abbiamo.l'Antidoto!
RispondiElimina
RispondiElimina" L'overdose è quel che ci stanno propinando. Meno male che abbiamo.l'Antidoto!"
In quanti hanno la consapevolezza dell`overdose(e non parlo della sfrenata papolatria) sempre più agressiva?
Quanti sanno che si tratta di un`overdose voluta, organizzata strategicamente?
Quanti pensano al contrario che tutto sia ok e andando nel buon senso grazie alla rivoluzione di Francesco I?
Temo purtroppo che la fede adulterata e geneticamente modificata che è stata instillata nelle menti cattoliche le abbia sprovviste di strumenti capaci di analizzare e riflettere su quel che viene servito loro a colazione, pranzo e cena da troppi sedicenti custodi della Fede.
Non so che cosa stiano custodendo( o forse lo so fin troppo bene) ma per certo non stanno difendendo la Fede.
Ben messe le "Preci leonine" mic...
RispondiEliminaSaluti dalla Spagna. Sarò a Roma domani.
"Papa Bergoglio ogni giorno, come una valanga inarrestabile, parlando come dottore privato, durante le omelie della sua messa privata, concedendo interviste e soprattutto agendo in maniera sovvertitrice dell’ordine sociale e religioso e della dignità papale, demolisce ciò che dopo il Concilio Vaticano II, miracolosamente, era rimasto - pur se malamente - ancora in piedi. Egli vuole fare il Vaticano III senza convocare, celebrare, dibattere e confermare un Concilio, nemmeno “pastorale”; sarebbe troppo “dottrinale” e “teoretico” per il suo spirito “pragmatico”.
RispondiEliminaQualcuno può dimostrare il contrario?
RispondiEliminaEd intanto - guarda caso - è magicamente ricomparsa sul sito web dell'Osservatore Romano la famosa prima intervista di 'Francesco' a Scalfari, rimossa dopo le note polemiche.
E così ormai il gioco si fa scoperto.
http://www.lastampa.it/2014/07/16/blogs/san-pietro-e-dintorni/il-papa-scalfari-e-mao-tse-tung-aRzGxIu1V5Z6YZuhVbhWqI/pagina.html
L'ex presidente Zapatero propone una (massonica) alleanza delle religioni: "nessuna religione può porsi come "esclusiva" né pretendere che le sue credenze sono le uniche vere, ma la unica verità è la libertà, il rispetto per tutte le confessioni... "
RispondiEliminahttp://www.periodistadigital.com/religion/mundo/2014/07/16/zapatero-propone-una-autoridad-religiosa-global-vinculada-a-la-alianza-de-civilizaciones-religion-iglesia-espana-paz-oriente-medio.shtml
Antonio V.
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RispondiEliminaZapatero: si fosse preoccupato meno dei maracones e più dell' economai reale della Spagna...Ma forse l' avevan messo li solo per quello.
RispondiEliminaR.R.
Dove si acquista il romanzo ?
RispondiEliminaAnirospe
Ma non ha detto Gesu stesso" Quando ritorni il Figlio del'Uomo trovera la fede sulla terra????
RispondiEliminaMa credete sull serio che con la formazione odierna che si da ai fanciuli e con questi preti e gerarchia che abbiamo la Chiessa resistira ancora 100 anni? forse la chiessa si, ma la Chiessa Catolica e i catolici non vedo come perche non ce piu chi trasmeta la vera fede Catolica Apostolica Romana, allora come potra sopravivere?
Per Anonimo 21:13
RispondiEliminaVorrei precisargli che non è un romanzo, ma un saggio, che analizza dati reali.
p.237, 15 euro. Si può ordinare presso l’editore info@effedieffe.com tel. 0763. 71. 00. 69; cell. 335. 457. 464
Etat d'esprit
RispondiEliminaUn ‘potere occulto’ di ordine politico e finanziario non dovrà essere confuso con un ‘potere occulto’ di ordine puramente iniziatico ed è facile comprendere che i capi di quest’ultimo non si interessino affatto alle questioni politiche sociali in quanto tali: essi potranno addirittura avere una assai mediocre considerazione di coloro che si consacrano a questo genere di attività[…]
Un altro punto da tenere presente è che i Superiori Incogniti, di qualunque ordine siano e qualunque sia il campo in cui vogliono agire, non cercano mai di creare dei ‘movimenti’.Essi creano solo degli stati d’animo ( état d’esprit), ciò che è molto più efficace, ma, forse, un poco meno alla portata di chiunque.
E’ incontestabile che la mentalità degli individui e delle collettività può essere modificata da un insieme sistematico di suggestioni appropriate; in fondo, l’educazione stessa non è altro che questo, e non c’è qui nessun ‘occultismo’ […].
Uno stato d’animo determinato richiede, per stabilirsi, condizioni favorevoli, e occorre o approfittare di queste condizioni se esistono, o provocarne la realizzazione.
Renè Guènon
http://www.santaruina.it/etat-desprit
http://www.gianfrancobertagni.it/Autori/reneguenon.htm
http://www.doncurzionitoglia.com/reneguenon.htm
E’ incontestabile che la mentalità degli individui e delle collettività può essere modificata da un insieme sistematico di suggestioni appropriate;
RispondiEliminaC'è del vero in questo. E probabilmente attingono al preternaturale.
L'unico antidoto è attingere dal Soprannaturale, in Cristo con Cristo e per Cristo Signore...
E, in questo caso, non c'è educazione (o condizionamento da état d’esprit) che tenga: è una ri-generazione: la ricapitolazione in Cristo di ogni cosa...
Per me il misterium iniquitatis e' quello di Sergio Quinzio. Eluso da tutti. La 1 scrittura cristiana afferma che Gesu' tornava presto (1Ts), l ultima (150 d. C.) 2 pt che 1000 anni sono come un giorno solo. Non occorre essere modernisti, basta non ignoranti, per capire che se non si riesce a spiegare CONVINENTEMENTE perche' Paolo sbaglio' crolla tutto. Slim
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