Bimbi di Mosul rifugiati a Najaf |
Una pagina dolorosa e vergognosa della storia ma anche della Chiesa.
Ci fa pensare al grido di Socci [qui] e all'Appello della CEI [qui] passato sotto silenzio dal Trono più alto, pubblicati di seguito.
Nel frattempo, la situazione in Iraq si fa sempre più allarmante [qui], mentre in Libia si accentua la crisi.
Addio Mosul!
Espulsi, lasciamo la nostra città di Mosul, umiliati dai padroni del nuovo Islam. La lasciamo per la prima volta nella storia. E, quindi, ringraziamo i nostri vicini, i vicini che pensavamo ci avrebbero protetti come erano soliti fare e che si sarebbero ribellati alla furia di questi criminali del XXI secolo dicendo loro che siamo gli autentici figli di questa città e che ne siamo i fondatori.
Li rassicuriamo dicendoci che potevamo contare su di loro, fratelli coraggiosi che avrebbero mostrato di che pasta sono fatti. Ma loro ci hanno abbandonato, lasciandoci trascinare fuori dalla città, verso l'ignoto. Hanno chiuso gli occhi, mentre ci lasciamo alle spalle la nostra storia, le tombe dei nostri antenati, le nostre case, il nostro patrimonio e tutto ciò che è caro al nostro cuore. Ci hanno abbandonati mentre diciamo addio ai nostri quartieri, la moschea di Giona [che conteneva anche la tomba del profeta e, per questo, è stata distrutta dai jihadisti dello Stato Islamico in Iraq e il Levante (EIIL)].... Addio a tuti voi! Non ci saremo più per le vostre feste e cerimonie, matrimoni e funerali.
Espulsi, lasciamo la nostra città di Mosul, umiliati dai padroni del nuovo Islam. La lasciamo per la prima volta nella storia. E, quindi, ringraziamo i nostri vicini, i vicini che pensavamo ci avrebbero protetti come erano soliti fare e che si sarebbero ribellati alla furia di questi criminali del XXI secolo dicendo loro che siamo gli autentici figli di questa città e che ne siamo i fondatori.
Li rassicuriamo dicendoci che potevamo contare su di loro, fratelli coraggiosi che avrebbero mostrato di che pasta sono fatti. Ma loro ci hanno abbandonato, lasciandoci trascinare fuori dalla città, verso l'ignoto. Hanno chiuso gli occhi, mentre ci lasciamo alle spalle la nostra storia, le tombe dei nostri antenati, le nostre case, il nostro patrimonio e tutto ciò che è caro al nostro cuore. Ci hanno abbandonati mentre diciamo addio ai nostri quartieri, la moschea di Giona [che conteneva anche la tomba del profeta e, per questo, è stata distrutta dai jihadisti dello Stato Islamico in Iraq e il Levante (EIIL)].... Addio a tuti voi! Non ci saremo più per le vostre feste e cerimonie, matrimoni e funerali.
Addio anche all'arcidiocesi, alla chiesa di Maskinta e a quella di Ain kibrit ... Addio a tutti voi! Non saremo lì per le vostre vacanze e cerimonie, matrimoni e funerali.
Fine dei millenni trascorsi insieme
Addio ai nostri cari sepolti a Mosul. Li abbandoniamo, cacciati dalla nostra città. Ci scusino se non possiamo venire sulle loro tombe durante le feste religiose. Addio ai resti di mio nonno Elias, di mio zio paterno - il padre Mikhail - dei miei zii materni e Mikhail Ibrahim Haddad da cui ho preso la passione del giornalismo, addio a mio zio paterno Estefan Aziza, il primo martire della famiglia, addio al convento di Saint-Georges, addio ai ponti della mia città, alle sue mura e ai suoi campi da gioco, alla sua università e al suo centro culturale.
Scusateci, vecchi amici, fratelli e nobili figli della nostra città . Perdonate le nostre mancanze. Se possiamo aver mancato ai nostri doveri verso di voi, resta almeno il fatto che abbiamo vissuto insieme a centinaia o migliaia di anni, costruendo Mosul col sudore della nostra fronte.
E oggi, voi ci guardate da lontano, mentre siamo cacciati, umiliati agli occhi di tutti. Gli assassini furiosi di Daech [acronimo arabo di ISIL] ci hanno cacciati dalle nostre case e dalla nostra città. Addio a tutti voi. E grazie. Noi abbandoniamo, dolorosamente costretti, una terra che abbiamo alimentato col nostro sangue.
* * *
Socci: Bergoglio dice "arrangetevi!" ai cristiani perseguitati ?
All'Angelus di stamani papa Bergoglio ha detto: «Girarsi dall'altra parte davanti al povero è un modo educato di dire "arrangiatevi da soli". Ma questo non è da cristiani». [qui]
Detto questo Bergoglio ha evitato ogni accenno ai cristiani perseguitati e in particolare a quelli che sono cacciati dall'Iraq in queste ore a causa della loro fede.
Nessun accenno nemmeno all'iniziativa della Cei che ha indetto una giornata di preghiera per i cristiani perseguitati il 15 agosto prossimo.
Stando alle sue stesse parole questo significa: siete perseguitati e cacciati dalle vostre case per la vostra fede cristiana? Arrangiatevi.
Evviva i vescovi italiani !!!! [vedi appello di seguito - qui - Piuttosto perché non associarlo all'iniziativa del 1 agosto della FSSP o viceversa?]
L'Europa è "distratta ed indifferente, cieca e muta davanti alle persecuzioni di cui oggi sono vittime centinaia di migliaia di cristiani". Lo afferma la presidenza della Cei in un "appello" con cui indice anche una giornata di preghiera, il prossimo 15 agosto, per i cristiani perseguitati.
E un appello a tutti i media è stato lanciato dal presidente della Conferenza episcopale italiana, il cardinale Angelo Bagnasco, parlando alla Radio Vaticana: «Ogni cinque minuti non si può più tollerare l'uccisione di una persona per ragioni di fede, per nessuna ragione, ma prima di tutto per ragioni di fede. Se i media fossero molto più presenti, attenti - ogni giorno, oserei dire, se fosse il caso - per mettere all'attenzione del mondo - soprattutto per le nazioni occidentali che sono le più distratte intenzionalmente - questo fatto inaccettabile disumano, credo che i responsabili comincerebbero a pensare un po' diversamente". Spiegando che i cristiani stessi devono impegnarsi per questa causa, Bagnasco evidenzia che «sicuramente anche per interessi di tipo economico che si ha paura a scontrare» si pensa che sia «meglio tacere e far finta di niente piuttosto che mettere in pericolo rapporti economici».
La Cei collega la sua denuncia al prossimo viaggio del Papa in Corea, e alla storia della Chiesa coreana, fatta in parte da martiri. Tema del viaggio papale, ricorda la presidenza della Cei, è "Giovani dell'Asia! Svegliatevi! La gloria dei martiri risplende su di voi: "Se siamo morti con Cristo, crediamo che anche vivremo con Lui" .
"Sono parole - affermano i vescovi - che vorremmo potessero scuotere anche questa nostra Europa, distratta ed indifferente, cieca e muta davanti alle persecuzioni di cui oggi sono vittime centinaia di migliaia di cristiani. Se la mancanza di libertà religiosa, fondativa delle altre libertà umane, impoverisce vaste aree del mondo, - commenta la presidenza della Cei - un autentico Calvario accomuna i battezzati in Paesi come Iraq e Nigeria, dove sono marchiati per la loro fede e fatti oggetto di attacchi continui da parte di gruppi terroristici; scacciati dalle loro case ed esposti a minacce, vessazioni e violenze, conoscono l'umiliazione gratuita dell'emarginazione e dell'esilio fino all'uccisione. Le loro chiese sono profanate: antiche reliquie, come anche statue della Madonna e dei Santi, vengono distrutte da un integralismo che, in definitiva, nulla ha di autenticamente religioso. In queste zone la presenza cristiana, la sua storia più che millenaria, la varietà delle sue tradizioni e la ricchezza della sua cultura, - ammoniscono i vescovi italiani - è in pericolo: rischia l'estinzione dagli stessi luoghi in cui è nata, a partire dalla Terra Santa".
"A fronte di un simile attacco alle fondamenta della civiltà, della dignità umana e dei suoi diritti, - spiega la nota - noi non possiamo tacere. L'Occidente non può continuare a volgere lo sguardo altrove, illudendosi di poter ignorare una tragedia umanitaria che distrugge i valori che l'hanno forgiato e nella quale i cristiani pagano il pregiudizio che li confonde in modo indiscriminato con un preciso modello di sviluppo".
Da qui l'appello e l'indizione di una giornata di preghiera per il 15 agosto, "nella solennità dell'Assunzione della Beata Vergine Maria, quale segno concreto di partecipazione con quanti sono provati dalla dura repressione".
Ho letto da qualche parte alcuni goffi tentativi di giustificare il silenzio romano, ricordando il presunto silenzio di Pio XII ai tempi della seconda guerra mondiale.
RispondiEliminaPrima che il normalista di turno lo citi anche in questa sede, sara' bene precisare alcune differenze fra l'una e l'altra situazione:
1. Pio XII era costretto ad un atteggiamento di prudenza anche perche' si era in presenza di uno scontro nel quale vi erano cattolici e cristiani da una parte e dall'altra. Qui stiamo invece assistendo ad una vera e propria guerra di religione (oltre che di interessi economico-strategici) con il preciso obiettivo di sradicare il cristianesimo e ricreare il "califfato" (sic...)
2. Con tutto il rispetto dovuto agli ebrei uccisi, credo che non si possa negare il fatto che vittime dell'attuale situazione sono soprattutto coloro che nel Trono di Pietro riconoscono il Defensor Fidei ed il loro pastore terreno. Se il pastore tace mentre le pecore vengono sbranate, a cosa serve??
3. Le pecore che guardano disperate a Roma sono quelle di Mosul, ma anche quelle della Nigeria e dei tanti posti ove i cristiani ed in particolare i cattolici vengono sterminati. Ai tempi di Pio XII (altri tempi, certo) non era neppure concepibile l'odierna sequela di esternazioni papali (interviste, telefonate a destra e a manca, omelie a Santa Marta ecc). Il Papa parlava poco e quasi sempre ex cathedra. Oggi, purtroppo, non e' piu' cosi', le regole sono state volutamente cambiate e dunque il silenzio del vdr e' diventato, come si dice con frase fatta, assordante.
4. Certo si potra' dire che la Santa Sede preferisce operare nel silenzio. Ma chi potra' mai spiegare ai cristiani che fuggono da Mossul che mentre si tace sul loro destino, si mandano auguri a destra e a manca per la fine del ramadan e ci si dichiara a Roma (ma anche in moltissime diocesi europee) "fratelli" dei carnefici, accumunati a questi ultimi dallo stesso, unico Dio???
@ Ric: condivido tutto. Quando ci fu l'invasione dell'Ungheria Pio XII scrisse nel giro di pochissimi giorni addirittura una breve enciclica. Il pastore o tace per paura o tace per inettitudine. Tertium non datur. Infine mi chiedo: Socci si è finalmente svegliato dal letargo normalista?
RispondiEliminaIl vdr applica il primo punto del suo personale decalogo : Vivi e lascia vivere.....per favore, non paragoniamo questi silenzi con quelli di Pio XII, altro papa, altri tempi ormai andati....
RispondiEliminaUna lettera struggente . Non ci sono più parole .
RispondiEliminaNon ci resta che pregare
RispondiEliminaD'altra parte perché stupirsi del quasi silenzio del vdr? Questi in occasione dell'approvazione della legge belga sull'eutanasia infantile ha detto o scritto qualcosa? No. Ed allora perché ci meravigliamo del silenzio del vdr? Queste si che sono omissioni molto gravi!
RispondiEliminaLettera davvero straziante che ci mette tutti davanti alle nostre colpe, quei vicini siamo anche noi che forse non abbiamo pregato a sufficienza per questi nostri fratelli nella fede. Finalmente la Cei si è mossa e lo ha fatto con il suo presidente, che almeno dopo tanto silenzio ( o silenziato ) ha tirato fuori la testa. Bagnasco fa riferimento al tema del Papa sul viaggio in Corea "Giovani dell'Asia! Svegliatevi! La gloria dei martiri risplende su di voi: "Se siamo morti con Cristo, crediamo che anche vivremo con Lui"
RispondiEliminaQuesto tema lo farei mio ma rivolto pontefice:
“Santo Padre si svegli!!!! La gloria dei martiri risplende su di Lei perciò non renda inutile tale sacrificio con i suoi silenzi ma abbia il coraggio di denunciare in prima persona tale massacro. Se anche sacrificherà alla testimonianza del Cristo la sua popolarità pazienza, magari ne guadagnerà la grazia di Dio e il riconoscimento dei suoi fedeli”.
Voglio un Papa che si occupi principalmente delle sue pecorelle, perché non saranno smarrite ma sono massacrate ed hanno tutti i diritti di sentire vicino il loro Padre in terra, che dimostri di tenere a loro. Spero proprio che il 15 agosto ci sia una grande partecipazione e che le nostre preghiere e questo affetto arrivi ai nostri fratelli martirizzati sia materialmente che spiritualmente. Saluti Vighi
Non solo il silenzio sull' eutanasia, ma quello sul marriage pour tous in Francia, nonostante migliaia di persone che protestavano.
RispondiEliminaForte coi deboli- gli FFI- e debole con i forti- the powers that be.
Rr
qualche giornalisti dicono che Giorgio Soros ha venduto tutti i suoi investimenti in Israele...forse sa qualche cosa in riguardo al ISIS. Una porta voce per il Kurds dice ieri che ISIS ha l'appoggio di Turcia e far battaglia per avvanzare le loro interesse nella regione ...
RispondiEliminaRomano
Se c'è una cosa chiara degli attuali Vertici della Chiesa Cattolica è la completa omologazione e adesione ai dogmi del Potere globale che infatti ricambia sentitamente la devozione. Tra questi dogmi rientrano anche le "operazioni" in medio oriente che hanno portato, come effetto collaterale o forse predeterminato, alla eliminazione dei cristiani per mezzo terzi mantenuti sul campo per anni a suon di miliardi.
RispondiEliminaCiò spiega la latitanza, il silenzio e spiega anche perchè invece sui comodissimi e conformi temi e slogan politicamente corretti i suddetti Vertici sono estremamente presenti, loquaci, chiari e veementi.
Detto questo massima solidarietà e vicinanza ai nostri poveri fratelli dimenticati e abbandonati al loro tragico destino.
Miles
PS: per tacere di certi sconvolgenti panegirici silenzianti dove non si capisce chi siano le vittime e chi i carnefici praticamente messi immondamente sullo stesso piano.
"buon ramadan" e "buona fine ramadan", chi l'ha detto? indovina indovinello. Io mi vergogno di queste uscite, difronte a questi cristiani tribolati, non so voi.
RispondiEliminaDallo scarso numero di commenti ben si evince l'insensibilità generale dell'Occidente, anche della sua componente cristiana, alla sorte dei cristiani perseguitati in terre islamiche. In altri tempi una Cristianità reattiva sarebbe partita in armi per fermare il massacro e reprimere. Oggi un Occidente pusillanime riesce malapena a mormorare qualche nota di disagio. Persino in campo tradizionale c'è chi, in nome di ataviche propensioni antisemite, non trova di meglio che incolpare Israele delle devastazioni perpetrate, invece, dai suoi nemici di sempre.
RispondiElimina@ annare': si, anch'io mi vergogno e quel che è peggio e' che questo malcostume si sta diffondendo anche nelle diocesi. Vedasi Milano. I vertici hanno preso l'andazzo di mandare messaggi per la fine del ramadan ma nessuno di loro ha mai parlato dei digiuni degli ortodossi, digiuni che sono più lunghi e più razionalmente esplicabili del ramadan. Perché nessuno dice che poi di notte i musulmani recuperano quello che non hanno mangiato di giorno? A Torino vivono più di 50.000 romeni, la maggior parte dei quali sono ortodossi, eppure mai nessuno dei vertici ha mandato messaggi. Devo ancora capire cosa ci trovano di così interessante i nostri vertici in una falsa religione.
RispondiEliminaVisto che l'ultimo Anonimo nomina Israele, ripesco per lui e per chi legge un mio commento inserito in altro contesto.
RispondiEliminaSu questa immane tragedia (guerra israelo-palestinese) cerco di avere una visione equilibrata, realista, ma anche senza ignorare l'orizzonte allargato al resto dello scacchiere mondiale.
Tra israeliani e palestinesi vedo due fondamentalismi animati da irriducibile odio reciproco (sionismo e hamas) di cui fanno le spese molti innocenti sia tra gli israeliani che tra i palestinesi (insieme alle minoranze, reciprocamente, non ebree e non musulmane, su entrambi i territori). Ma questo è solo il cuore del problema, che è globale con polarizzazioni plurime e si estende all'influenza cultural/politico/finanziaria/tecnocratica dell'asse sionista-occidentalista di matrice protestante con punte di teocon...
Mentre, su altri fronti e nell'orizzonte ecclesiale, registriamo le visuali "periferiche" di matrice TdL, che stanno affogando il residuo di "romanità" - nel senso di "universalità" de La Catholica - nel Rio della Plata, dopo aver assistito all'inquinamento del Tevere da parte del Reno: "scuola renana" impostasi sulla "scuola romana" (vi ricordo il discorso di Benedetto XVI ai sacerdoti del 14 febbraio 2013), di cui stiamo vedendo gli esiti portati alle estreme conseguenze dall'attuale pontificato...
Questa è un'analisi sommaria. Difficili le conclusioni, soprattutto in mancanza di 'soggetti' (possibilmente non travestiti da tradizionalismo) di diversa ispirazione, genuinamente cristica, la sola a portare la Pace vera e non quella umanitarista né quella imposta dal più forte; soggetti e tendenze che possano porsi come efficaci alternative, al momento impensabili, per l'assoluta impotenza che li caratterizza, almeno sul piano umano...
Il vdr si è svegliato. Tardi, ma si è svegliato. Sull'Iraq. Ma anziché farlo ieri all'udienza generale ha preferito farlo oggi tramite la sala stampa. Errore clamoroso. Se avesse parlato ieri in prima persona le sue parole avrebbero avuto una eco ben diversa. Invece non parla neppure attraverso il suo segretario di stato. Ha scelto un livello più basso, il più basso possibile, che avrà ben poca risonanza internazionale.
RispondiEliminaO sono ottuso oppure non sono più cattolico. Il vdr ha incontrato per almeno tre volte Scalfari per ... lasciamo perdere. E davanti ad un esodo forzato di centomila cristiani, esodo perpetrato dai fratelli islamici che in 1400 anni di storia non hanno cambiato metodo, cosa fa? Si affida alla sala stampa. E' il caso di dire: signore, solo tu sai perché ci hai inflitto un simile vescovo di Roma. Nui chiniam la fronte.
RispondiEliminaLa montagna ha partorito il topolino dopo che il patriarca caldeo aveva scritto anche al papa
RispondiElimina@ anonimo delle 20,06. Purtroppo è proprio così. Queste sono le amarissime conseguenze di aver eletto un vdr che conosce l'islam solo per sentito dire. Avessero eletto un europeo o un asiatico o un africano le cose oggi sarebbero andare diversamente. La prossima volt, per favore, che non eleggano più uno che, essendo vissuto sempre alla periferia del mondo, ignora la storia europea e del medio oriente.
RispondiEliminaCredo che ogni papa abbia una formazione più o meno periferica. La indispensabile universalizzazione si acquista con impegno esperienza buona volontà e collaboratori adeguati. E non dimentichiamo la Grazia di stato.
RispondiEliminaLa stessa "scuola renana" rispetto a quella romana puó essere un esempio di formazione periferica.
Ma di diverso Ratzinger, oltre alle alle comuni radici europee greco-romane nonché Cristiane, una certa "universalizzazione" l'aveva, nonostante la prevalenza del mito del "pluralismo" et alia di matrice conciliare.
Oggi invece siamo alle estreme conseguenze del processo dissolutivo a causa di una visione periferica di difficile universalizzazione, soprattutto se, oltre alle esalazioni locali, ne consideriamo il contesto gesuitico di matrice sessantottina nonché conciliare e post, insieme alle influenze nefaste di Tehilard de Chardin, Maritain, Cardenal... Ricordo il primo autore citato nell'omelia d'inizio pontificato che mi diede da pensare: Leon Blois.. Per non parlare degli afflati pentecostal-giudaico-ecumenici.
Una miscela a dir poco esplosiva per la quale il solo antidoto potrebbe essere la grazia di stato.
Per i clandestini morti in mare si va a dir messa a Lampedusa davanti ovviamente alle telecamere di mezzo mondo, per decine di migliaia di cristiani in fuga (che mai piu' torneranno, a casa: perche' questa e' la verita', inutile nascondersela...) ci si limita ad un comunicato stampa di padre Lombardi. E cosi' l'islam conquista una delle ultime aree abitate dai cristiani d'oriente. Ma cosa ci importa a noi: ramadan karim ai fratelli mussulmani... Nel frattempo leggo su facebook che un macaco di vescovo (perdonate, ma adesso veramente basta), il vescovo di Imola per l'esattezza, chiede di ospitare in casa i clandestini perche' " accoglierli in strutture alberghiere senza supporto crea soltanto tensione". Una bella accoppiata non c'e' che dire: l'insipienza romana e il servilismo beota di troppi "pastori"
RispondiElimina"l'insipienza romana e il servilismo beota di troppi "pastori" "
RispondiEliminaQuesta è la vera miscela esplosiva, mic.
RispondiEliminaOT;
L'indiffrenza,della gran parte di laici cattoli cioccidentali del clero per non parlare della "politically correct"del Vaticano e'insostenibile,dolorosa.
Nessuna Manifestazione , silenzio assordante.
http://www.tempi.it/iraq-lo-stato-islamico-conquista-la-piu-grande-citta-cristiana-della-piana-di-ninive-catastrofe-umanitaria-lonu-deve-intervenire#.U-RUD6LUe-o
Un commento dalla rivista online i tempi
Jadranka Huljev · Top Commentator
Ma il Papa sta solo dicendo che si tratta di una catastrofe umana oppure chiama Obama e potenti di aiutare concretamente questa povera gente e di fare cessare avanzata di queste belve disumane. Credo Austria e Francia hanno aperto porte ai cristiani perseguitati . Dove e Vaticano e l' Italia . Dove sono amici di Papa protestanti e evangelici straricchi . Nessuno muove un dito per questa gente. Vedi anche Liberia ex colonia Americana , dove gente muore di ebola Finché si poteva sfruttare questi paesi andavano bene e adesso sono abbandonati a se stessi. Dove sono musulmani che vivono in Europa? Dove sono manifestazioni. Tutti stanno zitti. Ma si una preghierina e via..
Vorrei ricordare le toccanti ma vive ed incisive Parole di San Giovanni Paolo II
Discorso durante la celebrazione dei Vespri d’Europa nella Heldenplatz a Vienna, del 10-9-1983,
"Noi siamo soprattutto consapevoli del fatto che la lingua delle armi non è la lingua di Gesù Cristo e neppure la lingua di sua Madre, alla quale allora come oggi ci si appella come "aiuto dei cristiani". Ci sono casi in cui la lotta armata è un realtà inevitabile a cui in circostanze tragiche non possono sottrarsi neanche i cristiani. Ma anche in questo caso è vincolante l’imperativo cristiano dell’amore per il nemico, della misericordia: colui che è morto sulla Croce per i suoi carnefici trasforma ogni mio nemico in un fratello, cui spetta il mio amore, anche se mi difendo dal suo attacco."
http://www.vatican.va/holy_father/john_paul_ii/homilies/1983/documents/hf_jp-ii_hom_19830910_celebrazione-vespri_it.html
Garabandal
@ Ric: il mio atroce sospetto e' che la Caritas e le tante ong, anche cattoliche, ci sguazzino parecchio su questi clandestini che arrivano dalla Libia attraversando il canale di Sicilia. Mi pare che codesti poveri tanto poveri non siano visto che per la traversata devono sborsare 4.000 o 5.000 $. Mi pare che queste organizzazioni ci speculino un po' sulle disgrazie degli altri. Teniamo poi presente che c'è tutto l'indotto attorno a Caritas e ong. E poi perché accoglierli quando tanti nostri giovani in questi anni sono emigrati a Londra (26.000) e a Berlino (20.000)? Che senso ha accoglierli se non c'è lavoro neppure per noi? E poi a Caritas e alle ogni cattoliche vorrei chiedere: voi offrite tutto, vitto, alloggio, etc. ma la cosa più importante, che è Cristo, la offrite ai musulmani o avete paura?
RispondiEliminaAvevo già postato un'altra volta e chiedo scusa se mi ripeto,per esperienza personale, purtroppo, so benissimo come funzionano caritas, ong, quangos ed affiliati 'sotto l'egida dell'Onu' e per ovvii motivi non posso dire ciò che effettivamente si cela dietro sigle e cosa muovano, mi limiterò solo a dire che non c'è solo il vescovo di Imola, ma è in buona compagnia, in molte canoniche si ospitano islamici di incerta provenienza, per carità, ci sono anche brave persone, ma spesso gli ospiti stanno un po' e poi spariscono non si sa bene dove vadano, e poi altro giro di giostra.....adesso spero si capisca il perché di ramadam karim, in certe parrocchie la sera,rigorosamente dopo il tramonto, ci si strafoga insieme....KM
RispondiElimina@ anonimo delle 17,29: senza citare persone e luoghi, potresti, per favore, raccontare qualche episodio che ti è capitato di vedere e vivere in prima persona?
RispondiEliminaSu cosa succede spesso la sera dopo il digiuno, basta leggere qualsiasi giornale francese.
RispondiEliminaRr
@ Alessandro Mirabelli, non faccio nomi né di parroci né di parrocchie, ma, come scritto sopra, molti preti cattolici ospitano islamici più o meno con permesso di soggiorno o con lavori precari, nelle case canoniche e nelle case famiglia o di affido, ce ne sono tantissime con svariati nomi, l'accenno allo strafogo, non si pensi a nulla di osceno, è che durante il Ramadan dalle 6 alle 18 non si può né bere né mangiare, ma scattate le fatidiche ore, si organizzano pasti pantagruelici a base di couscous dolce o salato,kebab, una infinità di dolci con datteri, miele, cardamomo, spezie varie ed altro, e si 'festeggia' in parrocchia tutti insieme, cattolici e islamici, li chiamano scambi etno-gastronomici, niente vino né alcolici o carni proibite, the alla menta bollente per tutti....non posso darle indirizzi o nomi, cerchi di capire, ma si fa in molti posti.KM.
RispondiEliminaL'accoglinza e la convialità e non sono un male. Non si spiegano se sonova srnso unico.
RispondiEliminaE se qualche diocesi si mobilitasse per i cristiani perseguitati in tante parti del mondo. Non ultimo l'Iraq?
E, se fosse il papa con la sua 'carismatica' influenza a sollecitarle?
A qualche suo collaboratore che non sia solo adulatore, non potrebbe venire in mente ?
Ricordo che la FSSP, in occasione del 1 agosto. richiamava organizzazioni cui rivolgersi.
RispondiEliminaCercherò di approfondire.
@ KM: quanto da te scritto la dice lunga. Siamo arrivati al punto che noi cristiani e cattolici festeggiamo con chi è seguace di una falsa religione. Un digiuno del genere e' solo una farsa. Aveva molto più senso il nostro digiuno cattolico ante Vaticano II e ce l'ha ancora il digiuno ortodosso, anzi ce ne sono due lunghi fra gli ortodossi, dove non vige il divieto (finto) di non mangiare come fra i musulmani ma solo il divieto di mangiare certi cibi e certi condimenti. Eppure i modernisti fanno in brodo di giuggiole quando sentono parlare del ramadan. Questo è un osceno sincretismo.
RispondiElimina@ Mic: vedrai che per gli iracheni cattolici non ci sta la stessa mobilitazione che c'è stata per i musulmani fra i modernisti. I primi sono quasi degli estranei, i secondi dei fratelli. Questo è il solito buonismo di m.....
RispondiEliminaSu Le salon beige e' riportata la testimoninnza di una ragzza irakena cattolica fuggita in Francia. Afferma che solo al pellegrinaggio di Chartres( FSSP o FSSPX, non e' chiaro) si e' sentita " a casa".
RispondiEliminaRr
Confermo quel che dice Rosa.
RispondiEliminaI cristiani iraqeni rifugiati in Francia trovano una situazione religioso-culturale che li destabilizza, si sentono spaesati nelle parrocchie e si trovano più a loro agio negli ambienti della Tradizione.
Mentre lo stato, rispetto a loro, favorisce turchi e marocchini...
Letto su Famille chretienne. Cercherò di tradurre.
È il segnale della preoccupante trasformazione dell'Eurppa anche grazie ai vescovi non più docenti ma dialoganti con tutti tranne che con la Tradizione cattolica...
Gli iracheni rifugiati in Francia si trovano spaesati nelle parrocchie per un motivo molto semplice: il,cattolicesimo europeo e' paurosamente orientato verso il protestantesimo.
RispondiEliminaChiedo scusa e chiudo la querelle, questo è passato in tv, in certe parrocchie del nord, il venerdì, giorno deputato alla preghiera islamica, i sacerdoti concedono le sale parrocchiali, talvolta sacrestie, per pregare, con tanto di tappetini di preghiera personali e bussola per l'orientamento verso La Mecca, molti comuni hanno venduto terreni per eventuali futuri cimiteri islamici.....io ho viaggiato abbastanza nell'est Europa dove la componente islamica è maggioranza assoluta e posso assicurare che non solo le donne non possono avvicinarsi alle moschee,(proibite anche alle stesse donne mussulmane che non vi possono accedere), ma anche agli uomini 'infedeli' è tassativamente proibito.....a noi hanno mostrato una moschea sconsacrata in cui non c'era neanche il Mirab, chiedo scusa per la lungaggine, grazie per l'opportunità.KM.
RispondiEliminaIntervista del card Bagnasco che apre le diocesi.
RispondiElimina