Gesù, il «nuovo Mosè» che consegna la nuova Legge o il Figlio di Dio,
che consegna se stesso al Padre per la nostra Redenzione?
che consegna se stesso al Padre per la nostra Redenzione?
Apprendo da La bussola quotidiana, commentata nell'articolo di Introvigne [qui], la catechesi del papa nell'ultima udienza del mercoledì, quella di oggi 6 agosto. Potete leggere il testo integrale qui.
Tralascio considerazioni a suo tempo formulate sulle cosiddette alleanze parallele già esaminate [qui], ma riprendo una parte su cui è necessario fare puntualizzazioni non eludibili:
Tralascio considerazioni a suo tempo formulate sulle cosiddette alleanze parallele già esaminate [qui], ma riprendo una parte su cui è necessario fare puntualizzazioni non eludibili:
[...] 2. Come Mosè aveva stipulato l’alleanza con Dio in forza della legge ricevuta sul Sinai, così Gesù, da una collina in riva al lago di Galilea, consegna ai suoi discepoli e alla folla un insegnamento nuovo che comincia con le Beatitudini. Mosè dà la Legge sul Sinai e Gesù, il nuovo Mosè, dà la Legge su quel monte, sulla riva del lago di Galilea. Le Beatitudini sono la strada che Dio indica come risposta al desiderio di felicità insito nell’uomo, e perfezionano i comandamenti dell’Antica Alleanza. Noi siamo abituati a imparare i dieci comandamenti – certo, tutti voi li sapete, li avete imparati nella catechesi - ma non siamo abituati a ripetere le Beatitudini. Proviamo invece a ricordarle e a imprimerle nel nostro cuore. Facciamo una cosa: io le dirò una dopo l’altra e voi farete la ripetizione. D’accordo?
Gesù non è il nuovo Mosè, è il Figlio di Dio, che è Dio, Incarnato Morto e Risorto per noi. Egli sul Monte delle Beatitudini conferma, enfatizzandola con la sua autorità quella Legge di cui non ha cambiato neppure uno iota ma ha portato a compimento. Sì, queste parole Bergoglio le ha pronunciate in apertura. Ma poi viene tutto il seguito monco ed anche sviante.
Dunque il Signore nostro non consegna alcuna nuova legge, ma consegna se stesso al Padre, al nostro posto, su un altro monte: il Calvario e consegna a noi, transustanziati nell'ultima Cena, il suo corpo dato e il suo sangue che sul Calvario sarà versato (effundetur) per la nuova ed eterna alleanza. È questo il suggello di ogni suo insegnamento.
Gesù, il Signore nostro, non è colui che riceve e consegna come Mosè, ma Colui che stabilisce e realizza come vero Dio e vero uomo in virtù della nuova ed eterna Alleanza sancita nel Sangue di Cristo. E la Legge che Gesù ha proclamato sul monte delle Beatitudini viene da Lui scritta non sulle tavole ma nella carne, in ogni cuore - redento sulla Croce e rigenerato nella Risurrezione - perché accoglie Lui e solo in Lui con Lui e per Lui riesce ad accogliere e soccorrere tutte le povertà, non solo materiali ma anche morali e spirituali, di questo mondo. Perché, a coloro che lo hanno accolto ha dato il potere di diventare figli di Dio, a coloro che credono nel suo nome, cioè aderiscono alla Sua realtà intima e vera, ed è per questo che non da sangue né da volere di carne né da volere di uomo, ma da Dio sono stati generati (Gv Prologo, 12-13) figli nel Figlio. Non seguendo il nuovo Mosè: chi sarebbe costui?
Che stupidata! Gesù è Gesù, Mosè è Mosè. Non facciamo confusioni inutili.
RispondiElimina13 Essendo giunto Gesù nella regione di Cesarèa di Filippo, chiese ai suoi discepoli: «La gente chi dice che sia il Figlio dell'uomo?». 14 Risposero: «Alcuni Giovanni il Battista, altri Elia, altri Geremia o qualcuno dei profeti»
RispondiElimina...o magari un novello Mosè, ma poi SimonPietro rispose quello che anche i bambini sanno.
Laudetur Iesus Christus ! Semper laudetur !
RispondiEliminaCarissimi Amici, carissimi Ascoltatori,
E' ora in onda la nuova puntata di:
MARIOLOGIA - Medjugorje (2a Parte) - il punto: manifestazione divina, diabolica o umana?
Buon ascolto a tutti !
A mani giunte ! Preghiamo l’Immacolata.
(((†))) Radio Vobiscum - [GERMANIA]
radiovobiscum.org
radiovobiscum(chiocciola)gmx.de
« Tradidi quod et accepi »
In un suo recente articolo, commentando la "teologia papale", Blondet ha parlato di a-teologia a-dogmatica, teologia e dogmatica di duemila anni che Jorge Bergoglio sembra considerare un peso e ostacolo all`azione pastorale.
RispondiEliminaCerto che quando un Papa ci fa capire che l`eccessiva sicurezza dottrinale è un ostacolo, tutte le porte si aprono verso elucubrazioni e esperienze di ogni tipo che già abbondavano sul terreno ma senza avere il placet esplicito di Roma.
Ma quando è il Papa, con la sua personale lettura del Vangelo, e la sua personale teologia, a alimentare l`insicurezza e la confusione, si potrebbe almeno sperare che, anche se in modo discreto e diplomatico, ci siano pastori che assumessero la loro responsabilità di guide di anime e custodi della Dottrina, e invece niente, zero, questo papa non deve essere contraddetto, pena la sanzione.
Si potrebbe anche aspettarsi da giornalisti il cui mestiere è di occuparsi di "cose di Chiesa" che qualche conoscenza in teologia ce l`avessero, purtroppo, o non è così, e in questo caso nemmeno si rendono conto delle "fuoriuscite" papali o, pur avendo basi teologiche solide, sono troppo occupati e ormai impegnati nel loro peana permanente.
E così, su un gregge già ignorante, fatto diventare ignorante, passivo, passano quei messaggi; chi, in mezzo a parole ortodosse che riaffermano la retta Dottrina, è in grado di capire che altre sono "fuori strada"?
Be', in sé non è sbagliato. Nei Vangeli Cristo è ANCHE il nuovo Mosè che viene a perfezionare (non ad abolire) la vecchia Legge. Il problema nasce laddove si fa prevalere un Cristo "saggio legislatore" sul Cristo Figlio di Dio e redentore, ignorando il secondo. Per essere fairminded bisogna dire che nella stessa allocuzione il Papa parla anche di Cristo come giudice finale...
RispondiEliminaNon sono d'accordo con queste sue considerazioni, mic. Non vedo per quale motivo Gesù, in quanto Figlio di Dio, oltre a consegnare se stesso sul Calvario, non possa "consegnare" una "nuova" legge. Non cambia neppure uno iota, vero, ma portarla a compimento significa anche essere davanti a qualcosa di nuovo. E infatti scrivere la legge nei cuori invece che sulle tavole di pietra, non è qualcosa di nuovo? Definire Gesù come "nuovo Mosè" non significa privarlo del titolo di "Figlio di Dio" ma è un modo per far capire la novità rispetto alla precedente alleanza. Non vedo dunque assolutamente niente di scandaloso nel discorso di Bergoglio di ieri, tanto meno il discorso sui poveri, che mi sono astenuto dal commentare nell'altro thread. E' ovvio che l'Adorazione e la carità ai poveri non sono la stessa cosa, altrimenti potremmo abolire tutte le Sante Messe domenicali e andare in massa a servire i barboni. Gesù non chiede questo e infatti non rimproverò la donna che aveva speso del denaro per adorarlo, ma è un dato di fatto oggettivo che nel giorno del giudizio egli giudicherà le persone non su quante ore di adorazione hanno fatto, ma sull'amore. Verificherà cioè, come ha giustamente detto il Papa ieri, se la legge delle Beatitudini si è effettivamente impressa nei cuori dei suoi discepoli. Gesù non dice: "Se avete fatto qualcosa a uno di questi piccoli E' COME se l'aveste fatto a me", ma "L'AVETE FATTO A ME". Quindi vede, il giudizio non sarà su quante ore di adorazione abbiamo fatto, ma su come quell'Adorazione si è poi concretizzata. Un monaco o una suora claustrale non sono certi della salvezza eterna solo perché hanno pregato notte e giorno, ma anche loro se avranno impresso questa "nuova" legge nei loro cuori. E' tutto molto chiaro e limpido e il Papa ieri l'ha detto con una semplicità estrema proprio per far passare questo messaggio. Dunque, credo sia molto meglio focalizzare l'attenzione su altri temi controversi (che sono stati toccati altrove) piuttosto che su questi aspetti che ritengo marginali perché è indiscusso patrimonio cristiano.
RispondiEliminaIo non ho detto che l'affermazione è sbagliata ma che è monca e, per questo, nel lasciarla da parte, rischia di far obliare l'azione più sacra e solenne della storia, come ormai accade su molti altari divenuti mense dove si celebra il memoriale della cena e non quello del sacrificio, che solo nella comunione diventa banchetto escatologico... E non esplicita che è proprio nella "nuova ed eterna Alleanza" sancita nel Sangue di Cristo che la "nuova" legge viene scritta nel cuore e nella vita del credente.
RispondiEliminaSofismi che fanno solo perdere di vista il fulcro del messaggio di Cristo.
RispondiEliminaTexor , ma l'adorazione E' LEI STESSA stessa amore , non è che non sia un'opera , anzi le opere della vita attiva ,per chi è chiamato ad esse , ne discendono come da loro fonte . Non tutti sono chiamati alla vita attiva ( vedi Maria e Marta : primato della contemplazione ). S Giovanni della Croce dice che un briciolo di puro amore di Dio giova alla Chiesa , a tutte le anime , più di tutte le opere materiali (e in ciò realizza anche perfettamente la carità verso il prossimo )
RispondiEliminaNel discorso bergogliano, manca sempre la dimensione verticale, e in questo senso ha ragione mic, è un pensiero lontano dalla vera dottrina cattolica. Ma non si può dimenticare che Gesù è molto classicamente l'antitipo di Mosè, sopratutto nel Vangelo di Matteo.
RispondiEliminaMosè è tipo, o figura, di Gesù Cristo. Dire che Gesù è il nuovo Mosè è corretto in sé e molto classico. Se siete stati alla Sistina avrete visto che gli affreschi rappresentano in parallelo le vite di Mosè e Gesù, rispettivamente legislatori dell'Antica e Nuova alleanza. Anzi dire che Gesù è il nuovo Mosè sottolinea il superamento della legge antica. La frase del Papa in sé è inattaccabile, almeno per una volta. Non lasciamoci prendere dalle passioni e cerchiamo di prendere meglio la mira, il bersaglio resta comunque abbastanza largo per non mancarlo
RispondiEliminaanche dire che Gesù Cristo promulga la nuova legge è quanto di più classico possibile, così come il parallelo tra i comandamenti e le beatitudini e i monti da cui sono promulgate. Sono le espressioni più classiche usate dai Santi Padri. Mic, stavolta hai "toppato", come si diceva negli anni Ottanta, ma ti vogliamo bene lo stesso
RispondiEliminaFuori argomento, rispondo all'art. del Prof. Alessandro Gnocchi del 5 agosto in cui dice:
RispondiEliminaCaro Maltoni:
""non sarebbe più salutare per la nostra povera religione riassumere tutto sotto il concetto di nuova religione""?
Egregio professore, è da molto tempo che scrivo commenti su questo blog, e su questo punto non ho mai avuto il dubbio che dal conc. vat.II si è costituita una nuova religione eretico/protestante; basta guardare tutti i punti essenziali modificati o come dice Romano Amerio nel Suo Iota Unun - Le variazioni della Chiesa cattolica del XX secolo - (bisognerebbe parlare di rivoluzioni e non di variazioni, e Bergoglio è la punta dell'Isberg; si è partiti dalla Messa riformata per arrivare al frateli e sorelle buonasera.) Quello che stà accadendo in questi mesi dal marzo 2013 lo vediamo e lo sentiamo tutti, ha dell'assurdo per definirsi ancora Cattolici (dovrebbero dire la verità e definirsi eretici e Bergoglio e C. dovrebbero andarsene e lasciare la CC ai Cattolici veri).
Credo, e questo è il mio pensiero, che la nuova guida collegiale, ha paura di dire apertamente alle masse quello che fà; ormai le masse sono addormentate da tutte queste innovazioni e in troppi credono che si tratti ancora della religione Cattolica, in quanto le masse, ormai dal lontano 1960 non sono più a conoscenza del catechismo di S.Pio X. Questi sono cresciuti e sono stati poco alla volta formati per 50 anni secondo il cambiamento del vat.II. Quasi più nessuno sà come era la Chiesa Cattolica prima del 60 e lo era stata per 1960 anni; quindi sono arrivati loro Roncalli che si inventa in due giorni un concilio pastorale che guarda caso poi diventa dogmatico (loro non lo dicono, ma coi fatti è dogmatico).
Certo nel 325 Papa Liberio ha fatto quello che fatto, ma ha trovato in Atanasio D'Alessandria la colonna portante contro l'eresia ariana. Oggi noi non abbiamo Atanasio il Santo.
Ma voglio fare un paragone che non sò quanto ci azzecca (parlo pure in dipietrese) .
Nel 1917 nacque il PCUS e fino al 1960 nessuno conosceva o metteva in piazza i crimini commessi da Stalin; poi arrivò Kruscev col XX congresso del PCUS, e tutti (quelli che conoscono la politica, come i Cattolici dovrebbero conoscere la Dottrina Cristiana)vennero a conoscenza dei crimini che il loro capo aveva commesso in 40 anni.
Poi tutti sappiamo come è finita coll'Unione Sovietica ed il suo PCUS.
Il conc. Vat. II con al termine Beregoglio ha fatto alla Chiesa cattolica, ciò che ha fatto Stalin alla Russia o Unione Soviet. alla fine c'è solo distruzione.
Non c'è bisogno di ricapitolare tutto quello che è avvenuto giorno per giorno per 50 anni, i veri Cattolici lo sanno, ma alle masse è stato fatto il lavaggio del cervello e non è facile riconvertirle anche perchè Bergoglio dice che non dobbiamo fare proseliti.
Ma l'albero piantati nei giardini con l'ebreo ed il musulmano, attorniati dai cardinaloni, non ha portato che frutti avvelenati anzi il medioriente è in fiamme così come era in fiamme l'Europa oltrecortina negli anni 90.
Dove non c'è Dio Trinitario, il nostro vero Dio, li non ci sarà mai pace, perchè non esiste un Dio unico per tutte le religioni, solo noi abbiamo il Vero Dio che ci ha dato lasola Religione Cattolica (universale9 le altre sono solo false religioni e li non c'è nessun Dio.
L'albero si vede dai frutti.
Caro Alessandro, Sia lodato Gesù Cristo.
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
RispondiElimina@Texor
RispondiEliminaE' stato già detto che l'articolo focalizza che l'insegnamento è MONCO.
Inoltre: questa mania (non di oggi, ma oggi diventata "dogma irreformabile"), di definire la "Chiesa" (Cattolica no?) "Popolo di Dio" (e anche questo non è sbagliato ma..), senza specificare in che senso (teologico), crea solo confusione.
La Chiesa CATTOLICA è il Corpo "mistico" di Gesù Cristo, di cui Lui è Capo. E di cui San Pietro (con i successori) è capo visibile.
Con questa fissazione per il "popolo", per le "alleanze mai revocate" (il che è anche vero ma in che senso?), si rischia di fare del CATTOLICESIMO (sottolineo CATTOLICESIMO) una "religione tribale", una religione "razziale". Esattamente come l'ebraismo "moderno".
Infatti i "padri nella fede" non sono gli Ebrei "Moderni", che rifiutano Cristo e respingono la Redenzione. NO! Sono i "protocristiani", i Santi Patriarchi, i Santi Profeti, i Santi "giusti" dell'Antico Testamento che pre-figuravano e annunciavano l'Unico Cristo Dio, di cui Abramo vide "il giorno", rallegrandosi!
Questo non può essere omesso! E' vero che l'Antica Alleanza non è revocata, perché le promesse di Dio non sono "a tempo". Ma in che senso? Nel senso che nell'Antica Alleanza ha ancora una funzione "attuale" la stessa Promessa fatta da CRISTO! Ovvero è propedeutica alla adesione alla "Nuova ed ETERNA" (non solo "Nuova". Ma Nuova ed ETERNA). Questa la funzione "attuale" della Antica alleanza "non revocata": non è revocata perché annuncia Gesù, e l'incorporazione alla Sua Unica Chiesa Cattolica.
Se non si specifica tutto questo, si crede in una "religione razziale", di fatto. E così si crede che Dio debba essere solo "conservato" ciascuno per come lo "conosce" soggettivamente, all'interno della propria "nazione" (nel senso più razziale del termine).
Che la "Chiesa" sia un "contenitore" di "credenti" che comunque in un modo o nell'altro si "Salveranno" grazie a Cristo e al Suo Sangue "per tutti" (non per "Molti"), e che il mandato di Gesù sia quello di fare una "unità", "nominandolo", ma poi ciascuno "conoscendolo" come meglio crede!
Anonimo,
RispondiEliminaquali sono i sofismi?
Se il fulcro del messaggio non è ben esplicitato e fondato nel 'fulcro' autentico, siamo sicuri che la 'prassi', da cui pare si debba sempre partire, sia sufficiente?
La prassi è indispensabile, ineludibile, perchè l'annuncio si realizzi, ma è conseguenza, non causa...
Inoltre faccio notare che non si tratta di un'omelia, dai contenuti più sommari - pur sempre da approfondire in altre occasioni - ma di una catechesi, che dovrebbe essere esaustiva di per sé.
Certi elementi fondanti i papi non si sono mai stancati di ripeterli.
@MIC
RispondiEliminaScusi, ma lei ha definito non solo monco, ma anche "sviante" il discorso di ieri, e le spiegato che non è affatto così. Già il titolo del post ha una domanda impropria, dal momento che le due affermazioni possono coesistere tranquillamente. Non credo poi ci sia correlazione tra quanto affermato dal Papa sul primato della carità (e non della "prassi"), e la sciatteria liturgica che spesso si nota in giro. Perché dobbiamo fare questi collegamenti? Quando mai il Papa ha detto questo? Io ripeto che non dobbiamo vedere dei problemi dove non ci sono (come quel discorso sulla "carne di Cristo") per focalizzarci invece sugli aspetti controversi che si fatica a capire.
@murmex
Se lei si va a rileggere quanto ho scritto, vedrà cosa intendevo dire e cioè che non c'è alcuna dicotomia "preghiera-carità", visto che sono inscindibilmente legate. Le faccio però sommessamente notare che il "primato" della vita contemplativa si ha proprio perché consente un maggiore slancio caritativo. E così, una suora di clausura non creda che non sia chiamata alla carità con le consorelle, l'obbedienza alla madre badessa o con i pellegrini che bussano al convento. Ed è su quello che verrà giudicata, non da quante preghiere ha detto. Non lo dico io, ma Nostro Signore Gesù Cristo.
ottimo Stefano78.
RispondiEliminaE' ovvio che l'Adorazione e la carità ai poveri non sono la stessa cosa
egr. Texor, non è affatto ovvio per tutti come lei crede.
Il 99% dei fedeli, passivi, devoti e inermi e impreparati (o dimentichi delle antiche nozioni dottrinali) che ascolta quella roba, viene condotto a credere che ci sia identità tra Gesù Sacramentato e il "corpo sociale" -così lo chiama il vdr- di Cristo (! espressione mai sentita in 20 secoli, un'entità distinta dal Corpo Mistico, Bergoglio docet).
Già da molti anni si fa ormai grande confusione sul Corpo Mistico, da decenni non più spiegato ai bambini nel Catechismo, nè nelle omelie mai citato. E questa recente esternazione del vdr ha dato la picconata finale all'ignoranza generale sulla verità dottrinale.
Le dimostro il grave danno causato da simile "magistero spiccio" (=alla carlona) ad es. nelle affermazioni lette su un blog, di una carismatica piuttosto confusionaria, che dopo tale scuola dall'alto, ha detto testualmente:
"Vado ad adorare Cristo ogni giorno nella moltitudine dei bisognosi a cui presto il mio servizio"! (assitenza o beneficenza che sia)
m.claire
Anonimo 9:51,
RispondiEliminaNon credo di aver toppato per aver evidenziato un punto focale omesso che rischia, come dicevo, di essere oltrepassato. E purtroppo non mancano i segnali in questo senso. Non manca neppure la solita enfasi sulla 'prassi', che ho ripetuto ineludibile ma conseguenza e non causa. E questo non viene mai esplicitato.
Invitavo anche a leggere questo punto insieme alla premessa sulle arbitrarie "alleanze parallele", di cui ho parlato altrove e di cui Stefano ha fornito una essenziale puntualizzazione.
Anonimo 9:47
RispondiEliminaSe dire che Gesù è il nuovo Mosè è corretto e molto classico, non impedisce che sia monco se non si aggiunge, a chiare lettere, il discrimine essenziale.
Le esternazioni chiaramente problematiche di papa Bergoglio non sono poche, saltano, o dovrebbero saltare, agli occhi di chi, come me, non ha competenze particolari in teologia ma ha ricevuto una retta formazione, in questo caso, posso solo dire che mi ricordo di aver letto "Gesù nuovo Mosè" nel Gesù di Nazaret di Benedetto XVI che lo aveva definito così anche in un Angelus sul Sermone della Montagna, ma in Benedetto XVI tutto era cristallino e non mancava mai la dimensione verticale, la dimensione orizzontale non era mai trascurata, al contrario, ma sempre era orientata verso la verticalità della Croce di Cristo.
RispondiEliminaTexor,
RispondiEliminaTutto ciò che è monco rischia di essere sviante.
Sono d'accordo su molte sue osservazioni. Se mi ritiene eccessiva ho già spiegato ampiamente le ragioni. Gradirei ne tenesse conto e non ripartisse col tornare a ribadire le sue, che sono valide in un contesto di "normalità" e non in una "emergenza" come si sta rivelando la situazione in cui siamo immersi.
Sono grata a mic per le puntualizzazioni che aiutano me, digiuna di teologia, di rafforzare con la chiarezza dell'esposizione il fulcro su cui si basa la fede cattolica. In effetti Gesù non ha paragoni perchè è Dio e qualunque personaggio, per quanto importante nella storia della salvezza non può essergli paragonato, perchè può prefigurarNe in modo imperfetto solo un particolare aspetto. La legge è stata data a Mosè. Gesù solo, perchè Dio, poteva chiarire come deve essere interpretata la legge data a Mosè. L'uomo ,infatti, fino a Lui -e anche oggi con difficoltà- non era stata in grado di interpretarla. Se poi la salvezza viene dal praticare le opere di misericordia vorrei ricordare che Disma si è salvato solo in quanto ha riconosciuto in Gesu il figlio di Dio.
RispondiEliminaLila
La legge è stata data a Mosè. Gesù solo, perchè Dio, poteva chiarire come deve essere interpretata la legge data a Mosè.
RispondiEliminaDice Giovanni: "la legge fu data per mezzo di Mosè, la grazia e la verità vennero per mezzo di Gesù Cristo".
Inoltre, non è solo l'intepretazione autentica che Gesù pone, ma è Lui che rende possibile anche la realizzazione perché la Legge non è più ricevuta dall'esterno, ma diventa 'connaturale' al credente per effetto della sua opera redentrice e rigeneratrice di coloro che lo accolgono.
E' venuto per TUTTI, ma per salvarsi bisogna accoglierlo (donde il famoso "multis" anziché "omnes").
In questo discorso ai ministranti tedeschi non fa una piega.
RispondiEliminahttp://w2.vatican.va/content/francesco/it/speeches/2014/august/documents/papa-francesco_20140805_ministranti-tedeschi.html
Rivaluta addirittura "le regole", insieme a giusti richiami alla libertà e alla testimonianza...
Non è il primo caso. Ma non cambia ciò che 'stride', invece, in altre occasioni...
Se chi lamenta la censura uscisse dall'anonimato, forse riuscirei a dargliene le ragioni.
RispondiEliminaFaccio comunque presente che tra la pletora di Anonimi è difficile distinguere quelli "commestibili".
Già la selezione di un nick ricorrente aiuterebbe a riconoscere meglio l'interlocutore.
Comunque, se il mio criterio fosse il "rispetto umano", non ci sarebbe questo blog :)
Quel che destabilizza è l`alternarsi di parole non solo ortodosse ma anche belle e profonde e di altre ( cosiccome certi gesti) che stridono con l`insegnamento della Chiesa, chi se ne rende conto fa bene a parlarne.
RispondiEliminaUn piccolo esempio è questa frase di papa Bergoglio, in risposta ad un vescovo che su un tono disperato si lamentava che una parte del clero è conservatrice e non vuole dare la comunione sulla mano", Bergoglio gli ha consigliato di prendere provvedimenti severi, perché
“non si può difendere il Corpo di Cristo offendendo il Corpo sociale di Cristo”.
Blondet ne ha parlato in un articolo ripreso da questo blog qui:
http://chiesaepostconcilio.blogspot.ch/2014/07/teologia-bergogliana.html
Leggetevi il primo libro di Ratzinger su Gesù di Nazareth e troverete un intero bellissimo capitolo dedicato alla comparazione tra Gesù e Mose, proprio partendo dall'analisi delle beatitudini, che ovviamente non intendono sminuire la figura del Figlio di Dio e nostro Redentore, ma vogliono approfondirla, legandola all'antica rivelazione, infatti Egli non è venuto per abolire la legge, ma per completarla e darle pienezza.
RispondiEliminaAttenzione fratelli a non farvi manipolare dal demonio, che è il divisore e l'accusatore, egli ha tutto l'interesse a dividere il gregge, a mettere gli uni contro gli altri.
Urban
Leggetevi il primo libro di Ratzinger su Gesù di Nazareth e troverete un intero bellissimo capitolo dedicato alla comparazione tra Gesù e Mose,
RispondiEliminaIn parallelo, c'è anche l'interessantissimo libro di rav Neusner, citato anche da Ratzinger: "Disputa immaginaria tra un rabbino e Gesù", che riconosce l'appartenenza delle Beatitudini alla Torah, ammira persino Gesù come Rabbi, ma non riesce ad accettare che Lui parli a proprio nome, in quanto Figlio di Dio, anziché in nome di Dio...
E' qui il discrimine.
E parlarne e non pretendere la coesistenza di due improponibili Alleanze, non credo che alimenti la divisione, ma possa aiutare a fare chiarezza.
Entrata a gamba tesa dice:
RispondiEliminaGuardatevi su you tube il video Bergy-Skorka in cui entrambi plaudono all'arrivo del Messia invocato dal rabbi.....risale a poco tempo prima dell'elezione,pensiamoci un po' su .
Almeno questo thread serve a smentire chi dice che mic non pubblica i commenti contrari. ;)
RispondiEliminaHo letto l'ottimo libro di Neusner. Aiuta a comprendere meglio il giudizio degli ebrei su Gesù e le sostanziali differenze tra ebraismo e cristianesimo. Apprezzo questo tipo di dialogo interreligioso, parlarsi in quanto uomini, ma nella consapevolezza di essere diversi, di avere opinioni opposte su Dio e sul l'esistenza. Non un sincretismo inutile e dannoso per tutti.
RispondiEliminaSarò maligna, ma il discorso ai ministranti, in lingua originale, ed anche parte di questa catechesi , mi sembrano farina di altro sacco, magari emerito...troppe idee difformi da altre espresse in altri momenti, o messe in pratica.
RispondiEliminaPer es.: le Beatitudini come nuovi Comandamenti. Perche non le ha citate come regole per la felicita' nell' ennesima intervista ?
Rr
Interessante paragone, pescato nello spam
RispondiEliminaTra il Vecchio e il Nuovo Testamento c'è la stessa differenza che corre tra una selce del neolitico e la Pietà di Michelangelo. Teniamoci a Gesù Cristo e lasciamo perdere i ferri vecchi.
Chi ha letto il libro di Neusner (concordo sul fatto che un vero confronto è sempre costruttivo), potrà anche confermare la seguente riflessione.
RispondiEliminaMosè parla ad un "popolo", come collettività unita in: Dio-etnia-terra-Legge; Gesù parla a singole persone, la cui identità non è più etnica ma teologale, che solo in questo costituiscono un "noi", che è qualcosa più di un popolo, cioè il "corpo mistico di Cristo" con Lui Capo. Il che costituisce una realtà ormai teandrica, cioè divino-umana, come Colui che la fonda e l'alimenta fino alla fine dei tempi...
Beh, urban, avevo già ricordato nel mio commento che nel suo Gesù di Nazaret Benedetto XVI parla di Gesù nuovo Mosè, reagire, approfondire, confrontarsi, è tutto salvo farsi manipolare dal demonio (!), mic fa prova di intelligenza, coraggio e anche umiltà, condividendo con noi le sue riflessioni accettando il confronto e anche la critica, una qualità questa, che non è data a tutti.
RispondiEliminaDetto questo, per chi come me ha un grande debito di riconoscenza verso Benedetto XVI, ritornare al suo Magistero, alle sue catechesi, alle sue omelie, è una necessità, per non parlare della sua presenza umile e buona che tanto mi manca, non vorrei fare quel che son certa non amerebbe che io faccia, ma la differenza con il suo successore è troppo grande e, per me, a tratti difficilmente sopportabile.
Di fronte al pressapochismo, a certi gesti e a troppe parole del suo successore non posso fare a meno di andare a rileggere il Magistero di Benedetto XVI, ho bisogno di farlo per chiarirmi le idee.
Dire ancora a Rosa, che non è essere maligna dire che certi discorsi di Bergoglio sembrano farina di un altro sacco, altri papi hanno avuto chi scriveva per loro, il problema con Jorge Bergoglio è che c`è troppa differenza fra certi suoi discorsi ufficiali e quel che dice in libertà, durante le sue visite "private", ai suoi invitati privati, ai suoi intervistatori( è in arrivo una nuova intervista). Che papa Bergoglio abbia un ghost writer persone informate lo hanno detto più di una volta, del resto qualcuno ha anche osservato che una delle fonti alle quale aveva attinto quel ghost writer non era altri che Benedetto XVI!
OT
RispondiEliminaIl compañero D`Escoto fresco di perdono picchia su Giovanni Paolo II.
http://www.ilfoglio.it/articoli/v/119804/rubriche/adelante-compaeros-fresco-di-perdono-padre-descoto-picchia-su-wojtyla.htm
Rr hai tutto il mio appoggio.....a pensare male è peccato, ma ci s'azzecca sempre, anch'io ho avuto la stessa sensazione, anche per la pronuncia staccata e tutto sommata discreta del tedesco; vorrei spendere se mi è concesso,qualche parola sull'esodo biblico dei cristiani irakeni, ora è lodevole che il vdr abbia fatto appello alle organizzazioni internazionali ed inviti alla preghiera, ma non basta pregare, bisogna intervenire perché non solo vengono cacciati via senza potersi portare niente con sé, ma viene fatta terra bruciata di chiese, edifici, biblioteche, senza che nessuno trovi nulla da eccepire, mi e vi domando se al loro posto ci fossero ebrei tutti insorgerebbero, vero Alfano?......ma sono solo cristiani, a chi volete che importi.....cristiani, meno sono e meglio è secondo il NWO. Anonymous.
RispondiEliminaIl vero problema per me è fare della beatitudine una nuova legge. Tantissime autori moderni hanno tentato ridurre il Vangelo alle beatitudini. Tra questo autore, Gandhi ha detto che se i Vangeli fosse perduti, niente sarebbe perduto se il sermone del monte rimanesse. Qui per una volta in più, vienne la questione della relazione tra il naturale e il soprannaturale: le beatitudini di che parla Gesù sono al nivello della natura o sono una grazia soprannaturale per chi la possiede? Se le beatitudini sono una legge qualcuno può compierla senza la grazia?
RispondiEliminaNon me sembra che le beatitudini sono legge, non è qualcosa detto per Gesù per che noi portiammo a compiemento. Beatitudini qualcuno la possiede o no possiede.
Questo discorso si può essere pelagiano. E il curiosi della religione bergogliana che non vuole convertire (batizzare) a nessuno è che lei quanto più predica il Papa, più se somiglia al giudaismo che non vuole convertire a nessuno.
Gesù è venuto per rivelare a sè e il Padre, per levare la legge a compiemento e la diventare più perfecta, non per portare una nuova legge!
Anpnymous, quel chesta avvenendo in Irak, ma già in Siria, si chiama GENOCIDIO, secondo la definizione che ne da l' ONU. Ma noi sappiamo che non si può parlare di genocidio armeno. Ne' ucraino ( Holodomor) ed ora cristiano cattolico, siriano, armeno, copto...non proseguo perché ci siamo già capiti.
RispondiEliminaRr
Non è questione di ghost writer, ma della discrepanza tra quel che è sicuramente bergogliano e quello che è del ghost writer, che sembra molto meno eterodosso di lui - oltre che più colto e meglio "parlato". Perciò uno alla fine si chiede: chi è veramente Bergoglio ? o meglio: quanti ce ne sono ? uno, due, tre, quattro, ecc a seconda dell'interlocutore ?
RispondiEliminaDomani darà una radio-intervista ad un prete "di strada" di Baires. Pare sia la I volta di un papa. Credo che qualcuno in Sala Stampa starà facendo gli scongiuri, ed altri staran part4ndo urgentemnte in ferie. Non vorrei essere P. Lombardi.
RR
DISCORSO DEL SIGNORE SULLA MONTAGNA - SANT'AGOSTINO
RispondiEliminahttp://www.augustinus.it/italiano/montagna/index2.htm
"Sarete beati, continua, quando vi insulteranno, vi perseguiteranno e, mentendo, diranno ogni sorta di male contro di voi per causa mia. Rallegratevi ed esultate, perché grande sarà la vostra ricompensa nei cieli".
RispondiEliminaQuesto branno del Sermone di Nostro Signore (anche le beatitudini) me fa pensare in Enzo Bianchi e Padre Bruno, perchè loro sono al di fuori di questo sermone...
"Bergoglio ? o meglio: quanti ce ne sono ? uno, due, tre, quattro, ecc a seconda dell'interlocutore ?"
RispondiEliminaS. Paolo se faceva debole con i deboli, Francesco se fa giudeo con gli giudeo, ateo con gli atei, mussulmano con i mussulmani, pentecostale con i pentecostali, ecc, lui stetto è la prova provata che la unità nella diversità è impossibile.
Quando è stato andato a Caserta, molti hanno parlato di un branno del NT che dice:
"Lo Spirito soffia duove onde voglie..."
Si, lo Spirito può soffiare qui in Brasile o in Roma, ma non soffia quello che vuole in un senso meramente umano, come se poteva soffiare una verità per uno e altra per altro...
Forse loro si considerano perseguitati, ma in realtà, come personaggi pubblici, possono trovare chi li critica.
RispondiElimina"Forse loro si considerano perseguitati, ma in realtà, come personaggi pubblici, possono trovare chi li critica"
RispondiEliminaSi, una cosa normale e anche buona, perchè non siamo infalibile. Ma Enzo Bianchi, ad esempio, vuole conservare la propria immagine, quindi, per quello che vuole fare di sè un idolo, non esiste spazio per questa beatitudine.Il curioso è che ambedue fanno ricorso al Stato, non alla Chiesa e nemmeno aspettano nel Signore.
Il caso del Pe Bruno, lui ricorre alla Santa Se contro il suo superiore, ma contro il suo inferiore, ricorre al Stato...
Tra il Vecchio e il Nuovo Testamento c'è la stessa differenza che corre tra una selce del neolitico e la Pietà di Michelangelo.
RispondiEliminaDiciamo che il Vecchio Testamento è una "prima puntata".
Per quanto bella è una conversazione lasciata a metà.
Tanto è vero che gli Ebrei stessi hanno scritto dei "Sequel" : Il Talmud e la Kabala.
OT Magister su www.chiesa espresso La riforma del papato.
RispondiEliminaIl seminario diocesano di Ciudad del Este, non potrà più fare ordinazione, sono sospense. Questo è un caso come dei FI e altri...
RispondiEliminamic che scrive ore 15.30
RispondiElimina"Interessante paragone, pescato nello spam
Tra il Vecchio e il Nuovo Testamento c'è la stessa differenza che corre tra una selce del neolitico e la Pietà di Michelangelo.
Teniamoci a Gesù Cristo e lasciamo perdere i ferri vecchi."
Sarei molto, molto prudente su questo punto, perchè nella SESSIONE IV (8 aprile 1546) del Santo Concilio di Trento è affermato esplicitamente
“E poiché il sinodo sa che questa verità e disciplina è contenuta nei libri scritti e nelle tradizioni non scritte...seguendo l’esempio dei padri ortodossi, con uguale pietà e pari riverenza accoglie e venera tutti i libri, sia dell’antico che del nuovo Testamento, - Dio, infatti, è autore dell'uno e dell'altro".
Timoteo,
RispondiEliminaQuel commento non l'ho scritto io, ma un anonimo provocatore e l'avevo ripescato nello spam, prendendolo per quello che è: un evidente paragone iperbolico.
Nessuno di noi sminuisce il valore dell'A.T.
Piantatela di fare le pulci al blog e date a Trento anche il resto ch'è di Trento...
"Noi siamo abituati a imparare i dieci comandamenti – certo, tutti voi li sapete, li avete imparati nella catechesi - ma non siamo abituati a ripetere le Beatitudini."
RispondiEliminaDavvero? Conoscendo la realtà ecclesiale odierna, se 'Francesco' avesse provato ad interrogare qualcuno dei presenti sui dieci Comandamenti, avrebbe avuto delle sorprese... E magari anche interrogando i suoi sacerdoti (tutti ricordiamo la penosa puntata in tv de 'le iene' con i vuoti di memoria ed i balbettii dei preti intervistati a Roma su questo argomento, fino a quello che ha sentenziato "ormai sono sorpassati"...).
Comunque il discorso da fare è più ampio, e si inscrive nella strategia bergogliana che è tipicamente modernista (anche se lui è un postmodernista riguardo alle idee): qui un bel discorso cattolico ma - come dice Mic - senza le dovute precisazioni, necessarie nelle tragiche condizioni odierne: e poi lì un bel discorso ereticale, per intorbidare le acque.
Del resto son cinquant'anni che i Papi vanno avanti così, il sistema ha funzionato egregiamente, anche se ormai con 'Francesco' si è innestata la quinta e si viaggia a 300 all'ora.
Risultato: i vari, troppi "Texor" finiscono anestetizzati, pronti ad ingoiare cammelli giganteschi in sequenza ravvicinata.
Già, perché solo quattro giorni fa 'Francesco' ha sostenuto pubblicamente, davanti all'eretico Traettino in quel di Caserta, che
«lo Spirito Santo fa la “diversità” nella Chiesa. La prima Lettera ai Corinzi, capitolo 12. Lui fa la diversità! E davvero questa diversità è tanto ricca, tanto bella. Ma poi, lo stesso Spirito Santo fa l’unità, e così la Chiesa è una nella diversità. E, per usare una parola bella di un evangelico che io amo tanto, una “diversità riconciliata” dallo Spirito Santo. Lui fa entrambe le cose: fa la diversità dei carismi e poi fa l’armonia dei carismi.»
Insomma ha sostenuto pubblicamente che lo Spirito Santo è autore sia del dogma che dell'eresia, e che hegelianamente spinge verso l'ibrido cattoprotestante della nuova superchiesa che il Bergoglio vagheggia di realizzare. Nientedimeno. Solo che qualche decennio fa, per un'uscita del genere sarebbe stato deferito al Sant'Uffizio, e qualche secolo addietro gli sarebbe andata anche peggio.
E nell'ultima intervista rilasciata alla rivista argentina 'Viva' il 7 luglio scorso, 'Francesco' fa la sua bella nona raccomandazione :
“Rispettare il pensiero degli altri, senza proselitismo religioso.
Possiamo stimolare l’altro con la testimonianza, perché si cresca entrambi in quella comunicazione, ma la cosa peggiore che ci possa essere è il proselitismo religioso, che paralizza: ‘Io dialogo con te per convincerti’, no. Ciascuno dialoga partendo dalla propria identità. La Chiesa cresce per attrazione, non per proselitismo”. (E stavolta i normalisti non possono svicolare dicendo che se l'è inventato il solito Scalfari...).
Beh, più anticattolico di così, si muore: si vede che concentrandosi troppo su alcuni punti evangelici, per di più interpretati a modo suo, 'Francesco' non solo ignora, ma contraddice apertamente il comando di Cristo :
“Andate dunque e ammaestrate tutte le nazioni, battezzandole nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo, insegnando loro ad osservare tutto ciò che vi ho comandato.” (Mt 28, 19-20)
Ma subito dopo eccoti il sermoncino soporifero (e dottrinalmente incompleto) del mercoledì per texorare gli incauti: et voilà, il gioco è fatto e la commedia – o meglio la tragedia – può continuare.
Quando fa comodo, ecco Trento, quando non fa comodo, e' roba vecchia e superata.
RispondiEliminaPersonalmente credo che un' eccessivo studio ed importanza data all' AT siano dannosi per i cattolici( cfr Martini)
Anche se un ariano può nominarlo così, rimane che Cristo è anti-tipo di Mosè secondo la Sua Umanità...
RispondiEliminaQuindi, non vedo motivo per lamantare l'uso...
Come nominiamo Gesù il Cristo, un nome che significa "unto", che non significa tutto cio che Egli è, così si può nominarlo il nuovo Mosè...
Romano
caro Turiferraio
RispondiElimina" Per essere fairminded bisogna dire che nella stessa allocuzione il Papa parla anche di Cristo come giudice finale..."
infatti Mosè non è nè il creatore della legge nè il Sommo Giudice Finale. Ha solo tramandato ciò che ha ricevuto. paragone posto in questo modo (se mai ce ne fosse uno, ma è un mio pensiero) è più che altro fuorviante.
leggendo l'articolo ho pensato subito alle parole di Nostro Signore che ho riportato nel mio commento precedente.
il motivo delle parole del Papa lo ravviso nel continuo e pedante ammiccamento ai fratelli maggiori una volta detti deicidi.
caro Amicus,
RispondiEliminasecondo me il papa utilizza il termine proselito per, purtroppo devo scriverlo , confondere.
correggimi se sbaglio, in sostanza nel Vangelo Gesù utilizza la parola proselito quando redarguisce i farisei e dice-vado a memoria- "girate il mondo per fare un solo proselito e poi lo rendete un figlio della Geenna come voi". me ntre ai discepoli e agli apostoli dice andate e annunciate il Vangelo.
il termine proselito ha come il senso di raggirato, mentre noi dobbiamo dire la Verità e tramandare cio che abbiamo ricevuto. forse il papa , per rafforzare il suo messaggio , usa un termine che assume spesso un senso negativo associandolo alla buona azione della Testimonianza. ma se fosse così è come se dicesse " non annunciate la BUona NOvella, ma dialogate" e non mi sembra saggio.
Amicus, innanzitutto mi complimento con lei per non essersi fatto ancora anestetizzare, a differenza mia. Le consiglio di stare attento a non subire lavaggi del cervello, perché deve sapere che spesso e volentieri si è inconsapevoli. Chiarisco meglio il mio punto di vista, se mic me lo consente. Certe uscite di Bergoglio mi causano profondo imbarazzo: le interviste a Scalfari messe e tolte dal sito (cos'è, documento ufficiale o no?), la dichiarazione sugli angeli, il discorso ai pentecostali e qualcos'altro. Mi sento inoltre enormemente imbarazzato di vivere in un'epoca con due papi vestiti di bianco. Avrei bisogno di chiarimenti in merito e credo sia giusto interrogarsi su queste cose. Poi però ci sono altre affermazioni, come quella di ieri e l'intervista da lei citata, che a me non causano proprio nessun problema e mi chiedo che senso abbia sollevare polveroni inutili. Non ritorno sul discorso di ieri, ma su quest'altra intervista: se il Papa dice che la Chiesa deve crescere per attrazione e non per proselitismo, mi spiega dove sarebbe l'errore? E se lei mi cita il passo del vangelo corrispondente per dimostrare che il Papa ha torto, fa un torto innanzitutto a se stesso. "...insegnando loro ad osservare tutto ciò che vi ho comandato" significa infatti che "nella misura in cui voi saprete mettere in pratica quanto vi ho comandato, allora sarete miei testimoni e allora potrete insegnare questo amore, e questo amore sarà contagioso". Se non è questa la modalità per convertire, quale sarebbe l'alternativa? Me ne indichi qualcuna concretamente. Potremmo ritornare a quello che si faceva anticamente? La Francia divenne cattolica perché il re si convertì e automaticamente si convertirono tutti i sudditi. Potremmo provare a fare la stessa cosa con Cuba o Cina, che ne pensa? Sarebbe sicuramente più veloce e non staremmo qui a pensare a come evangelizzare. Magari ne sarebbero contenti pure quei missionari che, poverini, vanno in certi posti senza avere dalle autorità nemmeno il permesso di portare indosso un crocifisso. Lei li manderebbe i missionari in quei posti a dare una "misera testimonianza" cristiana?
RispondiEliminaPer Texor,
RispondiEliminaIl problema del cuius regio eius religio sicuramente non ha favorito conversioni profonde, ma il tessuto sociale e culturale e una evangelizzazione mai interrotta poteva favorirle, a differenza di oggi.
Nel tempo la chiesa si è espressa contro le conversioni forzate anche prima del concilio.
Ciò non toglie che il concilio abbia portato a posizioni di reazione a disfunzioni reali a volte enfatizzate. E la reazione rischia sempre di non essere equilibrata. E così il termine proselitismo ha acquistato un'accezione negativa.
È vero che la fede si trasmette "per attrazione" e attraverso la testimonianza. Ma, se fosse sufficiente il Signore non avrebbe detto "andate ed evangelizzate..". E del resto conosciamo esiti felici dell'instancabile azione missionaria di molti a questo vocati nel corso dei secoli.
Il problema di oggi è che tutte le religioni sono uguali. Lo stesso Bergoglio è arrivato a dire "continuate a leggere il Corano", come se fosse la stessa cosa... E dunque si è abbandonato l'annuncio e si esorta a continuare così per una preconcetta visione del proselitismo, che non corrisponde alla vera funzione della Chiesa in ordine alla salus animarum.
Sempre per Texor,
RispondiEliminaQuante volte devo ripetere che non penso di aver sollevato alcun polverone inutile perché nel contesto in cui è stata pronunciata l'espressione "nuovo Mosè" - di per sé valida - risulta monca per le ragioni di cui al punto 1), ambigua per quella di cui al punto 2).
1. Sia in riferimento all'omissione dell'azione "divina" del Signore che rende il credente 'connaturale' alla legge e non si limita a consegnarla. Inoltre c'è la solita accentuazione della prassi, che ho riconosciuto ineludibile, ma che è conseguenza e non punto di partenza..
2. Che al fatto che è vista nell'alveo delle "alleanze parallele" che sono antitetiche alla "nuova ed eterna Alleanza" sancita nel Sangue di Cristo.
Quando papa Bergoglio dice che "la Chiesa non cresce per proselitismo, cresce per attrazione", non fa che riprendere le parole di Benedetto XVI ma mai Benedetto XVI ha detto, come il suo successore, che il proselitismo è "una solenne schiocchezza", mai ha detto parole come quelle dette da Bergoglio a Caserta che fanno della Chiesa cattolica una delle tante facce, uno dei tanti carismi, di un poliedro e che sarebbe lo Spirito Santo, che non ama l`uniformità, ad averlo voluto.
RispondiEliminaÈ evidente che se siamo solo una faccia di quel poliedro e che tutte le facce si equivalgono, se tutti siamo fratelli, figli non solo dell`unico Dio ma dello STESSO Dio, il proselitismo, convertire, e in fondo, anche evangelizzare, non può che essere "una solenne schiocchezza" .
Ma che senso hanno ancora le parole di Gesù Cristo:
"Andate, ammaestrate tutte le nazioni, battezzandole nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo, insegnando loro a osservare tutto ciò che vi ho comandato” ?
Texor , veramente la monaca obbedisce alla superiora non tanto per compiacerla, quanto in primis per adempiere un voto ben preciso , voto che mortificando la volontà fa progredire sulla via della perfezione , aumentando la carità verso Dio :infatti Dio ci comanda di tendere alla perfezione , è questo che vuole da noi , e noi , obbedendogli , dimostriamo di amarlo . E ' questa la ratio del voto di obbedienza , non certo la gratificazione del superiore . Dico questo non per voglia di battibecco , che è cosa inutile e stanchevole , quanto perchè è tipico difetto dei nostri tempi l'appiattimento orizzontale : se non si fanno opere tangibili non si è in regola , occorre qualcosa di visibile verso il prossimo , mentre si dimentica che il primo comandamento è l'amore verso Dio ,da cui discende oserei dire con naturalezza il secondo ,cioè l'amore del prossimo ,non come quello indirizzato a Dio ,ma come quello indirizzato a noi stessi , (cioè sollecitudine della nostra e sua salvezza , ma sempre per amore di Dio , che viene al primo posto )Se no , sarebbe inutile la vita per esempio dell'eremita , o dell'ammalato nel suo letto di dolore . E invece sono utilissime , l'offerta della loro vita a Dio apporta più utilità alle anime di tante altre azioni .vediamo anche l'esempio giustamente ricordato da Lila :il buon ladrone giustificato per un solo atto di Fede e Carità verso Dio . La contemplazione , poi , ha valore per se stessa , non perchè come dice lei fa aumentare la carità verso i fratelli (questa semmai è una conseguenza ). La sua concezione porta a un'inversione (comunissima ai nostri giorni )dell'ordine dei valori
RispondiElimina"La contemplazione , poi , ha valore per se stessa , non perchè come dice lei fa aumentare la carità verso i fratelli (questa semmai è una conseguenza ). La sua concezione porta a un'inversione (comunissima ai nostri giorni )dell'ordine dei valori"
RispondiEliminaMurmex, lungi da me polemiche inutili, ma le consoglio di ripassare la dottrina luterana, lei che mi accusa di invertire i valori. In particolare, il principio della "sola fide" e le opere come segno tangibile della avvenuta giustificazione. Poi è utile anche una ripassatina al decreto sulla giustificazione del Concilio di Trento e la dottrina del merito di S.Tommaso d'Aquino.
Texor,
RispondiEliminanessuno sopravvaluta la contemplazione rispetto all'azione, ma murmex l'ha vista nell'ottica di Maria di Betania: "scelta della parte buona che non le sarà tolta" e ricadute sui prossimi e sul mondo che richiedono uno sguardo metafisico, non semplicemente orizzontale.
Senza nulla togliere alla carità operosa che più volte è stato ricordato essere ineludibile, ma "conseguenza" e non punto di partenza...
Lasciamo stare poi il fideismo disincarnato completamente assente, insieme a qualunque pertinenza col "sola fide", sia dai miei discorsi che dalle parole di murmex.
Sta girando in cerchio senza costrutto, se mi permette.
Trovo molto importante questo argomento e mi piacerebbe, se Mic lo ritenesse opportuno, che venga analizzato e commentato su questo bellissimo blog.
RispondiEliminaMarius,
è uno degli argomenti per i quali mi viene l'orticaria perché è una di quelle vicende che si prestano a letture plurime e scatenano fanatismi di segno opposto, che alla fine non ci portano da nessuna parte.
Credo che di carne a cuocere ne abbiamo abbastanza senza andarci a infilare ingredienti troppo piccanti ;)
Inoltre papale papale parte e si basa su mere ipotesi non suffragate da alcun elemento certo.
Ragione di più per soprassedere...
Mic, le permetto ovviamente di controbattere e non mi offendo minimamente per un confronto pacato e costruttivo. Credo però sia bene chiarire i punti. Le opere come "conseguenza" lasciano trasparire la dottrina luterana secondo cui le opere sarebbero l'opera visibile dell'avvenuta giustificazione, e lei sa meglio di me che cozza con la dottrina cattolica, che invece ha il concetto fondamentale della Grazia e dei meriti, che sono autenticamente nostri perché vanno a cooperare con la grazia divina. Io non ho mai detto a murmex che la suora debba obbedire per gratificare la superiora, quindi corregga anche le imprecisioni altrui invece di dire che sto girando in cerchio senza costrutto. Tutta questa discussione poi da dove è nata? Dal nulla, e cioè che occorre adorare Dio per servire i fratelli. Ma se non li serviamo, se tu concretamente non sviluppi quell'amore, se i tuoi meriti latitano, se il talento viene sotterrato, in Paradiso non ci andiamo (Mt 25...). Poi se vogliamo analizzare i molteplici modi in cui si amano i fratelli è un altro discorso, potremmo anche scriverci un libro.
RispondiEliminaTexor,
RispondiEliminaSono convinta che se parlassimo a voce ci saremmo già capiti.
A volte rispondiamo da quello che immediatamente deduciamo dalle affermazioni altrui. E capita anche a me, che non ho né il tempo né mi pare il caso, di fare l'analisi minuziosa di ogni intervento.
Colgo quello che più mi colpisce e rispondo al volo. A meno che non si tratti di qualche questione più delicata. Questa lo sta diventando per le sottolineature in ordine all'aspetto sociologico che sembra prevalere.
Tirar fuori altro mi pare una forzatura.
"se il Papa dice che la Chiesa deve crescere per attrazione e non per proselitismo, mi spiega dove sarebbe l'errore?"
RispondiEliminaGli Apostoli non si limitavano a far crescere la Chiesa "per attrazione", ma predicavano il Vangelo apertamente e con coraggio, allo scopo diretto di convertire i loro interlocutori.
Ad esempio, i veementi discorsi dell'Apostolo San Pietro davanti alla folla dopo la Pentecoste (At 2, 14-36) e davanti al Sinedrio (At 4, 5-20), e quelli dell'Apostolo San Paolo (At 13, 16-41). Ma sono solo alcuni esempi tra i tanti possibili. Basta scorrere gli Atti degli Apostoli per avere l'esempio vivo di come si svolgesse l'apostolato, ossia con una predicazione esplicita, spesso veemente e diretta alla conversione in vista della salvezza eterna (San Pietro concludeva il suo discorso in At 2 con un appassionato grido: "salvatevi da questa generazione perversa!").
Certo che in tal modo rischiavano grosso, tant'è che sono stati martirizzati.
Papa Francesco non sembra correre questo rischio.
La nostra gentile padrona di casa lo può confermare:
RispondiEliminaArcangelo ha detto...
Diciamo che il Vecchio Testamento è una "prima puntata".
Per quanto bella è una conversazione lasciata a metà.
Tanto è vero che gli Ebrei stessi hanno scritto dei "Sequel" : Il Talmud e la Kabala.
Questo è un invito ad una precisazione che diversamente mi sarebbe sfuggita e ne sono grata a chi lo ha fatto.
RispondiEliminaSe vogliamo essere precisi, il giudaismo è completato dal Talmud, il cristianesimo romano dal Nuovo Testamento, così come lo leggono i Padri della Chiesa e lo ha sistematizzato la Scolastica.
L’ebraismo dopo Yavne (70 d.C.) non ha la Torah autentica, ereditata dal cristianesimo, ma il Talmudismo rabbinico.
Papa Clemente VIII (1593):
- in Caeca et Obturata ricorda che la la Chiesa fondata da Cristo attende pazientemente la conversione degli ebrei.
- in Cum Haebraeorum riprende e conferma le Costituzioni dei suoi predecessori, ricondanna il Talmud le condanna la cabala spuria, in quanto contengono errori contro l’Antico e il Nuovo Testamento, La SS. Trinità e Dio Creatore.
Dopo il Vaticano II la pratica ecclesiale è totalmente contraria a quanto Clemente VIII e tutti i suoi predecessori avevano insegnato e stabilito.
No, non è accettabile, come sostengono alcuni qui, alcuna "supremazia" dell'azione - anche caritatevole - sulla Contemplazione. E' l'equivalente dalla tesi della supremazia della prassi sulla Dottrina. Inoltre, la carità senza Verità è nulla, anzi non è neppure carità. Su questo, Amerio ha scritto pagine bellissime, parlando di "dislocazione della Divina Monotriade". In principio era il Verbo, non l'Amore.
RispondiEliminaL'inversione è il faustiano "In principio era l'azione".
Il privilegiare la carità, spesso pelosa, politicizzata e in certi casi persino dannosa, significa solo interpretare superficialmente il Vangelo, assumendolo con una lettura protestantizzante e banalizzata.
Poi, se la carità è tutto (e ovviamente occorre intendersi sul significato di Carità, che significa anche preghiera, consiglio e il tanto vituperato "proselitismo") allora basterebbe iscriversi al Rotary oppure aderire all'Esercito della Salvezza, che una ricerca della McKinsey di alcuni anni fa indicava come "la più efficiente" delle "agenzie caritative".
No: la Contemplazione, l'Adorazione sono la forma suprema di Carità. Gli atti, ragionati, di carità materiale sono importanti, ma complementari.
Spiacente, ma continuo ad apprezzare di più la preghiera silenziosa e l'Adorazione dell'ultima suora di clausura (che può contribuire a salvare le nostre anime), della vana, spesso politicizzata, non infrequentemente dannosa "opera di carità" degli attivisti della Caritas.
Ha scritto recentemente Maurizio Blondet, a proposito di questo errore, che è teologico prima ancora che pragmatico e sociale:
"È la vita contemplativa che viene qui del tutto condannata come inutile. È come se l’evangelica e indaffaratissima Marta avesse preso a calci la sorella Maria che stava ai piedi di Gesù bevendo le sue parole, urlandole: «Lavativa! Va a gettare la spazzatura, perditempo!»."
S. Paolo a Timoteo:
RispondiElimina"Predica la Parola di Dio, insisti in ogni occasione opportuna e inopportuna".
Lo stesso S. Paolo quase ha convertito un governatore che gli ha detto "Per poco non me persuade ad essre cristiano". Una predicazione che non vuole la conversione, non è una predicazione che possiede persuasione, é una predicazione senza sale. Nel caso di Francesco, questo se spiega perchè lui non crede in un Dio cattolico e lui stesso ha bisogno di se convertire. Mi vienne dubbio se lui, come i pentecostali, non considera la religione qualcosa di male in sè stessa e fa la separazione tra Gesù e i religioni.
Mic, mi complimento per il suo "fiuto" cattolico.
RispondiEliminaChi non lo ha ingerisce qualunque brodaglia e certe sfumature che rivelano molto più di quanto nascondono non le comprende.