Ogni Martedì Alessandro Gnocchi risponde ai lettori su Riscossa cristiana. Riprendo il testo questa settimana [qui].
Alessandro Gnocchi risponde:Il lettore scrive: [...] ancora ancora, passi la partita di calcio per la pace, anche se francamente mi è sembrata un po’ una farsa. Però adesso si legge che l’ex presidente israeliano Peres ha proposto a Bergoglio la costituzione dell’Onu delle religioni. Uno dice, “Peres ha più di novant’anni, ha il diritto di dire qualche cosa di strampalato”. Ma resto di sale quando leggo che la Santa Sede, a questo progetto strampalato non risponde con un bel “no” deciso, e che sarebbe indispensabile, perché se la Chiesa cattolica non difende e afferma l’unica vera fede, che ci sta a fare? Come si può parlare di Onu delle religioni, come se tutte fossero uguali?[...]
Tutto ciò che posso fare è accendere una lampadina da pochi watt, nella speranza che, in tanto buio, dia almeno un po’ di luce. Un po’ di dottrina e un po’ di buon senso: non posso offrirle di più e spero che s’accontenti.
Le sue osservazioni sono ineccepibili, compresa la tragica conclusione secondo cui accettare l’idea dell’uguaglianza tra le religioni coincide con una sostanziale dichiarazione di ateismo universale che porta alla negazione della divinità di Cristo. Ciò per il semplice motivo che, in questa prospettiva, è necessario considerare Nostro Signore un mentitore cominciando da là dove dice “Io sono la Via, la Verità e la Vita”. È la logica conseguenza di un semplice sillogismo: Dio non può mentire, Tizio mente, quindi Tizio non è Dio.
Ma nella Chiesa di oggi il rigore non è di casa e non sembra un problema essere sostanzialmente atei pur continuando a dire, ma senza crederci davvero, che Gesù è Dio. Una sorta di ateismo di ritorno che funziona come l’analfabetismo per coloro che, dopo aver imparato a leggere e scrivere, hanno smesso di praticare le regole elementari dell’Abc. Allo stesso modo, a forza di trascurare preghiera, ascesi e dottrina, i cristiani hanno finito per perdere la fede pensando di esserne ancora in pieno possesso: ma i cosiddetti pastori gli dicono che va bene così.
Ma nella Chiesa di oggi il rigore non è di casa e non sembra un problema essere sostanzialmente atei pur continuando a dire, ma senza crederci davvero, che Gesù è Dio. Una sorta di ateismo di ritorno che funziona come l’analfabetismo per coloro che, dopo aver imparato a leggere e scrivere, hanno smesso di praticare le regole elementari dell’Abc. Allo stesso modo, a forza di trascurare preghiera, ascesi e dottrina, i cristiani hanno finito per perdere la fede pensando di esserne ancora in pieno possesso: ma i cosiddetti pastori gli dicono che va bene così.
In tale quadro, caro Massarotti, non sottovaluterei l’evento della partita per la pace, che non è secondaria alla proposta dell’Onu delle religioni. Anzi ne è il complemento come forma rituale dotata di un linguaggio universale e accessibile a tutti, persino a coloro che non riescono a sopportare il calcio. Le istituzioni, specialmente quando sono astruse invenzioni umane, risultano sempre ostiche e lontane agli uomini e, dunque, hanno bisogno di riti e di eventi che le traducano in sentire comune. Da questo punto di vista, un partita di calcio in diretta universale sponsorizzata dal Papa è un vero colpo di genio.
Ma, certo, l’idea di un’istituzione sovrareligiosa che stia sopra a tutte le fedi è il vero e ulteriore passo in avanti verso la demolizione della certezza che Gesù Cristo sia l’unico salvatore degli uomini. E inquieta, anche se purtroppo non sorprende, che da parte dei vertici della Chiesa cattolica si sia mostrata tanta benevolenza a fronte di tale diabolica proposta.
Per ragionare su una fonte certa, conviene usare “Repubblica”, l’organo di stampa preferito da papa Francesco, dove si legge: “’Creare un organismo che raggruppi le principali confessioni e agisca come forza di interposizione nei conflitti’. È la proposta che l’ex presidente israeliano Shimon Peres ha fatto al Papa, in un incontro durato 45 minuti. Francesco non ha personalmente assunto impegni particolari ma si è dimostrato interessato all’iniziativa. ‘In passato, la maggior parte delle guerre erano motivate dall’idea di nazione. Oggi, invece, le guerre vengono scatenate soprattutto con la scusa della religione. Servirebbe a stabilire a nome di tutte le fedi che sgozzare la gente, o compiere eccidi di massa, come vediamo fare in queste settimane, non ha nulla a vedere con la religione’, ha spiegato il premio Nobel. Per l’ex presidente di Israele la guida perfetta di questa organizzazione sarebbe lo stesso papa Francesco perchè ‘forse per la prima volta nella storia, il Santo padre è un leader rispettato anche dalle altre religioni e dai loro esponenti’”.
Tanto sarebbe bastato, in tempi civili, per rispedire al mittente messaggio e messaggero: forse con garbo, ma certamente con energia. Invece, sempre dalle cronache, si scopre che, nella misericordiosa Chiesa di papa Francesco, è andata diversamente: “Il Papa, che ha espresso interesse e incoraggiamento per l’idea; non ha preso impegni di carattere personale, ma ha assicurato che ci sono dicasteri vaticani che seguono questo genere di lavoro e di iniziative. ‘Il Papa – ha detto il portavoce della Santa Sede, padre Federico Lombardi – aveva preso molto tempo per stare con Peres che come è noto considera un uomo di pace e anche se non ci sono comunicato ufficiali, non essendo udienze a capi di stato o di governo, la lunghezza dei colloqui testimonia che il Pontefice ha accolto con interesse le proposte di Peres e le informazioni del principe giordano sul suo centro interreligioso per la pace, esprimendo anche il proprio incoraggiamento’. Il Papa – ha aggiunto Lombardi – ha spiegato che ‘ci sono dicasteri della Santa Sede deputati a questa attività, quelli del Dialogo interreligioso e di Giustizia e Pace: quindi i cardinali Koch e Turkson seguiranno con attenzione la proposta’”.
Traduco: la Chiesa cattolica seguirà con attenzione la proposta di essere declassata al rango di qualsiasi culto idolatra si agiti per il mondo.
Prima di trarre una modesta conclusione, caro Massarotti mi conceda un paio di osservazioni.
Bergoglio aveva già incontrato lo scorso 8 giugno in Vaticano Shimon Peres con il palestinese Abu Mazen e l’ortodosso Bartolomeo I per parlare e pregare in vista della pace: quello che si è visto subito dopo è la carneficina mediorientale a cui pare che la Chiesa della misericordia non sia così interessata come ci si aspetterebbe.
Inoltre, prima della partita per la pace, il Pontefice ha rivolto ai calciatori un messaggio i cui tratti salienti, sempre raccolti per sicurezza da “Repubblica”, sono i seguenti: “La partita di questa sera sarà certamente occasione per raccogliere fondi per progetti di solidarietà, ma soprattutto per riflettere sui valori universali che il calcio e lo sport in generale possono favorire: lealtà, condivisione, accoglienza, dialogo, fiducia nell’altro. Si tratta di valori che accomunano ogni persona a prescindere da cultura e credo religiosi. (…) L’evento sportivo è un gesto altamente simbolico per far capire che è possibile costruire una cultura dell’incontro e un mondo di pace dove i credenti di religioni diverse conservano la loro identità, vivendo nel reciproco rispetto. (…) “il calcio è un fenomeno umano e speciale, che ha tanta incidenza nella mentalità. La gente vi guarda con ammirazione per le vostre capacità atletiche. È importante dare il buon esempio, sia dentro che fuori dal campo. Nelle gare sportive siete chiamati a dimostrare che lo sport è gioia di vivere. Anche con i vostri atteggiamenti quotidiani carichi di fede, umanità e altruismo potete rendere una testimonianza in favore di una pacifica convivenza civile e sociale, fondata su amore e pace”.
Orbene, le cronache narrano che, al termine della partita, Diego Armando Maradona, noto campione di fede, di fedeltà, di castità, di moderazione, di ascesi, voluto dal connazionale Bergoglio come simbolo dell’evento, si sia scagliato contro Mauro Icardi perché il centravanti interista ha soffiato la fidanzata al collega Maxi Lopez. “Non avrebbe dovuto giocare” ha detto il noto campione di fede, di fedeltà, di castità, di moderazione, di ascesi voluto dal connazionale Bergoglio come simbolo dell’evento. “È un discorso che affronteremo seriamente con gli organizzatori. La prossima volta facciano giocare lui e non Maradona”. E, per non lasciar dubbi sulla perfetta consonanza dell’esternazione del Pibe de Oro con lo spirito della partita per la pace, i quotidiani hanno riportato anche quanto il medesimo Pibe aveva detto in precedenza a proposito della vicenda: ”Gioca a fare l’amico e poi gli soffia la donna, ai nostri tempi, solo se guardavi la donna di un compagno, nello spogliatoio ci saremmo alternati per prenderlo a pugni”.
Ora, caro Massarotti, non so se sia questo ciò a cui si riferiva Francesco dicendo: “La partita di questa sera sarà certamente occasione per raccogliere fondi per progetti di solidarietà, ma soprattutto per riflettere sui valori universali che il calcio e lo sport in generale possono favorire: lealtà, condivisione, accoglienza, dialogo, fiducia nell’altro. Si tratta di valori che accomunano ogni persona a prescindere da cultura e credo religiosi. (…) L’evento sportivo è un gesto altamente simbolico per far capire che è possibile costruire una cultura dell’incontro e un mondo di pace dove i credenti di religioni diverse conservano la loro identità, vivendo nel reciproco rispetto.”.
È evidente che, ormai, la situazione è tragica ma non seria. Per capire veramente dove siamo, bisognerebbe che il Vicario di Cristo dicesse con chiarezza se è sempre vero che solo Cristo è Via, Verità e Vita e che fuori dalla Chiesa cattolica non c’è salvezza. Con tutte le precisazioni che la Chiesa ha sempre fatto senza aspettare il Vaticano II e che tutti conosciamo e facciamo nostre fino all’ultimissima virgola, ma, ci dicano, vale ancora l’extra Ecclesiam nulla salus?
Alessandro Gnocchi
Sia lodato Gesù Cristo
Sia lodato Gesù Cristo
Sono argomenti di cui, nel blog, abbiamo già parlato. Ma gli interrogativi - e le falle colmabili solo con la grazia richiesta ed attesa - che questi eventi hanno aperto restano.
RispondiEliminaIl nostro sgomento, ma anche la nostra "resistenza" riguardano, come sottolinea anche Gnocchi il misconoscimento dell'imprescindibile opera divino-umana del Signore, per mezzo della Sua Chiesa, passata completamente sotto silenzio in frangenti di portata globale e con una informazione diramata urbi et orbi proprio da chi dovrebbe rappresentarlo.
RispondiEliminaHo già espresso quel quel che mi ispirava il messaggio di papa Bergoglio al convegno di Anversa organizzato dalla comunità di San Egidio, e cioè la religione cattolica relegata ad una delle tante religioni e il Papa ad uno dei tanti leader religiosi, osservo anche che tutti quei vari "operatori di pace" cattolici, o sedicenti tali, hanno ormai messo da parte, se mai hanno avuto un valore per loro, le parole di Cristo:
“Io sono la Via, la Verità e la Vita”
Lo dice, ben meglio di me, Gnocchi rispondendo al lettore:
"Le sue osservazioni sono ineccepibili, compresa la tragica conclusione secondo cui accettare l’idea dell’uguaglianza tra le religioni coincide con una sostanziale dichiarazione di ateismo universale che porta alla negazione della divinità di Cristo. Ciò per il semplice motivo che, in questa prospettiva, è necessario considerare Nostro Signore un mentitore cominciando da là dove dice “Io sono la Via, la Verità e la Vita”. È la logica conseguenza di un semplice sillogismo: Dio non può mentire, Tizio mente, quindi Tizio non è Dio."
C'est tout simplement le noachisme, annoncé de longue date, qui, peu à peu, se met en place : tout en haut de la pyramide, le talmudo-cabalisme (intouchable), et, au-dessous, l'ONU des religions mondiales présidées par le chef de l'ex-église catholique.
RispondiEliminaTra gli anni ho visto tanti politici che sono fatti preti e religiosi e nella Chiesa fa la politica inveche di salvarre le anime o santificarsi...
RispondiEliminaOrmai ci sono tanti, che il proposito di fare un ONU delle religione sarà una quasi necessari per il sviluppo delle loro interessi...
Così viene l'Anticristo...
Romano
Avete visto che fra i membri DI NOMINA PONTIFICIA al prossimo Sinodo figura il card. Danneels?
RispondiEliminaHo bisogno di ricordare in quali fatti deprecabili è stato coinvolto?
Farlo partecipare ad un sinodo sulla famiglia, e che sia stato il Papa stesso ad averlo voluto, è più che sconcertante.
Dove sono i media che reclamavano la sua esclusione dall`ultimo conclave?
Non ci sono parole.
http://press.vatican.va/content/salastampa/fr/bollettino/pubblico/2014/09/09/0620/01369.html
Se poi volete leggere la versione del segretario speciale del Sinodo, mons. Forte, sulla misericordia applicata alla pastorale ( come se la Chiesa non avesse mai avuto uno "sguardo di misericordia nelle scelte pastorali") accomodatevi qui:
http://it.radiovaticana.va/news/2014/09/09/sinodo_mons_forte_grande_desiderio_di_famiglia/1106197
Eventi (partita e onu religioso )come rileva Gnocchi , legati da un filo rosso che , collegandoli ad innumerevoli altri , svela un disegno che mi pare (data la modestia intellettuale di larga parte della gerarchia ) generato in ambito preternaturale (come già stato accennato qui ),da una malvagia intelligenza superiore cui Dio permette un certo sguinzagliamento (Leone XIII docet ) Voglia il Cielo che i suoi consapevoli o inconsapevoli strumenti vengano al più presto illuminati nell'intelletto e sostenuti nella volontà di conversione .
RispondiEliminaprobabilmente previsti anche gli "effetti speciali" - vedere > "blue beam project"
RispondiEliminaQuello che c’è da sapere sull’eterologa: rischi per la coppia, i figli, la società
RispondiEliminahttp://www.libertaepersona.org/wordpress/2014/09/quello-che-ce-da-sapere-sulleterologa-rischi-per-la-coppia-i-figli-la-societa/
non mi sembra che da Roma si sia sentito qualcosa...
Non è un sinodo sulla famiglia, è un sinodo contro la famiglia.
RispondiEliminaLa nomina di Danneels al Sinodo sulla famiglia e lo sfacciato silenzio dei mass media (Raffaella)
RispondiEliminahttp://ilblogdiraffaella.blogspot.it/2014/09/la-nomina-di-danneels-al-sinodo-sulla.html
Il link gentilmente suggerito da Anonimo più su è al testo di un editoriale di Radicati nella Fede (gennaio 2014) da noi già pubblicato
RispondiEliminahttp://radicatinellafede.blogspot.it/2013/12/tutto-eccetto-la-tradizione.html
Comunque è bene rinfrescarsi le idee perché quel che dicono è ineccepibile. Ve ne riporto qui uno stralcio importante per comodità di consultazione:
[....]
Tutti questi signori che osteggiano la Tradizione e la impediscono con strani bizantinismi, sono ancora preoccupati per la salvezza delle anime? Vogliono ancora fare il Cristianesimo? O aspirano a qualcosa di diverso? E se è così perché occupano la Chiesa di Dio?
Hanno promosso una nuova religione con dei timidi riferimenti al Cristianesimo di un tempo. Hanno lavorato, spendendo notevoli soldi!, per una trasformazione del Cattolicesimo in una religione presentabile nei salotti della cultura; si perdono dietro un dipinto da restaurare o dietro un testo da commentare, ma sono assenti sul campo... non vanno in confessionale e non salgono tutti i giorni all'altare, perché impegnati in qualche progetto culturale.
Sono ancora preoccupati che le anime si accostino ai sacramenti? Reputano ancora i sacramenti necessari alla salvezza, o sono solo preoccupati di fare “comunità”, sostituendo la struttura all'essenziale, cioè a Dio?
Ci auguriamo di tutto cuore:
1. Un sussulto di coraggio in tutti quei preti e seminaristi che stanno soffrendo per una chiesa sempre più nemica del suo passato. Vorremmo dire loro “Cosa aspettate a ribellarvi? Sì, a ribellarvi per obbedire a Dio! Considerate l'esito di questa Chiesa malamente ammodernata, considerate la grande tristezza che ha prodotto e obbedite gioiosamente a Dio. Solo così servirete con amore la Chiesa, perché la Chiesa è Tradizione".
2. Un ravvedimento in coloro che hanno così osteggiato la Messa tradizionale e l'hanno confinata. Sappiamo che non tutti sono in cattiva coscienza. A loro vorremmo dire “lasciateci fare l'esperienza della Tradizione”, dateci le Chiese, permetteteci la cura delle anime e poi venite con tutta semplicità a considerare i frutti. Avete dato le chiese anche agli ortodossi scismatici, pubblicate anche gli orari di culto degli eretici protestanti, quando farete uscire dal limbo la Messa di sempre? Cosa direbbero i vostri vecchi parroci, i vostri nonni e i santi di duemila anni di cristianesimo?
Perdonateci se vi abbiamo parlato in tutta schiettezza, non vogliamo offendere nessuno ma suscitare un sussulto di coscienza: nelle situazioni drammatiche non c'è tempo per i convenevoli.
Dopo aver riletto il testo qua su, mi pare che non c'è più tempo per i convenevoli ma neppure per le richieste o per le suppliche, arrogantemente disattese senza neppur spiegazioni. Ma le spiegazioni sono già tutte nei fatti e nei gesti e nelle parole dirompenti della nuova gerarchia...
RispondiEliminaDunque, se non è tempo per i convenevoli, bisogna combattere con le loro stesse armi: la prassi, quella tradizionale. Intanto dove è possibile e promuovendola il più possibile...
...e senza steccati inutili tra chi, comunque, è fedele alla Chiesa (per esempio Socci). Credo che Ratzinger abbia indicato la strada...
RispondiEliminaDue grandissimi PROFETI:
RispondiEliminaRobert Hugh Benson - Il padrone del mondo e
Papa Benedetto XVI - Il discorso di Regensburg
Tranquilli, ci sarà un seguito all'interreligione sportiva, è prevista una partita di cricket tra la squadra St. Peter e quella anglicana di Canterbury, show must go on.....
RispondiElimina