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mercoledì 10 settembre 2014

A Erbil: «Gesù Cristo è la luce del mondo». E noi? E i pastori, compreso il Trono più alto?

Insieme alla Nun di 'Nazareni',
Gesù Cristo è la luce del mondo. E noi?

8 commenti:

  1. articolo postato alle 00:00

    sa di profetico mic... e non solo per l'ora. siamo in tenda, pellegrini nel deserto alla mercè degli eventi , ma con lo sguardo di Dio sopra.

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  2. Ma che domande, Mic, è sempre stato così. Cristo nasce in una grotta mica nel palazzo di Erode. E nella storia certi papi si sono avvicinati alla logica di Erode...

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  3. Vogliamo dirci allora che la Chiesa, come il Suo Signore che la genera e la santifica e l'alimenta di eternità già nel tempo, è in una tenda non fatta da mani d'uomo....

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  4. È gravissimo. L' UCOI si dissocia dalle intimidazioni anticristiane.
    Costoro occupano il nostro suolo, usufruiscono dei nostri setvizi sociali, ma predicano la violenza contro di noi, preparando una generazione di nemici in casa, a cui si aggiungono i nuovi arrivi senza freno...
    Politici e pastori vergognosamente calabraghe fanno il resto e non si rendono conto delle conseguenze estreme che possono nascerne.

    http://radiospada.org/2014/09/comunicato-lucoii-si-dissocia-intimidazioni-anti-cristiane/

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  5. «Gesù Cristo è la luce del mondo».
    Lux in tenebris lucet, et tenebrae eam non comprehenderunt

    Nella vulgata, Girolamo usa comprehenderunt, che ha più il significato di "compresero".
    Traduce l'originale greco katélaben, che ha il significato sia di "accogliere" che di "vincere", mentre qualche versetto dopo, Giovanni usa un altro verbo, quando dice «Venne tra i suoi, e i suoi non l’hanno "accolto" (parélabon)».

    Resta dunque attendibile sia il senso "le tenebre non l'anno accolta" che quello: "le tenebre non l'hanno vinta"...

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  6. Gentile Mic, legga l'ultimo articolo di Blondet che tratta delle bufale della stampa internazionale sul Califfato Islamico. Grazie.

    Urban

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  7. Urban,
    stimo molto Blondet che è acuto intelligente e ben documentato e ha anche l'onestà intellettuale di tornare indietro se si accorge di aver sbagliato (Beppe Grillo, Bergoglio et alia).
    Di solito sono anche d'accordo con quel che dice; ma a volte dissento. come in questo caso che è, sì, pilotato su fronti diversi; ma che comunque è sintomatico di una realtà le cui radici sono nell'Islam. Non esiste un islam "moderato". Intanto perché è inesorabilmente teocratico e la moderazione - che appartiene a regimi più illuminati e realmente democratici (anche se la nostra democrazia è degenerata da un pezzo) - rimane finché conviene la coestistenza...

    Ho già espresso altrove il mio pensiero che sintetizzo di seguito.

    Su questa immane tragedia cerco di avere una visione equilibrata, che necessita di realismo, ma anche di un orizzonte allargato al resto dello scacchiere mondiale.
    Tra israeliani e palestinesi (che sono la matrice della crisi MO, per non parlare delle influenze sioniste sulla tecnocrazia e sulle plutocrazie occidentali) vedo due fondamentalismi animati da irriducibile odio reciproco (sionismo e hamas) di cui fanno le spese molti innocenti sia tra gli israeliani che tra i palestinesi (insieme alle minoranze, reciprocamente, non ebree e non musulmane, su entrambi i territori). Ma questo è solo il cuore del problema, che è globale con polarizzazioni plurime e si estende all'influenza cultural/politico/finanziaria/tecnocratica dell'asse sionista-occidentalista di matrice protestante con punte di teocon...

    Mentre, su altri fronti e nell'orizzonte ecclesiale, registriamo le visuali "periferiche" di matrice TdL, che stanno affogando il residuo di "romanità" - nel senso di "universalità" de La Catholica - nel Rio della Plata, dopo aver assistito all'inquinamento del Tevere da parte del Reno: "scuola renana" impostasi sulla "scuola romana" (vi ricordo il discorso di Benedetto XVI ai sacerdoti del 14 febbraio 2013), di cui stiamo vedendo gli esiti portati alle estreme conseguenze dall'attuale pontificato...

    Questa è un'analisi sommaria. Difficili le conclusioni, soprattutto in mancanza di 'soggetti' (possibilmente non travestiti da tradizionalismo) di diversa ispirazione, genuinamente cristica, la sola a portare la Pace vera e non quella umanitarista né quella imposta dal più forte; soggetti e tendenze che possano porsi come efficaci alternative, al momento impensabili, per l'assoluta impotenza che li caratterizza, almeno sul piano umano...

    Ma insito a ripetere: noi abbiamo le promesse... attesa fiducia speranza preghiera custodia resistenza. Azione, se sarà dato, e resta da vedere come.

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  8. L'ospedale da campo...

    Nel "magico mondo" di chi pensa la fede cristiana (con le sue esigenze) come un "peso" per l'umanità, le ferite delle nostre umane fragilità sono aperte nella delicata psicologia di chi "è peccatore ma ha ragione lo stesso" (anzi: "chi lo dice che sono peccatore?" Cavilliamo!) e la misericordia che cerca non è quella di chi si pente e chiede perdono (a Dio), ma quella di chi sceglie il condono e mercanteggia la transazione con il funzionario di turno...

    Nel mondo reale di chi viene perseguitato a causa della fede, non si fa tanta psicologia: ti tocca smammare da casa tua, rischiando la pelle, solo perchè non rinunci a un segno di croce, e la croce la porti davvero.

    Questo è il vero ospedale da campo che la Chiesa avrebbe il dovere di soccorrere e abitare di cure: lenire le ferite alla fede, inferte da persecutori a volte efferati e sanguinari, altre volte assai più raffinati nel soffocare lo Spirito di Dio, drogandoti con le fumisterie mondane.
    Anche qui una bella tenda a ossigeno (a incenso) sarebbe utile, e invece ti spiegano di non fare il difficile e di tirare il cubano: chi non fuma in compagnia è un topo di sagrestia ...

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