Pagine fisse in evidenza

giovedì 4 settembre 2014

Continuano gli abusi di potere: nel mirino le Francescane dell'Immacolata e non solo...

Leggevo ieri su Riposte Catholique [qui] che la visitatrice delle Francescane dell'Immacolata, Suor Fernanda Barbiero, ha loro comunicato che avrebbe vietato di far celebrare  nelle loro comunità la Messa di Sempre «per qualche mese» al fine di «verificare la loro obbedienza».
Mi risultava che le francescane avessero fatto un ricorso alla Segnatura e fossero state riconosciute le loro ragioni; ma non sapevo se in relazione a questo provvedimento o al commissariamento in generale. Trovo risposta, oggi, sullo stesso sito: Vini Ganimara aggiorna le notizie [qui], di seguito tradotte e riportate.

Riporto poi, di seguito ancora, ulteriori aggiornamenti tratti da Rorate Caeli [qui].

Si impone una riflessione. Se ad essere “nel mirino” non sono solo i FI e le Suore, ma tutte le comunità in cui viene celebrato il Rito Romano tradizionale, l'assurda motivazione : «testare l'obbedienza» significa che l'autorità - o piuttosto l'arbitrario autoritarismo - prende il posto del diritto: la legge per la Chiesa universale rappresentata dal Summorum Pontificum. Ma significa anche che il problema è proprio quest'avversione viscerale - pragmatica e diffusa - verso la Liturgia Antica. L'unica risposta credo sia una resistenza altrettanto pragmatica e diffusa; coraggio dei sacerdoti - purtroppo spesso desistenti - permettendo. Resistenza che le suore dimostrano con maggiore fermezza. Con la differenza non da poco che i frati - se avessero resistito all'ordine ingiusto per quanto autorevole e per di più basato su un presupposto falso (esclusività anziché biritualismo) -, oltre a salvaguardare anche le esigenze spirituali dei fedeli loro affidati, avrebbero affermato direttamente il loro diritto e funzione sacerdotale, che le suore non hanno e che invece devono sollecitare.

C'è da ricordare tuttavia, per completezza, che l’approvazione specifica del Pontefice apposta sul Decreto di commissariamento (considerando peraltro che l’approvazione specifica è riservata ai documenti dottrinali o disciplinari destinati alla Chiesa universale), ha tolto ai Frati ogni possibilità di ricorso al Tribunale della Segnatura Apostolica, dove, forse, avrebbero potuto ottenere giustizia come le suore, sia pure, è da temere, temporaneamente. Mi chiedo, tuttavia, perché i frati fedeli al carìsma originario continuino con l'acquiescenza in ordine alla celebrazione del Rito. Mi chiedo anche cosa fare per evitare l'ostracismo dei vescovi a loro volta coartati quando non conniventi. Ma dove siamo? Obbedire al persecutore fa divenire loro complice. Ma siamo davvero totalmente impotenti o non possono e devono intervenire canonisti con gli adeguati attributi? Dove sono i difensori della giustizia del diritto e della Verità? (M.G.)

Nuove precisazioni sulle Francescane dell'Immacolata.

Il mio articolo di ieri, a proposito di Suor Fernanda Barbiero diceva che il cardinal Braz de Aviz, Prefetto della Congregazione per gli Istituti di vita consacrata, nel maggio 2014, aveva annunciato alla Madre generale delle Francescane dell'Immacolata, « la nomina “con effetto immediato” d’una visitatrice, dotata di poteri equivalenti a quelli di commissario ». Un corrispondente mi fornisce la seguente precisazione : forte di questi strani « poteri » che sembra le desse il decreto del Cardinal Braz de Aviz, conosciuto per il suo poco riguardo in ordine alle “cineserie” giuridiche, la visitatrice, al suo arrivo preso le Francescane, ha imposto alla Madre Generale di non prendere alcuna decisione senza sua esplicita autorizzazione : in altre parole, puramente e semplicemente la sospendeva su decisione discrezionale più o meno esplicita del cardinal Braz de Aviz. La Madre Generale ha allora depositato un ricorso canonico contro questa disposizione che le ha permesso di recuperare la sua autonomia più a lungo fino alla nomina a commissario di Suor Barbiero. Al momento Suor Barbiero attende, come ha annunciato, d'esser nominata commissario per vietare, come prima misura, la messa Romana in Rito Antico. Peraltro, un corrispondente mi riferisce che anche a Roma è notevole il turbamento circa la persecuzione di cui sono vittime le Francescane dell'Immacolata, soprattutto in ragione del fatto che esse rendono ottimi servizi alle parrocchie. Un parroco, nella cui parrocchia le Francescane ogni anno predicavano una novena con molti frutti, ha scritto direttamente al papa per lamentarsi di questo abuso, che reca pregiudizio non soltanto ai Francescani, ma anche a tutti i luoghi che si affidano al loro servizio. Infine, un altro corrispondente mi cita fatti che non posso riferire perché chiamano in causa persone che non vogliono apparire, che mostrano come sono le comunità nelle quali si celebra la messa tradizionale che sono “nel mirino”.

Apprendiamo, inoltre, da Rorate Caeli [qui]:
  1. [...] Suor Barbiero ha visitato le attive suore italiane e ha chiesto alla Congregazione di inviare altre due "Visitatrici" per visitare le monache contemplative. Damiana Tiberio e Cristiana Mondonico, rispettivamente dalle Clarisse del Protomonastero di Assisi e dal Monastero della Trinità a Gubbio.
  2. Le due Visitatrici hanno trascorso circa una settimana nei due monasteri di Alassio e di Città di Castello, mettendo meticolosamente in discussione tutte le sorelle; le Visitatrici hanno apertamente disprezzato la Messa tradizionale, insieme ad altre cose: 
  3. hanno detto che le suore pregano troppo, fanno troppa penitenza, e che le contemplative sono "troppo in clausura", qualunque cosa ciò possa significare per le monache contemplative; hanno detto loro che hanno urgente bisogno di un programma di "rieducazione" secondo i criteri del Vaticano II.
Ricordiamo in proposito la segnalazione di un lettore circa un'intervista del 1 agosto sull'OR [qui], nella quale il card. Braz de Aviz ricorda che sarà rivista la costituzione Sponsa Christi di Pio XII perché preconciliare... Snatureranno anche la clausura e la contemplazione? Le "Sponsae Christi" appaiono più determinate dei frati. Speriamo continuino così.

44 commenti:

  1. Ho scritto al papa, ma ho nto ricevo una telefonata in cambio ...

    RispondiElimina
  2. Les FFI "restati fedeli" feraient bien de méditer l'expérience, combien éclairante, de Mgr Lefebvre — et de s'en inspirer.

    Cela dit, et au vu des derniers développements, qui concernent cette fois les sœurs, on se demande à quoi peut bien servir la poursuite des contacts obstinés de Bernard Fellay avec l'actuel Vatican…

    Qu'espère-t-il ? Un "accord pratique" semblable à celui concédé aux autres communautés "Ecclesia Dei", c'est-à-dire la soumission, pieds et poings liés — et la bouche cousue — à Vatican II ?

    Si c'est cela qu'il recherche, contre la volonté de la majorité de sa congrégation, à quoi bon les vingt années, et plus, de combat héroïque de l'ancien archevêque de Dakar ?

    RispondiElimina
  3. Mi chiedo: se i FI rifiutassero in massa di obbedire ai commissari del popolo cosa succederebbe? Se in massa riprendessero a celebrare la Messa di Sempre cosa farebbe gli squallidi commissari ed i loro pochi accoliti? Li caccerebbero con la forza dagli altari? Credo che sia venuto il momento di passare dalla remissiva, silenziosa obbedienza alla desistenza attiva. Gente come Bruno, Volpi o quest'altra sgallettata della Barbiero devono essere trattati come meritano: perche' si tratta dei soliti personaggi capaci solo di essere forti con i deboli e deboli con i forti. I FI sono stati sino ad ora troppo remissivi: e di fronte a certe malefatte l'obbedienza rischia di trasformarsi in connivenza.

    RispondiElimina
  4. la vera ubbedienza si mostra in rifutare i mandati illeciti e cattivi e ultra vires...


    Romano

    RispondiElimina
  5. Il problema è sempre quello e di rado viene affrontato partendo dalle sue fondamenta.
    Alla base di tutti questi abusi e sottomissioni c'è una errata concezione dell'obbedienza e delle priorità che dobbiamo avere nel professare la nostra fede.
    Credo che anche qui venga poco evidenziato questo aspetto che è invece fonfamentale, sia per dei religiosi che per dei semplici fedeli.

    Senza fare troppe ricerche leggo su Wikipedia: L'obbedienza come virtù consiste in una disposizione interiore abituale a conformare le proprie azioni a un ordine impartito dall'autorità considerata legittima; come atto è un comportamento umano di accettazione ed esecuzione di ciò che viene comandato.
    Nella teologia cattolica l'obbedienza è collegata direttamente alla virtù cardinale della giustizia in quanto offre all'autorità la sottomissione che le è dovuta.
    L'obbedienza è anche uno dei tre consigli evangelici, insieme alla povertà e alla castità e con queste costituisce l'oggetto dei voti emessi dai membri degli istituti di vita consacrata (voto di obbedienza per quanto riguarda l'obbedienza).


    Ora, mi si perdoni il riferimento ad una fonte evidentemente non magisteriale, ma comunque sia mi pare evidente che la sottomissione è data ad una autorità che esercita la sua funzione in modo legittimo. Se così non fosse, se l'autorità col suo agire chiede atti che offendono la giustizia divina e la sottomissione a Dio onnipotente impedendone il culto (ad esempio la Messa di sempre) noi dobbiamo obbedire a Dio e non a chi in sua vece ci chiede il contrario. È una questione di gerarchie: prima Dio e poi gli uomini.

    Col catechismo di San Pio X si spiegava dovutamente che se i genitori impongono ai figli di non frequentare la Messa (senza particolari e rilevanti motivi) costoro hanno non solo il diritto ma anche il dovere di disobbedire ai loro genitori.
    Peccato che quasi mai - evidentemente erano altri tempi e nessuno si sarebbe immaginato ciò che sarebbe arrivato - si sono fatti esempi in cui si mostrassero ipotetici casi di abuso di potere da parte anche di autorità religiose. Il risultato è che l'obbedienza è quasi più importante, per tantissimi cristiani, delle virtù teologali: fede, speranza e carità.

    A poco serve il coraggio e la fortezza se l'bbedienza non è intesa correttamente e troppi fatti che la cronaca ecclesiatica ci propina ne sono un esempio. Questo delle Francescane dell'Immacolata non ne è che un esempio.

    RispondiElimina
  6. Benedetto XVI e Summ.Pont. - dall'altra Bergoglio -
    Ricordo una parte del film di Luigi Magni nell'anno del Signore, che dice, dopo tanto rumore siamo ritornati a Luigi XVI, a che è servita la rivoluzione e tutto l'altro?
    Si fanno passi avanti ed in un sol boccone si torna indietro di decenni per non dir altro.

    RispondiElimina
  7. Ric 18:40 Leggendo il suo post "Siamo ormai alla follia.. Socci un'ora fa:
    MA COSA DICE PAPA BERGOGLIO ?
    Nell'omelia di stamani a Santa Marta, dal resoconto di Radio Vaticana, leggiamo: L’apostolo Paolo non si vantava dei suoi studi – “aveva studiato con i professori più importanti del tempo” - ma “soltanto di due cose”:
    “Lui stesso dice: ‘Io soltanto mi vanto dei miei peccati’"
    Ma S. Paolo non diceva "è quando sono debole che sono forte"? DEBOLE, non peccatore!.
    Mi torna alla mente l'omelia di una domenica di luglio scorso, quando il prete disse che il cristiano non deve cercare la perfezione, emendandosi man mano dei suoi peccati (e mettendone al corrente il suo confessore), e guardando verso il Cielo : NO, ribadì, così sbaglia, il cristiano deve guardare verso il basso. Dopo gli chiesi privatamente cosa avesse voluto dire con quelle parole: mi rispose che, siccome siamo tutti peccatori, tendere alla perfezione ci fa apparire presuntuosi, vanitosi, ci allontana dai fratelli, anziché avvicinarci a loro. Ma che spiegazione è mai questa? Vogliono mantenerci nei nostri peccati, altro che farci progredire verso la santità; (e pensare che il mio primo libro di spiritualità è stato "Ascesa alla Verità", di Thoams Merton, il grande divulgatore di S. Giovanni della Croce!).

    RispondiElimina
  8. Anche Lutero si vantava dei propri peccati..."pecca fortiter sed crede fortius"

    RispondiElimina
  9. "...vietato la Messa di Sempre al fine di «verificare la loro obbedienza»"

    Beh, é normale. Secondo l'osannato Motu Proprio il NOM é la messa principale, ufficiale della Chiesa ed é in ogni caso superiore al VO.

    Ora se si accetta questo é del tutto NORMALE che una superiore possa chiedere di sospendere per obbedienza una cosa "secondaria" come la Messa di Sempre.

    Oppure si rifiuta il Motu Proprio e si segue la posizione di Mons.Lefebvre e della SPX: il NOM é cattivo intrinsecamente e nessuno puo' MAI constringere un cattolico ad andarci, nemmeno la domenica e le messe di precetto.

    Insomma avete capito la morale: non si puo' prendersela con questa povera ispettrice Suor Barbiero senza prendersela anche (e prima di tutto) col Motu Proprio...

    RispondiElimina
  10. hpoirot,

    il motu proprio dà pari dignità ai due Riti, quindi non giustifica l'abuso di potere.

    Il NO costituisce una indubbia "diminutio", ma ci sono diocesi nelle quali non c'è scelta e, se celebrato secondo le intenzioni della Chiesa, la Presenza del Signore è comunque garantita.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Gentile Mic quando si chiede perché i frati più vicini a padre Mantelli non si oppongano a questi reprobi si dimentica di considerare che alcuni di questi hanno già chiesto di uscire dallo Istituto(non pochi,degli altri, ritengono impossibile ogni ricorso palese essendo la volontà papale).

      È tragica l'affermazione ma purtroppo siamo molto vicini alla realtà sostenendo che i FFI siano stati colpiti mortalmente.

      Elimina
  11. "il motu proprio dà pari dignità ai due Riti..."

    quendo lo leggo non ne ho l'impressione, e comunque se anche fosse cio' non cambia il ragionamento. I due riti NON hanno per niente PARI DIGNITA' e se l'avessero sarebbe lecito chiedere di sospendere per obbedienza uno dei due...

    RispondiElimina
  12. Spesso questo Papa mi sembra tanto inadeguato , al ruolo che ricopre , da farmi sinceramente pena.Secondo me San Paolo non ha mai detto o scritto:io mi vanto dei miei peccati.Ma se anche avesse detto questa frase , nello svolgimento di un discorso molto più articolato , era proprio indispensabile citarla ? A volte si ha l'impressione che Francesco voglia fare il " fenomeno" per stupire il volgo. Bobo

    RispondiElimina
  13. Gentile Anonimo 22:35
    Crede che sia impossibile resistere continuando a celebrare il rito antico, visto che il provvedimento che lo blocca è palesemente ingiusto e c'è a sostegno una legge universale della Chiesa ? Non pensa che le grandi grazie che ne deriverebbero potrebbero aiutare a modificare eventi pur così disastrosi?

    RispondiElimina
  14. ...forse certe orecchie potrebbero iniziare a sentire se i fedeli si installsssero a piazza San Pietro h24...

    RispondiElimina
  15. "Secondo me San Paolo non ha mai detto o scritto:io mi vanto dei miei peccati.Ma se anche avesse detto questa frase , nello svolgimento di un discorso molto più articolato , era proprio indispensabile citarla?"

    Ma San Paolo al cap. 12 della seconda Lettera ai Corinti non parla di peccati, bensì di debolezze.
    La parola greca usata da San Paolo è ἀσθένεια (asthéneia), che appunto significa 'debolezza', e non 'peccato'.
    Inoltre è lo stesso San Paolo a spiegare bene in che consistono queste sue 'debolezze':
    "Ed Egli [Gesù, ndc] mi ha detto: «Ti basta la mia grazia; la mia potenza infatti si manifesta pienamente nella debolezza». Mi vanterò quindi ben volentieri delle mie debolezze, perché dimori in me la potenza di Cristo. Perciò mi compiaccio nelle mie infermità, negli oltraggi, nelle necessità, nelle persecuzioni, nelle angosce sofferte per Cristo: quando sono debole, è allora che sono forte." (2Cor 12, 9-10).

    Le debolezze sono dunque i patimenti fisici e spirituali che San Paolo stesso elenca, non certo i peccati.

    RispondiElimina
  16. Grazie ad Amicus che mi ha preceduta. La precisazione si imponeva.

    Inoltre
    A volte si ha l'impressione che Francesco voglia fare il " fenomeno" per stupire il volgo. Bobo

    Ne abbiamo parlato qui
    http://chiesaepostconcilio.blogspot.it/2014/03/magistero-fluido-e-neolingua-lidioletto.html

    e qui
    http://chiesaepostconcilio.blogspot.it/2013/05/bene-la-terapia-durto-ma-quella-di.html

    RispondiElimina
  17. Inoltre sul "peccato", vedi precedente:

    http://chiesaepostconcilio.blogspot.it/2013/06/mi-scrive-una-lettrice.html

    E, ci sono altre affermazioni non solo tranchant ma anche errate (Di Cristo "carne dei poveri" e "i poveri sono il vangelo" abbiamo parlato recentemente)

    http://chiesaepostconcilio.blogspot.it/2014/05/dichiarazioni-che-discendono-da.html

    Senza dimenticare la più grossa: Cristo come "uno degli unti d'Israele", quando è Lui l'Unto, cioè il Messia... ed altro

    http://chiesaepostconcilio.blogspot.it/2013/04/lodore-delle-pecore-e-il-profumo-di.html

    RispondiElimina
  18. Sul sito della Santa Sede troviamo in prima pagina le "meditazioni quotidiane" di papa Bergoglio, gli addetti ai lavori sono non solo incaricati di rendere quelle omelie "leggibili" ma perfino di trovare un nome=titolo.
    E così l`altroieri abbiamo avuto :

    -"Le vecchiette e il teologo"

    e ieri

    -"Perché vantarsi dei peccati "

    Sono dunque ricominciati non solo i giudizi manichei che dividono i cattolici in due gruppi ma anche le letture molto personali del Vangelo di papa Bergoglio, letture che del resto sfociano regolarmente in quel giudizio divisore.
    La meditazione di ieri è solo l`ultimo esempio, San Paolo non ha mai detto: «Io soltanto mi vanto dei miei peccati», quella è un`invenzione di papa Bergoglio, anche se poi cerca di sviluppare, per spiegare che cosa intende, resta il fatto che attribuisce a San Paolo parole non dette e gli addetti ai lavori riprendono proprio quelle parole.
    Sarebbe solo al limite del grottesco se non ci fosse l`impatto dato alle parole papali e l`assenza=silenzio di chi dovrebbe avere il coraggio e la responsabilità di rettificare quando e se necessario.

    RispondiElimina
  19. Effettivamente era un po' difficile accettare quella affermazione attribuita a San Paolo sul vantarsi dei propri peccati, visto ciò che leggiamo nel Vangelo:

    “Essa partorirà un figlio e tu lo chiamerai Gesù: egli infatti salverà il suo popolo dai suoi peccati” Mt 1,21

    “perché questo è il mio sangue dell'alleanza, versato per molti, in remissione dei peccati.” Mt 26,28

    “Quando vi mettete a pregare, se avete qualcosa contro qualcuno, perdonate, perché anche il Padre vostro che è nei cieli perdoni a voi i vostri peccati”. Mc 11,25

    Con un’ultima stoccatina a tutti coloro che pensano che per salvarsi basti voler bene in modo indefinito, vago, confessando magari una qualche altrettanto vaga “religione” (o che abbia più o meno fama di esserlo, quanto meno):

    “Vi ho detto che morirete nei vostri peccati; se infatti non credete che io sono, morirete nei vostri peccati” Gv 8,24

    RispondiElimina
  20. Eh sì, il discorso sull'obbedienza ritorna.
    Il papa dà una pessima ed erronea traduzione alla parola greca che significa debolezza (e non peccato) e di conseguenza espone ai fedeli qualcosa che 100 anni fa avrebbe fatto inorridire ogni parroco, e praticamente tutti tacciono o acconsentono.
    Lui è il papa, mica si può sbagliare...
    Ecco, l'obbedienza che prevale anche sulla ragione e la coerenza.
    Ma che tanto si accorda con la "comodità spirituale" di molti.

    Ma chi è ancora cattolico nella Chiesa? Altro che vantarsi d'essere peccatori, chiediamo pietà per i nostri peccati, altrimenti non ne usciremo più da questo tunnel diabolico.
    Questo sì il peccato ce lo può permettere: renderci conto della nostra pochezza e dell'onnipotenza di Dio. Ma non per vantarcene, bensì per chiedere aiuto al solo che ci può aiutare santificandoci.

    RispondiElimina
  21. Caro Papa,
    Il Vangelo, ci ricorda san Paolo, non è modellato sull’uomo (Gal1,11): “Mi meraviglio che, così in fretta, da colui che vi ha chiamati con la grazia di Cristo voi passiate a un altro vangelo. Però non ce n’è un altro, se non che vi sono alcuni che vi turbano e vogliono sovvertire il vangelo di Cristo. Ma se anche noi stessi, oppure un angelo dal cielo vi annunciasse un vangelo diverso da quello che vi abbiamo annunciato, sia anàtema! L’abbiamo già detto e ora lo ripeto: se qualcuno vi annuncia un vangelo diverso da quello che avete ricevuto, sia anàtema! Infatti, è forse il consenso degli uomini che cerco, oppure quello di Dio? O cerco di piacere agli uomini? Se cercassi ancora di piacere agli uomini, non sarei servitore di Cristo! Vi dichiaro, fratelli, che il Vangelo da me annunciato non segue un modello umano; infatti io non l’ho ricevuto né l’ho imparato da uomini, ma per rivelazione di Gesù Cristo”. Quanto siamo disposti a giocare; perché ne va della nostra stessa vita! Ricordiamoci, che ogni uomo è come l’erba del campo; al mattino germoglia e fiorisce. Ma alla sera è falciata e dissecca (sal90). L’uomo passa, ma la Parola di Dio rimane per sempre! Fate dunque le vostre scelte. Vediamo però di non annacquare il Vangelo con la moda del momento, perché in gioco la stessa nostra salvezza.

    RispondiElimina
  22. Ma insomma è possibile che ci sia un VdR che dice di non essere teologo, e ogni giorno non fà altro che dire castronerie di ogni genere a livello teologico e dottrinale, mettere una tal confusione da far impallidire i più grandi Santi e teologi del passato, e nessun gruppo di Vescovi che che si possa chiamare con tale titulo, che si alzino in piedi e impongano con la loro Autorità Apostolica di far pulizia di tutto ciò che stravolge la Chiesa di Cristo?
    Possibile che la Chiesa di Cristo (che pare abbia circa seimila vescovi) non trovi un gruppo di Vescovi alla Atanasio che alzi la voce davanti al mondo contro l'eresia e gli eretici - ora basta, non se ne può più.
    O Cattolici oppure si dichiari la chiesa due apertamente a mezzo stampa, e far abbandonare tutta la Chiesa Cattolica Immacolata, a questi elementi.
    Nessuno, e soprattutto Dio, non costringe a credere in ciò che non si crede; ma per favore basta a rovinare i fedeli Cattolici della Chiesa di Roma.
    Se c'è gente nella gerarchia che non crede più, o ha in testa di fondare qualche cosa di diverso della Chiesa Cattolica, lo faccia e se ne vada e fondi l'ennesima chiesa protestante o mondializzata; ma lasci che almeno il piccolo gregge trovi tramite Cristo la vera guida.

    RispondiElimina
  23. Ormai, con Bergoglio il Vaticano stesso si fa protestante e luterano....


    la profezia di Paolo IV è compiuta...


    Romano

    RispondiElimina
  24. Cercando il titolo "Perche' vantarsi dei peccati" con Google in lingua francese, il suggeritore di alternative mi propone di cercare invece "Perche' pentirsi dei peccati".
    Apparentemente anche Google ha da ridire sull'omelia del papa.

    RispondiElimina

  25. "Lui è il papa, mica si può sbagliare...
    Ecco, l'obbedienza che prevale anche sulla ragione e la coerenza"


    Caro viandante, penso che lo spesso filo che cuce le bocche di chi dovrebbe parlare non è quello dell`obbedienza ma quello della paura.
    Benedetto XVI non faceva paura, nessun filo cuciva le bocche di chi lo ha attaccato, di chi gli ha disobbedito senza scrupoli e vergogna.
    I tempi sono cambiati, è cambiato il Papa.

    RispondiElimina
  26. Questo blog è il diario in diretta di denunce, di grida di dolore, di interrogativi, di costernazione, di insegnamenti cattolici.
    Ma dove sono i sacerdoti, i vescovi, i cardinali. Tutti in fondo alle sacrestie trasformate in latrine? E, purtroppo, non è una battuta? (Vedi)

    RispondiElimina
  27. Le mie grida di dolore non arrivano sempre...come per questo post! L'estate passa ma l'ostracismo ha difficolta' a passare...

    RispondiElimina
  28. Cara Luisa,
    non sono convinto che sia la paura o solo la paura.
    In effetti una obbeddienza mal riposta ti porta pure, lentamente ma inesorabilmente, anche ad accettare i contenuti che l'autorità a cui ti sottometti diffonde. Magari all'inizio ti sottometti senza convinzione ma poi strada facendo ti abitui, ti adegui ed alla fine quei contenuti li hai fatti tuoi.
    È il grande pericolo del modernismo; se non ti difendi attivamente adagio adagio lo assorbi.

    Chiaramente per profilarsi ci vuole anche coraggio, ma questo è utile solo se ci rendiamo conto che l'autorità sta prevaricando e abusando della sua funzione. Invece troppo spesso si sente dire che il papa avrà i suoi buoni motivi, che lo Spirito Santo lo guida e che in fin dei conti è infallibile e quindi gli si deve obbedienza.
    Va a spiegare alla maggior parte di coloro che si dicono cattolici quello che discutiamo qui...

    RispondiElimina
  29. Forse, visto che per il Papa bisogna vantarsi ad essere peccatori e il peccato è il luogo dove trovare Gesù, si sta preoccupando per le suore dell'Immacolata, perchè sono troppo meticolose nel ricercare la santità. Prendano tali suore come esempio Lutero, vedranno che begli elogi riceveranno presto.

    RispondiElimina

  30. "In effetti una obbeddienza mal riposta ti porta pure, lentamente ma inesorabilmente, anche ad accettare i contenuti che l'autorità a cui ti sottometti diffonde. Magari all'inizio ti sottometti senza convinzione ma poi strada facendo ti abitui, ti adegui ed alla fine quei contenuti li hai fatti tuoi."


    Caro Viandante, non nego che il "processus" che descrivi esiste, ma hai veramente l`impressione che cardinali, vescovi, sacerdoti e religiosi si sono adeguati, si sono abituati e hanno fatto loro i contenuti e l`esempio di Benedetto XVI?
    Non mi sembra.
    Resto dell`idea che ciò che spinge al silenzio chi dovrebbe parlare è il timore della reazione del "generale" papa Bergoglio.

    Avete anche notato che son finite le fughe di notizie provenienti da "fonti autorevoli" nonchè anonime, niente più scoop, anticipazioni, tacciono coloro che si erano illustrati in quel tipo di attività, tace Tornielli che ai tempi di Benedetto XVI spesso dava scoop per i quali del resto sul suo blog gli avevo manifestato il mio dissenso.
    Diversi sono i motivi per cucire la bocca e silenziare la coscienza, e non sto evidentemente parlando di chi attende con malcelata ansia la relizzazione della rivoluzione bergogliana, ma di coloro che ci avevano abituato ad altro con Benedetto XVI.

    RispondiElimina
  31. Vedi, cara Annarè, che si torna a quello che riferivo nel mio comento di ieri alle 14.20, a proposito di quel pretino modernista che durante l'omelia di una domenica dello scorso mese di luglio diceva :
    "il cristiano non deve cercare la perfezione, emendandosi man mano dei suoi peccati (e mettendone al corrente il suo confessore), e guardando verso il Cielo : NO, ribadì, così sbaglia, il cristiano deve guardare verso il basso"
    Quindi chi cerca la santità, sforzandosi, sbaglia di grosso : IPSE DIXIT Bergoglio; vantiamoci dei nostri peccati, seguiamo la nostra coscienza, anche se nera come la pece, e stiamo tranquilli. O no?

    RispondiElimina
  32. Ma la non pubblicazione dei miei commenti ma la pubblicazione ripetuta de le mie lamentazioni di non pubblicazione vuol essere un segnale a terzi che si é cambiato corso ne la policy di approvazione o é solo x divertimento?

    RispondiElimina
  33. Aici,
    non so a quali commenti ti riferisci. E' un po' che non ne vedo e non ne censuro di tuoi. E comunque dovresti averlo capito che non porto avanti questo impegno per divertimento. Tanto meno in riferimento alla censura che, quando c'è, è evidentemente sempre motivata.

    RispondiElimina
  34. Luisa, su quel che ha fatto e non fatto Benedetto si è discusso a lungo. Se il Summorum ponntificum era un atto dovuto (che gli dà comunque merito), sulle capacità di governo e sulle sue reali intenzioni si potrerbbe discutere, come si è già fatto, molto a lungo.
    Convengo comunque con te sul fatto che molta gente agiva differentemente nei suoi confronti rispetto a quel che fa ora. Evidentemente c'è stato un salto di qualità col nuovo papa...

    RispondiElimina
  35. molte grida di dolore vengono seppellite -qui e altrove- con l'etichetta infamante di proclami o geremiadi o fissati apocalittici o tradiz-tristi (come disse scocciato Colafemmina, bistrattando senza motivo anche Luisa, dopo la "rieducazione" puntata contro i suoi famigliari...);
    magari sorgesse un vero geremia a invocare l'aiuto di Dio, chiedendogli perdono per tutti, (in primis per i pastori scellerati) tra queste macerie sconfinate della ex-CC....

    RispondiElimina
  36. come già è stato detto l'ubbidienza ha due limiti ben precisi: al di sotto vi è la disubbidienza, e al di sopra vi è il servilismo. Sono entrambi peccati più o meno gravi a seconda di tanti fattori. che i FFI non fossero "cripto lefebvriani" lo dimostra proprio l'eccesso di ubbidienza che stanno prestando; un eccesso che è abbondantemente sconfinato nel servilismo. Se fossero stati "lefebvriani" avrebbero ubbidito nei giusti termini ben definiti dall'Aquinate, senza sconfinare nel peccato di servilismo.

    exaedibus

    RispondiElimina
  37. Anonimo 16:28
    Credo di aver capito cosa intendesse Colafemmina per "tradizionalisti tristi", al di là dell'inspiegabile cambiamento di rotta di quel momento.
    Se venisse fuori un vero Geremia, non credo che lo censurerei ;)

    RispondiElimina
  38. Chi commenta certo si 'diverte' ancora meno, di chi tiene un sito. Ho capito; qui non sono piu' gradito!
    Pace e bene

    RispondiElimina
  39. Francamente certe permalosità, in questi frangenti duri su cui stiamo dibattendo, non le capisco. Come dovresti aver imparato che non mi sono congeniali certe ironie graffianti.
    In questo caso ti avevo semplicemente risposto a tono. Pace e bene anche a te.

    RispondiElimina
  40. l'eccesso di ubbidienza che stanno prestando; un eccesso che è abbondantemente sconfinato nel servilismo

    Non sono così tranchant.
    Credo che ci sia nel loro atteggiamento anche molta prudenza, in attesa forse di riuscire a trovare uno sbocco ragionevole, anche se le avvisaglie non sono le migliori...
    Il mio discorso sulla "resistenza" riguarda la celebrazione del rito. Per il resto (trasferimenti e altro) ovvio che non avessero scelta probabilmente con la speranza e l'attesa di risolvere...
    Oggi come oggi non ho idea sulle prospettive dei non "allineati" con i neo-Francescani. Da quel po' che so e da quel che intuisco, credo sperino ancora di portare avanti il carisma originario.

    RispondiElimina
  41. Ora non per polemizzare e poi appunto visti i frangenti forse é piu' giusto parlare de la deriva de la Chiesa quindi quanto segue non pubblicarlo-se ti va...- dato ke é solo un chiarimento a te:"non sono permaloso ora; é solo che se io scrivo x farmi leggere solo dal moderatore...non scrivo. Inoltre sono rattristato x essere trattato-da quel dì che ti riportai il link di un sito ke riportava miei commenti fatti sul tuo sito- come uno da attenzionare. Non capisco il deterioramento del rapporto; vabbuó non mi cruccio molto...troveró qualche altra cosa da fare che mi renda più opportuno rispetto al contesto in cui mi trovo!

    RispondiElimina
  42. AICI,
    mostri di avere la coda di paglia. Il mio atteggiamento nei tuoi confronti non è assolutamente cambiato da quando, con molta spontaneità, che ho apprezzato, mi hai fornito quei link che non conoscevo.
    Semplicemente però - e ti pensavo abbastanza intelligente da rendertene conto - proprio in seguito a quella esperienza così sgradevole (non per tua responsabilità ma di chi ha strumentalizzato i tuoi interventi) sono diventata più prudente nel pubblicare semplici boutades di per sé apparentemente innocue, ma se prese e sé e fatte apparire come la cifra di questo blog, trascurando completamente il resto degli interventi, fanno perdere di credibilità a questo impegno che ritengo serio e più grande di noi, pur senza sopravvalutarlo troppo...

    Quelle "boutades" le avevo ingenuamente 'passate', visto che a volte, in discussioni pesanti, qualche alleggerimento determinato da una battuta ci può pure stare. Tuttavia molto dipende dalla battuta e dal suo grado di corrosività...

    Penso possa esser utile che siano esplicitate alcune delle mie ragioni e valutazioni, sulle quali si può anche dissentire. Ma esprimendo un dissenso costruttivo non diatribe recriminatorie, sterili e inutili per tutti.
    E, francamente, de hoc satis.

    RispondiElimina
  43. I vescovi, i cardinali, i preti...una parte e' vile e servile, una parte la pensa nello stesso modi, una parte e' semplicemente ignorance ed un' altra non legge tutti i giorni la stampa vaticana ufficiale. Infine anche quei pochi " Atanasio" non sono " amplificati" dall stampa, che, in grandissima parte, e' " part and parcel" con la Chiesa 2.0
    Rr

    RispondiElimina

I commenti vengono pubblicati solo dopo l'approvazione di uno dei moderatori del blog.