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sabato 20 settembre 2014

DA OGGI inizia la Novena a San Michele Arcangelo


L'Arcangelo San Michele, nel calendario liturgico, si festeggia il 29 settembre, insieme agli Arcangeli San Gabriele e San Raffaele.

Il suo nome, che significa “chi è come Dio ?”, è citato cinque volte nella Sacra Scrittura; tre volte nel libro di Daniele, una volta nel libro di Giuda e nell'Apocalisse di s. Giovanni Evangelista ed è considerato “capo supremo dell’esercito celeste”, cioè degli angeli in guerra contro il male, che nell’Apocalisse è rappresentato da un dragone con i suoi angeli e che, sconfitto nella lotta, fu scacciato dai cieli e precipitato sulla terra.

Vi invito ad iniziare, oggi, la novena per invocare il suo potente aiuto per noi, per la Chiesa tutta e per il mondo intero. Approfitto per trascrivere qui il testo della preghiera a lui rivolta, composta da Leone XIII e recitata alla fine di ogni Messa usus Antiquior:

San Michele Arcangelo, difendici nella battaglia contro le malvagità e le insidie del diavolo, sii nostro aiuto. Ti preghiamo supplici: che il Signore lo comandi ! E Tu, Principe della milizia celeste con la potenza che ti viene da Dio, ricaccia nell'inferno satana e gli altri spiriti maligni, che si aggirano per il mondo a perdizione delle anime.
Amen
Sancte Michaël Archangele, defende nos in proelio; contra nequitiam et insidias diaboli esto praesidium. Imperet illi Deus, supplices deprecamur: tuque, Princeps militiae caelestis, Satanam aliosque spiritus malignos, qui ad perditionem animarum pervagantur in mundo, divina virtute in infernum detrude.
Amen.

O Dio, vieni a salvarmi. Signore, vieni presto in mio aiuto. 
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo. Com’era nel principio, e ora e sempre nei secoli dei secoli. Amen. 
Vedendo con gli occhi della fede la grandezza spirituale della tua bellezza e la forza lampeggiante della tua destra, Arcangelo di Dio, noi, terreni e rivestiti di carne, siamo pieni di ammirazione, gioia e gratitudine verso il Creatore di tutte le cose, e acclamiamo insieme con tutte le schiere angeliche. Alleluia!
PREGHIAMO: Concedi, Onnipotente Dio, che col patrocinio di San Michele Arcangelo, camminiamo sempre verso il cielo e siamo aiutati nel cielo dalle preghiere di Colui del quale in terra predichiamo la gloria. Per Cristo nostro Signore. Così sia.  

PRIMA GRAZIA Ti domandiamo, o Arcangelo San Michele, insieme col Principe del primo Coro dei Serafini, che Tu voglia accendere il nostro cuore con le fiamme del santo amore e che per mezzo tuo possiamo spregiare i lusinghieri inganni dei piaceri del mondo. Pater, 3 ave. San Michele Arcangelo difendici nel combattimento affinché non periamo nel giudizio finale.

SECONDA GRAZIA Ti chiediamo umilmente, o Principe della celeste Gerusalemme, insieme col Capo dei Cherubini, che ti ricordi di noi, specialmente quando saremo assaliti dalle suggestioni del nemico infernale, così col tuo aiuto, divenuti vincitori di satana, facciamo di noi stessi un intero olocausto a Dio nostro Signore. Pater, 3 ave.
San Michele Arcangelo difendici nel combattimento affinché non periamo nel giudizio finale.

TERZA GRAZIA Devotamente ti supplichiamo, o invitto Campione del Paradiso, che insieme con Principe del terzo Coro, cioè dei Troni, non permetti che noi, tuoi fedeli, siamo oppressi degli spiriti infernali, né da infermità. Pater, 3 ave.
San Michele Arcangelo difendici nel combattimento affinché non periamo nel giudizio finale.


QUARTA GRAZIA Umilmente in terra prostrati Ti preghiamo, o nostro primo ministro della Corte dell’Empireo, che insieme col Principe del quarto Coro, cioè delle Dominazioni, difendi il Cristianesimo, in ogni sua necessità, ed in particolare il Sommo Pontefice, aumentandolo di felicità e grazia in questa vita e gloria nell’altra. Pater, 3 ave.
San Michele Arcangelo difendici nel combattimento affinché non periamo nel giudizio finale.

QUINTA GRAZIA Ti preghiamo, o santo Arcangelo, che insieme col Principe del quinto Coro, cioè delle Virtù, Tu voglia liberare noi tuoi servi, dalle mani dei nostri nemici sia occulti come palesi; liberaci da falsi testimoni, libera dalle discordie questa Nazione ed in particolare questa città da fame, peste e guerra; liberaci anche da folgori, tuoni, terremoti e tempeste, cose che il drago dell’Inferno è solito provocare a nostro danno. Pater, 3 ave.
San Michele Arcangelo difendici nel combattimento affinché non periamo nel giudizio finale.

SESTA GRAZIA Ti scongiuriamo, o Conduttore delle Angeliche squadre, e ti preghiamo insieme col Principe, che tiene il primo luogo fra le Potestà le quali costituiscono il sesto Coro, anche tu voglia provvedere alle necessità di noi tuoi servi, di questa Nazione, ed in particolare, di questa città, con il dare alla terra la fecondità desiderata e la pace e la concordia tra i governanti cristiani. Pater, 3 ave.
San Michele Arcangelo difendici nel combattimento affinché non periamo nel giudizio finale.

SETTIMA GRAZIA Ti chiediamo, o Principe degli Angeli Michele, che insieme col capo dei Principati del settimo Coro, Tu voglia liberare noi tuoi servi e tutta questa Nazione ed in particolare questa città dalle infermità fisiche e molto più da quelle spirituali. Pater, 3 ave.
San Michele Arcangelo difendici nel combattimento affinché non periamo nel giudizio finale.

OTTAVA GRAZIA Ti supplichiamo, o Santo Arcangelo, che insieme col Principe degli Arcangeli dell’ottavo Coro e con tutti i nove Cori, Tu abbia cura di noi in questa vita presente e nell’ora della nostra agonia e quando saremo per esalare l’anima, così, sotto la tua protezione, rimanendo vincitori di satana, giungiamo a godere la divina Bontà con Te, nel Santo Paradiso. Pater, 3 ave.  
San Michele Arcangelo difendici nel combattimento affinché non periamo nel giudizio finale.

NONA GRAZIA Ti preghiamo finalmente, o gloriosissimo Principe e difensore della Chiesa militante e trionfante, che Tu voglia, in compagnia del capo degli Angeli del nono Coro, custodire e patrocinare i tuoi devoti e noi con tutti i nostri familiari e tutti quelli che si sono raccomandati alle nostre preghiere, affinché con la tua protezione, vivendo in modo santo, possiamo godere Dio insieme con Te e tutti gli Angeli per tutti i secoli dei secoli. Così sia. Pater, 3 ave.    
San Michele Arcangelo difendici nel combattimento affinché non periamo nel giudizio finale.

Un Padre Nostro a San Michele, uno a San Gabriele, uno a San Raffele e uno al nostro Angelo Custode.
Prega per noi, beatissimo Michele, principe di Dio. Affinché siamo fatti degni delle promesse di Cristo.  

PREGHIAMO Onnipotente ed Eterno Dio, che nella tua somma bontà assegnasti in modo mirabile l’Arcangelo Michele come gloriosissimo Principe della Chiesa per la salvezza degli uomini, concedi che con il suo salvifico aiuto meritiamo di essere efficacemente difesi di fronte a tutti i nemici in modo che, al momento della nostra morte, possiamo essere liberati dal peccato e presentarci alla tua eccelsa beatissima Maestà. Per Cristo Nostro Signore. Amen.   
(Indulgenza parziale quotidiana e plenaria alla fine)

17 commenti:

  1. Anche solo questa riduzione dei Tre Arcangeli ad una sola festa "in condominio" è il non meno bacato dei frutti del nuovo corso.
    San Michele aveva due feste, per conto proprio: 29 Settembre e 8 Maggio.
    Quest'ultima, abolita già da Roncalli, non solo era l'anniversario della prima apparizione sul Gargano, ma, secondo un tradizione, era anche "l'anniversario", (per quanto sia improprio parlare di date per tali eventi) della sconfitta degli angeli ribelli. Oltre ad essere festa nazionale nelle DUE SICILIE.

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  2. Grazie Maria, proprio ieri sera avevo messo sul tavolo, prima di andare a dormire, il libretto con la novena a San Michele Arcangelo che mi è particolarmente caro e a cui sono devoto in modo speciale.


    IL GRAN PRINCIPE

    "Ma il principe del regno di Persia mi si è opposto per ventun giorni: però MICHELE, UNO DEI PRIMI PRINCIPI, mi è venuto in aiuto e io l'ho lasciato là presso il principe del re di Persia;
    Io ti dichiarerò ciò che è scritto nel libro della verità.
    Nessuno mi aiuta in questo se non MICHELE, IL VOSTRO PRINCIPE"
    (Dn 10,13.21)

    "Or in quel tempo sorgerà MICHELE, il GRAN PRINCIPE, che vigila sui figli del tuo popolo. Vi sarà un tempo di angoscia, come non c'era mai stato dal sorgere delle nazioni fino a quel tempo; in quel tempo sarà salvato il tuo popolo, chiunque si troverà scritto nel libro".
    (Dn 12,1)

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  3. il card Muller si dice sconcertato dall'uscita del libro che ha pubblicato un suo vecchio articolo sul matrimonio e da la colpa all'editore.
    «Dicono che mi voglio contrapporre,
    ma io non voglio contrappormi a nessuno!».
    Corriere della sera di ieri.
    Mauro

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  4. In effetti non e' lui che si contrappone. Sono altri che si contrappongono alla dottrina della Chiesa

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  5. «Dicono che mi voglio contrapporre,
    ma io non voglio contrappormi a nessuno!».


    E' scontato che Muller non voglia contrapporsi con nessuno.
    E' la verità che si contrappone con i sofismi artificiosi e pretestuosi che vorrebbero aggirarla o deformarla.
    Dunque la contrapposizione nasce - ed è inevitabile - tra chi sposa la verità e chi, invece, afferma le sue scimmiottature quando non direttamente la menzogna.

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  6. Mi hanno detto che i cardinali che hanno scritto il testo in contrasto al pensiero eretico di Kasper si sono rivolti a Papa Benedetto ma questi ha risposto che non può fare nulla poiché ha giurato fedeltà al vescovo di Roma.La sua rinuncia,ha purtroppo permesso l'ufficializzazione dell'apostasia in vaticano, con grande rammarico constato che di fatto la chiesa è governata da eretici e quelli che non seguiranno la nuova chiesa saranno emarginati e distrutti. Invochiamo S. Michele, pronti al peggio.

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  7. "mi hanno detto" purtroppo non prova nulla.

    Ma Benedetto XVI non si era dichiarato d'accordo col card. Newman: «Brindo al papa, ma prima del papa, alla mia coscienza»?

    E sappiamo che il senso è che la coscienza, se illuminata dalla fede, porta sempre alla Chiesa e ad accettare quello che la Chiesa presenta dogmaticamente - e non solo nella pastorale cangiante e camaleontica - come vero.

    Quel che fa star male è che probabilmente è informato di queste schermaglie per nulla innocue e della sterzata pastoral-dissolutrice del papa "regnante". Visto che il suo 'recinto di Pietro' non è un vero ritiro dal mondo ed è molto permeabile sia ab intra che ad extra.
    Dobbiamo dunque pensare che la sua è un' "obbedienza" cieca?

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  8. E, tuttavia, non credo possa pronunciarsi su qualcosa che non è definitivo.

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  9. Comunione ai divorziati, Papa Francesco ai cardinali: “No al clericalismo”
    Puntuale è arrivata, seppure in modo indiretto, la risposta di Bergolio ai cardinali che contestano la sua apertura ai divorziati risposati in vista del Sinodo dei vescovi sulla famiglia. "Il Papa non ha il compito di offrire un'analisi dettagliata e completa sulla realtà contemporanea, ma invita tutta la Chiesa - dice il pontefice - a cogliere i segni dei tempi"
    “Davanti a tante esigenze pastorali, davanti a tante richieste di uomini e donne, corriamo il rischio di spaventarci e di ripiegarci su noi stessi in atteggiamento di paura e difesa”. Puntuale è arrivata, seppure in modo indiretto, la risposta di Papa Francesco ai cardinali che contestano la sua apertura ai divorziati risposati in vista del Sinodo dei vescovi sulla famiglia in programma in Vaticano dal 5 al 19 ottobre prossimi. Da questo atteggiamento di paura e difesa, ha spiegato Bergoglio ai partecipanti all’incontro internazionale “Il progetto pastorale di Evangelii gaudium” organizzato dal Pontificio Consiglio per la promozione della nuova evangelizzazione presieduto da monsignor Rino Fisichella, “nasce la tentazione della sufficienza e del clericalismo, quel codificare la fede in regole e istruzioni, come facevano gli scribi, i farisei e i dottori della legge del tempo di Gesù. Avremo tutto chiaro, tutto ordinato, – ha precisato Francesco – ma il popolo credente e in ricerca continuerà ad avere fame e sete di Dio”. (continua)

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  10. Il sostituto alla Signatura si, il Prefetto della Signatura no
    Rr

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  11. Bergoglio ha, inoltre, sottolineato che “il Papa non ha il compito di offrire un’analisi dettagliata e completa sulla realtà contemporanea, ma invita tutta la Chiesa a cogliere i segni dei tempi“. Lo sguardo di Francesco è rivolto alle tante persone che “vivono in grande sofferenza e chiedono alla Chiesa di essere segno della vicinanza, della bontà, della solidarietà e della misericordia del Signore”. Quella misericordia che è la parola chiave del pontificato di Bergoglio. “Questo – ha spiegato il Papa – è un compito che in modo particolare spetta a quanti hanno la responsabilità della pastorale: al vescovo nella sua diocesi, al parroco nella sua parrocchia, ai diaconi nel servizio alla carità, ai catechisti e alle catechiste nel loro ministero di trasmettere la fede. Insomma, quanti sono impegnati nei diversi ambiti della pastorale sono chiamati a riconoscere e leggere questi segni dei tempi per dare una risposta saggia e generosa”. Ma Francesco ammette anche che nella Chiesa “non abbiamo la ‘bacchetta magica’ per tutto”.
    Parole chiarissime destinate innanzitutto ai cinque porporati che hanno scritto un libro, che uscirà il prossimo 1 ottobre alla vigilia dell’apertura del Sinodo, dal titolo eloquente, “Permanere nella verità di Cristo. Matrimonio e comunione nella Chiesa cattolica”. Sul fronte degli oppositori in pole position c’è il prefetto della Congregazione per dottrina della fede e curatore dell’opera omnia di Joseph Ratzinger, Gerhard Ludwig Müller, tra gli autori del volume che contesta le aperture ai divorziati risposati espresse dal cardinale Walter Kasper, presidente emerito del Pontificio Consiglio per l’unità dei cristiani, nella relazione di apertura del concistoro che si tenne nel febbraio 2014. (continua)

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  12. . Un testo, poi pubblicato integralmente, concordato totalmente con Bergoglio. Con il prefetto dell’ex Sant’Uffizio firmano il libro anche il prefetto della Segnatura apostolica, Raymond Leo Burke, il presidente emerito del Pontificio Consiglio di scienze storiche, Walter Brandmüller, l’arcivescovo di Bologna, Carlo Caffarra, e il presidente emerito della Prefettura degli affari economici, Velasio De Paolis. Ma i porporati contrari alle posizioni di apertura verso i divorziati risposati espresse da Kasper e Bergoglio continuano ad aumentare e sono state già registrate le adesioni dell’arcivescovo di Milano e principale competitor di Papa Francesco in conclave, Angelo Scola, e del prefetto della Segreteria per l’economia, George Pell, uno dei nove cardinali membri del cosiddetto “C9″, il “consiglio della corona” del Pontefice latinoamericano.
    Kasper non è rimasto ad assistere in silenzio alle critiche e ha sottolineato che il vero “bersaglio” di questi attacchi non è lui ma Bergoglio. “Durante il Concilio Vaticano II e nel postconcilio – ha affermato il porporato tedesco – c’erano le resistenze di alcuni cardinali a Papa Paolo VI, anche da parte dell’allora prefetto del Sant’Uffizio. Però, se sono bene informato, non con questa modalità organizzata e pubblica. Se i cardinali che sono i più vicini collaboratori del Papa, intervengono in questo modo, almeno per ciò che riguarda la storia più recente della Chiesa, siamo di fronte a una situazione inedita”. La posizione di Francesco è chiara: “Pur custodendo gelosamente la passione per la verità, non sprecate energie per contrapporvi e scontrarvi ma per costruire e amare”. E Bergoglio ha affermato anche di volere “vescovi rintracciabili non per la quantità dei mezzi di comunicazione di cui disponete, ma per lo spazio interiore che offrite per accogliere le persone e i loro concreti bisogni, dando loro l’interezza e la larghezza dell’insegnamento della Chiesa, e non un catalogo di rimpianti”. Un invito eloquente a non trasferire il dibattito sinodale sui media.

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  13. "Il Papa non ha il compito di offrire un'analisi dettagliata e completa sulla realtà contemporanea, ma invita tutta la Chiesa - dice il pontefice - a cogliere i segni dei tempi"

    Mi chiedo come si possano "cogliere i segni dei tempi" senza "un'analisi dettagliata e completa della realtà contemporanea".
    Inoltre il compito del papa dovrebbe essere proprio quello di offrirne una visione univoca e veritativa, e come tale non soggetta alla individuazione arbitraria dei "segni" e conseguenti indirizzi e comportamenti contraddittori e potenzialmente anche sballati.

    Ma chi glielo fa notare? E, se anche fosse, ascolterebbe?

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  14. Un invito eloquente a non trasferire il dibattito sinodale sui media.

    Forse secondo lui sui media va bene solo quello che intende mostrare e veicolare lui, che è il primo a non sottrarsene?

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  15. Oh, Domine, usque tandem abuteritur patientia Tua ?
    Rr

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  16. "... Una questione particolarmente dolorosa, come sappiamo, è quella dei divorziati risposati. La Chiesa, che non può opporsi alla volontà di Cristo, conserva con fedeltà il principio dell’indissolubilità del matrimonio, pur circondando del più grande affetto gli uomini e le donne che, per ragioni diverse, non giungono a rispettarlo. Non si possono dunque ammettere le iniziative che mirano a benedire le unioni illegittime. L’Esortazione apostolica Familiaris consortio ha indicato il cammino aperto da un pensiero rispettoso della verità e della carità...”

    http://www.vatican.va/holy_father/benedict_xvi/speeches/2008/september/documents/hf_ben-xvi_spe_20080914_lourdes-vescovi_it.html

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  17. Per ore 15 : 17 : mi viene da esclamare " Ammazza che girandola "! e il K. che si nasconde dietro il Papa Bergoglio quindi e' solo lo specchietto per le allodole ?
    Cioe' , il Papa fa dire a K. quello che vorrebbe dire lui
    per vedere l'effetto che fa' ? Ma questi sono equilibrismi della politica !
    P.S. per quel che mi riguarda io recito sempre il Veni Creator
    prima di ogni Messa (moderna o antica ) e la preghiera a S.Michele al termine

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