Caro Dott. Gnocchi, ho letto su “La nuova b.q.” il profilo del vescovo ideale per papa Francesco. L’ultimo esempio è la nomina del nuovo vescovo di Chicago mons. Joseph Cupich il cui profilo è così sintetizzato su la “La nuova b.q.”: uscita, periferie, ascolto; poche (niente, dico io) marce in piazza. Dunque, l’omosessualismo impera, il “gender” diventa la cultura obbligatoria e non sto qui a ripetere tutto quello che già si sa. Il diavolo si sta impadronendo delle menti, delle scuole, dei parlamenti. I suoi vizi diventano leggi e la Chiesa che fa? Lascia fare. Si parla tanto del diavolo sempre in termini generali ma non si chiamano mai per nome le sue attuali opere: gender, omosessualismo, ecc. E non si fa niente per contrastarle o almeno provarci, fare il possibile, combattere...
Ho due nipotine e tremo al pensiero di come il loro cervello verrà lavato nelle scuole di stato e sento che papa e vescovi non si vogliono immischiare in queste cose preferendo le “periferie” che non si sa bene cosa siano. E poi l’ascolto… cosa ci sarà mai da ascoltare dalle organizzazioni lgtb (o come diavolo si chiamano)? Papa e vescovi lasciano fare rendendosi complici di un male immenso. Risponderanno a Dio per questa loro accondiscendenza al male.
Io intanto vivo l’ultima parte della mia vita nell’angoscia e mi chiedo cosa mai stia succedendo.
Cordiali saluti. Mario Da LioN.B. Aggiungo che tutto mi sarei aspettato ma che queste leggi diaboliche in Italia venissero proposte e portate avanti da cattolici praticanti ben rappresentati da Matteo Renzi, no, questo no non potevo immaginarlo. Vuol dire che la Chiesa è fallita.
Caro Da Lio,
comprendo benissimo, perché lo vivo ogni istante di ogni giorno, il dolore che la porta a chiudere considerando il fallimento della Chiesa. Ma la Chiesa, caro Da Lio, non può fallire, neanche se rimanessimo lei, io e pochi altri a mantenere la fede. Neanche se rimanesse uno solo di noi.
Ma, detto questo, come non condividere la sua analisi? I messaggi che ogni giorno provengono da questa Chiesa, a cominciare dal Pontefice, sono inquietanti messaggi di desistenza davanti al mondo. Come mi capita spesso di ricordare, era annunciato tutto in quel “Buonasera” con cui il cardinale Bergoglio esordì nelle vesti di vescovo di Roma. Era una chiara e consapevole rinuncia al sacro a cui ha mantenuto coerentemente fede fino a oggi.
Certo, bisogna prendere atto che, per quanto riguarda l’azione di governo, ci sa fare non poco. Rimuove qualsiasi elemento di opposizione, come ha fatto pochi giorni fa con il cardinale Burke, e promuove coloro che, per convinzione o per convenienza, ne condividono il disegno.
Ormai, il meccanismo della follia autodistruttiva è stato avviato e solo un intervento celeste lo potrà disinnescare. A noi, caro Da Lio, umanamente rimane da fare poco o nulla. Ma sta proprio qui la nostra forza. La Provvidenza ci ha portati a considerare solo l’essenziale: la preghiera e la consapevolezza di dover conservare ciò che i pastori stanno buttando.
Un salesiano mi ha raccontato che, subito dopo la nefasta riforma liturgica postconciliare, i suoi confratelli di Torino inscenarono una cerimonia con la quale seppellirono le vesti talari in odio a ciò che la Chiesa era stata fino ad allora. Ecco, caro Da Lio, noi dobbiamo scavare anche a mani nude per recuperare quelle sante vesti, anche se fossero a brandelli. Da tante, si riuscirà a ricucirne una: quella veste, agli occhi di Dio, varrà molto di più di tutti gli atti di imperio con cui questa Chiesa schiaccia i figli che intendono rimanere fedeli a ciò che è sempre stata.
Mi permetta di salutarla con quanto il Cristo crocifisso raccomanda di fare al vecchio parroco sconcertato dalla follia moderna in Don Camillo e don Chichì:
“Ciò che fa il contadino quando il fiume travolge gli argini e invade i campi: bisogna salvare il seme. Quando il fiume sarà rientrato nel suo alveo, la terra riemergerà e il sole l’asciugherà. Se il contadino avrà salvato il seme, potrà gettarlo sulla terra resa ancor più fertile dal limo del fiume, e il seme fruttificherà, e le spighe turgide e dorate daranno agli uomini pane, vita e speranza. Bisogna salvare il seme: la fede. Don Camillo, bisogna aiutare chi possiede ancora la fede a mantenerla intatta. Il deserto spirituale si estende ogni giorno di più; ogni giorno nuove anime inaridiscono perché abbandonate dalla fede. Ogni giorno di più uomini di molte parole e di nessuna fede distruggono il patrimonio spirituale e la fede degli altri. Uomini d’ogni razza, d’ogni estrazione, d’ogni cultura”.
Caro Da Lio, non perdiamoci d’animo: è davvero un gran compito quello di salvare il seme. Preghiamo di Dio di esserne degni.
Alessandro Gnocchi
Sia lodato Gesù Cristo
Un pensiero alla Kasper (forse): i buoi sono scappati, nella stalla sono rimasti in pochissimi e molto feriti... per cui conviene dichiarare che tutto il terreno periferico intorno va considerato "stalla onoraria".
RispondiEliminaIl seppellimento delle talari da parte di sacerdoti Salesiani e' una cosa pazzesca. Nell'infanzia io sono stato colpito enormemente dalla figura di don Bosco, che comandava ma faceva divertire i ragazzi, facendosi rispettare e insieme amare. Non un santo trasognato, come e' rappresentato a torto il san Francesco della vulgata buonista, ma uno con i piedi ben piantati nel terreno della concretezza: impegnato nelle periferie ma assolutamente legato alla Chiesa gerarchica. Nella mia mente e'ben fissa la sua immagine come quella dell'UOMO IN TALARE NERA, punto di riferimento solidissimo e modello nello stile di insegnamento.
Comunque il gesto di quei preti e' il segno evidente di una crisi che covava sotto sotto. Chi si vergogna della divisa non ama o ama poco il suo esercito. Padre Pio volle farsi frate per poter indossare il saio, da lui sognato come emblema identitario.
Quanto comunicato sopra (i salesiani che seppelliscono l'abito talare) non fu una eccezione ma un diffuso segno simbolico: tanto l'abito rappresentava il sacro, il separato, tanto ora bisogna seppellire il sacro. Ci sono dei seminari nel nord est d'Italia che a carnevale fanno vestire i loro seminaristi con i paramenti che usavano i canonici un tempo nelle cattedrali, mitrie comprese, e nessuno dice nulla. Non è forse la stessa farsa inscenata dai salesiani che continua?
RispondiEliminaHannobuttato la talare alle ortiche, ed oggi abbiamo un Vescovo di S.Romana Chiesa arrestato non dalla polizia di uno stato totalitario anticattolico, come i Midszenty di una volta, ma dalla S.Sede per un reato immondo che, come il peccato che ne e' alla base, grida vendetta al cospetto di Diio.
RispondiEliminaVolevano essere uomini come tutti gli altri...beh,prima sono " andati a donne" , e poi e' saltato fuori che molti di loro in realta' non erano manco uomini.
Come tutte le eresie medievali e non, e le rivoluzioni, alla fine le vere motivazioni erano solo carnali. Che schifo !!
Rr
Beaucoup de prêtres — la plupart même — vont en enfer, rappelle opportunément l'abbé Pagès après l'abbé Louis Tronson (1622-1700), célèbre supérieur général de la Compagnie de Saint-Sulpice :
RispondiEliminaVoyez la vidéo ci-après, parfaitement explicite :
http://www.youtube.com/watch?v=M9T-ZRYf5Gk
Ecco, il punto è proprio questo: solo un intervento celeste.
RispondiEliminaIntervento che però potrebbe verificarsi tra secoli o millenni. E senza escludere che l'intervento celeste si sia già manifestato con le dimissioni del vecchio Papa e la nomina di quello nuovo.
Che nostalgia di quando le cose erano chiare e semplici....
Miles
@Pietro C.
RispondiElimina"Ci sono dei seminari nel nord est d'Italia che a carnevale fanno vestire i loro seminaristi con i paramenti che usavano i canonici un tempo nelle cattedrali, mitrie comprese, e nessuno dice nulla".
Appunto: per ritornare alla fede occorrerebbe chiudere non pochi seminari fucine di eresia.
Quoto Urban.
RispondiEliminaC'era qualcosa che non mi quadrava…
RR
Lo stavo leggendo proprio adesso:
RispondiElimina....
Già condannato in primo grado al massimo della pena, dunque, e in attesa del processo d’appello, ma non soggetto ad alcun provvedimento di restrizione della libertà, il Wesolowski, almeno fino a ieri. Nell’impossibilità di inquinare le prove o di procurarsene di false perché era lontano migliaia di chilometri da dove si erano svolti i fatti, nell’impossibilità di reiterare il reato perché di sua spontanea volontà aveva deciso di aspettare il processo di secondo grado standosene buonin buonino in un convento dove al massimo poteva molestare i puttini che incorniciavano l’abside, nell’impossibilità di sottrarsi con la fuga al peggio del peggio che poteva essere al massimo una conferma della sentenza, che da cittadino della Città del Vaticano non gli avrebbe comportato ulteriore aggravamento della sua condizione, ecco che gli arriva tra capo e collo il provvedimento che un mondo più tonto che tondo strombazza come arresto, e che probabilmente consta del trasferimento da un convento a un altro convento. Evento storico, si strepita, come se tanta severità fosse inaudita, e parliamo del Vaticano, dove la pena di morte è stata formalmente abolita solo nel 2001. Un botto mediatico di grande effetto, senza dubbio, e alla vigilia di un Sinodo che per Bergoglio si annunciava pieno di incognite, comunque assai tosto. Ora potrà affrontarlo molto più serenamente, forte del plauso generale che ammansirà chi minacciava di rovinargli il giocattolo. E tutto questo – onestamente bisogna riconoscerglielo – con un piccolo grande colpo di genio, che per giunta non gli costa nulla. Perché, «in forza del suo ufficio, ha potestà ordinaria suprema, piena, immediata e universale sulla Chiesa, potestà che può sempre esercitare liberamente» (Codice di Diritto Canonico, can. 331), e perché «non si dà appello né ricorso contro la sentenza o il decreto del Romano Pontefice» (ibidem, can. 333, § 3), in **** ad ogni dettato procedurale: è l’esecutivo, il legislativo e il giudiziario, tutto insieme, e nessun Parlamento, nessuna Corte Costituzionale, nessun Tribunale del Riesame può rompergli il *****. Ad illustrare al mondo che l’esser figlio di ****** dà i migliori risultati solo quando hai completamente libere le mani. In questo, il laico parte sempre con l’handicap.
Una mossa in vista del sinodo dunque? Bergoglio sembra essere un esperto in comunicazione di massa...ora chi vorrà contraddire il Papa cacciatore di pedofili che consegna alla giustizia i suoi collaboratori infedeli?
RispondiEliminaUrban
proprio vero! Bergoglio ha trovato la bomba che gli risolve il sinodo di ottobre (da quanto tempo la teneva nascosta per il momento giusto)?
RispondiEliminaOra le masse lo applaudiranno come un imperatore;
è proprio vero, è un grande prestiggiatore, sà tirare fuori dal cilindro il coniglio al momento giusto - non diciamo più che è un uomo semplice; forse è più furbo di tutti i demoni messi insieme.
E chissà quanti conigli ha nel cilindro da tirare fuori nei momenti giusti?
ora chi vorrà contraddire il Papa cacciatore di pedofili che consegna alla giustizia i suoi collaboratori infedeli?
RispondiEliminaPer uno che ne ha consegnato... e la famosa lobby che lui stesso ha riconosciuto? E i collaboratori notoriamente dell'altra sponda?
Quanto al caso segnalato non esageriamo. E' una medaglia di più che si appunta sul petto... e finisce qui.
Certo, fino a quando?
Notizia Ricca di significati reconditi, 2 pesi e 4 misure, una entrée alla Molière per il polacco,Albus Silente sul resto.....Houdini era un pivello di fronte a questo argentino....Nobel per la pace assicurato.....pregasi dare un'occhiata al quadro regalatogli dalla Kirchner....altro che Madonna Barbie, ma Que soy yo por juigar?
RispondiEliminaQuanta perversione nei media, presentano quell`arresto come se Bergoglio fosse il primo a perseguire e punire i criminali in clergyman, quell`arresto si vuole forse volutamente spettacolare, forse è una nuova mossa di un papa che sa manovrare alla "perfezione" la massa e i media, non lo so, quel che so è che non ci sono limiti alla cortigianeria di media, vaticanisti in primis( non tutti) che approffittano anche dell`arresto di un pastore pedofilo per arricchire la corona di alloro che da mesi stanno tessendo per papa Bergoglio.
RispondiEliminaMa non tutti sono fessi, non ancora.
Da uno degli ultimi scritti di Mario Palmaro:
RispondiElimina"che cosa deve ancora accadere in questa Chiesa perché i cattolici si alzino, una buona volta, in piedi. Si alzino in piedi e si mettano a gridare dai tetti tutta la loro indignazione. Attenzione: io mi rivolgo ai singoli cattolici. Non alle associazioni, alle conventicole, ai movimenti, alle sette che da anni stanno cercando di amministrare conto terzi i cervelli dei fedeli, dettando la linea agli adepti. Che mi sembrano messi tutti sotto tutela come dei minus habens, eterodiretti da figure più o meno carismatiche e più o meno affidabili. No, no: qui io faccio appello alle coscienze dei singoli, al loro cuore, alla loro fede, alla loro virilità. Prima che sia troppo tardi."
A me sembra di spargerlo tra le spine nella mia famiglia. Noi cerchiamo di costruire e il mondo disfa.
RispondiEliminaChe il Signore ci conceda di tenere il seme!
@Luisa
RispondiElimina"Quanta perversione nei media, presentano quell`arresto come se Bergoglio fosse il primo a perseguire e punire i criminali in clergyman, quell`arresto si vuole forse volutamente spettacolare ..."
Non c'è nessuna perversione nei media. Ciò che è accaduto, prendiamone atto, è qualcosa di inaudito e fino a ieri impensabile.
Prima di tutto è la prima volta che un alto prelato, stiamo parlando di un arcivescovo, viene arrestato sul territorio della Santa Sede. Papa Francesco aveva promesso rigore e tolleranza zero e la decisione di arrestare l'ex nunzio significa che essa vale anche dal punto di vista giudiziario.
L'arresto dell'ex nunzio apostolico a Santo Domingo, è stato deciso per impedire al prelato di sottrarsi alla giustizia. L'iter che lo attende era infatti già tracciato: alla pena canonica della riduzione allo stato laicale, che diverrà operativa dopo il secondo grado, non si aggiungerà solo la condanna penale dei giudici del Vaticano, ma anche l'estradizione ai paesi che la richiederanno formalmente, Santo Domingo e Polonia, e forse anche altri paesi dove ha prestato servizio, la sua carriera si è svolta infatti in moltissimi stati sia come consigliere di nunziatura sia come nunzio apostolico, e potrebbero esservi altre inchieste giudiziarie in corso a suo carico.
Perversione dei media o mossa studiata, le conseguenze di questa decisione avallata da papa Francesco saranno incisive e non eludibili.
«L'avvertimento è chiaro. La giustizia della Santa Sede interverrà senza sconti a chicchessia. Poi vi sarà probabilmente l'azione penale di altri Stati». E' quanto scrive la Sir, l'agenzia dei servizi di informazione religiosa della CEI. I vescovi italiani sono compatti, e sposano la linea dura di Francesco.
Adesso vedremo se i vescovi italiani continueranno a insabbiare le malefatte dei loro sottoposti, trasferendoli da una località a un’altra, quasi si trovassero al luna park, seduti su una giostra. Simone
@Simone, si legga meglio l'iter giudiziario dell'ex nunzio, già giudicato ed estradato, legga su malvino2 tutto e poi tanto chiasso per niente, Ricca and co. sempre lì stanno, candidi come puttini.....si fa per dire....tutta fuffa creata, guarda caso, prima del famoso sinodo o vat3 come molti lo definiscono, che,udite udite , sarà segreto,niente relazioni, solo scarne notizie in sala stampa......alla faccia della trasparenza e della collegialità. Anonymous.
RispondiEliminaOgnuno può interpretare il gesto dal proprio punto di vista e trarre le debite conseguenze. Tutto ciò è legittimo. E tuttavia la vicenda non si è conclusa con l’arresto. Vedremo!
RispondiEliminaResta il fatto inoppugnabile che siamo di fronte a un gesto da maestro. Chapeau!, dicono i francesi. Ha fatto male chi non ci ha pensato prima. Non sono un esperto della materia ma papa Francesco ha gli stessi poteri di chi l’ha preceduto e quindi ...
Simone.
Lei è libero, Simone, di pensare che non c`è nessuna perversione dei media ed io sono libera di pensare l`esatto contrario, i media presentano questo arresto come se Bergoglio fosse il primo papa in assoluto ad attaccare di fronte la pedofilia, chi è onesto sa che così non è, è grazie al coraggio e alla determinazione di Benedetto XVI che è stata introdotta la tolleranza zero.
RispondiEliminaChe poi ci sia chi continua a chiudere occhi e a farsi complice di situazioni gravissime è possibile se non probabile.
Ricca, che non è un modello di virtù, è sempre al suo posto, non mi sembra di aver letto che il suo passato non esattamente luminoso gli sia costato la fiducia e l`amicizia di papa Bergoglio, ma i suoi erano atti fra adulti consenzienti....
Se non fossestato per le riforme canoniche sui delicta graviora introdotte da BXVI, l' ex nunzio non sarebbe stato non solo sospeso adivinis, ma mnco posto agli arresti domiciliari. Inoltre chi ha seguito un po' la vicenda, sa che questo caso era , come dire, nei pensieri di certi esponenti di spicco nel mondo dei media americani, vicini all' ONU, che continuavano a chiedere: si, OK, nuova primavera, ma perché non si fa qualcosa contro il nunzio a S. Domingo? Ed ogni due x tre ritiravno fuori ' sta storia, finche' qualcuno, che ultimamente e' " poco filato" dalla stampa NWO (forse perche non ha tuonato contro l' ISIS), ha deciso di agire ( anche il viaggio in Albania e' stato poco interessante, e dobbiamo sempre essere al centro dell' attenzione. A propos, news sull' affluenza ai mercoledi ?).
RispondiEliminaInoltre, io chesono maligna, penso che qui c' eran di mezzo i poveri bambini indios domingani, mentre per altri monsignori, magari freschi di nomina arcivescovile, si sarebbe trattato di benestanti seminaristi yankees. E chi sono io per giudicare i " mores" degli amici yankees?
Ricca ed adulti consenzienti...chi ha letto un po' di lettratura scientifica e non sull' omosessualita' maschile, sa che il confine tra " adulti consenzienti" e " teenagers affascinanti" e' molto labile.
Rr
Ovvio che ha gli stessi poteri del predecessore!
RispondiEliminaMa lui riesce ad usarli. E li usa anche con arbitrio. Il suo predecessore - in molte occasioni lo abbiamo visto - NON POTEVA... e non li avrebbe usati arbitrariamente.
Ratzinger probabilmente ha preso l'unica decisione utile nelle circostanze rese.. Uomo di grande fede ed intelligenza per non aver valutato con attenzione l'intera situazione. Forse sapeva che l'avrebbero fatto fuori in qualche modo, o che avrebbero montato scandalo su scandalo...di preciso non saprei ma quell'uomo di sicuro ha ponderato ogni passo.
RispondiEliminaLa natura spirituale del ministero, come afferma nel testo delle dimissioni, coincide col kathekon, decisione di sacrificio sino alla fine quella di benedetto XVI (non è scappato davanti ai lupi come disse nel giorno dell'elezione a Sommo Pontefice). Vedremo l'evolversi della situazione della chiesa di Francesco ma i segnali, per ora, hanno tutti il segno meno, e cominciano ad essere in molti ad avere perplessità.. m
Ma il vero e solo atto da lodare non sarebbe quello di rispedire Wesolowski là dove ha commesso i suoi odiosi atti criminali affinchè sia sottoposto alla giustizia di quel Paese?
RispondiElimina
RispondiElimina" Ottimo articolo di Tornielli che riporta il pensiero di papa Benedetto sui divorziati - risposati" ...
Ottimo articolo?
O come strumentalizzare certe parole di Benedetto XVI pur dicendo che non lo si sta facendo, basta leggere l`inizio di quello scritto.
Cave canem, oops Torniellem!
RispondiEliminaRr
Comunione ai divorziati risposati, è chiaro civilmente.
RispondiEliminaMa perché il matrimonio civile può essere il lasciapassare per la comunione.
Qualcuno mi fa capire il nesso?