E’ notizia di queste ore. In Nigeria (per fare un solo esempio) 11 mila cattolici uccisi e 1 milione e mezzo di persone sfollate per sfuggire a Boko Haram. Ma papa Bergoglio - che tace sull’islamismo - continua a bastonare i cristiani.
BOTTE SUI PARROCI
L’altro ieri è toccato ai parroci che sarebbero attaccati al denaro come trafficanti del tempio (“Quante volte vediamo che entrando in una chiesa, ancora oggi, c’è lì la lista dei prezzi”).
Fango generico e generalizzato su tutti, ingiustamente, che stavolta ha provocato una sorda sollevazione (lo stesso cardinale Bagnasco ha risposto che in nessuna chiesa italiana i sacramenti vengono venduti).
Un lettore indignato mi ha scritto:
“al di là di quello che si voleva dare come messaggio, ciò che è passato ai più (ed è ciò che conta in questo contesto) è che i sacramenti si pagano, c’è persino un listino prezzi e se lo dice il Papa allora è vero, non è una diceria degli anticlericali! Quindi non era un pregiudizio che i preti si fan pagare. Ergo, il papa è buono e i preti sono tutti avidi di soldi”.
Un’altra lettrice mi scrive:
“io mi sono sposata, ho avuto tre figli, mai chiesto soldi né per matrimonio, né per comunione e cresime. Chi poteva dava un’offerta, chi non poteva anzi veniva aiutato. Il parroco dava le vesti ai bambini affinché tutti fossero vestiti uguali”.
E aggiunge:
“mai visto in vita mia un listino dei prezzi e ho girato tante chiese e santuari. Mi addolora un attacco così forte alla chiesa e ai suoi ministri. Per mia esperienza in tanti anni ho visto molti sacerdoti generosi che aiutavano le famiglie più povere. La mia parrocchia per esempio sostiene mensilmente con viveri 70 famiglie. Certo, se le mancassero la offerte (volontarie) come potrebbe un parroco con 700 euro mensili aiutare i bisognosi?”.
ITALIA, CHIESA DI POPOLO
In Italia la stima popolare verso la Chiesa è grande. Si sa che i parroci sono uomini che donano tutta la loro vita a Dio e agli altri, che vivono con quattro soldi e ci sono sempre, per tutti, e aiutano tutti.
Le offerte libere e volontarie esprimono la gratitudine dei fedeli per i beni soprannaturali e gratuiti che ricevono in Chiesa (la salvezza di Cristo), che non potrebbero essere ripagati nemmeno con tutto l’oro del mondo.
Ma anche per l’educazione cristiana dei figli. E sovvengono ai bisogni materiali delle parrocchie, per le necessità delle chiese e della liturgia. Sono un ottimo “investimento” anzitutto per la propria salvezza (“la carità cancella una moltitudine di peccati”), ma anche per il bene di tanti.
Tutte le opere della Chiesa sono state costruite per il popolo e con il popolo. A partire dalle cattedrali.
Celebre è il caso del Duomo di Milano di cui è stato appena pubblicato qualche registro delle offerte a cui partecipavano tutti, dalla povera vecchietta che donava un uovo alle meretrici della città (molto generose). E i beni alimentari che affluivano per la fabbrica del Duomo andavano in una mensa dei poveri che provvedeva ai più sfortunati: proprio dalla formula latina “ad usum fabricae” è venuta l’espressione “mangiare il pane a ufo”.
Con la Chiesa tutti abbiamo sempre mangiato “a ufo” e sempre sarà così. Anzitutto il “pane” della salvezza, totalmente gratuito: Dio che è morto per noi, per la nostra felicità.
Ma anche il pane necessario al bisogno umano che non è solo fame materiale, ma anche solitudine, disperazione, malattia o bisogno di educazione.
BASTA MALIGNITA'
Lo Stato con la Chiesa ci ha “mangiato” più di tutti: lo stesso “otto per mille” ha la sua origine negli immensi espropri dei beni della Chiesa, frutto di secoli di donazioni. Espropri fatti dal neonato Stato italiano dal 1860 circa. Quindi l’otto per mille è solo un parziale risarcimento.
Del resto, secondo uno studio recente, le molteplici attività della Chiesa fanno risparmiare allo Stato italiano circa 11 miliardi di euro l’anno.
E anche la sua semplice presenza ci arricchisce: per esempio nel 2014 il turismo religioso nella città di Roma e nei santuari è stato valutato in 5 miliardi di dollari, unica voce in crescita in questo tempo di crisi nera.
Per non parlare delle missioni e di quello che la Chiesa, anche quella italiana, fa per i più diseredati del pianeta.
La mia lettrice, sconcertata, prosegue: “mi chiedo quando avrò il piacere di sentire papa Francesco parlare bene dei cristiani e della Chiesa”.
BERGOGLIO E I SOLDI
Purtroppo il bombardamento di papa Bergoglio non ha risparmiato nessuno. Ha “scorticato” i suoi predecessori con una sentenza affidata a Scalfari: “I Capi della Chiesa spesso sono stati narcisi, lusingati e malamente eccitati dai loro cortigiani”.
Ha poi sistemato gli altri ecclesiastici con continue accuse di fariseismo, chiusura a Dio e ancora peggio. Ma il bersaglio preferito su cui papa Bergoglio ama picchiare duro sono i semplici cristiani. Dalle omelie di Santa Marta escono come il ricettacolo di ogni meschinità. E così pure religiosi e preti.
In particolare Bergoglio ama parlare dei soldi. Io penso che la sua preoccupazione maggiore dovrebbe essere per la perdita della fede di intere generazioni e di interi popoli, la perdita di Dio. Dovrebbe esortare i sacerdoti a farsi in quattro per “conquistare” le anime a Cristo. Invece il papa argentino batte soprattutto sul tasto dei soldi. In queste ore, pure su internet, si coglie il dolore e anche l’arrabbiatura di molti parroci i quali già devono fare i conti con l’ostilità delle élite culturali e sociali.
Di fronte alla “demagogia peronista” ricordano che ogni anno, nelle parrocchie, si raccolgono i soldi per l’obolo di San Pietro (offerte che vanno proprio al Papa).
E ricordando che il Vaticano di Bergoglio ha recentemente dato la Cappella Sistina alla Porsche per un evento pubblicitario. Pure se i fondi ricavati andranno ai poveri, era proprio necessario affittare un luogo così sacro per una pubblicità?
Facile prendersela con soggetti deboli come i parroci. Molti di loro, amareggiati, si chiedono perché papa Bergoglio non se la prende piuttosto – e con ragione – con soggetti forti come i vescovi tedeschi.
La Chiesa tedesca è una vera potenza economica: la sola Caritas tedesca impiega 500 mila persone a tempo pieno, quando il gruppo Volkswagen ne ha 389 mila.
Tutto questo grazie alla Kirchensteuer, la tassa ecclesiastica che dallo Stato nell’anno 2012 ha convogliato sulla Chiesa 5,9 miliardi di euro. Una cifra sei volte superiore all’otto per mille della Chiesa italiana che pure ha un numero di fedeli doppio di quella teutonica. Dove sta il problema?
Mentre in Italia si decide liberamente se devolvere o no l’otto per mille, in Germania quella è una vera tassa imposta dallo Stato a chi all’anagrafe risulta cattolico.
E’ dunque obbligatoria. La si può evitare solo uscendo formalmente dalla Chiesa con una gravissima conseguenza: “Un decreto della Conferenza episcopale tedesca ha stabilito che il rifiuto del contributo implica il venir meno, per il fedele, dell’appartenenza alla Chiesa” (Massimo Borghesi).
La tassa è una specie di condizione “sine qua non” per accedere ai sacramenti. Questa decisione è stata contestata dalla Santa Sede al tempo di Giovanni Paolo II e Benedetto XVI. Ma da papa Francesco nulla si è sentito.
I “progressisti” vescovi tedeschi sono molto bergogliani, sono stati fra i suoi principali sostenitori nel Conclave, hanno spinto il recente Sinodo verso l’eucarestia ai divorziati risposati e finanziano il Vaticano e le chiese del Terzo Mondo (America Latina compresa). Ma perché papa Francesco, invece di strapazzare i parroci per motivi infondati, non prende di petto loro per questi seri motivi?
Il filosofo Robert Spaemann, amico di Joseph Ratzinger, ha osservato che in Germania “uomini che negano la resurrezione
di Cristo rimangono professori di teologia cattolica e possono predicare in quanto cattolici durante le Messe. Fedeli invece che non vogliono pagare la tassa per il culto vengono cacciati dalla Chiesa. C’è qualcosa che non va”.
Che dice Bergoglio?
Antonio Socci
Da “Libero”, 23 novembre 2014
Don Giovanni Salvia dalla Sicilia:
RispondiElimina«A Francesco, l’uomo vestito di bianco, con tutto rispetto domando: ha mai fatto il Parroco? Chi paga le bollette della luce della chiesa, il riscaldamento, le spese ordinarie e straordinarie, le attività pastorali, gli arredi sacri, i restauri delle opere artistiche, l’organista, i collaboratori? Il Codice di Diritto Canonico non esprime come dovere da parte dei fedeli di sovvenire alle necessità della Chiesa? Oggi grazie alla raccolta dei fedeli ho potuto fare una offerta ai missionari impegnati in Albania per i bambini adottati. Le giornate di raccolta che il Papa ci chiede di fare per raccogliere il denaro come Giornata Mondiale Missionaria, e quella della carità il 29 giugno, e non parliamo di tutte le giornate a favore della Chiesa diocesana, per il giornale l’Osservatore Romano (giornale del Vaticano) l’Avvenire (dei Vescovi Italiani) e quello Diocesano, per il Seminario, giornata per gli emigranti, per le calamità naturali, potrei continuare l’elenco, da chi possiamo prendere il denaro per regolare un’attività amministrativa ordinata come ci obbliga il Diritto Canonico? Forse, per mia negligenza non ho compreso bene il suo messaggio».
Conclusione del duro articolo di Mastino:
RispondiEliminahttp://www.qelsi.it/rubriche/antonio-margheriti-mastino/il-papa-che-non-amava-i-sacerdoti/
"E’ ora che la Curia cominci a fare il lavoro che le riesce meglio: neutralizzare. Meglio prevenire che curare. Del resto l’invisibilità del Segretario di Stato, Parolin, la dice lunga su quale sia il serpeggiante e crescente sentimento in quelle stanze semi-abbandonate. Intanto un Re della Curia, una vecchia volpe di cardinale, già grande elettore di Bergoglio, discorrendo col cardinale Ruini ha buttato lì senza specificare “in effetti durante il conclave ci sono stati pasticci”… Chi vuol capire capisca.
No! Don Giovanni, hai compreso bene; il fatto è che devi stare molto attento quando parla il Papa e quando parla Bergoglio.
RispondiEliminaPaolo riprese Simone e non Pietro, perchè quando parlava non era Pietro ma Simone.
Continua pure tranquillamente la tua missionarietà e Dio te ne sarà grato.
Dunque potrebbe farsi sempre più chiara la posizione di Socci nel libro ""non è Francesco""
RispondiEliminaPer Anonimo che cita Mastino,
RispondiEliminain genere diffido da coloro che parlano molto sopra le righe.
Però, soprattutto in questo caso, Mastino dice cose che si capisce nascono da una giusta indignazione, che condividiamo.
Quel che non capisco è il perché (è un dato in comune con Colafemmina) ha deciso di chiudersi nel silenzio. Salvo ad uscirne a corrente alternata...
Noi ci soffermiamo di più sugli aspetti teologici, selezionando quelli che davvero non si possono tacere, ma il risultato non cambia. E nonostante non sia né sano né possibile, rincorrere una cronaca che si fa sempre più invasiva, il blog ne è pieno, perché siamo letteralmente bombardati...
http://www.papalepapale.com/develop/il-quinto-segreto-fatima-e-vaticano-segreti-e-misteri-parte-1/
EliminaLa seconda parte? A mai più...
Sempre grande e sagace Socci, bravo ! Condivido pienamente il suo articolo. Purtroppo abbiamo un Papa (?) che sta operando in fatti e parole contro gli interessi della Chiesa Cattolica. Dai Francescani dell'Immacolata in poi un susseguirsi di elementi che portano ad una sola conclusione: distruggere il Cattolicesimo, quello vero.
RispondiEliminaImperiese
Sfuggente come una saponetta e sempre lontano dalle tematiche essenziali... ma una visione complessiva di chi dirige questo schifo di mondo c'è? chi, ad esempio, finanzia i fondamentalismi etc ? E, giusto per chiarezza, che come fedele PRETENDO, si parla con laici od alti gradi massonici (leggasi Scalfari)?. Questi sono tempi di anatema, non di ricami sul nulla.
RispondiEliminaE fare gli agnelli con i lupi non servirà..ci sbraneranno comunque.
Chiarezza, il resto è solo fumo negli occhi. Veramente stanco di questo teatrino. m
...
RispondiEliminaCardinal Rehinard Marx: “Se c’è una relazione omosessuale, fedele per trent’anni, non posso dire che non è niente”
dall’Huffington Post del 24 Ottobre 2013: “Il Cardinale Reinhard Marx dell’arcidiocesi di Monaco ha speso circa 11 milioni di dollari per rinnovare la residenza arcivescovile e altri 13 milioni di dollari per una guesthouse a Roma”.
dal Tageszeitung Munich del 13 Marzo 2012: “Il Cardinale Marx acquista una villa a Roma, in viale delle Medaglie d’Oro da 9.700.000 euro per farne una guesthouse”. “La ristrutturazione dell’arcivescovado era costata 8.100.000 euro”.
...
http://www.fidesetforma.com/2014/10/23/la-chiesa-povera/
niente da dire?
In Germania uno stupratore viene rilasciato se non era pregiudicato, mentre si rinchiudono in prigione i genitori onesti che non vogliono cedere all'ideologia gay imposta dalla scuola (MODULO: per prevenire l'indottrinamento dei figli)
RispondiEliminahttp://www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=3511
kasper non pervenuto.
si potrebbe continuare ma, o si decide di uscire dall'ipocrisia o sarà tutto inutile...
Dans les familles décentes, quand un “pépé” se met à insulter ses enfants à table et à scandaliser les invités, on l’emmène gentiment se reposer dans sa chambre, et, s’il récidive, on finit par le diriger vers une maison appropriée.
RispondiEliminaN’est-il pas temps de penser à quelque chose de ce genre pour l’actuel pontife romain ? Oh, sans brusquerie, sans violences, sans manœuvres genre “Vatileaks”, mais avec décision et fermeté. Retour en Argentine. En guise de consolation, on pourrait même lui offrir une Porsche pour aller faire “vroum-vroum” sur les routes de Patagonie et dire bonjour aux pingouins. Avec Volpi comme chauffeur-mécanicien et Ricca comme valet de chambre.
N'est-il pas temps d'y penser ?
Cher Raoul,
RispondiEliminaje connaissais l'" humour" anglais, mais le votre est surprenant. Un vrai champion de l'"humour" francais!
Rr
La mia opinione e' che ci si stia avvicinando nella Chiesa Cattolica al redde rationem. I segnali si intensificano ogni giorno. Meglio il redde rationem che la confusione permanente bergogliana.
RispondiEliminaInvece di parlare come un non credente qualsiasi, che usa il solito luogo comune dei preti che chiedono soldi, il Papa dovrebbe preoccuparsi di difendere i cristiani perseguitati nel mondo.
RispondiEliminaIl vdr non se la prende con l'episcopato tedesco perché buona parte dei cardinali germanici che hanno votato nell'ultimo conclave gli hanno fatto campagna elettorale. Deve sdebitarsi. A che punto siamo arrivati.
RispondiEliminaè semplicemente vergognoso.
RispondiEliminaOT in parte: sembra che l' Albero di Natale che ogni anno illumina Notre Dame a Parigi, solitamente offerto dai parrocchiani, quest' anno lo offra la ...Russia, perché la parrocchia di Notre Dame non ha i soldi.
RispondiEliminaForse la Madonna ci sta pensando da sola alla benedizione della Russia:))
Rr
Guarda il sesto paragrafo del testo dell'omelia di Papa Francesco oggi domenica...
RispondiEliminasi trova un eresia formale esplicito...
Di queste cose parliamo...
Romano
...quando nel 1975 il vento progressista del Concilio voleva abolire il Giubileo, il sindaco di Roma implorò Montini di indirlo ugualmente, per non prostrare la provata economia della capitale. E quel Giubileo fu celebrato, anche se poi il Grand'Oriente d'Italia ringraziò l'allora mons. Virgilio Noé per averne limitato la portata spirituale.
RispondiEliminaPecunia non olet?
Certo, e il parroco medio le bollette come le pagherebbe, secondo il vdR?
RispondiEliminaMa dove li ha visti i listini prezzi? È così scandaloso che si chieda un'offerta minima media? Per mandare avanti le spese correnti!
Invece suppongo che la Kirchensteuer dei suoi amici tedeschi vada benissimo, ah certo,quella è sacrosanta...
Doppiopesismo consueti, nulla di nuovo.
humilitas
Gentile Romano, si riferisce forse a questo?
RispondiElimina"La salvezza non comincia dalla confessione della regalità di Cristo, ma dall’imitazione delle opere di misericordia mediante le quali Lui ha realizzato il Regno.
Chi le compie dimostra di avere accolto la regalità di Gesù, perché ha fatto spazio nel suo cuore alla carità di Dio...
Alla sera della vita saremo giudicati sull’amore, sulla prossimità e sulla tenerezza verso i fratelli".
Vorrei confrontarmi con altri pareri. E' innegabile che il cristianesimo sia anche una conversione dell'egoismo all'altruismo già in questa vita, ma tale conversione è resa possibile (e soprattutto VERA) dall'accoglienza del vangelo in quanto comando del Signore Dio, rivelatosi in Cristo Gesù, vero Dio e vero uomo.
In altri termini, la conversione è dal materiale allo spirituale; mi si passi l'immagine: "rinascendo dall'alto" e non "cambiando partito"...
Quando S. Paolo parla della carità infatti dice "che se anche vendessi tutto, ma non avessi la carità" a nulla gioverebbe, è perchè la charis, la carità è un dono di Dio, una Sua grazia, non il prodotto dei nostri sforzi. E' veramente desolante vedere a così alto livello una simile banalizzazione.
Anche a Gesù fu chiesto: ma che cosa dobbiamo fare? E non fu loro risposto di organizzarsi e darsi da fare, ma innanzitutto di credere a Lui.
Ma oggi, così tutti protestantizzati dal "sola scriptura" è sempre più frequente sentirsi dare dei pelagiani da chi lo è di più e forse non lo sa o non sa che cosa volesse dire, se non tirare l'ennesimo scapaccione a chi non la pensa come lui...
OT ma non troppo:
RispondiEliminaeccellente articolo su The Remnant circa la deposizione di un papa eretico:
http://remnantnewspaper.com/web/index.php/articles/item/1284-can-the-church-depose-an-heretical-pope
Che dire, tralcio, è esattamente la dura realtà che abbiamo incontrato più volte.
RispondiEliminaChe sia un'eresia ha ragione Romano. Ma se nessuno che ne ha potere glielo dice, non solo lo avalla e lascia che questi insegnamenti spuri - anche se non sono magistero infallibile - si diffondano, ma contribuisce a scavare un fossato sempre più profondo con la tradizione.
Il fossato che il Signore ricolmerà quando si manifesterà il nostro Atanasio.
L'esternazione di Papa Francesco mi ha alquanto sorpreso. Personalmente nei miei 53 anni di vita non ho mai visto un solo prezziario. Sempre offerte libere...
RispondiEliminaPerò è anche vero che non pochi sacerdoti sono piuttosto attaccati a "mammona".
IL mio vecchioi professore di storia e filosofia, persona di una cultura enorme e di una fede ancora più grande, amava ricordare agli studenti che è buona cosa dare un'offerta a Messa. E la quantificava "in un caffè", ovvero nei soldi necessari per un caffè al bar. Una parrocchia ha, come d'altra parte ogni famiglia, moltissime spese correnti (acqua, luce, riscaldamento, pulizie...) ed è giusto che chi usufruisce dei beni della parrocchia se ne faccia un pò carico (se può ovviamente). Inutile poi fare gli ipocriti e lamentarsi della "richiesta di soldi" quando dopo il matrimonio si va a festeggiare pagando migliaia di euro per il ricevimento o dopo battesimo (o prima comunione/cresima) si organizzano costosi banchetti.
RispondiEliminaForse Bergoglio ha pensato a qualche chiesa non cattolica: mi dicono che alcune parocchie romene ortodosse hanno una lista con i prezzi (confessione tot euro; benedizione tot euro; matrimonio tot euro; ...).
RispondiEliminaIo stesso mio malgrado osservai uno di questi preti afferrare centinaia di euro per due battesimi.
Una decadenza simile esiste pure in qualche parrocchia greca in cui per un battesimo chiedono 800 euro con la scusa che poi devono chiamare una donna per pulire la chiesa (come se ci fosse chissà quale bisogno!).
In tutti questi casi è il povero popolo ad essere sfruttato e a lamentarsene...
"Guarda il sesto paragrafo del testo dell'omelia di Papa Francesco oggi domenica...
RispondiEliminasi trova un eresia formale esplicito...
Di queste cose parliamo..."
Dammi un link per favore!
Beh - che devo dire - io frequento molto 'il popolino' dei paesini e quello che hanno capito e' che i preti devono puzzare come pecore e che non bisogna piu' dare soldi ai preti! ... e non sto esagerando!
RispondiEliminaTralcio, Romano, Mic....
RispondiElimina"La salvezza non comincia dalla confessione della regalità di Cristo, ma dall’imitazione delle opere di misericordia mediante le quali Lui ha realizzato il Regno.
Chi le compie dimostra di avere accolto la regalità di Gesù, perché ha fatto spazio nel suo cuore alla carità di Dio...
Alla sera della vita saremo giudicati sull’amore, sulla prossimità e sulla tenerezza verso i fratelli".
Aggiungo un'altra implicazione a questa insolita chiave di lettura.
La carità in senso proprio èinvece prima di tutto amore a Dio, fa parte della rinscita dall'alto senza la quale nessuno vedrà il Signore e non si tratta quindi di mere azioni filantropiche misericordiose, fatte magari col proprio io e col proprio uomo vecchio ancora al suo posto (!);
Dio legge anche l'intenzione del cuore....
in più, l'amore al prossimo quando è tale, discende, è solo conseguente, all'amore per Dio (così nei comandamenti anche di Gesù).
Si inizia cioè amando Dio e riconoscendo proprio Cristo come Re, come Signore e Salvatore.
Solo in Lui possiamo poi rinascere e DOPO eventualmente operare anche il bene verso gli altri.
Ma non quando siamo ancora nel vecchio: cosa doneremmo, acqua sporca?
Possiamo (non potremmo ma è stato fatto) "giocare" sul fatto che è un Re venuto con la Croce, a cavallo di un asino, sbeffeggiato e abbruttito con la corona di spine...diverso dagli altri monarchi, eppure Re dei Re.
ma cfr
Atti 2,33
"Egli dunque, essendo stato esaltato dalla destra di Dio e avendo ricevuto dal Padre lo Spirito Santo promesso, ha sparso quello che ora vedete e udite."
Filippesi 2,9
"...Per questo Dio l'ha esaltato
e gli ha dato il nome
che è al di sopra di ogni altro nome"
Ci andrei piano a diminuirne la Regalità assoluta!
Già nel modo in cui sono posti nelle S. Scritture i comandi Ama Dio con tutto il cuore....e ama il tuo prossimo....
pare ovvio che non si può essere capaci dell'amore al prossimo (di cui le opere di misericorida citate sono solo minima parte, e non solo misericordia corporale o materiale) se non si passati prima dalla metanoia e rinascita nel Signore, considerato proprio come Signore e Re....
“in effetti durante il conclave ci sono stati pasticci”…
RispondiEliminaAh sì? Davvero? Ma guarda un po'...
Onore ad Antonio Socci
RispondiEliminasul tema:
RispondiEliminaFilippesi 2, 5-11
5 Abbiate in voi gli stessi sentimenti che furono in Cristo Gesù,
6 il quale, pur essendo di natura divina,
non considerò un tesoro geloso
la sua uguaglianza con Dio;
7 ma spogliò se stesso,
assumendo la condizione di servo
e divenendo simile agli uomini;
apparso in forma umana,
8 umiliò se stesso
facendosi obbediente fino alla morte
e alla morte di croce.
9 Per questo Dio l'ha esaltato
e gli ha dato il nome
che è al di sopra di ogni altro nome;
10 perché nel nome di Gesù
ogni ginocchio si pieghi
nei cieli, sulla terra e sotto terra;
11 e ogni lingua proclami
che Gesù Cristo è il Signore, a gloria di Dio Padre.
----
Questo passaggio che S. Paolo spiega della sovrana esaltazione di Gesù, è messo in relazione con quel che descrive la Sua umiliazione, patita per salvarci.
ὑπερυψωσεν per "sovranamente innalzato" è come dire "lo ha innalzato in modo superlativo" (ὑπερ ). E come Dio lo abbia innalzato, è spiegato dopo: "E gli ha dato il nome che è al di sopra d'ogni nome."
E' proprio Re, altro che.
Onestamente, non sono disposto ad accettare da nessuno (proprio nessuno) nessuna diminutio di questo ruolo, spiegato qui così chiaramente.
"Il nome" per eccellenza; e questo nome è: GESÙ CRISTO; la combinazione anche semantica del nome umano col nome messianico. Gesù (Salvezza di Jahveh) è il nome umano del Signore: il nome che sintetizza il programma della sua vita terrena: ricondurre l'umanità salvata nelle braccia di Jahveh. E Cristo, "l'Unto", "l'Unto per eccellenza", "l'Unto da Dio", è il suo nome messianico.
Come premio e compimento di quanto patì, non ricevette l'uguaglianza con Dio che ovviamente possedeva di già prima della Incarnazione (Filippesi 1,6). Come premio, ricevette quella potestà messianica, tramite l'Incarnazione e Sua sofferenza ed umiliazione. Il nome che quindi Iddio gli dona come premio della umiliazione che ha subita, non è solo Signore, (nome che aveva di diritto e di fatto anche prima); non è Gesù, nome umano (ma già di fatto segno della Sua missione); ma è Gesù Cristo, che ricorda la missione terrena del Salvatore e che lui corona di quella dignità messianica, alla quale è assorto per la via dell'abnegazione e dell'ubbidienza, fino al Sacrificio. Ecco perchè assomma sia la qualità di Pastore, di Agnello (per l'espiazione), di Signore, di Salvatore, di RE e Giudice (alla fine).
Se presi da soli, da noi stessi, nella natura umana caduca, nella carne, non potremo certo fare "un’imitazione delle opere di misericordia mediante le quali Lui ha realizzato il Regno."
Perchè se si crede così, si esclude la Sua Regalità, e il soprannaturale.
Caro Romano, non c'è bisogno di arrivare al 6° paragrafo - che è la sintesi dei precedenti e effettivamente ha anche quell'affermazione: "La salvezza non comincia dalla confessione della regalità di Cristo, ma dall’imitazione delle opere di misericordia mediante le quali Lui ha realizzato il Regno" che può anche apparire blasfema -, già dal 2° non ci siamo proprio...
RispondiEliminaPrima di essere il "pastore" della vicinana e tenerezza, (il modo in cui il papa sottolinea che Egli ha "realizzato il Regno) Gesù è il nostro Salvatore che ci ha riscattati a caro prezzo, con la sua vita offerta in sacrificio .
E la sua vittoria, la Risurrezione, ricordata per "come porta avanti il Regno", non reca traccia del 'passaggio' ineludibile della "Passione e Morte", cioè della Croce...
E, poi: "Il Vangelo ci dice che cosa il regno di Gesù chiede a noi: ci ricorda che la vicinanza e la tenerezza sono la regola di vita anche per noi, e su questo saremo giudicati. E’ la grande parabola del giudizio finale di Matteo 25." Su questi non c'è dubbio, ma se questa vicinanza e tenerezza non nascono dal dono della nostra vita (dal morire a noi stessi) che può avvenire solo in Cristo e in Croce con Lui, di che cosa stiamo parlando?
Non è lui il vero pelagiano, visto che pensa che il regno si possa realizzare con le nostre opere che non nascono dal cuore redento, ma dall'umana volontà e relativo "fare", che è umanitarismo e non cristianesimo?
Scriverò un articolo Queste cose non si possono PIU' ascoltare!
Per chi voleva il link:
http://w2.vatican.va/content/francesco/it/homilies/2014/documents/papa-francesco_20141123_omelia-canonizzazione.html
Josh non avevo letto il tuo intervento.
RispondiEliminaGrazie. Concordo! E' esattamenete così. Come fanno i sacerdoti i vescovi i cardinali ad avallare queste cose????
Maria, abbiamo scritto praticamente insieme....
RispondiEliminaIl suo trono è la croce. La sua corona, una corona di spine. E' il Re onnipotente che lava i piedi dei suoi servi inginocchiandosi davanti a loro perché si lascino salvare, riscattati dal Suo sacrificio, guariti attraverso le Sue piaghe...
RispondiEliminaURGENTE
RispondiEliminaIn data 23 novembre 2014, il Santo Padre ha nominato Prefetto della Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti l’Em.mo Card. Robert Sarah, finora Presidente del Pontificio Consiglio "Cor Unum".
RispondiEliminaBergoglio e i soldi
Una risposta a Papa Francesco dal Santo Padre JPII in merito alla teologia di Liberazione
http://unacasasullaroccia.com/centesimus-annus-gpii/
Botte sui Parroci
Mah... come dice il lettore Leone
Papa Francesco è un campione del mondo in sproloqui , lo sa fare molto bene.. Volete un piccolo estratto di esso? Eccolo, e spero che po 'di inglese tutti capiscono:
:“Alte Jungfern(zitelle) – Old maid! Formenter of coprophagial – Specialist at the Logos! – Rosary Counter! – Functionari! – Self absorbed, Promethian neo-Pelagian! – Restorationist! – Ideological Christians! – Pelagian – Mr and Mrs Whiner¨! – Triumphalist¨! – Rigid Christians! – Modern gnostics! – Liquid Chrisians! – Superfical Christians! – Slaves of superficiality- Museum mummy! – Renaissance Prince ! – Airport Bishop – …Und weiter geht’s mit Beleidigungen aus dem Munde von Papst Franziskus: Saurpuss! – Authoritarian! – Elitist – Queruelous and disilliusioned Pessimist! – Sad Christians – Children! – Afraid to Dance To Cray! – Afraid of everything-Older People nostalgic for structures and custumes which are no longer life-gifing in today’s world! -Young People addicted to Fashion!- Pastry -Shop Christians! – Luscious cakes, sweet daintes,Delectable, but not real Christians! – Existenial Tourist-Worshiper of the god Narcissus – Vain buttterfly-priest – Priest -wheeler dealer – Christians allergic to proching! – Little Monster! – Fundamentalist christians! – Creel-reciting , parrat Christian – Closed, sad, frapped, Christians who is not a free Christian! – Wafered-down faith, weak-haped Christian – Inquisitorial beater – Seminarians who gif their feeth and wait to finish, fallow rules and smile (who) reveal the hipocrisy at clericalism- one at the worst ewils- Abstract ideologue! – Smarmy, idolator priest! – La Lista non e' completa e' ben piu' lunga..Queste sono le" espulsioni" di Bergoglio chiamate "Perle"...
Una dichiarazione di guerra alla Chiesa Cattolica aggiungo io
http://www.katholisches.info/2014/11/17/die-klarheit-die-wir-uns-vom-papst-erwarten-lebensrecht-und-ideologische-christen/
Ilcommento si trova qui.
Mic,
RispondiEliminaLei ha ragione...
Ma riconoscere il neopelagianismo implicito è più difficile che riconoscere l'eresia manifesta...
Romano
@ Mirabelli delle 23,06.-
RispondiEliminaGiustissimo Alessandro, meglio il redde rationem, che la confusione permanente bergogliana.
Ripartiamo daccapo col catechismo di S.pio X., con la protezione della della vergine SS.ma. Le sue raccomandazioni profetiche sono state davvero sante.
Laudetur Jesus Christus.
dagli appellativi postati da Garabandal :
RispondiEliminacerto che almeno per le definizioni
Museum mummy! Slaves of superficiality! Modern gnostics!
Airport Bishop, Worshiper of the god Narcissus
qualcuno dà via del suo....
Chère Rosa,
RispondiEliminarepensant à Bernard Besret, que j’évoquais ici l’autre jour, “peritus” au concile et ex-prieur de Boquen, aujourd’hui franc-maçon et taoïste, je me souviens qu’il parlait toujours avec enthousisasme de son ami Hans Küng, lui aussi “peritus”, lequel roulait en… Porsche, ses livres, qui se vendaient comme des petits pains, lui permettant de satisfaire sans problème son goût immodéré pour les voitures de sport.
Ah ! c'est beau, la pauvreté ! Mais les révolutionnaires, c’est bien connu, ont toujours de gros besoins d’argent, non seulement pour financer leurs activités subversives comme aussi pour alimenter leurs besoins personnels, toujours très grands.
Y aurait-il quelque lien secret (et déjà ancien) entre Porsche et la secte conciliaire ? Après la récente location de la Chapelle Sixtine à la firme allemande, c’est un sujet qu’il vaudrait peut-être la peine d’explorer.
On sait que Luther et ses amis disposaient d’un crédit illimité auprès des financiers juifs de l’époque — sans que cela empêchât Luther de dire tout le mal qu’il pensait desdits Juifs : cf. “Sur les Juifs et leurs mensonges” (Von den Juden und ihren Lügen), écrit en 1543, trois ans avant sa mort.
Autre souvenir : quand je faisais mes études à Strasbourg (fin des années 60), j’allais, de temps en temps, écouter les conférences que donnait le père Congar à la Maison des prêtres-étudiants, (aujourd’hui disparue), près de l’Orangerie (Congar vivait alors à Strasbourg, chez les dominicains).
RispondiEliminaEntre autres “perles” entendues de sa bouche, celle-ci, que je n’ai jamais oubliée : “Jamais l’Église n’a été plus chrétienne que depuis Vatican II”…
Si, si, vous avez bien lu : “Jamais l’Église n’a été plus chrétienne que depuis Vatican II”…
Cette découverte lui aura valu, après quelques déconvenues sous Pie XII, un chapeau de cardinal (de la main de Wojtiła)…
Du beau monde, tout ça.
“Jamais l’Église n’a été plus chrétienne que depuis Vatican II”…
RispondiEliminaFa veramente l'eco di quello che disse lo stesso Paolo VI di ritorno dall'Onu in un suo celebre discorso "alla luna" (presente su youtube fino a qualche tempo fa): "Gioite! La società odierna non è mai stata così vicina al vangelo!".
Probabilmente devono essere stati piuttosto allegri (dalle nostri parti si dice "brilli") ossia devono aver bevuto qualche bicchiere di troppo ...
Probabilmente devono essere stati piuttosto allegri (dalle nostri parti si dice "brilli") ossia devono aver bevuto qualche bicchiere di troppo ...
RispondiEliminaEra il famoso "ottimismo a priori" l'ottimismo "ingenuo" (!?) di cui tanto abbiamo parlato... Sostanzialmente l'epopea dell'uomo posto al centro in luogo di Cristo.
Scriverò un articolo Queste cose non si possono PIU' ascoltare!
RispondiEliminaCara Mic,
scrivi pure l'articolo che servirà ad altri ma l'uomo, si sa, non cambia: è una capa tosta!
@Raoul
RispondiElimina"Congar...“Jamais l’Église n’a été plus chrétienne que depuis Vatican II”…
Je ai dit qu'il était fou et conceptuellement malhonnête....
Pour lui, le Concile Vatican II a été la Révolution d'Octobre dans l'Église...
Pour lui, le Concile Vatican II a été la Révolution d'Octobre dans l'Église...
RispondiEliminaErano in molti ad essere consapevoli di questo, a prescindere dalle altre citazioni analoghe note.
C'è stato chi ha applicato senza troppe citazioni esplicite, ma con molta e ferma determinazione.
L`ultimo articolo di don "Pio Pace"
RispondiEliminahttp://rorate-caeli.blogspot.com/2014/11/op-ed-obedience-respect-we-tolerate-no.html
E per chi ha più facilità con il francese, qui la traduzione di Béatrice:
http://benoit-et-moi.fr/2014-II/actualites/assez-avec-la-culpabilisation.html
Josh,
RispondiEliminaje ne crois pas que Congar était fou — encore qu'une excessive notoriété, quand elle n'est pas contrebalancée par une humilité réelle, non feinte, puisse rendre folles certaines personnes qui commencent alors, effectivement, á "dérailler" — ; mais, comme il arrive souvent à des gens très doués et très intelligents, et c'était son cas, il manquait complètement de jugement.
La référence à la révolution d'Octobre — quand on sait ce qu'a été la révolution d'Octobre ! — en est un exemple entre mille.
Dans ma vie, j'ai souvent rencontré des personnes de ce genre, dans tous les milieux et dans toutes les professions. Elles sont généralement incurables, les pires épreuves ne parvienant pas à les assagir.
Sul sito www.cardinalrating.com oggi e' stato pubblicato in inglese un articolo sul conclave del 2013. Il minuscolo gruppo di europei che proposero Bergoglio era capeggiato da Kasper e da Murphy O'Connor, inglese e non elettore. Avevano imparato la lezione del 2005. Prima di fare azione di lobby si premurarono di ottenere l'assenso di Bergoglio alla sua candidatura. Il quale Bergoglio, gesuita professo di cinque voti, alla faccia del quinto voto che impone a tutti i gesuiti professi che impone loro di non ricercare e di non accettare cariche ecclesiastiche, compreso il Papato, disse di si, che era disponibile a farsi votare. Come vedete, la verità e' come l'olio. Poco alla volta viene a galla. Chissà' se Bergoglio prima di dare la disponibilità a farsi votare, ne avrà parlato col confessore.
RispondiEliminaCi manca solo questo microchip !!
RispondiEliminahttp://www.altrainformazione.it/wp/un-chip-sottocutaneo-per-controllare-la-popolazione/
Socci non ha capito che il Papa parla a tutto il mondo e non solo all'Italia.Se in Italia la maggioranza dei Parroci non mette il tariffario (ma c'e'chi lo fa)in altri paesi,inclusa la Sua Argentina,molti preti lo fanno.Bene ha fatto a a dire che i fedeli sanno riconoscere il vero pastore dal mercenario.
RispondiEliminaPersonamente penso che Socci é un fanatico integralista che pretende di insegnare al Papa come si fa il
Papa.E'fuori dalla Chiesa! Si unisca a Lefevre!
Le due versioni del discorso a Strasburgo . Da confrontare :
RispondiEliminahttp://chiesa.espresso.repubblica.it/articolo/1350931
Anonimo,
RispondiEliminase il VdR vuol parlare al mondo, usi il latino e scriva motus proprii. La smetta di violentare l' italiano e d' insultare cosi facendo innanzitutto i fedeli ed il clero italiano. E se vuol paralre di tariffarii, cominci con al Kirchenstauer, e poi cacci le varie Financial Agencies angloamericane, che sappiamo tutti che cosa sono,dal Vvaticano , dove sono arrivate con lui.
Socci non e' un integralista, ma semplicemente uno che sa fare 2+2=4, e non 5, nonostante il Big Brother. Inoltre, a differenza di lei, firma cio' che scrive.
Quando la misura sara' colma, ed il VdR sara' rispedito aBaires, cosa scriverà ?
Rr
Alessandro, sbaglio, o O Connor non era, come dire, propriamente ratzingeriano?
RispondiEliminaora ci ritroviamo un 77enne scelto da 80enni e circondato da ultra60enni...e questi dovrebbero guidare al Chiesa nel futuro ??!!!
Meno male che la Chiesa non e' un' istituzione solo umana, che di vecchi rimbambiti, prostatici, deboli di occhi, di cuore e di mente, ne abbiamo abbastanza (ogni riferimento al massone nostro Presidente e' voluta).
Rr
Non giudico . Non gioisco . Prendo atto della realta' che
RispondiEliminami si apparecchia . Soffro , offro , prego che sia fatta la
Sua Volonta'! Dio la benedica !
Chi vuol capire capisca.
RispondiEliminahttp://www.qelsi.it/rubriche/antonio-margheriti-mastino/il-papa-che-non-amava-i-sacerdoti/
Per Tralcio, Josh e Mic
RispondiEliminaAttenti a non cadere nel luteranesimo per sfuggire al pelagianesimo (e viceversa). Il rapporto Grazia/natura e Fede/opere è un rapporto estremamente delicato in quanto chiama in gioco l’equilibrio fondamentale, sia teologico che antropologico, tra Trascendenza ed immanenza. Lutero non aveva capito, come invece aveva ben compreso Giacomo l’apostolo del Signore, che le opere sono il segno esteriore della trasformazione del cuore operata interiormente dalla Grazia. Questo perché per lui la Grazia non cambia il cuore umano del tutto irrimediabilmente corrotto dal peccato originale. La Grazia, per Lutero, è una sorta di agente esterno, una sorta di decreto arbitrario di Dio, che “copre” soltanto il peccato intrinsecamente connaturato alla natura umana, che quindi non cancella il peccato (come invece per la dottrina cattolica per la quale la Grazia, donataci e/o restituitaci nei sacramenti, cancella il peccato pur rimanendo la pena da espiare). E’ evidente come nella concezione luterana – diversa da quella cattolica per la quale il peccato ha solo ferito, non corrotto integralmente, la natura umana che così resta sempre aperta alla possibilità della Redenzione – agisca l’odio gnostico, luciferino, verso l’essere, verso ciò che Dio ha creato buono in origine, il mondo e l’uomo. Quindi per Lutero la Grazia non serve a nulla, non redimendo interiormente l’uomo. Pelagio, dal canto suo, arrivava alla stessa conclusione dell’inutilità della Grazia ritenendo l’uomo non toccato per nulla dal peccato e quindi capace di auto-redimersi con le sue proprie forze naturali intonse. Pelagio, di conseguenza, riduce Cristo ad un mero maestro di morale che si limita semplicemente ad insegnare agli uomini quale etica praticare con la propria volontà. Anche in tal caso la Grazia non serve a nulla visto che l’uomo è capace di salvarsi mettendo in pratica da solo l’etica buona. Ora non mi pare che nella frase di Bergoglio “La salvezza non comincia dalla confessione della regalità di Cristo, ma dall’imitazione delle opere di misericordia mediante le quali Lui ha realizzato il Regno” si possa intravvedere, se non da una visuale luterana contraria alle opere, una eresia pelagiana. Questo perché è chiaro, nelle successive parole del Papa, che l’“imitazione di Cristo”, nelle opere di misericordia, è possibile solo se si è “fatto spazio nel proprio cuore alla carità di Dio”. Infatti Papa Bergoglio aggiunge: “Chi le compie (le opere) dimostra di avere accolto la regalità di Gesù, perché ha fatto spazio nel suo cuore alla carità di Dio...”. Leggere le parole di Bergoglio come pelagianesimo rivela, potrebbe rivelare, in chi fa questa lettura, un sottofondo, magari inconsapevole, di “quietismo” tipicamente luterano, per il quale non sarebbe necessaria alcuna attività umana: anzi tutta l’attività umana, persino quella dei santi, altro non sarebbe che orgoglio e superbia, benché nascosta dietro le “opere buone” che, data la natura totalmente corrotta dell’uomo, non possono mai essere davvero “buone” ma solo pretesa orgogliosa di realizzare da sé la salvezza. Ancora una volta si nega la bontà ontologica del reale, del carnale, del materiale, tutto volendo ridurre ad uno spurio spiritualismo ambiguo. Quindi fa bene l’amico Mic a ricordare che le opere salvifiche sono quelle che nascono dal cuore ossia dalla ... (segue) Luigi
(continua dal post precedente)
RispondiElimina... trasformazione del cuore ferito operata dalla grazia di Cristo. Detto questo, è poi evidente che il parlare di Bergoglio si presti spesso a fraintendimenti e che questo pone un problema. Socci ben evidenzia questo problema, soprattutto in ordine alla questione del “due pesi e due misure” tra usi “fiscali” della Chiesa italiana ed usi “fiscali” della Chiesa tedesca. D’altro canto ha ragione anche chi osserva che se in Italia non si espongono tariffari – anche se c’è chi lo fa – altrove viene fatto. E se è vero che i sacerdoti italiani, anzi i sacerdoti in genere, per lo più conducono una vita morigerata, è pur vero che ci sono anche quelli che, magari per eredità di beni familiari, danno scandalo vivendo nel lusso. Anch’io ne ho conosciuto qualcuno e vi assicuro che l’immagine della Chiesa non ne esce bene. San Carlo Borromeo, il grande riformatore tridentino della Chiesa ambrosiana, condusse una dura battaglia contro i preti adusi ai piaceri ed alle ricchezze ed a favore di quei preti poveri che vivevano poveramente tra i loro poveri. Socci poi ricorda le spoliazioni effettuate ai danni della Chiesa nel Risorgimento. Mi verrebbe da chiedergli perché allora continua a scrivere su un giornale, “Libero”, che professa la stessa ideologia liberale e liberista degli spoliatori anti-ecclesiali ottocenteschi? In verità Socci, che pur dice molte cose giuste, ha un vizio di fondo che trapela anche nel suo articolo in questione, quello di gettarla in politica ponendosi dalla parte della destra liberale senza rendersi conto che questa è nemica della Chiesa quanto e forse più della sinistra. Non a caso usa, e non è la prima volta, il termine “peronismo” per definire le idee di Bergoglio. Ora, però, Socci dimostra di non conoscere nulla, sotto il profilo storico e politologico, del peronismo e dimostra di averne una idea alquanto giornalistica ovvero limitata ritenendolo un “populismo” di tipo fascista con forti connotazioni socialisteggianti. E questo, viste le sue idee politiche cattoliberali, gli basta per fare “due + due = quattro”. Forse qualcuno dovrebbe ricordare a Socci che Evita Duarte, la moglie di Peron, la famosa “Evita” icona dei descamisados argentini degli anni ’40 e ’50 del XX secolo, fu cacciata dal suo parroco il girono della cresima perché, povera, non aveva l’abito adatto all’occasione e che, figlia illegittima di un ricco proprietario terriero e di una povera cameriera, non fu ammessa ai funerali del padre in quanto appunto illegittima. Vicende che evidentemente non possono non pesare sulla formazione,anche spirituale, di una ragazzina. Nel caso di Evita quei fatti non le fecero perdere la fede ma contribuirono ad avviarla ad una vita mondana come donna di spettacolo prima che conoscesse il colonnello Peron e si dedicasse alla politica. Non è la prima volta che Socci fa figure meschine in materia di storia: recentemente ha criticato Bergoglio per aver ricordato che il celibato sacerdotale nella Chiesa cattolica è stato codificato con la Riforma Gregoriana dell’XI secolo. A sentire Socci, Bergoglio avrebbe, così, “sconvolto” gli storici. Forse Socci dovrebbe tornare sui banchi di scuola, perché è noto che la Chiesa fino a Gregorio VII ha sempre imposto il celibato soltanto ai vescovi mentre per i preti era soltanto consigliato. Gli Ortodossi seguono ancora questa linea. Quindi, ferme rimanendo le molte ragioni esposte nel suo articolo, in particolare quelle a difesa dei tanti buoni parroci inutilmente offesi dall’esternazione del Papa, a Socci farebbe molto bene una cura di umiltà quando affronta argomenti sui quali mostra poca preparazione e troppa ansietà tipica di chi crede di aver solo lui tutto compreso.
Luigi
Luigi,
RispondiEliminaHo pubblicato la sua lunga filippica dalla quale deduco che lei non legge questo blog e tutto ciò che è stato qui detto sul peccato sulla grazia e sul pelagianesimo il luteranesimo e quant'altro....
Se il suo bersaglio era Socci, poteva confutarne le argomentazioni senza salire in cattedra.
Forse abbiamo tutti bisogno di un bagno d'umiltà, ma lo consiglierei anche a lei.
E che non abbia letto il blog, lo dimostra soprattutto il fatto che non abbia riconosciuto la seria lacuna del discorso del papa proprio per il significato che attribuisce alle sue parole, monco della Causa che produce la liberazione e dunque l'apertura del cuore e quanto ne consegue.
RispondiEliminaLa grazia di Cristo Signore opera dalla Croce e se noi non rinasciamo dall'alto per averla accolta in Croce con Lui saremo degli umanitaristi e non dei veri cristiani.
È la Croce che redime. La Risurrezione, che ne è conseguenza, rigenera. Se si elude la Croce, il resto sono parole vuote
Sinceramente non capisco dove sia il "salire in cattedra". Piuttosto volevo fraternamente farvi osservare che molto spesso si cerca il pelo nell'uovo senza leggere bene perché di mezzo ci sono i nostri consolidati schemi linguistici. Se a volte facessimo lo sforzo di tentare di capire l'altro, anche quando usa un linguaggio alquanto diverso dal nostro e forse non consono alle nostre orecchie, potremmo evitare tanti equivoci. Infatti tutto quanto dici, caro Mic, di sacrosanto non è affatto contraddetto dalle frasi sopra riportate del regnante pontefice. A meno che non si voglia fare come Socci e rimediare una brutta figura dietro l'altra ... Sì, in questo senso la mia era una censura al modo di fare, estremamente facilone, di Socci. Saluti.
RispondiEliminaLuigi
Luigi,
RispondiEliminaQui non si tratta di schemi linguistici, si tratta di contenuti.
Chi ha occhi e orecchie del cuore ben aperti lo percepisce.
E la carenza del contenuto non la stabilisco io o qualche commentatore del blog, ma il Magistero perenne...