Un'omelia papale [qui], passata inosservata ai più, che è uno schiaffo alla fedeltà al nostro universorum Rex!
Di seguito sono sviluppate le ragioni delle nostre perplessità. Chi ha interesse e buona volontà le scorrerà con attenzione. Ciò che ci preme evidenziare immediatamente e con fermezza è l'omissione, non giustificata, del cuore fondante della nostra Fede, che è il culmine della storia di Dio con l'uomo, opera divino-umana di Cristo Signore affidata ai Suoi nella Sua Chiesa.
Non si può passare sotto silenzio; è per questo che qui sintetizzo le mie riflessioni insieme a quelle di alcuni lettori.
Il più dirompente è il 6° paragrafo, la cui affermazione d'inizio nega esplicitamente un elemento basilare:
"La salvezza non comincia dalla confessione della regalità di Cristo, ma dall’imitazione delle opere di misericordia mediante le quali Lui ha realizzato il Regno. Chi le compie dimostra di avere accolto la regalità di Gesù, perché ha fatto spazio nel suo cuore alla carità di Dio... Alla sera della vita saremo giudicati sull’amore, sulla prossimità e sulla tenerezza verso i fratelli".
Questo 6° paragrafo è la sintesi dei precedenti e la sua affermazione può perfino apparire illogica per non dire altro; ma anche quella di partenza del 2° paragrafo omette qualcosa di ineludibile:
"Anzitutto, come Gesù ha realizzato il regno: lo ha fatto con la vicinanza e la tenerezza verso di noi. Egli è il Pastore, di cui ci ha parlato il profeta Ezechiele nella prima Lettura."
Tutto vero. Ma possiamo dimenticare o omettere che, prima di essere il "pastore" della vicinanza e tenerezza (il modo in cui il papa sottolinea che Egli ha "realizzato" il Regno), Gesù è il nostro Salvatore che ci ha riscattati a caro prezzo, con la sua vita offerta in sacrificio e che è questo il punto di saldatura e ricomposizione della frattura provocata dal peccato originale, da cui poi scaturisce tutto il resto, cioè la Nuova Eterna Alleanza nel Suo Corpo e nel Suo Sangue?
Inoltre (4° paragrafo):"Dopo la sua vittoria, cioè dopo la sua Risurrezione, come Gesù porta avanti il suo regno? L’apostolo Paolo, nella Prima Lettera ai Corinzi, dice: «È necessario che egli regni finché non abbia posto tutti i nemici sotto i suoi piedi»."
Ma la sua vittoria: la Risurrezione - che rigenera - ricordata per "come porta avanti il Regno", non reca traccia del 'passaggio' ineludibile della "Passione e Morte", cioè della Croce, che redime la natura umana ferita prima di rigenerarla...
E, poi aggiunge (5° paragrafo):"Il Vangelo ci dice che cosa il regno di Gesù chiede a noi: ci ricorda che la vicinanza e la tenerezza sono la regola di vita anche per noi, e su questo saremo giudicati. È la grande parabola del giudizio finale di Matteo 25."
Su questo non c'è dubbio; ma se la vicinanza e la tenerezza non nascono dal dono della nostra vita (dal morire a noi stessi) che può avvenire solo in Cristo e in Croce con Lui, e in virtù del Suo Sacrificio che lo rende possibile, di che cosa stiamo parlando?
Non è allora Bergoglio il vero pelagiano, visto che da quel che dice appare che il regno si possa realizzare con le nostre opere che non nascono dal cuore redento, ma dall'umana volontà e dal relativo "fare"; il che è umanitarismo e non cristianesimo? Ricordiamo l'agere sequitur esse (l'agire segue l'essere) di Tommaso, che è un dato ontologico prima che morale ed esistenziale.
Non c'è dubbio che essere cristiani significa anche passare dall'egoismo all'altruismo, ma ogni imitazione delle opere di misericordia" compiute dal Signore è resa possibile unicamente dalla conversione che nasce non solo dal riconoscere che Dio si è rivelato in Cristo Gesù, vero Dio e vero uomo, ma nell'accogliere la sua salvezza, cioè la nostra Redenzione, che è il culmine della storia della salvezza, sulla Croce: il Sacrificio di espiazione al nostro posto, nel quale siamo riscattati a caro prezzo dal corpo dato e dal sangue versato dell'Agnello senza macchia: il Signore Altare Vittima e Sacerdote del vero culto a Dio.
In altri termini, la conversione è dal materiale allo spirituale; cioè "rinascendo dall'alto" e non "cambiando partito"... Quando S. Paolo parla della carità infatti dice "che se anche vendessi tutto, ma non avessi la carità" a nulla gioverebbe, è perché la chàris, la carità è un dono di Dio, una Sua grazia, non il prodotto dei nostri sforzi. È veramente desolante vedere a così alto livello una simile banalizzazione, ma soprattutto l'omissione del punto centrale e fondante della nostra Fede.
Anche a Gesù fu chiesto: ma che cosa dobbiamo fare? E non fu da Lui risposto di organizzarsi e darsi da fare, ma innanzitutto di credere in Lui. E, credere significa 'aderire' divenire una sola cosa con Lui... Ma oggi, così tutti protestantizzati dal "sola scriptura" è sempre più frequente sentirsi dare dei pelagiani da chi lo è di più e forse non lo sa o non sa che cosa volesse dire, se non tirare l'ennesimo scapaccione a chi non la pensa come lui...
C'è un'altra implicazione da aggiungere a questa insolita chiave di lettura.
Giova ribadire che la carità in senso proprio è prima di tutto amore a Dio, fa parte della rinascita dall'alto senza la quale nessuno vedrà il Signore e non si tratta quindi di mere azioni filantropiche misericordiose, fatte magari col proprio io e col proprio uomo vecchio ancora al suo posto (!);
Dio legge anche l'intenzione del cuore....
In più, l'amore al prossimo quando è tale, discende, è solo conseguente, all'amore per Dio (così nei comandamenti anche di Gesù).
Si inizia cioè amando Dio e riconoscendo proprio Cristo come Re, come Signore e Salvatore.
Solo in Lui possiamo poi rinascere e DOPO eventualmente operare anche il bene verso gli altri.
Ma non quando siamo ancora nel vecchio: cosa doneremmo, acqua sporca?
Possiamo (non potremmo ma è stato fatto) "giocare" sul fatto che è un Re venuto con la Croce, a cavallo di un asino, sbeffeggiato e abbruttito con la corona di spine... diverso dagli altri monarchi, eppure Re dei Re.
Ma cfr Atti 2,33"Egli dunque, essendo stato esaltato dalla destra di Dio e avendo ricevuto dal Padre lo Spirito Santo promesso, ha sparso quello che ora vedete e udite."Filippesi 2,9
"...Per questo Dio l'ha esaltato
e gli ha dato il nome che è al di sopra di ogni altro nome"
Ci andrei piano a diminuirne la Regalità assoluta!
Già nel modo in cui sono posti nelle S. Scritture i comandi Ama Dio con tutto il cuore....e ama il tuo prossimo....
Pare ovvio che non si può essere capaci dell'amore al prossimo (di cui le opere di misericordia citate sono solo minima parte, e non solo misericordia corporale o materiale) se non si è passati prima dalla metanoia e rinascita nel Signore, considerato proprio come Signore e Re....
Sul tema: Filippesi 2, 5-115 Abbiate in voi gli stessi sentimenti che furono in Cristo Gesù,
6 il quale, pur essendo di natura divina,
non considerò un tesoro geloso
la sua uguaglianza con Dio;
7 ma spogliò se stesso,
assumendo la condizione di servo
e divenendo simile agli uomini;
apparso in forma umana,
8 umiliò se stesso
facendosi obbediente fino alla morte
e alla morte di croce.
9 Per questo Dio l'ha esaltato
e gli ha dato il nome
che è al di sopra di ogni altro nome;
10 perché nel nome di Gesù
ogni ginocchio si pieghi
nei cieli, sulla terra e sotto terra;
11 e ogni lingua proclami
che Gesù Cristo è il Signore, a gloria di Dio Padre.
Questo passaggio che S. Paolo spiega della sovrana esaltazione di Gesù, è messo in relazione con quel che descrive la Sua umiliazione, patita per salvarci.
ὑπερυψωσεν (uperypsosen) per "sovranamente innalzato" è come dire "lo ha innalzato in modo superlativo" (ὑπερ - yper) . E come Dio lo abbia innalzato, è spiegato dopo: "E gli ha dato il nome che è al di sopra d'ogni nome."
È proprio Re, altro che!
Non siamo disposti ad accettare da nessuno (proprio nessuno) alcuna diminutio di questo ruolo, spiegato qui così chiaramente.
E ricordiamo "Il nome" per eccellenza; e questo nome è: GESÙ CRISTO; la combinazione anche semantica del nome umano col nome messianico. Gesù (Jeshua (יֵשׁ֡וּעַ) - Jahveh salva) è il nome umano del Signore: il nome che sintetizza il programma della sua vita terrena: ricondurre l'umanità salvata nelle braccia di Jahveh. E Cristo, "l'Unto", "l'Unto per eccellenza", "l'Unto da Dio", è il suo nome messianico.
Come premio e compimento di quanto patì, non ricevette l'uguaglianza con Dio che ovviamente possedeva di già prima della Incarnazione (Filippesi 1,6). Come premio, ricevette quella potestà messianica, tramite l'Incarnazione e Sua sofferenza ed umiliazione. Il nome che quindi Iddio gli dona come premio della umiliazione che ha subita, non è solo Signore, (nome che aveva di diritto e di fatto anche prima); non è Gesù, nome umano (ma già di fatto segno della Sua missione); ma è Gesù Cristo, che ricorda la missione terrena del Salvatore e che lui corona di quella dignità messianica, alla quale è assorto per la via dell'abnegazione e dell'ubbidienza, fino al Sacrificio. Ecco perchè assomma sia la qualità di Pastore, di Agnello (per l'espiazione), di Signore, di Salvatore, di RE e Giudice (alla fine).
Se presi da soli, da noi stessi, nella natura umana caduca, nella carne, non potremo certo fare "un’imitazione delle opere di misericordia mediante le quali Lui ha realizzato il Regno."
Perché se si crede così, si esclude la Sua Regalità, e il soprannaturale.Che dire? è esattamente la dura realtà che abbiamo incontrato più volte.
Che questa sia un'eresia (sia pure non formale) a noi pare evidente. Ma se nessuno che ne ha potere glielo dice, non solo lo avalla e lascia che questi insegnamenti spuri - anche se non sono magistero infallibile - si diffondano, ma contribuisce a scavare un fossato sempre più profondo con la tradizione. Il fossato che il Signore ricolmerà quando si manifesterà il nostro Atanasio.
Cosa vuole nostro Signore se non che il Suo Sacrificio Redentore impregni la società civile, il mondo intero, l'umanità che ne è parte, per la cui salvezza Egli è venuto? Cos'è la civiltà cristiana, la cristianità, se non l'incarnazione della Croce di Cristo Signore nella vita sociale, perché questa possa ricevere i frutti della resurrezione e si possa davvero "instaurare omnia in Christo", per realizzare il Suo Regno, che non è di questo mondo, ma comincia già qui, sulla Terra, e anche qui dovrà un giorno trionfare?
Se un Papa non dice questo, dove sta portando la chiesa attuale e il mondo che essa dovrebbe instaurare in Cristo, portando Cristo al mondo e a chi Lo accoglie?
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Maria Guarini
1. Che sta avvenendo della Tradizione, ma soprattutto della Regalità di Nostro Signore, universorum Rex = Re di tutti e di tutte le cose? E non soltanto genericamente Re dell'universo, come l'ha declassato la Festa di Cristo Re del nuovo Ordinamento liturgico, che indebolisce la dimensione storica, immanente del Regno...
Nell'Anno Liturgico dell'Ordo Antiquior, e a coronamento di esso, la Festa cade l'ultima Domenica prima della Festa di Tutti i Santi, che tali sono in virtù di Lui.
Chi vuol ulteriormente approfondire può ritrovare [qui] il testo integrale della Quas primas, l'enciclica di Pio XI sulla Regalità di Cristo.
Potete trovare [qui] l'Inno Te sæculórum Príncipem, che riporta anche le strofe inopinatamente soppresse (nel Mattutino e nelle Lodi) e quindi non più né pregate né meditate sui nuovi breviari... Poi dicono che non è cambiato nulla? [vedi anche]
OT VERGOGNA LA curia di Milano sempre in prima linea:
RispondiElimina11:29 - Un professore di religione è stato sospeso per aver proiettato in classe un documentario su un aborto chirurgico. La Curia di Milano ha avviato la procedura di revoca dell'idoneità all'insegnamento della religione cattolica. Il filmato shock ha sconvolto le studentesse e le famiglie, che hanno contattato la scuola. Nel video, dalla durata di 30 minuti, si vede in dettaglio
l'eliminazione del feto che ha suscitato le proteste degli allievi. Il docente, 50 anni,
insegnava da otto anni all'istituto superiore Cardano. Dopo aver discusso tante volte di aborto in aula ha deciso di proiettare "L'urlo silenzioso", girato dal ginecologo americano Bernard Nathanson nel 1984. La visione ha però urtato la sensibilità della classe.
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
RispondiEliminaIl mondo è più propenso a sentir parlare di misericordia che di croce!
RispondiEliminaDunque non si parla più di croce.
L'uomo è diventato il centro del creato e lo scopo del nostro agire, perché non può essere lui il nostro re?
E il 95% di coloro che leggono o ascoltano queste omelie, non si rendono conto delle insidie che contengono e nemmeno leggono Chiesa e postconcilio o altri blog o riviste veramente cattoliche: per loro sarebbe meglio leggere la vita dei santi o ripassare il catechismo.
Un commentatore chiedeva qualche giorno fa se valeva la pena ascoltare queste omelie.
Credo possa essere pericoloso se non si hanno gli strumenti per discernere: non ci si può (più) fidare ciecamente!
concordo con Viandante.
RispondiEliminabel pezzo Mic, vedo che hai integrato anche tante riflessioni fatte giorni scorsi che non ritrovavo più
Ma sta parlando a nome della Chiesa Una, Santa, Cattolica ed Apostolica? ... Visto che l'uomo è diventato il centro dell'universo e non più Dio (la Croce) a nome di chi parlano? e la gente capisce, e discerne?
RispondiEliminacBisogna veramente tenersi saldi per rimanere cattolici in questo periodo, non riesco più a sentir parlare il Papa, ogni volta mi pare che trafigga il Cuore di Gesù. Non so quanto Dio lo tollererà ancora, ma chi c'è sul trono di Pietro? Anzi a S.Marta? Un apostata, un eretico, un anticristo, un malato, uno che ignora, un semplicione?
RispondiEliminachi è papa Francesco, chi rappresenta? Non si può più fare ameno di chiederselo.
RispondiEliminaGesù non è stato misericordioso con i cani, maiali e luppi.Per Bergoglio dobbiamo essere il miele del mondo, non il sale. Lui diffende una misericordia assoluta!
Ma queste 'omelie' chiamiamole così, certo, chi è in grado di discernere, fa i distinguo, ma faccio presente che ai poveri anziani, e sono tanti, che seguono determinate radio e tv, vengono propinate 4 volte al giorno, messe su fb per chi lo usa e vengono spacciate per verità assolute,data la crassa ignoranza religiosa e catechetica, che il card.Ratzinger una 40ina di anni fa definiva tremenda, nessuno si pone il problema, questo passa il convento, questo si beve; un'osservazione che forse parrà irrilevante ed un po' fuori luogo, ma non tanto, la squadra spagnola del Real Madrid che ha nel suo stemma la corona reale, ha tolto la croce che stava sopra la suddetta e il nome Santiago verrà tolto dallo stadio, il tutto per compiacere i nuovi padroni arabi che l'hanno inondata di mln.di euro, il Paris St. Germain, squadra parigina, ha tolto il Saint dal nome,sempre per lo stesso identico motivo, soldi, soldi,soldi......dunque di che stiamo a parlare? Mi complimento con la dottoressa Guarini, per il suo incessante e lodevole sforzo di insegnare la fede cattolica, anche se pochi leggeranno questo blog, quei pochi ne trarranno frutto. Grazie. .Anonymous.
RispondiEliminaOT:
RispondiEliminaqualcuno sa come far arrivare una mail di protesta alla curia di Milano?
Una cosa garbata, del tipo: "il professore ha fatto quello che ormai voi non fate più da tanto tempo: dire la verità, per quanto sia dura e brutta e sconvolgente".
Parla Paolo Vi, all'ONU: "Anche Noi abbiamo il culto del'uomo" : ecco dove hanno messo Nostro Signore Gesù Cristo, in un recesso delle chiese, fuori vista, seminascosto (mi riferisco all'ostensorio al SS.mo). Già non credono più nella transustansazione, nella presenza reale : Kasper e Ravasi hanno messo per iscritto anche il dubbio sulla storicità dei miracoli di Gesù, della Sua Resurrezione ed Ascensione, considerandoli miti usati dai primi discepoli per fare proselitismo (sic!); qui saremmo di fronte al "Cristo della fede", da contrapporsi al "Cristo della storia" (Ravasi). E li hanno fatti cardinali; e io dovrei seguirli? ma siamo tutti matti ?
RispondiEliminaDai commenti di Pascal alle omelie di Santa Marta, spiegando chi sono i gesuiti:
RispondiElimina"Voici quelle est leur pensée. Ils ont assez bonne opinion d'eux-mêmes pour croire qu'il est utile et comme nécessaire au bien de la religion que leur crédit s'étende partout, et qu'ils gouvernent toutes les consciences. Et parce que les maximes évangéliques et sévères sont propres pour gouverner quelques sortes de personnes, ils s'en servent dans ces occasions où elles leur sont favorables. Mais comme ces mêmes maximes ne s'accordent pas au dessein de la plupart des gens, ils les laissent à l'égard de ceux-là, afin d'avoir de quoi satisfaire tout le monde. (...) Ainsi ils en ont pour toutes sortes de personnes et répondent si bien selon ce qu'on leur demande, que, quand ils se trouvent en des pays où un Dieu crucifié passe pour folie, ils suppriment le scandale de la Croix et ne prêchent que Jésus-Christ glorieux, et non pas Jésus-Christ souffrant."
Prendete il discorso di papa Bergoglio all'europarlamento. Fate una ricerca per parole: non troverete né Gesù, né Cristo.
RispondiEliminaCi sono Aristotele e Platone, ma Gesù Cristo no.
Il suo riferimento al trascendente poi non è specificamente cristiano:potrebbe essere fatto da chiunque, dal Dalai Lama a Pannella....
Un altro singolare dettaglio: nel discorso bergogliano ci sono le parole fondamentalismo e terrorismo, ma nessun riferimento diretto all'Islam, all'islamismo e ai musulmani.
Sempre così. In tutti gli interventi di Bergoglio.
Incredibili poi sono state le sue parole sull'Isis nella conferenza stampa fatta in aereo.
Anzitutto ha dichiarato di non chiudere la porta al dialogo con quegli efferati assassini, tanto che ha cantato vittoria il parlamentare italiano 5 stelle Di Battista, che fu attaccato da tutti per aver detto cose simili.
Non solo. Papa Bergoglio ha pure ribaltato la qualifica di "terrorista" su quegli stati che si difendono con la forza dall'aggressione dei terroristi (senza un preventivo avallo di una coalizione internazionale che veda tutti d'accordo).
Un concetto inaudito dalle conseguenze pesanti, per esempio in Israele. E dalle conseguenze disastrose soprattutto per i poveri cristiani del Nord Iraq.
Come spiega questo post di Sandro Magister
http://magister.blogautore.espresso.repubblica.it/2014/11/27/geopolitica-vaticana-quando-pietro-consegna-le-chiavi-allonu/
una possibile mail per la curia milanese:
RispondiEliminainfo@chiesadimilano.it
Essendo che tra gli anni tanti interventi dai vescovi della Fraternità riguardava la regaltà del Nostro Signore Gesù Cristo, ci devono essere almeno qualche link a qualche discorso condannatorio di questa omelia del Santo Padre...
RispondiEliminane conoscete?
Romano
Sull'omelia non ne ho trovati. Ma la loro posizione è chiara:
RispondiElimina....
Noi riaffermiamo) la nostra fede nella Chiesa cattolica e romana, unica Chiesa fondata da Nostro Signore Gesù Cristo, al di fuori dalla quale non c'è salvezza né possibilità di trovare i mezzi che vi conducono; nella sua costituzione monarchica, voluta da Nostro Signore, che fa che il potere supremo di governo su tutta la Chiesa spetti solo al Papa, vicario di Cristo sulla terra; nella regalità universale di Nostro Signore Gesù Cristo, creatore dell'ordine naturale e soprannaturale, al quale ogni uomo ed ogni società devono sottomettersi. (DICI n° 259 del 10/08/2012). Questo passo esprime veramente tutto in una perfetta chiarezza e funge da professione di fede particolarmente adattata al nostro tempo. In particolare ribadisce i tre dogmi più attaccati nella nostra epoca: “ Extra Ecclesiam nulla salus , fuori dalla Chiesa, non c'è salvezza ”; la natura monarchica – e non collegiale – della Chiesa; la Regalità sociale di Cristo alla quale tutti gli uomini e tutte le nazioni devono sottomettersi e senza cui anche la virtù naturale e la pace sono impossibili. Questi tre dogmi sono effettivamente rifiutati dalla libertà (possibilità di salvezza o di elementi di salvezza fuori dalla Chiesa), l'uguaglianza (negazione della regola gerarchica data da Cristo) e la fratellanza (governo collegiale della Chiesa), promosse dai sostenitori del Vaticano II o la “ Rivoluzione francese nella Chiesa ”, per parafrasare il cardinale Suenens.
Invece di tormentare Mons. Fellay perché firmi il preambolo dottrinale, il Vaticano dovrebbe esigere da ogni superiore, presidente di università e vescovo che firmi la dichiarazione succitata se desidera conservare la sua funzione. Credo che come conseguenza ci sarebbero molti posti vacanti!
.....
A questo link
http://www.sanpiox.it/public/index.php?option=com_content&view=article&id=731:unopinione-sulla-dichiarazione-del-capitolo-generale-della-fraternita-san-pio-x&catid=53&Itemid=50
Cara Mic, penso che se tutti i vescovi dovessero esser tenuti a firmare quella dichiarazione... rischieremmo veramente di ritrovarci con una sede vacante a Roma!
RispondiEliminaPer Margarida.
RispondiEliminairc@diocesi.milano.it
RR
QUESTO E' L'INDIRIZZO MAIL GIA' fornito da Ferrara e CASCIOLI DELLA BQ per la mail sulle "scuse":
RispondiEliminairc@diocesi.milano.it
-1 La "pastorale" che cosa cavolo è? Una libera reinterpretazione del vangelo e della dottrina nel "mondo che cambia"? Il vangelo "che non cambia", ma gli si fa dire un'altra cosa?
RispondiElimina-2 Gesù Cristo chi è? Un ideale utopico, una "scusa" per agire, un "totem" attorno al quale danzare la nostra moda del momento, seguendo i "pastori" di cui al punto 1?
-3 la "vita dello spirito" è un anelito psichico, un "diritto dell'uomo", un dialogo a 360°, una "stima" per chiunque dica la sua nell'ambito del "culto per l'uomo"?
La conversione chiesta dalla Persona Reale di Cristo Re dell'Universo, Nostro Unico Salvatore, non è bigottismo integralista, non è chiusura, non è la clava contro gli infedeli: è La Verità!
Chi arriva a farne l'esperienza "esce" dall'ambito materiale e giunge a quello spirituale: "rinascendo dall'alto" e non "cambiando partito"...
«Questa è l'opera di Dio: credere in colui che Egli ha mandato» (Gv 6).
Che non vuol dire non fare niente, ma credere in Gesù nel farlo! Le opere sono il segno esteriore della trasformazione del cuore operata interiormente dalla Grazia. Ma se si parla solo di opere, si finisce con il credercene protagonisti, con la “scusa di farlo per Gesù”, trasformato da “Persona divina” a “ideale”. Finisce che l’uomo diventa il protagonista. Il peccato in realtà ha corrotto la natura umana, ma essa resta aperta alla possibilità della Redenzione per i meriti di Cristo e non dell’umanità. In Cristo ciò che non sarebbe possibile per natura lo diventa per Grazia! A motivo dell’amore di Dio per la creatura e non a motivo di un merito della creatura, che deve essere conscia che non c’è possibilità di autosalvezza.
Di tutto questo al parlamento europeo non s'è sentita l'eco, nessuna luce, manco l'ombra della Persona reale: solo un bel discoresetto basato sulle idee e "sull'idea di dio". In cui il signore è "d'io". Il culto dell'uomo è oggettivamente un'eresia, a meno che non sia la devozione mariana e per i santi: cioè un culto unicamente rivolto a Gesù Cristo! Non SENZA di Lui.
Ed infatti, poiche' sul Soglio hanno ben chiara la Regalità di Nostro Signore, ...rendono omaggio a Kamal Ataturk, laico, massone e responsabile del genocidio armeno !!!
RispondiEliminarr
Effettivamente "rendere onore" ad Ataturk non è propriamente da pontefice cattolico ma da consumato politico...
RispondiEliminaSolo non vorrei che qualcuno, confondendosi, pensasse a un "supereroe" della Turchia islamica, mentre bisogna capire bene che si tratta della quintessenza della massoneria, in cui "turco", come "cattolico" sono solo dettagli insignificanti della "trascendenza" della quale si è parlato a Strasburgo... Cioè di quell'idea "d'io" che fonda credenze e miscredenze, culti e sacrilegi, in un minestrone indistinto in cui si può essere "pastoralmente aperti senza cambiare il vangelo", dialoganti con tutti, tranne con chi fa notare che Gesù è l'Unico Salvatore.
A proposito: per chi rimpiangesse Scola, a Milano l'Arcivescovo conta ancora qualcosa?
Perchè o è d'accordo anche lui (a cacciare l'unico insegnante meritevole di encomio pubblico), oppure pure lui fa quel che gli dicono...
Sembrerebbe che la diocesi di Ambrogio, di Carlo e di Maria, sia in balia degli zelanti epigoni (in realtà delle caricature) di Carlo Maria...
Padre Kolbe chiese di sacrificarsi al posto di un altro prigioniero, padre di famiglia, iniziando con queste parole: "Sono un sacerdote cattolico..."
RispondiEliminaFritz Gerlich, giornalista tedesco accanito oppositore di Hitler fin dall'inizio degli anni '20, arrestato e ucciso a Dachau, si era convertito al Cattolicesimo dopo aver conosciuto e frequentato lungamente la mistica stigmatizzata Therese Neumann, che nelle sue estasi vedeva episodi della vita di Gesù e dei santi e riviveva il tormento e la desolazione interiore del Golgotha. Sapendo di essere impegnato a lottare contro il potere delle tenebre, Gerlich volle aggiungere al suo nome quello di Michael. La Neumann lo incitava a proseguire nella sua battaglia,
In uno dei volantini dei ragazzi della "Rosa Bianca", alcuni protestanti, altri cattolici, il potere di Hitler era definito espressamente come demoniaco.
Questo per dire che la Regalità di Cristo si evidenzia e appare necessaria indicandola come contraltare della signoria del "Principe di questo mondo".
La vita dei santi è una miniera di esempi che dovrebbero essere utilizzati maggiormente dai predicatori, o almeno così mi sembra.
Questo per dire che la Regalità di Cristo si evidenzia e appare necessaria indicandola come contraltare della signoria del "Principe di questo mondo".
RispondiEliminaAppunto.
Il discorso si fa ancor più interessante... La vita di fede, la posta in gioco per quella eterna, non è sponsorizzata da quella pubblicità che dice "ti piace vincere facile?".
RispondiEliminaC'è un avversario, il principe di questo mondo.
Dunque: avremo "stima" sempre e comunque per il mondo? Dialogheremo senza alcun elmo, scudo, corazza etc che San paolo faceva vestire opportunamente ai cristiani che andava formando?
Saremo anacronisticamente "soldati di Cristo" o più modaioli addetti alle vendite in una multinazionale che ha per logo la misericordia?
Vada come vada, tutti in paradiso... Viva il sei politico. Il diciotto per tutti.
Come!? Cosa dici!? Non è così scontato?
Allora (detto con il sorriso :-), sia chiaro, non giudico nessuno) sei un integralista, chiuso, grigio, triste, pelagiano...
Eppure... L'avversario c'è. E' dura. E' intelligente, furbo, seduce i potenti, mischia le carte, conosce le Scritture.
Non è così automatico che TUTTI ce la faranno. Preghiamo che tutti ce la facciano, questo sì.
Ma il Signore Gesù rispetta le nostre chiusure: Lui ama davvero la nostra libertà (ce l'ha donata, non ce la siamo "presa"). Lui attende che "entriamo" in noi stessi, mentre veniamo invitati ad uscire...
Lui attende il ritorno dei figli scapestrati alla casa del Padre, mentre monaci e monache sono mandati fuori, considerati degli imboscati.
Insomma fate come vi pare. Fate senza di me. Ascoltate la concorrenza. Anche quella propone una "vita eterna". Sia chiaro che non si chiama paradiso...
Attenti a chi vi vende una "pastorale innovativa", dove non dovete sforzarvi di entrare per la porta stretta, dove non dovete convertirvi, dove non c'è da credere alle profezie escatologiche (le chiamano "genere letterario"...). Nemmeno uno iota è cambiato.
Può suscitare un certo successo dirvi che "avete diritto sempre e comunque ai sacramenti", che ognuno di voi è credente/non credente, che si è cristiani anonimi, che basta seguire ciò che per voi è bene... insomma che è già fatta, avete vinto la lotteria, avanti o popolo, c'è posto per tutti... C'è un Avversario.
PS. anche Benedetto XVI rese omaggio ad Ataturk. Però Benedetto denunciava la dittatura del relativismo e di Verità. Andò a pregare per un'anima probabilmente (speriamo per lei) bisognosa di suffragi: e questo compete al cristiano, in primis il vicario di Cristo.
tralcio
La croce gloriosa del Signore risorto
RispondiEliminaè l’albero della mia salvezza eterna.
Di esso mi nutro, di esso mi pasco,
nelle sue radici effondo le mie radici,
nei suoi rami mi distendo.
La sua rugiada mi inebria,
il suo spirito, come soffio delizioso, mi feconda.
Alla sua ombra ho posto la mia tenda,
e ho trovato riparo dalla canicola.
Per i suoi fiori fiorisco,
dei suoi frutti mi delizio e mi sazio,
e colgo a mio piacimento i frutti
preparati per me fin dalle origini.
Nella fame quest’albero è il mio nutrimento,
sorgente per la mia sete, nella nudità il mio vestimento.
Le sue foglie sono spirito di vita e non foglie di fico.
Nel timore quest’albero è la mia difesa,
quando vacillo è il mio sostegno,
quando combatto è il mio premio,
quando vinco è il mio trofeo.
Quest’albero è per me l’angusto sentiero e la via stretta,
è la scala di Giacobbe, è la via degli angeli,
alla cui cima è inchiodato il Signore.
Quest’albero di dimensioni cosmiche
si è elevato dalla terra al cielo,
fondamento di ogni cosa, è il pilastro dell’universo,
ossatura del mondo intero,
vincolo universale che tiene unita la instabile natura umana,
rendendola stabile con i chiodi invisibili dello Spirito,
affinché unita a Dio non possa mai più separarsene.
Albero, la cui cima tocca il cielo,
che con i suoi piedi conferma la terra,
nelle cui braccia aperte brilla l’amore infinito.
Albero che era e che sarà tutto in tutte le cose
e che è dappertutto.
Antica omelia pasquale
Andiamo sul realistico e sul pratico: come si fa a basare il progetto della società sulla Regalità di Cristo quando dalla metà dell'800 è in corso una "demitizzazione", amplissimamente propagandata, che ne riduce la figura a quella di un profeta, di un mistico, di un trascinatore affascinante di folle che però rimane un uomo,
RispondiEliminae si tiene ben aperto il fossato fra il "Cristo della fede" e quello "della storia", che ciascuno ricostruisce a modo suo?
Questo viene fatto in modo becero, oppure elegante-approssimativo come per la coppia Augias-Pesce, oppure con un profluvio di analisi storico-testuali, che fanno apparire lo studio del Nuovo Testamento come l'analisi geologica di una miniera costituita da sedimenti variegati, intersecati, frammischiati in modo pressoché inestricabile?
In qualche caso si tratta di lavori molto perspicui, fatti sulla base di amplissime letture storico-filologiche-sociologiche.antropologiche e quant'altro, come dimostrato dalle poderose bibliografie. Ne viene fuori il discorso per cui i Vangeli sarebbero stati messi insieme con un lavoro di taglia e incolla di episodi veri e di altri inventati o comunque modificati a seconda dei preconcetti teologici della tale o della talaltra comunità.
A questo punto mi sembra di capire che molti o moltissimi sacerdoti, non volendo perdersi nelle ricerche, che possono durare decenni, o non avendo la voglia o il coraggio di uscire dallo stato clericale come durante lo tsunami di tonache alle ortiche seguito al Concilio, o nel caso migliore non curando la teoria perché di matrice popolare ( "ortoprassi piuttosto che ortodossia" ), spostino il baricentro della loro azione sul "sociale", a livello borghese ( "cattedra dei non credenti" )o periferico-proletario, misericordioso-dialogante oppure arrabbiato.
Per quanto mi riguarda, se dopo la lettura di uno di questi semenzai di dubbi, riapro sic et simpliciter le pagine del Vangelo sento un fascino semplice ma potente: nonostante ogni critica, sento che sono "PAROLE DI VITA ETERNA", connesse con quelle che Pascal chiamava "le ragioni del cuore", e non certo nell'accezione sentimentalista.
Non mi sembra certo un caso che Ratzinger, alla sua età ingravescente, con i suoi libri su Gesù abbia voluto gettare dei ponti da teologo privato fra il Cristo della fede e quello della storia.
Ogni tanto però, oltre a questo, si trovano altri aiuti preziosi. In questi giorni ho ripreso "Il Figlio eterno" un libro di Cristologia di Louis Bouyer (1913-1995 ) dottore in lettere classiche, poi pastore protestante e a 36 anni convertitosi al Cattolicesimo, infine dal 1944 sacerdote della congregazione oratoriana, la stessa di Newman.
Nei suoi testi una conoscenza vastissima della critica biblica di autori e scuole d'ogni indirizzo è messa al servizio non della negazione, ma della riconferma del dogma. E' lui, un esponente di una "terza via" fra i tradizionalisti e i novatori del Concilio, di cui ho letto che mise una grossa, indispensabile toppa alla messa bugniniana sul tavolo di una trattoria romana e che accusò di "crassa ignoranza" un certo cardinale molto popolare e molto pastorale.
Siccome fu anche un grande storico della spiritualità, aperto al contributo dei grandi russi come Florenskij, penso che ne riprenderò i testi.
Questo senza negare il valore della neoscolastica: il padre Garrigou-Lagrange era di una nitidezza concettuale inverosimile.
Chiedo scusa per la lunghezza dell'intervento.
un macigno di plastica appeso ad una altezza di venti metri sul soffitto della chiesa gesuita di Vienna, in Austria. La scultura è alta 8 metri, pesa 700 chili ; nelle intenzioni vuol simboleggiare la fede e i suoi aspetti minacciosi.
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Antonio V.
http://www.corriere.it/foto-gallery/esteri/14_novembre_28/vienna-pietra-sospesa-omaggio-dipinto-magritte-72d324e6-7742-11e4-90d4-0eff89180b47.shtml
Franco, interessante riflessione, e non c'è bisogno di scusarsi di niente per un commento lungo....
RispondiEliminaanzi ultimamente trovo sempre più interessanti gli interventi tuoi, di Tralcio come anche certi passaggi del Foco ha da ardere, ognuno secondo la propria sensibilità.
dici: "come si fa a basare il progetto della società sulla Regalità di Cristo quando dalla metà dell'800 è in corso una "demitizzazione", amplissimamente propagandata, che ne riduce la figura a quella di un profeta, di un mistico, di un trascinatore affascinante di folle che però rimane un uomo,
e si tiene ben aperto il fossato fra il "Cristo della fede" e quello "della storia", che ciascuno ricostruisce a modo suo?"
la diagnosi è più che esatta; come si fa....è proprio in questo senso che si dice qui della necessità di ripareggiare la verità.
Lo dovrebbero fare i papi; i cardinali e i vescovi... e tutti i credenti (che ne hanno gli strumenti).
In parte si tratta di strumenti teologici, in parte però si tratta sempre di fede, di professione di vera fede da fare nei vari contesti, anche se non si è ascoltati, con anche un po' di coraggio.
E' un arbitrio dividere il "Cristo della fede" dal "Cristo della storia".
Questo è un cavillo di chi in fondo non crede; perchè nel "Cristo della storia" cerca una dimostrazione solo umana, terrena, comprovabile empiricamente e oggettiva al valore di tutta l'opera di Cristo.
Ma anche a questi mi sentirei di dire: avete mai sperimentato Gesù Cristo nella vostra vita?
ma intendo quello dei Vangeli, delle S. Scritture, dei S. Sacramenti e della Tradizione?
Perchè noi parliamo di un Dio vivente che si rivela tuttora nelle vite dei credenti....
Dal momento che li hai citati, anche su Augias-Pesce: detto senza offesa veso di loro, ma Augias è ebreo e anche miscredente...come posso pensare, nonostante il martellamento televisivo etc, di trovare la verità sul Signore lì dove è negata già per partito preso?
le altre risposte, vedo, te le sei date anche da solo, poco dopo nel tuo scritto:-)
Dopo la lettura dei semenzai di dubbi, se riapro le pagine del Vangelo sono invaso da una parola che non è solo umana, "PAROLE DI VITA ETERNA", che rigenerano.
Mi sentirei di dire che anche la preghiera fatta con fede aiuta molto. (continua)
Mi fai venire in mente un passaggio nella 2nda lettera di S. Pietro, che scrivo volentieri:
RispondiElimina2S.Pietro 1, 16-19
"16 Infatti, non per essere andati dietro a favole artificiosamente inventate vi abbiamo fatto conoscere la potenza e la venuta del Signore nostro Gesù Cristo, ma perché siamo stati testimoni oculari della sua grandezza. 17 Egli ricevette infatti onore e gloria da Dio Padre quando dalla maestosa gloria gli fu rivolta questa voce: «Questi è il Figlio mio prediletto, nel quale mi sono compiaciuto».
18 Questa voce noi l'abbiamo udita scendere dal cielo mentre eravamo con lui sul santo monte. 19 E così abbiamo conferma migliore della parola dei profeti, alla quale fate bene a volgere l'attenzione, come a lampada che brilla in un luogo oscuro, finché non spunti il giorno e la stella del mattino si levi nei vostri cuori."
Quindi assiduità di preghiera e anche un atteggiamento di confidenza e gratitudine con il Vangelo e le Scritture è raccomandata.
C'è poi questa bellissima immagine
"finché non spunti il giorno e la stella del mattino si levi nei vostri cuori"....
che è come dire finchè Gesù si formi, in un certo modo, nei nostri cuori, -parallelismo caro alla mistica medievale, ma mai passato- così come osserviamo Maria Santissima ebbe Gesù in sè (in altro modo naturamente).
Quando l'avremo ricevuto e per fede e nei Sacramenti, nell'unzione dello Spirito Santo...sai dove li mettiamo quei libracci della stampaglia che c'è in giro?
Il Cristo mistico e il Cristo storico sono e appariranno una cosa sola, e la sua dimostrazione saranno le nostre vite santificate.
2Corinzi 3,2
La nostra lettera siete voi, lettera scritta nei nostri cuori, conosciuta e letta da tutti gli uomini.
2Corinzi 1,22
ci ha impresso il sigillo e ci ha dato la caparra dello Spirito Santo nei nostri cuori.