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martedì 18 novembre 2014

Sandro Magister. Il papa disorienta molti vescovi: un'intervista che ha fatto boom

Intervista di Sandro Magister a Goffredo Pistelli, su Italia oggi [qui]. Risposte asciutte ed essenziali, ma ferme ed inequivoche. Ieri, sul suo blog Settimo cielo così parla delle reazioni suscitate [qui]:
Una semplice intervista data di getto, “impromptu”, al bravo giornalista Goffredo Pistelli per il quotidiano economico “Italia Oggi” ha fatto il giro del mondo al di là di ogni aspettativa. È tutta e solo su papa Francesco. Ed è forse per questo che ha suscitato tanto interesse. Perché le domande e le inquietudini su di lui sono andate ultimamente crescendo in modo esponenziale.

È la conclusione di Sandro Magister che da 40 anni segue da vicino le vicende del Vaticano
Il Papa disorienta molti vescovi
Perché gioca su più piani e spesso si contraddice anche

Quest'anno ha festeggiato 40 anni di cronache vaticane, Sandro Magister. I suoi primi articoli su L'Espresso risalgono infatti al 1974. E ancora oggi, da quelle colonne ma anche dal sito del settimanale, continua a raccontare l'Oltretevere e la Chiesa tutta in maniera documentatissima ma senza riverenze di sorta.
E lui, nativo di Busto Arsizio, classe 1943, laureato in filosofia e teologia alla Cattolica, di romani pontefici ne ha seguiti tanti. Sull'ultimo, papa Francesco, le sue cronache si distinguono dal mainstream dei vaticanisti, e non esitano a sottolinearne le contraddizioni.

Domanda. Magister, papa Bergoglio, in questi mesi, ha goduto un successo planetario ma sono emerse anche alcune decisioni che hanno dato da pensare. Per esempio, lui che si è presentato come Vescovo di Roma, al Sinodo sulla famiglia ha richiamato persino i codici del canone che affermano il potere petrino.

Risposta. È vero, nel suo discorso conclusivo.

D. Ha delineato una visione condivisa e aperta del governo della Chiesa, ha commissariato i Francescani dell'Immacolata con metodo piuttosto duri e ha di fatto messo la mordacchia alle conferenze episcopali...

R. Alcune, fra cui quella italiana, sono, di fatto, annichilite.

D. E parlando ai movimenti popolari è parso riecheggiare certe analisi di Toni Negri sul lavoro, come lei ha scritto nel blog Settimo cielo, quando poi accetta il «licenziamento» di 500 fra calligrafi, pittori e stampatori dei quali l'Elemosineria vaticana ha deciso di non avvalersi più.

R. In effetti quella vicenda stride un po'...

D. ...come stridono le dure prese di posizione ultragarantiste, sulla giustizia e sul carcere, con la sua scelta di far carcerare preventivamente l'ex-nunzio di Santo Domingo, in attesa del giudizio per pedofilia.

R. È andata così.

D. Ecco, lei che è un vaticanista di lungo corso, che idea si è fatto?

R. Che le contraddizioni ci sono e rappresentano un giudizio fondato, basato sull'osservazione di parecchi mesi, inerenti la personalità di Jorge Bergoglio.

D. E che conclusioni trae?

R. È una persona che, nell'arco della sua vita e ora anche da pontefice, agisce su diversi registri contemporaneamente, lasciando varchi aperti e, a una prima lettura, molte contraddizioni. Ma quelle che lei hai ricordato non sono peraltro le uniche.

D. Segnaliamone di altre...

R. Quella di un Papa loquacissimo, che telefona, che accosta le persone più diverse e più lontane, ma tace sul caso di Asia Bibi.

D. La pachistana condannata a morte per apostasia da tempo in carcere...

R. Esatto, sulla cui vicenda papa Francesco non ha speso una parola. Così come è stato per le ragazze nigeriane rapite, per l'incredibile atto compiuto pochi giorni fa in Pakistan su quella coppia di sposi cristiani, bruciati in una fornace.

D. Sono storie che riguardano il rapporto con l'Islam, su cui torneremo. Ma queste contraddizioni qualcuno comincia a definirle «gesuitismo», nel senso di un pensiero cangiante.

R. In questi termini è una qualifica dispregiativa e non accettabile, anche se è vero che la spiritualità dei gesuiti ha mostrato storicamente di sapersi adattare alle situazioni più diverse e, a volte, in contrasto fra loro.

D. E contrastante è apparsa la gestione del recente Sinodo.

R. Una gestione accuratamente calcolata dal Papa e non lasciata al caso come si è voluto far credere, e che registra altri elementi contrastanti.

D. Per esempio?

R. Bergoglio che ha detto, e ripetutamente, di non voler transigere sulla dottrina, di stare con la tradizione delle Chiesa. Ma poi ha aperto discussioni, come quelle sulla comunione ai risposati, che effettivamente toccano i capisaldi del magistero.

D. Perché?

R. Perché è inesorabile che la comunione ai risposati arrivi all'accettazione delle seconde nozze e quindi allo scioglimento del vincolo sacramentale del matrimonio.

D. Non sono un vaticanista, ma la sensazione, dall'esterno è che stia diffondendosi un po' di sconcerto e non solo nelle gerarchie. Peraltro anche in settori non certamente definibili come tradizionalisti...

R. Questo è indubbio. Ci sono esponenti di notevole rilievo e non certo lefebvriani che lo fanno capire, anche se non lo esprimono in termini drastici e oppositivi. Neppure il cardinal Raymond Leo Burke, l'ex prefetto della segnatura apostolica recentemente rimosso, l'ha fatto, perché non c'è una corrente pregiudizialmente ostile al pontefice. Certo, ci sono manifestazioni evidenti di disagio.

D. Facciamo qualche esempio?

R. Prendiamo l'episcopato degli Stati Uniti, ossia i vescovi di uno dei più numerosi popoli cattolici del globo. Quella conferenza episcopale, negli ultimi anni, ha espresso una linea coerente e battagliera sul terreno pubblico, anche nei confronti di certe decisioni di Barack Obama sui temi etici. Una linea condivisa da numerosi prelati di rilievo. Un collettivo, più che una somma di singoli, un nucleo dirigente, diciamo.

D. E dunque gli americani?

R. Sono piuttosto a disagio. Lo sono cardinali e arcivescovi come Timothy Dolan a New York, Patrick O'Malley a Boston, José Gomez a Los Angeles o Charles Chaput a Philadelpia. Un episcopato da cui proviene lo stesso Burke, che non è certo confinabile a marginali circuiti tradizionalisti, ma continua ad essere parte di una delle Chiese nazionali più solide.

D. E anche la Cei, si diceva prima, appare un po' in difficoltà.

R. Ce n'è di difficoltà, a mettersi al passo di questo papa. Con un presidente, Angelo Bagnasco, che sembra più in difficoltà di tutti.

D. Anche perché si era apertamente indicato il suo successore nell'arcivescovo di Perugia, Gualtiero Bassetti, creato cardinale da Bergoglio.

R. E invece, mi risulta che anche Bassetti sia fra i vescovi italiani a disagio.

D. Fra gli italiani, i più espliciti sono stati forse il milanese Angelo Scola e il bolognese Carlo Caffarra.

R. Lo sono stati intervenendo prima e durante il Sinodo. Ma era inevitabile considerando la decisione del papa di affidare al cardinal Walter Kasper l'apertura della discussione, e quindi in pratica l'apertura delle ostilità.

D. Perché?

R. Perché Kasper ripropone oggi, tali e quali, le tesi sconfitte nel 1993 dal binomio Giovanni Paolo II e Joseph Ratzinger, ques'ultimo nelle vesti di prefetto del Sant'Uffizio.

D. Sì, il Papa ha lanciato Kasper, ha fatto segretario speciale del sinodo monsignor Bruno Forte che, durante i lavori ha pesato, tanto da suscitare anche le reazioni di qualche padre sinodale, ma poi, alla fine, Francesco è intervenuto bacchettando gli uni e gli altri. Quasi un vecchio dc contro gli opposti estremismi.

R. È un altro dei moduli espressivi ricorrenti di questo pontefice: la reprimenda di una parte e all'altra. Però, a voler fare un inventario, le sue bacchettate ai tradizionalisti, ai legalisti, ai rigidi difensori dell'arida dottrina, appaiono molto più numerose e mirate. Quando invece se la prende con i buonisti, non si capisce mai a chi si riferisca.

D. Il Sinodo ha lanciato sempre più il direttore della Civiltà cattolica, padre Antonio Spadaro.

R. Si atteggia ormai a portavoce del Papa e la rivista dei gesuiti, che era avviata a un progressivo declino (già con lui direttore, che si occupava molto di web e di socialnetwork), oggi è espressiva del vertice supremo vaticano. Specie dopo la prima grande intervista col papa gesuita. Mentre il ghostwriter di Francesco è Manuel Fernandez, il rettore dell'Università Cattolica di Buenos Aires, che il papa ha fatto arcivescovo. È con Fernandez che Francesco ha scritto la Evangeli Gaudium, così come in precedenza aveva scritto con lui il documento di Aparecida in Brasile, nel 2007, quando l'allora arcivescovo di Buenos Aires condusse in porto la conferenza dei vescovi latino-americani, documento che per molti è l'anticipazione di questo papato.

D. A fronte di un grande consenso, c'è anche chi, come lo scrittore Antonio Socci, contesta persino la validità dell'elezione del papa. Ha letto il suo libro Non è Francesco (Mondadori)?

R. L'ho letto in una sera, d'un fiato, per quanto siano oltre 300 pagine. E non per la tesi dell'invalidità dell'elezione, a causa dell'annullamento di uno scrutinio in conclave, a motivo di una scheda bianca in più. Una tesi a mio parere inconsistente.

D. E allora perché la lettura è risultata interessante?

R. Per quello che sta determinando il successo del libro, tanto da spingerlo ai vertici delle classifiche, sopravanzando gli stessi libri di e su Bergoglio. E cioè perché ricostruisce, con fatti e parole incontestabili, le contraddizioni che abbiamo citato.

D. Un libro di cui nessuna parla, quasi rischiasse di incrinare la popolarità di Francesco, che è enorme. A dispetto di questo consenso, però, non aumenta la pratica religiosa e, anzi, cresce l'avversione, anche pubblica, al cattolicesimo. Bergoglio sì, il resto no.

R. Anche la popolarità dei predecessori, non dimentichiamolo, è stata fortissima. Giovanni Paolo II ha conosciuto un successo mondiale e non solo negli anni dell'affronto della malattia. E anche Benedetto XVI, tra il 2007 e il 2008, raggiunse i vertici nei sondaggi, anche se lo si dimentica. Il suo viaggio negli Usa fu il culmine, con una grande e positiva accoglienza anche da parte dell'opinone pubblica laica.

D. E dunque qual è la differenza?

R. Che i predecessori erano popolari soprattutto dentro la Chiesa, anche se contestati aspramente da punte robuste della pubblica opinione non cristiana. Mentre la popolarità più appariscente di Francesco è fuori, anche se non provoca ondate di convertiti. Anzi, con lui c'è un certo compiacimento nella cultura estranea o ostile al cristianesimo.

D. In che senso?

R. Nel vedere che il capo della Chiesa si sposta verso le loro posizioni, che sembra di comprendere e persino accettare. La vicenda dei ripetuti colloqui con Eugenio Scalfari è esemplificativa: il papa accetta che il fondatore di Repubblica, una volte il più duro contestatore del pontefice, pubblichi di questi colloqui tutto quello che vuole.

D. Anzi, Scalfari stesso ha dichiarato di aver pubblicato anche quello che Bergoglio non aveva detto.

R. Esatto. Ma, in tutto ciò, non c'è alcun avvicinamento al cristianesimo. Il cristianesimo messo sulla bocca di Bergoglio non è più provocante, non fa problema come prima, lo si può trattare con cortesia, superiorità, distacco. Il cristianesimo conta meno. Basti pensare che al presidente del consiglio, Matteo Renzi, cattolico, di cosa faccia la Cei non importa nulla. Insomma, da una situazione di confronto o di conflitto, siamo passati al disinteresse.

D. Col mondo musulmano, papa Francesco è silente. E anche il segretario di Stato, Pietro Parolin, intervenendo recentemente all'Onu, è stato molto prudente. Alcuni parlano di una grande cautela e, quando lo fanno, citano il discorso di Benedetto XVI a Ratisbona, che provocò reazioni e anche morti.

R. È una cautela spinta all'estremo che però, in concreto, non vedo quali vantaggi produca, non mi pare che si risolva in un aiuto, anche minimo o parziale, ai cristiani di quelle regioni. La cautela si può capire, se si misura sulla proporzionalità dell'effetto, vale se produce minore danno. La situazione mi ricorda il silenzi di Pio XII sugli ebrei.

D. Una polemica storica, anche recente...

R. Papa Pacelli fece di tutto per salvare gli israeliti, anche personalmente in Vaticano, ora lo sappiamo. Ma esitò a denunciare apertamente la cosa temendo che accadesse come in Olanda, dove alla denuncia di alcuni vescovi seguirono persecuzioni anche peggiori.

D. Però questo silenzio permane.

R. Salvo il cardinale Jean-Louis Tauran, prefetto del dialogo interreligioso, che non risparmia giudizi anche severi.

D. Il punto qual è?

R. È che ci sono potentati come l'Isis, con cui ci si affretta troppo a dire che l'islam non c'entra, ma che sono invece nutriti di un islamismo radicale, che non ha risolto la questione della razionalità e quindi del rapporto tra fede e violenza. Cioè proprio ciò che aveva denunciato papa Ratzinger a Ratisbona. E infatti l'unico vero dialogo tra cristianesimo e islam è nato da quel discorso, con la successiva lettera dei 138 saggi musulmani [qui].

D. Anche se la visita alla Moschea Blu di Istambul, l'anno dopo, fu considerata una riparazione di Benedetto XVI.

R. Ratzinger poté fare quel gesto, proprio per aver detto quelle cose Ratisbona. Il suo giudizio non era enigmatico, si capiva benissimo, l'aveva espresso con chiarezza cristallina.

D. E Francesco è chiaro?

R. Talvolta no. Quando a Betlemme si ferma davanti al muro che divide i territori da Israele e resta in silenzio assoluto: non si sa cosa intenda dire. E quando a Lampedusa grida «vergogna», non è chiaro chi e perché debba vergognarsi. L'Italia che ha salvato migliaia e migliaia di vite? Perché non lo dice? Spesso ci sono parole e gesti che sono volutamente lasciati nell'indeterminatezza.

D. Non c'è il tempo per parlare delle vicende vaticane, come quella di Ettore Gotti Tedeschi, che fu rimosso dallo Ior sotto la segreteria del cardinal Tarcisio Bertone, ma di cui è emersa, a più riprese, la correttezza. Anche con l'archiviazione da parte della magistratura italiana.

R. Gli si nega una riabilitazione. Ha chiesto un colloquio al papa ma gli è stato rifiutato.

D. La Chiesa «ospedale da campo» a volte tiene le porte serrate.

R. È così.

47 commenti:

  1. Il presidente della conferenza episcopale polacca mette i puntini sulle i...

    http://rorate-caeli.blogspot.com/2014/11/the-great-division-polish-bishops.html#more

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  2. Chissà, forse questo disegno lucido al quale tutti all'inizio non abbiamo potuto fare a meno di pensare non esiste, guardando le cose a distanza di quasi due anni. Forse (il dubbio è d'obbligo) questo è un papato che procede a casaccio, cercando di fare del nuovo ma senza avere le idee chiare. Negli ultimi giorni, va pure notato, sono venute prese di posizione nette contro aborto, eutanasia e matrimoni gay in linea con la dottrina cattolica (e infatti i media ne hanno parlato pochissimo), il che però non annulla tutto quello che c'è stato prima, in specie sinodo e dintorni. Magister è uno di quelli - ancora pochi - che stanno mettendo in fila le contraddizioni e la confusione sempre più palesi.

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  3. Degno di nota il pensiero conclusivo, cattolico tutto ciò che il Vescovo polacco dice.

    Rispondendo ad una domanda di uno dei giornalisti che gli chiedevano se ha cambiato la sua linea, perché in passato sembrava essere un rappresentante della parte liberale del dell'Episcopato, Abp. Gądecki risposto che le categorie di "liberale" e "conservatore" sono stati presi in prestito dal dominio politico, ancora una volta trasferiti al dominio religioso non descrivono correttamente la realtà della Chiesa. In ordine ecclesiastico non ci sono cose come l'approccio "liberal" o "conservatore" per la fedeltà al Magistero della Chiesa. Al massimo, si può essere fedeli alla Tradizione della Chiesa o si può essere infedele.

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  4. Si può essere fedeli alla tradizione della Chiesa o infedeli, giusto, ora bisognerebbe essere onesti e dirci chi è fedele alla tradizione della Chiesa e chi no, è questo l'unico mea culpa che vorremmo sentire dal Papa fino al sacrestano, chi è rimasto fedele?

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  5. Al massimo, si può essere fedeli alla Tradizione della Chiesa o si può essere infedele.

    Il problema di oggi è a quale Magistero si fa riferimento?

    Se ancora fondiamo i nostri principi sulle definizioni perenni, contenute anche nel magistero post conciliare, ci siamo. Ma, poiché non tutti i contenuti del magistero ordinario post-conciliare sono inequivocabilmente in continuità con la Tradizione, l'elemento cosiddetto "liberal" - nel senso di innovatore in rottura checché lo si voglia negare - lo troviamo in essi e nelle conseguenti applicazioni pastorali.

    Non mi riferisco con questo al vescovo polacco. Replico semplicemente alla sua osservazione, giusta in linea di principio, ma problematica in ragione della prassi corrente.

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  6. In effetti le ultime esternazioni del vdr appaiono piuttosto in linea con la dottrina. Ma la domanda e': esprimono esse il vero sentire del vdr, o sono state pronunciate per tacitare le critiche (alle quali e' sensibilissimo) che emergono con sempre piu' forza soprattutto nella Chiesa statunitense? Fra l'altro leggo oggi che Bergoglio a settembre 2015 sara' a Philadelphia, nella diocesi di Mons. Chaput,per partecipare all'incontro mondiale delle famiglie. Ossia un mese prima del sinodo ordinario sulla famiglia.

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  7. https://it.celebrity.yahoo.com/notizie/mara-maionchi-stronca-suor-cristina-080000613.html?vp=1

    Il buon senso in partibus infidelium

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  8. Mic, nella tua posta di gmail,troverai la traduzione dell'intervista all'Abp. Gądecki.

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  9. La contraddizione è figlia della confusione. E dove c'è confusione non c'è la Saldezza della Fede.

    Quello che si vede oggi, come acutamente è stato già fatto notare, è una Barca senza timone. Navighiamo a vista, senza Guide, o per lo meno senza Guide che decidano risolutamente di mettersi alla testa dei fedeli.

    Questo genera solo caos. E il caos è il "brodo primordiale" per l'errore diffuso e generalizzato. Un recente articolo di Camilleri, molto bello, faceva notare che in questa situazione i fedeli non sanno più distinguere la destra dalla sinistra. Il Peccato dalla Volontà di Dio.

    Questo è VERO. E lo sperimento nella mia realtà parrocchiale. Non si conosce più il valore metafisico di ogni AZIONE. C'è una superficialità allucinante, e l'ignoranza dei fondamenti.

    Ma di chi è la colpa? Domanda retorica...

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  10. Forse (il dubbio è d'obbligo) questo è un papato che procede a casaccio, cercando di fare del nuovo ma senza avere le idee chiare.

    Non ci credo, purtroppo. Il bergoglismo non è nuovo, è la dottrina ufficiale della chiesa in America Latina da oltre 40 anni. Sanno benissimo cosa fanno, e anche i risultati di ciò che fanno. Hanno quasi distrutto (ferocemente) la chiesa in Brasile e dintorni ma dicono che mai è stata così bene. Quello che chiamano chiesa non è la Chiesa una santa e apostolica, ma una federazione di religioni a fini politico-filantropici, anche essa in fallimento.

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  11. Ed è anche vero che il termine "Tradizione Sacra" non lo conosce più nessuno. E che, nei fatti, vale solo la Tradizione ATTUALE. Quella di OGGI.

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  12. @Annarè

    chi è rimasto fedele?

    Questa domanda ce la sentiremo rivolgere anche da Nostro Signore Gesù Cristo, quando tornerà.

    Ad oggi la risposta è difficile. Molto difficile da dare.

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  13. Stefano, per noi certamente è difficile, ma per Pietro non lo dovrebbe essere, non è il depositario della Fede? Qui non si comprende se il Papa è disonesto, cioè sta giocando con la fede e le anime, se è ignorante (nel senso non offensivo, ma nel vero senso) del deposito della Fede, se è malato (megalomania?), se è ricattato, è con la tradizione o è contro la tradizione, qualche cardinale onesto o vescovo dovrebbe dircelo. Però è anche vero come dice Mic, di che tradizione si parla? Si sa cosa è la tradizione?.
    Credo comunque che non siano tutti ottusi, tutti ignoranti, tutti sprovveduti, o tutti in mala fede, qualcuno mi pare comincia ad alzare le antenne, ma forse non è ancora pronto a dirci come stanno le cose chiaramente.

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  14. Bergoglio è tutto e l'incontrario di tutto, prendere o lasciare.......sarebbe meglio astenersi dagli insulti che piovono su molti blog sedicenti tradi, (non riferito a questo).

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  15. OT news senza commento: 27/nov/2014 verrà presentato il libro 'Amore e sesso ai tempi di PF' di I.Ingrao ed.Piemme, interverranno Bonino, Fisichella, Letta G.

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  16. Alessandro Mirabelli18 novembre, 2014 17:10

    Il contenuto dell'intervista a Magister e' condivisibile al 90%. L'unico punto che non mi trova d'accordo e' quando cassa l'ipotesi socciana sull'invalidità dell'elezione. Tale Ipotesi invece non è manifestamente infondata.

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  17. "Il problema di oggi è a quale Magistero si fa riferimento?"
    Fino a BXVI (vogliamo escludere la veritatis splendor, la fides et ratio, caritas in veritate ecc? secondo me impossibile m)Poi chiaro che, a tempo debito, andranno messi i puntini sulle i sui documento cvii.. ma a tempo debito...

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  18. m se le cose avranno attuazione pratica nel verso che temo (aperture su tutta la "linea") bisognerà pure trovare un perché, ed allora la tesi di socci.. (che se lo sta già domandando)

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  19. Devo esplicitare che nel dire " a quale magistero bisogna fare rigerimento? "
    non ho inteso escludere il magistero postconcilare, ma ho specificato che di questo va preso quanto è davvero in continuità nel senso dell'oggettività dei contenuti e non del soggetto che li interpreta e li applica in modo sempre nuovo a seconda dei tempi.

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  20. E, certamente, i puntini sulle i per il "ripareggiamento" della verità solo un papa potrà farlo. Dio solo sa quando.

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  21. Dall' intervista del cardinal George, del quale si e' parlato in un altro post, emerge che lui Bergoglio non lo conosceva affatto, ma ne aveva parlato con i cardinali brasiliani( sic e sigh) che ne avevano tessuto le lodi.
    Montini era Arcivescovo di Milano, era stato Ssottosegretario di Stato con PIo XII, difficile che non fosse conosciuto, anche perché allora il collegio cardinalizio era quasi esclusivamente europeo.
    Woytila era sconosciuto ai fedeli, ma , si dice, conosciutissimo dai cardinali per il lavoro svolto
    durante il Concilio. Ratzinger era Prefetto dellla CdF da 20 anni, l' ombra di GPII, tutti lo conoscevano.
    Ma Bergoglio ! MA SI PUO ELEGGERE UNO A PAPA NON CONOSCENDOLO ? gli Americani non avevano già fatto la cappellata elegendo Obama, dovevano farne un' altra? almeno il Ppresidente USa sta su 8
    anni e basta, ma un papa può restar tale per 10-15 anni.
    Ma si può essere più superficiali di cosi? Un vescovo e cardinale di gran diocesi ? Comincio a capire perché ogni tanto scoprono di aver preti indegni...se tanto mi da tanto, capacita' di conoscre gli uomini ZERO !
    A parte il fatto che io di quel che dice un cardinale brasiliano, vista la situazione del cattolicesimo cola', non mi fiderei neanche mi regalasse un rosario !
    E mi sa che l' ipotesi di Socci, di una forzatura per non dare il tempo di riflettere, ma fare in fretta in fretta, il mondo, la Chiesa non può restare un giorno di più in questa situazione- mi par di sentirli- sia proprio fondata. E' vero, Magister la liquida in fretta, troppo in fretta, per non lasciar dubbi, che anche lui non sia convintissimo, ma, almeno su questo, preferisca non allontanarsi troppo dal " seminato".

    Rr

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  22. Cara Rosa,
    Sembra si possa votare un papa, non conoscendolo, per motivi molto banali. Quello che riferisco è il caso singolo di un cardinale , di cui non faccio ovviamente il nome, che in una circostanza conviviale ha "confessato" di non conoscere affatto Bergoglio, ma di averlo votato per "simpatia" perché a differenza degli altri, molto sostenuti, incontrandolo in un corridoio gli aveva detto sorridendo "Buongiorno eminenza" (in italiano)....

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  23. Alessandro Mirabelli18 novembre, 2014 20:19

    La fretta, la fretta e' stata la quintessenza di quel conclave. Appena arrivato l'ultimo cardinale a Roma ,il vietnamita, tutti e subito appassionatamente in conclave. Hanno addirittura fatto modificare la costituzione conclavaria a Ratzinger verso il 20 febbraio perché fretta urgebat eos. Ed ora vediamo i risultati.

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  24. Alessandro Mirabelli18 novembre, 2014 20:21

    @ Mic: se quanto raccontato da quel cardinale e' vero ... suggerisco subito un trattamento sanitario obbligatorio.

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  25. Lui lo ha detto. Se è vero non posso saperlo, ma temo di sì. E ti do' ragione.

    Però, oltre alla prova di un caso di pochezza unica, è un elemento in più a favore della "fretta"...

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  26. Ripropongo il commento di Silente dell'11 novembre 2014 14:57, a proposito del libro di Socci "Non è Francesco":

    "Invito tutti a comprarlo, leggerlo, regalarlo, divulgarlo. Ad
    organizzare presentazioni ovunque possibile (soprattutto nelle
    parrocchie). A recensirlo se abbiamo accesso a riviste. A richiederne l'acquisto da parte di biblioteche, comunali o parrocchiali.
    Ci sono molti modi per combattere la buona battaglia. Non lasciamoceli sfuggire. Silente"

    Nel nostro piccolo ci eravamo sentiti in sintonia e sincronia con Silente: avevamo già provveduto a redigere un breve articolo di presentazione, inviato sia ai quotidiani della regione con preghiera di pubblicazione sia ad un consistente numero di amici e conoscenti sotto la forma di una newsletter.
    Le reazioni sono state finora pochissime ma molto marcate.

    Di questo abbiamo informato anche Socci stesso che ci ha ringraziato, dopo di che abbiamo colto l'occasione per menzionargli anche quegli aspetti del libro che non abbiamo apprezzato, come per esempio quello sdegnoso prendere le distanze da De Mattei e da coloro che si appellano alla Tradizione.
    Marius5328

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  27. Marius,
    ho il tuo bellissimo messaggio nelle bozze; ma la cronaca incalzante me lo ha fatto lasciar lì. Credo che avremo occasione di riprenderlo... anche perché condivido l'impressione positiva sul libro di Socci, che non ha fatto il nostro percorso sulle distorsioni del concilio, ma scrive da credente e con molta onestà intellettuale. E non poco coraggio, c'è da aggiungere, oggi come oggi.

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  28. E, certamente, i puntini sulle i per il "ripareggiamento" della verità solo un papa potrà farlo. Dio solo sa quando.

    Ci toccherà aspettare un po' di tempo, temo. Ma forse nemmeno tanto ...

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  29. "ripareggiamento" della verità

    Direi meglio: RIPARAZIONE.

    Vogliono strappare la Fede nuziale infilata da Cristo all'anulare della sua Sposa, la Chiesa: l'Eucaristia. Vincolo indissolubile.

    Questa è la Partita che si sta giocando.

    Il "Ripareggiamento della verità" non può che comportare un percorso doloroso di purificazione. Chi potrà guidare questo percorso? Certamente "solo un papa potrà farlo". Un "Vescovo vestito di bianco", ad esempio.

    Saluti a mic

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  30. La Messa Straordinaria puo essere proibita dall'autorità - quindi questo significa che l'autorità, può in ogni momento, senza alcuna motivazione commissariare qualunque ordine e proibire non solo la Messa antica, ma tutta la Dottrina bimillenaria. Questo vuol dire che tutti i fedeli Cattolici che seguono la Chiesa cattolica Romana e che hanno avuto in dono da un Papa, legittimo canonicamente, una Legge Universale della Chiesa per mezzo di un motu proprio il Summorum Pontificum et Universae Ecclesiae, possono trovare un'altro papa (dubbio) che contraddice i Papi precedenti e non solo ma che elimina Leggi universali di altri Papi.
    Questo è solo arbitrio e non Legge Ecclesiastica, e credo che nessun fedele veramente cattolico dovrebbe seguire tali sentenze; e se se ci dovessero essere vescovi che impongono, dovrebbere essere disobbediti in quanto contro le Leggi Divine e non solo canoniche. Sono sempre più convinto che Socci abbia veramente ragione del conclave.
    In 50 anni ho avuto mille dubbi della legalità del concilio e postconcilio, ora li elevo al quadrato.
    La Chiesa ha bisogno di migliaia di Cardinali Burke.

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  31. Che pena questi mezzi di comunicazione che ti usano violenza , che vogliono indottrinarti a forza , che ti vogliono obbligare ad accettare le loro menti distorte !
    Vogliono per forza farti digerire le loro porcherie e magari costringerti ad imitarli ! Ma Non si sfugge , prima o poi verra' il Giudizio ! Per tutti !
    http://www.lanuovabq.it/it/articoli-diritto-o-delitto-alle-femen-nessun-spazio-10966.htm

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  32. Almeno Mosca non si e' bevuta ancora il cervello :
    http://www.avvenire.it/Chiesa/Pagine/anglicani_donne_vescovo.aspx

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  33. Burke invita il papa a non riprendere nel sinodo del 2015 le questioni che contrastan con la dottrina

    http://www.riposte-catholique.fr/riposte-catholique-blog/breves/le-cardinal-burke-appelle-le-pape-a-ne-plus-toucher-aux-divorces-remaries-en-2015

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  34. Ci sono cardinali brasiliani e cardinali brasiliani. Tra Cláudio Hummes o Braz de Elvis e Odilo Scherer c'è tutto il cielo. Scherer è stato molto vicino alla vittoria nel Conclave, e sarebbe eletto se non fosse il tradimento di alcuni, tra cui l'arcivescovo emerito della sua stessa arcidiocesi. E sarebbe un papa infinitamente migliore di Bergoglio. E non l'ho mai visto dando la comunione a un peccatore pubblico come Wladimir Luxuria.

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  35. Bernardino, la Chiesa avrebbe bisogno di tanti mons Lefebvre più che di cardinali Burke, non è che prima di papa Francesco le cose andassero molto meglio, era solo apparenza, ma il veleno circolava già con il silenzio anche del cardinal Burke. Per carità sono felice che si stia rendendo conto della deriva a cui siamo approdati, e spero continui su questa strada, magari arrivando alla radice del problema.

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  36. Annarè, la chiesa, cioè i fedeli hanno bisogno anche di punti di riferimento viventi in carne e ossa...

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  37. Si, cara Maria, ma anche i defunti possono essere di incoraggiamento alla ribellione, possono spingere a raccogliere la loro eredità, tanto più che sappiamo che "Ecclesia Magister Vitae", e in questo caso mi riferisco solo alla FSSPX, la vera, unica Chiesa Cattolica odierna, secondo me (sbaglierò anche ma, nel dubbio, non prendo niente della Chiesa 2.0, vaticnsecondista, massonica, comunista, protestante, ecumenista; nel dubbio, meglio rimanere saldamente attaccati alla Tradizione)-

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  38. mic: anche di punti di riferimento viventi in carne e ossa...

    Sicuramente qualcuno di quei "punti di riferimento" avrà modo di leggere i blog cattolici, e in particolare questo, che è uno dei migliori. Forse, ogni tanto, essi lasciano anche qualche pensiero, seppure in anonimato o vergato servendosi di un nick più o meno fantasioso.
    Cosa ci aspettiamo da loro? Se facenti parte del clero, in quanto secolari o religiosi, credo non ci si debba attendere molto di più di questo, perché essi - per motivi abbastanza comprensibili - temono di essere scovati e puniti. Il più coraggioso, il benemerito cardinal Raymond L. Burke, seppure "rimosso" dal suo alto ufficio, conserva tuttavia il suo ruolo, seppure diminuito.

    Non da questi personaggi potrà venire una Guida credibile. Rivolgiamo piuttosto il nostro pensiero a qualche altro Pastore, suscitato direttamente dall'Altissimo, che magari neppure è sacerdote. A quest'uomo in carne e ossa, figlio amato della Chiesa, che magari ci starà leggendo, dico: ora che la tua Madre è finita tra le braccia del suo nemico, rinnovando in te ricordi dolorosissimi seppur lontani nel tempo, trova in te il coraggio di seguire la tua strada fino in fondo e preparati a "salire il Monte". Sconosciuto al mondo ed anzi insignificante, eppure dono della Madre di Dio accetto al Cielo. Uomo dei dolori, resta fedele fino in fondo alla tua storia, anche quando le difficoltà parranno prevalere. Quando finalmente, sotto la grande Croce, avrai portato a compimento la tua missione, allora sarà tanto più necessaria quell'assistenza della tua Madre celeste. Figlio prediletto, amico nostro, io non so bene in che modo il mondo ti potrà riconoscere. Eppure io so che quando le tue parole, la tua voce, si espanderà nell'etere, il Gregge si metterà alla tua sequela, perché tu ci condurrai alla salvezza.

    Io sono certo che il soccorso verrà quando tutto sembrerà perduto. Prego Iddio di trovare la forza di incamminarmi dietro ai tuoi passi. Uomo dei dolori, figlio amato, vittima e Pastore.

    Agnus redemit oves
    Christus innocens Patri
    reconciliavit peccatores

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  39. Annarè,
    Non discuto sugli insegnamenti luminosi di mons. Lefebvre e sull'azione benemerita della FSSPX, che è un vero faro nella tempesta. Ma non è cosa buona e giusta metterla né in contrapposizione con Roma (anche se Roma ha la febbre) né dire che è la vera Chiesa, perché non lo ha mai fatto neppure mons. Lefebvre.
    Inoltre la Chiesa non è costituita solo da uomini di chiesa infedeli o corrotti e da fedeli indifferenti o eretici. C'è una realtà sommersa che non conosciamo ancora non interamente protestantizzata e dobbiamo considerare anche quella. Poi ognuno nel suo contesto e a seconda delle situazioni farà le scelte che crede.
    Certo ora, col nuovo corso, il rischio si fa ancora piú serio e l'impegno di tutti (a partire dalla preghiera) più stringente....

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  40. Certamente ci sono cose più grandi noi e viviamo un tempo oscuro. Ma messaggi come quello 16:26 mi lasciano molto perplessa.

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  41. Ha detto bene: si tratta di un messaggio.

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  42. Amici miei,

    Guida maiuscolo
    Figlio prediletto
    Uomo dei dolori
    vittima e Pastore.

    Conosco solo Gesù Cristo, il Signore, con questi nomi. Non ci può essere nessun altro. Lui è già venuto. Non so come vorrà salvarci in questo passaggio epocale che non so se coincide con la fine dei tempi o con la fine di un tempo. Ma fino alla sua seconda venuta, alla fine dei tempi che solo il Padre conosce, non seguirò alcun altro sedicente figlio ecc. ecc., con gli stessi nomi che appartengono al mio Signore.

    Certo che di questi tempi, ci arriva di tutto e di più...

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  43. Evidentemente, non era un messaggio per lei. Fa bene a seguire il suo Signore. E' anche il mio.

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  44. Anonimo,
    Ho potuto appurare che ci sono recenti rivelazioni private che riconoscono il Signore, ma ho constatato, approfondendo, che sono il ricettacolo di eresie.
    Non so dunque lei da che pulpito parli. Ma la cautela è d'obbligo.

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  45. "Dio si è fatto uomo perché l'uomo si facesse Dio" (S. Agostino, Nella Natività del Signore 371).

    L'evento Fatima non descrive semplicemente la liquidazione del papa cattolico, come alcuni vorrebbero far credere, ma molto di più. La Chiesa, finita tra le braccia mortali del suo nemico, e perciò Donna infedele, necessita di purificazione: "Se qualcuno commetterà un'infedeltà e peccherà per errore contro cose riservate al Signore, porterà al Signore in sacrificio di riparazione, un ariete senza difetto preso dal gregge" dice il Levitico.

    Solo sul Monte, ai piedi della Croce, questo sacrificio verrà portato a compimento e giungerà a perfezione. Quel Monte non è semplicemente un monte, ma è - direi - un altare. Non è eresia, ma pura dottrina cattolica.

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