Mi sono imbattuta in un esempio concreto di quell'affrontare una questione ineludibile aggirando l'ostacolo della denuncia diretta, che noi abbiamo espresso qui. Mentre il discorso sull'ecumenismo è chiaramente formulato [qui] nonché in una miriade di articoli e discussioni di cui è costellato questo nostro percorso, che chi frequenta il blog ben conosce.
Oggetto specifico della mia osservazione di oggi è lo scarno commento di Mons. Antonio Livi, sotto riportato, che rinvia al suo ultimo articolo su la Bussola quotidiana [qui]: Ortodossi: bei gesti, nessun vero passo avanti. [Sull'atteggiamento di Mons. Livi vedi anche]
Oggetto specifico della mia osservazione di oggi è lo scarno commento di Mons. Antonio Livi, sotto riportato, che rinvia al suo ultimo articolo su la Bussola quotidiana [qui]: Ortodossi: bei gesti, nessun vero passo avanti. [Sull'atteggiamento di Mons. Livi vedi anche]
Ora, se lo stile della comunicazione indiretta - come già osservavo [qui] insieme ad una valutazione panoramica della situazione - denota una estrema forma di riguardo per la persona del papa[1], ciò tuttavia avviene a scapito di una informazione chiara e distinta su ciò che davvero fa problema e relative conseguenze (del resto basta osservare la differenza tra l'immagine scelta a corredo dell'informazione cui mi riferisco (inserita a lato) e le molte altre che hanno fatto il giro del mondo (come quella visibile sotto). Dunque, girare la pizza, invertendo i soggetti e sorvolando su gesti davvero sconcertanti, affermando i principi ma senza mettere in risalto che il comportamento del papa appare ignorarli e oltrepassarli, mi sembra inadeguato rispetto alla gravità della situazione. Siamo certi che tutti i lettori, ma anche gran parte della stessa attuale gerarchia, siano attenti nel cogliere la discrepanza tra evento e principi?
Dice Mons. Livi: «I gesti di cordialità e di rispetto per il Papa da parte del patriarca di Costantinopoli Bartolomeo, sono una notizia positiva [qui assistiamo all'evidente contrario, con un papa peraltro spoglio di tutte le sue insegne ed un Patriarca rivestito dei simboli della sua dignità]. Ma la dottrina sullo Spirito Santo e la questione del primato nella Chiesa restano i veri nodi che impediscono la piena unità. E su questi le parole di Bartolomeo non segnano alcun progresso reale. La giurisdizione del vescovo di Roma deriva dal dogma e non può essere accantonata senza commettere un grave peccato contro la fede».
Noi - come qualunque fedele non distratto né lontano - non facciamo confusione tra ecumenismo e dialogo interreligioso (uno degli argomenti addotti da Mons. Livi), così come distinguiamo tra normali "gesti di amicizia e rispetto tra istituzioni" (che, è noto, in questo caso non rivestono tutta l'ortodossia, ma costituiscono pur sempre un passo in una certa direzione) e gesti - chiamiamoli "simbolici" - che "parlano" visivamente di "sottomissione" inadeguata, impropria e inopportuna sia rispetto al ruolo del papa che al significato che poi ad essi attribuiscono i media oppure i "commentatori cattolici animati da buone intenzioni ma non hanno le idee chiare sugli scopi dell'ecumenismo". Non sono proprio certi gesti e comportamenti che li autorizzano a pensare che "sia ora di abbandonare il lavoro dei teologi"? E questo non lo ha detto lo stesso papa, che applica la prassi e oltrepassa il diritto e la dottrina, peraltro apostrofata con espressioni di disprezzo, e sta proseguendo nella sua opera di "Grande Riformatore"? E coloro che sono orientati in questa direzione non sono forse i soli ad essere ben lontani dalla consapevolezza che sia "una pia illusione mettere da parte il dogma", ma sono anzi convinti del contrario; tant'è che ormai il magistero pastorale, non più definitorio, lo "fa" e basta, senza codificazioni e neppure spiegazioni, sull'onda del sentimentalismo e della spinta della cultura o dell'ideologia del momento? Certo occorre fare i conti col resto dell'ortodossia e con una Tradizione che ancora "tiene"; ma intanto la china non è di quelle più augurabili e certe deformazioni corrono il rischio di provocare danni non immediatamente riparabili.
Alla fine cui prodest questo dire e non dire, tenendo ben distinto l'autore di ciò che accade dalle conseguenze che ne derivano, cercando di minimizzare la portata degli eventi o tamponare le falle con le parole mentre i fatti smentiscono? Ed è sufficiente riaffermare i principi non intaccabili de jure ma disinvoltamente oltrepassati de facto senza nessuno che finalmente lo dica apertis verbis da una tribuna autorevole?
Non giova certo alla verità né ai fedeli disorientati, che vengono piuttosto rassicurati invece che messi in guardia, mentre una certa gerarchia (non La Chiesa) corre verso il precipizio. O no?
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1. Non è tuttavia mancanza di rispetto e fedeltà esprimere argomentate perplessità sul magistero non infallibile - e tale è quello ordinario, pastorale, quando non ripropone verità dogmatiche - al quale la Lumen Gentium attribuisce «non proprio un assenso di fede, ma un religioso ossequio dell’intelletto e della volontà». Il che evidentemente significa che si può e si deve accoglierlo e vagliarlo attraverso la ragione illuminata dalla fede, perché l'assenso non può essere puramente esteriore e disciplinare, ma deve collocarsi nella logica e sotto la spinta dell’obbedienza della fede attinta dal Depositum fidei di cui la Chiesa è custode. (Già detto. Ma repetita iuvant)
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1. Non è tuttavia mancanza di rispetto e fedeltà esprimere argomentate perplessità sul magistero non infallibile - e tale è quello ordinario, pastorale, quando non ripropone verità dogmatiche - al quale la Lumen Gentium attribuisce «non proprio un assenso di fede, ma un religioso ossequio dell’intelletto e della volontà». Il che evidentemente significa che si può e si deve accoglierlo e vagliarlo attraverso la ragione illuminata dalla fede, perché l'assenso non può essere puramente esteriore e disciplinare, ma deve collocarsi nella logica e sotto la spinta dell’obbedienza della fede attinta dal Depositum fidei di cui la Chiesa è custode. (Già detto. Ma repetita iuvant)
Bergoglio e gli esorcisti luterani (ex cattolici...).ma quando finora' questo caos? B
RispondiEliminahttp://www.lastampa.it/2014/12/05/blogs/san-pietro-e-dintorni/il-papa-e-lesorcista-luterano-qdLzKRppuAa2w5CUNJePNN/pagina.html
Un 'vescovo vestito di bianco' è normale che si dottoponga ad un patriarca....
RispondiElimina...può avere senso, ripeto, solo come passo INTERMEDIO per arrivare alla consapevolezza piena da parte del fedele "medio".
RispondiEliminaInfatti questo scritto di Livi è UTILE solo in questa misura. Solleva in modo GENERALE e con visibilità PROBLEMI che sono ineludibili. Non va a fondo. E certamente, quando l'ho letto per la prima volta, anche io ho notato gli stessi VUOTI descritti qui ora.
Ma SERVE. Questo articolo, come altri, serve. A noi svilupparlo, nelle sedi opportune. E NEI MODI opportuni
Beh, QUESTA mi pare una sede opportuna perché orientata ad esprimere testimonianze sulla verità ad alla sua riaffermazione.
RispondiEliminaSul MODO, non saprei. Non riesco a usare altro che questo, diretto e preciso, senza girarci troppo intorno.
Ma ci sono anche ALTRE SEDI, più che opportune adeguate, dove mi sembra sia arrivato il momento di chiedere, ma soprattutto fare chiarezza con l'autorevolezza e l'efficacia che possiede chi è stato insignito del munus docendi, regendi, sanctificandi.
Parlo di sacerdoti e vescovi... che non facciano i cani muti e le sentinelle dormienti!
Dispiace constatare come sembri che mons. Livi non abbia letto l'articolo di Massimo Introvigne, pubblicato proprio sul La Nuova bussola quotidiana del 1°corrente.
RispondiEliminaSono riportate le parole del Papa, tra virgolette, dove afferma che le chiese ortodosse orientali nel ristabilimento della piena comunione, non siano sottomesse né assorbite dalla Chiesa Cattolica; nega il primato della Chiesa di Roma sulla giurisdizione, affidando alla Chiesa Cattolica solo un generico presiedere nella carità.
Io non vedo solo bei gesti, ma un continuo abbandono, da parte della Chiesa Cattolica, della dottrina predicata e praticata dal magistero prima del Concilio Vaticano II, dove si invitavano gli acattolici ad abbandonare gli errori e a riabbracciare la Verità , per essere nuovamente accolti nella Chiesa Cattolica.
Mi sembra strano come Papa Francesco esalti il ricchissimo patrimonio delle chiese orientali, le tradizioni liturgiche e spirituali, quando, viceversa, disprezza la Tradizione Cattoliche, la liturgia bimillenaria e la spiritualità.
In generale.
RispondiEliminaMolti sacerdoti incontrati di persona, su questi casi,
dicono che non c'è mica nessun problema, e che
-la dottrina non cambia, cambia la pastorale;
-la dottrina non cambia, deve cambiare il linguaggio
-non c'è nessun problema
-siamo noi che abbiamo forma mentis romana, invece dobbiamo adattarci alla forma mentis del Rio de la Plata:
in soldoni sarebbe solo un problema di forma (e non in senso filosofico o teologico) e sotto di essa ci sarebbero le verità di sempre -ma sappiamo non è affatto così-
-saremo giudicati sull'ortoprassi e non sull'ortodossia
davanti a reiterate risposte di questo genere, evasive e false, francamente mi viene voglia di mandare tutti a quel paese, e meritatamente ce li mando, perchè posso sopportare differenze di visuale (anche se davvero strane in fatto di dottrine bimillenarie, in cui non sono ammesse "visioni personali" specie se non nate sul Depositum) ma non sopporto la disonestà del pensiero, quando ci sono in gioco anime.
per quanto riguarda sacerdoti e vescovi, ben più di uno non tengono più in conto, di fatto,
RispondiEliminail munus docendi, regendi, sanctificandi, già come valore in sè, e li ritengono concetti sorpassati. Altri non sanno nemmeno a che cosa ci si riferisca con l'espressione.
I risultati, direi, si vedono.
Forse è normale che il vescovo di bianco vestito si sottoponga ad un patriarca di insegne regali vestito, ma che colui che dovrebbe essere a capo della chiesa cattolica, si serva di un esorcista luterano, mi fa pensare che non si senta abbastanza fermo nella fede per non ricorrere ad un esorcista cattolico, magari tradi e che sappia bene il latino, perché pare che satanasso prenda in giro quei preti che storpiano la ex lingua ufficiale della chiesa, l'italiano sgrammaticato non piace.....
RispondiEliminaSono ansioso di veder comparire una biografia di papa Bergoglio che sia ampia e particolareggiata, non un semplice "santino" agiografico. Questo per capire da dove nasca questa sua apparente antipatia per gli "specialisti del Logos". Soprattutto vorrei saper qualcosa di molto attendibile sulla sua formazione culturale.
RispondiEliminaIn Wikipedia ho letto che è laureato in filosofia e rettore di facoltà. Devo dire sinceramente che non vedo in lui lo stile di un universitario, come era evidente in Ratzinger.
Questo non per scarsa considerazione della attitudine comunicativa, importantissima per una figura pubblica, ma perché credo che problemi complicati richiedano menti atte a sceverare la complicazione, come è nel caso del problema cruciale della "fondazione" filosofica e teologica del concetto di Legge morale naturale nell'attuale contesto storicistico, evoluzionistico, variabilistico. decostruzionistico.
Temo che Bergoglio, avendo frequentato l'istituto tecnico per chimici, abbia una scarsa dimestichezza con il Latino ( e forse per questo lo considera roba da nostalgici )
e mi sembra anomalo che al giorno d'oggi il capo della Chiesa Universale sappia esprimersi solo in Spagnolo e nell'Italiano appreso in famiglia.
Vorrei dire di più ma temo di essermi giàspinto troppo oltre.
Quanto ai gesti di umiltà è curioso notare che uno degli articoli del massimo manifesto del primato papale, assieme alla "Una sanctam", vale a dire il "Dictatus Papae" di Gregorio VII, afferma che solo al papa l'imperatore bacia il piede o qualcosa del genere. Gregorio VII era un monaco, quindi non credo che una simile pretesa, ovviamente da contestualizzare nel suo tempo, fosse dettata da orgoglio personale; piuttosto da un altissimo senso della funzione del Sommo Pontefice.
Qui si pone un altro problema cruciale: l'accentramento che dall'XI secolo ha portato alla affermazione della monarchia papale secondo il modello imperiale ( e a cui non è estranea la spaccatura che portò allo Scisma d'Oriente ), era dettata da orgoglio smisurato oppure corrispondeva a necessità funzionali di una Cristianità che si era estesa fino a una ampiezza continentale?
@ Josh non scherziamo che non è il momento . La Chiesa è strapiena di Sacerdoti e Vescovi che hanno una pessima opinione di Bergoglio. Certo non possono andare in giro a dire tutto quello che pensano.Saluti Bobo
RispondiEliminaNé orgoglio né questioni di accentramento politico, pur se dettate dalla storia. L'universalità è implicita ne la Catholica ed è la sua vocazione.
RispondiEliminaPiuttosto "Centro" spirituale e di governo, accentramento e dignità direttamente legati all'istituzione divina.
Infatti si potrà pur dire che l'attitudine comunicativa è sempre gran cosa per chi si rivolge alle genti;
RispondiEliminama insieme all'attitudine a comunicare e a far presa, andrebbe anche verificato "che cosa" si comunica. Perchè, per esempio, non è un paragone, ma dicono che anche madonna, la pseudocantante cabalista, abbia un'attitudine comunicativa.
Quindi, non solo la facilità nel porsi, ma quali messaggi si mandano.
Ma se l'attitudine comunicativa serve a dire che la verità è agnostica, la verità è relativa, la verità ha bisogno di un polo negativo per definirsi se no in sè è nulla, che non esiste quindi un Assoluto,
allora non manca solo la teologia, ma anche la filosofia, e pure la logica, e forse la dottrina che si insegnava alle elementari e i primi rudimenti della Rivelazione.
caro Bobo, non scherzo mica.
RispondiEliminaVieni a far un tour in Emilia Romagna e avrai le stesse risposte, anche su questioni puntuali e ben argomentate....anche in chi conosci da tempo.
QUESTA mi pare una sede opportuna
RispondiEliminaMah. E' un foro pubblico globale, accessibile a tutti senza filtro alcuno. I nostri criteri di valutazione soddisfano il grado di consapevolezza che abbiamo. Che non è uguale per tutti coloro che frequentano. Per questo il linguaggio, gli strumenti, la durezza o meno posson fare la differenza per raggiungere un pubblico vasto.
Ciò che fanno questi articoli, che sollevano il problema, senza né dare una soluzione, né approfondirlo. Si fermano ad un gradino iniziale. E per questo hanno una utilità generale, che se non ci fossero non sarebbe a questi livelli (peraltro sempre bassi).
Sul MODO, non saprei. Non riesco a usare altro che questo, diretto e preciso
Essere precisi e diretti è un dovere. Ma a volte si rischia di essere "duri", "brutali", senza accorgersene. Perché la definizione di "durezza" che ha il fedele medio rasenta la iperpermalosità e adulazione delle persone. Ma questo gli è stato insegnato per 50 anni consecutivi da tutti. Dentro e fuori.
La domanda è: è necessario essere diretti fino al punto di essere duri (in alcuni casi sarcastici), rigidi al punto di non considerare nessun altro mezzo concepibile se non la secchezza del "così è"? E' possibile definire "compromesso", "mollezza", "doppiezza", "tradimento", ciò che non si allinea alla rigidità e secchezza del dato espresso? Il che non significa che la realtà espressa non sia vera e giusta.
Ma tu te lo immagini un tradizionalista che, davanti ad un fedele "medio" dice: "tu partecipi ad una messa avvelenata e ci rimetti l'anima"? Ma come vuoi che ti possa rispondere?
Poi, che possa interessare o meno la sua risposta, questo è un altro discorso. A me interessa, perché il mio "prossimo" più vicino è un "fedele medio", li abbiamo tutti anche in casa! Dunque?
Magari pensare di far capire, con criterio, che il NOM è una messa "brutta" seppur VALIDA (vogliamo parlare di quelli che la definiscono invalida?), ambigua e "diminuita", che si allontana dalla Tradizione e che oscura il rito, e fargli conoscere il VOM, si potrebbe fare? Io penso di sì.
Mi calo nella realtà, pensando che non posso andare con il Breve esame Critico di Ottaviani e sbatterlo in faccia ai fedeli. Chi lo legge non sa nemmeno chi è Ottaviani, e cosa sia il Canone Romano!
Poi, lo ripeto. Ci saranno sicuramente cattive volontà e doppi fini su messaggi monchi come questi. Ma il fatto che vengano diffusi è nelle mani di Dio! Il che significa che è LUI a dire l'ultima parola, a differenza delle intenzioni più o meno cattive di chi li diffonde
Mons. Livi non ha capito che il trattamento "Santità" verso l'autorità ortodosso significa na pratica l'accettazione del "prime inter pares" sul primato petrino. Benedetto XVI, ancora cardinale, nella Dominus Iesus, scrive il credi niceno senza il Filioque.
RispondiEliminaAncora sul Bergoglio, lui sta facendo il dialogo diventare un monologo. Non ho letto e ascoltato, lui presentare la fede cattolica agli altri. Il "dialogo bergogliano è tra uguale, non tra cattolici e gli altri. I mussulmani e i ebrei non hanno richiesto al Papa di visitare una Chiesa cristiana e pregare li. Il dialoga bergogliano ci insegna quello che gli altri credono e pensano, non insegna alla Chiesa ciò che Bergoglio capisce per fede cattolica, é un monologo.
Mic, ho scoperto che qui in America del sud, i gesuiti non se inginochiano nel momento della consacrazione...
Pianoo pianoo, irresistibilmenteee... Povero mons.Livi è toccato anche a lui. Mastini o barboncini, siriani o escrivaiani, tocca proprio a tutti. E' solo questione di tempo. O si decide di capire che Bergoglio è un impostore, o è giusto accettarlo e seguirlo come Papa. Anche in fondo al pozzo in cui ha già gettato la Chiesa Cattolica. Manca poco alla fine dell'anno. Chi vuol capire, in quest'anno, ne ha avuto prove per almeno dieci volte superiori al necessario. Per chi non vorrà ci sarà per fortuna una "dolce stoccolma" che lo aiuterà a legarsi a Bergoglio e a reggiungere il "suo" paradiso in compagnia di Robespierre, Maometto, Garibaldi,Che Guevara, Lutero, e, in fila dietro Darwin, cani , gatti galline, topi, blatte e lombrichi. Il placebo "è sempre successo che un papa sbagli, ma è sempre papa" fa acqua da tutte le parti nel caso di un vescovo che agisce quotidianamente per cancellare la Chiesa che gli è stata "purtroppo"affidata.
RispondiEliminaStefano, per esperienza ti dico che di fronte a certe situazioni bisogna essere brutali, se si tiene veramente alla salute ( del corpo o dell' anima) di una persona. L' acquiescenza, il dire e non dire, il calabraghismo, non fanno altro che aggravare il male. Il medico pietoso ecc. Il punto e': se sei tu, non medico, a dire ad un tuo familiare: guarda che sei in grave pericolo, perché hai un cancro, puoi sentirti ribattere: chi te l' ha detto, che ne sai. Se glielo dice il suo medico, e' diverso. Uscendo di paragone: se lo dici tu che la Messa NO non va, ti dicono: che ne sai, sei mica prete, se glielo
RispondiEliminadice un sacerdote che celebra VO, magari lo seguono.
Quindi se invece di Mic, con tutto il rispetto per lei, certe cose le dice e scrive Padre Livi, e' un religioso e può quindi meglio istruire i fedeli ad accorgessi delle storture ( eufemismo)di questo "papato".
Quello che, credo, voglia dire Mic, e': cari Padri, datevi una mossa, prima che sia troppo tardi, e a forza di aprire ed uscire, in chiesa non ci rimanga più nessuno, e nessuno vi stia più dietro. E dopo che fate ?gli eremiti in una grotta ? Non ce li vedo proprio...
Rr
Laurea in filosofia? Non scherziamo, in certi blog latinos si parla di diploma in chimica e biologia, di un tentativo di essere ammesso come uditore ad un corso semestrale in una facoltà di teologia in Germania, richiesta respinta, d'altra parte basta sentire come parla e la stridente differenza di cultura col predecessore; i gesuiti non cantano, non si inginocchiano, non derubricant, è la regola della compagnia ci sarebbe pure la regola che nessun gesuita dovrebbe mai essere eletto papa, ma qui ci si perde nelle nebbie del passato, avendo un papa sciolto la compagnia, ma essa è ancora lì, ta semeia ton kairos.....in ER o si esalta, specie basso clero, o si permane in un silenzio assordante, dai vescovi insù, sarà un periodo di riflessione introspettiva, attendiamo qualche segnale di vitalità. Lupus et Agnus.
RispondiEliminaMi calo nella realtà, pensando che non posso andare con il Breve esame Critico di Ottaviani e sbatterlo in faccia ai fedeli. Chi lo legge non sa nemmeno chi è Ottaviani, e cosa sia il Canone Romano!
RispondiEliminaNiente di diverso, compatibilmente con la situazione. Chi ha mai detto il contrario?
Potrà 'passare' qualche commento "irrigidito"; ma qui non c'è niente e nessuno di irrigidito. C'è solo un profonda convinzione e "la faccia" di esprimerla.
Il "così è", ad esempio, sul dogma dell'Incarnazione e del Santo Sacrificio, inquinati in molte circostanze, vuoi che non si dica? Visto che non siamo noi a dire, ma ce lo ha rivelato il Signore. E a volte lo diciamo anche col dovuto approfondimento, pur nei limiti dello strumento. Perché no?
Comunque il discorso coi singoli nel contesto di riferimento è un conto. Questa è un'Agorà pubblica e ben venga! Visto che la fede non è solo un fatto privato e che difetta l'informazione corretta anche in questo campo.
Io sono stanca delle giravolte e dei distinguo, del dire e non dire e dell'ecclesialese... non mi sono congeniali. Questo credo lo si sia capito. Anche se avrete notato che ci sono andata cauta finché ho avuto delle perplessità. Non che sia tutto chiaro; ma ce n'è abbastanza per non tacere e certe cose ormai vanno gridate dai teti, come ci diceva l'indimenticabile Mario Palmaro!
E credo che chi legge sappia distinguere tra convinzione che 'mostra' la Verità che ci possiede, dal rigorismo di chi te la sbatte in faccia perché pensa di possederla o anche dalla renitenza di chi la condisce con molte giravolte dialettiche, che rischiano di farti rimanere al 'condimento' senza poter gustare la sostanza.
Specie quando esso è strumentale a salvare capra e cavoli.
Quindi se invece di Mic, con tutto il rispetto per lei, certe cose le dice e scrive Padre Livi, e' un religioso e può quindi meglio istruire i fedeli ad accorgessi delle storture ( eufemismo)di questo "papato".
RispondiEliminaInfatti!
E qui sta il disagio di mic e, credo di tutti i laici costretti al ruolo di 'sentinelle'.
"Ortodossi: bei gesti, nessun vero passo avanti"
RispondiEliminaS. Tommaso define il belo come "gradevole alla conoscenza". Quindi, dove sta la belezza dei gesti di Francesco?
La questione del bello è un grande problema in tutti i tempi. S. Athanasio diceva nel libro sulla vita dell'abate Antonio che "Il diavolo presente il male come bello" e Chesterton nel suo tempo osservava "Già viviamo oggi la sostituizione delle lotte etica (sul ciò che è bene e male) per le lotte di estetica (sul ciò che bello e bruto)". L'opinione di Mons. Livi sui gesti del Papa me ha fatto pensare che questo accade anche nella Chiesa, perché non se discute più ciò che vero o falso, ciò che è di fede e non è, ma se parla del bello. Quando se lascia la etica per la estetica, anche i brutti gesti di Francesco diventano bello.
Von Balthasar diceva che "la belezza salvarà il mondo", la sua teologia parte del bello e lascia in secondo luogo l'essere. È questa belezza che Francesco porta, una belezza che presenta l'unioni con gli eretici e scismatici come belli. Francesco per fare belli gesti, lascia di latto il papato e la sua dignità!
Che queste rimpatriate siano poco serie lo mostra una cosa: un riavvicinamento reale agli ortodossi (che alla fine, nonostante le differenze non da poco, sono la confessione religiosa più simile alla cattolica) richiederebbe tutto l'impegno e l'attenzione non di un Papa, ma di più Papi, oltre che naturalmente degli ortodossi, che fra l'altro non hanno una vera autorità centrale, Bartolomeo è solo il capo di una diocesi onusta di gloria ma senza più fedeli. Ora, noi abbiamo un Papa che si profonde sicuramente in bei gesti con il patriarca di Costantinopoli, ma contemporaneamente prega con i musulmani, fraternizza con gli ebrei, si entusiasma con i protestanti, firma appelli con gli esponenti di tutte le religioni... Troppa grazia sant'Antonio. E' chiaro che non gli interessa tanto una riunificazione con gli ortodossi, ma l'ecumenismo in quanto tale: un po' come quei capi di Stato - magari staterelli e non superpotenze - che amano agitarsi sulla scena politica internazionale e dire la loro sui problemi del mondo, sentendosi sminuiti a occuparsi dei fatti concreti di casa loro. Inoltre questo ecumenismo mordi e fuggi è latore di una facile popolarità, perché la maggior parte dei fedeli in Occidente è già convinta che le religioni siano più o meno la stessa pietanza condita con salse diverse.
RispondiElimina@Mic
RispondiEliminaIl "così è", ad esempio, sul dogma dell'Incarnazione e del Santo Sacrificio
Maria. Tu da Teologa sai perfettamente che il "così è" nella Religione Cattolica Apostolica Romana non è mai esistito. Ogni dogma ha un fondamento Razionale (Logos). E non è "così-e-basta" ma è da INSEGNARE con pazienza.
Chiaramente da chi ha "Autorità", che, come dice Rr, ha un peso e un ruolo diverso dal semplice fedele.
Ma anche il semplice fedele, in questi tempi di temperie anche catechistica, ha, credo, un ruolo. E, nel limite di questo, la possibilità di essere utile a TUTTI.
Stefano 78, ormai è chiesto apertamente di non esser 'definitori' nemmeno ai catechisti.
RispondiEliminacfr
http://www.qumran2.net/materiale/anteprima.php?id=32940&anchor=documento_13&ritorna=%2Findice.php%3Fid%3D5&width=999&height=618
@Stefano 78...bis
RispondiElimina"Ma anche il semplice fedele, in questi tempi di temperie anche catechistica, ha, credo, un ruolo."
eccolo:
http://www.qumran2.net/materiale/anteprima.php?id=31932&anchor=documento_2&ritorna=%2Findice.php%3Fid%3D4&width=1318&height=618
deve fare "l'animatore". Lo dice lì e la fonte ti assicuro non è peregrina.
Segnalo questo articolo dal titolo forse surreale:
RispondiEliminahttp://www.lanuovabq.it/it/articoli-un-pontificato-per-far-emergere-lapostasia-silenziosa-11136.htm
Le vie del Signore sono oscure ed infinite e mi auguro di tutto cuore che, quello che l'autore suppone, trovi piena completa attuazione.
Anzi credo che prima o poi questo avverrà, come Gesù ha promesso. Non sta a noi conoscere i tempi, i modi, gli uomini.. Viviamo tempi di grandi tribolazioni, di grandi prove.
Affidiamoci a Dio e fiat voluntas suam
caro Josh, ma se oggi il papa chiede anche ai catechisti di non essere "definitori", cioè di non enunciare verità assolute, rivelateci da NSGC e invita a "Partire da una pastorale del camminare accanto alle persone e non da una morale stabilita a priori per evitare “l'ideologizzazione del messaggio evangelico", ma che capperi di Chiesa vuol costruire, senza verità, precetti, comandamenti ? ma siamo tutti matti ? e danno a noi del fanatismo ideologizzante, e questo cos'è se non fanatismo destrutturante? ma mi facciano il favore. Ben venga il catechismo di S. Pio X. Finirà questa pazzia collettiva, prima o poi, perché vera pazzia, rifiuto dell'uso della ragione oltreché rifiuto della fede di 2 millenni di vita cristiana. Secondo s. Paolo e s. Pio X dovremmo rispondere ANATEMA! anche se ciò mi turba, per rispetto alle persone, certamente non cattive, umanamente parlando.
RispondiEliminaPoco fa ho sentito l'ateo Veronesi pontificare su Rai1.Ho potuto ascoltare solo le ultime battute di un faccia-a-faccia con un sacerdote seduto di fronte a lui. Ebbene: Veronesi, ateismo a parte, paradossalmente… aveva ragione! Ha avuto lui l'ultima parola, mentre il sacerdote accanto non ha potuto far altro che annuire timidamente e con grande imbarazzo... Che cosa ha detto (rammentato) il medico? Che il "nostro" (!) Dio è molto diverso da quello dell'Islam, che profonde differenze ci sono anche col dio degli ebrei, che addirittura buddismo e taoismo non credono in una divinità.
RispondiEliminaDovremmo ricordarlo anche nelle alte sfere…
Già caro Ettore. Che tutto quanto sta accadendo alla Chiesa di oggi serva a risovere il bubbone apostatico che si espande silenzioso da oltre sessantanni è certo. Chi mi legge e mi sopporta su questo sito sa che lo dico da circa un anno. Poi però alcune interpretazioni divergomo: un caro amico sacerdote dice che BXVI aveva previsto tutto e che si è dimesso apposta, brrr non ci credo proprio. L'amico dell'articolo sulla bussola crede addirittura che sia proprio Bergoglio dia guidato dall Spirito Santo in modo da far emergere e risolvere le apostasie ?!?! Io credo che invece l'atto più grave e tremendo del secondo millennio, e cioè abbandonare il mandato ricevuto da CRisto, sia stato punito dalla salita sul trono di un distruttore del papato. Ma di un distruttore così "scarso" e "impreparato" che rivelando l'intento ai più non vi riuscirà. E bona tempora venient...
RispondiEliminaAnonimo: Un 'vescovo vestito di bianco' è normale che si dottoponga ad un patriarca.
RispondiEliminaIl vescovo vestito di bianco si accinge a "salire il Monte". Si tratta di un compito necessario che tocca a un uomo perseguitato e sofferente, e che tuttavia, proprio mediante questo suo intimo tormento, vedrà la luce.
Queste sciocchezze che in questo blog così dotto si lasciano correre circa l'identità di quest'uomo, che non può essere Bergoglio, il quale mai potrà "salire il Monte", complicano oltremodo il compito che quest'uomo, raffigurato in questa sua intima condizione di estremo patimento, deve portare a termine.
Magari questo commento non supererà la censura, perché si prrferirà glissare.
Sono mistificazioni che, inculcate giorno dopo giorno, non aiuteranno di certo a fare luce sull'interpretazione di questa drammatica scena, la quale si va già delinenado, perché gli accadimenti che ne prefigurano il pieno intendimento sono già davanti a noi.
Scusate il disturbo.
RispondiEliminaFranco, para leer biografía de Bergoglio, puede buscar en la web "radio cristiandad"
più che il disturbo, anonimo 05 dicembre 2014 22:12, non si capisce di chi e che cosa stia parlando.
RispondiEliminaQual è il soggetto?
Chi sarebbe il perseguitato e sofferente di cui si tace il nome, comunque vescovo vestito di bianco, ma a suo dire non Bergoglio e nemmeno Jorge Mario e nemmeno Pietro e nemmeno Simone?
E' dunque qualcun altro che soffre nell'ombra perseguitato prima di salire il Monte.
lei sa già chi sarà il prossimo?
Sicuro che siamo noi quelli che -cito- lasciano correre sciocchezze sull'identità di quest'uomo (chi??)
innominato ma che poi non nomina nemmeno lei?
Forse lei è un veggente che si esprime in altra lingua, in modo che quegli sparasciocchezze del dotto blog, ma anche qualunque altro italiano dotato di logica e grammatica che passasse a leggere, non debbano capire....
Suppongo che l'anonimo faccia cripticamente riferimento a BXVI. Vescovo (non più papa), biancovestito (come fosse papa), sofferente (prima lo sappiamo, ora non è difficile immaginarlo malgrado le apparenze)
RispondiEliminaOT: altri due interessanti articoli su From Rome (della serie: 1) il diavolo fa le pentole, ma lascia coperchi dappertutto su cui inciampare e 2) ai tempi di BXVI non si confutava con fermezza e decisione la stampa, perché bisognava danneggiare il Papa, ora non lo si fa perché bisogna avvantaggiarlo. In qualsiasi caso la verità è vittima della sala Stampa vaticana).
RispondiEliminaRRA
Mic,
RispondiEliminaSarebbe interessante una lettura del pontificato di Francesco alla luce della Gaudium et Spes. Tutto quanto è stato fatto per lei cammina verso l'unità del genero umano (il fine che ci proppone la GS). Qui c'entra la dottrina della kenosis della nouvelle théologie, ma come?
Cara "dottoressa" di non so che cosa. Mi doveva dare la pssibilità di rispondere, perché interpellato. La sua maleducazione supera ogni limite.
RispondiEliminaSi trastulli pure con le sue quotidiane dottissime elucubrazioni, che tutto ci dicono della quotidiantià, ma nulla ci fanno comprendere del futuro.
Faccia "sogni d'oro".
La reazione dell'Anonimo di cui sopra alla mia censura, mi dà la percezione di uno stato d'animo più contrariato che delicato e sofferente come appariva dai suoi scritti...
RispondiEliminaIo faccio quello che posso con i miei limiti e ho appena dato una mia spiegazione, che peraltro non è la prima.
Credo che siano altri che si trastullano, mentre altri ancora manipolano o vendono fumo o fanno parte di cerchie fagocitanti. Ci sono anche i soloni dalle loro torri eburnee.
Nulla di tutto questo mi appartiene.
Darò una risposta in privato a Josh. Far comparire solo la parte in cui uno si adira, mentre si censura quella in cui si spiega un concetto, è sintomo di poca correttezza, di poca serietà.
RispondiEliminaDella vita delle persone lei non sa niente. Rispetti il mio anonimato, che nemmeno è più tale. Come sa. Stia bene.
Sono stata colpita dalla "parte adirata" tutto qui...
RispondiEliminaHo già spiegato le mie ragioni. Al momento il mio limite è quello di vedere il presente, come lei dice, e non il futuro... Sul futuro, credo, spero e attendo. Altro non so.
Se il suo anonimato non è tale perché riferibile ad un certo dux... dovrebbe sapere come la penso sul quel contesto.
RispondiEliminaMa non avevo elementi per correlarlo... Se così non è, mi spiace. Per ora mi fermo qui.
Allora non ci siamo. Credevo avesse capito. Non sono "dux" perché rifuggo certe ideologie.
RispondiEliminaP.M.
Riprendo questo:
RispondiEliminaNon crediate, tutti voi, che i misteri di Dio possano essere meglio compresi da dotti, eruditi, teologi, accademici, e via dicendo. Rivolgiamo piuttosto lo sguardo a quelle persone sconosciute, quei piccoli, che per decenni hanno offerto in silenzio le proprie sofferenze per il bene della Chiesa, nel nascondimento e nell’indifferenza altrui.
Di questo sono profondamente convinta.
Se ne è convinta, abbia il coraggio di dare la parola a qualcuno che ha qualcosa da dire, anche se magari a lei potrà apparire incomprensibile.
RispondiEliminaIl "Vescovo" famoso è ancora di là da venire. L'espressione "salire il Monte", adoperata da Benedetto, indica volutamente una continuità, una legittimità, contrapposta ad una carica illegittima, ricoperta da uno che è già in mezzo a noi. Chi sarà costui?
Guardi, non sono un "cazzaro". Parlavo di cose serie, con cognizione di causa. D'altronde a far capire certe cose ad alcune persone "di Chiesa" ho impiegato anni. E lei non conosce i particolari. Non mi sento di condannarla per questo.
Quando divamperà l'incendio nella casa, allora solamente avranno il coraggio di chiamare il "pompiere". Quello vero.
P.M.
Ecco, questa sua "convinzione" non era, dopotutto, così "profonda". Difatti ZAC!! Censurato di nuovo.
RispondiEliminaComunque, tra non molto, anche lei comprenderà come in effetti stiano le cose. Ci arriverà un poco alla volta. Spero.
Leggerò ancora le sue dotte analisi, che però nulla lasciano trasparire di quello che avverrà. Dia un'occhiata - se ha tempo da perdere - a qualche pagina fb di un un qualche vescovo dell'Italia centro-meridionale, litorale adriatico. Mi rendo conto: un ago nel pagliaio! Di più non posso.
La saluto, P.M.
Non mi interessa fare dotte analisi. È la mia formazione, il mio modo di esprimermi e le convinzioni che ho maturato con l'esperienza e quel briciolo di fede che mi fa andare avanti che mi rendono quella che sono qui e altrove.
RispondiEliminaPer il resto, resterò in ascolto e pregherò. Presente e futuro sono nelle mani del Signore.
Ecco, questa sua "convinzione" non era, dopotutto, così "profonda". Difatti ZAC!! Censurato di nuovo.
RispondiEliminaNon sono sempre al computer...
cara Signora, lei deve capire: si soffre! Magari un giorno c'incontreremo a quattr'occhi. Sarà quella l'occasione per farmi perdonare le mie intemperanze.
RispondiEliminaP.M.
Non è bene parlare per enigmi in un'agorà pubblica.
RispondiEliminaCapisco. Però non direi enigmatico, quanto necessariamente lacunoso. Ma i giorni passano e tutto si chiarirà. La sauto.
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