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venerdì 9 gennaio 2015

C'è una guerra interna all'islam e i politici occidentali non difendono la cultura europea di Samir Khalil Samir

Riprendo da AsiaNews [qui] l'analisi di Samir Khalil Samir1 dopo la strage di Parigi. Potete leggere qui una sua interessante analisi sul colloquio con i 138 saggi musulmani di Benedetto XVI, dopo Ratisbona, che definisce "dialogo improbabile". Estraggo dalla conclusione:
...Il discorso di Regensburg parte proprio da questo problema: come trovare un fondamento comune all’umanità e alle religioni, compreso anche l’Islam? Nello stato moderno, il fondamento comune si esprime con la dichiarazione universale dei diritti umani, della libertà di religione, ecc… Anche nel dialogo fra cristiani e musulmani, occorre prendere questi come la base del dialogo, altrimenti non arriveremo a nulla. In passato molti teologi musulmani hanno rifiutato la dichiarazione universale dei diritti umani e ne hanno stilato una “islamica”, accusando quella “universale” di essere solo “occidentale”. Ma questo nega che vi possa essere universalità e quindi nega che possiamo avere principi comuni. Questo è il fondamento del conflitto fra il mondo islamico e l’occidente, o il resto del mondo.
Bisogna affermare che l’uomo è anteriore alla religione: rispettare l’uomo viene prima del rispetto della religione. É questo l’approccio cristiano. Non vorrei che alcuni teologi, trovandosi in difficoltà sull’affermazione della dignità di ogni uomo, cercano una via d’uscita nel dialogo teologico. Ma in questo modo si rischia di produrre solo falsità.
Ma questo è un problema interno anche all’Islam in se stesso. Finché esso non avrà basato tutto sulla persona umana e reinterpretato la fede alla luce dei diritti umani, non sarà mai moderno.
Nelle due dichiarazioni islamiche sui diritti umani, si afferma spesso che l’islam ammette i diritti umani, “purché siano conformi alla legge”. A un lettore ingenuo che legga la traduzione in inglese, questo potrebbe andare anche bene. Il punto è che quanto riportato nelle traduzioni inglesi come “legge”, nelle stesure delle dichiarazioni in lingua araba sono tradotte come “conformi alla sharia”. Ciò significa che i diritti umani “islamici” rischiano di riproporre le solite ingiustizie e violenze: apostasia, blasfemia, lapidazione, ingiustizie verso le donne e i figli, ecc...

L'odio fra sciiti e sunniti aumenta sempre più, con questi ultimi che riconquistare il potere che hanno perduto in Iraq, in Libano, in Siria... L'islam dovrebbe affrontare a fondo le tematiche della modernità: l'interpretazione di fondo del Corano, la non violenza, la libertà di coscienza, ma nessuno osa farlo. L'occidente dovrebbe chiedere agli immigrati di entrare nel sistema esistente qui, integrandovi dal punto di vista economico, politico, sociale. E controllare le moschee, come fanno i Paesi musulmani.
Subito dopo l'attacco di Parigi, al giornale Charlie Hebdo, le Comunità musulmane di Francia hanno emesso un comunicato molto equilibrato e ragionevole. Ma tutte queste dichiarazioni mostrano un certo imbarazzo: essi sanno che non basta dire "Questo non c'entra con l'islam". Perché i fatti danno loro torto: almeno l'80% degli attacchi terroristi nel mondo avviene in nome dell'islam, per difendere la fede, il profeta.. e questo stile si diffonde sempre di più, anche in occidente.
Ho parlato ieri con un imam di Parigi e mi ha detto che nella capitale francese hanno iniziato una scuola per imam. Vi sono oltre mille iscritti. In questa scuola si vuole orientare gli imam a conoscere la cultura occidentale, a integrarsi.

Questa è una notizia importante  perché nell'islam, tutto parte dagli imam. In Europa gli imam e i predicatori delle moschee sono pagati dai loro Paesi di origine. Ora in Francia vogliono creare un islam autoctono, che assimili i valori occidentali della Francia (v. documento).

Ma questo contrasta con la maggioranza dei musulmani attivisti, secondo cui questo occidente è un nemico, e l'islam è un sistema che va diffuso, anche con la violenza.

Di fatto, in Medio oriente e in Europa si scontrano due modi di vedere l'islam.

Se guardiamo al Medio oriente e oltre, ci accorgiamo di quanto forte è la contrapposizione e la violenza fra sunniti e sciiti.

Ho incontrato un imam che era di Mosul. E' uno sciita che ha avuto la sua famiglia uccisa dai fondamentalisti sunniti. Ora è emigrato a Najaf, dove il grande ayatollah Alì al Sistani ha costruito un villaggio per accogliere sciiti e cristiani fuggiti da Mosul.

L'odio fra sunniti e sciiti aumenta sempre più, soprattutto quello della sunna contro gli sciiti considerati apostati. In mezzo a questi due ci sono le minoranze: cristiani, yazidi, curdi, ecc... E' una lotta dei sunniti per riconquistare ciò che hanno perduto: l'Iraq guidato da sciiti; la Siria guidata da alauiti; gli Hezbollah sciiti in Libano, più potenti dell'esercito regolare...

Quello dei sunniti è un tentativo di riprendere spazio, considerando se stessi l'autentica forma dell'islam.

E' un lotta anzitutto all'interno dell'islam, che poi si riversa sulle minoranze e sull'occidente, come colui che ha promosso Israele, che è secolarizzato, ecc..

Ma è il nemico più lontano. Il fatto più scottante è la lotta interna per chi propaga l'islam più autentico.

Perfino in Libano c'è questa forte tensione. E per questo tutte e due le comunità musulmane chiedono ai cristiani di rimanere perché facciano da cuscinetto. Se in Libano non ci fossero i cristiani, sarebbe già guerra fra sunniti e sciiti.

L'islam dovrebbe affrontare a fondo le tematiche della modernità: l'interpretazione di fondo del Corano, la non violenza,  la libertà di coscienza, ma nessuno osa farlo.

La non violenza

Una prima cosa che varrebbe la pena accettare da parte di tutti è il principio della non violenza. Tutti i musulmani affermano che "l'Islam è pace", che non è violento, ecc...

Le vignette di Charlie Hebdo, ad esempio, sono una cosa vecchia, di alcuni mesi fa. D'accordo, i disegni sono ironici, sarcastici, scurrili perfino, ma voi musulmani perché dovete rispondere con la violenza? Perché a uno scritto non rispondere con uno scritto?

In passato (nel 2006) Charlie Hebdo aveva presentato Maometto con una bomba al posto del turbante. Ma io dico ai miei amici musulmani: Come rappresentate voi Maometto? Con la spada. Al museo di Istanbul vi sono addirittura due spade considerate appartenute al profeta. E l'Arabia saudita, il Paese custode dei luoghi santi dell'islam, cosa ha sulla sua bandiera? Due spade! Allora io dico: quelli di Charlie Hebdo hanno solo modernizzato la figura di Maometto. Una volta vi erano le spade; oggi ci sono le bombe!

Finché l'islam, invece di battersi contro gli altri -  apostati, cristiani, occidente, atei -  non fa un'autocritica e riconosce che il problema è al suo interno, non se ne viene fuori e i Paesi islamici saranno sempre più caratterizzati dalla guerra fra di loro.

Anche gli scontri che avvengono in Africa, nei Paesi arabi mediterranei e al confine con il deserto del Sahara sono scontri interni all'islam.

Vorrei dire agli amici musulmani: affrontate, fate l'autocritica, ripensate l'islam per oggi, reinterpretate le parole del profeta.  Anche nella Bibbia vi sono versetti che inneggiano alla guerra. Ma tutti noi comprendiamo che occorre reinterpretarle e non prenderle alla lettera.

Bisogna tenere conto che siamo ormai nel XXI secolo. Chi paga in queste guerre sono i semplici, le minoranze, chi non ha difese.

L'Arabia saudita

Lo scontro fra sunniti e sciiti si coagula anche nella lotta fra Arabia saudita e Iran. Qui alla religione si aggiungono problemi economici, strategici, geopolitici, di dominio...

Bisogna dire all'Arabia saudita che ormai viviamo nel XXI secolo: come è possibile, per esempio,  negare alle donne il diritto di guidare l'auto da sole?  Che le donne non abbiano ancora il diritto di votare a livello nazionale?

Ora, chi compie queste cose- l'Arabia saudita - lo fa come l'autentico interprete dell'islam, in nome dell'islam. E questo disgusta tutti, anche i musulmani.

Se tu fai queste cose in nome della religione, allora non protestare se io attacco la tua religione che ti porta a umiliare così tanto un essere umano.

Se tu parli con i musulmani ti dicono: Sì, certo l'Arabia saudita è un Paese reazionario, retrogrado.. Ma siccome i sauditi offrono miliardi ai diversi Paesi, alla fine tutti loro dicono: "Dio benedica l'Arabia saudita!".

L'occidente che non sa cosa fare

E in occidente? Il problema del rapporto coi musulmani, c'è perché molti di loro non si vogliono integrare, dato che l'islam è un sistema, non solo una religione. Diversi di loro - la maggioranza - cercano di integrarsi, ma lo fanno lentamente. In Francia erano più integrati gli algerini di 50 anni fa che gli emigrati di oggi.

Ora, in Francia, in quasi tutto il Paese ci sono supermercati che vendono cose halal. E per semplificare, ormai anche nelle scuole e nei supermercati spesso si vende solo roba halal, che è mangiabile anche dai non musulmani.

Questo porta a vedere i musulmani come una minaccia, che rischia di cancellare i propri valori occidentali (fra cui vi è anche il mangiare carne di maiale). E vedendo che i musulmani si organizzano in gruppi attivisti, anche gli occidentali si organizzano in gruppi con slogan anti-islamici.

Va detto che i politici europei non affrontano mai il problema. Essi dovrebbero dire ai migranti: Siete benvenuti. Noi vi accogliamo fraternamente anche perché siamo di tradizione cristiana. Se volete, potete stare qui, ma dovete integrarvi, potete praticare la religione che volete,  o potete essere atei,  ma dovete entrare nel sistema esistente qui, integrandovi dal punto di vista  economico, politico, sociale.

Purtroppo i politici preferiscono non mettere il becco e predicare solo una vaga accoglienza, ricacciando la cultura europea a livello privato.

In generale vedo che in molte parti dell'Europa esiste un'accoglienza molto forte verso i migranti. E anche fra i musulmani vi è apertura. Ma vi è un nucleo di islamici che rifiuta l'integrazione e che la combatte.

Per vigilare su questo aspetto, occorre controllare le moschee. A prima vista questo è contrario al nostro spirito europeo, di distinzione fra Stato e religione. Ma le moschee nell'islam non sono soltanto un luogo di preghiera. Esse sono un luogo d'indottrinamento e di indicazioni politiche, talvolta anche dannose verso la comunità. Per questo lo Stato europeo dovrebbe controllarle, come si fa in tutti i Paesi musulmani. Nel mondo islamico le moschee sono le prime realtà che vengono controllate.

Quest'ultimo esempio mostra che purtroppo, di fronte alle pretese certezze dei gruppi islamici organizzati, vi sono ancora molte incertezze nel mondo occidentale.
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1. Nasce in Egitto. Gesuita, filosofo, teologo, orientalista, islamista, siriacista e studioso di lingue semitiche. Autore di oltre 60 libri e di più di 1500 articoli. È consulente di numerosi uomini di Chiesa e di politici europei e vicino-orientali. I suoi principali campi d'indagine sono: l'Oriente cristiano, il patrimonio culturale e teologico arabo cristiano, l'Islam e l'integrazione dei musulmani in Europa, nonché le relazioni fra cristiani e musulmani. Nel luglio del 2006 ha sviluppato un suo piano di pace per il Vicino Oriente. Spigolando in questa Sezione di un mio vecchio sito potete trovare una nutrita serie di suoi interessanti articoli degli anni scorsi.

18 commenti:

  1. In altre parole, il nostro gesuita auspica che anche l'islam abbia il suo "Vaticano II"?
    Non è che il rimedio, in tal caso, sarebbe peggiore del male?
    Cortesemente, leggete i libri di Andrea Giacobazzi.

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  2. "Bisogna affermare che l’uomo è anteriore alla religione: rispettare l’uomo viene prima del rispetto della religione. É questo l’approccio cristiano."

    Quest'affermazione è problematica.
    Almeno fino a 50 anni fa esisteva lo stato confessionale e la ragione era che la religione (e i suoi diritti) è anteriore all'uomo, il rispetto vero all'uomo avviene solo quando si è dato il rispetto alla religione.
    Se si afferma il contrario immediatamente la religione diviene relativa (e opzionale). Questo, quindi, è un principio massonico, non cristiano.

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  3. Interessante ragionamento. Ma per nulla condivisibile.Il problema è la definizione dello Stato Moderno. Quello dei lumi, quello fondato sull'economia è finito. La modernità e l'economia hanno ucciso l'occidente cristiano ma non ci sono riusciti con il medio oriente maomettano. La vita del nord europa è già islamica. La cristianità è out da duecento anni e lo stato laico che ha consumato il suo credito di stabilità civile, in europa sta crollando.Le politiche di accordo fra Islam e Cristianità fanno ridere chiunque sia abituato ad alzarsi presto la mattina e prendere un tram o un treno. Con Biffi ora come allora: immigrazione solo da paesi cristiani. W l'Ungheria.

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  4. Ormai sono troppi, sono qui da 50 anni e non si possono più mandare via, si potrebbero evitare ulteriori arrivi, ma lì il discorso diventa più complicato,ci sino tanti interessi economici e politici che non permettono di attuare percorsi alternativi, però sarebbe ora che si smettesse con l'ipocrisia e l'irenismo 68ino degli irriducibili nostalgici di fumo e sesso libero che non se ne vogliono proprio andare dai posti di comando, anche nella chiesa intendo, mentre qui ci si indigna, si condanna, si ristampa l'osceno ed irriguardoso, ai limiti della denuncia per vilipendio di religioni e capi di stato,Charlie, gli 'altri' ammazzano, tra di loro, e ci ammazzano tranquillamente con le armi, comprate dagli stati che ci vendono il petrolio, dagli stati che seminano guerre come bucce di banana....attendiamo "con viva e vibrante preoccupazione" l'enciclica ecologica boffogliana, intanto il Signore pare abbia chiamato a sé un altro mito dei fidelisimos, hasta luego. Anonymous.

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  5. OT. Importante a entrevista do historiador francês Odon Vallet sobre papa Francesco. Aqui :

    http://laportelatine.org/vatican/le_pape_francois/23_12_2014_curie_contre_le_pape_odon_vallet.php

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  6. anonimo 13,40 indubbiamente la frase che riporti è fuorviante, come ben spieghi, infatti quello enunciato sotto è un principio massonico, antropocentrico (i "diritti"....) e non cristiano.

    "Bisogna affermare che l’uomo è anteriore alla religione: rispettare l’uomo viene prima del rispetto della religione. É questo l’approccio cristiano."

    Lo stato confessionale si è incrinato prima di 50 anni fa; ugualmente certe leggi sulla libertà religiosa estesa ed estrema in Italia risalgono segnatamente agli anni 80, in particolare ad Amato (....non posso scendere in particolari)

    http://www.governo.it/Presidenza/USRI/confessioni/pubblicazione_indice.html

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  7. M. Blondet su effedieffe:

    «Amchai Stein, vice­direttore della tv israeliana Channel 1 per combinazione si trovava sul posto ed ha catturato le immagini»: così si legge nel titolo di testa del video che segnaliamo. Sono le immagini dei due commandos in nero che hanno fatto la strage a Charlie Hebdo. Purtroppo il video è già stato tolto di mezzo ma si può ancora trovare qui.
    Perché Stein fosse lì, non è spiegato. Nella disgrazia, è una bella fortuna: così l’orribile fatto è stato documentato; e una fortuna anche per il fortunato giornalista ebreo della tv ebraica di Stato, Amchai Stein, che deve anche aver guadagnato un po’ con i diritti d’autore sul video in esclusiva che ha ripreso dal tetto. L’ha fatto col telefonino? Forse.
    Solo che nel video vedete che ad un certo punto (a 0.22­24) la scena
    sembra tagliata e in dissolvenza: c’è stato un montaggio, per un motivo
    sconosciuto si è voluto sorvolare su una scena. Forse allora non era uno
    smartphone, ma una telecamera? Piazzata su treppiede, visto come è
    ferma la ripresa, senza i tremolii di uno smartphone in mano.
    Fatto sta che il giornalista Stein si trovava sul tetto proprio mentre, sotto di lui, gli assassini uscivano e uno di loro finiva il poliziotto a terra. È una fortuna.
    ....

    Altri piccoli particolari gustosi pur nella tragedia: la catena televisiva
    i24 (l’equivalente israeliano di SkyNews 24), ha annunciato che i due
    assalitori erano francesi di origine algerina fin dalle ore 15, molto prima di tutti gli altri media. Il sito JSS, un web magazine ebraico che dà notizie in francese (JSS sta per il nome del fondatore, Jonathan Simon
    Sellem) dà addirittura i nomi dei due ricercati franco­algerini, prima che
    lo facciano i media francesi. E adesso sappiamo che sono proprio loro, i due fratelli Kouachi, franco­algerini, piccoli delinquenti ora braccati dalle preponderanti forze di polizia....
    È presto per dirlo, ma giurerei che non si faranno prendere vivi, gli
    agenti dovranno ammazzarli.
    .....

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  8. Fuori tema: su NLM è da poco apparsa la notizia che domattina, nella Basilica di S. Nicola in Carcere a Roma, ore 11:00, il Card. Burke celebrerà la S. Messa pontificale in rito romano antico. Però, che diamine!, potevano farsela uscire un po' prima sta notizia!!! Sapendolo in anticipo, ci sarei andato volentieri...

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  9. Occorre fare un po' di chiarezza: come "tradizionalisti" (le virgolette sono d'obbligo)cattolici domandiamoci sui motivi che ci devono spingere a lottare contro l'islam: perché offendono i principi illuministici? perché ledono i cosiddetti "diritti dell'uomo" di derivazione massonica? in nome del femminismo? dell'egualitarismo? del liberalismo? della democrazia? della "libertà di espressione"? del razionalismo? della "libertà di coscienza"? di un "occidentalismo" ambiguo e nemico dei diritti dei popoli?
    Spiacente, non sono questi i motivi.
    Siamo contro l'islam perché è una falsa religione, che offende il Dio Trinitario e mette in pericolo le anime. Siamo contro l'islam in nome delle nostre radici, della nostra storia, della nostra cultura, delle nostre etnie. Siamo contro l'islam perché ci aggredisce con la violenza, l'immigrazione, l'imposizione della sua barbarie. Siamo contro l'islam in nome di Poitiers, di Lepanto, di Vienna. In nome della civiltà greco-romana, della Cristianità, dell'Europa.
    Non facciamoci confondere da chi sta cercando di convogliare la nostra sacrosanta indignazione per ciò che è successo in Francia (e non solo) verso l'apoteosi dei valori "liberali". Tra l'altro, è proprio l'accettazione dei pseudo valori liberali, consumistici, denatalisti, "antirazzisti", tolleranti, multiculturalisti a determinare la debolezza dell'occidente nei confronti dell'islam, portatore, invece, di valori "forti", sia pure perversi.
    Se lo scontro è tra una presunta "laicità repubblicana" e l'islam, quest'ultimo prevarrà. Non ci serve Houellebecq per saperlo.
    Il Beato Marco d'Aviano, davanti ai turchi sotto le mura di Vienna, impugnava la Santa Croce, non la dichiarazione dei diritti dell'uomo. Per questo l'Europa vinse.
    Torniamo alla Croce, torneremo alla vittoria.

    P.S. In effetti, l'affermazione di Samir Khalil Samir secondo cui: "l’uomo è anteriore alla religione" è, quantomeno teologicamente, imbarazzante. Peggio ancora se costui avesse voluto significare che l'uomo è più importante della religione.

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  10. Se lo scontro è tra una presunta "laicità repubblicana" e l'islam, quest'ultimo prevarrà. Non ci serve Houellebecq per saperlo.
    Il Beato Marco d'Aviano, davanti ai turchi sotto le mura di Vienna, impugnava la Santa Croce, non la dichiarazione dei diritti dell'uomo. Per questo l'Europa vinse.
    Torniamo alla Croce, torneremo alla vittoria.


    Sono perfettamente d'accordo.
    Il problema è che pretendiamo (persino la Chiesa pretende) di dialogare con l'Islam, quando non è possibile neppure avere come base comune "la dichiarazione universale dei diritti umani" perché l'Islam ha la sua...

    E' incredibile inquietante la mancanza di realismo, che rischia di essere connivenza con ciò che ci è estraneo e con cui potrebbe fare tentativi di dialogo la cultura per promuovere una civile convivenza (non la fede).
    Ma se non riusciamo a far rispettare la reciprocità neppure in casa nostra, continuiamo a lasciar degenerare i nostri valori fondamentali, a rinnegare la nostra identità spirituale e culturale, l'unica conseguenza - e Dio non voglia - sarebbe la dhimmitudine! Perché loro non schiodano e i loro principio non solo non sono statti eradicati se non in parte dalla secolarizzazione. Ma per contro c'è una multitudine immensa che reputa traditori e infedeli gli stessi cosiddette 'moderati' più integrati in certi ambiti della nostra società.

    Questo è il problema. E occorre uno stato più presente, un'educazione più autentica e seria e senza sbracamenti e una Chiesa che non abdichi dalla sua unica funzione di Mater Magistra e Santificatrice...

    Invece da troppi segnali è il NWO che sembra incombere.
    Non so fino a che punto il Signore permetterà che questa brutta storia debba arrivare, se non si sveglieranno buone volontà e veri Maestri.

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  11. ... e, quanto alla Chiesa, è improprio dire che debba prendere per base la dichiarazione universale dei diritti umani. Questo può valere in una società civile secolarizzata.
    La Chiesa è portatrice della Fonte del vero diritto e della vera giustizia: la Persona divino-umana del Signore!
    E la sua funzione - che è la sua vocazione universale - davanti a tutti i popoli, non consente sconti da questo...

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  12. Ormai i mantra " quei criminali non sono musulmani", l`"islam è pace misericordia e amore", sono ovunque sui media, non c`è un`emissione senza che un imam venga ad affermarlo con vigore e quella convinzione che sanno così bene esprimere, salvo che alle domande scomode, che ben rari giornalisti osano (!) porre, non rispondono, con la stessa abiltà e abitudine deviano e martellano il loro mantra sull`islam e il Corano messaggio di pace e amore.

    Ma quando quei responsabili religiosi, invece di dire, non siamo noi, non è l`islam, assumeranno le loro responsabilità, quando ammetteranno che le frasi che quei musulmani ripetono non le hanno inventate ma figurano nel Corano, ogni due pagine?
    Quando accetteranno di fare la loro autocritica?
    Quando ad alta e intelligibile voce, e pur sapendo che in islam esiste la Taqqiya (il diritto e dovere di mentire, dissimularefingere, ) diranno che il corano deve essere interpretato?
    Quando ammetteranno che i comportamenti di quei barbari prendono radice nella loro religione, nel loro testo sacro, nelle parole del loro profeta?

    Per chi legge il francese riporto il link ad un testo di un filosofo muslmano:

    http://lesalonbeige.blogs.com/my_weblog/2015/01/les-musulmans-doivent-regarder-lislam-en-face.html#more

    "Ce problème est celui des racines du mal. D’où viennent les crimes de ce soi-disant « Etat islamique » ? Je vais te le dire, mon ami. Et cela ne va pas te faire plaisir, mais c’est mon devoir de philosophe. Les racines de ce mal qui te vole aujourd’hui ton visage sont en toi-même, le monstre est sorti de ton propre ventre – et il en surgira autant d’autres monstres pires encore que celui-ci tant que tu tarderas à admettre ta maladie, pour attaquer enfin cette racine du mal !

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  13. X Anonimo 13:40 "Bisogna affermare che l’uomo è anteriore alla religione: rispettare l’uomo viene prima del rispetto della religione. É questo l’approccio cristiano." Ma chi a detto una cosa simile? sembra che sia l'uomo a creare Dio (nella sua mente, come sua privata esigenza, come vorrebbero certi modernisti), e non Dio a creare l'uomo, da cui si deduce "come insegna S. Pio X), che noi siamo quaggiù per conoscerlo, amarlo e servirlo in questa vita, e poi per goderlo eternamente nell'altra. Altro che il "culto del'uomo" di cui parava Paolo VI a all'ONU ("Anche Noi abbiamo il culto dell'uomo", disse); e poi si meravigliava se il fumo di satana era entrato in Vaticano? ma chi lo aveva fatto entrare?

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  14. "Ce problème est celui des racines du mal. D’où viennent les crimes de ce soi-disant « Etat islamique » ? Je vais te le dire, mon ami. Et cela ne va pas te faire plaisir, mais c’est mon devoir de philosophe. Les racines de ce mal qui te vole aujourd’hui ton visage sont en toi-même, le monstre est sorti de ton propre ventre – et il en surgira autant d’autres monstres pires encore que celui-ci tant que tu tarderas à admettre ta maladie, pour attaquer enfin cette racine du mal !

    L'Imam ha scoperto l'acqua calda dicendo che il male è dentro di noi e che ognuno deve vincerlo a partire da se stesso.
    Ma la radice di quel male è solo Cristo che l'ha vinta e noi in Lui...
    Ma al Cristianesimo non appartengono né:
    - da un lato il diritto positivo portato alle sue estreme conseguenze, con la degenerazione della libertà in libertinismo che - oltre rifiutare i principi morali che non sono LA fede ma da essa discendono -, rifiuta persino il diritto naturale scritto nel cuore di ogni uomo
    - dall'altro lato la sharia, che fa delle Legge coranica (e relativa violenza connaturata) il dio cui si deve obbedienza assoluta

    L'obbedienza al Padre di Cristo - il Dio fattosi uomo che, col supremo dono di sé e la grazia santificante dispensata dalla Sua Chiesa, rende possibile all'uomo da lui redento perché Lo accoglie, il donarsi che è il compimento e il superamento della Legge - è ben altra cosa dall'obbedienza cieca al dio dell'Islam...

    Come si fa a dire che tutte le religioni sono uguali? Bisogna essere ciechi a guida di altri ciechi!

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  15. "..Tra il XVI ed il XVII secolo lo sviluppo storico dell’Europa cattolica mostrava tutti i segni di quella che poteva essere una differente modernità, in perfetta continuità storica con l’eredità della Cristianità medievale. Una concreta possibilità storica rimasta poi, purtroppo, inattuata soprattutto a causa della frattura protestante. Infatti, in quei secoli lo scenario epocale era incentrato politicamente sull’egemonia mondiale della Spagna asburgica (dalla quale avrebbe potuto nascere una globalizzazione cattolica ben diversa da quella anglo-protestante attuale), culturalmente sulla seconda scolastica della scuola teologico-giuridica di Salamanca (alla quale si deve la definitiva chiarificazione della dottrina cattolica sulla naturalità della comunità politica e sul diritto internazionale euro-cristiano, elaborata da Vitoria, Suárez e Bellarmino), religiosamente sulla Riforma Cattolica del Concilio Tridentino i cui prodromi si ebbero con un anticipo di cinquant’anni nella Spagna di Isabella e Ferdinando.

    E’ assolutamente necessario tenere sempre presente la svolta storica intervenuta nel XVI secolo per poter capire che non vi è affatto continuità tra Cristianità ed Occidente e che in quel cruciale albeggiare della modernità l’Europa ha purtroppo scelto di voltare le spalle alla Chiesa cattolica e di ripudiarsi come Cristianità, impedendo perciò il nascere di una diversa modernità e trasformando se stessa nell’attuale Occidente apostata, destinato all’implosione nichilista.

    La sconfitta dell’Invincibile Armada non segnò soltanto l’inizio dell’ascesa dell’Inghilterra anglicana e della decadenza della Spagna cattolica, ma anche e soprattutto il momento epocale nel quale inizia, nel discontinuo processo storico che ha caratterizzato l’avanzare della modernità, la deriva dell’Europa cristiana, moderna erede della Cristianità medievale, verso l’Occidente il cui baricentro è, senza dubbio, nel mondo anglosassone-protestante...
    Ben 250 anni prima della dichiarazione rivoluzionaria dei diritti dell’uomo fu la scuola teologico-giuridica di Salamanca, nella Spagna cattolica del XVI secolo, ad elaborare su basi tomiste, ossia cristiane, i diritti umani e a chiarire definitivamente il fondamento di diritto naturale della comunità politica nel quadro della sua subordinazione al giudizio morale del Pontefice e, quindi, conseguentemente la distinzione, non conflittuale, tra Fede e Politica, Chiesa e Stato.

    Ma la frattura storica comportata dal protestantesimo, e dal conseguente assolutismo laicista e statolatrico, ha prodotto, agli inizi della modernità, una cesura, tuttora incolmabile, tra le radici cattoliche e medievali dell’Europa moderna e la sua deriva occidentalista. La mancanza di continuità nel processo storico, per via della frattura luterano-illuminista, ha fatto sì che quelli che erano i frutti di civiltà del Cattolicesimo siano stati sradicati dalla loro vitale pianta originaria ed arbitrariamente innestati sul secco tronco dell’umanitarismo..."
    http://www.kelebekler.com/occ/copert01.htm

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  16. "Les racines de ce mal qui te vole aujourd’hui ton visage sont en toi-même, le monstre est sorti de ton propre ventre – et il en surgira autant d’autres monstres pires encore que celui-ci tant que tu tarderas à admettre ta maladie, pour attaquer enfin cette racine du mal !"

    mic, il passaggio che ho citato figura nella lunga lettera aperta scritta dal filosofo musulmano Abdennour Bidar al mondo musulmano, non è un imam ad aver detto quelle parole, l`imam che le direbbe non è forse ancora nato....
    Bidar incita i musulmani ad andare alle radici del male, dicendo che il mostro è uscito dal loro ventre e che altri ne usciranno , anche di peggiori, se continuano a non ammettere la malattia per attaccare finalmente la radice del male.

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  17. Grazie Luisa delle precisazioni, ero di corsa e ho equivocato.
    Nel pomeriggio ho avuto impegni, domani ne avrò altri, quindi non potrò andare alla Messa Antica e sono andata alla messa vespertina in parrocchia.
    Grande sobrietà, solennità nella celebrazione e ottima predica, da parte di un giovane sacerdote asiatico che è di supporto al parroco (che ama i silenzi e l'adorazione...). Ce ne fossero!

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  18. Interessante análise das consequências possíveis, e prováveis, do atentado de Paris, em França e alhures, pelo jornalista Jean-Michel Vernochet, especialista do Médio Oriente :

    http://www.egaliteetreconciliation.fr/Jean-Michel-Vernochet-sur-l-attentat-a-Charlie-Hebdo-et-le-Moyen-Orient-30188.html

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