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mercoledì 4 febbraio 2015

Un altro caso di opposizione di Bergoglio a Benedetto XVI

Nel riferirsi a quanto riporta Sandro Magister [qui], Antonio Socci sottolinea l'ennesimo scostamento di disobbedienza e opposizione di Bergoglio nei confronti di Benedetto XVI. Ricordo che un altro precedente [qui] si riferisce alla famosa Lectio magistralis di Ratisbona [qui]. E non possiamo neppure ignorare gli opposti atteggiamenti nei confronti del Rito Romano Antiquior, che hanno visto l'effetto più doloroso nel divieto della celebrazione della stesso ai FI, ignorando i diritti di frati e fedeli sanciti da una legge universale della Chiesa come il Summorum Pontificum vanificata per mezzo di un artificio1 che rende il provvedimento (decreto 11 luglio 2013) inappellabile.
Si tratta di questioni effettivamente attribuibili a due stili diversi di pontificato, anche se il substrato modernista, compreso il dialogo, è l'eredità conciliare di entrambi. In Benedetto XVI contemperata da un residuo di "romanità" che in parte ha tenuto, ma non è stata sufficiente, tuttavia, a porre argini consistenti ad una vera e propria "rivoluzione" travestita da "aggiornamento", come numerose analisi dimostrano.
Stralcio di seguito affermazioni significative da Sandro Magister, ricordando peraltro come l'Anglicanorum coetibus [qui], sia stato un vero e proprio blitz di Benedetto XVI contrastante con la simil-bergogliana posizione contraria di Walter Kasper, allora Presidente del Pontificio consiglio per la promozione dell'unità dei cristiani, il quale, fin dall’inizio delle trattative, promise agli anglicani ogni possibile aiuto cattolico, purché essi non abbandonassero la loro religione :
Il passaggio dall’anglicanesimo al cattolicesimo non solo di singoli individui ma di intere comunità con preti e vescovi è stato facilitato e regolato nel 2009 da Benedetto XVI con la costituzione apostolica “Anglicanorum cœtibus”. (…) Ebbene, ecco le testimonianze degli anglicani Venables e Palmer raccolte dal vaticanista inglese Austen Ivereigh nell’eccellente biografia di Bergoglio da lui pubblicata alla fine del 2014: “Nel 2009, quando papa Benedetto XVI creò una nuova struttura giuridica, l’ordinariato personale, per gli anglicani che diventano cattolici, Bergoglio chiamò il vescovo Gregory Venables, primate anglicano del Cono Sud (in comunione con Canterbury), che risiedeva a Buenos Aires. A colazione, ha ricordato Venables, ‘mi disse molto chiaramente che l’ordinariato era assolutamente superfluo e che la Chiesa ha bisogno di noi come anglicani’. Fu il messaggio di Bergoglio anche a Tony Palmer, che stava considerando l’ordinariato e si chiedeva se andasse bene per lui. ‘Mi disse che abbiamo bisogno di intermediari. Mi consigliò di non fare quel passo, perché sarebbe sembrato che avessi scelto una sponda precisa e in quel caso avrei smesso di essere un intermediario’. Bergoglio era convinto che Palmer dovesse restare anglicano ‘per amore della missione, questa missione di unità’, e gli consigliò di ‘abbandonare l’idea’ di diventare cattolico”.
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1. Da prendere nella dovuta considerazione:
  • L'art.2 del Motu proprio Summorum Pontificum prevede il diritto di ogni sacerdote di rito latino (sia secolare che religioso) di celebrare il VO senza obbligo di alcuna autorizzazione previa (di fatto equiparando l'uso dei due messali). Celebrazioni alle quali, ai sensi dell'art.4 sono ammessi anche i fedeli, come di fatto ormai avviene per prassi consolidata dal 2007 
  • l'art. 3, cui molti hanno fatto riferimento a giustificazione del decreto, riguarda la celebrazione conventuale o “comunitaria” nei propri oratori"
Ne consegue che la disposizione avallata dal Papa nel decreto 11 luglio 2013 (che è un atto amministrativo) non potrebbe di fatto cancellare una disposizione papale diramata dal suo predecessore con motu proprio (art.2/4). "...il Santo Padre Francesco ha disposto che ogni religioso della Congregazione dei Frati Francescani dell'Immacolata è tenuto a celebrare la liturgia secondo il rito ordinario e che, eventualmente, l'uso della forma straordinaria (Vetus Ordo) dovrà essere esplicitamente autorizzata dalle competenti autorità per ogni religioso e/o comunità che ne farà richiesta".
Ciò non appare canonicamente valido, per effetto della gerarchia delle norme. E, di fatto, è e resta grave e scorretto. Anche se è stato capziosamente sottolineato che si tratta di un praeceptum, cioè di un comando particolare, che se viene dal Papa può andare oltre le leggi canoniche e dunque in questo caso non è stata promulgata alcuna legge generale. Ma non sono sicura - e andrebbe dimostrato - che esso, se può andare oltre le leggi canoniche, non violi una legge naturale o divina, che costituisce uno dei limiti al potere per altri versi assoluto del papa. E, purtroppo, il fatto che non si sia alzata la voce di alcun vescovo o cardinale che abbia osato dire mezza parola sulla sorte dei numerosi frati fedeli al carìsma originario, non lascia ben sperare che si alzi una voce autorevole anche a questo riguardo, ignorando le esigenze spirituali di molti fedeli, peraltro espresse ma rimaste inascoltate. Tenendo altresì conto che il provvedimento ha avuto ricadute negative, accentuando la strana avversione, che diventa ostracismo attraverso gli espedienti più capziosi, da parte di vescovi e anche di sacerdoti nei confronti del Rito Romano Antiquior "mai abrogato".
Sta di fatto inoltre che la disposizione, formulata senz'alcuna motivazione, può essere inquadrata tra gli aspetti della ormai imperante "prassi ateoretica senza spiegazioni", che non si può concepire da parte di un pontefice. Egli deve esprimere la sua attività di governo oltre che il suo munus docendi attraverso pronunciamenti adeguatamente ponderati. Cosa che sembra definitivamente tramontata, mentre invece l'alta dignità conferitagli per mistero di grazia lo esige. Infatti le forme espressive dei pronunciamenti papali sono sempre state di prassi ponderate. In esse, ogni parola è stata sempre misurata, ogni concetto esplicitato e sviluppato, proprio per non lasciare spazio a equivoci e interpretazioni errate, come invece sta accadendo da due anni con la complice ridondanza dei media.

25 commenti:

  1. Anche da arcivescovo di Buenos Aires Bergoglio restava un gesuita, legato al "quarto voto" di stretta obbedienza al papa... o sbaglio? Si tratta forse di una "obbedienza creativa"?

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    1. Ma il gesuita BErgoglio fu relegato per punizione a Cordoba 700 Km da B.A. per la sua CIECA OBBEDIENZA ai superiori

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  2. Party e cerimonie per la religione mondiale:

    http://www.effedieffe.com/index.php?option=com_content&view=article&id=312264:quellantico-party-per-la-religione-mondiale&catid=26&Itemid=145

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  3. Vanno avanti come un rullo compressore, non hanno vergogna!

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  4. Nulla di nuovo: Paolo VI pregò il protestante frère Robert Schultz (di Taizé) di non divenire cattolico perché sarebbe servito come protestante.
    L'uomo politico prevale e annichila l'uomo evangelico!

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  5. Fanatici! Fate qualcosa di utile!

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  6. Come se non fosse utile, per chi vuol districarsi in questo ginepraio, mettere in luce le contraddizioni e gli "scostamenti" dalla verità.... :)

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  7. L'église de Vatican II (qui marqua l'apothéose du catholicisme libéral et de l'esprit du monde sur le vrai christianisme) est l'église de l'imposture et de l'orgueil. Toute sa "pastorale", fondée sur le refus de la Tradition, peut se réduire au slogan de son maître : "Non serviam !" Elle ne prêche plus la Croix mais le plaisir. Elle ne prêche plus la Sainteté mais l'inversion. Elle persécute désormais ses enfants les plus fervents et va jusqu'à se réjouir de sa propre disparition. C'est pourquoi Dieu l'a rendue stérile. Il n'en restera pas pierre sur pierre. Quelle malédiction !

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  8. Dis-obbedienza creativa alla o' famo strano.....tornando seri, ormai è chiaro che si aspetta solo la dipartita di Papa Benedetto per prendere a martellate tutto quanto sa di (antico) cattolicesimo, per ora vediamo solo una corsa alla 'vendetta' di tutti coloro che tacevano prima e adesso sono diventati loquacissimi, anche se le ca..ate che sparano lasciano alquanto interdetti per non dire peggio, tutto sta nelle mani di Dio e chi vi dice che Ratzinger non li seppellisca tutti e non con una risata? Le cerimonie del giovedì santo non contemplano cosa ne farà questa volta il vdr della lavanda dei piedi......si accettano scommesse, anche le più disparate, d'altra parte questo vdr stupisce sempre.....gli stupidi che ci cascano e i servi di regime, partito, e attaccati alle poltrone alla Andreotti e discepoli......chi vuol capire.....Anonymous.

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  9. @Mic

    In Benedetto XVI contemperata da un residuo di "romanità" che in parte ha tenuto

    Non si tratta solo di questo. La differenza non è semplicemente "accidentale", inerente un "freno" che prima c'era e ora no. C'è una complessità che ho sempre ricordato, a riguardo dei pontificati post conciliari sino a Benedetto.

    Ciò che accadde e che è accaduto, configura una lenta e inesorabile diatriba fra compromessi con il modernismo e tentativi di "normalizzazione" dell'eversione. Si tratta di una specie di "tira e molla", che ha teso a smontare ogni residuo di fede Tradizionale, per arrivare a ciò che oggi vediamo.

    Mentre con Benedetto XVI si è tentato di sterzare, per ritornare in qualche modo sulla via maestra. A cominciare dal coniglio estratto dal cilindro riguardo la famosa "ermeneutica della continuità".

    A ben vedere unico modo per cercare di iniziare a relativizzare il superdogma conciliare. Visto che rinnegarlo non pare cosa verosimile, né fattibile.

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  10. "A cominciare dal coniglio estratto dal cilindro… "

    Outro coelho ?
    Realmente, desta não se sai !…

    Tutti conigli !

    E porque não, se temos, como dizem os franceses, "des pasteurs en peau de lapin" ? !

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  11. Oggi sul "Corriere della Sera" e' apparsa un'intera pagina di elogio di papa Francesco, a firma di Mons. Bruno Forte ( sintesi della sua introduzione al volume "Buon pranzo! Il cibo per l'anima" ), in uscita domani, ii cui sono raccolti i discorsi piu' significati i per l'Angelus ).

    Ai fini della comprensione dell'attuale pontefice e'opportuno
    sottolineare alcuni passaggi. Per Forte gli interventi sorprendenti durante i discorsi a braccio non sono affatto approssimazioni o scivoloni casuali. Francesco non sta a valutare quali saranno gli
    effetti del suo dire in termini di ritorno d'immagine. "Non per questo, pero', il suo dire e i suoi pronunciamento possono onsiderarsi avventati: chi come lui da una vita si esercita nella disciplina
    spirituale e nella meditazione della Parola di Dio e dei testi dei grandi Maestri della fede, NON DICE MAI COSE CHE NON SIANO STATE A LUNGO "RUMINATE" anche se al momento possono aprire di una
    sorprendente novita'. LA SINCERITA' DI FRANCESCO E'COME LA PUNTA DI UN ICEBERG... ".
    Quanto ai suoi critici conservatori, Forte dice "Non per
    questo l'attuale vescovo di Roma si
    discosta dai suoi predecesxori, quasi a compiere UNA ROTTURA CHE LO ALLONTANI DALLA DOTTRINA DELLA CHIESA. Con buona pace di qualche pauroso custode della verita' , occorre ribadire con chiarezza che
    Francesco E 'E VUOLE ESSERE ASSOLUTAMENTE FEDELE ALLA FEDE DELLA CHIESA".
    A leggere forse maliziosamente fra le righe si nota lo scarto fra DOTTRINA della Chiesa e FEDE della
    Chiesa. Il termine FEDE comprende i se' anche il corpus dei pronunciamenti dottrinali, oppure si riferisce solo al messaggio del Vangelo senza le sovrastrutture accumulatevi sopra ( indebitamente,
    a detta dei modernisti, e tali da imporre ai fedeli carichi eccessivi )?
    L'affermazione di Martini, riferita anni fa sul "Corrriere"secondo cui la Chiesa non mai stata in
    condizioni migliori non stupisce
    piu', data l'impietosa evidenza dei numeri, se si suppone che per l'emerito di Milano la demolizione in corso delle sovrastrutture invecchiate fosse il presupposto per la costruzione di un edificio
    nuovo, in uno stile tale da superare il deprecate ritardo di duecento anni.











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  12. @ Anonimo 15.06. Il rispetto o non rispetto della logica si esprime nel linguaggio. Lei forse voleva dire che Bergoglio, se accetto' di essere relegato per punizione a 700 chilometri di distanza in forza del suo voto di obbedienza ai superiori si dimostro' obbediente. Certo, altrimenti avrebbe dovuto lasciare la Compagnia di Gesu'.

    Cerchiamo di capirci.
    Io parlavo non di disobbedienza ai superiori Gesuiti, ma di disobbedienza o almeno di difformita' rispetto alle direttive del Papa Benedetto XVI, che da cardinale a quanto pare volle permettersi per la posizione
    raggiunta, dato che la rimozione di
    un cardinale e'cosa grave, che un papa decide solo in casi estremi;
    ma rimaneva gesuita, quindi ancora legato alla piu' stretta
    obbedienza.

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  13. Caro Raoul anch'io sono convinto che i modernisti al potere nella Chiesa abbiano sposato il "Non Serviam" luciferino e siano perciò destinati a scomparire dalla faccia della terra, come istituzione o "corpus" religioso. speriamo solo che siano sostituiti da veri cattolici. Il trionfo del Cuore Immacolato di Maria SS.ma, Regina delle Vittorie, li spazzerà dalla faccia della terra, questo è poco ma sicuro! sarà nel 2017 ? (primo centenario di Fatima, 5° di Lutero, 3° della nascita, a Londra, della massoneria moderna, nel 1717). Solo Dio lo sa, noi possiamo solo pregare e restare saldi nella fede.

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  14. Protestantizzazione, one world ed oltre...
    in grecia
    http://www.comedonchisciotte.org/site/modules.php?name=News&file=article&sid=14602
    in spagna
    http://www.formiche.net/2015/02/03/podemos-idee-programmi-tsipras-spagna/
    social network & finanza tutti allegri verso l'abisso..
    Compreso il vdr che si consulta col Leoncavallo e cita Tony Negri autore di "Impero" (giovine docente in argentina..).

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  15. un'altra produzione Is-Katz. Genere: horror:
    http://www.effedieffe.com/index.php?option=com_jcs&view=jcs&layout=form&Itemid=135&aid=312280

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  16. Il trionfo del Cuore Immacolato di Maria SS.ma, Regina delle Vittorie, li spazzerà dalla faccia della terra, questo è poco ma sicuro! sarà nel 2017 ? (primo centenario di Fatima, 5° di Lutero, 3° della nascita, a Londra, della massoneria moderna, nel 1717). Solo Dio lo sa, noi possiamo solo pregare e restare saldi nella fede.
    rARAMENTE il Signore ha consentito, tanto nell'AT, che dopo la venuta di Gesù, che le desolazioni (non le persecuzioni, il concetto è diverso) del suo popolo durasse piu' di 72 anni. Chissà da quando li dobbiamo cominciare a contare (1962, 1965, 1969, '72)?

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  17. Alessandro Mirabelli04 febbraio, 2015 19:59

    Ma io,mi chiedo: si può essere ancora cattolici con codesto vescovo di Roma oppure egli, passo dopo passo, ci sta facendo,diventare anglicani? Non voglio morire protestante, non voglio morire anglicano.

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  18. Franco,

    quando un religioso fa vescovo, è sciolto dal obbligo canonico dei voti, e assume gli obbligi di un vescovo....per la santificazione personal rimane l'obbligo morale di suoi voti passati...


    Romano

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  19. Lucido come sempre Alessandro Gnocchi

    http://www.riscossacristiana.it/gnocchi04022015/

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  20. "Raramente il Signore ha consentito, tanto nell'A.T., che dopo la venuta di Gesù, che le desolazioni (non le persecuzioni, il concetto è diverso) del suo popolo durasse più di 72 anni. Chissà da quando li dobbiamo cominciare a contare (1962, 1965, 1969, '72)?"
    Per come penso io, comincerei a contare dal 1958, data molto significativa per l'inizio della confusione mentale nella Chiesa (la grande utopia, la persecuzione dei cattolici "veri", l'inizio dell'autodemolizione della Chiesa). Comunque, preghiamo e stiamo all'erta, come le sentinelle nella notte, in attesa dell'alba.

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  21. Paolo Pasqualucci04 febbraio, 2015 21:29

    Mi sembra di capire che ci sia una DIFFUSA ATTESA DEL 2017, come data apocalittica nella quale dovrebbero accadere cose straordinarie e spaventose, che puniranno i fedifraghi e metteranno le cose a posto nella Chiesa e nel mondo. Personalmente, del significato messianico dei numeri non mi fiderei troppo. E' vero, la storia mostra ricorrenze e coincidenze di date. E con questo? Non e' vero che anche tra i massoni c'e' chi ama esercitarsi nella numerologia a sfondo cabalistico? Circa i significati escatologici del 1917 ricordo allora anche quello rappresentato dalla Rivoluzione Russa (che non viene in genere rammentato): quella democratica di marzo e il colpo di stato definitivo dei bolscevichi (25 ottobre = 7 novembre, 5+2 =7 numero fatale, per gli amanti della cabala). Ma dobbiamo aspettare il 2017 per veder rinascere la Chiesa e l'Italia? Speriamo che la cosa accada ben prima, che ci sia una scossa positiva gia' al prossimo Sinodo d'Ottobre. Da qui a due anni i neomodernisti farebbero in tempo a rovinare ancora di piu' la Chiesa.
    Seguendo la periodizzazione "cabalistica" gli "avventi" dell'Anticristo si sono dunque succeduti in quest'ordine: 1517, 1717, 1917. E nel 1617 e 1817 cos'e' successo? Niente di particolare, mi sembra. Bisognerebbe dunque aspettare sino al 2117, per rispettare l'ordine della successione, finora bisecolare, che in quell'anno dovrebbe venir rovesciato! Quest'attesa "profetica" diffusa attorno al 2017 mi ricorda le profezie mancate di Gioacchino da Fiore. La nuova Era, catarsi dell'umanita' e trionfo terreno del papato, quando avrebbe dovuto cominciare? Nel 1260, "anno gioachimita", anno nel quale non comincio' invece un bel niente. Anzi, la situazione di crisi del tempo continuo' a mantenersi e ad incancrenirsi (guelfi e ghibellini, crisi sempre grave tra papato e impero). Per quello che vale la mia opinione, invito cordialmente gli adepti di questa sorta di "gioachimismo" allo stato diffuso a lasciar perdere queste fantasticherie, a concentrarsi sulle cose semplici, positive, impegnative ma alla nostra portata, che dobbiamo fare, per contribuire alla rinascita della Chiesa e dell'Italia. Certamente proprio nel 2017 (o anche prima, anche domani) puo' succedere di tutto, ma noi oggi non lo sappiamo, non lo dobbiamo sapere (perche' non sta a noi) e non dobbiamo pensarci. Quando il Signore ha detto: "Non vogliate dunque mettervi in pena per il domani, poiche' il domani avra' cura di se stesso: a ciascun giorno basta il suo affanno" (Mt 6, 34), si riferiva solo alle nostre necessita' materiali quotidiane?

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  22. Se fosse vero, come pare, che Bergoglio ha dissuaso un eretico dal convertirsi alla Chiesa Cattolica, anteponendo calcoli politici alla salvezza della sua anima, credo che non sussisterebbero più dubbi sulla oggettiva malvagità dei suoi propositi. Un Papa che conferma nell'errore una persona che desidera abiurare dà scandalo e si pone de facto fuori dalla Chiesa. Non ci sono scuse di nessun tipo.

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  23. Grazie per le sue dotte precisazioni, caro Pasqualucci; la sua conclusione è più ce condivisibile. In eetti io mi interesso solo sporadicamente alla numerologia, specialmente quella mariana (che ho tratto dal pensiero di Antonio Socci), ma senza dimenticare che, come dice lei, "ogni giorno ha la sua pena", e quindi noi dobbiamo guardare all'oggi ed agire per l'oggi, ciè fare tutto il possibile per contrastare l'opera di demolizione del Cattolicesimo che Bergoglio e soci stanno portando avanti. Magari i santi frati e suore Francescani/e del'Immacolata si fossero ribellati apertamente, come fecero all'Isolotto, a Firenze, negli anni '70 e come hanno fatto tanti preti (don Gallo,don de' Capitani) senza alcun intervento gerarchico; magari fossero confluiti nella FSSPX ! ma così, sembra che vogliano dirci che dobbiamo arrenderci a soprusi anche noi, ma il mio spirito si ribella all'idea di soggiacere a imposizioni di evidenti errori, di eresie, imposte autoritariamente (per questo ho mollato Fanzaga, Famiglia Cristiana, Avvenire). Un caro saluto.

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  24. Per Baronio: forse lei si riferisce a questa notizia, letta proprio ieri qui o su un altro blog tradizionalista:

    "Paolo VI pregò il protestante frère Robert Schultz (di Taizé) di non divenire cattolico perché sarebbe servito come protestante. L'uomo politico prevale e annichila l'uomo evangelico!"

    Mi sembra di ricordare, a memori, che Schultz fosse uno dei 6 pastori protestanti invitati da Montini a dar man forte a Mons. Bugnini nella stesura del NOM, al fine di rendere il più gradita possibile la riforma liturgica agli anglicani e ai protestanti in genere. Poi c'è un'analoga notizia su Roncalli; ho letto che quando era Nunzio in Romania sconsigliò un pope dal convertirsi al Cattolicesimo, dicendogli più o meno "non lo fare, tanto ci ritroveremo tutti Lassù" : aveva già in mente il "subsist in", evidentemente, oltre ad essere stato amico di Ernesto Buonaiuti, dipendente dal vescovo filomodernista di Bergamo Radini Tedeschi e simpatizzante del Sillon e grande ammiratore del suo fondatore, Marc Sangner (ricordo la lettera di S. Pio X sul Sillon "Notre Charge Apostolique").

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