Alla vigilia della visita del presidente Abu Mazen, le due delegazioni diplomatiche hanno siglato un concordato che apre una nuova pagina nelle relazioni tra i due Paesi. "Delusione" di Israele
[...] In un'intervista all'Osservatore Romano, monsignor Antoine Camilleri, sottosegretario della sezione della Segreteria di Stato che si occupa delle questioni estere e capo della delegazione diplomatica vaticana, ha spiegato che l'accordo raggiunto elenca "diverse questioni riguardanti la vita della Chiesa e altre materie di comune interesse". Si tratta dell'evoluzione di un dialogo iniziato nel 2000, quando per volontà di Giovanni Paolo II, la Santa Sede sottoscrisse una dichiarazione d'intenti con l'Organizzazione per la liberazione della Palestina. Quel testo prevedeva che la commissione proseguisse sviluppasse l'accordo, ma il negoziato è poi ripreso solo dopo il pellegrinaggio in Terra Santa compiuto nel 2009 da Benedetto XVI. Un anno dopo, le due delegazioni sono tornate a incontrarsi e a distanza di cinque anni si è arrivati ad un testo condiviso.
"Come tutti gli accordi che la Santa Sede firma con diversi Stati - ha dichiarato ancora Camilleri -, quello attuale ha lo scopo di favorire la vita e l'attività della Chiesa cattolica e il suo riconoscimento a livello giuridico anche per un suo più efficace servizio alla società". Il testo ha un preambolo nel quale si esprime "l'auspicio per una soluzione della questione palestinese e del conflitto tra israeliani e palestinesi nell'ambito della Two-State Solution e delle risoluzioni della comunità internazionale". Ci sono poi un capitolo sulla libertà religiosa e di coscienza, ("molto elaborato e dettagliato") e altri che definiscono la libertà di azione della Chiesa, le sue proprietà e le questioni fiscali, il personale e la giurisdizione, lo statuto personale, i luoghi di culto, l'attività sociale e caritativa e i mezzi di comunicazione sociale che operano sul territorio palestinese.
Il Vaticano finora ha effettuato un riconoscimento delle autorità palestinesi, tanto che nell'annuario pontificio già da anni appare un "rappresentante dello Stato di Palestina". E nel 2012, quando l'assemblea generale dell'Onu ha approvato la risoluzione che riconosce la Palestina quale stato osservatore, la Santa Sede, che ha anch'essa lo status di "osservatore" presso l'Onu, ha pubblicato una dichiarazione con la quale ha accolto con favore la decisione. "Anche se in modo indiretto - afferma ora monsignor Camilleri - sarebbe positivo che l'accordo raggiunto potesse in qualche modo aiutare i palestinesi nel vedere stabilito e riconosciuto uno stato della Palestina indipendente, sovrano e democratico che viva in pace e sicurezza con Israele e i suoi vicini, nello stesso tempo incoraggiando in qualche modo la comunità internazionale, in particolare le parti più direttamente interessate, a intraprendere un'azione più incisiva per contribuire al raggiungimento di una pace duratura". E un secondo accordo dovrebbe essere chiuso a breve dalle autorità vaticane anche con lo Stato d'Israele, con il quale, ha ricordato Camilleri, dal marzo 1999 "sono in corso i negoziati in vista della conclusione del cosiddetto accordo economico, che - ha sottolineato il presule - è quasi pronto e che mi auguro possa essere presto firmato a beneficio di ambo le parti".
"Anche un orologio fermo, segna l'ora esatta due volte al giorno". IN astratto ed in generale, è un bene, ed un atto di giustizia. Temo che alla "delusione" di Israele, farà eco la critica di personalità come Socci, Allam, Ferrara, (forse) De Mattei.
RispondiEliminaIn concreto ed in particolare, i soliti punti su "libertà religiosa", temo che siano a dir poco discutibili.
La delusione di Israele, caro lei, porterà allo stoppaggio sine tempore della santificazione di un grandissimo pontefice, Pio XII, che tanto fece per loro, riconoscere la Palestina è come fare un foro nell'acqua, serve a niente, fino a quando a comandare nel mondo saranno sempre gli stessi, Usisrael.....
RispondiEliminaSe e quando Dio vorrà,Pio XII sarà canonizzato,Edith Stein docet.
RispondiEliminaEro in spasmodica attesa di questa notizia dell'approvazione della Palestina.
RispondiEliminaCondivido perfettamente quanto esposto dall'Anonimo (un nick no,eh?) delle 10,10
RispondiEliminaLister,
RispondiEliminasperiamo che non comporti anche altre reazioni.
BXVI riavvio' il riconoscimento, e pochi mesi dopo parti' la campagna diffamatoria legata allla pederastia dei preti ( quella di pastori protestanti, rabbini ebrei, mullah islamici, invece, non fa notizia...), che in USA, e non solo, fece molte vittime tra preti innocenti, ma accusati ed offerti al pubblico ludibrio ed alla giustizia, incuranti di prove o no. Poi, una volta accertato che il poveretto era innocente, nessuno ne parlo' più, nessuno risarci', nessuno si dimise dal posto di
giornalista o pubblica accusa...
E sempre questi cacciatori di streghe hanno nomi, cognomi, facce, tipiche.
Rr
http://www.terrasanta.net/tsx/articolo.jsp?wi_number=7504&wi_codseq=%20%20%20%20%20%20&language=it
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