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giovedì 25 giugno 2015

Pensieri in libertà sulla nuova enciclica ecologista "in dialogo con tutti"

Breve riflessione di massima, prima di addentrarci in un'analisi ed in uno studio più accurati della recente enciclica laica ed ecologista. Richiamo, intanto, quanto già affermato qui, compresa l'articolata discussione.
E resto basita che il papa, pur riconoscendo la causa di un comportamento irresponsabile nella ferita originale, si proponga "specialmente di entrare in dialogo con tutti riguardo alla nostra casa comune". Dunque la Chiesa non più Magistra - e nemmeno più Madre, visto che in questo caso tale viene chiamata la casa comune -, ma in dialogo con tutti, pur se quel "tutti" riguarda anche coloro che non ne fanno parte e che di una missionarietà orizzontale che non fa proseliti (andate e battezzate... non esiste più) non sanno proprio cosa farsene.
In quanto cristiani e cattolici non possiamo che condividere ogni preoccupazione ed esortazione rispetto alla protezione della natura e al prendersi cura, nel rispetto, della Creazione, che - ricordiamolo - nella storia della salvezza riguarda prevalentemente l'uomo in quanto "essere razionale" vertice della creazione stessa. L'ecologia dunque è un valore; ma subordinato al dato che la creazione tutta - e l'uomo in primis - è ordinata al Creatore. Ed è l'uomo ad essere coinvolto nell'azione redentiva divino-umana di Cristo Signore nella e attraverso la Sua Chiesa. Unica realtà che rende possibile un'autentica cura che non sia volontarismo umanitarista, ma che sia preceduta e fondata sull'azione di lode e di gratitudine che, in Cristo, vede l'uomo autentico custode e addirittura collaboratore del Padre.
Inoltre per un cristiano ha la prevalenza su tutto una ecologia umana come il rispetto della morale naturale.
Ciò che sconcerta dell'enciclica ecologista è l'adeguarsi alle mode intellettuali, scientiste e - per piacere al mondo - il profondersi in una predicazione pedissequa sulla natura, che non è competenza esclusiva del Papa, piuttosto che sulla soprannatura che è sua competenza esclusiva.
Ovvio che la missione della Chiesa non si limita all'ordine della grazia e quindi al soprannaturale, ma ne deve favorire l'incarnazione nella storia individuale e collettiva;. Quello che manca nell'enciclica è l'affermazione chiara e distinta del primato di Cristo Signore rispetto ad ogni realtà naturale e soprannaturale e non si può far a meno di notare un eccesso di umanitarismo in chiave mondialista piuttosto che un sano umanesimo cristiano.
A noi fa problema. Molti applaudono senza neppur, forse, rendersene conto, tanto si è perso l'aggancio alla metafisica, che non può essere elusa, altrimenti è l'antropocentrismo a farla da padrone. Ma questo non è altro che il leitmotive del Concilio e delle sue nefaste applicazioni di conio modernista, dapprima soft, ed ora manifeste in tutti i loro effetti, in un crescendo di rivoluzione dissolutrice, in luogo di approfondimento e sviluppo organici nell'alveo della Tradizione, che non è immobilismo. È crescita, ma nella stessa linea, nella stessa direzione, nello stesso senso, senza strappi, resa feconda dalla linfa vitale delle radici non rinnegate.

29 commenti:

  1. In giro per il web e sui media circolano altre letture, che mettono in risalto alcune affermazioni condivisibili ma nella visione d'insieme si servono di ermeneutiche "normaliste". Ma le pronunce dei papi non DEVONO e non POSSONO aver bisogno di ermeneutica...

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  2. Il fatto che questa enciclica sia la fotocopia delle crociate "ecologiste" standard finanziate dai potentati (straricchi e potenti) globali che stanno saccheggiando il pianeta a suon di OGM, robaccia chimica e predazioni di ogni genere dovrebbe far suonare tutti i campanelli d'allarme possibili. Infatti gli organi di informazione di tali potentati hanno applaudito tutti in coro come da copione.
    Se poi si accosta la veemente enciclica alla maniera sbrigativa, sfuggevole, ipocrita e in definitiva complice con cui è stata frettolosamente liquidato e accantonato l'orrendo genocidio dei nostri fratelli in Medio Oriente che con tutta evidenza non fa scomporre più di tanto la Nuova Chiesa che infatti li ha abbandonati al loro destino, direi che il rivoltante e ipocrita quadretto è completo.
    Miles

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  3. comincio io.

    i punti sono molti, e servirà tempo. A partire da quelli contro la proprietà privata, o l'uso di termini massonici come "decrescita" e "sostenibilità", che non sono termini neutri ma nascono in ambiti ben precisi con sottintesi ben precisi.

    da un punto di vista più strettamente teologico-dottrinale:

    "99.
    Secondo la comprensione cristiana della realtà, il destino dell’intera creazione passa attraverso il mistero di Cristo, che è presente fin dall’origine: «Tutte le cose sono state create per mezzo di lui e in vista di lui» (Col 1,16).[80] Il prologo del Vangelo di Giovanni (1,1-18) mostra l’attività creatrice di Cristo come Parola divina (Logos). Ma questo prologo sorprende per la sua affermazione che questa Parola «si fece carne» (Gv 1,14). Una Persona della Trinità si è inserita nel cosmo creato, condividendone il destino fino alla croce. Dall’inizio del mondo, ma in modo particolare a partire dall’incarnazione, il mistero di Cristo opera in modo nascosto nell’insieme della realtà naturale, senza per questo ledere la sua autonomia."

    riprendo l'ultimo capoverso

    "Dall’inizio del mondo, ma in modo particolare a partire dall’incarnazione, il mistero di Cristo opera in modo nascosto nell’insieme della realtà naturale, senza per questo ledere la sua autonomia."

    eh?
    a partire dall'Incarnazione, dunque, il mistero di Cristo, opererebbe nell'insieme della realtà naturale, senza ledere la sua autonomia?
    Cioè, a dire:
    la natura va avanti da sè, un po' come il carrozzone della canzone di Renato Zero.

    Ma non è affatto vero. Sostenere un principio del genere è contrario alla fede trasmessaci dal Nuovo Testamento, e non privo di coimplicazioni in chi lo sente.
    In realtà il mistero di Cristo opera nella realtà naturale, preternaturale e soprannaturale, su tutti e 3 i piani. E chi ha anche solo un po' di esperienza di vita cristiana lo sa e l'ha provato, anche in se stesso.
    E nell'Incarnazione anche la dimensione naturale è "assunta" nel magnifico evento. Non possiamo dire che l'evento di Cristo sta da una parte, ma la natura continua ad andare per conto suo, in "autonomia", cioè letteralmente dandosi le proprie leggi indipendenti da Cristo ma secondo la natura, e basta...perchè una parte di realtà naturale l'abbiamo anche in noi, in quella parte nostra di "animali personificati".

    Cristo, nella redenzione che opera, opera anche in chi Lo accoglie quella metanoia, che è la Fede che vince la carne, la Grazia che vince la natura, Lo Spirito che contrasta l'uomo caduto.
    Ma dal momento che la Grazia vince la natura, la indirizza a cose sante, non si può sostenere che la natura "va avanti da sè", si autolegifera,
    nè che Cristo opera ma lascia alla natura la sua autonomia. E quale sarebbe la pretesa autonomia della natura? la legge della giungla? il diritto del più forte? i bruti che restano bruti? l'istintualità sovrana? la ferinitas?

    No, Gesù ci porta più in alto e corregge redimendo la natura, per es. in noi, quella natura che ha la ferita della caduta, risanandola e facendoci sedere con Lui nei luoghi celesti. Ci "aggiusta", ci rimette a posto, tra tutte le altre cose.
    Sarà che io credo alla guarigione divina, anche delle anime come delle condotte con i corpi.
    Quindi la Sua opera non si può dire che lascia la natura autonoma nè legiferarsi da sè, nè si può sostenere che la Sua Venuta sia irrilevante nei termini dell'autonomia della natura.

    Ovviamente, ma cosa mai è più ovvio oggi? Anche il singolo miracolo, ieri come oggi, è un'irruzione di potenza divina nella pretesa autonomia della natura che andrebbe avanti da sè come nulla fosse..altro che nascondimento di Cristo.

    La stessa Sua Risurrezione è rottura e oltrepassamento dei canoni naturali, che quindi non vanno avanti da sè in autonomia. Idem il miracolo dei pani e dei pesci o la risurrezione di Lazzaro. Idem i miracoli in ogni epoca, compresa la nostra, compreso il miracolo eucaristico di Buenos Aires.

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  4. ho ben presente che dopo il § 99 c'è il § 100, qui:

    "100. Il Nuovo Testamento non solo ci parla del Gesù terreno e della sua relazione tanto concreta e amorevole con il mondo. Lo mostra anche risorto e glorioso, presente in tutto il creato con la sua signoria universale: «E’ piaciuto infatti a Dio che abiti in lui tutta la pienezza e che per mezzo di lui e in vista di lui siano riconciliate tutte le cose, avendo pacificato con il sangue della sua croce sia le cose che stanno sulla terra, sia quelle che stanno nei cieli» (Col 1,19-20). Questo ci proietta alla fine dei tempi, quando il Figlio consegnerà al Padre tutte le cose, così che «Dio sia tutto in tutti» (1 Cor 15,28). In tal modo, le creature di questo mondo non ci si presentano più come una realtà meramente naturale, perché il Risorto le avvolge misteriosamente e le orienta a un destino di pienezza. Gli stessi fiori del campo e gli uccelli che Egli contemplò ammirato con i suoi occhi umani, ora sono pieni della sua presenza luminosa."

    che però non annulla l'affermazione precedente di un Cristo che opera di nascosto nella "realtà naturale, senza per questo ledere la sua autonomia."

    perchè, a voler esser sottili, anche nel § 100
    l'affermazione che Gesù "alla fine consegnerà al Padre tutte le cose, così che «Dio sia tutto in tutti» (1 Cor 15,28)" è naturalmente vera e il centro della nostra fede e attesa;

    ma Dio sarà tutto in tutti coloro che Gli appartengono, quelli del prologo del vangelo di Giovanni "a quelli che Lo accolgono ha dato diritto di divenire Figli di Dio", figli nel Figlio, ma non pare si riferisca centralmente più di tanto ad animali, piante e bestiolini vari.

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  5. Sig.ra Maria, il testo è un'offesa all'intelligenza. Come ogni discorso ideologico e catastrofista l'enciclica parla di "ciò che sarà" o "potrebbe accadere se" si ripetono gli atti che hanno portato alla situazione attuale di degrado ambientale. Un determinismo noioso basato su calcoli probabilistici e previsioni infondate.
    Mi sembra - dovrei verificare - che in fondo il Papa non fa altro che lodare la Materia, come già lo faceva Teilhard de Chardin che la chiamava (alla Materia) "Carne di Cristo". Certo, Papa Bergoglio non scrive come Teilhard, ma teniamo presente che stiamo sul piano delle idee ed è su questo piano dove girano "i demoni dell'aria".
    Saluti.

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  6. La Laudato si' alla luce del "tesoro dell’esperienza spirituale cristiana" del quale e scritta ribadisce i Dogma dell’Unità e Trinità di Dio [238-240], di Gesù Cristo vero Dio e vero uomo [99], della Presenza reale di Cristo nell’Eucaristia [236], della Assunzione di Maria in Anima e Corpo [241-242].
    Questo è l'impianto "Dottrinale" che affonda le sue radici nella Trascendenza di Dio, come realtà “prima ed ultima”, ed è a partire da questa visione trascendente, con il suo impianto dottrinale e dogmatico, tratta la visione immanente dele cose.

    Basta leggersela, senza preconcetti.

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  7. Ma ci sono quelli che dicono che siamo peccatori se non siamo d'accordo con questo dialogo...

    http://www.catholicherald.co.uk/commentandblogs/2015/06/19/no-catholic-is-free-to-dissent-from-the-teaching-of-laudato-si/


    Osservatore

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  8. Ubi, forse bisogna adottare invece solo i preconcetti di chi l'ha scritto, per poter entrare in questo testo. Comunque, a caso:

    al § 243

    "La vita eterna sarà una meraviglia condivisa, dove ogni creatura, luminosamente trasformata, occuperà il suo posto e avrà qualcosa da offrire ai poveri definitivamente liberati."

    Ancora nell'aldilà, di già nel Regno, pure nei Cieli Nuovi e Terra Nuova
    ogni creatura trasformata dovrà offrire ancora ai poveri, in eterno. Non basterà loro nemmeno la visione beatifica?
    No, c'è da dare in eterno anche nell'aldilà, non paghi nemmeno di Dio.

    ma dove sta scritto questo nei nostri sacri testi?

    E nella preghiera di poco sottostante, compare ancora l'invocazione

    "O Dio dei poveri"

    che fa il paio con le affermazioni di poco tempo fa, in cui si sosteneva che in Chiesa dovevamo inchinarci davanti al povero. Cioè alla creatura, purchè povera.

    Guardi, noto spesso questi aspetti, francamente ho le pezze pure io,
    eppure la Parola che salva, quella predicazione incendiaria continuo a non sentirla affatto in queste cose (che per educazione non definisco),
    e la salvezza non riguarda e non può riguardare solo l'entità degli eventuali conti in banca e delle proprietà private, quotidianamente demonizzate.

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  9. Gentile Ubi, allora non c'è niente da preoccuparsi, l'impianto Dottrinale rimane saldo e trascendente. Il problema è che i preconcetti sono dalla parte di chi ha scritto e firmato l'enciclica. Basta vedere "localmente" l'impianto dottrinale alla fine del testo per leggerlo in funzione di ciò che precede. Se ci atteniamo ai concetti, noteremo che la cosiddetta trascendenza emerge dall'immanenza delle cose.
    Comunque, basta leggersela senza preconcetti.

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  10. sull'impianto dottrinale:

    "98. Gesù viveva una piena armonia con la creazione, e gli altri ne rimanevano stupiti: «Chi è mai costui, che perfino i venti e il mare gli obbediscono?» (Mt 8,27). Non appariva come un asceta separato dal mondo o nemico delle cose piacevoli della vita. Riferendosi a sé stesso affermava: «E’ venuto il Figlio dell’uomo, che mangia e beve, e dicono: “Ecco, è un mangione e un beone”» (Mt 11,19). Era distante dalle filosofie che disprezzavano il corpo, la materia e le realtà di questo mondo. Tuttavia, questi dualismi malsani hanno avuto un notevole influsso su alcuni pensatori cristiani nel corso della storia e hanno deformato il Vangelo. Gesù lavorava con le sue mani, prendendo contatto quotidiano con la materia creata da Dio per darle forma con la sua abilità di artigiano. E’ degno di nota il fatto che la maggior parte della sua vita è stata dedicata a questo impegno, in un’esistenza semplice che non suscitava alcuna ammirazione: «Non è costui il falegname, il figlio di Maria?» (Mc 6,3). Così ha santificato il lavoro e gli ha conferito un peculiare valore per la nostra maturazione. San Giovanni Paolo II insegnava che «sopportando la fatica del lavoro in unione con Cristo crocifisso per noi, l’uomo collabora in qualche modo col Figlio di Dio alla redenzione dell’umanità».[79]"

    sarebbe da vedere cosa sono considerati veramente "dualismi malsani". L'eresia catara senz'altro. Ma nell'enc. non si parla di eresia catara, ma di pensatori cristiani che deformano il Vangelo.
    Il discorso di Gesù in quei passi evangelici è più complesso di come è presentato lì. Gesù passa comunque i 40 giorni nel deserto e vince il mondo, il demonio, la carne. Infatti non è un uomo qualunque, ma il Figlio di Dio Incarnato, il Re dei Re. Nella Comunione con Lui li possiamo vincere anche noi.

    Poco prima delle parole del Vangelo riportate nell'enc., Gesù in realtà critica la gente, che se di Giovanni Battista criticavano l'ascesi e la separazione dal mondo (ma Gesù NON la condanna), di Gesù nota che criticano lo stare con la gente, mangiare, bere.
    Gesù vuole dire che alla gente che non è davvero intenzionata in Dio, non va bene nè l'asceta nè il "festaiolo", perchè è nella radice del cuore che sono lontani da Dio.

    Ma rimane che Gesù, nè in quei passi nè in altri, non ha mai condannato l'ascesi come "dualismo malsano che deforma il Vangelo"
    come invece viene fatto nel testo dell'enciclica. Ricordo anche che questa stessa settimana si è ricordato il ministerio di S. Giovanni Battista, e del suo ruoloo unico nel preparare la via al Salvatore, e le parole di stima che Gesù dice di lui.

    Matteo 11,11 (cfr anche Luca, 7,28)

    "In verità vi dico: tra i nati di donna non è sorto uno più grande di Giovanni il Battista; tuttavia il più piccolo nel regno dei cieli è più grande di lui."

    Inoltre dai Vangeli come dalle Epistole (la lotta tra lo spirito e la carne, la legge nelle membra che combatte contro la legge dello spirito in S.Paolo, in attesa di essere vinta nella vera conversione, con fede e Spirito Santo) si parla di di Spirito che vince la carne, di Fede che vince il mondo, di Grazia che vince la natura ferita.
    Di vittoria in Cristo, non di "dualismo malsano".

    Ma le parole dell'enciclica sono differenti e paiono condannare la vita contemplativa, come già leggibile nelle varie interviste al card. Scalfari o alla Civiltà cattolica con l'enfasi posta sul fare e sulla prassi o sulla periferia o sull'uscire. Ma tra contemplazione e azione, "è Maria che s'è scelta la parte migliore, che non le sarà tolta." Luca 10,42

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  11. L'enciclica è "strana" e fuori da ogni regola manche per un altro motivo :non contiene il saluto tradizionale ai vescovi e ai fedeli, cui è rivolta.

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  12. "La vita eterna sarà una meraviglia condivisa, dove ogni creatura, luminosamente trasformata, occuperà il suo posto e avrà qualcosa da offrire ai poveri definitivamente liberati." [243]

    Oltre alle puntuali osservazioni di Josh, vorrei aggiungere la mia personale perplessità di fronte all'affermazione che OGNI CREATURA condividerà UNA MERAVIGLIA essendo LUMINOSAMENTE TRASFORMATA. Se ne dedurrebbe che TUTTI godranno della beatitudine eterna, senza alcuna distinzione tra i 'benedetti del Padre Mio' e i 'maledetti'. Cioè sarebbe contraddetto totalmente, ad esempio, il brano evangelico di Mt 25 dove Gesù parla della separazione che avverrà al momento del Giudizio Finale, tra 'le pecore' e 'i capri'.

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  13. Io sono terra terra , franca e diretta: ma scusate, da uno che si esprime come si esprime lui, anche nella sua lingua madre (quale poi?), vi aspettate un' enciclica?
    I suoi consigliori al riguardo li conoscete. E da questi vi aspettate un' enciclica? un articolo di giornale, forse, un testo pseudoscientifico, pure, ma un' enciclica? cioe' qualcosa paragonabile a quelle di BXVI, GPII, per non parlare di Pip XII, XI, X, e via risalendo?
    Un' enciclica, cioe una lettera alla Chiesa universale, quindi scritta in latino, in cui si riafferma e si divulga ancora il Depositum fidei di fronte a situazioni storiche, sociali, politiche, morali? da quando in qua l' ecologismo e' Depositum fidei?
    Credo sia meglio cestinarla, e passare ad altro. Tanto fra un po' ci sara' un altro Vdr-show, perché bisogna tener desta l' attenzione, se no il pubblico si annoia. Nuovi spettacoli, nuovi palinsesti, nuovi gadgets elettronici, nuove auto, vestiti... se no come si fa a vendere e far soldi?
    Gli daranno un altro temino da scrivere, o di cui parlare, magari a braccio, da confondere ancora di più le acque, finche' di credenti in Cristo e la SS. Trinita' ne rimarranno pochi, mentre gli altri crederanno nella Madre Terra, nell' Aurora boreale (c'e' una chiesa a lei dedicata in Norvegia, luterana, ovviamente), nel Sole, nella raccolta differenziata, in Obama, Odino, Visnu', yahve-Israele, Bergoglio, l' NWO, il buon selvaggio, ecc.
    2000 anni di Fede, Speranza e Carita', nonché di cultura e civiltà , buttati al macero, per una tazza di mate'.
    Rr


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  14. Un papa?che non ha lo scopo di PIETRO: la SALVEZZA delle ANIME ma salvezza fisica dell UOMO (l'antrocentrismo del Concilio = diritti dell uomo - della donna - la libertà di coscienza come se per 20 secoli fossero stati ignorati dalla Chiesa...). la pace che ricorda da vicino ( GIOV.XXIII con la Pacem in Terris ---- prima di morire tradotta anche nella U.Sovietica di Krusciov ) quante anime perdute il P.C.I per la prima volta la maggioranza relativa!!!!)

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  15. Nel dialogo (sul piano religioso) il cattolico si impegna a mostrare uno spirito fraterno e di benevolenza con colui che non crede o crede in altro. Il cattolico ben formato ascolta le obiezioni e gli ostacoli che il non cattolico pone rispetto alla sua non adesione e, nei limiti del possibile, prova a scioglierli esponendo in positivo le verità di fede e di ragione e in negativo confutando gli errori di principio che il non credente pone. Ma, dal postconcilio ad oggi, questa forma di dialogo è stata sostituita da una concezione ideologica di dialogo che si esprime nell'evitare meticolosamente di affrontare e provare a sciogliere nodi e obiezioni che ci dividono perchè,affrontandoli, si rischierebbe di alienarci la simpatia di colui con cui "dialoghiamo". Lo slogan "dobbiamo badare più a quel che ci unisce che a quel che ci divide" rappresenta una fuga sistematica dall'affrontare scomodi ma non irrilevanti problemi. Questo metodo adottato coi non credenti è passato dall'esterno all'interno della Chiesa e ha consentito e consente alle opinioni più bizzarre anche in materia di fede e sacramenti, nonchè di morale, di convivere allegramente e pacificamente con la dottrina di fede, fino quasi a sormontarla. Infatti dare dell'eretico a un eretico, o dire che una tale opinione è eretica, oggi, è percepito come una manifestazione di retrograda intolleranza nei confronti un uomo il cui reato sarebbe solo quella di non pensarla come noi. Tenendo in nessuno conto sia la Rivelazione, sia la possibilità che l'errore conquisti (come avviene) altre persone, sia gli effetti negativi che questi errori suscitano sia nella società sia nell'anima. Si concede al massimo una esposizione positiva della verità, in genere fatta in modo abbastanza timido, quasi a scusarsi, ma mai si smonta l'errore e si colpisce l'errante. D'altronde in questa concezione ideologica di dialogo il fine del dialogo è il dialogo stesso, anche se inconcludente sui temi di fede, perchè l'obiettivo è l'amicizia umana o al massimo si confida nella capacità che lo spirito di benevolenza manifestato durante il dialogo dal credente conquisti il non credente.

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  16. * La vita eterna secondo Papa Francesco

    "La vita eterna sara' una meraviglia condivisa, dove ogni creatura, luminosamente trasformata, occupera' il suo posto e avra' qualcosa da offrire ai poveri definitivamente liberati".

    1. Non sembra affatto la rappresentazione tradizionale: la vita eterna riservata alla contemplazione della Visione Beatifica da parte degli Eletti, cioe' di coloro che abbiano creduto in Gesu' Cristo NS e messo in pratica le sue parole, di quelli tra i pagani che abbiano seguito "la legge scritta [da Dio] nei loro cuori", dei non-cattolici fuori della Chiesa senza loro colpa, pii e credenti in Dio, morti non in peccato mortale (grazia del battesimo di desiderio implicito).
    2. A chi si riferisce "ogni creatura", anche agli animali e agli insetti?
    3. Se si riferisce indiscriminatamente ad ogni uomo, fa vedere la presenza dell'errore della "salvezza garantita a tutti" dal Cristo cosmico, eresia (materiale) tipica del "pancristismo" di Blondel, rilevabile in "Catholicisme" di de Lubac suo epigono, ulteriormente elaborata dallo heideggeriano Karl Rahner, gesuita come Bergoglio e a cui si e' ampiamente ispirato il defunto e inquietante cardinale Martini, anche lui gesuita e lodato da Bergoglio.
    4. L'idea che in Paradiso ci sia ancora l'incombenza di offrire qualcosa "ai poveri" e' palesemente assurda. Si offre qualcosa ai poveri qui in questo mondo solamente. Se nell'al di la' saremo tutti "luminosamente trasformati" non si puo' pensare che continuino incombenze e pratiche dello al di qua, come se nulla fosse cambiato.
    4.1 C'e' poi una contraddizione logica patente. Infatti, se i poveri sono ora "definitivamente liberati", non hanno piu' bisogno che si offra loro qualcosa. Se hanno ancora bisogno di "offerte", allora non possono ritenersi "definitivamente liberati".
    5. Si tratta di un Paradiso ad immagine della teologia della liberazione e dell'ecologismo, che sfocia nel ridicolo: pieno di "creature luminosamente trasformate", compresi cani, gatti, bovini, suini, pesci, uccelli, boschi, fiumi e pianure, insetti (se "creature" deve intendersi nel senso della natura che viene trasformata nella sua totalita' al suono dell'ultima tromba, secondo l'errata esegesi di Rm 8, 18-24, oggi corrente), creature sulle quali tuttavia grava l'incombenza di "offrire qualcosa ai poveri". Gli "alumbrados" che vanno in giro con la borsa e la sporta per dar l'elemosina ai poveri...E i cani, non gli morderanno piu' il polpaccio ai poveri? E' tutto da ridere.
    6. La vera rappresentazione della vita eterna, secondo la Tradizione e l'insegnamento della Chiesa, e' quella di uno stato di perfezione assoluta, nel quale non ci saranno piu' le realta' di questo mondo, non ci saranno piu' ne' ricchi ne' poveri, sara' scomparsa la natura, ci sara' solo la Gerusalemme Celeste, del tutto spirituale, nella quale gli Eletti, risorti con il loro corpo trasfigurato (e non "creature luminosamente trasformate" - che vuol dire?) contempleranno in eterno la divina Monotriade.
    7. La rappresentazione di Bergoglio sembra inclinare al "millenarismo", un millenarismo condito di "ecologia" e retorica dei "poveri da liberare".
    8. Il nostro Dio, l'unico vero, Uno e Trino, non e' il Dio dei poveri piu' di quanto lo sia dei ricchi. "Io sono Iddio di Abramo, Iddio d'Isacco e Iddio di Giacobbe" (Mc 12, 26).
    E il Verbo non si e' incarnato per i poveri ma per salvare i peccatori, siano essi ricchi o poveri: "Non i sani hanno bisogno del medico ma i malati: non son venuto a chiamare i giusti ma i peccatori" (Mc 2, 17). A. R. (Anonimo Romano)

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  17. ** Ubi, sull'ortodossia di Papa Francesco

    Se Papa Bergoglio crede veramente nel Dio Uno e Trino e quindi nella divinita' di Nostro Signore, Verbo incarnato, perche' mai avalla (sulla scia dei suoi predecessori) la falsa dottrina che noi cristiani, musulmani ed ebrei crediamo nello stesso Dio, quando si sa che il monoteismo di ebrei e musulmani ritiene blasfemo e politeista il nostro credo trinitario? Se poi ci crede effettivamente, bisogna dire che non si accorge della contraddizione. Gli effetti disastrosi di questa contraddizione permanente nella dottrina e nella pastorale odierne, di questa incredibile confusione, lei non li vede? Ce lo vogliamo finalmente togliere il velo davanti agli occhi o no? Anonimo Romano

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  18. ad Anonimo che ha detto...

    L'enciclica è "strana" e fuori da ogni regola manche per un altro motivo :non contiene il saluto tradizionale ai vescovi e ai fedeli, cui è rivolta.


    L'enciclica è rivolta a tutti gli uomini, non solo ai cattolici!

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  19. L'enciclica è "strana" e fuori da ogni regola manche per un altro motivo :non contiene il saluto tradizionale ai vescovi e ai fedeli, cui è rivolta.

    Ai vescovi e ai fedeli, cui dovrebbe essere rivolta...
    Ricordo che la Pacem in terris di Giovanni XXIII è rivolta anche a tutti gli uomini di buona volontà nominati anch'essi, ma prima agli organismi ecclesiali e ai fedeli di tutto il mondo.
    Bisogna poi vedere chi sono questi "uomini di buona volontà" disposti ad ascoltare un Papa e ad accoglierne le esortazioni, la cui traduzione in pensieri parole e opere solo l'appartenenza a Cristo nella Sua Chiesa rende possibile...

    Ma è evidente che tutto questo è iniziato dal nefasto e illusorio dal "dialogo col mondo" inaugurato proprio da Giovanni XXIII, veicolato dal concilio ed ora arrivato alle sue estreme, rivoluzionarie, conseguenze.

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  20. "L'enciclica è rivolta a tutti gli uomini, non solo ai cattolici!"
    Infatti, è quello che mi ha colpito quando ho letto nell'incipit che si propone: "specialmente di entrare in dialogo con tutti riguardo alla nostra casa comune".

    Che senso ha? Lo avrebbe solo se fosse il papa del NWO, dell'ONU delle religioni...
    Un papa esprime principi universali, ma parla ai cristiani ai quali, su mandato di Cristo Signore, deve confermare la fede insegnando, santificando, guidando (e non dialogando) a partire da loro. Ed è la Chiesa che, davanti a tutte le nazioni, deve confessare e vivere la Verità perenne perché anche gli altri credano e accolgano l'Unico salvatore, che è Cristo, non fare fervorini ecologisti.

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  21. RAOUL DE GERRX25 giugno, 2015 22:36

    J'ai montré ce matin l'"encyclique" de Bergoglio à mon chien et il a fait "ouaf-ouaf"!
    Comprenne qui pourra !
    Il est vrai que mon chien n'a pas été baptisé, et qu'il n'aura pas droit, comme en Belgique, à des obsèques religieuses…
    Un incrédule, quoi !



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  22. Questa enciclica ha anche un altro primato. Ha eliminato il latino e passerà alla storia con le parole in volgare di San Francesco... Anche se la lode di San Francesco non ha nulla a che vedere con lo scientismo particolare di cui è infarcita.

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  23. ottima sintesi Anonimo Romano

    "6. La vera rappresentazione della vita eterna, secondo la Tradizione e l'insegnamento della Chiesa, e' quella di uno stato di perfezione assoluta, nel quale non ci saranno piu' le realta' di questo mondo, non ci saranno piu' ne' ricchi ne' poveri, sara' scomparsa la natura, ci sara' solo la Gerusalemme Celeste, del tutto spirituale, nella quale gli Eletti, risorti con il loro corpo trasfigurato (e non "creature luminosamente trasformate" - che vuol dire?) contempleranno in eterno la divina Monotriade."

    cfr. infatti

    "Le cose di prima sono passate"
    Apocalisse 21,4

    "E tergerà ogni lacrima dai loro occhi;
    non ci sarà più la morte,
    né lutto, né lamento, né affanno,
    perché le cose di prima sono passate."

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  24. "creature luminosamente trasformate" - che vuol dire? Caro Josh, ma questa gente qua ha la mente annebbiata dal famoso fumo di satana, non distingue più la Verità tutta intera, il bene dal male, il giusto dall'ingiusto. Abbandona la sana Tradizione bimillenaria (e il latino, lingua universale della Chiesa, che univa, non divideva,, come le lingue volgari) per abbracciare concetti vaghi, ambigui, indefiniti. Ma, sotto sotto, si sente l'astio, l'odio contro 2000 anni di Cristianesimo, di magistero solenne, di "extra Ecclesiae nulla salus" e, ovviamnte, per tutti coloro che si ostinano a voler rimanere attaccati alla Tradizione (terra bruciata per questi ultimi, mentre braccia aperte per tutti gli altri: Vladimir Luxuria, Pannella, Bonino, eretici, scismatici, ebrei, musulmani e così via). Per loro tutto inizia da Roncalli e Montini e dal loro sciagurato CV II, assurto a super dogma intoccabile. Dio cii scampi e liberi da questi falsi pastori, da questi traditori di Nostro Signore !

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  25. Notizie fresche fresche…come il pane appena sfornato:
    1) al TG hanno appena detto che a Roma è stato arrestato un terrorista che preparava un attentato in Vaticano; assieme ad altri terroristi gestiva anche il traffico di clandestini. Ma bene, mi son detto, e poi i preti vorrebbero farci credere alle favole, cioè che si tratta solo di gente che fugge dalle guerre, e che sono una risorsa; se avessero fatto saltare in aria San Pietro cosa avrebbero commentato? Che scuse avrebbero trovato?
    2) da una radio locale stanno trasmettendo la canzone di Battiato “cerco un centro di gravità permanente, che non mi faccia mai cambiare idea sulle cose e sulla gente…”; dico a me stesso “ma c’è già, caro Battiato, esiste da 2.000 anni, ed è Nostro Signore Gesù Cristo, Re del Cielo e della terra, attorno al quale gravita tutta la storia dell’umanità” (altro che parlare di ecologismo, di raccolta differenziata, questo va gridato dai tetti, caro VdR, alla faccia dell’ecumenismo suicida !). Con Lui, con il Regno Sociale di Cristo (e non con la libertà religiosa, cari modernisti) è impossibile sbagliarsi, confondersi, cambiare idea a ogni stormir di fronde. Il rinnovamento conciliare, alla luce di Cristo Re, è un immenso imbroglio, un inganno senza precedenti.

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  26. http://www.maurizioblondet.it/questo-sistema-e-radicalmente-sbagliato/

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  27. E qui quando un vescovo (il mio) segue le direttive del suo team di consiglieri in relazioni pubbliche, quella sulla foto è solo la sua ultima, prima della prossima, uscita, i fedeli cominciano ad essere scocciati da quel attivismo mondano:

    http://www.laliberte.ch/news/mgr-morerod-en-fait-il-trop-289683#.VY2yUaZIv2g


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  28. Ecco cosa scopro:
    Benedetto XVI - XLI GIORNATA MONDIALE DELLA PACE, 1° Gennaio 2008
    8. Fondamentale, a questo riguardo, è « sentire » la terra come « nostra casa comune » e scegliere, per una sua gestione a servizio di tutti, la strada del dialogo piuttosto che delle decisioni unilaterali. Si possono aumentare, se necessario, i luoghi istituzionali a livello internazionale, per affrontare insieme il governo di questa nostra « casa »; ciò che più conta, tuttavia, è far maturare nelle coscienze la convinzione della necessità di collaborare responsabilmente. I problemi che si presentano all'orizzonte sono complessi e i tempi stringono. Per far fronte in modo efficace alla situazione, bisogna agire concordi. Un ambito nel quale sarebbe, in particolare, necessario intensificare il dialogo tra le Nazioni è quello della gestione delle risorse energetiche del pianeta. Una duplice urgenza, a questo riguardo, si pone ai Paesi tecnologicamente avanzati: occorre rivedere, da una parte, gli elevati standard di consumo dovuti all'attuale modello di sviluppo, e provvedere, dall'altra, ad adeguati investimenti per la differenziazione delle fonti di energia e per il miglioramento del suo utilizzo. I Paesi emergenti hanno fame di energia, ma talvolta questa fame viene saziata ai danni dei Paesi poveri i quali, per l'insufficienza delle loro infrastrutture, anche tecnologiche, sono costretti a svendere le risorse energetiche in loro possesso. A volte, la loro stessa libertà politica viene messa in discussione con forme di protettorato o comunque di condizionamento, che appaiono chiaramente umilianti.

    http://w2.vatican.va/content/benedict-xvi/it/messages/peace/documents/hf_ben-xvi_mes_20071208_xli-world-day-peace.html

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