Pagine fisse in evidenza

lunedì 17 agosto 2015

Danilo Quinto. La Madonna «ingannata»

L'articolo che pubblichiamo oggi segue i lavori di p. Settimio e p. Stefano Manelli, pubblicati nei giorni scorsi, dedicati alla Consacrazione mariana [qui e qui], che ci hanno fatto raggiungere vette di contemplazione sublimi...
Ora il testo di Danilo Quinto ci riporta con i pedi per terra, riallacciandosi all'attuale temperie ecclesiale. Nello stesso tempo, esso è l'espressione di un sentire limpidamente e profondamente cattolico, che urge continuare a riaffermare e non genericamente, ma proprio in riferimento a verità di fede fondanti, omesse o sfigurate. Si tratta di un'esigenza ineludibile se si vuol continuare a mantenere la rotta nonostante ciò che vediamo e ascoltiamo ogni giorno.
Aggiungo solo una citazione per amore di verità. Riguarda Giovanni Paolo II, come vederemo di seguito impropriamente ed arbitrariamente richiamato da Bergoglio, quando invece era lontano anni luce da certe boutades umanizzanti che svuotano della sua essenza sia il mistero della Redenzione di Cristo Signore che quello della Corredenzione della Vergine. Cito dalla Redemptoris Mater, 14 :
« ...le parole di Elisabetta: «E beata colei che ha creduto» non si applicano solo a quel particolare momento dell'annunciazione. Certamente questa rappresenta il momento culminante della fede di Maria in attesa di Cristo, ma è anche il punto di partenza, da cui inizia tutto il suo «itinerario verso Dio», tutto il suo cammino di fede. ...Credere vuol dire «abbandonarsi» alla verità stessa della parola del Dio vivo, sapendo e riconoscendo umilmente «quanto sono imperscrutabili i suoi giudizi e inaccessibili le sue vie» (Rm 11,33). Maria, che per l'eterna volontà dell'Altissimo si è trovata, si può dire, al centro stesso di quelle «inaccessibili vie» e di quegli «imperscrutabili giudizi» di Dio, vi si conforma nella penombra della fede, accettando pienamente e con cuore aperto tutto ciò che è disposto nel disegno divino. Mediante questa fede Maria è perfettamente unita a Cristo nella sua spoliazione. ... Ai piedi della Croce Maria partecipa mediante la fede allo sconvolgente mistero di questa spoliazione. È questa forse la più profonda «kenosi» della fede nella storia dell'umanità. Mediante la fede la madre partecipa alla morte del Figlio, alla sua morte redentrice; ma, a differenza di quella dei discepoli che fuggivano, era una fede ben più illuminata. Sul Golgota Gesù mediante la Croce ha confermato definitivamente di essere il «segno di contraddizione», predetto da Simeone. Nello stesso tempo, là si sono adempiute le parole da lui rivolte a Maria: «E anche a te una spada trafiggerà l'anima» ».

La Madonna «ingannata»

Lo Spirito Santo, che il Figlio di Dio ci ha lasciato in dono, ci ha protetti nel giorno dedicato all’Assunzione di Maria in Cielo, evitando che Bergoglio celebrasse questo giorno glorioso con una Santa Messa e con una sua predica. La Madre di Dio, questa volta, è stata ricordata solo con l’Angelus, concluso con un «Buon pranzo!», com’è nella tradizione di questi tempi grami e torbidi. Il «Sia lodato Gesù Cristo», che per secoli e secoli ha segnato il saluto del Vicario di Cristo al suo gregge, è abolito, per fare posto al saluto che si può rivolgere ad un conoscente nella piazza del Paese.
Almeno questa volta, comunque, abbiamo scampato il peggio. È difficile dimenticare quanto Bergoglio disse nella meditazione mattutina nella cappella della Domus Sanctae Marthae, il 20 dicembre 2013, quando affrontò il passo del Vangelo di Luca (1, 26-38), che incardina nei cristiani l’amore per il progetto di Dio, attraverso la mediazione della Madonna. “L’Osservatore Romano” del giorno dopo resocontò l’omelia come segue:
«[...] È un “mistero” che, ha proseguito, “non possiamo spiegare. Ma quando non c’è silenzio nella nostra vita il mistero si perde, va via”. [...] Il Papa ha poi dato voce “al silenzio della Madonna ai piedi della croce”, a ciò che passava per la sua mente come — ha ricordato — aveva fatto anche Giovanni Paolo II. In realtà, ha precisato, il Vangelo non riporta alcuna parola della Madonna: Maria “era silenziosa, ma dentro il suo cuore quante cose diceva al Signore” in quel momento cruciale della storia. Probabilmente Maria avrà ripensato alle parole dell’angelo che “abbiamo letto” nel Vangelo riguardo a suo Figlio: “Quel giorno m’hai detto che sarà grande! Tu mi ha detto che gli darai il trono di Davide suo padre e che regnerà per sempre! Ma adesso lo vedo lì”, sulla croce. Maria “con il silenzio ha coperto il mistero che non capiva. E con il silenzio ha lasciato che il mistero potesse crescere e fiorire” portando a tutti una grande “speranza”. “Lo Spirito Santo scenderà su di te, la potenza dell’Altissimo ti coprirà con la sua ombra”: le parole dell’angelo a Maria, ha detto ancora il Pontefice, ci assicurano che “il Signore copre il suo mistero”. Perché “il mistero del nostro rapporto con Dio, del nostro cammino, della nostra salvezza non può essere messo all’aria, pubblicizzato. Il silenzio lo custodisce”. Papa Francesco ha concluso la sua omelia con la preghiera che “il Signore ci dia a tutti la grazia di amare il silenzio, cercarlo, di avere un cuore custodito dalla nube del silenzio. E così il mistero che cresce in noi darà tanti frutti”».
Anche il giornale del Papa ebbe pudore, in quell’occasione e preferì in parte modificare e in parte omettere la frase più importante detta da Bergoglio in quella circostanza. L'avevamo letta dal resoconto di Radio Vaticana
«Era silenziosa, ma dentro il suo cuore, quante cose diceva al Signore! “Tu, quel giorno – questo è quello che abbiamo letto – mi hai detto che sarà grande; tu mi ha detto che gli avresti dato il Trono di Davide, suo padre, che regnerà per sempre e adesso lo vedo lì!”. La Madonna era umana! E forse aveva la voglia di dire: “Bugie! Sono stata ingannata!”».
In molti affermano che le omelie a Santa Marta, le prefazioni ai libri, le interviste, non costituiscono Magistero. D’accordo. D’altra parte, in questa circostanza, il Papa fa solo un’ipotesi e sostiene che la Madonna, in quanto persona umana, davanti alla Croce, forse avrebbe voluto dire a Dio «Bugie! Sono stata ingannata!». Cosa vogliamo che sia. Una boutade!

Colei che secondo il Papa può pensare di dire a Dio «Bugie! Sono stata ingannata!», è colei che indica all’umanità la strada della salvezza. «Ecco la serva del Signore: avvenga per me secondo la tua parola» (Lc 1,38) dice Maria all’Angelo Gabriele, che le annuncia che Ella ha «trovato grazia presso Dio» (Lc 1,30). Maria si abbandona alla volontà di Dio. Lo fa con fede viva, oltre che con purezza, umiltà, candore, obbedienza. In Lei, però, non c’è servilismo. Lei ascolta le parole l’Angelo con attenzione, riflette e su quello che non comprende e pone delle domande. La Sua obbedienza a Dio è frutto della Sua scelta di libertà. È questa l’essenza del Cristianesimo e ce la insegna per prima Maria. Da quel momento, Lei diviene custode della Verità rivelata, mediatrice tra l’umanità e Dio, attraverso il Figlio che il Suo grembo immacolato porterà alla luce. Scrive Giuseppe Ricciotti (1890-1964) [71]: «Come nel precedente episodio di Zacharia, abbiamo anche qui l’apparizione inaspettata ed il turbamento di chi la contempla; ma questa volta il turbamento è prodotto, non dalla visione in sé, bensì dalle grandiose parole udite ch’erano stimate sproporzionate alla destinataria. Era dunque il turbamento dello spirito ch’è umile ed ha coscienza della propria bassezza».

Diceva San Giovanni Bosco, del quale ieri ricorreva il centenario della nascita: «È quasi impossibile andare a Gesù se non ci si va per mezzo di Maria». Aveva compreso la grandezza umile di questa donna, toccata e scelta da Dio per generare immacolata Suo Figlio, per custodirLo e assisterLo nella Sua infanzia, nella Sua adolescenza, fino all’età della Sua predicazione, per starGli accanto sempre, fino alla Sua morte, con sofferenza dignitosa e ferma, per vederLo, per prima, risorto. «Non hanno più vino» (Gv 2,3), dice a Cana, Maria a Gesù, che Le risponde «Che ho da fare con te, o donna? Non è ancora giunta la mia ora» (Gv 2,4). La risposta di Suo Figlio sembra indicare che il Suo intervento, in quel momento, non rientrasse nel disegno divino, ma l’intervento di Maria, Lo induce ad esaudire la Sua richiesta. Maria dice ai servi: «Fate quello che vi dirà». Si compie così il primo miracolo di Gesù, che ci consegna un insegnamento fondamentale: la potenza dell’intercessione di Maria presso Dio, che darà ascolto a tutte le domande che Gli giungeranno attraverso la Mediatrice. L’invito di Maria ai servi è rivolto a ciascun essere umano. Maria implora l’umanità di seguire la volontà di Suo Figlio. Di amarLo, così come Lei Lo ha amato. È il messaggio della salvezza.

Quella salvezza passa per la Croce, a ridosso della quale si trovava Maria. Con quale disposizione d’animo? Vediamo come Giuseppe Ricciotti descrive quei momenti:
«Nel gruppo più vicino stava dunque, insieme al discepolo prediletto, la madre di Gesù. Era un conforto quella vista per il crocifisso? Come a lei era impedito dai soldati di avvicinarsi a lui, così a lui i chiodi impedivano ogni gesto verso di lei. Potevano comunicare fra loro solo con lo sguardo: a Maria, la voce era impedita dal pianto, a Gesù dall’estrema debolezza. La madre guardava il figlio, e forse pensava che quelle membra si erano formate nel seno di lei in maniera unica al mondo, mentre adesso erano divenute oggetto di sommo spavento: il figlio guardava la madre, e forse pensava che quella donna era stata proclamata benedetta fra le donne, mentre adesso era divenuta oggetto di somma pietà. Ma ad un certo punto il crocifisso, raccolte alquanto le forze e accennando alla madre con la testa, disse: “Donna, ecco il tuo figlio”; poi, accennando al discepolo prediletto: “Ecco la tua madre”. In questo suo testamento il morituro univa per sempre i suoi più grandi amori terreni, la donna di Bethlehem e il giovane che aveva sentito battere il cuore di lui nell’ultima cena. Da quel giorno, Giovanni prese in casa sua Maria».
In questi momenti, descritti in modo così mirabile dal più grande biografo di Gesù, Maria forse avrebbe potuto pensare, da umana, di essere stata ingannata da Dio! L’intera pastorale post-conciliare ha avuto l’obiettivo di umanizzare, di addomesticare anche il Nuovo Testamento, il messaggio della salvezza eterna, alle esigenze di comprensione e spiegazione umana. Gesù non ragiona mai con i parametri degli uomini. Ammaestra gli uomini e indica loro la strada della santificazione personale secondo la Parola di Suo Padre, che è di origine divina, non umana. Non si può comprendere questa Sua Parola, il Suo essere nella storia dell’uomo, secondo le logiche umane, estranee a quelle di Dio. Il silenzio della Madonna è dovuto al fatto che Ella accoglie senza alcuna riserva l’iniziativa libera di Dio nei Suoi confronti.

Maria a Fatima dice: «Il mio Immacolato Cuore sarà il tuo rifugio e la via che ti condurrà a Dio». Viene proclamata una certezza, già annunciata da Dio al Demonio, quando questi aveva insidiato la prima donna e l’aveva indotta al peccato. Dio disse: «Io porrò inimicizia tra te e la donna, tra la tua stirpe e la sua stirpe: questa ti schiaccerà la testa e tu le insidierai il calcagno» (Gn 3,15). Il disegno di Dio per la salvezza dell’umanità dal peccato originale, si compie nel momento in cui l’Angelo Gabriele Le porta la notizia da parte di Dio. Si compie quando Maria si abbandona docile alla Sua volontà. Inizia sin d’allora l’azione del Suo Cuore Immacolato, che genera il Salvatore del mondo, Colui che schiaccerà la testa del serpente. Abbracciando Maria, si abbraccia Suo Figlio. Si sta con Lei, silenziosa e piangente, sotto quella Croce, dove Cristo, dandoci Sua madre come Madre nostra, manifesta l’amore per i suoi fino alla fine (Gv 13,1). «La Vergine Addolorata» – scrisse Padre Pio da Pietrelcina il primo luglio 1915 - «ci ottenga dal suo santissimo Figliuolo di farci penetrare sempre più nel mistero della croce ed inebriarci con lei dei patimenti di Gesù. La santissima Vergine ci ottenga l'amore alla croce, ai patimenti, ai dolori... Sforziamoci... di tenere sempre dietro a questa benedetta Madre, di camminare sempre appresso ad ella... Associamoci sempre a questa sì cara Madre: usciamo con essa appresso Gesù fuori di Gerusalemme». Il 7 luglio 1913, aggiunse: «Adesso mi sembra di penetrare quale fu il martirio della nostra dilettissima Madre, il che non mi è stato possibile per lo innanzi. Oh se gli uomini penetrassero questo martirio! Chi riuscirebbe di compatire questa nostra sì cara corredentrice? Chi le ricuserebbe il bel titolo di ‘regina dei martiri’?».

Ci permettiamo di aggiungere: quale uomo potrà mai credere che la Madre del Signore, avvolta nel suo silenzio e lacerata dal suo dolore per suo Figlio e compartecipe fin dall’inizio di quel mistero, tanto che nel sensus fidei della Chiesa è ben presente il suo ruolo di Corredentrice, abbia potuto pensare per un solo istante che Dio l’avesse ingannata? Ci permettiamo anche di chiedere: tacere rispetto a queste invenzioni blasfeme che vengono propinate, è o no un peccato grande davanti agli occhi di Dio?
Danilo Quinto

24 commenti:

  1. mah! che dire? Filialmente parlando Papa Francesco non ha neppure spiegato perchè quest'anno ha disertato la Messa pubblica per la Solennità dell'Assunta.... non c'entra il caldo, non c'entra la salute dal momento che in agosto non ha rinunciato alle udienze del mercoledì e agli Angelus.... vedi qui:
    https://bergoglionate.wordpress.com/2015/08/08/una-bergoglionata-allassunta/
    e la cosa strana è che pure il canale di youtube vaticana ha disertato l'incontro dell'Angelus per l'Assunta riportando solo quello della domenica di ieri...
    Non c'è alcuna logica, c'è da pregare e sperare che non avvenga di peggio...

    RispondiElimina

  2. "Che triste pregare con una tassa sulla Madonnina"


    http://www.ilgiornale.it/news/politica/che-triste-pregare-tassa-sulla-madonnina-1160724.html

    RispondiElimina
  3. Ecco Danilo Quinto, bravo, tempestivo ed ironico.... Si sapeva che Bergoglio avrebbe bissato l' offesa fatte al Sacerdozio Cattolico il Giovedì Santo 2013, con un colpo assestato contro Maria Assunta. Ma è stato bene attendere che il fatto fosse compiuto. Via la Missa in Coena Domini in Laterano, via la Messa in onore di Maria Assunta a Castelgandolfo. Entro l'anno via l'Immacolata. Il suo viscerale odio per TUTTO il Papato preconciliare, prima pubblicamente manifestato, poi furbescamente celato, lo porta a distruggere, con la violenza e l'inganno tutto ciò che da esso deriva, compresi dogmi di fede. Una rivoluzione culturale similmaoista, con annessi roghi di libri e campi di rieducazione, resa possibile dalla mitridatizzazione di un clero drogato dalla formula "finchè non formalizza ciò che dice e come si comporta non abbiamo titolo per fare nulla. Aspettiamo.". Di fronte a tale comico,più che interessato, enpasse, in attesa di un provvedimento di sospensiva giudiziaria che, come sempre, se arriverà, arriverà a lavori terminati, la motosega bergogliana procede a tagliare i tre branconi principali ed entro l'anno potrà , con pochi danni, segare l'albero a pari terra. Primo imperativo categorico: Il sacerdozio cattolico, seppur già massacrato, ha ancora una impronta sacramentale preconciliare, va completamente distrutto! Secondo imperativo categorico: Abbiamo tra i piedi quell'impicciona della Madonna (il disprezzo con cui è stata trattata la statua di Fatima a Roma è stato illuminante), portiamole sì rispetto e devozione come si conviene alla madre del profeta Gesù ma rimettiamola al "posto giusto" sfrondandola dei titoli, anch'essi preconciliari, di Immacolata ed Assunta. Così, come dicevo nel post di due giorni fa, schiantato a novembre il sacramento del matrimonio saremo cotti a puntino nella pentola per rane indicata da Rr, e potremo godere appieno dei frutti dell'ecumenismo protestante partecipando alla pseudobeatificazione di Lutero (rigorosamente senza miracoli) e della riabilitazione di chi, in fondo, ci aveva visto "lungo" Enrico VIII. Finalmente quei boriosi e "narcisisti papi precedenti"(ipse dixit) che avevano osato opporsi a tutto questo "che non sapevano neppure celebrare ed invece facevano le guerre" (così ho sentito predicare in una messa VO)saranno definitivamente seppelliti. Cari sacerdoti cattolici,tempus deficit, se volete restare tali dovete decidere ora. In ottobre sarà troppo tardi.

    RispondiElimina
  4. Cari sacerdoti cattolici,tempus deficit, se volete restare tali dovete decidere ora. In ottobre sarà troppo tardi.

    http://chiesaepostconcilio.blogspot.it/2014/10/se-non-ora-quando.html

    RispondiElimina
  5. riguardo a "Che triste pregare con una tassa sulla Madonnina"
    non vedo nulla di strano, se non rilevare una punta di malanimo e di pregiudizio da parte del giornalista, con le sue frasi fatte, i suoi luoghi comuni, le sue predilezioni pastorali... Forse che Dio non sappia leggere le nostre intenzioni, il nostro raccoglimento, ascoltare la nostra preghiera, qualunque sia la nostra posizione all'interno del Duomo. qualunque sia la chiesa, dovunque siamo, in casa, all'aperto? La regolamentazione degli accessi avviene normalmente in tutte le cattedrali da me visitate all'estero. Secondo orari prestabiliti, la massa dei turisti vocianti paga giustamente una tariffa e segue un percorso transennato, i fedeli hanno un ingresso e un percorso riservato che consente comunque a loro tutti gli atti di devozione (Santa Messa cappelle laterali, Adorazione,confessioni, preghiera personale, etc.). Mentre durante le cerimonie ed i riti più importanti,l'accesso turistico viene ovviamente vietato.
    Pezzo di tenore più equilibrato il 3/05/15 da parte della sua collega "ecclesiologa":
    http://www.ilgiornale.it/news/rivoluzione-duomo-biglietto-2-euro-visitare-cattedrale-1123178.html

    RispondiElimina
  6. Importante articolo della Nuova Bussolo Quotidiana

    Sinodo: undici cardinali scendono in campo per fermare la "protestantizzazione" della Chiesa

    http://www.lanuovabq.it/it/articoli-sinodo-undici-cardinali-scendono-in-campoper-fermare-la-protestantizzazione-della-chiesa-13551.htm

    RispondiElimina
  7. "Non c'è alcuna logica, c'è da pregare e sperare che non avvenga di peggio..."

    Per dirla con Shakespeare. "c'è una logica in questa follia". Ormai gli elementi sono fin troppi. E non è questione di essere 'complottisti' o 'antipapisti', ma di essere 'realisti' per riuscire a custodire, in Cordibus Jesu et Mariae, i tesori della nostra fede cattolica, che è quella della Chiesa, oltre che cattolica, una santa apostolica e romana (non renana e neppure latino-americana).

    RispondiElimina
  8. riguardo a "Che triste pregare con una tassa sulla Madonnina"
    non vedo nulla di strano, se non rilevare una punta di malanimo e di pregiudizio da parte del giornalista, con le sue frasi fatte, i suoi luoghi comuni, le sue predilezioni pastorali...


    Ettore,
    comunque la si voglia rigirare, far pagare per entrare in un luogo sacro, che non è un museo (e purtroppo non avviene solo a Milano), è abominevole e contribuisce a desacralizzare e a banalizzare, insieme al luogo anche Chi lo abita.
    Il fatto che tutto dipenda dal "cuore" e non solo dal "luogo" è il solito 'mantra' di chi, con il pretesto di essenzializzare, alla fine banalizza... Il discorso è valido in linea di principio; ma da certe prassi generalizzate scaturiscono effetti diseducativi e alla lunga incisivi anche sui più fedeli: una sorta di mitridatizzazione che inesorabilmente si produce. Non continuiamo ad illuderci e ad illudere...

    RispondiElimina
  9. Caro Danilo, sono pienamente d'accordo con lei: tacere di fronte a queste blasfemie è macchiarsi di una colpa, verso Dio e verso i fratelli, specialmente i più semplici e ingenui; può darsi che chi tace non acconsenta, ma lo faccia per paura, vigliaccheria, tornaconto, carrierismo, ecc., ma lo scenario è comunque desolante, tragico. ci presenta una Chiesa dove il suo capo può dire tutte assurdità che gli passano per la mente (del tipo "Dio non è cattolico, la Chiesa non è Cattolica, io non sono cattolico") e tutti zitti, tutti ad applaudire, beandosi dei "buon pranzo, buona sera, buona notte !"

    RispondiElimina
  10. eppur qualcosa si muove, perchè per un po si può fingere di non vedere ma poi - come dice questo motto popolare - il troppo stroppia (o storpia)
    E il Giusti scrisse:
    "Del male ognuno lo sa;
    ma anco il bene
    quando passa i limiti,
    o scema di valore
    o induce a sospetto;
    e quando eccede
    cangiata in vizio
    la virtù si vede."

    http://www.lanuovabq.it/it/articoli-sinodo-undici-cardinali-scendono-in-campoper-fermare-la-protestantizzazione-della-chiesa-13551.htm

    E una volta creato un varco, tanti altri sofferenti, ora "rintanucciati" nella pavidità, usciranno allo scoperto, e si schiereranno

    RispondiElimina
  11. Dopo il Sinodo, tra fine 2014 e inizio 2015, sant'Orgoglio ha sparato due o tre cartucce per rabbonire i troppo preoccupati, fingendosi ortodossissimo : è stata un po' la sua Conferenza di Monaco. Poi, l'enciclica dell'insalata è stato il suo patto Molotov-Ribbentrop. A ottobre se non prima, produrrà il suo incidente di Gleiwitz. Il resto seguirà.

    RispondiElimina
  12. La fede è un dono di Dio, che agisce nell'anima dell'uomo secondo una "Logica" che noi uomini non possiamo comprendere completamente. Ogni circostanza può essere utile per scoprire il Signore, anche la visita "turistica e magari annoiata" di una "Casa del Signore", che è molto più di un museo, e quindi ancor più "prezioso", proprio per rispetto a Chi lo abita. Nella Cattedrale, tutto è lode per Lui, l'atmosfera, la penombra, la lampada accesa, il silenzio ... Ad ogni visitatore,tutti quei segni, quei simboli, quei linguaggi possono parlare e svelare la Sua Presenza a chi ancora non lo conosce ed ama, o possono rinvigorire chi è diventato tiepido o lo ha tradito.
    In questo difficile momento per la Chiesa e il ruolo quasi rinunciatario se non "diseducativo" di tanti pastori. lasciamo che gli uomini vadano al Signore, non ostacoliamo l'azione dello Spirito, sarà Dio a donare... Noi possiamo solo pregare, umilmente.

    RispondiElimina
  13. Leggo su Il Timone questa perorazione.Servono altri pastori illuminati come questo, li aspettiamo:
    "Eccellenza , anch’io fino a questo momento ho lasciato correre tutto questo senza pronunciare la protesta pubblica. Io ho tranquillizzato la mia coscienza dicendo a me stesso: Se il cardinale Bertram e tanti vescovi , che mi superano per esperienza e per virtù , di fronte a tutto ciò restano tranquilli e si contentano di proteste cartacee e inefficaci , completamente ignorate dall’opinione pubblica, o dalle proteste, anch’esse sconosciute della Conferenza di Fulda, sarebbe arrogante, sarebbe disdicevole per la dignità degli altri illustri e reverendissimi signori, sarebbe forse anche pazzesco, se fossi io a lanciarmi in una “fuga nella pubblicità”. Mi mostrerei antipatico, probabilmente provocherei misure ancora più gravi nei confronti della Chiesa. Ma la mia coscienza non sopporta di essere messa in pace con questi argomenti ex auctoritate. Penso spesso a San Tommaso Moro e al suo comportamento a proposito dell’argomento ex auctoritate. Mi torna in mente la parola di Isaia a proposito dei “canes muti non valentes latrare”; egli stesso soggiunse poi: “Ipsi pastores ignoraverunt intelligentiam”. Queste cose accadevano dunque solo nell’Antico Testamento?

    Beato Von Galen , Lettera a Monsignor Berning . Pochi mesi dopo von Galen ruppe gli indugi e salì sul pulpito a denunciare. In Stefania Falasca , Un vescovo che si oppose a Hitler, Von Galen , Pio XII e la resistenza al nazismo, p. 129

    RispondiElimina
  14. segnalo un altro esempio di buon pastore che confuta - teologicamente - certe "attese novità" pastorali:

    blog.messainlatino.it/2015/08/instrumentum-laboris-e-humanae-vitae.html

    Don Alfredo Morselli così conclude la sua analisi:

    "Benché l'autore si presenti rispettoso della "ricchezza di sapienza contenuta nella Humanae Vitae", di fatto la aggira con un ingarbugliato sofisma: un riesame (sulla base di che non si capisce) di ciò che la coscienza retta, voce di Dio, ha già dichiarato moralmente buono o cattivo."

    RispondiElimina
  15. Dalla mia esperienza dei turisti in Duomo: io farei pagare loro il doppio e ne limiterei gli accessi a due ore al mattino e due alla sera..
    Perché nella stragrande maggioranza somo pessimi. Come ormai la maggioranza dei turisti, stranieri e non, che girano per il nostro paese.
    Io NON ho MAI pagato per visitare una chiesa cattolica in Italia ( sabato ero a Cremona, Cattedrale e S.Agata), in Francia (Notre Dame a Parigi, cattedrale e basilica a Lione), Austria ( S.Stefano a Vienna, il Duomo a Salisburgo), Baviera ( cattedrale ed altre chiese a Monaco, cattedrale a Ratisbona e Passau), Spagna, USA, ma neanche per visitare templi protestanti, luterani, anglicani, presbiteriani, ecc. E nemmeno chiese ortodosse in Grecia o in Italia.
    Quindi trovo l' articolo, anzi entrambi gli articoli sul Duomo, assolutamente perfetti.
    Oltretutto l' Arcidiocesi di Milano NON è povera...a proposito a chi andranno i diritti d' autore di Martini, alla famiglia o alla Chiesa?
    Rr

    RispondiElimina
  16. Se ancora è così, si paga per entrare in San Marco a Venezia. In Spagna nella cattedrale di Valencia...

    RispondiElimina
  17. A Ettore delle 11:36, che scrive: "riguardo a "Che triste pregare con una tassa sulla Madonnina" non vedo nulla di strano, se non rilevare una punta di malanimo e di pregiudizio da parte del giornalista, con le sue frasi fatte, i suoi luoghi comuni, le sue predilezioni pastorali...",
    No, Ettore, lo dico da milanese, milanesissimo, la decisione della Curia di far pagare un ingresso al Duomo è indegna. Le sue parole sono semplicemente offensive ("...malanimo... pregiudizio..sue frasi fatte...luoghi comuni"), soprattutto contro il buon senso. L'articolo della giornalista riporta semplicemente la realtà e riflette perfettamente il pensiero dei cattolici milanesi che, tra l'altro, si sono mobilitati massicciamente, da un punto di vista finanziario, per il salvataggio delle guglie. Bel ringraziamento. L'ingresso dei fedeli, sì, gratuito, è laterale e riguarda una parte minima della Cattedrale. Il Duomo dei milanesi, dedicato alla Madonna, è ormai un museo a pagamento. Fatto emblematico di cosa è ormai la chiesa post-conciliare e di come considera i luoghi di culto.
    Tra l'altro, la gestione logistica, anche per i turisti, è pessima. In sostanza, un turista non informato (e sono la stragrande maggioranza) deve: a) fare la coda per entrare, per sentirsi dire che ci vuole il biglietto; b) attraversare la piazza, recarsi in piazzetta Reale, fare una nuova coda per acquistare il biglietto; c) rifare la coda per entrare. Ridicolo. Per non parlare della scortesia e maleducazione degli addetti e della loro limitatissima conoscenza delle lingue. Avvisi e cartellonistica praticamente inesistenti. Provare per credere.

    Il tema è anche un altro: la "musealizzazione" dei luoghi di culto, ovviamente i più belli e i più orientati al sacro, è una precisa strategia conciliare atta a desacralizzare queste chiese. Come il Duomo di Milano. Devono rimanere solo le "nuove chiese" moderniste, fredde, orizzontali, architettonicamente simili a garage o a supermarket.
    Pazienza. Nessun Bergoglio, nessun Scola mi impedirà di guardare, da lontano, la "mia bela Madunina". E pregarla.

    RispondiElimina
  18. Poiché il Duomo è un luogo di culto in primis, e poi anche un capolavoro architettonico ed artistico, prima si favorisce l' accesso ai fedeli , e poi, ma solo molto poi, si pensa ai turisti.
    Tanti anni fa per visitare la cattedrale di Westminster, anglicana, decisi di assistere ad un " service" , perché gli orari per i turisti erano risicati, ed io non riuscivo mai( ero a Londra per un corso d'aggiornamento) a rispettarli. Naturalmente si entrava vestiti adeguatamente
    ( era giugno e faceva caldo per gli standard inglesi).
    Il risultato del pagare, alemno in Italia ? Code lunghissime comunque. Io non so quanti turisti profitteranno della viista per pregare dentro il Duomo o S.Pietro o S.Marco a Venezia. Ma se un fedele vuole entrare per pregare, vista la coda ci rinuncia. Come abbiamo fatto noi anni fa a Venezia e Firenze o quest' inverno a Roma.
    Ma già che ci sono, trovo anche pessimamente organizzato l' accesso e visita dei Musei Vaticani. Un bailamme tale, l' impossibilita' di sostare a lungo davanti acerti capolavori, non parliamo di voler magari recitare un' Ave Maria In Cappella Sistina ( che è appunto ancora una cappella consacrata).
    Forse in una giornata feriale di novembre o fine gennaio va meglio, ma altrimenti è una bolgia immonda. Anche li si potrebbero selezionare giornate o orari solo per le comitive ed altri solo per i singoli visitatori.
    Mah, evidentemente preferiscono ormai la quantita', il Suk, alla qualità.
    Rr

    RispondiElimina
  19. guardate che Pisa così come Firenze è da anni che fanno pagare l'ingresso ai "turisti". Ma ovviamente c'è l'accesso libero per la preghiera alla Cappella del Santissimo dove è proibito scattare foto, parlare e girare: solo preghiera. A tutela di ciò c'è un ottimo sistema di sorveglianza privata che naturalmente luoghi così ricchi di arte, che richiamano migliaia di persone al giorno, obbligatoriamente necessitano. Il visitatore d'arte è vero paga, ma a quelli del Santissimo e della Cappella per la preghiera non interessa niente. Li potete vedere aggirarsi per le navate con il naso all'insù e gli auricolari in testa per ascoltare rapiti la guida che spiega loro,come in un museo, la storia e le opere: e allora paghino anche come in un museo.
    saluti

    RispondiElimina
  20. Il vero problema e' il fatto che la gente che entra in queste chiese per pregare e' una sparuta minoranza. Della nostra religione alla maggioranza delle persone non interessa più nulla.

    RispondiElimina
  21. Anonimo 16:01 Se ancora è così, si paga per entrare in San Marco a Venezia. In Spagna nella cattedrale di Valencia...

    In Spagna si paga dovunque:

    la Cattedrale di Toledo, sede primaziale, ha una biglietteria esterna, ma si paga per entrarvi; idem la Cattedrale di Segovia, in cui invece i biglietti si pagano all'interno. Quella di Siviglia, una delle più grandi al mondo, ricca di tesori, tra cui la tomba di Colombo, ha un biglietto esoso, dovuto al fatto che le navate ospitano sovente delle Esposizioni temporanee d'arte. La Cattedrale di Burgos è tutta transennata, ed è visitabile "a senso unico", cioè seguendo un percorso museale obbligatorio; la biglietteria è in un locale attiguo, dove ti danno anche il gadget. La Cattedrale di León prevede un biglietto per visitare il chiostro e le famose vetrate. La "Sagrada Familia" di Barcellona, che però ho visitato prima della Consacrazione fatta da papa Benedetto, era all'epoca una macchina per fare soldi.

    Faccio notare che tutte quante queste vetuste Cattedrali spagnole sono intitolate alla Vergine. Solitamente il culto è relegato ad una cappella laterale o anche ai banchi prossimi ai retablos, che sono tipici di queste chiese, delimitati da transenne o cancelli.

    Si salva la Cattedrale di Santiago de Compostela, forse perché lì l'indotto è esterno al luogo di culto.

    RispondiElimina
  22. Ma il brano dell Vangelo su Gesù che scaccia i mercanti ed i cambiavalute dal Tempio se lo sono tutti dimenticato?
    Comunque se in Spagna fanno così, non è detto si debba fare in Italia ed in particolare a Milano.
    Non dico che non bisogna far pagare per la visita turistica, dico che bisogna limitarne orari e giornate (per esempio NO la domenica).
    RR

    RispondiElimina

  23. Adesso che la fede, per colpa soprattutto del clero, e' quasi scomparsa, "si paga" per entrare in chiesa.

    RispondiElimina
  24. Le non risposte sono già delle risposte più che eloquenti.

    "... A che prò?"
    Demolire.
    La custodia delle menti dei "poveri cattolici disarmati" non è qui il vero scopo.

    RispondiElimina

I commenti vengono pubblicati solo dopo l'approvazione di uno dei moderatori del blog.