Carissima Maria,
domenica scorsa abbiamo di nuovo varcato le alpi, ma a differenza di quando ci recammo nella cattedrale del vescovo Vitus Huonder a Coira, invece di passare sotto il S.Bernardino, al fine di raggiungere la nostra meta stavolta abbiamo dovuto percorrere la galleria del S.Gottardo, un tunnel della lunghezza di ben 17 km.
Ora devi sapere che da queste parti da anni si sta discutendo animatamente su un prospettato raddoppio di quest’imponente traforo stradale. Il suo attraversamento è potenzialmente molto pericoloso, in quanto costituito da una sola carreggiata comprendente due corsie con traffico in senso inverso. Durante un normale transito non si nota nulla di particolare, ciascuno procede tranquillamente dalla sua parte, ma in caso di incidente, malgrado tutte le avanguardistiche misure di sicurezza finora già messe in atto, la situazione si rivelerebbe oltremodo drammatica.
Durante quest’ultimo attraversamento, che ogni volta sembra non terminare mai, mi sono domandato: ma le due corsie parallele di cui stiamo parlando in questo blog riguardo alla Chiesa sono a scorrimento uni- o bi-direzionale? Non ci troviamo forse in una situazione analoga a quella del traffico veicolare sotto il massiccio del S.Gottardo? Infatti il flusso di chi persegue l’adattamento al mondo non può avere la stessa direzione di coloro che cercano il Regno dei Cieli.
Come sulla strada, anche nella Chiesa, fin tanto che si procede nella tranquilla normalità quotidiana, tutto rimane limitato al confronto o al massimo a qualche scontro verbale. Ma ad ottobre vi sarà un incrocio con alto rischio di collisione e i danni potrebbero essere devastanti. È ipotizzabile che l’unica soluzione sia quella, per il futuro, di separare nettamente le corsie di marcia, proprio come se nell’edilizia stradale si costruisse un cosiddetto secondo tubo.
Si prospetta dunque uno scisma? C’è chi dice si, chi dice no. Forse ad essere decisiva sarà la gravità di un eventuale scontro frontale, che potrebbe avvenire tra circa un mese o più, o magari... entro il 2017, fatidica data che mi affiora alla mente proprio al compiersi del 17° km presso la sospirata uscita dalle tenebre del tunnel.
In quell’occasione, oltre all’impatto tra due concezioni di matrimonio diametralmente opposte, avremo il 100° anniversario delle apparizioni mariane di Fatima contro il 500° della riforma luterana, notoriamente ostile alla Madonna;
contemporaneamente avremo il 10° anniversario del Summorum Pontificum contro una netta maggioranza di vescovi che l’osteggiano e fin dalla sua promulgazione vorrebbero abrogarlo.
Chissà se, dopo oltre mezzo secolo di opprimente oscurità, sarà quello il momento in cui potremo finalmente cominciare a intravedere la luce! Dio solo lo sa.
Ma finora non ti ho ancora parlato della nostra destinazione: era il Flüeli Ranft, per adempiere al precetto festivo assistendo alla S.Messa cattolica tradizionale.
Però consultando Wikkimissa non vedrai alcuna indicazione di Messa Vetus Ordo in quella località di campagna della Svizzera centrale. Si trattava infatti di un’occasione particolare, che si avvera una sola volta all’anno.
È la Fraternità San Pio X che organizza quest’incontro nazionale, in una palestra abbastanza capiente per contenere le circa 600 presenze, situata nel villaggio dove nacque, visse e morì San Nicolao di Flüe, il patrono della Svizzera. Consiste in un weekend di preghiera e penitenza con un pellegrinaggio a piedi, adorazioni notturne, S.Messe in onore al Cuore Immacolato di Maria e al Santo Patrono della patria elvetica,
che si conclude con un pomeriggio ricreativo comprendente spettacoli “fatti in casa”, cioè ad opera dei fedeli della fraternità, con musiche e canti tradizionali del luogo: abbiamo sentito risuonare i famosi jodeli (in cui il superiore della SPX si è rivelato un vero talento), i corni delle alpi, le caratteristiche fisarmoniche alpigiane, oltre ai gioiosi e mimati canti giovanili da parte della sezione scout della fraternità.
Durante la Messa il Kyriale era cantato da un coretto di bambini della scuola della fraternità in alternanza con il popolo, mentre il proprium era affidato ad una schola cantorum composta da uomini della fraternità.
Durante la Messa il Kyriale era cantato da un coretto di bambini della scuola della fraternità in alternanza con il popolo, mentre il proprium era affidato ad una schola cantorum composta da uomini della fraternità.
Una particolarità: la celebrazione della domenica si è conclusa con il Salmo Svizzero. Questo è il vero titolo dell’inno nazionale elvetico. A questo proposito per inciso devi sapere che attualmente nella nostra Confederazione v’è un’inutile associazione autodenominatasi “di pubblica utilità”, che con spudorati stratagemmi da marketing sta tramando astutamente di sostituirlo, scavalcando senza scrupoli le procedure democratiche ordinarie. Il motivo puoi facilmente immaginarlo: solo perché contiene il nome “Dio”.
Ormai noi siamo abituati a sentir parlare della chiesa svizzera come di una succursale di quella germanica alla Kasper&Marx, ed è ciò che emerge dall’attualità, a causa soprattutto delle recenti riprovevoli dichiarazioni della Conferenza Episcopale Svizzera sulle risposte al secondo questionario sul Sinodo. Esiste però una tradizione svizzera, ora più che mai minoritaria, che si può definire echtcatholisch, genuinamente cattolica, di cui il santo Patrono è la figura di riferimento fondante. E l’inno nazionale non è un caso, come pure il vessillo rossocrociato e la Costituzione il cui incipit è “Nel nome del Signore. Amen”.
Da queste considerazioni traspare il grande merito per la FSSPX-CH di un sano ed esemplare radicamento nella cultura religiosa del luogo, anche se ciò non dovrebbe stupire più di tanto ben conoscendo come l’amore alla tradizione sia il suo segno distintivo: dalla Tradizione Cattolica Romana alla genuina tradizione particolare della chiesa locale il passo è breve; in fondo si tratta di un ramo appartenente al tronco bimillenario. Ma una così intelligente inculturazione è davvero proficua solo per chi, come nel suo caso, si appella coscientemente e fieramente alla romanità delle proprie radici cattoliche, altrimenti si farebbe presto a scadere in uno sterile folklore religioso.
Tu di certo già sai che la Svizzera è una Confederazione di Cantoni autogestiti, un esempio per il mondo intero di convivenza tra popoli diversi, con quattro lingue diverse, con abitudini diverse, ed anche ovviamente confessioni diverse.
Dall’apprezzata coesistenza pacifica e collaborazione reciproca, a livello religioso però si sta degenerando verso l’ovunque ben nota mescolanza sincretistica di credenze, considerate in modo qualunquistico tutte alla stessa stregua quali depositarie di generici valori comuni come il dialogo e la pace. Vuoi un esempio di questo falso ecumenismo e interreligiosità dilaganti?
Sul viaggio di ritorno ci fermiamo alla piazza di rifornimento e ristoro autostradale Gotthard-Raststätte, situata a valle sul versante nord della “via delle genti”. Qui già dal 1998 sorge la “cappella delle religioni mondiali”. Trattasi di un cubo di cemento con finestre quadrate verdi, che visto dall’esterno appare alquanto squallido. Pensa che su una facciata v’è pure una targa recante l’icona stilizzata di una cappella con tanto di campanile, perché altrimenti con difficoltà sarebbe riconoscibile come tale; all’interno il verde delle finestre, ricavato da vuoti di bottiglia per l’occasione riciclate, procura un gioco di luce suggestivo, mentre al centro del locale tutt’intorno vuoto spicca una vetrina illuminata contenente un magnifico cristallo che a suo tempo fu estratto dai minatori dal ventre della montagna. Su un’altra targa sono riportate cinque frasi rappresentative delle corrispettive religioni mondiali. Questo è il luogo della meditazione universale.
San Nicolao sì che fu un grande pacificatore! Persino i governanti ricorrevano a lui, ritiratosi in eremitaggio nutrendosi esclusivamente della Santa Eucarestia, per ricevere i suoi preziosi consigli. Da dove veniva la sua proverbiale saggezza? Evidentemente non dalla liquescente concezione propagandata nella menzionata “cappella”! Scaturiva piuttosto dalla sua granitica fede cattolica, la medesima che tuttora la FSSPX vive e propone, senza però ricevere alcuna ospitalità nelle strutture ufficiali della Chiesa Cattolica cui appartiene. Nei suoi confronti essa erige muri, alla faccia dei tanto decantati ponti dialoganti! Piuttosto che spalancare le proprie porte ad ogni realtà acattolica, non dovrebbe esserne lei la sua paladina? Mah! È proprio un mondo alla rovescia.
Per concludere questa lettera, l’ultima sulle nostre visite estive in cinque differenti luoghi di celebrazione della “Messa di sempre”, ti vogliamo trascrivere la celebre preghiera di San Nicolao con la quale ti salutiamo con fraterno affetto.
Mein Herr und mein Gott,
nimm alles von mir,
was mich hindert zu dir.
Mein Herr und mein Gott,
gib alles mir,
was mich fördert zu dir.
Mein Herr und mein Gott,
nimm mich mir
und gib mich ganz zu eigen dir.
Traduzione:
Mio Signore e mio Dio,
da me togli tutto
ciò che mi ostacola verso Te.
Mio Signore e mio Dio,
a me dona tutto
ciò che mi spinge verso Te.
Mio Signore e mio Dio,
toglimi a me
e dona tutto me stesso soltanto a Te.
Grazie Mario di queste tue annotazioni di viaggio. Sei riuscito a fotografare con realismo la situazione della Chiesa.
RispondiEliminaL'unica cosa che manca alla fotografia rispetto al video è il movimento, la dinamica temporale delle cose. In questo senso se noi avessimo guardato il video di queste due chiese (infatti la comitiva sembra essersi sdoppiata in due gruppi) saremmo giunti alla conclusione che purtroppo invece di una Chiesa a due corsie siamo di fronte a due chiese che viaggiano su corsie sempre più divergenti. Questa divergenza della nuova chiesa è ovviamente lacerante per le anime e lo sarà sempre più in futuro quando la distanza tra le due corsie si accentuerà. Ci sarà uno strappo? Vedremo, ma certamente avranno difficoltà coloro che hanno sempre cercato di mantenere le due corsie parallele non accorgendosi che in verità uno strappo, una svolta radicale, l'abbiamo già avuto alcuni decenni fa e da allora la distanza è sempre aumentata...
Vorrei precisare che il nostro corrispondente diretto di queste esperienze è Marius, secondo lo pseudionimo scelto, non Mario.
RispondiElimina@ A proposito di due corsie "parallele". Fino a quando?
RispondiEliminaLa corsia della Chiesa ufficiale, l'ha accennato anche Mic, sta divergendo sempre piu', se mai e' stata effettivamente parallela. Dico questo sulla spinta delle ultime dichiarazioni "private" che ha fatto Bergoglio, riportate sulla home page del Corriere della Sera di oggi.
Ha fatto scrivere da un monsignore a Francesca Pardi, autrice di testi per l'infanzia che facevano propaganda all'omosessualita' (narrava ai bambini di due pinguini maschi che adottavano un piccolo orfano), la cui circolazione e' stata giustamente impedita dall'attuale sindaco di Venezia. Ha fatto scrivere per dirle: "Auspico che tu vada avanti". La scrittrice, visibilmente emozionata, ha aggunto: "Mi ha auspicato di andare avanti e mi ha impartito la benedizione"! La benedizione papale, dunque, a chi fa subdolamente l'apologia del peccato e scrive testi del tutto negativi per l'infanzia! Tutto cio' sembra incredibile e viene quasi da pensare ad uno scherzo. Ma purtroppo non e' cosi', questa missiva del Papa e' in armonia con i suoi incoraggiamenti a Pannella, alla Bonino, con l'elezione di fatto di Scalfari [!] a suo portavoce ufficioso. Poi ai fedeli in udienza semiprivata o nelle prediche a S. Marta, si pronuncia per la famigia tradizionale, dice che la filosofia del gender e' un grave pericolo e un grave attacco alla famiglia. E se e' cosi', perche' adesso elogia una scrittrice che la propugna o comunque l'insinua, quest'ideologia? A volte c'e' da chiedersi se si renda conto di quello che fa, se non soffra di uno sdoppiamento di personalita'.
L'abbiamo detto tante volte qui che ci dobbiamo preparare al peggio, per il Sinodo, in termini umani. Se il disegno eversivo che si vuole imporre al Sinodo, i cui contorni sono chiari e che si giova finora di questa "pastorale " a zig-zag del Papa, dovesse ottenere la maggioranza, allora lo scisma proclamato dalla minoranza non si porrebbe come l'ultima possibilita' di sopravvivenza della vera Chiesa cattolica? Fatto pero' in questo modo: dichiarando che l'eventuale maggioranza "eversiva" del dogma della fede e il Papa che la appoggiasse, anche in modo ambiguo, si sarebbero loro messi fuori della Chiesa, essendo caduti nel peccato di eresia manifesta. Dichiarando, quindi, che sono loro ad aver consumato lo scisma, a non esser piu' Chiesa cattolica. PP
Questo il link all`artcilo del corsera:
RispondiEliminahttp://corrieredelveneto.corriere.it/veneziamestre/notizie/cronaca/2015/28-agosto-2015/papa-scrive-all-autrice-libri-gender-2301842981839.shtml
Io vorrei vedere il testo di quella lettera per intero, e non una frase che può anche essere stata inventata dalla scrittrice lesbica che con la sua compagna ha fondato la casa editrice per l’infanzia Lo Stampatello , facile immaginare in che senso vanno i libri che scrivono e pubblicano.
Il Vaticano ha cambiato sistema di comunicazione è anche possibile che sia una travata dei nuovi comunicanti, comunque quella lettera è strumentalizzata e se non viene una smentita del buon padre Lombardi possiamo credere che è Bergoglio stesso ad averla approvata, sarebbe semplicemente *******, evito di dire il fondo del mio pensiero, è meglio.
OT. Invasion musulmane des pays européens orchestrée et financée par les USA maçonniques. Voyez cette vidéo où un rabbin "français" explique à ses élèves que c’est une excellente nouvelle, pour les Juifs, que l’islam envahisse l’Europe :
RispondiEliminahttp://www.egaliteetreconciliation.fr/Rav-Touitou-C-est-une-excellente-nouvelle-que-l-islam-envahisse-l-Europe-34615.html
Scusate, ho letto solo il titolo e mi è bastato per fare una osservazine: perchè a due corsie parallele??? Se lo fossero arriverebbero alla stessa meta, invece direi proprio di no, anzi. L'unica speranza è che proprio non si incrocino mai e poi mai, nemmeno per sbaglio!
RispondiElimina@ Raoul
RispondiEliminaSono in viaggio nella Suisse romande: cosa trovo su un tavolo di sasso di una accogliente piazza di ristoro? Tre libri ben ordinati l'uno sull'altro: un corano e due manuali di spiegazione pronti per essere asportati dal prossimo infedele di passaggio. Propaganda a pieno campo...
Avete letto?
RispondiEliminahttp://vaticaninsider.lastampa.it/news/dettaglio-articolo/articolo/paolini-fatima-43012/
Notate come si insiste sui tradizionalisti?
Ma per quei cattolici di nicchia non si verrà a dire: "non fate amalgame" come succede quando ad esempio certi musulmani commettono i loro crimini.
@ anonimo 12.41
RispondiEliminaHa ragione!
Il titolo coniato nella prima puntata è rimasto, ma è stato oggetto di numerose riflessioni sul suo significato alla luce della situazione reale. Se legge il thread vedrà che l'immagine del tunnel a due corsie in traffico bidirezionale oltrepassa perfino il suo giustissimo auspicio.
@Luisa
RispondiEliminaanche Il Giornale
http://www.ilgiornale.it/news/cronache/papa-benedice-i-libri-gender-allautrice-scrive-vai-avanti-1164130.html
http://www.ilfattoquotidiano.it/2015/08/28/il-papa-benedice-lautrice-dei-libri-gender-messi-al-bando-dal-sindaco-di-venezia/1989845/
http://mattinopadova.gelocal.it/padova/cronaca/2015/08/28/news/libri-gender-a-venezia-il-pontefice-benedice-le-due-editrici-lesbiche-1.11999580
Leggi di Più: Nessun incoraggiamento del papa su libri gender | Tempi.it
RispondiElimina"Insomma, il solito film dell’imbeccata confezionata per lo scaldaletto di giornata. Peccato che dalla sala stampa vaticana venga una secca smentita alla signorina Pardi&C da parte di padre Ciro, numero due di padre Federico Lombardi, che così dice a tempi.it: «Come è noto, non è affatto singolare e, anzi, è di prammatica che la segreteria di Stato risponda alle missive inviate al Papa. È un adempimento di routine, ma è da escludere che nel cortese invito ad “andare avanti” ci sia un incoraggiamento alla teoria Lgbt. Tra l’altro, nella lettera si invita – testuale – “alla diffusione degli autentici valori umani e cristiani”. Aggiungo che il Santo Padre ne ha parlato chiaramente e diffusamente in più occasioni e il suo giudizio, a quanto ci risulta, resta immutato. Cito dal discorso del 15 aprile scorso all’udienza generale in piazza san Pietro: “Per esempio mi domando, se la cosiddetta teoria del gender non sia anche espressione di una frustrazione e di una rassegnazione, che mira a cancellare la differenza sessuale perché non sa più confrontarsi con essa. Sì, rischiamo di fare un passo indietro”. E ancora: “La rimozione della differenza è il problema, non la soluzione. Per risolvere i loro problemi di relazione, l’uomo e la donna devono invece parlarsi di più, ascoltarsi di più, conoscersi di più, volersi bene di più. Devono trattarsi con rispetto e cooperare con amicizia. Con queste basi umane, sostenute dalla grazia di Dio, è possibile progettare l’unione matrimoniale e familiare per tutta la vita. Il legame matrimoniale e familiare è una cosa seria, e lo è per tutti, non solo per i credenti”. E in conclusione: “Dio ha affidato la terra all’alleanza dell’uomo e della donna: il suo fallimento inaridisce il mondo degli affetti e oscura il cielo della speranza. I segnali sono già preoccupanti, e li vediamo”. Ripeto: non è vero niente dell’interpretazione della lettera messa in circolazione. E quanto alla benedizione impartita mi sembra inutile che le ricordi che è data alla persona non a una teoria».
Sulla lettera del papa alla scrittrice:
RispondiEliminaNella mattinata di venerdì, pubblicata da «tempi.it» arriva la precisazione vaticana da parte di padre Ciro, numero due di padre Lombardi:
«Come è noto, non è affatto singolare e, anzi, è di prammatica che la segreteria di Stato risponda alle missive inviate al Papa.
È un adempimento di routine, ma è da escludere che nel cortese invito ad “andare avanti” ci sia un incoraggiamento alla teoria Lgbt.
Tra l’altro, nella lettera si invita – testuale – “alla diffusione degli autentici valori umani e cristiani”.
Aggiungo che il Santo Padre ne ha parlato chiaramente e diffusamente in più occasioni e il suo giudizio, a quanto ci risulta, resta immutato».
Chi ha scritto quella lettera?
Sono quelli i nuovi comunicanti del papa?
Come se non sapessero come e da chi verrebbe sfruttata quella loro frase.
Se non l`hanno fatto apposta sono comunque ridicoli e pericolosi.
http://www.tempi.it/sala-stampa-vaticana-nessun-incoraggiamento-di-papa-francesco-su-libri-gender#.VeBCTUucRU8
E poi perchè non viene una smentita ufficiale e non alcune parole dette ad un giornale?
Si rendono conto che quel che sta facendo il giro del web è che Bergoglio approva e incoraggia quel che rappresenta, vive e scrive la signora Pardi?
Luisa,
RispondiEliminasembrerebbe la solita strumentale mistificazione.
questa è la pagina fb della Pardi.
https://www.facebook.com/photo.php?fbid=435585676631417&set=a.141721749351146.1073741834.100005399650523&type=1
si può leggere il testo della lettera spedita il 19/6/15 al papa, ma non il testo della lettera di risposta(busta timbrata 10/7)
Strano che abbia taciuto così a lungo!
Circa la risposta la stessa Pardi afferma:
Ho trovato la risposta nella cassetta delle lettere, una comunicazione privata scritta da Monsignor Peter Brian Wells a nome di Papa Francesco, su carta intestata del Vaticano, idirizzata a me e Meri: MI RINGRAZIA PER IL DELICATO GESTO E PER I SENTIMENTI CHE LO HANNO SUGGERITO E AUSPICA UNA SEMPRE PIU' PROFICUA ATTIVITA' AL SERVIZIO DELLE GIOVANI GENERAZIONI E DELLA DIFFUSIONE DEGLI AUTENTICI VALORI UMANI E CRISTIANI.
E poi impartisce a me, unitamente alla Signora Maria Silvia Fiengo, la Benedizione Apostolica!"
e conclude:
"A quanto pare niente libri da bandire, dunque, per il Papa, ma solo da leggere."
Ognuno di noi rifletta sulle parole di risposta e tragga la propria conclusione, la mia l'ho espressa in premessa.
L'opinione di Socci:
RispondiElimina1. Si sta diffondendo la notizia di una lettera del papa a un'autrice i cui libri sono stati di recente al centro di polemiche. In realtà a me pare la solita burocratica lettera della Segreteria di stato a chi scrive al Papa. Quindi nulla di allarmante. Semmai da mettere a punto la prassi postale del Vaticano.
2. FINALMENTE LA SMENTITA, MA....
Grazie a Dio è arrivata tempestivamente la smentita dal Vaticano: quella gentile risposta all'invio del libro non implica un appoggio alle tesi ec ec
Tiriamo un respiro di sollievo...
Io esprimo un solo pensiero: IL SOLO FATTO CHE SIA STATO CONSIDERATO VEROSIMILE DAI MASS MEDIA CHE QUESTO PAPA PRENDESSE QUELLA POSIZIONE, LA DICE LUNGA SULLA SITUAZIONE DELLA CHIESA NELL'EPOCA BERGOGLIO...
Amara considerazione finale da condividere!
Insomma la solita risposta di circostanza, a chiunque manda qualche cosa.
RispondiEliminaOvvero: "TOPPA PEGGIORE DEL BUCO".
Ora in calce all’articolo viene pubblicata anche la smentita ufficiale richiesta, su carta intestata della sala stampa vaticana.
RispondiEliminahttp://www.tempi.it/sala-stampa-vaticana-nessun-incoraggiamento-di-papa-francesco-su-libri-gender#.VeBccfntmko
Ammenda della "falsaria" smascherata, intanto la "calunnia" si diffonde incontrollata all'estero:
RispondiEliminahttp://www.aleteia.org/it/societa/news/francesca-pardi-papa-francesco-non-mi-ha-mai-detto-vai-avanti-5770684961652736
«Papa Francesco non mi ha scritto "Vai avanti". La sua risposta non è un'apertura alle famiglie omogenitoriali. Ma è sicuramente un cambiamento di tono nel confronto. Ci restituisce il rispetto che meritiamo, come persone e come famiglia. E' da un anno che siamo attaccati in maniera denigratoria per i libri che pubblichiamo con la casa editrice "Lo Stampatello". Attacchi aggressivi, aspri».
Sgombra il campo dagli equivoci mediatici Francesca Pardi, scrittrice e direttrice de "Lo Stampatello", che nel mese di giugno aveva inviato al Santo Padre una missiva per denunciare i ripetuti attacchi ricevuti con la compagna Maria Silvia Fiengo dal comitato “Difendiamo i nostri figli”, sostenuto da La Manif Pour Tous, per la pubblicazione di "fiabe anti-discriminazione" edite dalla sua casa editrice."
RispondiElimina@ Una smentita che non chiarisce piu' di tanto
a. Se ho capito bene, nella smentita ufficiale non si nega che la risposta attribuibile al Papa contenga la frase o il concetto: "vai pure avanti". Si nega che tale frase o concetto voglia significare una approvazione delle teorie sul gender. Allora non si negherebbe il fatto, si correggerebbe il suo significato.
b. La risposta pubblicata dall'autrice dimostra che chi ha risposto non ha in alcun modo censurato l'autrice per le sue note posizioni, contrarie alla morale cattolica, ma l'ha in effetti incoraggiata ad "andare avanti", anche senza utilizzare questa specifica frase. Che altro significa infatti dire: "...auspica una sempre piu'' proficua attivita' al servizio delle giovani generazioni e della diffusione degli autentici valori umani e cristiani". Si augura "una sempre piu' proficua attivita'" ad un'autrice impegnata sul fronte dei "diritti dei gay"? E si connette con una semplice "e" questa "sempre piu' proficua attivita'" a quella della "diffusione degli autentici valori umani e cristiani"? Come se la "proficua attivita'" dell'Autrice non fosse notoriamente in antitesi agli autentici valori cristiani?
("Umani e cristiani" e' dizione entrata nell'uso dopo il Concilio, ed e' ambigua perche' sembra voler indicare l'esistenza di valori "umani" indipendenti da quelli "cristiani").
Forse la frase di risposta e' un topos retorico della burocrazia pontificia attuale. A me sembra, comunque, che il tutto dimostri (in ogni caso) l'approssimazione che regna nella Gerarchia attuale, tanto piu' se si suppone che il Papa nemmeno sappia dell'esistenza del libro e la lettera sia da considerarsi lettera di routine della sua segreteria, che allora non avrebbe letto il libro.
c. Rileggendo le dichiarazioni del Papa contro la teoria del gender, ufficiose e fatte a braccio, si ha comunque l'impressione di trovarsi di fronte non a una condanna ma ad una semplice critica; all'atteggiamento di chi sembra voler curare la cancrena con l'aspirina.
d. In futuro, non sarebbe meglio che la segreteria del Papa non rispondesse piu' all'invio di libri in omaggio, di qualunque specie? PP
anche perchè, rebus sic stantibus, nella mente dell'uditorio e della massa,
RispondiEliminafino a che punto sarebbe poi chiaro che “la diffusione degli autentici valori umani e cristiani”
non comprenderebbe ancora pure gli stessi libelli omosessualisti in questione, il gender o il "rispetto delle diversità"?
Per alcuni gli "autentici valori umani e cristiani" sono anche l'omosessualismo. Basti pensare alle opinioni del Card. Marx, alle affermazioni di Bruno Forte, o al consesso dei vescovi svizzeri. O a figure pubbliche varie, per es. pescando dalla mia città, un teologo omosex del PD:
http://bologna.repubblica.it/cronaca/2011/01/12/news/zacchiroli_si_racconta_sono_gay_lo_sapevate_-11119816/
Rispetto umano è una cosa, ma non è chiaro se nella dicitura "diffusione degli autentici valori umani e cristiani” si auspicherebbe ancora un invito netto alla cessazione del peccato e a una conversione e santificazione.
per PP
RispondiEliminaUDIENZA GENERALE 15 aprile 2015
Questo è il testo scritto, letto dal papa: La Famiglia - 10. Maschio e Femmina
Cari fratelli e sorelle, buongiorno!
La catechesi di oggi è dedicata a un aspetto centrale del tema della famiglia: quello del grande dono che Dio ha fatto all’umanità con la creazione dell’uomo e della donna e con il sacramento del matrimonio. Questa catechesi e la prossima riguardano la differenza e la complementarità tra l’uomo e la donna, che stanno al vertice della creazione divina; le due che seguiranno poi, saranno su altri temi del Matrimonio.
Iniziamo con un breve commento al primo racconto della creazione, nel Libro della Genesi. Qui leggiamo che Dio, dopo aver creato l’universo e tutti gli esseri viventi, creò il capolavoro, ossia l’essere umano, che fece a propria immagine: «a immagine di Dio lo creò: maschio e femmina li creò» (Gen 1,27), così dice il Libro della Genesi.
E come tutti sappiamo, la differenza sessuale è presente in tante forme di vita, nella lunga scala dei viventi. Ma solo nell’uomo e nella donna essa porta in sé l’immagine e la somiglianza di Dio: il testo biblico lo ripete per ben tre volte in due versetti (26-27): uomo e donna sono immagine e somiglianza di Dio. Questo ci dice che non solo l’uomo preso a sé è immagine di Dio, non solo la donna presa a sé è immagine di Dio, ma anche l’uomo e la donna, come coppia, sono immagine di Dio. La differenza tra uomo e donna non è per la contrapposizione, o la subordinazione, ma per la comunione e la generazione, sempre ad immagine e somiglianza di Dio.
L’esperienza ce lo insegna: per conoscersi bene e crescere armonicamente l’essere umano ha bisogno della reciprocità tra uomo e donna. Quando ciò non avviene, se ne vedono le conseguenze. Siamo fatti per ascoltarci e aiutarci a vicenda. Possiamo dire che senza l’arricchimento reciproco in questa relazione – nel pensiero e nell’azione, negli affetti e nel lavoro, anche nella fede – i due non possono nemmeno capire fino in fondo che cosa significa essere uomo e donna.
La cultura moderna e contemporanea ha aperto nuovi spazi, nuove libertà e nuove profondità per l’arricchimento della comprensione di questa differenza. Ma ha introdotto anche molti dubbi e molto scetticismo. Per esempio, io mi domando, se la cosiddetta teoria del gender non sia anche espressione di una frustrazione e di una rassegnazione, che mira a cancellare la differenza sessuale perché non sa più confrontarsi con essa. Sì, rischiamo di fare un passo indietro. La rimozione della differenza, infatti, è il problema, non la soluzione. Per risolvere i loro problemi di relazione, l’uomo e la donna devono invece parlarsi di più, ascoltarsi di più, conoscersi di più, volersi bene di più. Devono trattarsi con rispetto e cooperare con amicizia. Con queste basi umane, sostenute dalla grazia di Dio, è possibile progettare l’unione matrimoniale e familiare per tutta la vita. Il legame matrimoniale e familiare è una cosa seria, lo è per tutti, non solo per i credenti. Vorrei esortare gli intellettuali a non disertare questo tema, come se fosse diventato secondario per l’impegno a favore di una società più libera e più giusta.
Dio ha affidato la terra all’alleanza dell’uomo e della donna: il suo fallimento inaridisce il mondo degli affetti e oscura il cielo della speranza. I segnali sono già preoccupanti, e li vediamo. Vorrei indicare, fra i molti, due punti che io credo debbono impegnarci con più urgenza.
segue..
Scusa Marius,rientro solo ora da un'escursione in montagna, ma effettivamente, non so per che disguido, l'anonimo delle 8.00 ero io. Comunque ti rinnovo ancora i ringraziamenti per questi tuoi spunti di riflessione.
RispondiEliminaComunque riguardo la notizia della lettera al papa leggo:
Ma è sicuramente un cambiamento di tono nel confronto
Ebbene una volta si diceva che il rispetto umano non poteva oscurare la verità, evidentemente erano altri tempi ed altri papi...
Ora il rispetto umano, il dialogo, l'aiuto materiale ai poveri, la cura per gli ecosistemi è senz'altro molto più importante della difesa della verità e dei valori cattolici.
Che tempi quando c'erano ancora persone che sapevano picchiare i pugni sul tavolo per difendere i loro figli e i loro fedeli!
per PP
RispondiElimina2
Il primo. E’ indubbio che dobbiamo fare molto di più in favore della donna, se vogliamo ridare più forza alla reciprocità fra uomini e donne. E’ necessario, infatti, che la donna non solo sia più ascoltata, ma che la sua voce abbia un peso reale, un’autorevolezza riconosciuta, nella società e nella Chiesa. Il modo stesso con cui Gesù ha considerato la donna in un contesto meno favorevole del nostro, perché in quei tempi la donna era proprio al secondo posto, e Gesù l’ha considerata in una maniera che dà una luce potente, che illumina una strada che porta lontano, della quale abbiamo percorso soltanto un pezzetto. Non abbiamo ancora capito in profondità quali sono le cose che ci può dare il genio femminile, le cose che la donna può dare alla società e anche a noi: la donna sa vedere le cose con altri occhi che completano il pensiero degli uomini. E’ una strada da percorrere con più creatività e audacia.
Una seconda riflessione riguarda il tema dell’uomo e della donna creati a immagine di Dio. Mi chiedo se la crisi di fiducia collettiva in Dio, che ci fa tanto male, ci fa ammalare di rassegnazione all’incredulità e al cinismo, non sia anche connessa alla crisi dell’alleanza tra uomo e donna. In effetti il racconto biblico, con il grande affresco simbolico sul paradiso terrestre e il peccato originale, ci dice proprio che la comunione con Dio si riflette nella comunione della coppia umana e la perdita della fiducia nel Padre celeste genera divisione e conflitto tra uomo e donna.
Da qui viene la grande responsabilità della Chiesa, di tutti i credenti, e anzitutto delle famiglie credenti, per riscoprire la bellezza del disegno creatore che inscrive l’immagine di Dio anche nell’alleanza tra l’uomo e la donna. La terra si riempie di armonia e di fiducia quando l’alleanza tra uomo e donna è vissuta nel bene. E se l’uomo e la donna la cercano insieme tra loro e con Dio, senza dubbio la trovano. Gesù ci incoraggia esplicitamente alla testimonianza di questa bellezza che è l’immagine di Dio.
RispondiElimina@ il testo dell'udienza del Papa sulla famiglia
Ripete l'insegnamento tradizionale della Chiesa e ci mancherebbe altro. O vogliamo esaltarci per questo? Lo ripete pero' sempre nell'ottica inaugurata dal Vaticano II. Dice infatti che "la differenza tra uomo e donna e' per la comunione e la generazione". Ma la dottrina di sempre della Chiesa non metteva prima "la generazione" e poi "la comunione", essendo il fine primario del matrimonio la generazione e l'educazione della prole - quindi comunione per la generazione come sua causa finale?
Comunque, non sottilizziamo su questo punto. La parte che ci interessa e' quella finale nella quale tratta dell'ideologia del gender con un linguaggio cosi' sfumato che mi ricorda quello di Andreotti, r. i. p. Il Papa si chiede se tale teoria sia anche il risultato di una "frustrazione e una rassegnazione etc.". E' sempre aspirina. Non morde, non incide, e' una critica rispettosa, non un parlar da Romano Pontefice.
Nella parte 2, il paragrafo sulla donna anzi sul "genio femminile" e' tutto da ridere, e' il femminismo in formato cattolico, propalato gia' da Woityla, una serqua di luoghi comuni del politicamente corretto.
Noto infine che, nelle riflessioni finali, dice "il racconto biblico, con il grande affresco simbolico sul paradiso terrestre e il peccato originale etc.". SIMBOLICO dunque il racconto del Paradiso terrestre e della Caduta di Adamo ed Eva? Ma Bergoglio crede alla storicita' della Scrittura? Martini, in effetti, non ci credeva. E Kasper, presentato da lui come modello, ci crede Kasper?
Grazie comunque per aver gentilmente messo in rete i due testi. PP
La rettifica della scrittrice che ammette di aver mentito, che Bergoglio, o chi per lui, non le ha detto di "andare in avanti", è un modello dell`ipocrisia, del travestimento della verità, delle manipolazioni e strumentalizzazioni, di cui gli attivisti della "causa omosessuale" sono dei campioni, la signora mente sapendo di mentire, prende la gente per degli imbecilli decerebrati pronti ad ingoiare le sue prese per i frondelli, si descrive in vittima innocente, noooo lei non parla di sesso e di gender nei suoi libri, non promuove la causa gay e l`adozione per i gay, noooo due pinguini che adottano un piccolo orfano, "perchè hai due papà" non c`entrano per niente, siamo noi a pensar male.
RispondiEliminaBergoglio non le ha detto che tutto è ok ma la signora non si arrende e parla di un cambiamento di tono, di rispetto restituito, e poi la lettera sedicente del papa parla di valori cristiani e non cattolici!
Capito?
Certo è che chi ha scrtto quella lettera, sapendo chi è, la situazione familiare e quel che scrive quella signora avrebbe potuto evitare di scrivere che il papa "auspica una sempre più proficua attività al servizio delle giovani generazioni e della diffusione degli autentici valori umani e cristiani, impartendo la benedizione apostolica alla famiglia".
Quali autentici valori cristiani diffondono i libri di quella casa editrice?
Quanto alla famiglia....due donne con quattro figli, tutto normale e naturale.
Rimetto il link:
http://www.aleteia.org/it/societa/news/francesca-pardi-papa-francesco-non-mi-ha-mai-detto-vai-avanti-5770684961652736
Un piccolo sorriso, è meglio ridere che piangere, il sindaco di Venezia ci ripensa:
RispondiEliminahttp://www.repubblica.it/politica/2015/08/28/news/venezia_il_sindaco_apre_a_gay_pride_sul_canal_grande-121802873/?ref=HREC1-2