Perché hai abbattuto la sua cinta […]?
La devasta il cinghiale del bosco (Sal 80 [79], 13-14).
La devasta il cinghiale del bosco (Sal 80 [79], 13-14).
Quando papa Leone X, nel 1520, applicò la metafora salmica al rivoluzionario di Wittenberg, la cinta della vigna diletta era ancora saldamente in piedi. Certo, buona parte del Popolo di Dio – clero, religiosi e laici – aveva bisogno di un’urgente riforma, che alcuni illuminati vescovi e fondatori avevano già avviato; ma la devastazione provocata dal cinghiale fu allora efficacemente arginata da un Concilio ecumenico e dalle eroiche imprese apostoliche di nuovi ordini religiosi, come i Gesuiti e i Cappuccini, che riconquistarono alla Chiesa Cattolica ampie regioni d’Europa. D’altronde il ribelle, che morirà suicida dopo l’ennesima crapula, aveva avuto successo unicamente per ragioni politiche, grazie all’appoggio di principi altrettanto ribelli all’autorità costituita dell’Imperatore romano-germanico. L’Europa si spaccò in due e fu sconvolta da quasi un secolo e mezzo di guerre spaventose; ma la Chiesa Cattolica rimase cattolica.
Il diavolo, non soddisfatto di questa vittoria dimezzata, continuò il suo lavorio demolitore cercando di infiltrarsi nella vigna stessa. Visto che rivoluzioni francesi, liberali e comuniste non erano riuscite ad abbatterne la cinta, bisognava che qualcuno lo facesse dall’interno. Le ideologie dell’Ottocento erano state bollate dal beato Pio IX, l’eresia modernista condannata da san Pio X, i germogli del neo-modernismo recisi dal venerabile Pio XII… Ci voleva qualcuno che – scientemente o meno – aprisse la porta al nemico e lo facesse salire in cattedra, magari sotto le spoglie di periti invitati ad un nuovo Concilio, i quali ne prendessero surrettiziamente il controllo e riuscissero ad ipnotizzare più di duemila vescovi perché firmassero i documenti da loro elaborati. Leone XIII aveva ben visto, in visione, nugoli di demòni scendere in picchiata sulla basilica di San Pietro; la grande euforia di cinquant’anni fa non poteva quindi presagire nulla di buono.
Così fu abbattuta la cinta, e subito svariati animali selvatici cominciarono a scorrazzare indisturbati, calpestando la vigna e riempiendola dei loro escrementi. Lucifero sguinzagliò i suoi agenti più arditi nel cuore stesso del santuario, dove un papa tentennante e angosciato portò a termine il concilio e le sue prime applicazioni innovatrici. Il successore, avendo subito voluto veder chiaro nell’infiltrazione massonica della Sede Apostolica, fu presumibilmente stroncato col veleno dopo appena trentatré giorni di regno. Poi un gigante slavo e un angelo transalpino tentarono di salvare il salvabile – o forse anche ciò che non era salvabile – aprendo così un varco al ripristino della vera Chiesa. Ma non era ancora arrivato… il cinghiale. Non più il prete forzato e nevrotico di cinquecento anni orsono, ma qualcuno che riuscisse ad occupare la sede più alta, così da poter ridurre ogni cosa in poltiglia con qualche zampata ben assestata.
Un colpo da maestro… A questo punto, nulla resiste più alla serie di fendenti inferti a destra e a manca con una furia apparentemente insensata, ma in realtà calcolata con diabolica freddezza. Ad ogni sobbalzo dell’animale, oltre le devastanti conseguenze a medio e lungo termine, si verifica uno scatenamento di demòni, specie di quello dell’impurità. Ciò contro cui si accanisce di preferenza, non a caso, è l’unione santa dell’uomo e della donna come fondamento della famiglia: approvazione dell’omosessualità, ammissione della separazione e del divorzio, incondizionata indulgenza per l’aborto… e ora addirittura l’abolizione di fatto del matrimonio indissolubile. Ormai anche agli atei conviene sposarsi in chiesa, visto che questo è ammesso e che lo scioglimento è più facile del divorzio civile, è più veloce e – soprattutto – non costa nulla. I produttori di telenovelas sono già pronti a sfruttare il nuovo filone narrativo; anche i buoni cattolici potranno ormai identificarsi con i loro personaggi.
Ma tutto questo era stato previsto e annunciato dal Cielo. Nel lontano 1610 la Madonna così istruiva Mariana de Jesús, giovane religiosa di Quito: «Ora ti faccio sapere che dalla fine del secolo XIX e da poco dopo la metà del secolo XX, in quella che oggi è la Colonia e che un giorno sarà la Repubblica dell’Ecuador [attualizzando: in ogni parte del mondo], esploderanno le passioni e vi sarà una totale corruzione dei costumi, perché Satana regnerà quasi completamente per mezzo delle sètte massoniche [che allora non esistevano ancora]. Essi si concentreranno principalmente sui bambini per mantenere questa corruzione generale. Guai ai bambini di quei tempi! Il sacramento del Matrimonio, che simboleggia l’unione di Cristo con la sua Chiesa, sarà attaccato e profondamente profanato. La Massoneria, che sarà allora al potere, approverà leggi inique con lo scopo di liberarsi di questo sacramento, rendendo facile per ciascuno vivere nel peccato e incoraggiando la procreazione di figli illegittimi, nati senza la benedizione della Chiesa».
La Vergine proseguiva profetizzando la deviazione e corruzione del clero, quasi a voler indicare la causa della decadenza collettiva nel venir meno del baluardo opposto da Dio all’opera devastatrice portata avanti dai servitori del demonio. Nel 1634 Gesù stesso le mostrò come l’orrendo e pestifero cinghiale della Massoneria entrava nella meravigliosa e fiorente vigna della Chiesa, lasciandola annientata e in completa rovina: «Lo spirito di impurità, che saturerà l’atmosfera in quei tempi, come un oceano ripugnante inonderà le strade, le piazze e i luoghi pubblici con un’incredibile libertà. Attraverso l’acquisizione del controllo su tutte le classi sociali, la setta massonica sarà così astuta da penetrare nel cuore delle famiglie per corrompere persino i bambini e il diavolo si glorierà di nutrirsi con perfidia della squisita delicatezza del cuore dei bambini». Anche il Signore additava poi la degradazione di sacerdoti e religiosi e i terribili castighi che ne sarebbero seguiti; ma di questo ci occuperemo, a Dio piacendo, in un prossimo articolo.
Che dire? Fiat voluntas tua…! Se tutto questo è necessario, Padre santo, per la rinascita della Chiesa dai Tuoi figli fedeli, che non possono più sopportare quest’ignobile farsa e sono pronti, a un Tuo minimo cenno, a dissociarsene pubblicamente, da’ loro la forza di resistere mantenendosi fedeli alla Tua Parola. Tu stai passandoli al vaglio per separarli dai traditori, da quel Giuda che hai misteriosamente ammesso fra gli apostoli di Tuo Figlio con un compito necessario al trionfo del Tuo Regno. Ti prego, custodiscili dal maligno – non perché potrebbe ancora ingannarli, ma perché non si scoraggino e non cedano all’amarezza, alla ribellione, all’arroganza… Non permettere che siano tentati di superbia, ma conservali semplici e miti, puri di cuore e di costumi, invincibili agnelli in mezzo a lupi feroci che tuttavia nulla possono contro i Tuoi piccoli, purché questi si mantengano stretti sotto il manto della Tua Sposa immacolata, loro Madre e Maestra infallibile, perfezione vivente della Tua santa Chiesa.
È sempre buono sentire la voce di un sacerdote che ha ancora la Fede e il coraggio per difenderla. Grazie, Don Elia. Ma un consiglio: attenzione con quello che viene dalla TFP. Non per caso non è mai stata riconosciuta dalla Chiesa la Vergine del Buon Successo, colle sue profezie forse un po troppo pirotecniche sulla massoneria che ancora non esisteva. La Chiesa è sempre stata scuola di rigore e onestà intellettuale circa queste cose, contrariamente alla prassi bergogliana che lei così santamente combatte.
RispondiEliminaÈ un'apparizione riconosciuta.
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RispondiEliminaParole in libertà, sull'aereo verso gli States.
1-«Mi chiedete se sono cattolico? Se è necessario posso recitare il Credo...».
Commento: Comincia a porsi il problema?
2-Si parla di più di 50 dissidenti arrestati. Li voleva incontrare? Che cosa avrebbe detto loro? «Non ho notizie degli arresti. Che sia accaduto questo, non ho notizie. Le altre due domande sono futuribili. A me piace incontrare tutti, tutti sono figli di Dio, ogni incontro arricchisce. Era chiaro che io non avrei avuto udienze, non solo con i dissidenti, ma anche con altri, compresi alcuni capi di Stato. Ero in visita in un Paese, non era prevista alcuna udienza.
Commento: eh, non come quei fessacchiotti dei papi precedenti, costretti ad incontrare le vittime di abusi e a cospagersi il capo di cenere... Costretti a rendere conto di ogni protesta di piazza e di ogni tensione...
I più scaltri certe "grane" le evitano, perchè loro sono buoni e misericordiosi.
3-Nei decenni in cui Fidel Castro era al potere, la Chiesa cattolica ha sofferto molto. Nel suo incontro ha avuto la percezione che fosse un po' pentito?
«Il pentimento è una cosa molto intima, una cosa di coscienza. Nell'incontro con Fidel abbiamo parlato dei gesuiti che lui ha conosciuto, perché gli ho portato come regalo uno libro e un Cd del padre Llorente, e due libri di padre Pronzato, che sicuramente lui apprezzerà. Abbiamo parlato di queste cose. Abbiamo parlato molto dell'enciclica Laudato si', lui è molto interessato al tema dell'ecologia.
Commento: tutto soggettivismo, niente oggettività. Ognuno per la propria strada. Ma c'è stato un "incontro"... Come in spiaggia, quattro convenevoli rispettosi, per non rovinarsi la giornata con discorsi troppo difficili.
4-«Un amico cardinale mi ha raccontato che è andata da lui una signora, molto preoccupata, molto cattolica, un po' rigida, ma buona. E gli ha chiesto se era vero che nella Bibbia si parlava di un Anticristo. Lui ha spiegato che se ne parla nell'Apocalisse. Poi la signora ha chiesto se si parlava di un antipapa. E lui le ha domandato: perché me lo chiede? Ha risposto: "Io sono sicura che Francesco è l'antipapa". E perché? "Perché non usa le scarpe rosse", è stata la risposta.
Commento: "rigido" sarà chi ha perso l'occasione di non mancare di rispetto al papa emerito, con la scusa di una facezia che fa sembrare tutti sciocchini quelli che non hanno ancora capito che campione della fede sia lui, che pare non ricordarsi che nell'Apocalisse c'è un falso profeta, anche se non si dice il colore delle calzature.
@tralcio
RispondiElimina1-non basta ripetere frasi a memoria, neppure del Credo, per essere cattolici.
Il paragone è forte, ma anche solo a titolo logico-esemplificativo: il demonio tenta Gesù citando le S. Scritture, eppure il demonio resta il demonio.
2-se si legge l'incipit di S. Giovanni, propriamente non tutti sono "figli di Dio" a prescindere.
3-se Castro sarà pentito, ciò sarà nell'intimo: meglio per lui, altrimenti "chi sono io per...". Non vorrai mica fare proselitismo! O condannare!? Non giudicare, specie il potente capo di stato. E intanto il regime continua...
4-vano tentativo di B. di sminuire il dissenso cattolico nei confronti delle sue "dottrine" neoteriche. Il problema non è solo l'affetto per B XVI (le scarpe rosse) e la sua caustica battuta di cattivo gusto, ma il motivo del dissenso è su questioni teologiche, dottrinali, etiche non di poco conto e più volte argomentate. Fossero solo le scarpe rosse...Qui è in gioco la salvezza di milioni di anime, e "riforme" distruttive.
Tralcio lei è un mito.
RispondiEliminaI suoi commenti alle banalità del vdR (studiatissime, ci scommetto, non è un ingenuo, è un gesuita) sono perfetti.
Riderei di gusto, se non fosse una tragedia.
Tra la battuta sul Credo e la storiella della signora rigida e delle scapette rosse, direi che ha riempito di sonori ceffoni la figura del Vicario di Cristo, da cui va in giro travestito da due anni e mezzo.
Dopo aver letto il saluto a Obama e dando per scontate le altre vane e poco impegnative sparate che seguiranno in questi giorni, aspetto il discorsetto all'ONU e poi mi sa che più che vdR inizierò a chiamarlo direttamente Julien Felsenburgh.
humilitas
gentile Josh,
RispondiEliminaormai si finisce con l'essere noiosi...
Se ancora reagisco è per il fastidio del far sembrare tutto normale ad opera dei normalisti
Va bè, riconosciamogli quello che è giusto, qualcosa di normale l'ha detto (senza esagerare, beninteso):
RispondiEliminahttps://www.lifesitenews.com/news/pope-to-us-bishops-promoting-life-and-family-is-the-primary-reason-for-my-v
humilitas
Oh, humilitas ! La promozione della famiglia dopo aver sostanzialmente demolito il Sacramento del Mmatrimonio in appena due anni di vescovado di Roma? Dov' era quando in Francia, "fille ainee de l' Eglise" passava il matrimonio " gay" senza che lui battesse ciglio,,anzi ricevendo subito Hollande sibito dopo Hollande, un insulto di persona ai concetti di fedelta', amore coniugale, matrimonio, rispetto della donnna ? E quando esaltava Kasper, sapendo benissimo su che posizionio eretiche sia? E quando non ha mai detto "beh" alle sparate di Marx e company? Ma se incontrerà cani e porci che con il loro comportamemto squalificano il matrimonio e la famiglia, a cominciare da Barackino e dal suo appoggio alla sentenza della Corte suprema che è un insulto anche al diritto americano, alla democrazia, oltre che alla morale ed al diritto naturale e che grida vemdetta al cospetto di Dio, che non tarderà ad arrivare?
RispondiEliminaAvrà nell' occasione dell' incontro coi vescovi riciclato qualche discorso scritto da uno dei suoi predecessori, quelli con le scarpe rosse, senza ovviamente citarli (dicesi plagio). Del resto, lui non cita più manco NS, quindi...
E a proposito dei Vescovi americani : li tiene in tal onsiderazione da aver scelto il vescovo di Chicago, imfischiandosene delle loro scelte. Idem per le loro scelte per il Sinodo
Julien Felsenburhh è un personaggio, nella sua malignità, troppo elevato. Oltretutto parla perfettamente le lingue. Qui, dopo averlo semtito una frazione di secondo dire: "asasan" (= aes ae sun)"come un figlio) ho cambiato subito canale.
Rr
Rr
OK, Rr, lei come sempre ha una visione più realistica della mia.
RispondiEliminaÈ che se da un lato sono furente proprio come lei, dall'altro tutto ciò mi devasta e mi ferisce immensamente (il Papa, misericordia, voglio il Papa!!!!) e cerco quindi di fare quello che mi disse un certo saggio confessore: ogni tanto, almeno ogni tanto, sforzati di guardare al buono che dice, anche se non è un granché.
Quanto ai paragoni, OK, troppo elevato... ma allora a chi cavolo lo paragoniamo? Forse a nessuno. Questa tragedia è unica e supera la fantasia di Benson e di chiunque altro...
humilitas
http://magister.blogautore.espresso.repubblica.it/2015/09/23/francesco-e-il-lupo-ma-gli-agnelli/
RispondiEliminaLeadership, coesione e metodo. Il fraterno scappellotto di Francesco ai vescovi degli Stati Uniti delinea una conversione delle strategie d’azione pastorale della chiesa americana
di Matteo Matzuzzi
http://www.ilfoglio.it/papa-in-america/2015/09/24/papa-francesco-usa-croce-non-un-vessillo___1-v-133092-rubriche_c283.htm
http://www.tempi.it/papa-francesco-chiede-a-obama-liberta-religiosa-lui-finge-di-non-capire#.VgOp0svtmko
RispondiElimina
RispondiEliminaTosatti, come sempre, poco indulgente
http://www.lastampa.it/2015/09/23/blogs/san-pietro-e-dintorni/papa-cuba-arresti-e-silenzio-BVm7iDXKXr4CtK3HfCNE0O/pagina.html
Ieri era sua ricorrenza.
RispondiEliminaRiprendo da Il giornale
Ricordiamo chi è e cosa rappresenta il frate con le stimmate...PRETI CHIC, INTELLETTUALI, LAICI DETESTANO SAN PIO.Padre Pio sta parecchio antipatico a tutto il lato adulto e chic della Chiesa (il priore di Bose, Enzo Bianchi per primo), e anche a quello un po’ meno adulto (Agostino Gemelli per citare un altro che psicologizzava assai sull figura del frate di Pietrelcina). Non parliamo dei laici, che lo odiano. Troppo dialettofono, troppo orientaleggiante nei culti, troppo mistico, troppo sporco, anche, con tutto quel sangue e quelle battaglie corpo a corpo col maligno. Oggi che ricorre il suo “dies natalis” (per la chiesa il giorno della morte è il giorno in cui un santo nasce al Cielo) riproponiamo questo ritratto di Padre Pio di Pietrangelo Buttafuoco, che svela il vero motivo per il quale la modernità, religiosa e laica, è incompatibile con le stimmate del frate campano.
"Con Padre Pio è il diavolo che torna prepotente sulla scena. Accanto alla santa Vergine rappresentata nel momento di schiacciare col piede la serpe c’è Padre Pio che prende per i capelli l’immondo. Il diavolo c’è, è presenza, è fatto di carne e di parola e Padre Pio è l’unico che se lo prende per le corna costringendolo a mostrarsi agli uomini. Anche solo per smontare il più collaudato giochino di Satana, lasciar credere di non esistere. Il vero motivo per cui i benpensanti odiano Padre Pio è il diavolo. Con Padre Pio, infatti, è tornato il diavolo. Non è il pellegrinaggio a San Giovanni Rotondo che annoia gli editorialisti borghesi, non è il miracolo che mobilita gli scienziati stana-imbroglioni, non è la devozione della gente quella che accende i sorrisi di sufficienza degli acculturati ma, per l’appunto, il diavolo. Si sentono disturbati rispetto all’idea che hanno avuto del diavolo e non vogliono farsela spiegare dal santo che ogni volta glielo mostra per quello che è, giusto per ricordare il destino che tocca ai dimentichi del Timore di Dio. E quello del Timordidio è il più importante insegnamento della Dottrina (quella che con termine più eufemistico oggi viene definita Catechismo).
E il Maligno, insomma, esiste. Non è categoria della metafisica, non si definisce in contraddizione con il vago bene, non è un pagliaccio dell’inconscio, una metafora ad uso della clinica psichiatrica, no. Il diavolo è il sì, è la spina dorsale che tiene in piedi il bipede quando questi non riesce a piegare il ginocchio nella preghiera, o la schiena nella prosternazione all’Altissimo. Il diavolo comanda le farfalline sul pancino, i formicolii del deretano, i lampi di genio del cervello, la macchina instancabile di volontà senza direzione. E il demonio che è anche un essere spirituale oltre che infido compagno della vita di ognuno, è – lo spiega bene Antonio Socci nel suo “Il segreto di Padre Pio” – “una verità fondamentale della dottrina cristiana e forse uno dei tanti scopi di Padre Pio è anche quello di mostrarla a un’epoca (e un establishment clericale) che lo nega o lo censura”.
segue
Il diavolo ha un identikit preciso: è persona in giacca e cravatta, è ragionevole, è galantuomo di modi e pensa sempre bene. Il diavolo è morale, pratica l’etica, costruisce la pace, la democrazia, stampa i suoi giornali e convince la gente dabbene al progetto della giustizia universale. Il diavolo è, appunto, razionale, sovrintende alla distribuzione dei diritti e alla questua dei desideri concedendo sempre il meglio: nelle fiction per famiglie, negli spot della beneficenza, sulle promesse del mondo migliore perfino, dove le mamme sono comprensive e i figli – perché mai non dovrebbero? – fanno il rap frocio da Paolo Bonolis e contemporaneamente cantano l’Ave Maria in chiesa. E’ una gran vita quella di Satana, il suo è il migliore dei mondi possibili, ha il cielo stellato sopra di sé e la legge morale dentro di sé, consiglia all’uomo l’umanesimo, la più abietta delle truffe ideologiche consumata al cospetto dei Cieli. Ma è anche vittima il diavolo: è capro espiatorio. Nella tragedia lui è il becco che pretende il pedaggio del senso di colpa, è la sovversione cui tutti pagano pegno sull’altare della libertà, dell’arte e della poesia. E’ generoso verso i cristianucci e per ogni burrosa erezione concede uno scatto di glamour verso i più bui sprofondi del nulla. Della menzogna ne ha fatto l’unica religione vittoriosa nel mondo e l’ha vestita di verità: l’idea che il domani occidentale sia sempre meglio dello ieri spirituale. E’ l’idea che il Golgota sia stato solo un simbolico passaggio.
RispondiEliminaAl diavolo piacciono molto i simboli, perfino l’Eucaristia per lui è simbolismo, una cena simbolica per intrattenersi sulla riflessione, niente di più. Alla fine della fiera il diavolo gode nel mostrarsi inadeguato all’orizzonte della modernità ed è per questo che non si fa fregare. La sua unica possibilità d’apparizione è burlesque, tipo quella della pubblicità del Campari: tentatore tra corroboranti e accoppiamenti. Ed è così che nell’infinita trama del disincanto il diavolo costruisce la perfezione della sua dissimulazione: suvvia, come può mai esserci un così grottesco aborto della teologia?
E invece il diavolo c’è. Con Padre Pio, il santo, s’è preso a pugni subito. Quando Francesco Forgione era piccolo se lo ritrovava tra le pecore. Il diavolo svegliava la notte France’: gli disturbava la preghiera, e, una volta che il ragazzo era diventato uomo, al chiuso del convento, lo torturava al modo della tentazione con tanto di femmine in calore perché sapeva quanto danno il futuro padre cappuccino avrebbe fatto al suo disegno. E il disegno del diavolo non contempla il gioco a carte scoperte. Il diavolo si nasconde dietro il no, non ci sono, invece lui è il sì, eccomi.
Da Il Foglio, 07/12/2007
Dietrich Hildebrand già negli anni '60 scrisse un libro prendendo spunto dall'immagine della vigna devastata:
RispondiEliminaSapevano che una volta che la fede – il fondamento – avesse cominciato a traballare, la liturgia e gli insegnamenti morali della Chiesa avrebbe seguito l’esempio. Mio marito intitolò uno dei suoi libri “La vigna devastata”. Dopo il Concilio Vaticano II, sembrava che la Chiesa fosse stata colpita da un tornado.
Tratto da:
http://tradizionalistacattolico.blogspot.ch/2012/01/intervista-con-alice-von-hildebrand.html
@Hr
RispondiEliminail pezzo che riporti è dello scrittore Pietrangelo Buttafuoco
autore anche di
http://www.ibs.it/ser/serfat.asp?site=libri&xy=pietrangelo+buttafuoco
https://it.wikipedia.org/wiki/Pietrangelo_Buttafuoco
Mi riallaccio a quanto detto splendidamente da Tralcio, aggiungo anche che, oltre alla battuta sulle scarpe rosse ed a quella tremendamente stupida sulla recita del Credo, un' altra frecciata velenosissima nei confronti de/i/l predecessore, allorquando, parlando ai vescovi americani ha detto loro che non servono discorsi dotti, colti, teologici, bisogna scendere di livello e portare a tutti la gioia di Cristo, forse intendeva con ciò lo scambio dello zucchetto, il tango colle fedeli, il naso rosso da clown? Trovo di una cafonaggine immensa i riferimenti capziosi che fa contro il papa emerito, detesto il suo parlare in un italiano sgangherato e tante cafonaggini in varie salse, non ultima la 500 L Fiat usata, sorvolo sulla mancanza di classe di M.O. e dei suoi abiti celestini, a parte Raissa Gorbaciova, nessuna first lady si sognava di presentarsi davanti ala papa se non in abiti neri, ma tant'è questo non è papa, quindi......non ho avuto sentore di incontri con gli abusati, ha solo detto "Mai più crimini" eh, già il nazi doveva beccarseli ad ogni piè sospinto, ma era uno che non piaceva alla ggente che piace come certi.....a RR voglio dire che la sua anamnesi sull'imbecillità dei miei conterronei è perfetta, trovami la cura, anche se credo siano casi disperati ed incurabili, last but not least, a Josh, la messa ragliata l'avevano accennata anche da noi l'anno scorso, ma è successa una cosa strana, pur non essendo la presenza cattolica dura e pura, elevata dalle parti mie, sono usciti fuori 2 baristi tutt'altro che baciapile e li hanno infamati e svergognati ed hanno impedito alla suora canterina di esibirsi, perché 'La religione è cosa seria e voi siete dei buffoni'roba da non credere. Lupus et Agnus.
RispondiElimina
RispondiEliminaMa Buttafuoco non si e' convertito recentemente all'islam? Se e' vero, a che titolo viene a parlarci del diavolo? Gia' la conversione a Maometto dimostrerebbe che sta dalla parte del diavolo.
Allah conquista Buttafuoco: "Chiamatemi pure Giafar"
RispondiEliminaLo scrittore racconta in un libro la sua conversione. Cambio di nome incluso
http://www.ilgiornale.it/news/politica/allah-conquista-buttafuoco-chiamatemi-pure-giafar-1114089.html
pare sia così, di Buttafuoco.
RispondiEliminaL'art. proposto da hr su padre Pio è interessante, ma questo non toglie lo strano excursus del Pietrangelo....
RispondiElimina@ Allora e' vero, Buttafuoco si e' fatto maomettano
Mamma mia che confusione oggi, ragazzi! Uno che dice di apprezzare la santita' di Padre Pio come fa a farsi musulmano? Il pezzo sul diavolo e Padre Pio tuttavia sembra piu' letteratura che altro. Forse che la cosa piu' importante che ricaviamo dall'esempio di Padre Pio e' la dimostrazione dell'esistenza del diavolo? (Il diavolo comunque Maometto lo conosceva bene).
@ Anonimo 24 settembre 2015 16:26
RispondiElimina_"Uno che dice di apprezzare la santita' di Padre Pio come fa a farsi musulmano?"
Forse lo apprezza con la mente e la "cultura", essendo comunque Buttafuoco italiano; ma non, evidentemente per fede, nè con il cuore.
_"Il pezzo sul diavolo e Padre Pio tuttavia sembra piu' letteratura che altro."
infatti è così. Sono in parte constatazioni, chiavi di lettura storiche e di costume mutato, ma non viva partecipazione.
Del resto...da sinistra dopo la tabula rasa del marxismo molti si sono convertiti all'islam (è accaduto a nazioni intere come a persone dell'Occidente stanco).
Ma talvolta anche da destra (lasciando da parte la storia personale di Guenon, per es.) alcuni si sono convertiti all'islam, da quando il cattolicesimo ha smarrito nerbo specie nel postconcilio, ed è parsa una "religio" possibilista, qualunquista, che dice tutto e il contrario di tutto, da quando ha perso fede e definizione dottrinale basata su S. Scritture, Tradizione, Magistero.
La "soluzione" non è certo, per noi, convertirsi all'islam. Ma il problema del postconcilio destrutturante e dello svuotamento veritativo rimane, così come i danni che provoca nelle anime.
_"Forse che la cosa piu' importante che ricaviamo dall'esempio di Padre Pio e' la dimostrazione dell'esistenza del diavolo?"
certo che no. Ma il fatto che Padre Pio ricordasse spesso che siamo in una battaglia, che questa battaglia costa la vita eterna, coinvolge l'aldiqua e l'aldilà, che il diavolo in persona ci attacca, che lo possiamo vincere con la fede in Cristo, col sostegno di una vera Confessione, la frequenza ai S. Sacramenti, all'Eucarestia....
Padre Pio rendeva molto presente a tutti lo stato in cui troviamo, di peccato; e il rimedio soprannaturale offertoci solo da Cristo, da seguire senza riserve.
Il suo parlare netto, la sua compenetrazione delle realtà spirituali, il suo modo spiccio e veritiero di chiamare bene il bene, e male il male, è uno stacco inimmaginabile con l'oggi.
Anche in Chiesa oggi non troviamo solo circiterismi, quando bisognerebbe parlare chiaro, ma involuzioni logiche, prediche che tenterebbero di annullare Magistero, Tradizione, Scrittura e Dogmi consolidati, per adattarsi al mondo. E sicuramente oggi di demonio si parla molto poco, come se non si credesse più alla sua esistenza. Ecco perchè è un brutto tempo: l'epoca di Barabba, quanto a volontà popolare; epoca di inganni, quanto a costruzioni sataniche, nemmeno più smascherate, ma spesso obbedite anche da membri di Chiesa, come via per "camminare col mondo". A forza di "essere chiesa in uscita", qualcuno si perde e non trova più la strada di casa.
A forza di essere "chiesa in uscita"...
RispondiEliminae se anche torna a casa, non ci trova più nessuno. E così, magari, si converte all'Islam (che delusione, però, Buttafuoco convertito all'Islam!)
RR
Humilitas,
RispondiEliminaaveva ragione lei (ma non possiamo usare il "tu"?): dopo il discorso al Congresso, è proprio Felsenburgh, più ruspante magari, "portegno", non apparentemente British coem Julien, ma è lui.
E ora, dopo l'acclamazione "Washingtoni et orbi", chi lo ferma più? Ed ancor prima dell'ONU. Che, ora come ora, potremmo anche abolire, tanto ci pensa il VdR col suo team a risolvere tutto.
RR
In USA, piu' ancora che a Cuba, e' venuta fuori la sua agenda, che e' identica a quella di chi comanda in USA, che non sono ne' i Repubblicani, ne' i Democratic, e neanche Obama. Gli immigrati, il Messico, l' auto italiana, lo spagnolo, gli USA come "proposition nation". l' ecologismo, l' abolizione della pena di morte, la lotta alle armi, la gentile strigliata ai vescovi-non più la Croce come bandiera- di nuovo lapedofilia ( di cui ormai nin frega più niente a nessuno), come fosse esclusiva dei preti cattolici...bravissimo, copione studiato perfettamente e recitato benissimo.
RispondiEliminaNon e' solo un' offesa a 2000 anni di Chiesa cattolica, ma e' anche un' offesa ai fondamenti degli USA. Da piangere.
Rr