Prosegue l'iniziativa di lettori del blog che, nella stessa linea di pensiero e di azione congiunti di questo blog, agisce nel proprio territorio anche col fornire una informazione autenticamente cattolica.
Presentazione e notiziari precedenti: qui - qui - qui e qui.NEWSLETTER 2015 – 18Secondo me il Sinodo sulla famiglia dovrebbe….
È bello sapere che tanti fedeli cattolici sono molto attenti a quel che capiterà al prossimo sinodo sulla famiglia e pregano perché questo consesso possa veramente aiutare la famiglia (e la società) a superare le difficoltà che vive. E molti hanno già una loro opinione su ciò che la Chiesa dovrebbe dire in proposito.
Ma dimentichiamo che la Chiesa ha già, non un’opinione, ma un chiaro insegnamento al riguardo. Risale addirittura a Gesù Cristo. Oh certo, sono passati 2000 anni da allora e molte cose sono cambiate, però Gesù ci ha anche detto che tutto passerà, ma le sue parole no (Mt. 24,35)! E poi non facciamo i finti tonti, è da quando sono stati creati Adamo ed Eva che l’uomo e la donna devono combattere contro le tentazioni della carne e non sono certo la pillola anticoncezionale o le operazioni su transessuali che hanno introdotto la corruzione della carne e la concupiscenza nel mondo, anche se hanno contribuito alla sua diffusione.
La nostra natura umana - non è una gran scoperta - è purtroppo incline al male e per questo motivo, per la durezza dei loro cuori, Mosè concesse agli ebrei la possibilità di ripudiare, a certe condizioni, la moglie.
Evidentemente Gesù non è venuto nel mondo per darci solamente delle norme di comportamento, ma per liberarci dal peccato espiando la nostra colpa. E ci ha resi capaci di opere di santità in vista della nostra divinizzazione. Infatti Gesù Cristo, con l’istituzione dei sacramenti, ci ha donato i mezzi cui attingere la grazia santificante necessaria per la nostra santificazione. Mosè e gli altri patriarchi non potevano ancora attingere a questa fonte. Per questo da noi si può pretendere di più! L’accento va quindi posto sulla grazia che ci permette di compiere opere sante. Certo non è una cosa automatica e richiede un nostro impegno e lavoro, ma col tempo - e la vita dei santi lo dimostra - la santità è possibile anche a persone che per loro natura nascono peccatrici. Anzi Gesù è venuto proprio per loro.
È quindi anche in questa ottica che dobbiamo intendere gli insegnamenti di Gesù: un modo per condurci gradualmente verso la perfezione e la santità. Se noi abbiamo la grazia di Dio in noi, la nostra santificazione può iniziare e se anche non dovessimo riuscire a portarla a termine, il Signore ci concederà del tempo supplementare in Purgatorio. Ma se noi non iniziamo quaggiù quest’opera di purificazione e divinizzazione non avremo accesso al Paradiso.
Allora si capisce perché la famiglia è sommamente importante: è la prima palestra di vita dove ognuno può e deve imparare a dominare le proprie passioni e i propri istinti per “crescere in sapienza, età e grazia” proprio come Gesù stesso (Lc 2,51-52). Non è un compito da prendere sottogamba, ma non è nemmeno un compito impossibile se con responsabilità confidiamo negli aiuti soprannaturali che Gesù ci garantisce proprio con le grazie specifiche donateci col matrimonio cattolico. Ma chi sa ancora che il sacramento del matrimonio dona delle grazie specifiche utili a superare eventuali difficoltà e a svolgere in modo corretto ciò che un padre e una madre, o semplicemente due coniugi, sono chiamati a fare? Chi sa che per poter vivere da buoni cattolici, è necessario coltivare già dalla fanciullezza le virtù (castità, generosità, rispetto, senso del dovere, carità ecc.) che la Chiesa ci addita? Queste virtù sono importanti per formare e fortificare la nostra natura. Infatti anche la natura umana è molto importante, perché la grazia soprannaturale, pur essendo superiore alla natura, la presuppone!
Poi ci sono anche situazioni intricate, quasi impossibili da risolvere. E l’uomo che pensa di poter agire come vuole lui dimenticando gli insegnamenti divini, è un esperto nel creare queste situazioni critiche! Ma sono quelle le strade che vogliamo additare alla moltitudine dei fedeli? Non è forse meglio che si discuta degli esiti disastrosi di certe scelte di vita per nulla cattoliche e delle possibili soluzioni, nell’intimità del confessionale? Voler disciplinare e regolamentare situazioni difficili sotto i riflettori, vuol dire rendere praticamente lecite situazioni che lecite non possono essere, a meno di voler prendere le distanze da un certo Gesù di Nazareth che noi chiamiamo Cristo Signore!
E così anche nella Chiesa, tra discussioni sul divorzio, sull’omosessualità o sulla teoria del genere, passano sotto silenzio le verità che la Chiesa cattolica ha sempre sostenuto per la crescita e la salvezza di ognuno di noi, ma anche delle nostre stesse comunità e che molti prelati non osano più proclamare integralmente! Vediamone alcune:
- gli sposi si promettono eterna fedeltà e solo la morte li può separare: il divorzio non è quindi ammesso (Mt.19.8 - Catechismo della Chiesa cattolica art. 2365/2382 - Codice diritto canonico can. 1056)
- il fine essenziale del matrimonio è la procreazione: qualsiasi atto matrimoniale deve rimanere aperto per sé alla trasmissione della vita. È intrinsecamente cattiva ogni azione che, o in previsione dell'atto coniugale, o nel suo compimento, o nello sviluppo delle sue conseguenze naturali, si proponga, come scopo o come mezzo, di impedire la procreazione (Lett. enc. Humanae vitae - CCC art. 2366)
- uccidere è un grave peccato; se ne deduce che pure l'aborto lo è (5° comandamento - CCC art. 2270)
- il figlio non è qualcosa di dovuto, ma un dono (CCC art. 2378).
- le tecniche che provocano una dissociazione dei genitori, per l'intervento di una persona estranea alla coppia (dono di sperma o di ovocita, prestito dell'utero) sono gravemente disoneste (CCC art. 2376).
- col matrimonio gli sposi si assumono l'impegno di crescere i figli, se e che Dio loro concederà, nella fede cattolica (CCC art. 2221).
- il matrimonio di un cattolico deve essere suggellato dall'omonimo sacramento: fuori e prima del matrimonio non si hanno rapporti sessuali, quindi la convivenza e l’adulterio sono esclusi (6° comandamento - CCC art. 2350/2365/2380/2390-91)
- i rapporti omosessuali e contro natura sono peccati che gridano vendetta al cospetto di Dio (CCC art. 2357)
È evangelico avere la massima comprensione per coloro che, riconoscendosi peccatori infrangono questi insegnamenti. Anzi dobbiamo volere e favorire il loro ravvedimento. Al tempo stesso è imperativo guardarsi da quei cattolici (lo sono ancora?) che pur non infrangendo questi punti, non condividono e anzi combattono queste posizioni da sempre sostenute dalla Chiesa: il loro è predicare la menzogna e privare il prossimo dell’amore per Dio e per la verità!
FdS
Magister, al solito, non le manda a dire:
RispondiEliminahttp://magister.blogautore.espresso.repubblica.it/2015/09/17/cuba-la-vedova-paya-accusa-il-cardinale-ortega-fa-come-la-polizia-segreta/
Semplice, chiaro ed utile " remind". Non ci vuole la laurea in Teologia, ne' in esegesi biblica, patristica e pontificia per comprenderlo.
RispondiEliminaCi vuole molto a ripeter queste cose dal pulpito, un giorno si ed un altro pure?
Se le si ascoltano fin da bambini, poi, un po' più grandi, si avran delle remore a comportarsi in un certo modo.
Rr
Secondo me il sinodo sulla famiglia dovrebbe essere disertato da chiunque abbia a cuore la propria anima.
RispondiEliminahttp://costanzamiriano.com/2015/09/18/di-cosa-parliamo-quando-parliamo-di-diritti-civili/#more-14155
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