La Chiesa Cattolica e il “partito di Bergoglio” si contrappongono anche sul tema dell’immigrazione.
Bergoglio afferma che ci sono masse di persone che, per fame, hanno il diritto assoluto e indiscriminato di emigrare nei nostri Paesi.
Ma se l’attuale flusso migratorio fosse davvero scatenato dalla fame si dovrebbe affrontare lì il dramma del cibo, non costringere gli affamati anche a sradicarsi e mettersi nelle mani dei mercanti di morte.
La Chiesa ha sempre insegnato diversamente da Bergoglio. Giovanni Paolo II per esempio proclamò che
“il diritto primario dell’uomo è di vivere nella propria patria: diritto che però diventa effettivo solo se si tengono costantemente sotto controllo i fattori che spingono all’emigrazione”.
E Benedetto XVI ribadì:
“Nel contesto socio-politico attuale… prima ancora che il diritto a emigrare, va riaffermato il diritto a non emigrare, cioè a essere in condizione di rimanere nella propria terra”.
Peraltro la Chiesa africana, in linea col magistero di sempre, fino a Wojtyla e Ratzinger, parla oggi addirittura del dovere di non emigrare.
“RESTATE A CASA”
Nei giorni scorsi i vescovi africani hanno lanciato un appello ai giovani dei loro popoli:
“Non fatevi ingannare dall’illusione di lasciare i vostri Paesi alla ricerca di impieghi inesistenti in Europa e in America”.
Sono queste le parole chiare usate dal vescovo Nicolas Djomo, presidente della Conferenza episcopale del Congo, inaugurando l’incontro panafricano dei cattolici.
Mons. Djomo ha aperto il forum invitando i giovani africani “a guardarsi dagli inganni delle nuove forme di distruzione della cultura di vita, dei valori morali e spirituali”, perché l’identità culturale e spirituale di un popolo è una ricchezza e solo un mondialismo nichilista può pensare che gli uomini e i popoli siano come merci che si possono sradicare e trapiantare dovunque.
Poi Djomo ha esortato i giovani africani a non cercare illusorie scorciatoie di benessere con la fuga dal proprio Paese:
“Utilizzate i vostri talenti e le altre risorse a vostra disposizione per rinnovare e trasformare il nostro continente e per la promozione della giustizia, della pace e della riconciliazione durature in Africa. Voi siete il tesoro dell’Africa. La Chiesa conta su di voi, il vostro continente ha bisogno di voi”.
È questo che manca sempre negli interventi di Bergoglio. Mai egli afferma che l’emigrazione è un impoverimento economico e spirituale per le società africane. Né esorta i giovani africani di non emigrare e impegnarsi nello sviluppo dei loro Paesi. Anzi.
Al Terzo Mondo lui descrive l’Europa come un Bengodi, un paese delle meraviglie opulento e sazio, dove c’è ricchezza per tutti.
Ma noi saremmo egoisti, quindi ci accusa di negare il benessere a milioni di africani affamati che vogliono venire qua (saremmo colpevoli perfino dei loro naufragi in mare, mentre la verità è che li abbiamo sempre soccorsi e salvati).
Lo storico viaggio bergogliano a Lampedusa, nell’ottobre 2013, lanciò questo disastroso messaggio, che di fatto suonò come l’ordine di abbattere le frontiere per l’Italia e l’Europa (ma non per il Vaticano) e come un implicito invito a partire per migliaia di africani.
È un po’ l’ideologia immigrazionista delle sinistre che ha dominato finora in Occidente. C’è chi ritiene che proprio il falso umanitarismo tipico dell’Unione europea (che poi ha lasciato sola l’Italia) abbia attratto in questi due anni un fiume di emigranti (salpati spesso da una Libia allo sbando prodotta dalla vergognosa guerra euroamericana).
Di fatto mafie e terroristi si sono arricchiti come mercanti di carne umana, moltissimi poveretti sono morti ammazzati da questi carnefici o dal mare, infine le società europee rischiano di essere destabilizzate.
NON C’ENTRA LA FAME
Al colossale errore ideologico dell’umanitarismo astratto, si contrappone la saggezza dei vescovi africani.
Le loro ragioni sono confermate da una studiosa dell’Africa, Anna Bono, la quale ha recentemente spiegato che a emigrare non sono gli affamati, ma i giovani istruiti:
“in gran parte la motivazione non è un pericolo di vita incombente né la miseria estrema. Gli emigranti dall’Africa per lo più non stavano morendo di fame, non vivevano sotto le bombe o nel terrore di un regime spietato. Difatti pochi ottengono lo status di rifugiato”.
C’è fra loro “una netta prevalenza di giovani, maschi, istruiti, partiti da centri urbani dove avrebbero potuto continuare a vivere, così come fanno i loro coetanei rimasti a casa”.
Costoro emigrano per l’illusorio sogno del benessere europeo a portata di mano. E per questo pagano “somme di denaro ben superiori a quelle necessarie per percorrere le stesse distanze in autobus e con voli di linea, sufficienti in patria ad avviare o a migliorare delle imprese artigianali, agricole o commerciali”.
In questo modo non solo si rovinano economicamente, non solo impoveriscono i propri paesi di risorse economiche e umane, non solo si mettono a rischio di subire violenze e morte, ma anche arricchiscono reti criminali.
A muovere questi giovani africani, oltre all’illusione di un Bengodi europeo, c’è l’insicurezza del futuro in una società africana che fino a ieri – nella cultura tribale – “era basata su un progetto comunitario” che garantiva una certa solidarietà fra generazioni. Mentre oggi, malamente modernizzata, lascia soli i giovani.
Ecco perché la Chiesa Africana si muove per creare nuovi legami di solidarietà che aiutino lo sviluppo e “i giovani sono la parte più importante della popolazione africana sulla quale la Chiesa conta in modo prioritario per l’evangelizzazione e la promozione della pace, della giustizia, della riconciliazione e dello sviluppo del nostro continente”.
L’approccio della Chiesa africana è opposto all’ideologia bergogliana, mentre è in consonanza col magistero di sempre della Chiesa.
COSA DICE IL CATECHISMO
Prendiamo il Catechismo della Chiesa cattolica, varato da Giovanni Paolo II e da Ratzinger, in attuazione del Concilio.
Si è detto giustamente che col Catechismo “la Chiesa difende il diritto dell’uomo a emigrare e tuttavia non ne incoraggia l’esercizio, riconoscendo che ‘la migrazione ha un costo molto elevato e a pagarne il conto sono sempre i migranti’ ” (Magister).
Benedetto XVI in America Latina e in Centroamerica vide “il grave problema della separazione delle famiglie” dovuto all’emigrazione e definì questo fenomeno “veramente pericoloso per il tessuto sociale, morale e umano di questi Paesi”.
Quindi affermò:
“La soluzione fondamentale è che non ci sia più bisogno di emigrare, perché ci sono in Patria posti di lavoro sufficienti, un tessuto sociale sufficiente, così che nessuno abbia più bisogno di emigrare. Quindi, dobbiamo lavorare tutti per questo obiettivo, per uno sviluppo sociale che consenta di offrire ai cittadini lavoro ed un futuro nella terra d’origine”.
Del resto nello stesso Catechismo si dice che le nazioni più ricche “sono tenute ad accogliere lo straniero”, ma solo “nella misura del possibile”.
Inoltre “le autorità politiche” devono “subordinare l’esercizio del diritto di immigrazione a diverse condizioni giuridiche, in particolare al rispetto dei doveri dei migranti nei confronti del paese che li accoglie. L’immigrato è tenuto a rispettare con riconoscenza il patrimonio materiale e spirituale del paese che lo ospita, ad obbedire alle sue leggi, a contribuire ai suoi oneri” (n. 2241).
Le parole del Catechismo non ricordano affatto Bergoglio, ma il grande discorso del cardinal Biffi alla Fondazione Migrantes, nel 2000. Quando osservò che c’è un colossale problema di integrazione rappresentato dall’immigrazione islamica.
E quando spiegò che – stante il principio dell’ospitalità – “non se ne può dedurre – se si vuol essere davvero ‘laici’ – che una nazione non abbia il diritto di gestire e regolare l’afflusso di gente che vuol entrare a ogni costo. Tanto meno se ne può dedurre che abbia il dovere di aprire indiscriminatamente le proprie frontiere”.
Antonio Socci
Da “Libero”, 30 agosto 2015
Bravo, Socci.
RispondiEliminaIl diritto di non emigrare è un leitmotiv anche di Égalité et réconciliation.
Bergoglio, invece, in ancora una coincidenza meravigliosa, è anche qui d'accordo con Wall Street.
Ormai Socci e' giustamente scatenato. Oggi durissimo con il Giubileo della "misericordia"
RispondiEliminahttp://www.antoniosocci.com/ma-dove-lindulgenza-in-questo-giubileo/#more-3921
Il populismo di Bergoglio è contagioso, basta leggere i comunicati delle Conferenze episcopali francese e svizzera che, per i cosidetti "migranti", "rifugiati", promuovono un`accoglienza senza limiti o criteri, porte aperte per tutti e ovunque, senza "se" e senza "ma".
RispondiEliminaOggi i media e diversi gruppi stanno strumentalizzando in modo indegno la foto di un bimbo morto durante un naufragio, si illudono, giocando sulle emozioni, di poter far pressione sulle coscienze di chi sta resistendo e reagendo ad un`invasione sempre più massiccia e anche arrogante, ma diversi sondaggi effettuati on line da quotidiani mostrano che quella foto non modifica la visione dei lettori sulla crisi legata all`arrivo di quei "migranti".
A proposito della CES, i vescovi svizzeri, insieme a teologi e responsabili della pastorale della famiglia, si son riuniti per una giornata di studio che ha portato sui temi oggetto del prossimo Sinodo.
E a chi è stata affidata l`organizzazione e la presentazione della giornata?
All`attivista omosessuale, nonchè segretario esecutivo della commissione pastorale, Arnd Bünker!
Lo stesso che aveva redatto il rapporto della "chiesa" svizzera sul Sinodo.
http://chiesaepostconcilio.blogspot.ch/2015/09/e-di-un-attivista-lgbt-il-rapporto.html
http://www.lastampa.it/2015/08/31/blogs/san-pietro-e-dintorni/sinodo-svizzera-polemiche-sui-vescovi-AkcG6ymHJ1ybAzlbthxhlI/pagina.html
Che tipo di presentazione può aver fatto un attivista dei diritti della lobby lgbt?
Che il mio vescovo, mons. Morerod, diventato presidente della CES, possa aderire, o almeno non distanziarsi, come ha fatto mons. Huonder, dal rapporto redatto da Bünker, e dalle posizioni che quel rapporto difende e promuoe, è assai, come dire, deludente, ancorchè per essere delusa avrei dovuto aspettarmi altro.
Nel Medioevo e oltre nell'ambito della Cristianità l'idea della pace era strettamente connessa con quella di "Imperium": non ci si illudeva che la pace potesse derivare semplicemente dal convergere dei moti di " buona volontà" dei singoli individui e regni: occorreva un potere forte, spiritualmente ispirato, capace di "parcere subiectis, debellare superbos". Da qui la comune accettazione del concetto di "Sacro Romano Impero". Oggi, salva l'assistenza ai migranti attualmente in viaggio, non è possibile fermare la marea montante se non attraverso la creazione di un forte potere sovrannazionale capace di intervenire nelle basi di partenza, anche militarmente. Questo però implica la rinuncia al pacifismo assoluto che oggi viene presentato come umanisticamente e religiosamente irrinunciabile, con relativa pedagogia superarcobalenista. Questa ideologia, che appariva e si autopresentava come "profetica"negli anni '50 - '60, nell'età giovannea ( La Pira, Balducci... ) sembrò concretamente attuabile con il crollo dell'Impero Comunista nel 1989; ci fu anche chi arrivò a parlare di "fine della storia". L'Europa, stremata dai due terribili conflitti della prima metà del secolo, cominciò ad autoconcepirsi come una specie di Supersvizzera multilingue, dedita solo alle transazioni economiche e finanziarie: l'Europa dei mercanti, che però ora si trova sprovveduta e smarrita di fronte alla prospettiva evocata dal politologo guastafeste Samuel Huntington, tributario di Toynbee e Spengler: la scena politica mondiale dominata dallo "scontro di civiltà" , fra cui quella islamica trainata dall'ISIS e da altre forze estreme sembra la più pericolosa: un ruolo analogo a quello del Comunismo all'inizio dell'800.
RispondiEliminaLa visione di papa Bergoglio mi sembra calibrata su una situazione di alcune decine di anni fa: una "teologia della
liberazione" populista, molto più che comunista, corrispondente appunto alle prospettive di La Pira - Balducci.
RispondiEliminahttp://www.lanuovabq.it/it/articoli-la-turchiainonda-di-profughileuropa-orientale-13716.htm
Questo articolo ben spiega come taluni cosiddetti " potenti " sono talmente pervasi dalla sete di potere che non esitano a
giocare con la vita di 200.000 esseri umani .( Della loro stessa razza umana !)
Allo stesso modo ( ir )responsabili europei , sempre per la ragione di cui sopra , ormai da circa tre anni blaterano , blaterano , blaterano..... . E i nostri ? Ah beh , i nostri giocano " all'allegro politico ". Ovvero : come posso scalzare te per salire io e come posso salire io per scalzare te .
http://www.ilgiornale.it/news/politica/speculi-sui-morti-fai-pena-nuova-rissa-alfano-e-salvini-1166308.html
Bisognerebbe ricordare loro che ora stanno opprimendo la terra , ma prima o poi , saranno oppressi dalla terra !
Prima, o poi faranno anche loro i conti con l'esperienza della morte .
Non è questione di rinuncia al pacifismo, tanto ormai siamo già in guerra, la questione è chi si prenderà la briga di agire come potenza sovranazionale? USA? UE? Per favore, sono tutti collusi, i 'poveri migranti' se li dovrebbero prendere i ricchissimi emirati, stessa religione, stesse idee, ma se ne guardano bene, d'altra parte gli arabi hanno sempre fatto i mercanti di schiavi neri anche prima dell' avvento dell'Islam, ora i famosi 400 lorsignori che governano il mondo fanno ciò che pare a loro, e guai a chi si ribella, questo è ancora niente in confronto a ciò che ci aspetta; molti fanno un paragone con le invasioni barbariche post impero romano, c'è però una sostanziale differenza, i barbari si convertirono più o meno in massa al Cristianesimo, questi sono accecati dalla loro falsa religione e non si convertiranno mai....Lupus et Agnus.
RispondiEliminaBergoglio est un agent de l’impérialisme américain — impérialisme plus déchaîné que jamais depuis la fin du communisme en Russie —, comme le sont tous les populo-socialoïdes qui prolifèrent dans son sillage.
RispondiEliminaMais que veulent, en définitive, les USA maçonniques ?
Um monde réduit à l’état de colonie sans frontières et sans identités nationales (sauf la leur, bien entendu – et celle d’Israël, les deux pays donnant d’ailleurs l’impression de se confondre de plus en plus !), sans traditions, sans religion dominante (le catholicisme étant l’horreur absolue), bref, un “melting pot” à leur image, où la seule chose qui importe est la possibilité de trafiquer et de s’enrichir à l’infini, sans aucune considération morale ou spirituelle.
L’exportation universelle de la “démocratie”, dont ils sont l’incarnation messianique, est la condition indispensable de la réalisation de cet objectif. C'est le moteur principal de leur activité internationale.
RispondiEliminaC’est au nom de la “démocratie” qu’ils ont assassiné Saddam Hussein et plongé l’Irak dans le chaos. C’est au nom de la “démocratie” qu’ils ont écarté Moubarak et Ben Ali, respectivement présidents d’Égypte et de Tunisie, qu’ils ont fait massacrer, sous l’œil des caméras, le colonel Khadafi (pour la plus grande joie de l’hystérique Hillary Clinton, qui, depuis, n’a plus rien à envier aux fous furieux de l’État islamique) et qu’ils s’efforcent encore aujourd’hui de liquider Bachar El Assad en Syrie.
La subséquente invasion islamique de l’Europe, programmée et financée par de nombreuses agences américaines, aidée par une Commission Européenne entièrement aux ordres de Washington, obéit au même dessein de colonisation de l’imérialisme américain.
Pourquoi les media “mainstream” parlent-ils si peu de la collusion financière entre les nouveaux trafiquants de chair humaine à l’œuvre sur les deux rives de la Méditerranée et leurs “patrons” étatsuniens ?
Qu’un pape se fasse le complice de pareille saloperie est absolument sidérant.
A dire vrai, c’est un scandale, c’est une honte.
Quel che si voleva dire è che il Cattolicesimo medievale aveva una grandissima forza identitaria, tanto da porsi al centro di una "sintesi politica"(ma anche culturale e artistica ) continentale, capace di azioni a larghissimo raggio, mentre oggi sembra di vedere lo scivolavento verso una arcobalenizzazione che va in direzione contraria all'identitarismo.
RispondiEliminamolte ong, in primis anche quelle che fanno capo alle diocesi, hanno tutto l'interesse a far si che l'immigrazione aumenti sempre più. Altrimenti come potrebbero giustificare il loro operato? Come potrebbero tenere in piedi tante strutture, anche tramite cooperative? Mi sa tanto che qualcuno di loro speculi e guadagni non poco sui migranti. Tanto impegno non l'ho visto quando qui al nord, a partire dal 2009, parecchia gente e' stata buttata in mezzo alla strada a causa della crisi economica. Perché? Il perché ha una sola risposta: razzismo alla rovescia. Garantire agli italiani disoccupati un trattamento peggiore rispetto a quella degli immigrati clandestini, occorre ricordarlo: clandestini.
RispondiEliminatante ong che fanno capo alle diocesi garantiscono agli immigrati clandestini tutto, proprio tutto. Ma a codesti immigrati, una buona parte dei quali è maomettana, codeste ong diocesane hanno mai proposto, ripeto: hanno mai proposto, dopo averli sfamati e rifocillati e vestiti, chiedo: hanno mai proposto la cosa più importante e cioè Cristo? Ma le Caritas diocesane sanno almeno che la cosa più importante da offrire e' Cristo?
RispondiEliminaLa Caritas, Alessandro? quel covo di cattocomunisti che han sostuito Nostro Signore con Marx, Stalin e Trotsky, e non dimentichiamo Mao e Ciuenlai, da quel di?
RispondiEliminaE che come tutti i dirigenti cattocomunisti si arricchiscono con i soldi pubblici, mentre il popolo, gli operai, gli artigiani, i contadini, stringono la cinghia?
Rr, hai scritto bene. Ho una collega che è' volontaria Caritas, ha sempre votato pci, ora pd, e' trinariciuta, due narici servono per respirare e la terza per far arrivare al cervello subito gli ordini di Renzi
RispondiElimina@Rr
RispondiEliminabeh ormai la caritas è come scrivi "covo di cattocomunisti che han sostuito Nostro Signore con Marx, Stalin e Trotsky, e non dimentichiamo Mao e Ciuenlai"
A me torna sempre in mente il parallelo con l'URSS, quando furono requisite le case di proprietà,
e ad ogni "compagno" fu assegnata un certa metratura, circa 25 mq., attraverso l'istituzione di un'apposita Commissione, come ricordato anche da "Il dottor Zivago" di Boris Pasternak.
Al termine della leva, anche nel romanzo Yuri ritorna a Mosca dove fa la conoscenza del figlio, ma la "rivoluzione" ha ormai modificato la società e lo stile di vita possibile della famiglia Gromeko: Tonya insieme all'anziano padre, può occupare solo due stanze del loro antico palazzo, gran parte delle proprietà sono state confiscate e date ad altri.
e infatti qui il link deò progetto caritas "rifugiato a casa mia":
http://www.caritasambrosiana.it/aree-di-bisogno/stranieri/rifugiatoacasamia
te li mandano proprio in casa tua (incuranti del fatto che abbiamo già strapagato in tasse a Ue, Italia e oboli ecclesiastici affinchè l'accoglienza la facessero loro in strutture, comunque a spese nostre).
Ovviamente degli autoctoni finiti in disgrazia non si frega niente nessuno.
Non sarebbe abbastanza mondialista e "internazionale".
Hai ragione, Rosa. Io ho smesso di dare soldi a quello che un tempo era un nobile sodalizio da quando li ho visti sfilare a Milano assieme alla CGIL e a Rifondazione Comunista. La Caritas ha invaso le parrocchie, interviene a gamba tesa nell'agone politico sostenendo le tesi immigrazioniste, insulta chi vi si oppone. Nelle nostre città, migliaia e miglia di persone anziane vivono al di sotto della soglia di povertà. La Caritas li vede?
RispondiElimina@Silente guarda che la Caritas si occupa di tutti quelli che che hanno bisogno senza distinzione alcuna fra indigeni ed invasori.C'è da dire che molti italiani si vergognano a farsi vedere in difficoltà mentre gli stranieri non hanno questa forma di pudore.Che poi molti responsabili della Caritas siano terzomondisti ,pauperisti e filo marxisti è sotto gli occhi di tutti.bobo
RispondiEliminaAvete letto l'omelia dell'arcivescovo di caltagirone al funerale dei coniugi assassinati sembra da un nostro gradito ospite?Sembra che si stia creando una nuova civiltà.Mah...bobo
RispondiElimina@ silente. Certo,che la Caritas vede gli anziani. Sono sotto gli occhi di tutti. Ma è' meglio per la Caritas far finta di non vederli. Loro non portano voti. Tieni presente che ogni Caritas diocesana ha per statuto come presidente il vescovo della diocesi. Poi ovviamente ha come direttore il solito cattocomunista di turno. Traspvestito da cattolico ma nella migliore delle ipotesi protestante, nella peggiore dichiaratamente agnostico
RispondiEliminaCicerone scriveva che Historia magistra vitae. Purtroppo non è vero: dalla storia non apprendiamo nulla.
RispondiEliminaLa caduta dell'Impero Romano ebbe molte cause. Ma gli storici seri (non Voltaire e Gibbon che, falsamente, identificarono la causa principale nel Cristianesimo), sono concordi nell'affermare che tra i vari motivi i più importanti furono l'invasione dei barbari, come ben noto, nonché il forte calo demografico e una gravissima crisi economica, causata da una tassazione oppressiva e di rapina.
In Europa, il calo demografico e la crisi economica sono ormai fenomeni di lunga durata. Fino a qualche anno fa, mancava l'invasione di massa e incontrollata di popolazioni ostili e aliene alla nostra cultura e alla nostra civiltà. E' arrivata. E la parte più visibile, o più rumorosa della Chiesa, che con felice paradosso Nicolas Gomez Davila definì: "l'ultima creazione del patriziato romano" difende questa invasione, la sollecita, anatemizza chi vi si oppone. Ennesimo tradimento della sua ragion d'essere. Pastori che, invece di difendere il gregge dai lupi, li incoraggiano ad entrare negli ovili. E se qualcuno del gregge, con buon senso, si oppone, viene pure bastonato.
direi comunque che quello di bergoglio, o le posizioni della caritas, sono proprio un trend della nuova chiesa:
RispondiEliminaL'arcivescovo di Torino scrive ai cittadini: "Ospitate profughi in casa"
L'arcivescovo del capoluogo piemontese scrive una lettera a parroci, associazioni e famiglie "Ogni parrocchia accolga cinque profughi, ogni famiglia uno. E non sia solo accoglienza notturna, ma ospitalità completa"
http://www.today.it/cronaca/profughi-casa-chiesa-nosiglia-torino.html
Pensare che tutto ciò avvenga per puro caso è peggio che credere alle favole. E' tragico vedere che la (ex) chiesa cattolica nel giro di soli due anni ha rinnegato venti secoli di cristianità trasformandosi in uno dei più zelanti kapo' del nuovo campo di concentramento (e sterminio) globale. Si capisce bene quindi che per certi Poteri fosse indispensabile conquistarla dall'interno trasformandola in una propria componente. Mai però avrei immaginato che il sovvertimento sarebbe avvenuto in tempi così brevi, così facilmente e senza alcuna resistenza. Quindi assolutamente d'accordo con RAOUL DE GERRX.
RispondiEliminaMiles
"L'arcivescovo del capoluogo piemontese scrive una lettera a parroci, associazioni e famiglie "Ogni parrocchia accolga cinque profughi, ogni famiglia uno. E non sia solo accoglienza notturna, ma ospitalità completa"
RispondiEliminaIl Signore ci metta le mani con questi rinnegati! Dovremmo metterci in casa gli invasori, mentre i nostri figli son dovuti andare all'estero a cercarsi un lavoro che qui, per i cervelli, NON C'E' ?
Vien voglia di prenderli a bastonate....
Per completare il quadro credo valga la pena di leggere anche questo:
RispondiEliminahttp://www.maurizioblondet.it/mafia-capitale-sono-tante-perche-non-sindaga/
Miles
@Mic, d'accordo con te in pieno
RispondiEliminaaltri esempi limite, ma diffusissimi....c'è già chi deve occuparsi di più invalidi in famiglia,e di amici disoccupati di lunga data.
Siamo strangolati di tasse. Sul lavoro stendiamo un velo pietoso. Anche perchè i cervelli, in un posto come questo, un paese senza sovranità in casa propria, che rinnega il proprio passato ed eredità, in cosa possono ancra "formare" in una ex civiltà priva di forma e di contenuto, cosa potrebbero più insegnare? il suicidio? l'autoannullamento per favorire altrui? ha ragione Miles 3 settembre 2015 22:23.
Ce mancano solo altri "profughi" (e dalle ultime immagini trattasi di adolescenti e ventenni in cerca di fortuna, nessun anziano, poche donne e bambini) da mantenere, e da farci mettere direttamente in casa. Siamo alla confisca della proprietà.
Ci vogliono sostituire, e si tratta di un'invasione coatta e programmata.
ma a me torna in mente Jünger:
"In realtà l'inviolabilità del domicilio si fonda sul capofamiglia che, attorniato dai suoi figli, si presenta sulla porta di casa brandendo la scure."
Socci e Magister ognuno nel suo modo di essere stanno facendo un giornalismo di informazione critica sui comportamenti , diciamo, originali di Francesco, Sembra (sembra) che gridino all'interno di una cupola insonorizzata. Anch'io nel mio piccolo provo a mettere in dubbio la cattolicità di Bergoglio .., ma appena accenni a Francesco, ti guardano con lo sguardo da mucca al pascolo quando passa un treno che fischia.
RispondiElimina
RispondiElimina@ "Brandendo la scure" ha scritto Juenger.
Ma chi ha la forza oggi di "impugnare la scure", anche in senso solo metaforico? Penso alla "scure" impugnata dai Profeti, quando Dio li inviava a scuotere il popolo e soprattutto i capi dai loro peccati contro Dio. L'opposizione che si sta manifestando faticosamente nel clero (e meglio tardi che mai, dopo 50 anni dal Concilio) non dovrebbe assumere, nei confronti della parte corrotta del clero ma anche del popolo lo stesso atteggiamento dei Profeti, investirli tutti con il linguaggio e lo stile di vita dei veri profeti? Pero' i Profeti della Bibbia (l'ultimo s. Giovanni Battista) avevano una fede che i presenti non hanno e sono praticamente tutti morti ammazzati. Ecco. A. R.
"Anch'io nel mio piccolo provo a mettere in dubbio la cattolicità di Bergoglio .., ma appena accenni a Francesco, ti guardano con lo sguardo da mucca al pascolo quando passa un treno che fischia."
RispondiEliminaDalle mie parti, una chiesa svizzera che si pretende cattolica pur avendo vescovi, sacerdoti, teologi, catechisti, responsabili della pastorale e della liturgia, che sono su posizioni apertamente contrarie alla dottrina, è da tempo ormai che evito di abordare il tema "Francesco".
È solo tempo perso discutere con chi esalta Begoglio perchè vede in lui colui che rivoluzionerà la chiesa liberandola da dogmi "dépassés", da una dottrina morale che non resiste al confronto con la realtà, che siano "cattolici" che da anni mettono i piedi in una chiesa solo per visite culturali, o "cattolici" impegnati che tengono i cordoni della borsa e dettano la loro legge e le loro idee al clero, quello eventualmente non ancora protestantizzato, il resto va a braccetto con loro, entrambi vivono senza tener conto dell`insegnamento di Cristo o piegandolo ai loro desideri, non stupisce che da quel "chi sono io per giudicare" mettano in Bergoglio tutte le loro speranze.
C`è anche da dire che qualsiasi cosa uscirà dal Sinodo, anche se dovesse essere una soluzione gesuitica, in Svizzera si continuerà la rotta scismatica senza che nessuno da Roma venga a mettere un pò d`ordine.
http://www.ncregister.com/daily-news/some-canonical-question-regarding-pope-francis-year-of-mercy-indulgence/#ixzz3kgfoARwL
RispondiEliminaThere are a few canonical ambiguities in the Holy Father’s letter that need clarifications so that his desires can be implemented appropriately.
Per amore di precisione l'arcivescovo di Torino non dice che OGNI famigli deve ospitare un profugo, ma invita qualche famiglia (evidentemente chi può) ad accogliere: http://www.diocesi.torino.it/diocesi_di_torino/in_primo_piano/00057913_Mons__Nosiglia__accoglienza_ai_profughi__lettera_alla_Diocesi_e_ai_cittadini.html
RispondiEliminaBenchè assolutamente contrario a queste richieste "sceme", tuttavia credo che si debba riportare la citazione corretta e non quella "montata" dai giornali.
RispondiElimina@ Traduzione di HR
"Vi sono alcune ambiguita' sul piano del diritto canonico nella lettera del Santo Padre [che indice l'anno della misericordia e relative indulgenze], che necessitano di chiarimento affinche' i desiderata del Santo Padre possano esser attuati in modo appropriato".
Gramaticus
chiesa.espresso.repubblica.it/articolo/1351124
RispondiEliminaIl sinodo ombra di Svizzera e Germania ha un seguito. In due libri
Vi si legge che i divorziati risposati e le coppie omosessuali non si aspettano "misericordia", ma il riconoscimento della bontà della loro condìzione. Una replica critica del vicario della diocesi di Coira
di Sandro Magister
A Torino...
RispondiEliminasono curiosa di vedere quanti "profughi" (=immigrati clandestini) saranno ospitati dagli Agnelli (any Mason, by chance ?), dai Bobbio ("Giustizia e libertà"), dai Fassin , dall'oca giuliva, molto furba, Littizzetto (appartamenti varii), e radicalchiccheggiando, senza dimenticare gli "amati" Valdesi. Sono proprio curiosa...
Rr
"Appena accenni a Francesco, ti guardano con lo sguardo da mucca al pascolo quando passa un treno che fischia." Stando così le cose c'è una sola via d'uscita: parlarne solo tra noi cattolici (il termine tradizionalisti è superfluo, sono LORO che non sono più cattolici) e snobbare i papolatri, magari con la stessa saccenteria e aria di superiorità tanto cara ai sinistrorsi, laici o religiosi che siano (vedi don Mazzi, Don Ciotti, Boff, ecc.). In questo modo, almeno, non ci faremo sangue amaro e manterremo più salda la nostra fede cattolica.
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