Mi limito ad accostare in breve queste 2 notizie, rivelatrici del consueto clima falsificatorio, per capire in che mondo viviamo. E di che necessità ci sarebbe di un intervento autorevole da parte della Chiesa.
Per un verso, il giacobinismo blatera di "evangelizzazione" laica per sradicare il Cattolicesimo fin dalla più tenera età: sarebbe "la laicità" che vi renderà "liberi".
D'altro canto, naturalmente, sempre in omaggio al principio della "laicità", si istituiscono lezioni di islam obbligatorie.
Ma la temperatura dell'assurdo globalizzato ed imposto a forza la intendiamo già con la velina politically correct del festival del cinema di Venezia, che, in fila pure lei alla martellante campagna ideologica, ci sprona ad accogliere a lasciarci invadere.
(DA TEMPI )
Francia. «Evangelizzazione laica» a scuola per liberare il paese dalla religione cattolica
Ricordate la “Carta della laicità a scuola”?
Da ieri in Francia – giorno in cui è iniziato l’anno scolastico – non rimarrà solo esposta in ogni istituto, ma sarà inviata a tutti i genitori affinché la firmino.
Un passo indietro. Due anni fa il ministro dell’Educazione, Vincent Peillon,
si era fatto promotore di questo documento che, nelle sue nobili
intenzioni, avrebbe dovuto avere lo scopo di insegnare ai bambini e ai
ragazzi i principi su cui si fonda una civile e “repubblicana”
convivenza. Il suo obiettivo – fatto poi proprio da Najat Vallaud-Belkacem
che lo sostituì alla guida del dicastero – era «strappare il bambino da
tutti i suoi legami pre-repubblicani per insegnargli a diventare un
cittadino. È come una nuova nascita». Una nuova nascita, ça va sans
dire, all’insegna della morale laica.
COLPA DEI CATTOLICI. Ma dietro l’apparente richiamo alla neutralità, la Carta propaganda più sciatti e logori luoghi comuni del politicamente corretto (guarda caso del tutto identici alle idee della massoneria). Scopo dichiarato è quello di eliminare le differenze e le identità, con una particolare acrimònia nei confronti della religione cattolica. Peillon stesso non faceva mistero delle sue convinzioni quando sosteneva pubblicamente che «non si potrà mai costruire una paese libero con la religione cattolica» e «abbiamo lasciato la morale e la spiritualità alla Chiesa cattolica. Dobbiamo sostituirla».
Sempre lui si era detto
convinto che «le scuole private non debbano parlare di matrimonio» e che fosse giusto introdurre nelle classi letture quali Papà porta la gonna.
EDUCAZIONE CIVICA E MORALE.
La Carta fa dunque parte di una più generale strategia attraverso cui il governo francese intende utilizzare le aule scolastiche per far passare i suoi precetti. Convinti che la scuola abbia «una funzione morale», i ministri del governo Hollande hanno deciso di far dell’educazione un campo di battaglia e così i corsi di “educazione civica e morale”, con un anno d’anticipo (erano previsti per il 2016), sono diventati obbligatori. Dentro c’è un po’ di tutto: dalla sensibilità all’autostima, dall’empatia all’impegno. Ma nascosti tra i condivisibili intenti di combattere il razzismo, l’omofobia, il sessismo c’è solo il poco nobile scopo di bandire dalle ore di lezione ogni possibile riferimento a una visione del mondo che non sia quella anticlericale e giacobina.
La Carta fa dunque parte di una più generale strategia attraverso cui il governo francese intende utilizzare le aule scolastiche per far passare i suoi precetti. Convinti che la scuola abbia «una funzione morale», i ministri del governo Hollande hanno deciso di far dell’educazione un campo di battaglia e così i corsi di “educazione civica e morale”, con un anno d’anticipo (erano previsti per il 2016), sono diventati obbligatori. Dentro c’è un po’ di tutto: dalla sensibilità all’autostima, dall’empatia all’impegno. Ma nascosti tra i condivisibili intenti di combattere il razzismo, l’omofobia, il sessismo c’è solo il poco nobile scopo di bandire dalle ore di lezione ogni possibile riferimento a una visione del mondo che non sia quella anticlericale e giacobina.
EVANGELIZZAZIONE LAICA.
Già a suo tempo la Chiesa aveva fortemente contestato questa laïcité imposta dall’alto. Ma ora lo sconfinamento del governo nel campo dell’etica provoca rimbrotti anche nella stampa laica, sia di destra sia di sinistra. Il 9 dicembre, infatti, è stata istituita la “Festa della Laicità” per ricordare l’adozione nel 1905 della legge sulla separazione tra la Chiesa e lo Stato. E come ha scritto il quotidiano economico Les Echos, questa pare proprio uno sgangherato tentativo di «evangelizzazione laica». Anche Le Monde – un quotidiano non certo ostile ai socialisti – ha parlato di «marcia forzata della laicità» e di «rischio d’irritare, per eccesso di zelo, una parte degli insegnanti e della società». Docenti che, da parte loro, attraverso la vicepresidente del loro sindacato, hanno stigmatizzato il tentativo di trasmettere valori come se si trattasse di «un vaccino o un virus». Non fosse altro per il fatto che sembrano essere ben altre le urgenze della scuola transalpina, da qualche anno descritta da diverse rilevazioni internazionali in forte difficoltà.
LAVAGGIO DEL CERVELLO. Già a suo tempo la Chiesa aveva fortemente contestato questa laïcité imposta dall’alto. Ma ora lo sconfinamento del governo nel campo dell’etica provoca rimbrotti anche nella stampa laica, sia di destra sia di sinistra. Il 9 dicembre, infatti, è stata istituita la “Festa della Laicità” per ricordare l’adozione nel 1905 della legge sulla separazione tra la Chiesa e lo Stato. E come ha scritto il quotidiano economico Les Echos, questa pare proprio uno sgangherato tentativo di «evangelizzazione laica». Anche Le Monde – un quotidiano non certo ostile ai socialisti – ha parlato di «marcia forzata della laicità» e di «rischio d’irritare, per eccesso di zelo, una parte degli insegnanti e della società». Docenti che, da parte loro, attraverso la vicepresidente del loro sindacato, hanno stigmatizzato il tentativo di trasmettere valori come se si trattasse di «un vaccino o un virus». Non fosse altro per il fatto che sembrano essere ben altre le urgenze della scuola transalpina, da qualche anno descritta da diverse rilevazioni internazionali in forte difficoltà.
L’intenzione “educativa” del
governo francese si è palesata sin dall’insediamento di Hollande. Ma si è
accentuata dopo i fatti di Parigi con la strage a Charlie Hebdo
e al supermercato Hyper Cacher. Ma rispondere all’estremismo islamico
con il lavaggio del cervello in salsa laicista non è una risposta molto
logica né dai grandi risultati.
Tempo fa vi proponemmo l’intervista a Jean-François Chemain,
ex direttore esecutivo in una delle più importanti aziende francesi che
lasciò il suo posto per insegnare storia nelle scuole dei quartieri
difficili di Lione. Ad essa vi rimandiamo, oltre al nostro manifesto Ragione, verità, amicizia.
___________________da Il Giornale)
Francia, lezioni di islam obbligatorie per legge
La nuova riforma scolastica prevederebbe l'imposizione di lezioni di storia dell'islam e renderebbe facoltative quelle di storia del cristianesimo. La Francia pare aver imparato poco o nulla dalla strage di Charlie Hebdo. Terminato il coro di Je suis Charlie, arriva ora un'ondata di Je suis islamique.
Il ministero della pubblica istruzione sta infatti preparando una riforma della scuola che definire filo-islamica è poco. Di più: Houellebecq, in Sottomissione, non poteva immaginare di meglio. O di peggio.
La nuova riforma prevede infatti, come riporta Le Figaro, degli "argomenti obbligatori" e facoltativi, che potranno cioè essere scelti "a discrezione dell'insegnante".
Questo di una invasione dell'Europa dai musulmani favorita da alcuni mi ricorda qualcosa... Forse il secolo VIII in Spagna? Non mi ricordo...
RispondiEliminaE' questo il programma.
RispondiEliminaTutti i "governanti", tranne poche eccezioni, lo hanno fatto proprio.
Anche la Chiesa si è adeguata.
Preparano il terreno.
Leggevo oggi quanto ha dichiarato Viktor Orban, una delle eccezioni:
"Il flusso di migranti in Europa minaccia le radici cristiane del continente"
Penso che il grosso del lavoro è stato già fatto dai continentali e i migranti dovranno solo completarlo col tempo, ma è possibile che della minaccia alle radici cristiane dell'Europa debba preoccuparsene il presidente ungherese mentre il Vescovo di Roma Bergoglio e il suo entourage incitano all'accoglienza senza se e senza ma?
Cesare
A proposito di governanti, di ipocrisia, segnalo l`articolo di A.Gnocchi:
RispondiEliminahttp://www.ilgiornale.it/news/politica/dicono-formazione-sociale-far-passare-nozze-gay-1166604.html
Mercato immobiliare: una moschea particolarmente bene situata vale un continente?
RispondiElimina"Il flusso di migranti in Europa minaccia le radici cristiane del continente"
RispondiEliminaPremesso che non soltanto le radici dell'Europa sono cristiane, lo sono anche i rami e perfino le foglie. Si tratta dell'imprinting del mondo occidentale che è cristiano, e questo riconoscimento prescinde dall'essere credenti o no.
I migranti c'entrano nulla, ciò che minaccia e non da oggi le "radici" cristiane, la fede cristiana, ma in genere un pò tutti i credo almeno nel mondo evoluto, è la perdita nella maggior parte dei casi del senso religioso, prodotto soprattutto dalla scomparsa dell'humus familiare che consentiva ai nuovi arrivati di respirare in famiglia ciò che in seguito li avrebbe accompagnati per l'intera vita. Quanti bambini conoscono oggi le preghiere? Quanti hanno l'abitudine di frequentare insieme ai genitori la messa e apprendere tutto ciò che ad essa è collegato? Quanti sono coloro che da adulti vivono e mettono in pratica l'insegnamento del Magistero?
Fa certo comodo incolpare il flusso dei migranti,che in ogni caso andrebbe governato in modo serio, ma la verità è che nella società attuale non ci sono più i presupposti e ha vinto il disinteresse nei confronti delle pratiche religiose e questo accade non soltanto tra i cattolici.
I migranti c'entrano nulla
RispondiEliminaSì, la responsabilità è di chi ha voluto questa situazione e per raggiungere lo scopo ha destabilizzato i loro paesi.
Ma di ciò si evita di parlare e, me ne dolgo come cattolico, sia il Vescovo di Roma che il portavoce della CEI nelle loro sempre più frequenti e inopportune intromissioni negli affari di quello che fu lo stato italiano, evitano accuratamente di fare nomi e cognomi.
Scrivevo sopra che i "migranti" (ma non sarebbe meglio lasciare questo termine ai media e chiamarli "persone"?) troveranno il terreno ben spianato.
Lo smantellamento dei tre principi su cui si basava quella società nella quale siamo cresciuti e che ormai è chiaramente allo stato terminale, Dio, Patria e Famiglia è quasi ultimato.
Cesare
CONTRA CHRISTIANORUM PERSECUTIONEM SANCTA MARIA VIRGO POTENS EST
RispondiEliminaSCOOP:
RispondiEliminaLa scoperta dell'acqua calda!:
(ANSA) - CITTA' DEL VATICANO, 4 SET - "La guerra è madre di tutte le povertà, una grande predatrice di vite e di anime". Lo dice Papa Francesco in un tweet lanciato dal suo account @pontifex.
Ma, come al solito, ben si guarda dal dire chi sono coloro che da decenni le vanno facendo e spiegare a coloro di cui dovrebbe essere guida, per quali scopi le fanno.
Cesare
""Il flusso di migranti in Europa minaccia le radici cristiane del continente". Ha ragione Orban. Certo la scristianizzazione è in corso da decenni, a causa anche dell'attacco mondialista, illuminista, massonico-laicista, liberal-libertino, antinatalista alla struttura stessa della nostra civiltà. Anche il concilio, con il suo antropocentrismo, la sua de-dogmatizzazione anti-metafisica, il suo ecumenismo non è innocente.
RispondiEliminaMa l'invasione di popolazioni ostili e aliene alla nostra civiltà, improvvisa, brutale, violenta, proveniente da paesi diversissimi tra di loro per condizioni - il che fa fortemente dubitare della sua "casualità" - rappresenta oggi il pericolo più grande. In Europa, è in corso una voluta, gigantesca operazione di "sostituzione della popolazione". Sempre più vaste aree delle città europee sono off-limits per gli autoctoni, dominate dalla sharia. La libertà di pensiero e d'opinione, e persino quella artistica, soffocata grazie alle leggi "antirazziste" o sotto il ricatto dell' "islamofobia". Il condizionamento mentale, grazie ai media asserviti al potere mondialista, è talmente radicato che, a ogni dichiarazione contraria all'invasione, deve essere premessa l'affermazione: "io non sono razzista, ma...". Le legislazioni laiciste, come quella francese, ma non solo, contraddittoriamente reprimono il diritto di espressione dei cattolici ma proteggono l'aggressività dei musulmani.
Sì, ha ragione il coraggioso magiaro Viktor Orban: l'invasione mette in pericolo le residue radici cristiane dell'Europa. Orban ha mantenuto la sovranità monetaria magiara, ha rifiutato il servaggio usuraio delle grandi istituzioni finanziarie, ha restaurato Dio nella costituzione ed è stato rieletto con il 45% dei voti, insidiato solo dall'opposizione di destra dello Jobbik, ancora più nazionalista di lui. Odiato dalle lobby di Bruxelles, oltraggiato e calunniato dai media mondialisti, difende imperterrito i confini d'Europa, facendo rispettare la norma europea che impone che i cosiddetti "migranti" vadano identificati quando mettono il piede nell'Unione Europea. Il "muro" che ha eretto protegge non solo l'Ungheria, ma l'intera Europa. Dobbiamo ringraziarlo.
Non lo fa e non può perché mangia allo stesso tavolo e approva le loro regole......ma vi pare che un papa che vuole cambiare gli occhiali, vada in un negozio di via del Babbuino con codazzo di paparazzi veri ed improvvisati( i decerebrati selfie dipendenti ) e telecamere interne ed in esterna, chieda un prezzo basso poi dica che paga il dovuto? Ma dove sta l'umiltà? Quale tra i suoi predecessori andava in giro per farsi vedere come una pop star, mancava solo lo sfondo della fontana di Trevi.....fuffa, ipocrisia a millestrati e nulla più......speriamo che il Signore ci metta una mano.....
RispondiElimina@ Silente
RispondiEliminaè in corso una voluta, gigantesca operazione di "sostituzione della popolazione".
Concordo con tutto quanto hai scritto.
Forse però più che a una sostituzione di popolazione con un'altra, tendono a sradicare sia dalle popolazioni autoctone sia da quelle che si insediano, tradizioni, religione, senso di appartenenza, tutto ciò insomma che rende diverso un popolo dall'altro.
I motivi, considerando l'obiettivo: il NWO, tanto auspicato da anni anche dalla Chiesa cattolica, si possono intuire.
Cesare
Caro Anonimo delle 14:34, riguardo a un Sovrano Pontefice che ha così tempo da perdere da andare a fare "shopping", contrattando anche sul prezzo come un borghesuccio qualsiasi, si può dire solo che: a) probabilmente non è gravato da impegni pastorali e di governo della Chiesa, in sostanza che non ha di meglio da fare, e, soprattutto, b) non si è mai visto un Papa così indecorosamente ignaro e irrispettoso della dignità e della sacralità del suo ruolo di cui, nella sua ilare giocondità, non percepisce la necessaria gravitas. Il Papa è "Vicario di Dio in terra", Pontifex et Rex, portatore di una Auctoritas suprema perché di origine divina.
RispondiEliminaIl suo comportamento non denuncia solo ignoranza, ma anche negazione di questo ruolo divinamente istituito. Il che è molto, molto grave. E' una sorta di "eresia attraverso i comportamenti".
La "sobrietà" di vita non c'entra nulla. Il Santo Cardinale Carlo Borromeo viveva poveramente e dormiva su un giaciglio di paglia. Ma mai rinunciò alla pompa, alle cerimonie, agli omaggi che gli erano dovuti in quanto Principe della Chiesa (lui, che era laicamente Principe anche di nascita). E volle chiese ricche e sontuose, cerimonie belle e piene di magnificenza.
Per un Papa, il sensus Fidei non può essere disgiunto da un profondo, solenne, consapevole senso del ruolo divino ricoperto e della sua necessaria dignità. Forse, nel caso di specie, non manca anche una demagogica vanità personale nel farsi vedere così "comune", "vicino alla gente". Ma è profondamente sbagliato. Ciò che può fare un qualsiasi leader socialdemocratico nord-europeo, che demagogicamente "prende il tram" per andare al lavoro, non lo può fare il Papa, salvo che non voglia, come ho già detto, implicitamente negare l'origine divina del suo ruolo.
salvo che non voglia, come ho già detto, implicitamente negare l'origine divina del suo ruolo
RispondiEliminaAPPUNTO:
Egli è SOLO il VdR, e come tale, può ben andare a scegliersi un paio di occhiali in Via del Babuino, che, come si sa, è all'estrema periferia di Roma, quella dove vivono e lucrano gli zingari e dove vengono ospitati a spese nostre i "rifugiati", alla faccia dei poveri Romani che vi abitano.
A quando una visita in un negozio di biancheria per scegliersi mutande nuove ?
RR
RispondiElimina@ Ci sono anche guerre giuste - Sostituzione di popolazione, diverse le cause
Circa la denuncia papale della guerra, in quanto tale. "La guerra e' madre di tutte le poverta' predatrice di vite e di anime". Non per chi vince, quanto alla poverta', caso mai per chi perde e viene conquistato. Ci sono guerre giuste, come le Crociate contro l'islamismo che minacciava i Luoghi Santi e i cristiani locali, oltre ad attaccarci in tutto il resto del fronte. Come le guerre per difendere la propria patria invasa (e non si profilano all'orizzonte, per noi, contro il nemico interno e quello esterno, musulmano, che proclama a gran voce di voler conquistare Roma e non solo?). Se minacciano di attaccarti e anzi gia' ti attaccano devi difenderti o no, con le armi non a parole?
La denuncia pacifista della guerra da parte della Gerarchia cattolica attuale, a partire soprattutto dal Concilio, ha contribuito fortemente al rammollimento dell'Occidente: non bisogna mai battersi, costi quel che costi. Fare la guerra richiede poi una preparazione, una mentalita', un addestramento etc. Saperla fare, voglio dire. Machiavelli diceva che un Principe (un capo di Stato) deve sempre esser pronto alla guerra gia' in tempo di pace perche' "in una giornata" con una sola battaglia puoi perdere lo Stato, per sempre. I Normanni si installarono in Inghilterra con una sola battaglia (Hastings, 1066), Alessandro conquisto' il vasto impero persiano con tre battaglie campali (tre "giornate").
La "sostituzine di popolazione" risulta da diverse componenti. Di una mi sembra non si parli mai: la corruzione dei costumi, il desiderio troppo diffuso di non aver responsabilita', di non aver figli, di godersi "la qualita' della vita" come ci pare e sino in fondo. La cosa che piu' fa impressione e' la perdita del senso e del desiderio della maternita' da parte della maggioranza delle donne (se si trattasse di una minoranza, non ci sarebbe la denatalita' che invece c'e'). Ho letto sul CdS tempo fa che un esponente dell'elite industriale tedesca, in visita in Italia per reclutare ingegneri e tecnici per la Germania, disse ad un certo punto: "le donne tedesche fanno pochi figli, dobbiamo reperire mano d'opera all'estero". C'e' anche questo aspetto del problema "popolazione" da mettere in evidenza, forse l'aspetto piu' grave. PP