Il sito canadese Toronto Catholic Witness continua la diffusione in lingua inglese dell'andamento dei lavori del Sinodo. Quello che segue è il testo dell'intervento dell'Arcivescovo Stanislaw Gądecki, 10 Ottobre 2015.
A nome di tutto l'Episcopato Polacco, l'Arcivescovo Stanislaw Gądecki, il 10 Ottobre 2015, ha ben delineato la dottrina immutabile sulla impossibilità di dare la comunione ai divorziati civilmente "risposati". Ogni cambiamento è eresia. Polonia Semper Fidelis.Sabato 10 ottobre, 2015
[Traduzione a cura di Chiesa e post-concilio]Vorrei sottolineare innanzitutto che l'indirizzo che segue è non solo la mia opinione personale, ma il parere dell'intera Conferenza Episcopale polacca.
1. Non vi è alcun dubbio che la Chiesa nel nostro tempo deve - in uno spirito di carità - aiutare i divorziati che vivono nuove unioni civili, prendersi cura di loro con amore speciale in modo che essi non si considerino separati dalla Chiesa, mentre, anzi - come battezzati - hanno il dovere di partecipare alla vita della Chiesa.Lasciate dunque che siano incoraggiati ad ascoltare la Parola di Dio, a frequentare il sacrificio della Messa, perseverare nella preghiera, sostenere opere di carità e iniziative comuni per la giustizia, educare i figli nella fede cristiana e coltivare lo spirito e le opere di penitenza così che che in tal modo, giorno dopo giorno essi possono cercare il perdono di Dio attraverso la grazia. Come madre misericordiosa, la Chiesa in questo modo li sostenga nella fede e nella speranza (cfr Giovanni Paolo II, Familiaris consortio, 84).
2. La Chiesa, tuttavia - nell'insegnamento sulla somministrazione della Santa Comunione ai divorziati che vivono in una unione civile - non può cedere alla volontà dell'uomo, ma alla volontà di Cristo (cfr. Paolo VI, Discorso alla Rota romana, 28 Gennaio, 1978, Giovanni Paolo II, Allocuzione alla Rota Romana, 23 gennaio, 1992;. 2 Gennaio 1993, 22 gennaio, 1996) Pertanto la Chiesa non può cedere ai falsi sentimentalismi per le persone, né ad alcun falso modo di pensare anche se popolare nel mondo.C'è accordo [tra noi] che coloro che si accostano alla Santa Comunione senza una unione sacramentale "more uxorio" [come coniugi], sono in contrasto con la tradizione della Chiesa. Anche i documenti dei primi sinodi: Alvira, Arles, Neocesarea che hanno avuto luogo negli anni 304-319, confermano la dottrina della Chiesa: i divorziati risposati non possono accedere alla comunione eucaristica.La base di questo assunto è il fatto che "il loro stato e modo di vita contraddicono oggettivamente a quell'unione di amore tra Cristo e la Chiesa che è significata e attuata dall'Eucaristia" (Giovanni Paolo II, Familiaris consortio, 84;. 1 Cor 11, 27-29, Benedetto XVI, Sacramentum caritatis, 29; Francesco Angelus, agosto, 16, 2015).
3. L'Eucaristia è il sacramento dei battezzati che sono in uno stato di grazia sacramentale. Accordare il permesso di ricevere la Santa Comunione a coloro che non sono in grazia sacramentale, potrebbe causare gravi danni non solo nella cura pastorale delle famiglie, ma anche nella dottrina della Chiesa della grazia santificante.In realtà, qualsiasi decisione di dare loro la Santa Comunione sarebbe spalancare la porta a questo sacramento a tutti coloro che vivono in stato di peccato mortale. Questo, a sua volta, di conseguenza, non riconoscerebbe il sacramento della Penitenza e distorcerebbe il significato del vivere nello stato di grazia. È necessario sottolineare che la Chiesa non può accettare qualsiasi cosiddetta legge della gradualità (Giovanni Paolo II, Familiaris consortio, 34).
Proprio come Papa Francesco ci ha ricordato, non vogliamo, né abbiamo alcuna autorità per cambiare la dottrina della Chiesa.
Dopo la lettera dei 12 o 13 cardinali (Norberto Rivera Carrera, messicano, ha dichiarato di non averla firmata) i vescovi polacchi al rappresentano l'asso nella manica che sarà giocata nel finale di questa drammatica fase della vita della Chiesa Cattolica,
RispondiElimina...par pitié, Très Saint Père, ne nous parlez plus d’écologie, de pauvreté révolutionnaire, de protection de l’environnement, ne nous parlez plus d’accueil des migrants, parlez-nous de Jésus-Christ Sauveur du monde, de grâce parlez-nous en Pape, c’est de cela dont le peuple a faim et soif. Très Saint Père, vos actes et vos paroles dont de nous des affamés, nous avons faim et soif, ne nous laissez pas mourir, nous ne voudrions pas devoir dire un jour ce que sainte Jeanne d’Arc avait dit à l’évêque Cauchon :
RispondiElimina« François, c’est par toi que je meurs ».
http://www.medias-presse.info/francois-cest-par-toi-que-je-meurs-abbe-xavier-beauvais/40702
Sinodo: Preghiera davanti alla nunziatura a Parigi
RispondiEliminahttp://www.medias-presse.info/synode-priere-devant-la-nonciature-a-paris-frere-pierre-moine-capucin/40695
Argentina - Effetto Bergoglio !
RispondiEliminaLe periferie esistenziali attive in Argentina attacano la cattedrale cattolica di Mar del Plata:
https://youtu.be/VCCXhvxWWgQ
A DIFONDERE IN TUTTA L'ORBE CATTOLICA
Ave Maria !
El papa Bergoglio me choca y tal como bien dice hiere con dolor indecible porque es el pastor universal si bien, como arozbispo de BA ya era asì, ambiguo, poco cuidado en formas y demàs, me hubiera imaginado que en el solio pontificio esto por lo menos se suavizara. No es asì, y no puedo negarme a que del papa espero otra cosa.
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