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martedì 15 dicembre 2015

Ma dov'è l'indulgenza in questo giubileo?

Se qualcuno dice le cose che noi abbiamo già espresse e le sintetizza tutte con efficacia, lo riprendiamo. Antonio Socci: Ma dov'è l'indulgenza in questo giubileo? [qui]. 
Peraltro queste prime giornate mostrano una inattesa penuria di fedeli. Così titola Repubblica: A piedi nelle basiliche deserte tanta polizia e pochi fedeli. [qui] (vedi immagine a lato). 
La responsabilità viene attribuita alla paura dopo i fatti di Parigi; ma forse non è l'unico fattore. La confusione pastorale prim'ancora che dottrinale è innegabile.

Ma dov'è l'indulgenza in questo giubileo?

A proposito del prossimo Giubileo, ieri “Il Fatto quotidiano” ha scritto: “La Chiesa nuova. Ancora una volta Bergoglio tenta di far dimenticare il rigore dei predecessori”.
Il rigore dei predecessori? A dire il vero il Giubileo, con l’indulgenza universale, è stato “inventato” proprio dai suoi predecessori e viene celebrato da secoli nella Chiesa, che da sempre dona al mondo la misericordia divina.
In questa smania della stampa laicista di esaltare Bergoglio come fondatore di una “nuova Chiesa” si dimentica anche l’evidenza dei fatti.

Si dirà che quella frase del “Fatto” allude alla facoltà che il papa ha dato, per l’Anno Santo, a tutti i sacerdoti, di dare il perdono sacramentale per il peccato di aborto (facoltà che già normalmente, nelle diocesi, esercitano alcuni sacerdoti delegati dai vescovi).
È una notizia che ieri ha fatto scalpore. Ma sarebbe questo che fa “dimenticare il rigore dei predecessori”?

I CATTIVI

Consideriamo quei “cattivoni” dei suoi predecessori, scegliamo addirittura colui che la cultura laicista considera il peggiore, ovvero il “famigerato” papa del Sillabo, quel Pio IX su cui si sono versati fiumi di veleni.
Scopriremo che Pio IX, per l’Anno Santo del 1875, andò ben oltre ciò che ha fatto papa Bergoglio.
Infatti conferì a tutti i sacerdoti confessori la facoltà di assolvere non solo dai peccati la cui competenza è dei vescovi (come il peccato di aborto), ma addirittura da quelli che erano di competenza della stessa Sede Apostolica. Comprese censure, pene ecclesiastiche e scomuniche.

Egli scrisse:
“i quali Confessori (…) possano assolverli dalla scomunica, sospensione ed altre ecclesiastiche sentenze e censure comminate ed inflitte a ‘jure vel ab nomine’ per qualunque causa, ancorché riservata agli Ordinarii dei luoghi, e a noi o alla Sede Apostolica, compresi i casi in modo speciale riservati a chiunque e al sommo Pontefice e alla Sede Apostolica, e che altrimenti in qualunque concessione quantunque ampia non s’intenderebbero concessi; parimente potranno i detti Confessori assolvere i nominati penitenti da tutti i peccati ed eccessi, per quanto gravi ed enormi, ancora, come si dice, riservati agli stessi Ordinarii, e a noi e alla Sede Apostolica”.
Dunque Pio IX fu ben più largo di manica di papa Bergoglio. Segno evidente che la misericordia non è stata inventata nel 2013, ma è da sempre l’essenza della Chiesa.

C’è un altro aspetto da considerare. Infatti le decisioni di Pio IX erano provocate solo dalla preoccupazione per la salvezza delle anime: in quell’anno 1875 egli era ancora “recluso” in Vaticano (da poco lo stato sabaudo aveva conquistato Roma e deposto il legittimo sovrano con grandi confische).

A questo si aggiunga che molti vescovi italiani – per gli stessi motivi – erano stati incarcerati o esiliati e che tanti cristiani non potevano recarsi a Roma. Fu questa situazione che indusse Pio IX a prendere quelle decisioni.
Oggi non c’è nulla del genere e tutti si muovono facilmente. Qual è allora il motivo dell’annuncio di ieri di Bergoglio sull’aborto?

GLORIFICAZIONE DI B.

C’è chi ritiene che sia quello di “intestarsi” personalmente la misericordia. Infatti avrebbe potuto scrivere ai vescovi invitando loro ad assumere quella decisione, a norma di diritto canonico. Ma ha preferito prendere lui il provvedimento.

Il prossimo Giubileo fin dall’indizione ha avuto questa connotazione: al centro c’è Bergoglio. Non a caso ieri, sulla prima pagina del “Corriere della sera”, si poteva leggere il titolo: “Il Giubileo di Bergoglio: assoluzione per l’aborto”.

Del resto non è un Giubileo che cade alla scadenza stabilita (ogni venticinque anni). È “straordinario”, voluto da papa Bergoglio e – per la prima volta nella storia – è un giubileo che non si richiama, come memoria, alla vita terrena di Gesù, come tutti i precedenti giubilei.

Il papa argentino ha scelto di indirlo il 13 marzo, cioè proprio il giorno anniversario della sua elezione, scelta simbolica che ricorda le amnistie degli antichi sovrani.

Fin dall’inizio lo ha voluto qualificare con l’impronta del suo pontificato, definendolo “Anno Santo della misericordia”, quando in realtà tutti i giubilei, per definizione, sono “della misericordia”.

Da allora in Vaticano sono alla costante ricerca di qualche “novità” per far colpo sui media e mostrare quanto è misericordioso questo papa.
Per esempio, la bolla di indizione istituì i “Missionari della misericordia”, ovvero anomale figure di confessori che dovevano andare in giro ad assolvere dai peccati di competenza della Santa Sede. Per dare l’idea della “grande perdonanza” papale.
La trovata fece clamore. Ma poi qualcuno deve aver fatto notare che i peccati riservati alla Santa Sede in realtà sono rarissimi e dunque tutto si sarebbe risolto in un flop.

Così dall’entourage bergogliano è stata escogitata la decisione di questi giorni: delegare tutti i sacerdoti al perdono del peccato di aborto che è di competenza dei vescovi. E questa è di certo una trovata che colpisce molto di più.

Qualcuno riterrà che io sia troppo critico, ma dimentica che questa è la funzione della stampa. Inoltre l’adulazione acritica del papa non è affatto una virtù per la Chiesa.

Il vescovo spagnolo Melchor Cano (1509-1560), insigne teologo domenicano al Concilio di Trento, così insegnava come ci si deve rapportare al papa: “Pietro non ha bisogno delle nostre bugie o della nostra adulazione. Coloro che difendono ciecamente e indiscriminatamente ogni decisione del Sommo Pontefice sono quelli che più minano l’autorità della Santa Sede: distruggono, invece di rafforzare le sue fondamenta”.

Perciò la critica è preziosa anche per il Vescovo di Roma.

DOV’È L’INDULGENZA?

Sul Giubileo, per esempio, è inevitabile aggiungere che la bolla di indizione dell’Anno Santo e la Lettera dell’altroieri sono all’insegna della confusione e del pressappochismo.

Infatti qui, diversamente dai precedenti Giubilei, non si spiega cosa è l’indulgenza e non si indica come concretamente si lucra.
Non si tratta di un cavillo per addetti ai lavori. Perché il contenuto essenziale di un Giubileo non è certo la confessione del peccato di aborto (o di qualsiasi altro peccato), per il quale si può già ottenere il perdono, da sempre.

Il contenuto dell’Anno Santo è proprio la remissione delle pene temporali, ovvero quell’indulgenza che permette di evitare o abbreviare il Purgatorio.
Sennonché le espressioni Purgatorio e “remissione della pena temporale” neanche ci sono, nella bolla e nella lettera.
Sarebbe come se in un provvedimento di amnistia del parlamento non si parlasse dell’amnistia.

Dunque si lucrerà l’indulgenza nell’Anno Santo? E come? E perché Bergoglio non ne parla?

Si è ipotizzato che non ne parli per non urtare i protestanti che, storicamente, sono allergici alle indulgenze e non credono al Purgatorio. Ma pareva assurdo, impensabile (sarebbe come abolire il Natale per far piacere ai musulmani).

Eppure, un vaticanista del “Corriere” ieri ha elogiato la lettera di Bergoglio proprio per il suo “effetto liberante rispetto allo spinoso tema delle indulgenze che sono state all’origine della ‘protesta’ di Lutero”. Perché “Francesco usa la parola indulgenza come sinonimo di ‘grazia del Giubileo’ ”.

Ma che sarebbe questa grazia del Giubileo? Nella bolla bergogliana il concetto di “indulgenza” si confonde con quello di perdono sacramentale dei peccati (la confessione). Mentre invece è un’altra cosa, molto diversa.

In pratica non viene mai espressa con chiarezza la dottrina dell’indulgenza, né si danno le tassative indicazioni per ottenerla.
Perciò questo Anno Santo sembra più che altro una grande, ma confusa e improvvisata, liturgia penitenziale.

In questo senso sarà interessante vedere se i fan laicisti e anticlericali di Bergoglio – come Scalfari, Bertinotti o Pannella – ne approfitteranno.
È curioso infatti che certi laici esaltino questo papa, ma non ascoltino il suo invito al pentimento e alla conversione. Che vorrà dire?

Antonio Socci
Da “Libero”, 3 settembre 2015

21 commenti:

  1. C'è imbarazzo nel trattare il tema delle indulgeze da parte di sacerdoti anche degnissimi. Mi è subito venuta in mente la Cappella degli Scrovegni:di certo la pena temporale viene azzerata, mi sono detta. Ma la vendita, la malversazione, la cresta, i Fugger e la Deutsche Bank, Marcinkus, la Caritas, lo IOR? Ladri di ieri e di oggi in ogni dove. E Lutero, un caratteraccio che ha fatto scuola al paese suo, poi fu impugnato sapientemente dai potenti. Chiama alla memoria qualcuno? In alto i cuori, nessun imbarazzo.

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  2. Nessun imbarazzo, certamente. Soprattutto in chi non confonde LA Chiesa con alcuni uomini di Chiesa.

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  3. esempio di indulgente e misericordiosa apertura:

    http://mattinopadova.gelocal.it/padova/cronaca/2015/12/15/news/nozze-islamiche-nella-sala-parrocchiale-1.12622721?ref=hfmppdec-17&refresh_ce

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  4. Indulgenza??? Ma tanto andiamo tutti comunque in Paradiso....ormai si sa che il Purgatorio e' una favoletta per mammalucchi, per non parlar poi dell'Inferno!!!

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  5. Nell'anno della Misericordia verranno liberati anche i FFI? Saranno perdonati dei loro non peccati?

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  6. Anonimo 9:55,
    Al di là del timore della pena, che è salutare, è bene ricordare la bellezza e la necessità della corretta relazione col Signore che rende viva e feconda la fede, senza scorciatoie e senza inganni, ma con tanta grazia...

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  7. E questo è, o dovrei dire sarebbe, un vescovo cattolico...

    http://www.zenit.org/it/articles/l-anno-della-misericordia-segni-l-inizio-di-una-nuova-era-per-la-chiesa

    Vescovo di una nuova chiesa, la chiesa secondo me, il Vangelo secondo me,la misericordia secondo me, ecc.

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  8. Che percorso è stato fatto per arrivare a questo giubileo? Non certo della gravità del peccato, visto i 2 sinodi, i motu propri,il dio unico in contrapposizione al "solo Gesù salva".... Quindi questo è il raccolto..

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  9. Non ha tenuto conto delle critiche degli esperti, ha imposto la sua volontà e i suoi "consiglieri", ancora un atto fonte di confusione , e fosse solo confusione:

    http://chiesa.espresso.repubblica.it/articolo/1351193

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  10. Ieri si discuteva di eresie o non eresie. Bene, dopo aver letto il chiarissimo articolo di Magister e l'appendice del canonista, non posso che concludere che " de facto" l'indissolubilità del matrimonio, stabilita da Nostro Signore, è stata abolita, cassata, cancellata.
    E succederà cosi per tutti gli altri sacramenti, eccetto forse il Battesimo. E per i dogmi ad essi correlati.
    Ma non solo: nessuno all'Angelus, o con bolla o motu proprio, proclamerà' che la SS.Trinità non esiste, e che ci siamo sbagliati per 2000 anni. Nessuno dirà " Contrordine, compagni". Semplicemente si smetterà di parlarne, ed a forza di non parlarne più, come non si parla più di indissolubilità, il dogma sparirà dalla coscienza e dell'anima dei fedeli.

    Ma cosa debbono ancora aspettare i vescovi e cardinali per agire?
    O aspettano forse ipocritamente e codardamemte che il meningioma, o glioblastoma che sia, o l' Alzheimer, facciano il loro corso( che per altro mi sembra gia' a buon punto?). E poi, cosa diranno, che tutto quello deciso dal VdR va cassato perché non era più "compos sui" ?
    Rr

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  11. Se non fosse da piangere, sarebbe da ridere vedere come Bergoglio sta portando al macero tutta la dottrina di Santa Romana Chiesa, lentamente, astutamente, con una serie di messaggi subliminali (si, quelli usati dai pubblicitari per indurre inconsciamente i consumatori ad acquistare ciò che altrimenti non si sognerebbero di comprare) tendenti a cancellare dalla mente e dalla coscienza del popolo di Dio tutto ciò che è stato il Cattolicesimo fino a Pio XII. Lei lo segue, Rr? e la dottoressa Guarini ?

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  12. Se è per questo non fa altro che rottamare anche i suoi immediati predecessori (vedi quanto nell'ultimo sinodo ha ignorato o citato monco della Familiaris consortio di Giovanni Paolo II). Del resto il Sinodo non ha deciso di seguire quasi esattamente ciò che Francesco aveva detto nell'udienza generale del 5 agosto? Non aveva forse suggerito con vigore, in quella occasione, di non essere d'accordo con la tradizione insegnata da Giovanni Paolo II nella Familiaris consortio (1981) e confermata da Benedetto XVI nella Sacramentum Caritatis (2007)?
    Tanto per dire le prime cose che mi vengono in mente.
    E lei, Anonimo, cosa fa, lo segue?

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  13. Bella rilfessione da Fb16 dicembre, 2015 22:55

    da una mail
    "Attraversiamo quella Porta, santa, per incontrare Lui, non per dialogare con il mondo"
    *
    Il mondo in cui viviamo è sull'orlo del baratro: chi regge i fili ha il potere di "punire" chiunque non si presti agli ordini ricevuti.
    Vale in campo finanziario, industriale militare, del quarto potere (i media), del vizio e ultimamente agisce anche sul versante religioso.
    I "segni dei tempi" punteggiano di efferate stragi i luoghi prescelti per educare e convertire. Contemporaneamente è necessario "destrutturare" i luoghi che educano a pensare altrimenti, depotenziandone la sapienza (Chiesa cattolica in primis) e colpevolizzandone la diversità, per confluire nell'uniformismo necessario al progetto, tanto taciuto quanto perseguito con determinazione e spregiudicatezza.
    E' il regno dell'anticristo. Perciò falso e omicida, nel suo DNA.
    L'orlo del baratro presuppone due esiti:
    a) precipitarvi, in un crescendo di provocazioni che scateneranno reazioni, in cui sarà sempre più complicato distinguere buoni e cattivi, dal momento che ognuno difenderà i propri peccati e servirà i propri idoli vani.
    b) venirne salvati, per miracolo, pur già in caduta libera, a motivo dell'intervento di un Attore che esula dal novero delle forze in campo nello scenario precedente.
    La religione sta mescolando la profezia e la falsa profezia, profeti e falsi profeti.
    Il quarto potere sta indottrinando attraverso scientifiche amplificazioni e silenzi.
    Economia, finanza, armi e lobbies basate su esoterici culti del vizio, controllano, minacciano e ricattano mentre ci si parla di libertà, progresso, democrazia...
    L'orlo del baratro è ai nostri piedi. La misericordia di Dio è necessaria. Non malgrado i falsi profeti, ma proprio per la loro presenza che moltiplica l'inganno, come metastasi di una bruttissima malattia.
    Ma c'è il Medico Divino. Attraversiamo quella porta, santa, per incontrare Lui, non per dialogare con il mondo...
    Il 2017 per certi scenari è fin troppo lontano. I nodi verranno al pettine prima.
    Il demonio ha sempre fretta, sa di essere agli sgoccioli. Dio è paziente: ma viene l'Ora.
    Avvento: tempo per stare saldi nella fede. Chi persevererà si salverà e salverà molti. Sono promesse del Signore.
    Non promesse elettorali, ne' spot di imbonitori e simpaticoni che campano con le televendite...
    Ruggero

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  14. Rendetevi conto che le indulgenze sono barzellette.
    E che i dogmi fanno solo scompisciare dalle risate.
    Tutte le cose che pretendete di insegnare non servono a migliorare la convivenza umana, né ad accrescere la spiritualità.
    Una vera guida spirituale non ha dogmi e non prova a spaventare gli allocchi con le pene dell'inferno.

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  15. Continui a scompisciarsi dalla risate, uomolibero. Le sue affermazioni apodittiche (quasi dogmi al rovescio) possono forse cambiare la Realtà ed elidere uno iota della Verità che conosciamo e che non è una gabbia perché "è la Verità che vi farà liberi", non la licenza o lo scetticismo
    Una vera spiritualità non è per allocchi spaventati, ma per uomini veri che riconoscono il loro posto orientato a Dio nella creazione e si lasciano orientare e fecondare dalla luminosa incandescenza dei dogmi che compendiano e veicolano l'Unica "Verità che vi farà liberi".

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  16. Quanto alle indulgenze, uomolibero, vanno vissute nello spirito autentico con cui la Chiesa le ha pensate e sancite, che pongono condizioni che diventano atteggiamenti interiori e scelte capaci di accogliere la Grazia di cui la Chiesa è dispensatrice, perché ne è portatrice. Ovvio che le indulgenze non si possono lucrare in alcun modo, ma derivano solo dal potere della Chiesa che si coniuga con atti liberamente e consapevolmente penitenti del credente.
    Il resto è spazzatura o eco delle invettive di Lutero che non erano rivolta alla Chiesa ma ad uomini di Chiesa corrotti che non mancheranno fino alla fine dei tempi e sui quali non può essere misurata la bellezza e la fecondità di ciò che il Signore ha voluto e istituito per rendersi Presente fino alla fine dei tempi.

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  17. "non erano rivolte", leggi: non potevano essere rivolte

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  18. @RR
    "E succederà cosi per tutti gli altri sacramenti, eccetto forse il Battesimo."

    beh anche su quello c'è già l'ipoteca che sarebbe valido parimenti anche quello protestante,
    dopo che la Chiesa di Cristo non si dice più che è la Chiesa cattolica, ma subsistit in anche varie "comunità" di "fratelli separati" in cammino.....
    cammina cammina e.....

    del resto, anche l'Eucarestia e la "cena" luterana oltre che molto più simili che in passato nella Messa NO, "grazie" al mutamento di quest'ultima, è di recente stata ripresa e definita dal vdr come sola differenza di linguaggio tra linguaggio cattolico e linguaggio luterano, ma per lui pari sono, al più saranno i "teologi" a doverle definire: all'uopo chiamerà ovviamente kasper e la chiesa tedesca già protestantizzata e il 2017 è raggiunto.

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  19. @uomolibero

    "Una vera guida spirituale non ha dogmi e non prova a spaventare gli allocchi con le pene dell'inferno."

    Se una vera guida spirituale non ha dogmi, ovvero non ritiene che vi siano Verità Rivelate Stabili, che gli vengono da Dio, Colui che E', su cui fondarsi, allora non crede in nulla, e non può essere nemmeno una guida spirituale, nè per sè, nè per gli altri.
    Quindi come "guiderebbe"? In base alle emozioni umane e caduche che gli salgono in superficie volta per volta?
    C'è chi parlava di valori non negoziabili, ma rincaro la dose: ci sono punti rivelati incontrovertibili, c'è un minimo di definito e Rivelato, processi interiori e di vita necessari di adesione a una Verità, sine qua non è possibile alcuna salvezza.

    Contro il fatto in sè, che lei pone, di non avere dogmi e quindi non credere, non vale alcun argomento: questo adogmatico non potrà guidare nessuno verso nessuno "spirito", se non c'è un Trascendente ben definito, nominato, identificato, e rivelato.

    Se chi teme le pene dell'inferno è un allocco, nella sua interpretazione, lei ammetterà che sta dicendo (accodandosi anche a certi "teologi" alquanto ...moderni) che l'inferno non esiste.
    Se fosse così, non perda tempo qui e si goda la vita (questa) perchè una volta finita, nella sua lettura, pare non vi sia null'altro.
    "Io penso positivo perchè son vivo" cantava quel focaccione di Jovanotti.
    Qui noi si pensava, pur umilmente e tra accidenti vari, di andare un pochettino oltre.

    Strano, perchè Gesù Cristo in Persona parla dell'Inferno più volte(e non certo dell'essere "nulli in un solo momento" come insegna il vdr e l'eresia annichilazionista)
    in:

    _"fuoco eterno" Matteo 18,8
    _"dannazione eterna" Marco 3,29
    _"fuoco dell'inferno" Matteo 5,22
    _"condanna dell'inferno" Matteo 23,33
    _"resurrezione di condanna" Giovanni 5,29
    _"fornace ardente" Matteo 13,42
    _"fuoco inestinguibile" Marco 9,43
    _"fuoco che non si spegne" Marco 9,48
    _"dove il loro verme non muore" Marco 9,48
    _"pianto e stridore di denti" Matteo 13,42
    _"nelle tenebre di fuori" Matteo 8,12, 22,13,
    _"tormenti dell'inferno" Luca 16,23
    _"tormentato nella fiamma" Luca 16,24
    _"luogo di tormenti" Luca 16,28
    _"pene eterne" Matteo 25,46

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  20. @ uomo libero

    Lei prende in giro i veri cattolici per i dogmi di fede nei quali credono mentre sicuramente crede, da laico del suo tempo, di discendere dalle scimmie. Un autentico dogma, perche' proclamato senza una vera prova una da una pseudo-scienza, e imposto come se fosse una religione. Che ridere: si disprezza la vera religione e ci si fa discendenti dalle bestie, ponendo cosi' le bestie a proprio modello, in quanto "progenitori". La liberta'nella quale lei crede e' poi quella dell'uomo moderno e contemporaneo, in rivolta contro Dio e la vera legge morale; liberta' in nome della quale e' stata distrutta l'Europa. Prima con guerre mondiali e rivoluzioni, adesso con la liberta', che si vuole persino garantita dallo Stato, di praticare ogni vizio ed aberrazione, a cominciare da quelle contro natura. Le consiglio di meditare su questa frase di Santo Padre Pio, in rispost a un quesito postogli dai fedeli: "Quelli che non credono all'esistenza dell'Inferno, se ne accorgeranno che esiste quando ci cadranno dentro". parvus

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  21. Ragazzi,
    uomolibero è un troll, tipico linguaggio da Facebook e tweet.Lasciate perdere.
    Rr

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