Interessante condivisione di Guido Ferro Canale, un giurista che ha già detto la sua sul Mitis Iudex e successivo rescritto del 7 dicembre. [qui]. È una riflessione preliminare, discorsiva, che l'Autore si riserva di approfondire.
Non c'è pace tra gli ulivi e non c'è risveglio dagli incubi, a quanto pare!
Ho appena posato gli occhi sulla circolare CEI relativa all'applicazione del Mitis Iudex:
Telegrafico riassunto delle puntate precedenti: con l'entrata in vigore della riforma, che restituisce ai Vescovi la competenza a giudicare, ci si è interrogati sulla sorte dei Tribunali Ecclesiastici Regionali d'Italia. A molti, "e di questi cotai son io medesmo", la soluzione migliore sembrava ritenere che fosse venuta meno la loro competenza *esclusiva*, ma che potessero continuare ad operare accanto alle costituende strutture diocesane. Dopotutto, il rescritto dice
"Le leggi di riforma del processo matrimoniale succitate abrogano o derogano ogni legge o norma contraria finora vigente, generale, particolare o speciale, eventualmente anche approvata in forma specifica (come ad es. il Motu Proprio Qua cura, dato dal mio Antecessore Pio XI in tempi ben diversi dai presenti)."
E siccome, nel dubbio tra abrogazione o deroga, si opta per la deroga - il diritto canonico tende a conservare le leggi anteriori armonizzandole con le nuove, non a cestinarle; si può dire che applichi il principio noto come "Chesterton's fence" - l'impianto del "Qua cura" poteva benissimo restare in piedi.
Ma la CEI, per bocca di Galantino, ha sposato una lettura massimalista che, oltre a peccare per eccesso di zelo (a voler essere più realisti del re si finisce male) e ad essere poco sostenibile sul piano giuridico, produce effetti semplicemente disastrosi.
L'unica cosa sicura, a quel che si capisce, è che dall'8 dicembre i TER non esistono più. Oh sì, e che bisogna ricollocare il personale nelle nuove strutture. Che ancora non ci sono, questo è certo.
E le cause pendenti? Vattelapesca, la CEI confessa di non avere ancora le idee chiare.
Peggio: e le sentenze eventualmente emanate dai TER dopo l'8 dicembre? Dio ci scampi, sono nulle per difetto di potestas iudicandi nell'ufficio.
Forse, azzardo un'ipotesi, si possono salvare quelle rese su casi della stessa Diocesi in cui ha sede il TER, "convertendolo", per così dire, in tribunale diocesano. Ma il nuovo Codice, al can. 144, non ammette più la supplenza della potestà giurisdizionale, anche se in questo caso si darebbero sia l'errore comune sia il dubbio probabile di diritto.
Mi metto per un momento nei panni di un avvocato che patrocini presso un TER. Dall'oggi al domani, le cause che seguiva sono finite in un limbo che supera l'immaginazione di Dalì, non sa più a che porta bussa per introdurre quelle nuove e, se si presenta da lui qualche potenziale cliente (che di norma è preoccupato parecchio dai costi), deve dirgli "Mah, guardi, per le spese si fa così e cosà, però non sappiamo come la CEI potrà cambiare le cose.". Non il massimo della rassicurazione.
Adesso pensiamo, per un altro momento, che dietro all'avvocato c'è una folla di persone in cerca di risposte dalla giustizia ecclesiastica. L'espressione sarà un po' forte, ma mi pare proprio che il senso "pastorale" della riforma consiste nel bruciare il pascolo!
Forse c'è una via di uscita, ma si trova in fondo ad un tunnel abbastanza stretto.
A mio parere, la questione andrebbe affrontata dalla Segnatura Apostolica, dato che riguarda l'organizzazione giudiziaria di un'intera nazione, ma si ripresenta identica, o molto simile, per altri Paesi con norme affini.
Essa, in astratto, potrebbe intervenire in molti modi. In concreto, però, si dovrà porre il problema quando le verrà sottoposta, per il decreto di esecutività agli effetti civili, una sentenza di TER successiva all'8 dicembre. Se non la riterrà emessa "a non iudice", il Supremo Tribunale smentirà la CEI... senza però chiarire quale sia la situazione effettiva.
(Potrebbe anche rilevare un vero "dubium iuris" e passare la palla a Coccopalmerio, che probabilmente deciderebbe salvando i TER... ma chissà se otterrebbe la conferma del responso in udienza pontificia!).
Intanto, ci sono le parti, destinatarie di queste... sentenze putative, che magari le ritengono perfettamente valide. E agiscono di conseguenza.
È abbastanza raro che il coniuge convenuto impugni la sentenza dichiarativa di nullità; in genere si disinteressa della cosa. In un caso del genere, potrebbe impugnare perfino l'attore, che ha diritto e interesse a una sentenza valida... ma a chi verrà in mente? E l'avvocato come glielo spiegherebbe?!
*Di sicuro*, non può impugnare il difensore del vincolo. Dovrebbe farlo quello esistente presso il Tribunale che ha emesso la sentenza... ma è sparito insieme con il TER.Spero di sbagliarmi, ma ho la sensazione che l'incubo sia appena cominciato.
Cordialmente,
Guido Ferro Canale
BENVENUTI A CASA KAFKA!
RispondiEliminaPer i vescovi inclinati al peccato di simonia, questo documento papale sarà la loro rovina, perché adesso i ricchi possano comprare una annullamento di un matrimonio valido cattolico... Quindi, Bergoglio promuove la corruzione della Chiesa, della gierarchia, del matrimonio e dei sposi e dei ricchi... Che riforma, degna solamente di Lutero... Osservatore
RispondiEliminaSembrava che Bergoglio avesse offerto ai cattolici il diritto di ottenere la nullità del loro matrimonio per via direttissima, in fretta e gratuitamente, in realtà sembra stia facendo, anche in qzesto campo, quel che ha domandato di fare ai giovani, sta facendo "casino".
RispondiEliminaApprofittando dell`onnipotere che è nelle sue mani, egli continua a seminare la confusione, caparbiamente impone la sua volontà incurante delle conseguenze ( o forse rallegrandosene), complicando la vita di chi desidera solo essere fedele all`insegnamento di Cristo, e della Sua Chiesa che lo ha ricevuto per custodirlo e trametterlo, e facilitando la vita dei suoi "preferiti" che quell`insegnamento lo hanno rigettato e non hanno intenzione di pentirsene e rimettersi sulla retta via.
Scusatemi l`OT, ma avete letto la "meditazione quotidiana" di Bergoglio del 18 gennaio sugli "Otri nuovi"?
RispondiEliminaDa tempo oramai non leggo più le esternazioni papali, ma non è sempre facile passare a lato, ho dunque preso la mia pazienza a quattro mani dopo aver visto che Béatrice segnala quell`"omelia" sul suo blog e l`ho letta, niente di nuovo mi direte, è vero, solo che i suoi bersagli, i suoi "nemici", le pietre d`inciampo sulla via della sua rivoluzione, sono indicati in modo più chiaro che mai e con un`acrimonia che contrasta singolarmnete con la misericordia che ci dicono egli abbia messo al centro del suo Pontificato e con la benevolenza che testimonia ai nemici della Chiesa, della nostra Fede, ecc.ecc.
http://w2.vatican.va/content/francesco/it/cotidie/2016/documents/papa-francesco-cotidie_20160118_otri-nuovi.html
Che Coccopalmerio salvi i TER è sicurezza assai poco fondata.
RispondiEliminaE' evidente che saranno le conferenze episcopali a fare quello che vorranno
e coi tempi e i modi che a queste piacerà.
Il risultato sarà prosaico: dal diritto si passa all'anarchia e all'arbitrio, dall'ordine al caos, dall'uniformità alla difformità, dall'unità alla disgregazione.
E magari tutto questo riguardasse solo il diritto matrimoniale.
Tutto grazie a chi?
Dai frutti li riconoscerete.
In effetti si può osservare che la situazione descritta nell'articolo corrisponde con quanto propone la dottrina dei tempi correnti (che sono molto diversi da quelli di Pio XI, quindi tutto deve evolvere e adattarsi al corso della storia....):
RispondiEliminanon ci sono più certezze !
In questo sono coerenti.
E nella confusione e nell'assenza del diritto, chi ci rimette ? I più deboli ( il coniuge più sprovveduto ed i figli, oltre che i meno abbienti). Complimenti ! che bella eterogenesi dei fini !
RispondiEliminaCome diceva S.Pio X, parafrasando, "gli amici del popolo non sono i riformatori ed i rivoluzionari, ma i tradizionalisti ed i conservatori".
RR
Novità rituali per i defunti:
RispondiEliminahttp://it.aleteia.org/2016/01/20/parroco-galliate-vietare-cortei-funebri-caos/
Si susseguono novità a tambur battente nell'attuale chiesa. Segno di vitalità o che cosa?
RispondiEliminahttp://www.repubblica.it/vaticano/2016/01/21/news/papa_francesco_cambia_il_messale_lavanda_dei_piedi_anche_per_le_donne_-131747821/?ref=HREC1-19