Intervista a Georges Jahola, sacerdote siriaco-cattolico, nato e cresciuto a Qaraqosh, città presa dall’Isis nell’agosto del 2014, in Italia per completare i suoi studi
Chi, dopo aver vissuto 10 anni in Italia, tornerebbe oggi in Iraq per vivere in mezzo ai cristiani perseguitati a un tiro di schioppo dai territori in mano allo Stato islamico? Padre Georges Jahola, ad esempio. Sacerdote siriaco-cattolico, nato e cresciuto a Qaraqosh, città della Piana di Ninive presa dall’Isis nell’agosto del 2014, in Italia per completare gli studi del dottorato in Scienze Bibliche presso la Pontificia Università Lateranense, farà tra pochi giorni ritorno in Iraq. E «non vedo l’ora», dichiara a tempi.it.
Perché “non vede l’ora” di tornare in Iraq, mentre tantissimi cristiani cercano di scappare?
Da tanto tempo desidero farlo, non ho paura. Sono stato in Italia per studiare ma voglio tornare indietro per aiutare la mia gente e prestare servizio tra i profughi che hanno perso tutto. Poi c’è tanta gente che mi chiama e mi chiede: “Quando vieni?”. Questa è una motivazione molto forte. È così tanto che aspetto il giorno del mio ritorno.
Di sicuro non risiederà nella sua diocesi di Mosul, visto che è in mano allo Stato islamico, così come la sua città natale, Qaraqosh.
Sì, è triste. La mia diocesi sta morendo non solo dal punto di vista demografico, ma anche da quello istituzionale. Spero di poter fare qualcosa da questo punto di vista, ripristinare le nostre comunità è una priorità. Non so dove mi manderanno, ma credo tra i profughi di Erbil.
Quanti sono oggi?
Un anno e mezzo fa erano 120 mila. Ora un terzo se n’è andato, chi in Giordania, chi in Libano, chi in Turchia, chi in Europa. È triste che così tanta gente se ne vada, anche da Baghdad, ormai in tutto il paese resteranno appena 250 mila cristiani circa (nel 2003 erano un milione e mezzo, ndr).
Perché se ne vanno?
Per provare a rifarsi una vita. Questo è un fatto preoccupante. Se qualcuno se ne va per qualche anno per poi tornare, allora sarebbe incoraggiante, ma so che senza un piano politico iracheno e internazionale questo non avverrà mai.
Fino ad ora nessuno ha anche solo pensato simili piani.
No, perché a nessuno interessa dei cristiani. Siamo completamente ignorati. A tanti iracheni fa comodo se i cristiani se ne vanno, così si appropriano delle loro case e delle loro terre. È vantaggioso per i curdi, per i sunniti, per gli sciiti. Ecco perché non fanno nulla per difendere le minoranze.
Questa situazione la stupisce?
Dico la verità, io pensavo che dopo la caduta di Mosul la città sarebbe stata ripresa da un momento all’altro. Così come le nostre terre. E lo pensavo perché ce l’avevano promesso prima gli americani, quando dissero che ci sarebbe voluto un anno, poi il governo centrale iracheno, poi il governo del Kurdistan. Ma è passato un anno e mezzo e non è cambiato niente. I cristiani hanno visto che nessuno si preoccupa di riconquistare le loro case. Nonostante questo, sono tanti che ancora sperano di farvi ritorno un giorno.
Avete qualche notizia dalle vostre città d’origine?
No, non è rimasto più nessuno. Ogni tanto qualcuno scappa da Mosul e racconta qualcosa. Ora si dice che l’Isis abbia abbandonato i nostri villaggi e si stia ritirando ma ci sono troppe notizie discordanti per essere certi della verità.
Intanto il terrorismo ha raggiunto e colpito l’Occidente.
Come poteva essere altrimenti? Avete abbattuto tutti i regimi che frenavano il terrorismo: Iraq, Siria, Libia. Era logico che sarebbe arrivato anche da voi. Siete voi occidentali che avete permesso che tutto questo avvenisse con le guerre.
Come valuta la risposta dell’Europa al terrorismo?
È stata davvero timida. Credo che non abbia capito che è davvero in pericolo. I governi sono molto tolleranti ma ci vuole più convinzione. Io sono anni che ribadisco un concetto: la convivenza deve essere regolata dalla legge, gli stranieri che non accettano il sistema europeo devono tornarsene a casa loro. Mi sembra che sia quello che finalmente ha detto anche Angela Merkel dopo i fatti di Colonia.
L’Occidente sbaglia qualcosa in materia di convivenza?
Dovreste cercare di capire le logiche altrui e immedesimarvi. L’Europa ha schemi umanitari e tolleranti che spesso si rivelano sbagliati, perché molti immigrati musulmani, che si ispirano al fondamentalismo, non la pensano allo stesso modo e se ne approfittano.
Come avete fatto a convivere in Iraq?
I precedenti governi in Iraq hanno usato la forza e convivere è stato possibile, ma gli attuali governanti sono deboli, solo apparentemente democratici, e non riescono a imporre delle regole. Purtroppo, dove i governi sono di ispirazione islamica, c’è sempre discriminazione e violenza.
Che cosa spera per questo 2016?
Visto che l’Isis ha subìto alcune sconfitte, spero che le nostre terre saranno riconquistate ma non so quando potrebbe accadere, sinceramente. Il conflitto qui è molto più complicato: sunniti, sciiti e curdi non sono mai d’accordo. Bisogna anche pensare a come queste tre forze potranno gestire il paese, non c’è solo l’Isis. I cristiani sono anche vittime di questo conflitto politico.
Alla Chiesa e alla comunità internazionale cosa chiede?
A Roma chiedo di rafforzare quelle comunità e diocesi che rischiano l’estinzione. Alla comunità internazionale, invece, di mantenere l’impegno di proteggere le minoranze in Iraq.
@LeoneGrotti - Tempi
Pinotti usa San Paolo per difendere l'islam "La Bibbia sottomette la donna" (Ma non dà la citazione completa)
RispondiEliminaL'imbarazzo della sinistra sui fatti di Colonia, è evidente, è enorme. Schiave del "politicamente corretto", le donne del Pd, di Sel e le femministe tutte sono rimaste in silenzio di fronte alle violenze degli immigrati.
Il motivo? Il rischio di mettere in dubbio il totem dell'accoglienza, quel mantra delle porte-aperte-senza-limiti diventato il nuovo "libretto rosso" dell'ideologia socialdemocratica. Il tutto per evitare di ammettere che l'islam ha un problema: quello del rapporto con la donna.
Solo quando la vicenda è sfuggita loro di mano, solo quando la polizia tedesca ha detto che tra i responsabili di quegli stupri (così bisogna chiamarli) c'erano dei profughi e richiedenti asilo, alcune donne della sinistra hanno alzato - lentamente - la testa. Ma la Pinotti, pur di difendere la religione islamica, mette sul tavolo un passo della Bibbia che giustificherebbe la sottomissione della donna. Cita solo una frase, non tutta. Prendeno un enorme abbaglio. [...]
Tanto che, pur di non andare contro gli immigrati islamici, la ministra ha addirittura scomodato le Lettere di San Paolo nella Bibbia. In particolare, quella in cui si dice che le "donne siano sottomesse al marito". Peccato la Pinotti dimentichi che la seconda parte di quel brano imponga al marito di amare la moglie. "Voi, mariti, amate le vostre mogli - si legge qualche versetto dopo - come Cristo ha amato la Chiesa". E poi: "Così anche i mariti hanno il dovere di amare le mogli come il proprio corpo: chi ama la propria moglie, ama se stesso".
Mai del passo citato dalla Pinotti ne è stato fatto un codice di comportamento in stile sharia. Ma, anzi, la Chiesa ha lavorato per sviluppare l'amore dell'uomo per la propria compagna. Esattamente come ama il proprio corpo.
Non è lo stesso che accade quando l'islam giustizia le donne "adultere", lapidandole in piazza.
http://www.ilgiornale.it/news/politica/pinotti-usa-bibbia-difendere-lislam-anche-bibbia-sottomette-1212101.html
Ha un numero di cellulare? Mi piacerebbe salutarla viva voce.
RispondiEliminahttp://www.ilgiornale.it/news/politica/serracchiani-col-velo-islamico-spacca-partito-democratico-1212117.html
RispondiEliminaChe vergoga questo governo e queste donne al governo. Meno male che io Vivo in veneto, dove oggi si è avuta la bella notizia che su 7 capoluoghi di provincia i 5 dove ci sono sindaci di centro destra sono quelli dove i sindaci stessi hanno riscosso grande successo, di stima ed affetto dai cittadini. Inoltre il governatore Zaia è il cittadino più amato del Veneto, ed è anche molto stimato a livello nazionale. Alla larga dalle sinistre e dalla loro ideologia utopistica, che cercano di imporci con l'inganno e la menzogna omissiva. Mi accorgo sempre più che è impossibile conciliare la fede cristiana, cattolica con l'ideologia sinistrorsa.
RispondiEliminaLa Pinotti è un'altra eredita' di Napolitano. La brutta copia di Fassino e D'Alema, a loro volta brutta copia di Pajetta e c.
RispondiEliminaA lei, alla Boldrini, alla Merkel, ecc., nessuno metterà mai le mani addosso, essendo ben scortate da nerboruti giovanotti.
Rr
RispondiElimina@ Rr "..essendo ben scortate.."
Mica solo per quello.
Per tornare alle intenzioni di preghiera sincretistiche:
RispondiElimina"E' diffusa oggi l'idea che le religioni si equivalgono tutte e che la missione di evangelizzare tutti i popoli sia una faccenda passata; bisognerebbe lasciare ciascuno seguire la propria religione. Quindi, l'uomo sarebbe salvato seguendo la propria tradizione religiosa. S. Giovanni Paolo II nell'enciclica Redemptoris Missio, dichiara che se la chiesa riconosce l'importanza delle altre religioni, deve considerare come prioritario l'annuncio di Cristo come unico salvatore del mondo."
(S.E. Card. R. Sarah in Dio o niente).
Per tornare alle intenzioni di preghiera sincretistiche:
RispondiElimina"E' diffusa oggi l'idea che le religioni si equivalgono tutte e che la missione di evangelizzare tutti i popoli sia una faccenda passata; bisognerebbe lasciare ciascuno seguire la propria religione. Quindi, l'uomo sarebbe salvato seguendo la propria tradizione religiosa. S. Giovanni Paolo II nell'enciclica Redemptoris Missio, dichiara che se la chiesa riconosce l'importanza delle altre religioni, deve considerare come prioritario l'annuncio di Cristo come unico salvatore del mondo."
(S.E. Card. R. Sarah in Dio o niente).
RispondiElimina--Frase del Cardinale Sarah
Ma Gesu' Cristo e gli Apostoli "riconoscevano l'importanza delle altre religioni"? S. Paolo, ripetendo l'Antico Testamento, non diceva che tutti i culti pagani venivano dal Demonio? Allora? Gesu' ha detto che solo Lui e' "la Via, la Verita', la Vita", solo nella religione da Lui fondata e' la salvezza. Il concetto non cristiano di "riconoscere l'importanza delle altre religioni" e' stato introdotto dal Concilio Vaticano II, in contrasto con tutta la tradizione della Chiesa. Finche' si fara' finta che il Concilio sia in perfetta armonia con la tradizione della Chiesa, la crisi non si risolvera'. E' inutile illudersi. I Sedevacantisti la fanno l'analisi critica dei testi conciliari? O riconducono anche loro tutto il male attuale al solo Postconcilio, cosiddetto?
http://www.ilfoglio.it/chiesa/2016/01/11/lultima-frontiera-del-multiculturalismo-olandese-fuori-le-feste-cristiane-dal-calendario-scolastico-dentro-quelle-islamiche___1-v-136864-rubriche_c251.htm
RispondiEliminaIl concetto non cristiano di "riconoscere l'importanza delle altre religioni" e' stato introdotto dal Concilio Vaticano II, in contrasto con tutta la tradizione della Chiesa.
RispondiEliminaIl problema non è tanto l'"importanza" delle altre religioni; il che ancora può rientrare nella necessità del rispetto reciproco ai fini di garantire una civile convivenza (pur fermo restando l'Annuncio), quanto il fatto di considerare le religioni sullo stesso piano che vanifica la Persona e l'opera del Signore e provoca l'inaccettabile svuotamento della nostra Fede. Giunto all'esiziale sincretismo mondialista delle anomale "intenzioni di preghiera" papali d'inizio anno...
RispondiElimina---Civile convivenza con le altre religioni
Ma s. Paolo si preoccupava forse della "civile convivenza" con le altre religioni? Del rispetto dell'autorita' pagana legittima si preoccupava, non della loro religione. E s.
Pietro? Idem con patate.
Anonimo,
RispondiEliminaNon mi faccia dire quello che non penso e non ho mai detto. "Civile convivenza" è un conto: parte dal rispetto ma non esclude l'annuncio e dunque la conversione che in ogni caso non può essere imposta, un altro conto è l'omogeneizzazione mondialista.
Comprendo e condivido il suo riferimento a Pietro e Paolo.
Il 'rispetto' che garantisce la civile convivenza nella situazione concreta di oggi non significa valutazione positiva delle altre religioni (questo purtroppo è un 'baco' del concilio) ma 'coesistenza pacifica' che, se la nostra Fede fosse quella che dovrebbe essere, darebbe all'umano convivere il 'lievito' di cui c'è bisogno....
Asianews.'Che cosa porterà alla chiesa in Cina l'anno 2016' del card. Zen.
RispondiEliminaLe violenze nascoste
RispondiElimina""Ed è questo l’atteggiamento prevalente di fronte all’ondata di violenze: silenzio, per paura di una reazione xenofoba. E per paura che l’opinione pubblica possa bocciare le politiche di accoglienza dei rifugiati. Proprio ieri, in Svezia, si è “scoperto” che la polizia avesse tenuto nascosti episodi analoghi avvenuto ad agosto nel corso del festival musicale We Are Sthlm, a Stoccolma. La polizia aveva fermato ben 200 persone, per molestie alle donne, ma poi aveva insabbiato il tutto. La notizia è emersa solo in questi giorni concitati, con una provvidenziale soffiata alla stampa locale, cosa che ha costretto il portavoce della polizia a confessare che “sì, la polizia avrebbe dovuto comunicare” i dettagli di quanto era accaduto. Se non lo ha fatto è stato solo per motivi politici, come ammette (forse senza nemmeno rendersene conto) un altro ufficiale di polizia, Peter Agren, responsabile dell’operazione di sicurezza di agosto. “Talvolta non diciamo veramente le cose come stanno, perché pensiamo che possano far gioco ai Democratici Svedesi”, cioè il partito di destra, attualmente all’opposizione, noto per il suo programma anti-immigrazione.
L’effetto di questi insabbiamenti inizia a vedersi ed è l’opposto rispetto a quello auspicato dalle autorità. Non sappiamo ancora quanti voti prenderanno i Democratici Svedesi alle prossime elezioni in Svezia, dopo queste imbarazzanti ammissioni. Sappiamo, però, che a Colonia, gruppi di ultras, buttafuori e altri nerboruti, sentendo l’assenza delle autorità, hanno iniziato a “fare giustizia” da soli, dando la caccia all’immigrato. Il bilancio della prima nottata è stato di 12 stranieri (6 pakistani, 3 guineani, 2 siriani e un africano di nazionalità ancora ignota) picchiati e feriti". "
RispondiEliminaquindi,se la Fede fosse oggi quella che dovrebbe essere, renderebbe ininfluenti i "bachi"del concilio?
Aggiungo una piccola nota, in Germania in varie città del nord, hanno cominciato a spaccare vetrine di negozi a caso, vanno bene tutti, la cosa mi fa venire in mente la Kristallennacht, ricordatevi che la storia si ripete sempre prima o poi, ma gli uomini non imparano mai. Tacere le violenze perpetrate in tutto il mondo, non solo in EU da maschi islamici di qualsiasi età, non è né prudenza né correttezza politica, è imbecillità, cecità e miopia politica che prima o poi tutti pagheremo care, in India un 48 ha ripetutamente violentato una bambina di 8 anni riducendola in fin di vita sotto gli occhi indifferenti dei poliziotti, sono state le donne del villaggio, imbufalite, a denunciare e ad ottenere l'intervento delle forze d'ordine......siamo in guerra e bisogna combattere, non si può stare a guardare facendo sventolare la bandiera arcobaleno......venti di tempeste sull'occidente idiota e castrato e non pensiate che la gaya Clinton sia meglio dell'impresentabile nero per caso.
RispondiElimina
RispondiEliminaGiacomo Galeazzi
«Sono fenomeni populistici»: così mons. Guerino Di Tora, Vescovo Ausiliare di Roma e presidente della Commissione Episcopale per le migrazioni e della Fondazione Migrantes, ha commentato le reazioni ai fatti di Colonia.
«È facile alzare muri, ma non è questo l'atteggiamento non solo cristiano, ma anche umano. Ogni uomo è immagine di Dio e va accolto» ha detto Di Tora a margine della presentazione delle iniziative della Chiesa cattolica in occasione della Giornata mondiale del migrante e del rifugiato che si celebra il 17 gennaio.Su Colonia è intervenuto anche il direttore generale di Migrantes, mons. Giancarlo Perego: «la vicenda ha inciso molto soprattutto per il modo in cui è stata gestita, anche dai media, cioè senza una chiarezza precisa su ciò che è avvenuto, sul perche e su chi sono i colpevoli. Da questo punto di vista ci auguriamo che da una parte rimanga fermo lo stato di diritto, che il colpevole venga punito, ma che non si faccia di tutt'erba un fascio e non si faccia dell'immigrazione il problema dell'Europa e della Germania».
http://www.corriere.it/extra-per-voi/2016/01/12/rapine-molestie-lacrime-ora-ora-l-inferno-colonia-0adb5300-b8fe-11e5-85a5-46ffd263e960.shtml?cmpid=SF020103COR
RispondiEliminaGiacomo Galeazzi
«Sono fenomeni populistici»: così mons. Guerino Di Tora, Vescovo Ausiliare di Roma e presidente della Commissione Episcopale per le migrazioni e della Fondazione Migrantes, ha commentato le reazioni ai fatti di Colonia.
«È facile alzare muri, ma non è questo l'atteggiamento non solo cristiano, ma anche umano. Ogni uomo è immagine di Dio e va accolto» ha detto Di Tora a margine della presentazione delle iniziative della Chiesa cattolica in occasione della Giornata mondiale del migrante e del rifugiato che si celebra il 17 gennaio.Su Colonia è intervenuto anche il direttore generale di Migrantes, mons. Giancarlo Perego: «la vicenda ha inciso molto soprattutto per il modo in cui è stata gestita, anche dai media, cioè senza una chiarezza precisa su ciò che è avvenuto, sul perche e su chi sono i colpevoli. Da questo punto di vista ci auguriamo che da una parte rimanga fermo lo stato di diritto, che il colpevole venga punito, ma che non si faccia di tutt'erba un fascio e non si faccia dell'immigrazione il problema dell'Europa e della Germania».
http://www.corriere.it/extra-per-voi/2016/01/12/rapine-molestie-lacrime-ora-ora-l-inferno-colonia-0adb5300-b8fe-11e5-85a5-46ffd263e960.shtml?cmpid=SF020103COR
Una forte esplosione ha scosso la zona di Sultanahmet a Istanbul. L’area è molto frequentata dai turisti e ospita le maggiori attrazioni turistiche della città. La deflagrazione avrebbe causato almeno 10 morti e 15 feriti e sarebbe stata causata da un kamikaze. La polizia turca ha chiuso il quartiere di Sultanahmet dove si trovano la nota Moschea Blu e il Topkapi Palace. Nove cittadini tedeschi sarebbero morti nell’attentato a Istanbul. Un hotel è avvolto dalle fiamme in un altro quartiere di Istanbul, Maltepe. Secondo alcune testimonianze riportate dai media turchi, ci sarebbero persone intrappolate.
RispondiEliminaFonte Ansa: http://goo.gl/RbfW7g
La Turchia è in allarme dopo vari attentati terroristici, tra cui il doppio attentato kamikaze di Ankara che a ottobre ha ucciso 103 persone. La stampa riferisce che l’esplosione ha avuto luogo attorno alle 10.20 locali nei pressi dell’ obelisco di Teodosio, antico monumento egizio portato a Costantinopoli dall’imperatore romano Teodosio.
- See more at: http://www.madonnadianguera.it/profezie/profezia-avverata-attacco-terroristico-a-istanbul/#sthash.ANN1ZUvw.c30ORfsN.dpuf
RispondiEliminaLa prossima guerra europea si sta avvicinando sempre di piu' e sara' caratterizzata da spaventosi massacri su base razziale. questo sara' risultato di criminale "accoglienza" di invasori musulmani, imposta dai governi e da tutte le "denominazioni" cristiane, con il Papa alla testa.
La prossima guerra europea si sta avvicinando sempre di piu' e sara' caratterizzata da spaventosi massacri
RispondiEliminaIl rischio c'è; ma il catastrofismo non ci piace. Invece di lanciare pillole apodittiche, continuiamo a pregare perché il peggio sia allontanato...
Scrive il sacerdote intervistato: "Avete abbattuto tutti i regimi che frenavano il terrorismo: Iraq, Siria, Libia. Era logico che sarebbe arrivato anche da voi. Siete voi occidentali che avete permesso che tutto questo avvenisse con le guerre."
RispondiEliminaQuanta saggezza in queste parole, ben superiore a quella di molti "analisti" dei "think tank" occidentalisti e mondialisti. Già, ma chi ha voluto la distruzione di questi regimi, magari imperfetti, ma che comunque rappresentavano un "kathécon", un freno rispetto alle barbarie islamiste e tribali? La risposta è sotto gli occhi di tutti: gli USA, Israele, la massonica, laicista e illuminista Unione Europea, le organizzazioni mondialiste à la Soros, gli stati wahabiti del Golfo.
Tutta la loro strategia punta a due obiettivi principali, variamente condivisi da tutte queste forze: 1) la distruzione di ogni forza statuale e non statuale anche solo potenzialmente ostile a Israele e 2) l'annichilimento di tutte le comunità cristiane in Medio Oriente.
Le guerre contro l'Irak, le farlocche "Primavere arabe", le ribellioni contro il legittimo regime di Assad in Siria finanziate da Turchia, USA, Israele, Stati del golfo, lo stesso finanziamento, ormai non più occulto, dello Stato Islamico attuato da queste potenze, il ridicolo impegno militare nel combatterlo, lo dimostrano.
Io seguo da tempo (almeno 5 anni) il problema dell'immigrazione mussulmana ed africana nei confronti delle donne nei paesi a più alta presenza di stranieri: UK, Scandinavia, Francia, Germania. La situazione è esplosiva e fuori controllato da tempo. La polizia fa quel che può, ma sempre meno per non essere accusata, giudicata e licenziata per "razzismo, hate crime", la giustizia è o impotente o connivente, le notizie sui reati e l'elevato tasso di criminalità degli immigrati, clandestini e non, vengono tacitate o addirittura non pubblicate.
RispondiEliminaStoccolma è la capitale dello stupro, in proporzione al numero degli abitanti è peggio del Sudafrica, a sua volta il paese a più alto tasso di stupri al mondo in rapporto alla popolazione. Solo che in Sudafrica sono sudafricani neri che stuprano ragazzine, bambine, giovani donne sudafricane nere. Le bianche, in generale, vivono in "compounds" sorvegliatissimi. Ma anche loro, specie se invece vivono in fattorie isolate, non sono sicure. Ma almeno non c'è più l'apartheid (LOOOOLLLL!).
A Stoccolma, invece, ed in tutta la Scandinavia, gli stupri sono quasi esclusivamente perpetrati a danno di donne bianche dagli immigrati africani, mediorientali, afgani e pakistani, TUTTI MUSSULMANI, esattamente come in UK ed in Francia. Idem in Germania.
Rifiutarsi di vedere che NON SONO i cittadini bianchi, "de souche", europei che stuprano le donne bianche europee, ma sono i nuovi arrivati ("nuovi" in senso lato, magari sono di seconda o terza generazione) è criminale. Rasenta l'alto tradimento del proprio paese da parte dei governanti. Hanno tutti paura che torni l' "omino con i baffi", ma così facendo, trasformano tutta l'Europa occidentale in una Weimar al cubo (Weimar che, soprattutto Berlino, era allora veramente un grande bordello), e non solo arriverà la versione XXI sec. dell' "omino con i baffi", ma questi sarà applaudito ed osannato ancora più del primo.
Ma sec. voi il fascino di Putin da cosa deriva? dal fatto che dà l'impressione che, se una cosa simile a Colonia succedesse mai a Mosca o a San Pietroburgo, schiererebbe l'esercito, organizzerebbe una retata (e chi cojo, cojo) e riaprirebbe i Gulag, senza se e senza ma, tra la folla festante che lo acclamerebbe "Sieh,heil, Sieg, heil!" (non è Russo, ma per intenderci).
Perché ogni sera nei dintorni di Parigi le giovani e non giovani donne che rientrano a casa dal lavoro, rischiano lo stupro sui treni regionali, perché a Dresda, Berlino ed altre città tedesche, joggers o ragazzine che tornano da scuola in bici, rischiano lo stupro, quando non l' omicidio, perché le Svedesi si tingono i capelli, e si conciano come ragazzotti di rientro dalla miniera, pur di non essere assaltate.
Perché in USA, dove dopo 200 e rotti anni l'integrazione è miseramente fallita, vengono uccise ogni giorno, dopo violenza sessuale, donne bianche dai loro compatrioti neri, SENZA CHE NESSUNO S'INDIGNI. Al massimo lo fanno solo se un poliziotto uccide un ragazzo nero (maggiorenne perché già 18enne), all'ennesimo furto, spaccio di droga o simile.
Io, personalmente, non sopporto più i distinguo, i "non bisogna fare di tutta un'erba un fascio", ecc.ecc. dei nostri politici e dei nostri prelati. PERCHE' A LORO NESSUNO, ancora per molto tempo, TORCERA' UN CAPELLO: ma stiano attenti che non ci vadano di mezzo le loro figlie, mogli, ecc. Perché io sono donna ed ho una figlia, una sorella, una nipote.
Quando ho sentito che la Svezia chiudeva le frontiere, ripristinando Schengen, ho commentato con mio marito: - Qualche figlia di pezzo grosso deve aver conosciuto intimamente una "risorsa" di quelle ultime arrivate. E senza clamore corrono ai ripari.-
Persino il YNT comincia a chiedere ragione alla Merkel. Forse quella sera tra le donne di Colonia c'era qualche nostra "sorella maggiore".
RR
Totalmente, incondizionatamente d'accordo con Rosa delle 16:19. Dei fatti di Colonia (e di Amburgo, e di Vienna, e di Helsinki e di diverse altre città, certamente preordinati e coordinati) non ci deve indignare solo l'aggressione di massa degli islamici alle donne bianche, una sorta di jihad cultural-sessuale, carica di odio e di disprezzo per la nostra cultura e la nostra etnia a opera di persone che sono state benevolmente (purtroppo) accolte in nome di una nostra rinuncia ai nostri valori, alla nostra storia alla nostra cultura e, diciamolo senza paura, di autodisprezzo per la nostra etnia.
RispondiEliminaCiò che ancora è più preoccupante, è il silenzio che, per ben cinque giorni è calato sui fatti. Polizia, autorità, giornali, televisioni, pur essendo al corrente di quanto successo (più di mille giovani islamici dediti a rapine, stupri, violenze, saccheggi, più di 500 vittime, più quelle che non hanno avuto il coraggio, e sono probabilmente la maggioranza, di denunciare, solo ad Amburgo), non hanno riportato i fatti, per timore di essere accusati di "razzismo", di "xenofobia", di "islamofobia". Anti-razzismo, quanti delitti sono commessi in tuo nome!.
Ormai è in atto una congiura del silenzio contro le violenze degli invasori. Non solo: la protesta viene repressa. La stessa polizia di Amburgo, che nulla ha fatto contro le aggressioni di Capodanno degli arabo-islamici, ha violentemente bastonato, represso, arrestato i partecipanti a una pacifica manifestazione anti-immigrati di qualche giorno fa. Ma era "estrema destra" e per i loro aderenti non valgono i "diritti civili". Nei paesi scandinavi, non vengono date informazioni "etniche" sugli autori di reati e violenze, ma la popolazione sa benissimo a chi attribuirli.
In Francia, direttori di giornali ("Rivarol", "Valeurs actuelles") vengono condannati alla prigione per "razzismo". Autorevoli intellettuali, come Houellebecq, Zemmour e non solo (la lista è lunga), vengono denunciati da potentissime associazioni "antirazziste" quali la Licra, di evidente e trasparente ispirazione ebraico-massonica.
E, in Italia, ci siamo dimenticati che Oriana Fallaci venne denunciata per "razzismo", in nome della miserabile Legge Mancino, addirittura da un'associazioni di consumatori (ricordiamocelo, prima di ricorrere o aderire a codesti sodalizi, quasi sempre ispirati dalla sinistra)?. E che il prefetto di Roma fece caricare centinaia di pacifici manifestanti contro un insediamento di "migranti" (non esistono "migranti", chi entra illegalmente in Italia è un clandestino, per definizione), arrestandone e denunciandone a decine?
La rovina delle civiltà non sempre avviene per cause esterne. Spesso, assai spesso, avviene perché, per stanchezza, decadenza, sovversione interna, meticciamento ideale prima ancora che etnico, rinuncia, se non rinnegamento e tradimento, dei propri valori, radici, storia, si aprono le porte ai nemici.
E' quanto sta succedendo. E la Chiesa, dimentica di essere l'erede della grande cultura greco-romana, della sua missione salvifica nei confronti di non crede e che "pastore" è colui che difende il gregge dai lupi, è ormai complice di questo processo di sovversione e di distruzione. Segno di tempi ultimi?
Mi son sbagliata di post, rimetto qui l`articolo di Blondet:
RispondiEliminahttp://www.maurizioblondet.it/i-siriani-hanno-capito-lue-e-femmina/