Iudica me, Deus, et discerne causam meam de gente non sancta;
ab homine iniquo et doloso erue me.
Ai piedi dell'Altare |
Nell’odierna situazione della Chiesa e del mondo è inevitabile pensare, in riferimento alla gens non sancta, a chi detiene il potere finanziario e, per mezzo di esso, quello politico e mediatico; altrettanto inevitabile è individuare l’homo iniquus et dolosus in quel personaggio che, pur essendo ritenuto capo della Chiesa Cattolica, non perde occasione per offendere i veri cattolici, umiliandoli e schernendoli in nome di una strana “misericordia” giacobina che, senza alcuna pietà, taglia la testa a chiunque non le si allinei pedissequamente.
Sarà forse anche per questo che i Vescovi italiani sono così latitanti di fronte alle sfide epocali di questo delicatissimo momento, dando l’impressione di una completa virata rispetto a pochissimi anni fa. Ignavia, vigliaccheria, accecamento… o complicità? Bisognerebbe valutare caso per caso; ma il risultato, in ogni caso, non cambia.
D’ora in avanti i fedeli autentici – non i cattocomunisti che sabato scorso sono stati vistosamente assenti – non si sentiranno più legati alla loro guida né firmeranno la dichiarazione dei redditi per foraggiare quella macchina mangia-soldi che è la cosiddetta conferenza episcopale. Gli argomenti finanziari sono gli unici a cui è veramente sensibile la maggior parte dei chierici di ogni ordine e grado; forse qualcuno di loro comincerà a preoccuparsi sul serio, visto che per ora non sembrano angosciati più di tanto dall’eventualità, ormai non più così remota neppure da noi, che due uomini o due donne si presentino in parrocchia per far battezzare il “figlio”.
D’ora in avanti i fedeli autentici – non i cattocomunisti che sabato scorso sono stati vistosamente assenti – non si sentiranno più legati alla loro guida né firmeranno la dichiarazione dei redditi per foraggiare quella macchina mangia-soldi che è la cosiddetta conferenza episcopale. Gli argomenti finanziari sono gli unici a cui è veramente sensibile la maggior parte dei chierici di ogni ordine e grado; forse qualcuno di loro comincerà a preoccuparsi sul serio, visto che per ora non sembrano angosciati più di tanto dall’eventualità, ormai non più così remota neppure da noi, che due uomini o due donne si presentino in parrocchia per far battezzare il “figlio”.
Qualora qualcuno mi facesse osservare che, con simili proposte, mi do la zappa sui piedi (dato che il sostentamento dei sacerdoti dipende in buona parte dall’otto per mille), risponderei che in realtà, grazie alla Provvidenza, che adesso si prende cura di me per mezzo di anime buone, non dipendo più da quell’infausto sistema che, riversando un fiume di denaro sulla Chiesa italiana, l’ha ad un tempo imbavagliata e corrotta. Come se non bastasse, le reiterate minacce di farle pagare le tasse sugli immobili hanno avuto il miracoloso effetto di cucire le bocche episcopali: bandiera bianca su tutta la linea di fronte ai pupazzi del terzo governo non uscito dalle urne, che sostiene a spada tratta (alla faccia della separazione dei poteri su cui si fonderebbe la democrazia) disegni di legge presentati da sconosciute donnette che fanno il loro mestiere… Al Circo Massimo non saranno stati due milioni, ma se anche i settecentomila censiti dalla questura si fossero mossi verso i palazzi del potere per occuparli fino ad ottenere doveroso ascolto (come avvenuto, in tempi recenti, in alcune repubbliche ex-sovietiche)… chi avrebbe potuto fermarli?
Forse soltanto la voce di quel patrigno che, dopo averli vergognosamente ignorati (salvo per privarli della Messa in San Pietro), ricomincerà a lanciare i suoi strali ogni santa mattina dal suo pulpito mediatico per condannare i moderni farisei. Ma, fratelli miei, come potete ancora considerarlo Vicario di Cristo e ascoltare le sue insane esternazioni? Ammesso e non concesso che sia stato eletto in modo valido, ha sfacciatamente tradito la propria missione fin dall’inizio, fornendoci subito elementi più che sufficienti per trarne la conclusione che egli è al servizio di qualcun altro (fatto che lo fa decadere da qualsiasi ufficio nella Chiesa). Andiamo, non ci si può arrampicare sui vetri per negare l’evidenza. Non è per partito preso che persistiamo su questa posizione, ma semplicemente perché ci ostiniamo ad usare il cervello – cosa che la fede non ci proibisce affatto, casomai qualcuno si appellasse ad essa per impedircelo e tapparci la bocca…
Qualcuno reagirà affermando che è un’accusa gravissima, di portata apocalittica. Sì, è esattamente così: siamo in una situazione apocalittica. Chi preferisce continuare a bearsi di illusioni infantili, è libero di farlo, ma non potrà lamentarsi quando sarà colto impreparato dal castigo. Se non riuscite a convincervi, sentite un po’ cosa dice un piano massonico del 1961: «Il Concilio Vaticano II è l’occasione, la grande occasione che aspettavamo per il trionfo delle nostre idee, visto che i massoni sono già al lavoro in tutti i gradi della Gerarchia ecclesiastica. Rimane ancora il Papato, ma noi lo colpiremo mortalmente se, senza troppe scosse e sotto l’apparenza di miti pecorelle, continueremo con diligenza a modellare la cristianità in modo che possa esprimere il papa dei nostri sogni. Quando avremo convertito la Gerarchia ecclesiastica e la massa dei fedeli alle nostre teorie, senza che se ne accorgano, tutto andrà avanti da sé». Non possiamo fare altro che costatare che è avvenuto proprio così: la cristianità, impercettibilmente modellata dalle idee dei massoni, ha infine espresso il papa dei loro sogni.
Ci si è chiesti se il carattere sconnesso e irragionevole di molti suoi discorsi improvvisati non sia dovuto ad una causa involontaria: l’esaurimento che l’obbligò, da giovane, al ritiro di Cordoba, la “benedizione” ricevuta, da vescovo, dai pentecostali o, ancora, il tumore al cervello che è stato di recente ipotizzato. Nulla di tutto questo: a prescindere da eventuali danni aggiuntivi, la confusione che regna nel suo ciarlare è frutto di una strategia studiata, mirante a creare un caos programmato nelle menti e nei costumi. A chao ordo, recita il noto adagio massonico: per demolire l’ordine costituito e imporne un altro, illegittimo e perverso, bisogna instaurare un regime caotico. È sempre lo stesso sistema: per distruggere la disciplina dei seminari e forgiare chierici conformi ai suoi scopi, già dai primi anni ’60 la massoneria vi introdusse la sua ideologia tramite professori ad essa affiliati che facevano il suo gioco: cambiate le idee – dicevano – cambierà tutto il resto. C’è poco da fare: i vescovi di oggi e il loro capo vengono da lì. Essi non sono al servizio del Popolo di Dio, ma delle proprie convinzioni – che sono quelle dei loro (gran) maestri.
Ringraziamo senza sosta il Signore di averci preservati, per pura e immeritata grazia, da questa generale manipolazione delle menti; facciamo altresì ogni sforzo per strappare al fuoco quanti non sono ancora completamente obnubilati dalla propaganda massonica, dissuadendoli dal prestare ascolto al suo più noto agente del momento, che ci invita a tornare alla sinagoga. Ma noi siamo indirizzati verso la Gerusalemme celeste, non più verso quella della terra; le nostre strade, pertanto, si divaricano in modo inconciliabile. La vana ambizione di riassorbire il cristianesimo nel giudaismo è di per sé votata all’insuccesso; neanche un papa potrebbe riuscirci. Vada pure a braccetto con i suoi amici rabbini, discendenti ideali di quei farisei che odiarono a morte il Messia; noi abbiamo scelto di seguire gli Apostoli, i Martiri e i Santi – e nessuno ci indurrà a tornare indietro. Continui pure a bestemmiare (identificando Gesù santissimo con il biblico serpente ed equiparandone l’immagine agli idoli) come avrà imparato dal Talmud; noi, con la grazia di Dio, non smetteremo un istante di adorarlo e benedirlo ad ogni nostro respiro, fino all’ultimo.
Esempio di potere mediatico:Padre Pio ,50mila fedeli in p.za S. Pietro per l'incontro con il Papa.Pellegrini in attesa dalle 5 del mattino per assistere al discorso del Pontefice. Sembra quasi che il fatto importante sia il discorso e che i pellegrini siano venuti a Roma per incontrare Bergoglio.....bobo
RispondiEliminaDio sia lodato! Don Elia non le manda a dire, e il suo discorso è pienamente condivisibile, ancorché gravido di conseguenze. Ma prendere atto di una realtà sconcertante è il primo passo verso la consapevolezza di quanto sta accadendo e condiziona la scelta dei mezzi per preservarsi dai mali presenti. Fingere che tutto vada bene, che alla fin fine le cose si aggiusteranno, è una tentazione satanica: la stessa che, dal Concilio Vaticano II, ha aperto le porte della Chiesa ai nemici di Cristo. Credo che questo sia l'unico papa che ha suscitato tanto sdegno nei fedeli, dai più semplici ai più dotti.
RispondiEliminaMi spiace aver dovuto censurare "Baronio" eliminando alcune espressioni del suo post. Concordo su molti contenuti ma non sugli epiteti o su termini eccessivi.
RispondiEliminaPerciò regolatevi...
"...come potete ancora considerarlo Vicario di Cristo...? Ammesso e non concesso che sia stato eletto in modo valido, ha sfacciatamente tradito la propria missione fin dall’inizio, fornendoci subito elementi più che sufficienti per trarne la conclusione che egli è al servizio di qualcun altro (fatto che lo fa decadere da qualsiasi ufficio nella Chiesa). Andiamo, non ci si può arrampicare sui vetri per negare l’evidenza...."
RispondiEliminaNella tribolazione, sono contenta di essere in ottima compagnia. Grazie don Elia.
Anna*
Purtroppo tutto vero; sono considerazioni che molti non accettano, spesso per comodita', di fare.
RispondiEliminaIn una Diocesi a sud est di Venezia un sacerdote piissimo e' stato severamente redarguito dal proprio Vescovo perche' ha osato ricordare ai parrocchiani che il modo ordinario di ricevere la S. Comunione e' sulla lingua.
Auguri!
RispondiEliminaFate bene.
Carissima Mic,
RispondiEliminal'aver io definito "Conciliabolo di Roma" quello che Lei ha edulcorato in "Concilio Vaticano II", mi pare essere un semplice corollario delle ben più serie argomentazioni di don Elia, che pure non lesina - coraggiosamente - frasi altrettanto severe.
Chiamiamolo dunque, se proprio altrimenti non è concesso fare, Concilio Vaticano II. Ma pur con quel titolo di cui quest'assise si fregia, assurgendo al livello dei Sacrosanti Concilii Ecumenici, non fingiamo di non vedere in esso la matrice perniciosissima degli errori e delle deviazioni presenti.
L'homo iniquus et dolosus, onde invochiamo la liberazione ai piedi dell'altare; il vicario dell'Anticristo, il patrigno che nega ai fedeli parole di Verità, propagandando il rispetto dell'ambiente, promuovendo l'indifferentismo irenista nei confronti delle false religioni, non è apparso per incanto su questa terra, né per incanto ha ricevuto la Consacrazione episcopale e la Sacra Porpora, né per incanto è assurto al Soglio - ammesso e non concesso che sia stato eletto in modo valido, come dice don Elia.
Vi è un'innegabile consequenzialità tra le premesse poste dal Vaticano II e quanto egli va affermando oggi. Vi è una coerenza logica che già allora fu denunziata da quanti improvvidamente vennero definiti profeti di sventura, e che tali furono non perché si augurassero, come iettatori, dei mali per la Chiesa, ma perché avevano chiare le conseguenze che quel Concilio non poteva non comportare per la Fede, la Morale, la Liturgia, la Spiritualità, la disciplina ecclesiastica.
Se oggi vi è chi osa blasfemamente affermare che "l'unica certezza è che siamo tutti figli di Dio", lo dobbiamo alle deviazioni introdotte da frasi volutamente equivoche contenute nei documenti di quell'assise, ai gesti ed agli scritti di Giovanni Paolo II, all'eredità mai negata - anzi esplicitamente riaffermata - che Benedetto XVI fece propria rinnovando gl'incontri di Assisi, i discorsi sulla laicità dello stato, le visite alle sinagoghe ed alle moschee.
Guardi, cara Mic, il video delle intenzioni dell'Apostolato della Preghiera per il mese di Febbraio: non vi si nomina non solo Nostro Signore, ma nemmeno Dio, in un'esaltazione quasi panteistica della natura. Concetti degni di un apostolo del deismo massonico, o di un ideologo comunista, non certo del Successore del Principe degli Apostoli.
Vi fu forse chi, prima della bolla Auctorem fidei di Pio VI, si ostinò a chiamare "sinodo" quello che oggi è noto come "conciliabolo di Pistoia". Preghiamo perché la Provvidenza di degni di concedere alla Chiesa un novello Pio VI, che sappia condannare le tesi ereticali del Concilio Vaticano II, giudicandole - come allora - "scismatiche, erronee, sovversive della gerarchia ecclesiastica, false, temerarie, capricciose, ingiuriose alla Chiesa e alla sua autorità, conducenti al disprezzo de' sacramenti e delle pratiche di santa Chiesa, offensive alla pietà dei fedeli, che turbano l'ordine delle diverse chiese, il ministero ecclesiastico, la quiete delle anime; che si oppongono ai decreti Tridentini, offendono la venerazione dovuta all Madre di Dio, i diritti de' Concilii generali".
Quanto all'homo iniquus et doloso, imploriamo che possa pentirsi, affinché non gli tocchi simile se non peggior sorte di quella ch'ebbe papa Formoso.
Sono conclusioni che fatico a trarre, ma da un po' in qua, mi pare che le gerarchie rivoluzionarie siano andate molto lontano, più di quanto sia ancora tollerabile... E' inutile che stia qui a fare l'elenco di fatti e parole.
RispondiEliminaHai voglia a dire che non c'è pronunciamento ex cathedra (che non verrà mai). Il de facto è già di per sé molto de-formante ogni giorno di più...
Certo noi "rimaniamo" saldi nella Chiesa e nella fede di sempre. Difficile immaginare cosa succederà. Ma chi guida non siamo noi laici, tanto meno i blogger (anche se di fatto ci stiamo rendendo conto di partecipare alla validazione del bisogno individuale e collettivo di legittimare l'incarnazione del cattolicesimo su internet), ma i pastori che spero non ci lascino soli. E non soltanto qui sulla rete, ma soprattutto nel territorio, nel quotidiano, dove la battaglia tende a farsi più dura...
Nel post qua su, oltre che all'articolo, mi riferisco ad Anna*
RispondiEliminaQui per "Baronio" che tra l'altro dice:
l'aver io definito "Conciliabolo di Roma" quello che Lei ha edulcorato in "Concilio Vaticano II", mi pare essere un semplice corollario delle ben più serie argomentazioni di don Elia, che pure non lesina - coraggiosamente - frasi altrettanto severe.
sono consapevole che ci sono espressioni ben più serie; ma l'uso di certi termini in qualche modo "delegittima" ogni discussione. Se io credo e penso che nella Chiesa ci sia bisogno di discutere (anche se la vedo sempre più dura) in ordine al "ripareggiamento" della verità da operare in base ad alcuni 'bachi' e relative applicazioni di documenti del concilio (essendo peraltro irrealistico cancellarlo dalla storia), non sbatto in faccia a potenziali interlocutori certi termini o conclusioni dalle quali si ritrarrebbero (penso ad alcuni vescovi e cardinali ancora sani con i quali ho un confronto sempre più aperto). Ergo evito che qui lo si chiami 'conciliabolo', soprattutto se a definirlo tale è un Baronio (magari dotto prelato ma pur sempre anonimo), che non conosco di persona.
Così come nello stesso modo mi ripugna (anche questo avevo 'epurato') attribuire paternità demoniache, che solo il Signore può giudicare o che qualche sacerdote più autorevole di me può azzardarsi a pronunciare.
RispondiEliminaSe i vescovi e i cardinali ancora sani si ostinano a vedere in bergoglio "il Papa", (vedere le ultime interviste), significa che hanno anche loro delle conclusioni, mentre " si ritrarrebbero " da quelle per esempio di un Don Elia o di un Baronio.
E, allora, come si potrebbe discutere per " ripareggiare la verità sui bachi " ?
Ma come si fa a chiamare "bachi" ciò che ha rivoluzionato il fine della Chiesa?
E se il fine è mutato, invertito addirittura ,ma di quale chiesa si parla?
Bisogna essere rispettosi con i termini? Ai tempi della vera Chiesa questa gente sarebbe stata buttata fuori in qualche maniera anche spiccia
Impressiona dove è stato costretto ad arrivare don Elia.
RispondiEliminaForzato dall'evidenza. Non avrebbe certamente voluto.
Se l'era quasi impedito. Soffrendo.
Ma qui non c'è più alternativa all'esito, pur rimanendo un imperativo la pietà.
Siamo arrivati ai piedi della croce. Maria non urla, non incita alla rivolta.
Ci si guarda attorno, vedendo... l'impotenza di chi resta, la fuga degli amici, il disprezzo di chi urla volgarità senza nemmeno sapere perché, o di chi ghigna tra i lazzi, mentre pochi giorni prima applaudiva il condannato... vedendo ancora lo zelo dei carnefici e l'apparente trionfo dei nemici.
Almeno però ognuno è smascherato.
Appunto.
Che pena il carnevale del vicario.
Finirà in quaresima, con le ceneri.
E poi sarà la Pasqua!
Grazie tralcio.
RispondiEliminaCerto che impressiona ma le evidenze, anche più recenti, sono difficilmente equivocabili.
@ Cesare Baronio 14:40 : "Vi è un'innegabile consequenzialità tra le premesse poste dal Vaticano II e quanto egli va affermando oggi"; bravo Cesare, mi riconosco pienamente in quant lei va dicendo. Purtropo anch'io vengo spesso censurato, sostenendo che l'origine di tutti i mali attuali della Chiesa è da attribuirsi al CV II e ai due papi che lo hanno gestito, anche se forse in buona fede, avendo essi aderito alle utopistiche illusioni dell'Iluminismo, del Prtestantesimo e del Comunismo e dell'Ecumenismo (è una mia fissa il considerare questi 4 "ismi" come i 4 Cavalieri dell'Apocalisse, inacricati alla distruzione della Chiesa Cattolica). Se non avessero ripescato i teologi eretici già puniti dai papi precedenti e non avessero dato tanto spago alla parte peggiore del clero dell'epoca non saremmo attivati a questo punto. I capi hanno sempre la colpa più grave nei somovimenti rivouzionari, non avendo compiuto bene il loro dovere di capi.
RispondiElimina"Che pena il carnevale del vicario. Finirà in quaresima, con le ceneri. " : scusi Tralcio, para per metafore o si riferisce ad uno scatenamento apocalittico, al castigo di Dio sui traditori (che purtroppo coinvolgerà anche chi ne ha preso le distanze), magari con fuoco e fiamme dal Cielo ?
RispondiEliminaAnonimo 15:53,
RispondiEliminaNon equivochi le mie affermazioni: il rispetto dei termini non impedisce di affermare la verità che a noi spetta fare con argomenti, ad altri con anatemi.
Quelli che io chiamo 'bachi', se non fossero tali, non avrebbero consentito l'inganno ordito da chi li ha subdolamente introdotti ed altrettanto subdolamente ma pervicacemente applicati.
Ammiro coloro che li hanno colti da subito. Ma purtroppo si è trattato di un'esigua minoranza silenziata o ignorata. Come accade a noi oggi.
Ma, nonostante tutto, finché potremo, continueremo a parlare a pregare e anche ad agire, nel proprio ambito, per quanto possibile a ognuno.
Questo articolo ha risvegliato in me la stessa sofferenza che traspare dalle parole di don Elia.
RispondiEliminaSulla conclusione, da parte mia, continuo a sospendere il giudizio, pur continuando a nutrire dei dubbi e senza cedere allo scoramento, che di certo non appartiene neppure a lui.
Purtropo anch'io vengo spesso censurato, sostenendo che l'origine di tutti i mali attuali della Chiesa è da attribuirsi al CV II e ai due papi che lo hanno gestito
RispondiEliminaCatholicus, lei non viene certo censurato per questo, che è ciò che in questo blog si va sostenendo da quando è nato. Dipende da come lo dice e da espressioni millenariste et similia, che non sono nelle mie corde.
Per Catholicus
RispondiEliminaNo ho minimamente idea di che cosa abbia in programma il Signore.
Però, quando agirà (perchè agirà) le metafore cesseranno di essere tali.
Simboliche o reali, materialmente catastrofiche o solo spiritualmente brucianti più del fuoco vero, mirate o diffuse, annunciate da segni o da parole, credute o sbeffeggiate, temute o sfidate, le conseguenze dei "segni del cielo" raggiungeranno tutti.
Preghiamo il Signore che ci trovi umilmente attenti, fiduciosamente timorati di Lui, pietosamente oranti per la salvezza delle nostre e altrui anime.
Il programma di Dio è ignoto, ma il nostro è già stato scritto.
Farlo è un'altra cosa.
i vescovi son meglio?
RispondiEliminahttp://www.riscossacristiana.it/la-normalizzazione-dellomosessualita-questa-volta-e-il-turno-del-vescovo-di-ragusa-di-paolo-deotto/
il gioco è facile...
RispondiElimina-si fa un pacchetto cinque o sei eresie e peccati
-si discute allo sfinimento sulle eresie e i peccati più "estremi"
-quelli che dovrebbero certificare l'eresia si sfilacciano, tra chi ne vede sei, chi cinque, chi solo quattro, chi magari tre...
-tutti cercano di dimostrarsi aperti e dialoganti
-alla fine tra gli "sfilacciati" cominciano le dichiarazioni sia sulle tre eresie "certe", ma anche qualche "apertura" sulle altre tre questioni...
-dopo un po' diventa "pacifico" che le "unioni civili" siano accettabili...
-diventa doveroso sancire l'amore tra due persone dello stesso sesso...
-scompaiono le nozioni di peccato e legge naturale e si ragiona in termini di diritto e psiche, di desideri e di sentimenti, di leggi e di società...
-sì, magari resta chi si vanta di aver "bloccato" due o tre eresie...
-ma resta il silenzio, di tomba, che non denuncia le altre tre.
il gioco è facile e viene giocato dai polli o dalle pecore senza pastore. Il pastore che gioca con i lupi spiega alle pecore che bisogna accontentarsi... belare meno, farsi tosare e tutelare il lupo, le capre e persino i cinghiali.
Ad abbaiare resta il cane... Lui è fedele alle consegne. Non capisce.
"Ad abbaiare resta il cane... Lui è fedele alle consegne. Non capisce."
RispondiEliminaForte!
RispondiEliminaMic 20.04,
questo blog va ancora sostenendo che il CV2 E' un concilio DELLA CHIESA di cui bisognerebbe ANCORA discutere per eliminare i famosi bachi.
Quindi vi sarebbe una unica chiesa che continua tuttora con la sua gerarchia e il suo capo.
E chi dovrebbe discutere? i vescovi e i cardinali ancora sani che NON denunciano l'apostasia patente? Che rigettano l'idea che tutto il male è scaturito dal concilio e che si ostinano a riconoscere autorità ad un bergoglio?
Certo in questo blog non si risparmiano critiche a bergoglio ,sembra sia diventato un cahier de doleances, ma il concilio non si tocca perché DEVE esservi continuità nella chiesa. La chiesa uscita dal concilio deve essere LA CHIESA.
Perché la CHIESA CATTOLICA APOSTOLICA ROMANA non deve essere distrutta ma CAMBIATA secondo il progetto dei suoi nemici.
Caro Tralcio,
RispondiEliminaLei ha perfettamente ragione. E' quello che scrivevo anni fa, e che in sostanza altro non è se non il modo di procedere tipico dei rivoluzionari: volendo ottenere 10, si fa in modo che i soliti esagitati chiedano 100, e poi interviene un moderatore che impone come mediazione accettabile quel 10 al quale si puntava sin dall'inizio. Il problema è che ogni volta che viene compiuto un passo, ecco sorgere nuove richieste in senso sempre più lassista. Lo stesso avviene nella chiesa conciliare: si concedono deroghe ad experimentum, che poi diventano la norma, tanto in ambito liturgico quanto in ambito dottrinale, morale e disciplinare.
Quelle che potevano sembrare enormità inaudite anche solo sotto il pontificato di Paolo VI - che è tutto dire - oggi sono la norma, ma senza gli abbracci ad Atenagora, seguiti dalle visite alle sinagoghe, non ci sarebbe stato l'incontro di Assisi, né il video di Bergoglio. Da qui alla creazione di una confederazione ecumenica delle denominazioni cristiane il passo è breve, specialmente dopo le celebrazioni del cinquecentenario della pseudo-riforma luterana; e da lì, l'unione del cristianesimo, dell'islam "moderato" e della sinagoga in una religione universale sarà accettata come inevitabile, specialmente dinanzi alla "minaccia" dele varie forme di integralismo. Così, per colpire il Cattolicesimo e ridurlo al silenzio, si prenderà a pretesto il fanatismo dell'Isis, creato ad arte proprio per questo scopo.
Anonimo 22:33
RispondiEliminaIntanto, CHI HA MAI DETTO QUI CHE IL CONCILIO NON SI TOCCA? Questa è una frase da troll.
Sono cose più grandi di noi, nelle quali, da credenti, cerchiamo di districarci. Ma chi dovrebbe discuterne, nella Chiesa, lei con i suoi proclami anonimi e staffilanti senza argomenti, io e i frequentatori di questo blog? Le sembra la sede e siamo forse le persone giuste?
O non sono piuttosto cardinali, vescovi, studiosi e teologi di buona volontà e di provata formazione a dover affrontare queste tematiche? Noi cerchiamo di scuoterli. Di più non possiamo e chissà che non possa servire.
Ho detto miliardi di volte che parlare di Chiesa-conciliare, se serve per inquadrare il problema della nostra epoca, non esaurisce la realtà della Chiesa che è LA CHIESA, nostra Mater et Magistra e va ben oltre l'orrendo carrozzone che ci è dato vedere, anche se ha perso molta visibilità! E non la distruggeranno né i rivoluzionari-demolitori né quelli come lei che la ritengono estinta con Pio XII.
Se non chiudo questo blog spinta dalla sensazione di scrivere sull'acqua, o non elimino del tutto i commenti è solo perché penso che la nostra serrata denuncia e condivisione serva a noi e ai moltissimi che leggono per approfondire quanto è possibile per continuare a fare del nostro meglio non solo sulla rete; ma soprattutto per fare la nostra parte nel conservare i "semi", come hanno fatto i monaci in un'epoca di decadenza simile se non pari a questa...
gentile mic ,ma il piano massonico è vero? esiste realmente si sta avverando?
RispondiEliminaleggendo il post mi pare di capire che la sede è vacante ?
fabio
gentile fabio,
RispondiEliminasul piano massonico, ormai si può dire che siamo al 2+2, tante sono le concordanze.
Se le pare di capire che la sede sia vacante non deve chiederlo a me, che ho già detto che non riesco ad arrivare a questa conclusione. Ciò non toglie che mai come in questi ultimi tre anni stiamo vedendo e ascoltando che «c'è del marcio in Danimarca».
Ci sono e restano diversi dubbi che qualunque credente non può non porsi...
@ Mic : "...chi dovrebbe discuterne, nella Chiesa, ... io e i frequentatori di questo blog? Le sembra la sede e siamo forse le persone giuste?" : carissima Mic, io temo che al momento non ci siano altre sedi e altre persone che osino discutaerne, se non noi poveri "quattro gatti", ma animati da una sincera compassione per questa Chiesa allo sbando, accerchiata, assalita e demolita dall'interno e dall'esterno. Il clero non si muove, non c'è S. anastasio, non ci sono Fra' Cristoforo, oggi... ci samo solo noi, stimolati da eroici combattenti come lei, De Mattei, Gnocchi, Colafemmina, Magister, Seveso e Fumagalli, Viglione, e pochi altri. Basterebbe un sacerdote che venisse allo scoperto e lanciasse l'anatema, come don Salvatore Vaccaro, redarguito dal suo Vescovo per aver ripetuto le parole di Gesù su chi dà sacandalo ai giovani innocenti (=perversioni sessuali ipocritamente definite "diversità sessuali"). Se non ora, quando? dicevano le femministe al tempo del governo Berlusconi.
RispondiEliminahttp://www.lanuovabq.it/it/articoli-virus-zika-lonu-getta-la-mascheravero-scopo-e-diffondere-laborto-in-america-latina-15182.htm
RispondiEliminaSembra che l'inferno sia rimasto sguarnito e che tutti i diavoli si siano riversati sulla terra !
Dall'onu oramai esce il miglior carbone : il " meglio del meglio "
Catholicus,
RispondiEliminaNon mi riferivo evidentemente alle "nostre" discussioni, che sono approfondimento e confronto seri sulla situazione e sulle sue cause, discussioni di cui, per l'utilità che possono offrire a molti, cercheremo di garantire la continuità.
Mi riferivo a quello che mons. Gherardini chiamava "il discorso da fare" ai più alti livelli nella Chiesa, propedeutico a redigere quello che mons. Schneider ha definito "nuovo Sillabo", attraverso il quale un Papa - e solo un Papa può farlo - "ripareggiasse" la verità.
Questa è l'unica soluzione, che per ora è quello che sempre mons. Gherardini ha chiamato "Il discorso mancato".
Ma non ne verremo mai a capo se nella Chiesa, ai più alti livelli, la parte sana della gerarchia, invece di pagare il tributo al superdogma concilio ad ogni intervista in questo insolito e inadeguato magistero mediatico, non solleva l'esame delle cause della crisi: i noti punti controversi dei documenti conciliari attraverso i quali sono passate le forze, non con semplici "aggiornamenti" come si diceva, ma con un contro-spirito deformante (oggi ogni giorno di più) la nostra fede cattolica.
E, per quanto riguarda noi, esprimevo anche la preoccupazione di rimanere un punto di riferimento serio, attraverso un linguaggio adeguato che, senza tacere la gravità dei fatti, usi termini corretti senza scadere nei millenarismi o nelle invettive.
RispondiElimina"Se non chiudo questo blog spinta dalla sensazione di scrivere sull'acqua, o non elimino del tutto i commenti è solo perché penso che la nostra serrata denuncia e condivisione serva a noi e ai moltissimi che leggono per approfondire quanto è possibile per continuare a fare del nostro meglio non solo sulla rete; ma soprattutto per fare la nostra parte nel conservare i "semi", come hanno fatto i monaci in un'epoca di decadenza simile se non pari a questa... "
Condivido, sottoscrivo e ringrazio mic.
Nel mio isolamento in cui è difficile se non impossibile discutere con chi dovrebbe essere in principio "fratello e sorella di fede", in particolare con chi si reclama della Tradizione, perchè Bergoglio non si tocca, perchè le lingue sono di legno, perchè la paura, o non so cosa, sembra tetanizzare le coscienze e anestetizzare il cervello, questo spazio di lettura, approfondimento, testimonianza e condivisione è un porto in cui sento i fili che nell`invisibile uniscono coloro che sono fuori dal coro belante e plaudente che un giorno sì e l`altro pure credono di dover cantare le lodi del vescovo di Roma, coloro che non hanno perso la memoria e gettato alle ortiche l`insegnamento della Chiesa o anche solo il semplice buon senso..
Essere fuori dal coro non è facile, anche se il numero di chi apre gli occhi aumenta, essere fuori dal coro espone al rischio di ritorsioni di ogni tipo, se sei fuori dal coro il pensiero unico ti bolla come un ribelle, se difendi la Dottrina sei contro il papa che vuole riformare la Chiesa, se non vuoi o non ti senti a tuo agio nella "chiesa di Francesco" diventi un paria.
Allora grazie a Maria e a chi fa vivere questo blog, lunga vita a Chiesa e post concilio!
Uno stesso colpo mortale contro la Chiesa e l'Occidente, un colpo epistemologico: la squalificazione a priori del "complottismo", della "dietrologia". Non si sciolgono i nodi che non si vedono, e questa squalificazione è il velo che nasconde la criptocrazia. Le medicine sono le solite: verità e coraggio, che portano alla Croce, unica porta della salvezza.
RispondiEliminaun grazie grande e di cuore anche da me, a Mic e a chi tiene aperta e accessibile questa finestrella verso il cielo in un edificio pastoral-eccesiale tutto neon e luci stroboscopiche, un po' ufficio, un po' centro commerciale e un po' discoteca...
RispondiEliminaTESI ANTITESI SINTESI MA.. quando la TESI è VERITA' se la mischio all'errore viene una sintesi di errore...sono partiti dalla filosofia per giungere a RIFORMA (termine già ab-usato da Lutero) della Santa MESSA, del DIRITTO canonico e dei SACRAMENTI, tutto postCVII. Il canonico Roca lo aveva detto "ci vuole un concilio secondo ilk nostro pensiero". Il cavallo di Troia come insegna la storia..
RispondiEliminaCredo che nessuno possa ormai negare l'evidente consequenzialità, non soltanto temporale ma anche logico-causale, tra il concilio e gli errori, gli orrori e le eresie che infestano, a tutti i livelli, la Chiesa di oggi. Di più: quando qualche bravo, ma ingenuo, cattolico "conservatore", scuote la testa e obietta: "ma questo il concilio non lo ha detto", sbaglia non solo su un piano documentale, ma anche su quello storico e dottrinario. Tutte le eresie odierne sono già contenute, in nuce nel concilio, magari solo accennate, adombrate o consentite dalle ambiguità dei testi. Basta leggersi i libri di un Amerio, di un de Mattei, di un Pasqualucci, di un Gherardini, di un Lanzetta e di molti altri, compresa la nostra padrona di casa.
RispondiEliminaAncora, molti "conservatori" negano che si possa parlare di uno "spirito del concilio" spesso usato dai modernisti come grimaldello per far passare errori ed eresie. Sostengono, questi bravi cattolici, che lo "spirito del concilio" sia un'invenzione postuma, una tardiva trovata dialettica dei novatori. Ancora una volta, sbagliano. Sì, può essere un concetto confuso, un passepartout per ogni nequizia, a-dottrinario e anche, talvolta, illogico. Ma purtroppo, ci fu. Lo evocarono, magari con altri termini, sia Giovanni XIII che Paolo VI. Molti testi conciliari lo sottintendono e ad esso alludono.
Pertanto le distruzioni dell'ora presente non sono solo giustificate e legittimate dal concilio, ma ad esso rigorosamente e necessariamente conseguenti. Date quelle cause, non si possono avere che questi effetti.
Il concilio, nel suo complesso, è indifendibile: nelle sue aspirazioni, nei suoi testi, nel suo spirito, nei suoi esiti. Molto poco può essere salvato. Se non consolidiamo questa ferma, lucida consapevolezza, ci muoveremo sempre su un terreno infido immerso nelle nebbie dell'ambiguità.
Voglio ringraziare mic per l'onestà intellettuale.
RispondiEliminaCi vuole coraggio per dire sinceramente il dolore che proviamo, al pari di don Elia, perché amiamo la Chiesa e vediamo che non va, che tutto quello che ci hanno insegnato ha qualcosa che non va. Non sono sedevacantista, provengo da un ambiente cattolico conciliarista come quasi tutti, eppure Bergoglio mi ha fatto capire che buona parte di ciò che è uscito dal CVII ha un tarlo e tutto il post-concilio, che ne trae conclusioni a volte aberranti, è sbagliato.
Non potete negare che la Chiesa di oggi sia completamente diversa da quella di ieri, ma non dico tradizionale, da quella di Benedetto XVI e GPII! E' vero la strada forse era sbagliata, ma l'orrore dottrinale e spirituale di oggi non era pensabile come autorizzato de facto pochi anni fa.
Poi mi sbaglierò.
Matteo D