Riprendiamo tempestivamente da Radio Vaticana e pubblichiamo di seguito il testo integrale della Dichiarazione comune firmata oggi all’Avana da Papa Francesco e dal Patriarca Kirill. A domani analisi e commenti.
Qui il link alla Dichiarazione congiunta di papa Paolo VI e del patriarca Athénagoras esprimente la reciproca decisione di togliere dalla memoria e dal mezzo della Chiesa le sentenze di scomunica dell'anno 1054.
Qui il link alla Dichiarazione congiunta di papa Paolo VI e del patriarca Athénagoras esprimente la reciproca decisione di togliere dalla memoria e dal mezzo della Chiesa le sentenze di scomunica dell'anno 1054.
1. Per volontà di Dio Padre dal quale viene ogni dono, nel nome del Signore nostro Gesù Cristo, e con l’aiuto dello Spirito Santo Consolatore, noi, Papa Francesco e Kirill, Patriarca di Mosca e di tutta la Russia, ci siamo incontrati oggi a L’Avana. Rendiamo grazie a Dio, glorificato nella Trinità, per questo incontro, il primo nella storia. Con gioia ci siamo ritrovati come fratelli nella fede cristiana che si incontrano per «parlare a viva voce» (2 Gv 12), da cuore a cuore, e discutere dei rapporti reciproci tra le Chiese, dei problemi essenziali dei nostri fedeli e delle prospettive di sviluppo della civiltà umana.
2. Il nostro incontro fraterno ha avuto luogo a Cuba, all’incrocio tra Nord e Sud, tra Est e Ovest. Da questa isola, simbolo delle speranze del “Nuovo Mondo” e degli eventi drammatici della storia del XX secolo, rivolgiamo la nostra parola a tutti i popoli dell’America Latina e degli altri Continenti. Ci rallegriamo che la fede cristiana stia crescendo qui in modo dinamico. Il potente potenziale religioso dell’America Latina, la sua secolare tradizione cristiana, realizzata nell’esperienza personale di milioni di persone, sono la garanzia di un grande futuro per questa regione.
3. Incontrandoci lontano dalle antiche contese del “Vecchio Mondo”, sentiamo con particolare forza la necessità di un lavoro comune tra cattolici e ortodossi, chiamati, con dolcezza e rispetto, a rendere conto al mondo della speranza che è in noi (cfr 1 Pt 3, 15).
4. Rendiamo grazie a Dio per i doni ricevuti dalla venuta nel mondo del suo unico Figlio. Condividiamo la comune Tradizione spirituale del primo millennio del cristianesimo. I testimoni di questa Tradizione sono la Santissima Madre di Dio, la Vergine Maria, e i Santi che veneriamo. Tra loro ci sono innumerevoli martiri che hanno testimoniato la loro fedeltà a Cristo e sono diventati “seme di cristiani”.
5. Nonostante questa Tradizione comune dei primi dieci secoli, cattolici e ortodossi, da quasi mille anni, sono privati della comunione nell’Eucaristia. Siamo divisi da ferite causate da conflitti di un passato lontano o recente, da divergenze, ereditate dai nostri antenati, nella comprensione e l’esplicitazione della nostra fede in Dio, uno in tre Persone – Padre, Figlio e Spirito Santo. Deploriamo la perdita dell’unità, conseguenza della debolezza umana e del peccato, accaduta nonostante la Preghiera sacerdotale di Cristo Salvatore: «Perché tutti siano una sola cosa. Come tu, Padre, sei in me e io in te, siano anch’essi in noi una cosa sola» (Gv 17, 21).
6. Consapevoli della permanenza di numerosi ostacoli, ci auguriamo che il nostro incontro possa contribuire al ristabilimento di questa unità voluta da Dio, per la quale Cristo ha pregato. Possa il nostro incontro ispirare i cristiani di tutto il mondo a pregare il Signore con rinnovato fervore per la piena unità di tutti i suoi discepoli. In un mondo che attende da noi non solo parole ma gesti concreti, possa questo incontro essere un segno di speranza per tutti gli uomini di buona volontà!
7. Nella nostra determinazione a compiere tutto ciò che è necessario per superare le divergenze storiche che abbiamo ereditato, vogliamo unire i nostri sforzi per testimoniare il Vangelo di Cristo e il patrimonio comune della Chiesa del primo millennio, rispondendo insieme alle sfide del mondo contemporaneo. Ortodossi e cattolici devono imparare a dare una concorde testimonianza alla verità in ambiti in cui questo è possibile e necessario. La civiltà umana è entrata in un periodo di cambiamento epocale. La nostra coscienza cristiana e la nostra responsabilità pastorale non ci autorizzano a restare inerti di fronte alle sfide che richiedono una risposta comune.
8. Il nostro sguardo si rivolge in primo luogo verso le regioni del mondo dove i cristiani sono vittime di persecuzione. In molti paesi del Medio Oriente e del Nord Africa i nostri fratelli e sorelle in Cristo vengono sterminati per famiglie, villaggi e città intere. Le loro chiese sono devastate e saccheggiate barbaramente, i loro oggetti sacri profanati, i loro monumenti distrutti. In Siria, in Iraq e in altri paesi del Medio Oriente, constatiamo con dolore l’esodo massiccio dei cristiani dalla terra dalla quale cominciò a diffondersi la nostra fede e dove essi hanno vissuto, fin dai tempi degli apostoli, insieme ad altre comunità religiose.
9. Chiediamo alla comunità internazionale di agire urgentemente per prevenire l’ulteriore espulsione dei cristiani dal Medio Oriente. Nell’elevare la voce in difesa dei cristiani perseguitati, desideriamo esprimere la nostra compassione per le sofferenze subite dai fedeli di altre tradizioni religiose diventati anch’essi vittime della guerra civile, del caos e della violenza terroristica.
10. In Siria e in Iraq la violenza ha già causato migliaia di vittime, lasciando milioni di persone senza tetto né risorse. Esortiamo la comunità internazionale ad unirsi per porre fine alla violenza e al terrorismo e, nello stesso tempo, a contribuire attraverso il dialogo ad un rapido ristabilimento della pace civile. È essenziale assicurare un aiuto umanitario su larga scala alle popolazioni martoriate e ai tanti rifugiati nei paesi confinanti. Chiediamo a tutti coloro che possono influire sul destino delle persone rapite, fra cui i Metropoliti di Aleppo, Paolo e Giovanni Ibrahim, sequestrati nel mese di aprile del 2013, di fare tutto ciò che è necessario per la loro rapida liberazione.
11. Eleviamo le nostre preghiere a Cristo, il Salvatore del mondo, per il ristabilimento della pace in Medio Oriente che è “il frutto della giustizia” (cfr Is 32, 17), affinché si rafforzi la convivenza fraterna tra le varie popolazioni, le Chiese e le religioni che vi sono presenti, per il ritorno dei rifugiati nelle loro case, la guarigione dei feriti e il riposo dell’anima degli innocenti uccisi. Ci rivolgiamo, con un fervido appello, a tutte le parti che possono essere coinvolte nei conflitti perché mostrino buona volontà e siedano al tavolo dei negoziati. Al contempo, è necessario che la comunità internazionale faccia ogni sforzo possibile per porre fine al terrorismo con l’aiuto di azioni comuni, congiunte e coordinate. Facciamo appello a tutti i paesi coinvolti nella lotta contro il terrorismo, affinché agiscano in maniera responsabile e prudente. Esortiamo tutti i cristiani e tutti i credenti in Dio a pregare con fervore il provvidente Creatore del mondo perché protegga il suo creato dalla distruzione e non permetta una nuova guerra mondiale. Affinché la pace sia durevole ed affidabile, sono necessari specifici sforzi volti a riscoprire i valori comuni che ci uniscono, fondati sul Vangelo di nostro Signore Gesù Cristo.
12. Ci inchiniamo davanti al martirio di coloro che, a costo della propria vita, testimoniano la verità del Vangelo, preferendo la morte all’apostasia di Cristo. Crediamo che questi martiri del nostro tempo, appartenenti a varie Chiese, ma uniti da una comune sofferenza, sono un pegno dell’unità dei cristiani. È a voi, che soffrite per Cristo, che si rivolge la parola dell’apostolo: «Carissimi, … nella misura in cui partecipate alle sofferenze di Cristo, rallegratevi perché anche nella rivelazione della Sua gloria possiate rallegrarvi ed esultare» (1 Pt 4, 12-13).
13. In quest’epoca inquietante, il dialogo interreligioso è indispensabile. Le differenze nella comprensione delle verità religiose non devono impedire alle persone di fedi diverse di vivere nella pace e nell’armonia. Nelle circostanze attuali, i leader religiosi hanno la responsabilità particolare di educare i loro fedeli in uno spirito rispettoso delle convinzioni di coloro che appartengono ad altre tradizioni religiose. Sono assolutamente inaccettabili i tentativi di giustificare azioni criminali con slogan religiosi. Nessun crimine può essere commesso in nome di Dio, «perché Dio non è un Dio di disordine, ma di pace» (1 Cor 14, 33).
14. Nell’affermare l’alto valore della libertà religiosa, rendiamo grazie a Dio per il rinnovamento senza precedenti della fede cristiana che sta accadendo ora in Russia e in molti paesi dell’Europa orientale, dove i regimi atei hanno dominato per decenni. Oggi le catene dell’ateismo militante sono spezzate e in tanti luoghi i cristiani possono liberamente professare la loro fede. In un quarto di secolo, vi sono state costruite decine di migliaia di nuove chiese, e aperti centinaia di monasteri e scuole teologiche. Le comunità cristiane portano avanti un’importante attività caritativa e sociale, fornendo un’assistenza diversificata ai bisognosi. Ortodossi e cattolici spesso lavorano fianco a fianco. Essi attestano l’esistenza dei fondamenti spirituali comuni della convivenza umana, testimoniando i valori del Vangelo.
15. Allo stesso tempo, siamo preoccupati per la situazione in tanti paesi in cui i cristiani si scontrano sempre più frequentemente con una restrizione della libertà religiosa, del diritto di testimoniare le proprie convinzioni e la possibilità di vivere conformemente ad esse. In particolare, constatiamo che la trasformazione di alcuni paesi in società secolarizzate, estranee ad ogni riferimento a Dio ed alla sua verità, costituisce una grave minaccia per la libertà religiosa. È per noi fonte di inquietudine l’attuale limitazione dei diritti dei cristiani, se non addirittura la loro discriminazione, quando alcune forze politiche, guidate dall’ideologia di un secolarismo tante volte assai aggressivo, cercano di spingerli ai margini della vita pubblica.
16. Il processo di integrazione europea, iniziato dopo secoli di sanguinosi conflitti, è stato accolto da molti con speranza, come una garanzia di pace e di sicurezza. Tuttavia, invitiamo a rimanere vigili contro un’integrazione che non sarebbe rispettosa delle identità religiose. Pur rimanendo aperti al contributo di altre religioni alla nostra civiltà, siamo convinti che l’Europa debba restare fedele alle sue radici cristiane. Chiediamo ai cristiani dell’Europa orientale e occidentale di unirsi per testimoniare insieme Cristo e il Vangelo, in modo che l’Europa conservi la sua anima formata da duemila anni di tradizione cristiana.
17. Il nostro sguardo si rivolge alle persone che si trovano in situazioni di grande difficoltà, che vivono in condizioni di estremo bisogno e di povertà mentre crescono le ricchezze materiali dell’umanità. Non possiamo rimanere indifferenti alla sorte di milioni di migranti e di rifugiati che bussano alla porta dei paesi ricchi. Il consumo sfrenato, come si vede in alcuni paesi più sviluppati, sta esaurendo gradualmente le risorse del nostro pianeta. La crescente disuguaglianza nella distribuzione dei beni terreni aumenta il sentimento d’ingiustizia nei confronti del sistema di relazioni internazionali che si è stabilito.
18. Le Chiese cristiane sono chiamate a difendere le esigenze della giustizia, il rispetto per le tradizioni dei popoli e un’autentica solidarietà con tutti coloro che soffrono. Noi, cristiani, non dobbiamo dimenticare che «Dio ha scelto ciò che nel mondo è stolto per confondere i sapienti, Dio ha scelto ciò che nel mondo è debole per confondere i forti, Dio ha scelto ciò che nel mondo è ignobile e disprezzato e ciò che è nulla per ridurre a nulla le cose che sono, perché nessun uomo possa gloriarsi davanti a Dio» (1 Cor 1, 27-29).
19. La famiglia è il centro naturale della vita umana e della società. Siamo preoccupati dalla crisi della famiglia in molti paesi. Ortodossi e cattolici condividono la stessa concezione della famiglia e sono chiamati a testimoniare che essa è un cammino di santità, che testimonia la fedeltà degli sposi nelle loro relazioni reciproche, la loro apertura alla procreazione e all’educazione dei figli, la solidarietà tra le generazioni e il rispetto per i più deboli.
20. La famiglia si fonda sul matrimonio, atto libero e fedele di amore di un uomo e di una donna. È l’amore che sigilla la loro unione ed insegna loro ad accogliersi reciprocamente come dono. Il matrimonio è una scuola di amore e di fedeltà. Ci rammarichiamo che altre forme di convivenza siano ormai poste allo stesso livello di questa unione, mentre il concetto di paternità e di maternità come vocazione particolare dell’uomo e della donna nel matrimonio, santificato dalla tradizione biblica, viene estromesso dalla coscienza pubblica.
21. Chiediamo a tutti di rispettare il diritto inalienabile alla vita. Milioni di bambini sono privati della possibilità stessa di nascere nel mondo. La voce del sangue di bambini non nati grida verso Dio (cfr Gen 4, 10). Lo sviluppo della cosiddetta eutanasia fa sì che le persone anziane e gli infermi inizino a sentirsi un peso eccessivo per le loro famiglie e la società in generale. Siamo anche preoccupati dallo sviluppo delle tecniche di procreazione medicalmente assistita, perché la manipolazione della vita umana è un attacco ai fondamenti dell’esistenza dell’uomo, creato ad immagine di Dio. Riteniamo che sia nostro dovere ricordare l’immutabilità dei principi morali cristiani, basati sul rispetto della dignità dell’uomo chiamato alla vita, secondo il disegno del Creatore.
22. Oggi, desideriamo rivolgerci in modo particolare ai giovani cristiani. Voi, giovani, avete come compito di non nascondere il talento sotto terra (cfr Mt 25, 25), ma di utilizzare tutte le capacità che Dio vi ha dato per confermare nel mondo le verità di Cristo, per incarnare nella vostra vita i comandamenti evangelici dell’amore di Dio e del prossimo. Non abbiate paura di andare controcorrente, difendendo la verità di Dio, alla quale odierne norme secolari sono lontane dal conformarsi sempre.
23. Dio vi ama e aspetta da ciascuno di voi che siate Suoi discepoli e apostoli. Siate la luce del mondo affinché coloro che vi circondano, vedendo le vostre opere buone, rendano gloria al vostro Padre che è nei cieli (cfr Mt 5, 14, 16). Educate i vostri figli nella fede cristiana, trasmettete loro la perla preziosa della fede (cfr Mt 13, 46) che avete ricevuta dai vostri genitori ed antenati. Ricordate che «siete stati comprati a caro prezzo» (1 Cor 6, 20), al costo della morte in croce dell’Uomo-Dio Gesù Cristo.
24. Ortodossi e cattolici sono uniti non solo dalla comune Tradizione della Chiesa del primo millennio, ma anche dalla missione di predicare il Vangelo di Cristo nel mondo di oggi. Questa missione comporta il rispetto reciproco per i membri delle comunità cristiane ed esclude qualsiasi forma di proselitismo. Non siamo concorrenti ma fratelli, e da questo concetto devono essere guidate tutte le nostre azioni reciproche e verso il mondo esterno. Esortiamo i cattolici e gli ortodossi di tutti i paesi ad imparare a vivere insieme nella pace e nell’amore, e ad avere «gli uni verso gli altri gli stessi sentimenti» (Rm 15, 5). Non si può quindi accettare l’uso di mezzi sleali per incitare i credenti a passare da una Chiesa ad un’altra, negando la loro libertà religiosa o le loro tradizioni. Siamo chiamati a mettere in pratica il precetto dell’apostolo Paolo: «Mi sono fatto un punto di onore di non annunziare il vangelo se non dove ancora non era giunto il nome di Cristo, per non costruire su un fondamento altrui» (Rm 15, 20).
25. Speriamo che il nostro incontro possa anche contribuire alla riconciliazione, là dove esistono tensioni tra greco-cattolici e ortodossi. Oggi è chiaro che il metodo dell’“uniatismo” del passato, inteso come unione di una comunità all’altra, staccandola dalla sua Chiesa, non è un modo che permette di ristabilire l’unità. Tuttavia, le comunità ecclesiali apparse in queste circostanze storiche hanno il diritto di esistere e di intraprendere tutto ciò che è necessario per soddisfare le esigenze spirituali dei loro fedeli, cercando nello stesso tempo di vivere in pace con i loro vicini. Ortodossi e greco-cattolici hanno bisogno di riconciliarsi e di trovare forme di convivenza reciprocamente accettabili.
26. Deploriamo lo scontro in Ucraina che ha già causato molte vittime, innumerevoli ferite ad abitanti pacifici e gettato la società in una grave crisi economica ed umanitaria. Invitiamo tutte le parti del conflitto alla prudenza, alla solidarietà sociale e all’azione per costruire la pace. Invitiamo le nostre Chiese in Ucraina a lavorare per pervenire all’armonia sociale, ad astenersi dal partecipare allo scontro e a non sostenere un ulteriore sviluppo del conflitto.
27. Auspichiamo che lo scisma tra i fedeli ortodossi in Ucraina possa essere superato sulla base delle norme canoniche esistenti, che tutti i cristiani ortodossi dell’Ucraina vivano nella pace e nell’armonia, e che le comunità cattoliche del Paese vi contribuiscano, in modo da far vedere sempre di più la nostra fratellanza cristiana.
28. Nel mondo contemporaneo, multiforme eppure unito da un comune destino, cattolici e ortodossi sono chiamati a collaborare fraternamente nell’annuncio della Buona Novella della salvezza, a testimoniare insieme la dignità morale e la libertà autentica della persona, «perché il mondo creda» (Gv 17, 21). Questo mondo, in cui scompaiono progressivamente i pilastri spirituali dell’esistenza umana, aspetta da noi una forte testimonianza cristiana in tutti gli ambiti della vita personale e sociale. Dalla nostra capacità di dare insieme testimonianza dello Spirito di verità in questi tempi difficili dipende in gran parte il futuro dell’umanità.
29. In questa ardita testimonianza della verità di Dio e della Buona Novella salvifica, ci sostenga l’Uomo-Dio Gesù Cristo, nostro Signore e Salvatore, che ci fortifica spiritualmente con la sua infallibile promessa: «Non temere, piccolo gregge, perché al Padre vostro è piaciuto di darvi il suo Regno» (Lc 12, 32)! Cristo è fonte di gioia e di speranza. La fede in Lui trasfigura la vita umana, la riempie di significato. Di ciò si sono potuti convincere, attraverso la loro esperienza, tutti coloro a cui si possono applicare le parole dell’apostolo Pietro: «Voi, che un tempo eravate non-popolo, ora invece siete il popolo di Dio; voi, un tempo esclusi dalla misericordia, ora invece avete ottenuto misericordia» (1 Pt 2, 10).
30. Pieni di gratitudine per il dono della comprensione reciproca espresso durante il nostro incontro, guardiamo con speranza alla Santissima Madre di Dio, invocandola con le parole di questa antica preghiera: “Sotto il riparo della tua misericordia, ci rifugiamo, Santa Madre di Dio”. Che la Beata Vergine Maria, con la sua intercessione, incoraggi alla fraternità coloro che la venerano, perché siano riuniti, al tempo stabilito da Dio, nella pace e nell’armonia in un solo popolo di Dio, per la gloria della Santissima e indivisibile Trinità!
Non possiamo far proselitismo e poi Cattolici e ortodossi vengono messi sullo stesso piano...convertitevi cari scismatici se volete la salvezza eterna!
RispondiEliminaBo! e che dovevano dire? E adesso che l'hanno detto, cosa cambia? E' il minimo comun denominatore, più che altro di tipo etico e sociale, quasi banalità. Certamente non si sarebbero messi a far pubblicità alle famiglie arcobaleno, o a inneggiare al massacro dei cristiani.
RispondiEliminaNel testo si vede chiaramente l'influenza ortodossa, che ha indubbiamente evitato di dire tante sciocchezze che, altrimenti, i cattolici non avrebbero avuto remore a dire. V'è la ripetuta espressione di "Chiese" che fa sorgere una domanda: ma i papi che fino a pochi anni fa insegnavano che la Chiesa è una, che essa è quella cattolica romana, e che quindi non possono esistere una pluralità di "Chiese" sbagliavano? Ecco in questo semplice concetto il tremendo dietrofront operato dai papi negli ultimi decenni. Eppure, neppure agli ortodossi sta bene un papato ed un cattolicesimo arrendevole come quello attuale (l'arrendevolezza non va intesa come contrapposizione all'aggressività, ma alla chiarezza calma e granitica). Per il resto e su tante altre questioni gli ortodossi hanno ragione da vendere e i cattolici torto marcio. Penso ad esempio al ruolo papale. Il Vaticano I non ha creato un sovrano assoluto. Anche se gli ultimi papi, rompendo con la Tradizione, di fatto si sono comportati da sovrani assoluti. Lo stesso papa Francesco, coi suoi cedimenti ulteriori, il suo modernismo e i suoi progetti di "modernismizzare" ancor di più il cattolicesimo, si comporta da sovrano assoluto. Ma il papa ed il papato sono ben altro. La sinodalità sbandierata dal papa serve solo a infiocchettare il suo assolutismo. E ciò agli ortodossi non va certo bene. La sinodalità vissuta dagli ortodossi, e tanto magnificata dai latini è, di fatto, il governo di del più abile ed esperto nel conoscere e manipolare i meccanismi assembleari. Dossetti e la sua azione durante l'ultimo concilio, dovrebbe dirci qualcosa..... Per il resto, e per ritornare su questa dichiarazione: è la conferma che le posizioni sono ferme e stabili (soprattutto quelle ortodosse, perché le cattoliche sappiamo quanto siano ondivaghe). Ad essersi mossi non sono i problemi, ma le persone. Le persone però restano tali,........come pure i problemi.
RispondiEliminaNicola L.
Poi certo è positivo che il papa abbia parlato dei cristiani perseguitati. Ed è sintomatico che lo abbia fatto perché costretto dagli ortodossi! Nicola L.
RispondiElimina"25. Speriamo che il nostro incontro possa anche contribuire alla riconciliazione, là dove esistono tensioni tra greco-cattolici e ortodossi. Oggi è chiaro che il metodo dell’“uniatismo” del passato, inteso come unione di una comunità all’altra, staccandola dalla sua Chiesa, non è un modo che permette di ristabilire l’unità".
RispondiEliminaTornare all'unità non sarebbe il buon "metodo"? Un bel messaggio inviato al Russicum?
intanto sull'aereo ha già detto che dichiarazione comune non è né da intendersi in termini politici né sociologici ma pastorali, fatta da due vescovi.
RispondiEliminamauro
Gli ortodossi saranno anche scismatici, ma ci voleva un patriarca ortodosso per fare dire e sottoscrivere qualcosa di cattolico a questo papa.................
RispondiEliminaE' la "cosa" più cattolica -insieme alla Lumen Fidei" uscita con la firma di Francesco. Evidente comunque l'influsso "ortodosso": sia della chiesa d'oriente, sia di qualche redattore della chiesa d'occidente, evidentemente ancora "sul pezzo".
RispondiEliminaFrancesco ha firmato e si spera che l'abbia letta bene. Ovvero che si impegni a dire queste stesse cose ogni volta che se ne presenterà l'occasione, visto che sin qui ha spesso latitato.
Delle tre -a una lettura con il "metro di quaggiù"- l'una:
-o il vescovo di Roma ha compiaciuto soprattutto se stesso, perché con questa firma passa alla storia come "il primo etc etc" dopo mille anni, ridando slancio alle fanfare un tantino sottotono;
-oppure ha voluto compiacere Kirill, come avrebbe fatto con un Traettino, uno Skorka, un imam o la pastora che incontrerà a Lund (l'unico indigesto pare sia Bagnasco...), tanto a lui quel che importa è che tutti possano continuare per la propria strada, come un Pannella qualunque...
-oppure a Cuba è successo un miracolo, una specie di tornante di questo sconcertante periodo della vicenda cattolica nella storia.
Sarà il 33,3 o il 66,6 per cento?
Teniamoci lo 0,1% restante. C'è infatti anche il "metro di Lassù".
Le sorprese dello Spirito Santo spiazzano persino le pretese massoniche di pianificare la dissolvenza dei dogmi nella soluzione di potere con cui vorrebbero adorare se stessi, ma consegnandosi nelle grinfie del principe del mondo.
E in certi casi -ai piedi della croce- anche lo 0,1% non è poco.
Spiazza il sinedrio con Erode, spiazza Pilato con Tiberio, spiazza Pietro con Andrea...
Dove c'è Maria non c'è eresia. Ieri c'era. Speriamo che conti sempre di più, così che non sia mai in dubbio che l'unica salvezza è la croce di Gesù, vero Dio e vero uomo, che ci ha aperto con il suo sangue versato la porta del Cielo (Sua madre) per guarire dalle ferite del peccato, che nessuna legge degli uomini potrà mai "legalizzare".
Nel testo è chiarissima l'influenza ortodossa nel sottolineare i temi etici della vita, della la famiglia, la persecuzione dei cristiani in ogni dove e il secolarismo oppressivo. Tutti argomenti e valori non solo banditi ma avversati dalla chiesa bergogliana. Da cattolico in questo momento non ho il minimo dubbio a sentirmi più vicino protetto e tutelato dal Patriarca Kirill invece che dal Papa Bergoglio schierato con tutta la sua chiesa dall'altra parte. Infatti da parte di Bergoglio sono subito seguite gesuitiche puntualizzazioni aggiranti.
RispondiEliminaMiles
Un testo nel quale, in una prima lettura, mi sembra preponderante l`influenza del Patriarca Kirill, anche se non mancano le sottigliezze "diplomatiche" i paragrafi sulla famiglia, sul matrimonio e le altre forme di convivenze, l`aborto, "la voce del sangue di bambini non nati grida verso Dio", le procreazione medicalmente assistita, l`eutanasia, sono chiari e espliciti, niente giri di parole o confusione.
RispondiEliminaStessa forza e chiarezza nel ricordare le radici cristiane dell`Europa, pur concedendo, diplomazia oblige, la sua parte alle diverse "identità religiose" l`appello è chiaro "ai cristiani dell’Europa orientale e occidentale di unirsi per testimoniare insieme Cristo e il Vangelo, in modo che l’Europa conservi la sua anima formata da duemila anni di tradizione cristiana."
Ancora chiarezza e forza nel ricordare la persecuzione dei cristiani nel Medio Oriente e in Africa, l`esodo massiccio "dalla terra dalla quale cominciò a diffondersi la nostra fede e dove essi hanno vissuto fin dai tempi degli apostoli", imartiri che preferiscono la morte all’apostasia di Cristo.
Sorvolo invece sul paragrafo 2 laddove si parla di Cuba e dove i due "leader religiosi" si rallegrano che la fede cristiana stia crescendo in modo dinamico nell`America Latina.
RispondiElimina" intanto sull'aereo ha già detto che dichiarazione comune non è né da intendersi in termini politici né sociologici ma pastorali, fatta da due vescovi."
Embè Mauro...quando dicevo che la dichiarazione porta sopratutto l`impronta del Patriarca russo, perchè stupirsi che Bergoglio ne relativizzi la portata, "riducendola" ad una dichiarazione pastorale?
Non erano forse due vescovi ad incontrarsi?
Su pagina FB di Padre Spadaro è postata la dichiarazione resa da Bergoglio sull'aereo, come dicono Mauro e Luisa è chiara la sua volontà di ridurne la portata. Da notare che dice proprio " quando si tocca la secolarizzazione e i temi bioetici è solo pastorale non politica" e ti pareva....
RispondiEliminaAntonino
Scommessa: non ho dubbi che El Papa con le dichiarazioni si rifarà abbondantemente in Messico e in volo con gli amati giornalisti dei Poteri Globali.
RispondiEliminaMiles
Siamo proprio messi male se si esulta perché il Vicario di Cristo accetta di dire banalità del genere, nel senso che dovrebbe essere più che scontato che la vita va rispettata, e le famiglie sono solo quelle che Dio ha indicato. E oltretutto deve pure giustificarsi, dicendo che si tratta solo di chiacchiere tra due vescovi. Poveri noi!
RispondiEliminaPotrebbe sembrare che il patriarca avesse finalmente convertito Bergoglio al Cristianesimo. Non ci credo. Bergoglio è ortodosso con gli ortodossi, luterabo con i luterani, abortista con gli abortisti, pro-vita con i pro-vita, comunista con i comunisti, capitalista con i capitalisti, ateo con gli atei. Solo non è mai cattolico, neanche con i cattolici.
RispondiElimina
RispondiElimina@ Un testo che dice in sostanza sempre le stesse cose, gia' dette o viste, e che tira via su alcuni punti.
1. A cominciare dall'affermazione che il matrimonio e' inteso allo stesso modo da cattolici e ortodossi. E' falso, dal momento che gli "ortodossi" ammettono il divorzio, il che la dice lunga sulla differenza. Cosi' si ingannano i fedeli. O no?
2. Si spendono ampie parole sulla persecuzione dei cristiani in Medio Oriente e NordAfrica, finalmente, ma si tace il nome del persecutore: mai si nomina l'Islam terrorista e omicida, che e' il vero persecutore materiale. Il persecutore resta anonimo.
3. Si incitano giustamente i cristiani a reagire contro il secolarismo sempre piu' aggressivo dell'Occidente ma nello stesso tempo si dice che tale reazione deve avvenire in nome della "dignita' dell'uomo" e della "liberta' della persona", anche "religiosa" e' ovvio. Ma questi non sono valori per i quali il Vangelo ci incita a testimoniare Cristo contro il mondo "regno del Principe di questo mondo". Sono pseudovalori laici adottati dal Vaticano II, che inquinano la dottrina e la pastorale della Chiesa da 50 anni.
4. La denuncia dell'attacco terrificante alla famiglia naturale e' debole. Si condannano l'aborto, l'eutanasia: bene, ma queste condanne si devono dare per scontate (se non ci fossero nemmeno queste...).
5. Siamo sempre nella retorica della "Chiesa dei poveri": si giustifica incondizionatamente la c.d. "emigrazione", in modo del tutto acritico ed irresponsabile.
Ci sarebbe altro da dire ancora. IN ogni caso la conclusione puo' esser a mio avviso una sola: e' la solita "pappa del cuore" ecumenica, con spruzzi di "teologia della liberazione", sottoscritta a quattro mani. La "Chiesa ortodossa", in realta' setta scismatica ed eretica, non sembra star tanto meglio della Chiesa cattolica attuale, a parte la conservazione di una liturgia ancora fedele alla Tradizione. PARVUS
Vedendo le immagini, prima di leggere il testo, ho pensato:" Grazie, Kirill, che non ti sei vestito in pompa magna, come quando uffici il Natale o la Pasqua, cosicché in VdR non sembrasse il domestico in vestaglia!".
RispondiEliminaPoi ho letto: anche a me pare forte l'impronta ortodossa, ma in questo caso meno male. E temo che il passaggio sulle varie esperienze religiose e su Ccuba e l'America latina sian stare volute da Bergoglio o chi per lui, per dare un'impronta meno "ortodossa".
A proposito del "politico": ma non sa che tutto ciò che riguarda l'uomo, in particolare il cittadino, è politica( cfr Aristotele)? e poiché il Cristiano vive qui nella Citta' terrena, in attesa di guadagnarsi la Citta' celeste, non può non occuparsi, o comunque di parlare, di "politica"?
Momento " storico", il primo papa che... certo questo adula il suo spirito e lo compensa di rospi ingoiati in passato, ma l'incontro è molto più importante per Kirill, in vista del prossimo Sinodo panortodosso, il primo da secoli. Kirill ha un peso sempre maggiore, e non vorrei che, accantonato per un momento il problema di Roma e di chi è il capo della Chiesa universale, si arrivasse a decidere che intanto il Capo dell'Ortodossia è il Patriarca di Mosca, la III Roma.
Ttra il loro incontro e l'annuncio di un tentativo di tregua in Siria, la Russia , cioè Putin, ha nuovamente spiazzato e messo all'angolo
Obama e la sua clique, la peggiore della recente storia americana.
Vedo male la Clinton.
Se a Washington, New York e Londra leggono la dichiarazione congiunta come la leggo io, Kirill up, Bergoglio down, aspettiamoci la comparsa di articoli sempre più critici verso il VdR.
Time is running out fast for their man ( = il tempo sta velocemente finendo per il loro uomo...).
Rr
PS: Galantino ha letto ?
Rr
Puntualizzazione per Nicola L. (Anonimo ore 8.29)
RispondiEliminaQuando gli ortodossi parlano di "Chiese", intendono le Chiese territoriali (russa, greca, antiochena, bulgara ecc.). LA Chiesa è per loro UNA, SANTA, CATTOLICA ed APOSTOLICA. La Chiesa è per loro tutto il popolo di Dio, il Corpo mistico di N.S.G.C., di cui la gerarchia è solo una parte e non può, come in occidente, fare quel che gli pare. Il Capo della Chiesa è solo Gesù Cristo e non un presunto, nella Storia spesso presuntuoso, "vicario" contornato da un circolo di anziani signori chiamati "cardinali".
Dal punto di vista umano gli uni e gli altri hanno le loro miserie, però gli ortodossi hanno mantenuto integra la Fede professata per quasi un millennio, mentre i romani d'occidente hanno cambiato tante cose e trasformato per conto loro delle opinioni teologiche in "dogmi". In più si sono resi colpevoli - da Carlo Magno in poi - di gravi crimini (inquisizione, genocidio dei catari, crociata del 1204, stermino delle popolazioni autoctone in Sud America ed altri ancora). Questi crimini non furono abusi di singole persone, ma sempre autorizzati in alto loco, spesso con tanto di bolla papale. I figli degeneri di Roma, i cd. Protestanti, non furono migliori.
Se veramente l'Antica Roma volesse riconciliarsi con la Chiesa d'Oriente, dalla quale si distaccò, dovrebbe fare pubblica ammenda ed accettare una libera e paritetica discussione riguardo ai "nuovi dogmi" del secondo millennio. Questo non lo farà Papa Francesco, perché a lui la teologia non interessa.
Ma adesso che torna dal Messico cosa si inventerà per stare sulle prime pagine dei giornali? E per fortuna che nel 2002 Magister descriveva Bergoglio:timido,schivo,di poche parole ,non è tipo da concedersi al pubblico.....O magister si sbagliava allora oppure il potere gli ha dato alla testa. bobo
RispondiEliminaAlcune piccole considerazioni a Tralcio dico nessun miracolo a Cuba, ho letto con attenzione e mi è parso un discorso sul generico andante rispetto ad alcune questioni, ma soprattutto ho notato la totale assenza della CC di cui si parla di sguincio e solo rapportandosi al primo millennio e questa la dice lunga, a me l'unico punto concesso al vdr pare il 17,oltre al fatto cui lui tiene di più, come l'amato Paolo VI, è il primo ad incontrare un patriarca ortodosso Atenagora allora e ora Kirill, che, sia detto per inciso, da anni veniva a Roma a dialogare con Papa Benedetto, ma questo non si può dire, per il resto è uno spottone alla riunione di tutte le chiese ortodosse ivi inclusa la greca che vede la Russia come fumo agli occhi, sorvolo sulla questione ucraina per carità di patria, vorrei sottolineare che prima e dopo l'avvento del comunismo i più perseguitati sono stati i cattolici, preti e fedeli, e tante le chiese distrutte e poi dopo la perestroijka riadattate ad ortodosse, ripeto, altro calabraghismo traettiniano da parte del vdr che mai leggerà un documento così lungo e andrà avanti per la sua strada, infischiandosene, le chiavi le ha già consegnate un po' a tutti in giro, restano i messaggi politici e i soliti noti da infamare, lui è italo argentino, vendicativo e presupponente e a questa età non cambierà di certo, auspichiamo un pronto intervento del padrone della vigna che questi cinghialoni hanno reso irriconoscibile, se scorretto leggere e passare oltre. Lupus et Agnus.
RispondiEliminaora leggo che è stato un crimine istituire la "Congregazione della sacra romana e universale Inquisizione" anche detta Sant'Uffizio...meglio la svuotata Congregazione per la Dottrina della Fede che ne ha preso il posto?
RispondiElimina
RispondiElimina@ Anacleto, un concentrato di odio anticattolico, tipico degli "ortodossi", scismatici ed eretici.
--Gli "ortodossi" hanno mantenuto integra la loro fede da un millennio, eresie ed errori vari compresi. Questi sono i fatti, che non c'entrano con la presente crisi della Chiesa cattolica.
-- Il Beato Pietro fu nominato espressamente suo Vicario in terra da Nostro Signore Gesu' Cristo risorto, davanti agli altri Apostoli ("pasci le mie pecore"). Non facciamo come Lutero, che ignorava bellamente tutte le parti dei Vangeli che contraddicevano le sue eresie.
--Sono stati gli "orientali", i bizantini a separarsi dalla Chiesa cattolica, non la Chiesa cattolica da loro.
--Crimini ed efferatezza di capi cattolici. Il Papa non c'entrava per nulla, in ogni caso.
La disgrazia della Crociata del 1204, che conquisto' Costantinopoli, fu dovuta soprattutto ai Veneziani, da tempo in lotta con Bisanzio, con la complicita' di alcuni principi francesi. Il Tribunale dell'Inquisizione non era un crimine, era un tribunale regolare, che applicava le leggi del tempo; definirlo un crimine significa non conoscere gli ultimi e piu' obiettivi studi sull'argomento. Il genocidio dei catari fu certamente una brutta pagina, la cui colpa e' pero' soprattutto dei catari, una setta infame, indifendibile, distruttrice della morale e di ogni vera religione e che si stava consolidando in un vero e proprio Stato, non privo di aggressivita' verso i cattolici. Le stragi nel Sud America (dovute anche alla rivincita dei popoli crudelmente sottomessi, p.e. dagli Aztechi) non sono certo imputabili al Papa. Fu proprio la Chiesa invece ad adoperarsi al massimo a favore degli autoctoni, con ripetuti interventi, l'ultimo dei quali e' quello delle Reducciones dei Gesuiti in Paraguay.
--Senza Costantinopoli capitale dell'impero, scaturita dal nulla per motivi strategici, non ci sarebbe mai stata una "chiesa d'Oriente". E difatti i "patriarchi ortodossi" sono sempre stati succubi, in generale, del potere politico, che comunque si considero' sempre in diritto di intervenire pesantemente nella religione. Ai tempi del Concilio di Firenze (1439), il capo della chiesa russa era nominato dal Patriarca di Costantinopoli e fu Isidoro, superiore del convento di S. Demetrio a Costantinopoli. Nel 1441 Isidoro torno' dall'Italia (da Ferrara e Firenze) come cardinale e legato apostolico della Russia. Il capo dello Stato moscovita, principe Vassili II, interruppe la Messa con la forza e caccio' Isidoro perche' aveva pregato per il Papa e letto il decreto di Unione con Roma. V. fece arrestare Isidoro e lo rinchiuse in un monastero. Poi, convocato un sinodo di vescovi "ortodossi" proclamo' la decadenza del metropolita Isidoro "e respinse in nome del popolo russo l'unione progettata con Roma" (N. Brian-Chaninov, Storia di Russia, or. fr. 1929, tr. it. 1940, Garzanti, pp. 92-96). HISTORICUS
Se veramente l'Antica Roma volesse riconciliarsi con la Chiesa d'Oriente, dalla quale si distaccò, dovrebbe fare pubblica ammenda ed accettare una libera e paritetica discussione riguardo ai "nuovi dogmi" del secondo millennio. Questo non lo farà Papa Francesco, perché a lui la teologia non interessa.
RispondiEliminaL'Antica Roma, Anacleto, è la Chiesa Una Santa Cattolica Apostolica Romana, che ha definito quella ortodossa "Chiesa sorella", ma che non deve fare nessuna pubblica ammenda (lo scempio di quelle fatte finora senza alcun ritegno feriscono noi ma non la sua essenza). L'unità può essere solo frutto del "reditus" degli scismatici d'Oriente. E' bene pregare anche per questo. Poi il cuore di ogni fedele lo conosce e giudica solo il Signore.
Anacleto: qualche puntualizzazione: a me va bene tutto, ma non facciamo i furbetti:
RispondiElimina- sul "genocidio dei catari" e sull'inquisizione, vediamo di non ripetere le solite banalità illuministe: basta rileggersi una dei testi di LUigi Firpo, storico dell'inquisizione agnostico, per non ripetere certi stantii luoghi comuni, oppure "Elogio dellInquisizione" di J.B. Giroud. Sull"sterminio" delle popolazioni precolombiane, che c'entra la chiesa che si è sempre battuta per proteggerle?? Pio II, Eugenio IV (sicut dudum), Paolo III (Sublimis Deus) per non contare i vari missionari che hanno sempre condannato lo schiavismo e le violenze contro gli amerindi; non è un caso che gli indios in sud America siano sopravvissuti... Anche nel mondo ortodosso poi, non sono mancati pogrom, persecuzioni, collaborazioni con regimi comunisti per eliminare i "concorrenti" cattolici (vedi Romania ecc...). Per cui, concludendo, a me va benissimo che lei sia ortodosso e abbia idee divergenti da noi, io stesso ho stima dell'ortodossia e mi trovo più in sintonia con Kirill che con certi vescovi nostrani, ma evitiamo il gioco stucchevole e poco corretto di usare le vulgate illuministe storiche truffaldine e parziali come clava contro gli altri, non ha senso...
John
Lupus,
RispondiEliminalui è italo-argentino e piemontese. Detto tutto.
Quali fonti hai per dire che Cirillo s'incontrava con Joseph ?
RR
Ad Anacleto et a.:
RispondiEliminala Madonna ha chiesto di pregare e consacrare la Russia, apparendo a Fatima. Non è apparsa a Nijni Novgorod per chiedere di pregare e consacrare l'Italia e Roma.
RR
@ Parvus
RispondiElimina1. A cominciare dall'affermazione che il matrimonio e' inteso allo stesso modo da cattolici e ortodossi. E' falso, dal momento che gli "ortodossi" ammettono il divorzio, il che la dice lunga sulla differenza. Cosi' si ingannano i fedeli. O no?
Però in fondo in fondo da qualche mese, dopo l'introduzione dei due famigerati motu propria, la differenza non è poi più molta: il cattolicesimo si è molto avvicinato ecumenicamente all' "ortodossia".
Loro hanno il divorzio "ortodosso", noi il "divorzio cattolico"
Molto umilmente voglio far notare che si parla di matrimonio ma non di indissolubilità del matrimonio..."Quello dunque che Dio ha congiunto, l'uomo non lo separi".
RispondiEliminaRr esistono decine e decine di foto, partecipava alle mese pontificie, insieme con Hilarion, si era parlato persino di un incontro da tenersi a Ravenna, che sempre meglio di Cuba (visto el maricon baciare il crocifisso?)è sempre, ma c'era Alessio credo come patriarca e lui detestava Wojtyla e preferiva tenersi basso.......perché poi di questo incontro, baci, abbracci e cotillons, chi ne è uscita alla grande è la chiesa ortodossa russa che aspira ad inglobare tutti gli ortodossi, non certo la cattolica, come ho letto su un blog : Il vdr ha firmato, certo, era lì, che altro poteva fare?
RispondiEliminarr
RispondiEliminaKiril veniva spesso a Roma ( e anche a Bose da Bianchi) quando non era ancora Patriarca
Laura
Se veramente l'Antica Roma volesse riconciliarsi con la Chiesa d'Oriente, dalla quale si distaccò, dovrebbe fare pubblica ammenda ed accettare una libera e paritetica discussione riguardo ai "nuovi dogmi" del secondo millennio.
RispondiEliminawow, alla faccia non del dialogo ecumenico!
Questa cosa da una parte mi conforta, nel senso che non si può venire a ecumenici patti con chi non ne vuol sapere.
D'altra parte non posso che constatare amaramente che il cedimento da parte cattolica verso le posizioni "ortodosse" ormai è unilaterale e quindi inevitabile (vedasi cedimento cattolico verso il divorzio "religioso" "ortodosso").
Quando gli ortodossi parlano di "Chiese", intendono le Chiese territoriali (russa, greca, antiochena, bulgara ecc.). LA Chiesa è per loro UNA, SANTA, CATTOLICA ed APOSTOLICA. La Chiesa è per loro tutto il popolo di Dio, il Corpo mistico di N.S.G.C.
... cioè le comprende tutte, ...meno quella cattolica, alla quale manca forse solo di essere "territoriale"?
Magari prima di calar lezioni sul cattolicesimo bisognerebbe che all'interno dell' "ortodossia" si cominci a concepirsi in unità nel nome di Cristo (glielo impedisce la diversa territorialità?) piuttosto che guardarsi in cagnesco celebrando rigorosamente tutti separati ognuno nella propria chiesetta ricevuta troppo gentilmente in uso da quei cattivoni e presuntuosi di cattolici.
Forse che simili favori vengono ricambiati in paesi a maggioranza "ortodossa"? Questa mia domanda non è retorica o polemica, lo chiedo perché non lo so e veramente mi interessa saperlo.
Ad Anacleto ho ripetuto molte volte di non far interventi in favore dell'Ortodossia in un luogo, come questo blog, nel quale se lui fa una citazione immediatamente lo obbligheranno a stare in trincea e gli spareranno altre citazioni contro.
RispondiEliminaDa questo atteggiamento non se ne esce e non porta alcun frutto.
Padre Paisios, canonizzato recentemente e indiscutibilmente santo, seppur aveva chiare tutte le cose affermate da Anacleto e avesse il dono di poter leggere nei cuori e di comunicare con Cristo stesso (gli innumerevoli fatti della sua vita lo dimostrano), evitava queste discussioni.
Ad un monaco cattolico diceva: "Siate sempre più dei buoni cattolici ed è su questa via che ci incontreremo".
"Buoni cattolici" per san Paisios l'atonita significava cercare il contatto con il Signore, cercare le tradizioni più autentiche, avere un atteggiamento di carità e di verità al contempo, evitare le acrimonie, ecc.
Dal momento che Anacleto prosegue su un piano differente mi fa capire che ama fare come il gatto che gioca con il topo... gioco che alla fine stufa moltissimo da entrambe le parti.
Io mi limito, al più, a riportare la palla al centro quando vedo che la storia viene troppo violentata e pure questo è molto difficile che venga capito. Figuriamoci il resto!
Di tutte le discussioni qui postate mi piace sottolinearne una in cui si dice che il patriarca russo, per quanto ortodosso, ha parlato molto più cattolicamente di Bergoglio. È questo l'essenziale. Il resto lascia il tempo che trova...
Il dogma dell’infallibilità papale fu definito da Pio IX° nel 1870 con la costituzione dogmatica Pastor Aeternus, dopo aver convocato e con l’assenso del concilio Vaticano I°:
RispondiElimina« Perciò Noi, mantenendoci fedeli alla tradizione ricevuta dai primordi della fede cristiana, per la gloria di Dio nostro Salvatore, per l’esaltazione della religione Cattolica e per la salvezza dei popoli cristiani, con l’approvazione del sacro Concilio proclamiamo e definiamo dogma rivelato da Dio che il Romano Pontefice, quando parla ex cathedra, cioè quando esercita il suo supremo ufficio di Pastore e di Dottore di tutti i cristiani, e in forza del suo supremo potere Apostolico definisce una dottrina circa la fede e i costumi, vincola tutta la Chiesa, per la divina assistenza a lui promessa nella persona del beato Pietro, gode di quell’infallibilità con cui il divino Redentore volle fosse corredata la sua Chiesa nel definire la dottrina intorno alla fede e ai costumi: pertanto tali definizioni del Romano Pontefice sono immutabili per se stesse, e non per il consenso della Chiesa. Se qualcuno quindi avrà la presunzione di opporsi a questa Nostra definizione, Dio non voglia!: sia anatema. »
(Pastor Aeternus, 18 luglio 1870)
Rileggendo il dogma mi chiedo anche se le chiese ortodosse che non credono (dunque si oppongono? basta non credere per opporsi?) a questo dogma, non credendo nel papato, siano anatema. E’ possibile aprire a qualcuno che fosse oggetto di anatema? non sarebbe una contraddizione?
Rimane poi dubbia almeno per me la questione se anche il Concilio è infallibile. Qualche dogma lo afferma?
Grazie delle eventuali risposte
Trovo divertente questi "ortodossi" che vogliono "insegnare" ai cattolici sulla tradizione della Chiesa. Logo loro che nel primo millennio sono stati cesaropapisti, hanno rotto con il celibato sacerdotale, accetano il divorzio, fanno di ogni vescovi la "la catedra dell'unità", non accettano il primato Papale come i santi e patriarchi ortodossi del primo millennio, la tradizione dei Concili (Difficile immaginare come una Chiesa che ha celebrato 8 Concili Ecumenici nel primo millennio non ha avuto nessuno questione di fede da decidere e definire nel secondo), ecc vengono qui ci "insegnare" storia e la tradizione.
RispondiEliminaUn'altro viene parlare di un santo ortodosso, ma in questo senso parla più alto il sangue di S. Giosafat che è stato ucciso dai propi ortodossi scismatici.
Anonimo 13 febbraio 2016 15:47, qui se può leggere la testimonianza dei Santi e di Patriarchi ortodossi del "primo millennio" sul primato petrino:
RispondiEliminaJerusalem
St. Cyril of Jerusalem, Patriarch (363)
Our Lord Jesus Christ then became a man, but by the many He was not known. But wishing to teach that which was not known, having assembled the disciples, He asked, 'Whom do men say that the Son of man is?' ...And all being silent (for it was beyond man to learn) Peter, the Foremost of the Apostles, the Chief Herald of the Church, not using the language of his own finding, nor persuaded by human reasoning, but having his mind enlightened by the Father, says to Him, 'Thou art the Christ,' not simply that, but 'the Son of the living God.' (Cyril, Catech. xi. n. 3)
For Peter was there, who carrieth the keys of heaven. (Cyril, Catechetical Lectures A.D. 350).
Peter, the chief and foremost leader of the Apostles, before a little maid thrice denied the Lord, but moved to penitence, he wept bitterly. (Cyril, Catech ii. n. 15)
In the power of the same Holy Spirit, Peter, also the foremost of the Apostles and the key-bearer of the Kingdom of Heaven, healed Aeneas the paralytic in the name of Christ. (Cyril, Catech. xviii. n. 27)
St. Sophronius, Patriarch of Jerusalem (c. 638)
Teaching us all orthodoxy and destroying all heresy and driving it away from the God-protected halls of our holy Catholic Church. And together with these inspired syllables and characters, I accept all his (the pope's) letters and teachings as proceeding from the mouth of Peter the Coryphaeus, and I kiss them and salute them and embrace them with all my soul ... I recognize the latter as definitions of Peter and the former as those of Mark, and besides, all the heaven-taught teachings of all the chosen mystagogues of our Catholic Church. (Sophronius, Mansi, xi. 461)
Transverse quickly all the world from one end to the other until you come to the Apostolic See (Rome), where are the foundations of the orthodox doctrine. Make clearly known to the most holy personages of that throne the questions agitated among us. Cease not to pray and to beg them until their apostolic and Divine wisdom shall have pronounced the victorious judgement and destroyed from the foundation ...the new heresy. (Sophronius, [quoted by Bishop Stephen of Dora to Pope Martin I at the Lateran Council], Mansi, 893)
Stephen, Bishop of Dora in Palestine (645)
And for this cause, sometimes we ask for water to our head and to our eyes a fountain of tears, sometimes the wings of a dove, according to holy David, that we might fly away and announce these things to the Chair (the Chair of Peter at Rome) which rules and presides over all, I mean to yours, the head and highest, for the healing of the whole wound. For this it has been accustomed to do from old and from the beginning with power by its canonical or apostolic authority, because the truly great Peter, head of the Apostles, was clearly thought worthy not only to be trusted with the keys of heaven, alone apart from the rest, to open it worthily to believers, or to close it justly to those who disbelieve the Gospel of grace, but because he was also commissioned to feed the sheep of the whole Catholic Church; for 'Peter,' saith He, 'lovest thou Me? Feed My sheep.' And again, because he had in a manner peculiar and special, a faith in the Lord stronger than all and unchangeable, to be converted and to confirm his fellows and spiritual brethren when tossed about, as having been adorned by God Himself incarnate for us with power and sacerdotal authority .....And Sophronius of blessed memory, who was Patriarch of the holy city of Christ our God, and under whom I was bishop, conferring not with flesh and blood, but caring only for the things of Christ with respect to your Holiness, hastened to send my nothingness without delay about this matter alone to this Apostolic see, where are the foundations of holy doctrine.
Ci sono tantissime altre testimonianze sul Primato Petrino Cattolico dai Santi e Patriarchi Orientale in The Primacy of Peter,http://fisheaters.com/easternfathers.html. In queste testimonianze possiamo vedere come gli "ortodossi" hanno diventato la primazia di Pietro cattolica in una primazia di "onore". Cambiare la tradizione è una tradizione tra loro, perchè prima hanno introdotto il matrimonio sacerdotale, dopo il divorzio, hanno dato le chiave del cielo all'Imperatore, e è anche quella tradizione che ha aspettato la uscita dei legati papale per definire Constantinopoli la prima sede dell'oriente, contro la decisione ecumenica di Nicea che ha stabilito Antiochia. In questo punto se vede la menzogna dagli ortodossi posteriore, percchè dicono che Roma è stata la prima sede per raggione politica ma Antiochia non è stata scelta per questa ragione, e sì per essere stata una sede dove se è seduto Pietro!
RispondiEliminaper Lupus et Agnus, 11.23
RispondiEliminaIn effetti al "miracolo" hanno fatto riferimento alcuni solitamente ipercritici su ogni sillaba bergogliana, stupiti della "ortodossia" (cattolicamente parlando) del documento firmato ieri a Cuba.
E per quanto potesse essere una prospettiva auspicabile, la ponevo sempre nel 99,9% delle ipotesi fatte con le letture "di quaggiù"...
C'è da dire che il padre Paisios, al quale fa riferimento anche Pietro C. alle 14.49, riteneva che Atenagora fosse massone e anche su Kirill bisogna avere qualche riserva, essendo solito frequentare Bose... Intendo dire che ieri sera erano in due a "fare la storia" e la loro storia vede sempre far bella figura Enzo Bianchi.
Dunque tutta l'enfasi sulla "cristianità" del documento scaturito firmato dopo l'incontro e necessariamente scritto e concordato da tempo, si può scontrare con una bazzecola, una robetta da nulla, che si può trovare nel breve racconto di Vladimir Sergevic Solovev.
Egli scrisse che si sarebbe visto ogni genere di portenti, di segni e prodigi pieni di menzogna, ogni sorta di empio inganno per coloro che vanno in rovina perché non hanno accolto l'amore della verità per essere salvi. In fondo l'uomo iniquo ragiona così: Cristo ha portato la spada, io porterò la pace. Io sono meglio di Lui... Cristo è un precursore, "un'utile premessa", ma sono io a purificare il suo messaggio da ciò che sarebbe indigesto all'uomo d'oggi". E' la "bagnacauda" della piana vercellese... La verità portata da Cristo divide? Separa troppo nettamente il bene dal male? La verità dalla menzogna? L'inferno dal paradiso? Il matrimonio naturale dagli altri "amori"? L'adorazione a Dio dal volontariato solidale? Maria Vergine ("inadeguata") da Emma Bonino (che ci ha spiegato l'Africa)?
Un bel dialogo frulla tutto e lo serve sulla tavola della pace...
E il cristianesimo, da rivelazione di Dio, l'incarnazione, l'assurdità della croce, la sfida della vita dopo la morte, diventa un bel carnet di "valori" esitabili sui mercati del mondo.
Da questo rischio cattolici e ortodossi debbono guardarsi.
Dal pastoralismo che stride con la dottrina e non detta legge, ma accetta leggi che sentenziano lecito il peccato, il cristiano deve guardarsi.
Saremmo applauditi nei salotti, dagli editorialisti e dai direttori delle testate giornalistiche corifee del principe, ma avremmo dato scandalo rinunciando allo scandalo di Cristo, che rimane indigesto ad ogni protagonismo che vorrebbe usarlo come scusa, per parlare d'altro.
Se c'è una simpatia per la (falsa) filantropia dei massoni non c'è simpatia per la mistica. Se si è esoterici, non si è rivolti a Dio. Se si adora la creatura, non si è rivolti al Creatore. Si può essere patriarchi o vescovi e firmare congiuntamente "facendo la storia"...
Ma a fare la storia è chi porta la croce. Gli applausi e le tattiche non appartengono a questa sequela.
La "pietra scartata" incombe sulla storia dei sedicenti "migliori". (Mt 21,44). Chi pensa di scartarla o evitarla, o vi si contappone, verrà a collisione.
L'anticristo crede al bene e anche in Dio, ma in fondo ama solo se stesso.
In tutto questo attendo la sorpresa.
Una soluzione da uomini "spirituali" e non "psichici", come ben distinguerebbe un buon ortodosso che non taciti la distinzione di San Paolo.
Un'altra distinzione, un'altra "lieve differenza" con la svendita della verità.
Lo 0,1%.
Anacleto,
RispondiEliminalei continua a proporre, sempre nella sua ottica, questioni ognuna delle quali richiederebbe una trattazione ponderosa, senza peraltro convincerla in ordine alla nostra visione delle cose.
Pertanto qui e adesso ce ne asteniamo e andiamo avanti...
Ed ecco il fuoco di trincea a cui ho accennato prima. Bisogna ringraziare Anacleto! Posso dire "ma che noia!"?
RispondiEliminaPietro C.,
RispondiEliminaci sono mille anni di divisione che ha seguito lo scisma della Chiesa d'Oriente. Possiamo meravigliarci della nostra incomunicabilità?
Certo, nel Signore, tutto si ricompone. Ma è necessario lasciarsi "assumere" alla Sua Altezza...
Mic, quello che è importante veramente è osservare le cose all'altezza del Signore perché solo da quell'altezza si può discernere l'oro dalla paglia.
RispondiEliminaI discorsi che invece qui si fanno sono talmente scontati che basta aprire un manuale precendente al Concilio Vaticano II e li si trova tutti.
È questo che è mortalmente noioso perché è la fotocopia della fotocopia della fotocopia, non è la lettura delle cose da un livello ispirato, l'altezza del Signore, appunto.
Di qui la guerra incessante e inutile (tanto tutto rimane com'è) tra chi, sullo stesso piano, si fa una guerra di trincea armato di citazioni come fossero palle di cannone.
Già una volta il Gederson di turno (perché non è solo lui) ha cercato di buttarmi in trincea ma questo metodo, al quale saprei tenere testa, mi ripugna assai perché è profondamente inutile.
Anacleto mi irrita un po' perché porta acqua al mulino di questo metodo, pur essendo persona intelligente e quindi provvista di un minimo di accortezza per non accendere fuochi inutili.
Per quanto riguarda i "mille anni di divisione" è un'affermazione che ho dipanato e in parte confutato in una risposta data ad un commento al mio ultimo post nel blog "traditio liturgica".
Se ci si arma di pazienza, si sa che la realtà è sempre insospettabilmente più complessa di quello che si crede! Un manualetto preconciliare non è fatto per certi dettagli e neppure lo voleva, d'altronde ...
Certo, nel Signore, tutto si ricompone. Ma è necessario lasciarsi "assumere" alla Sua Altezza...
RispondiEliminao lasciarsi "assumere" nella Sua kenosis redentrice.
Se ci si arma di pazienza, si sa che la realtà è sempre insospettabilmente più complessa di quello che si crede! Un manualetto preconciliare non è fatto per certi dettagli e neppure lo voleva, d'altronde ...
RispondiEliminaPietro C.
Di solito qui si parla a suon di Magistero e non di "manualetti preconciliari". E neppure si è necessariamente fermi al pre-concilio.
Proprio perché le costruzioni umane sono infinitamente complesse credo che sia inutile sperimentare le rispettive trincee.
Converrebbe fermarsi, invece, al fatto che la realtà è semplice in maniera disarmante... e arrendersi quando si sperimenta il proprio limite o quello altrui.
A dir la verità pensavo peggio,anche se siamo lontani anni luce da "una cosa sola col Padre ..." come vuole Gesù
RispondiEliminaMic, lei sa a chi mi riferisco quando parlo di "citazioni di manualetti"... Ognuno rappresenta la realtà a seconda del suo livello!
RispondiEliminaGrazie per le informazioni su Kirill a Roma e su chi frequentava. Che fosse un abile politico o politicante, fate voi, l'avevo già capito da un'intervista rilasciata alla TV russa al giornalista che preparava il documentario su Putin che anche Rete4 ha trasmesso (anche allora aveva la stessa mitra -almeno credo che sia una mitra il copricapo bianco che indossa, e che ricorda vagamente quello dei ghisa milanesi, senza alcuna offesa a Kirill).
RispondiEliminaRagazzi, non scaldiamoci. Lo dico anche ai filoortodossi che scrivono qui, e non si capisce ancora perché non si dichiarano apertamente ortodossi, non c'è nessun male, ma almeno si evita di spiegargli le cose in lungo ed in largo, mica facciamo proselitismo, noi laici cattolici, no ?. Per altro non si capisce perché se Roma andava bene per 1000 e più anni, poi, STOP, BASTA Vicario di Cristo e Successore di Pietro a Roma. Che poi non gli sta neanche bene che stia a Costantinopoli visto che lo vogliono a Mosca ! Ma la divisione non è segno del Demonio ?
E' una dichiarazione congiunta fatta di tante parole, ma pochi, anzi ZERO fatti. Non s' indice un Concilio comune per rivedere le questioni teologiche che separano (e quando mai al VdR interessa la teologia, che non può capire?), né pratico-liturgiche, tipo, che so: rivediamo i calendari, facciamo coincidere Natale e Pasqua nello stesso giorno, adottiamo preghiere comuni, rivediamo la Messa e facciamo un rito unico, ecc.ecc.). Quindi, as usual, bla, bla, bla. Uno contento che sarà stato il primo ad incontrare il Patriarca di Mosca (che comunque NON è almeno per ora il Capo dell'Ortodossia), e quindi di aver posto un'altra pietra per la Nuova Religione Mondiale del NWO, l' altro contento di aver fatto capire agli Uniati che non c'è più trippa per gatti (idem agli altri Ortodossi) ed ai Cristiani in Medio Oriente che l'unico che si preoccupa veramente per loro, è lui (ed il devoto Putin). Quindi, please, diventate ortodossi.
RR
RispondiElimina@ Le affermazioni singolari di PIetro C.
- Nel rispondere alle assurdita' velenose di Anacleto non si tratta di "contrapporre citazioni a citazioni" ma semplicemente di mettere i puntini sulle -i cioe' di far vedere tutta la falsita' di certe affermazioni e argomentazioni.
- Queste "citazioni", secondo lei, verrebbero dai "manualetti preconciliari", dai quali su questo blog si ricaverebbero in genere stucchevolmente gli argomenti per replicare, in certe polemiche. Quelli che lei chiama "manualetti preconciliari" sono gli insegnamenti del Magistero sino al Vaticano II, escluso per i noti motivi. Se per lei quegli insegnamenti sono solo "roba da manualetto" la compiango, mi creda. Anche i neomodernisti fanno affermazioni simili. Che significa poi buttare a mare i "manualetti preconciliari" e "osservare le cose all'altezza del Signore"? Non significa niente, a mio modesto avviso, e' solo una frase buttata li'. Forse le converrebbe dare una ripassatina ai "manualetti preconciliari". historicus
@ Pietro C.
RispondiElimina... e non di "manualetti preconciliari"
Ma Lei, Pietro C, appena un attimo fa non stava dando buoni consigli al Suo correligionario Anacleto?
"Che significa poi buttare a mare i "manualetti preconciliari" e "osservare le cose all'altezza del Signore"? Non significa niente, a mio modesto avviso"-
RispondiEliminaGrazie della sincerità e grazie davvero per questa sua spontanea confessione ma già da molti anni ho capito quanto sto per dirle. La fine della mistica o il suo tollerato ghetto, è la cosa più riprovevole ma è un dato di fatto nel nostro contesto. Se non fosse così per lei sarebbe chiarissimo o non dovrebbe essere così difficile capire che significa "osservare le cose all'altezza del Signore".
Viceversa "non significa nulla" quando la punta più alta del Critianesimo si acceca inconsapevolmente e, come una finestra verso il cielo, viene murata. A quel punto ci si servirà della luce di una candela che, piuttosto che nulla, è qualcosa ma non può essere paragonata alla luce del sole, neppure a quel raggio che filtra attraverso una finestra.
Rendere il Cristianesimo una composizione di sole citazioni da manualetto (pur belle che siano) è una miseria, in tal senso, ed è, qui sì!, cosa da compiangere assai.
A questo punto pure Dio diviene un'idea e allora si può essere assai prossimi all'idolatria.
Ecco perché diverse risposte che leggo qui mi annoiano mortalmente.
Pietro C.
RispondiEliminaquesto suo ulteriore richiamo alla mistica (come se, per il fatto che non si parla prevalentemente di mistica la si escluda o la si sottovaluti), che torna nonostante precedenti precisazioni, mi pare faccia parte di un suo personale pregiudizio per la ragionevolezza, che non è razionalismo. L'esercizio della ragione è altrettanto importante quanto quello della contemplazione.
Ancora una volta interromperò una inutile diatriba che, al solito, non ci porta da nessuna parte.
RispondiElimina@ Se le "risposte" che diamo noi la "annoiano mortalmente", chi la obbliga?
Caro Pietro C., se lei prova una "noia mortale" alle nostre risposte in questo blog, si astenga dal frequentarlo. Gliel'ha forse ordinato il medico di venirci a leggere? Certo la noia e' una brutta compagnia, trapassa facilmente nella melancholia, quella che viene dal demonio. O forse ne e' addirittura una manifestazione. Occhio, dunque! Lo dico nel suo interesse.
Di questa sua ultima risposta, lo confesso, ho capito poco. Sara' per mia colpa. Di che "finestra mistica" sta parlando? Azzardo un'interpretazione e poi chiudo. Forse lei e' un adepto della spiritualita' per l'appunto "orientale", bizantina e bizantineggiante, quella che ha ricamato e ricama in tutti i modi dall'eresia del rifiuto del Filioque. Creda a me, riprenda "i manualetti" di cui sopra, lo dico per il suo bene. Historicus
"Ecco perché diverse risposte che leggo qui mi annoiano mortalmente."
RispondiEliminaE allora perchè continua a leggerle?
Non metta a rischio la sua salute morale e spirituale:):)
Non tutti possono raggiungere i vertici della sua saggezza e delle sue conoscenze.
Mi sembra di intravedere una certa supponenza nei suoi interventi.
Con simpatia comunque.
Anche in tempo Quaresimale, anche di fronte a un evento tanto importante e fausto quale l'incontro fra il Papa e il Patriarca moscovita, questo blog non cessa di effondere i suoi veleni.
RispondiElimina"Già una volta il Gederson di turno (perché non è solo lui) ha cercato di buttarmi in trincea ma questo metodo, al quale saprei tenere testa, mi ripugna assai perché è profondamente inutile".
RispondiEliminaPietro C, il metodo della polemica o della trincea, è il metodo dei Padri della Chiesa, questo non ripugna nè ai cattolici nè ai ortodossi e non è stato un metodo inutile (non siamo discepoli di Stuart Mill). In qualche modo nell'ultima volta che parliamo lei me ha risposto di una trincea, basta vedere il tono che ha risposto una questione che io ho sollevato in modo semplice dove ha detto nella prima frase:
"Qui basta conoscere la storia per avere una risposta".
E nell'ultima:
"Questa non è teologia, è storia di cui è bene tenere conto e non passarla sottogamba".
Come ha potuto vedere nei sucessivi commenti non sono stato imbecile (che me ha considerato nella tua risposta) di sollevare una questione teologica storica senza avere conto della propria storia. Se non me avesse risposto di una trincea credo che sarebbe un po più rispettoso al scrivere il tuo commento ma non è stato così. Dopo mi rispondere di una trincea e mostrare il suo odio verso il Papa in tuo post viene qui e dice che il metodo delle trincea gli ripugna? Una volta in più è difficile capirti!
Me domando:
Quale sarebbe il metodo che per te è utile?
Il metodo irenista sentimentale, come di quello religioso che te ha detto "guarda questi libri... Cristo viene per salvare l'uomo e tutti questi teologi invece di parlare di lui parlano solo del papa"? Anche questo modo di parlare del religioso non sarebbe una trincea?
Aprofittando il ricordo di ciò che ti hai detto il religioso, potrebbe dire per noi il nome di questi teologi che parlano solo del Papa e non parlano di Gesù? Perchè, come cattolico, io particolarmente non ho mai letto un teologo che parlasse solo del Papa.
"Rendere il Cristianesimo una composizione di sole citazioni da manualetto (pur belle che siano) è una miseria, in tal senso, ed è, qui sì!, cosa da compiangere assai".
RispondiEliminaQuesta è stata la stessa accusa della Nouvelle Theologie al Neotomismo, ma purtroppo il proprio Concilio Vaticano II ha diventato un manualetto...
All'Anonimo troll 20:08
RispondiEliminaIl veleno è tutto suo. Argomenti, nada de nada....
Visto che i tentativi di leggere le vicende "da lassù" stanno provocando la divisione, provo a riallacciare l'attenzione ritornando alle faccende "di quaggiù".
RispondiEliminaAttorno al caos Siriano-Irakeno ci sono interessi contrapposti sia religiosi che strategico-economici. Il regime siriano ha visto finanziati e armati i propri oppositori da un mix di interessi dall'identità multireligiosa dei popoli abitanti negli Stati coinvolti, vicini e lontani.
Nella terra di nessuno tra Siria e Irak a un certo punto s'è formato un califfato.
Sanguinari tagliagole, abili comunicatori, venditori di petrolio... che qualcuno comperava e magari proteggendo la compravendita dai raid nemici.
Da noi tutti inorriditi nel temere le minacce di questi guerrieri e contemporaneamente tutti impettiti nel sostenere i ribelli anti-Assad.
Solo che poi si sono saldati gli interessi. E ci si è messa la Russia.
La quale, evidentemente, ha iniziato a bastonare gli imprendibili e misteriosi eserciti dei califfi, interrompendo i traffici che li finanziavano.
Ora pare che i califfoni siano stati malmenati e Assad stia vincendo la guerra sul suo suolo: guerra terribile, costata centinaia di migliaia di morti e milioni di sfollati. Per i cristiani, in Siria come in Irak, un dramma nel dramma.
A questo punto che succede? Che non sta perdendo solo il califfo, ma pure i suoi sponsor. E difatti ecco ammassarsi migliaia di uomini e mezzi sauditi (e del Qatar, e degli Emirati) e la Turchia (che è nella Nato e regola il rubinetto dei profughi verso l'Europa) a dirsi pronta a collaborare: azione di terra.
Kerry si arrabbia un po', perché nessuno lo ascolta: dopo aver "civilizzato l'Irak" e fatto disastri in Siria, adesso ce l'ha soprattutto con la Russia, che minaccia anche con il pasticciaccio ucraino e armando la Polonia.
Tutta l'Europa, all'unisono, parla male di Assad. Che "deve dimettersi".
In Russia si ammette che ci sono problemi con l'Europa. E pure con le migliaia di mezzi e uomini che si stanno ammassando in vista di un'azione di terra. Assad, rivitalizzato dalla cura russa ai Toyota dei califfi, pare ancora capace di difendere il territorio.
Attorno al quale si agitano Turchia e Iran e fibrilla già il Dipartimento di Stato... E poi c'è chi rischia in ogni caso, essendoci instabili pure il Libano e l'Egitto: a Tel Aviv si gioca a scacchi come a Mosca.
Di tutto questo credo che si abbia avuto fretta di parlare.
I cristiani mandati da Usa ed Europa (cattolici e protestanti) potrebbero trovarsi a sparare contro i cristiani ortodossi russi. E gli sciiti sparano già contro gli sciiti. E poi ci sono un sacco di atei che fanno un mare di affari, tra armi e petrolio.
Vuoi che Kirill non abbia detto qualcosa da parte di Putin?
Qui sta per deflagare una polveriera, e non contiene solo polvere da sparo... C'è molto uranio. E poi altra roba nera che brucia.
Senza contare la puzza di zolfo che sale dall'inferno quando è satana a scrivere la sceneggiatura e a posare le terga sulla sedia del regista...
L'Iran dice al gruppo: non ci provate.
Condivido la realistica analisi di tralcio. E mi preoccupo ancor di più al pensiero delle "strane" alleanze del vdr....
RispondiEliminaI nemici della Siria cercano l'escalation mondiale
RispondiEliminaI media occidentali sono troppo impegnati a mostrare le immagini di chi fugge dall’intensificarsi degli scontri a nord di Aleppo (spesso, a fuggire sono i ribelli sunniti con famiglia al seguito – quel genere di “ribelli” che non si fa scrupolo a decapitare i cristiani).
Secondo diversi analisti di sicurezza, fra cui Mark Sleboda, ora le forze nemiche della Siria hanno al massimo un mese prima che l’Esercito siriano e i curdi – con l’aiuto dei precisi raid aerei russi – chiudano il confine con la Turchia e liberino Aleppo dagli islamisti.
I giornalisti americani che accusavano la Russia di essere incapace di alterare le sorti del conflitto ora sono costretti a rimangiarsi tutto: «I ribelli siriani stanno perdendo Aleppo, e forse anche la guerra», intitolava un paio di giorni fa il Washington Post.
Le notizie sono così buone che è il caso di preoccuparsi: conosciamo i mandanti della strage siriana e sappiamo che non sono disposti a concedere una facile vittoria. Per quanto si voglia essere ottimisti – e l’articolo qui tradotto lo è certamente – il rischio di una trza guerra mondiale si fa sempre più immediato.
[...]
Solo alcuni giorni fa il Pentagono ha annunciato che quadruplicherà le spese per l’addestramento delle sue truppe in Europa così da «frenare una possibile aggressione della Russia», per dirla con le parole del Segretario della Difesa Ash Carter.
E mentre i fantocci europei ostentano le paranoie più oscene sul “nemico” russo, il nostro grande alleato – la Turchia – ha pensato bene di bombardare i cristiani che vivono in Iraq. Tra il 16 e il 17 gennaio le truppe turche hanno bombardato il villaggio di Sharanish, abitato da cristiani caldei e assiri. Non è la prima volta che succede, né sarà l’ultima. La Turchia può permettersi questo ed altro, e vantare l’impunità assoluta: è un Paese NATO, nonché la pedina ideale per eseguire le trame più oscure di Sion.
Non c’è esempio migliore di questo per dimostrare che l’Occidente è divorato dal suo interno da una bestia che inverte il male con il bene, che ci induce a calpestare con indifferenza chi dovrebbe essere il nostro alleato naturale.
http://www.effedieffe.com/index.php?option=com_content&task=view&id=326632&Itemid=135
Senza contare che Valls (non Navarro, ma il francese) sta gufando alla grande...
RispondiEliminaLa Corea del nord ha completato i suoi test.
La Cina tace, ma è più attiva che mai. Ha già "interiorizzato" i segnali mandati dai mercati alla sua borsa.
L'Italietta è in lotta a modo suo: Libia, sbarchi, banche (bail-in), spread e diritti civili a suon di canzonette e minacce a quei vescovi che ancora pensino che "io son ben qualcuno per dover giudicare"... In fondo il meglio della nostra politica sono la Bonino e Napolitano... Chi c'ammazza? Siamo al trentatreesimo piano...
RispondiEliminaInsomma, anche i turchi semplici scendiletto "di Sion". Peccato, rovinare una buona analisi con il consueto riferimento paranoico al "complotto giudaico" che governa tutto il mondo a bacchetta. Restando ai fatti finora accertati (stampa internazionale) non sembra che gli Israeliani abbiano aiutato le forze anti-Assad o l'Isis o cercato di ostacolare i Russi. Prima dell'intervento russo in Siria c'e' anzi stato un incontro ad alto livello tra russi ed israeliani, nel quale le due parti si sono date garanzie reciproche. A. R.
Dice Kerry che se Assad non rispetta gli impegni (a noi ignoti) la tregua cesserà e un'azione di terra, già pronta, potrebbe veder coinvolta la Turchia, ovvero la NATO.
RispondiEliminaFare pressione su Assad significa farle a Mosca.
La NATO siamo anche noi, e molti potrebbero essere scettici sulla necessità di svenarsi e morire per i sauditi ed Erdogan.
Ma se la lotta è al fanatismo che minaccia il nostro sedicente paradiso in terra, le nostre democrazie così esemplari, allora quella guerra, contro chi sostanzialmente il califfato lo sta spazzolando per bene, sarebbe necessaria.
Valls sta dicendo che sarà necessaria. Italianamente c'è chi farebbe gesti sdeguati. Cristianamente mi astengo dai gesti, ma annuso la puzza sulfurea. E riconosco chi ha scoreggiato.
non sembra che gli Israeliani abbiano aiutato le forze anti-Assad o l'Isis o cercato di ostacolare i Russi.
RispondiEliminaIl "non sembra" riferito allo stato di Israele, purtroppo sappiamo quanto abbia di sommerso. E non per essere complottisti antigiudaici, ma per aver avuto ripetutamente notizia di molte strategie sommerse in quel versante. Lo scenario è molto ingarbugliato e gli incontri ad alto livello, che ricordo bene, possono aver smussato certi spigoli del momento o forse significano altro. Chi può saperlo?
Certo che quel che abbiamo 'letto' nelle vicende recenti (Merkel-Erdogan con ciò che significa e che ne consegue, ad esempio) non può lasciarci tranquilli, sapendo che né i turchi, né i sauditi, né gli USA e tantomeno Israele hanno rinunciato alla loro guerra contro la Siria nell’ottica del “cambio di regime”, anche se al momento sono sotto scacco.
E' notorio e ci sono pure le foto che miliziani anti Assad feriti sono stati curati in ospedali israeliani, ricevendo pure la visita di Bibi. Basta fare un giro su Internet e leggere. Non e' complottismo, ma semplice buon senso: non si può pensare che qualcuno metta a ferro e fuoco la Siria, ed israele, che confina con questa e vuole prendersi il Golan, non si preoccupi di chi lo fa e perché, e cerchi di influenzare le cose a suo favore. I miliziani anti Assad sono sicuramente appoggiati, foraggaiti, paagti dagli USA. E gli USA fanno cio' ed Israele non ne mi sa nulla ?????
RispondiEliminaChe poi Bibi e Vladimir si incontrino ogni tanto e parlino, considerando l'elevato numero di Russi che vivono in Israele, e di Ebrei in Russia, nonché gli intrecci finanziario-economici, medico-scientifici e pure sportivi tra i due paesi, non meraviglia affatto. Bibi avrà chiesto che i Russi non bombardino " per sbaglio " il Golan, e Putin avrà chiesto che Israele non curi quelli che gli abbattono gli aerei.
Israele e Russia conoscono la real politik, Obama no.
Rr
La discussione sulle relazioni tra cattolicesimo e ortodossia è infinitamente complessa. Io ho il fondato sospetto che sul primato anche giuridico abbia "ragione" la Chiesa cattolica. Ci sono esempi che lo attestano, dei primi secoli. Sul "filioque" ho più dubbi, ma certamente non è una eresia.
RispondiEliminaQuel che mi solpisce è che questi due dogmi non furono mai contestati in Oriente, se non dopo lo scisma: sembrerebbe allora, questa contestazione, un poco pretestuosa. Già Toledo, secoli prima dello scisma, afferma la processione anche dal Figlio. Altro è dire che forse in qualche caso si è esagerato nell'applicarli: ad es., se è vero, quando il Beato Pio IX sostenne "la tradizione sono io". Ma il magistero è solo lo strumento tramite cui si interpreta la tradizione, che è divino-apostolica. Un certo temporalismo ed un certo psichismo, manifestatosi fin dal XII secolo, circa, hanno reso la Chiesa cattolica, per reazione, quel che è oggi, purtroppo.
Tuttavia, mi chiedo anche: come mai la Chiesa ortodossa ha mantenuto, più o meno , riti e dottrina del I millennio, mentre della chiesa cattolica attuale c'è da vergognarsi? La risposta, secondo me, sta nella libertà che ha avuto la seconda ha avuto, e che alla fine le si è ritorta contro. Con un'iperbole, si potrebbe dire che è stato meglio, rispetto a questa "libertà", il comunismo (in termini religiosi).
Sulla mistica: in effetti, a parte casi che non si conoscono, nel cattolicesimo essa sembra essere un bel ricordo.
Non condivido l'affermazione di Mic secondo cui la "ragione" è di pari importanza alla contemplazione: non si vedrà Dio con la ragione, in cielo.
Rimango cattolico, con molti dubbi, e con un immenso amore per la tradizione ortodossa, in specie russa. Non so voi, ma se fossi costretto a scegliere tra quel che si vede del cattolicesimo "à la" Bergoglio e l'oriente, non avrei un attimo di esitazione.
Buona domenica.
Potrebbe sembrare che il patriarca avesse finalmente convertito Bergoglio al Cristianesimo. Non ci credo. Bergoglio è ortodosso con gli ortodossi, luterabo con i luterani, abortista con gli abortisti, pro-vita con i pro-vita, comunista con i comunisti, capitalista con i capitalisti, ateo con gli atei. Solo non è mai cattolico, neanche con i cattolici.
RispondiEliminaParole molto intelligenti, e vere.
Gli "ortodossi" hanno mantenuto integra la loro fede da un millennio, eresie ed errori vari compresi. Questi sono i fatti, che non c'entrano con la presente crisi della Chiesa cattolica.
Questi non sono i fatti, ma un errore anche logico. Se gli errori supposti, del primo millennio, erano condivisi con i cattolici, anche la Chiesa romana errava?
Sul divorzio: non è vero che gli ortodossi "ammettono il divorzio", in generale. Lo consentono, e a rigore forse non si tratta nemmeno di "divorzio" in senso occidentale, in casi eccezionali, statisticamente minoritari. C'è una diversa concezione, in Oriente, della "legge". Non sto dicendo che essa sia migliore di quella romana, ma è più "flessibile". C'è ad es. la nozione di "epikeia". Ogni legge ammette una eccezione. Anche quella divina, in certi casi: ad es., "non uccidere" non significa non uccidere in assoluto, altrimenti la legittima difesa o la guerra difensiva sarebbero peccati mortali. "Porgere l'altra guancia": l'ha detto Cristo, quindi dovrebbe essere un assoluto. Invece la stessa interpretazione romana, pur considerandolo un precetto (personale, non politico), non considera peccato mortale una reazione proporzionata all'offesa, a fini difensivi.
Miracoli della Bellezza quando la fede è viva
RispondiEliminahttp://wdtprs.com/blog/2016/02/astonishing-new-church-in-russia/
RispondiElimina@ M. Toti equivoca
"Gli "ortodossi" hanno mantenuto intatta la loro fede da un millennio, errori compresi".
E' evidente che la frase "hanno mantenuto intatta la loro fede da un millennio" e' stata intesa come riferentesi al millennio dopo lo scisma, il secondo millennio, non il primo. Non e' questo che voleva dire chi l'ha usata, quella frase? Infatti, e'durante questo secondo millennio che ad un certo punto la Gerarchia cattolica ha subito una mutazione nella fede, si e' cioe' inquinata (negli ultimi 50 anni) con l'apostasia. INvece gli "ortodossi" non sono mai cambiati, fermi nelle loro eresie, in questo millennio.
In voi "filoortodossi" si nota l'astio verso il Primato di Pietro, a prescindere. E l'attrazione che provate per "l'ortodossia" non e' soprattutto di tipo estetico? Ah, le meraviglie della liturgia bizantina... Si potrebbe dire: siete vittime di uno spiritualismo estetizzante, una componente che c'e' sempre stata nella religione, anche nel Cristianesimo
(La troviamo p.e. anche in Proust, che si considerava a modo suo cattolico, nelle pagine, peraltro molto belle letterariamente, che dedica alle chiese, alle "chiese di villaggio", alla chiesa come luogo dello spirito).
La differenza tra un "consentire" il divorzio, che non sarebbe un "ammettere", non l'ho capita, lo confesso. Si tratta di una bizantineria che va oltre la mia portata di semplice cattolico romano.
Historicus
"Miracoli della Bellezza quando la fede è viva"
RispondiEliminaIn quanto in Russia se fa miracoli della Belleza, nella mia città vanno costruire la Cattedrale di Cristo Re dal progetto del comunista Oscar Niemeyer:
http://www.catedralcristoreibh.com.br/catedral.php
E' evidente che la frase "hanno mantenuto intatta la loro fede da un millennio" e' stata intesa come riferentesi al millennio dopo lo scisma, il secondo millennio, non il primo. Non e' questo che voleva dire chi l'ha usata, quella frase?
RispondiEliminaProbabilmente è così, non avevo inteso bene. Però, se si dice che essi sono "fermi alle loro eresie", allora ciò implica che le professavano anche nel primo millennio, quando la Chiesa era una. Questo sarebbe un problema, perché la Chiesa cattolica sarebbe stata una con eretici.
In voi "filoortodossi" si nota l'astio verso il Primato di Pietro, a prescindere.
Più di scrivere --forse lei non ha letto-- che sulla questione secondo me ha "ragione" la Chiesa cattolica, cosa dovrei fare? Questo è forse un atteggiamento filoortodosso?
E l'attrazione che provate per "l'ortodossia" non e' soprattutto di tipo estetico?
No. E se anche fosse, sempre meglio lo "spiritualismo estetizzante" che le bergogliate.
Ah, le meraviglie della liturgia bizantina...
Già. Nessuno infatti afferma "le meraviglie del novus ordo".
La differenza tra un "consentire" il divorzio, che non sarebbe un "ammettere", non l'ho capita, lo confesso. Si tratta di una bizantineria che va oltre la mia portata di semplice cattolico romano.
Se si prende la briga di studiare la questione, forse la capirà. Anche la teologia cattolica-romana --anzi più questa che quella ortodossa-- è, giustamente, ricolma di distinzioni che, ad occhio profano, potrebbero sembrare bizantinismi. A me pare che si possa fare una analogia, sul tema, tra il "tollerare" per "epikeia" una situazione non buona di per sè e l'"ammettere" un principio. Potrei sbagliare in questa distinzione: ma la prassi dell'ortodossia sul tema era quella anche nel primo millennio.
http://chiesa.espresso.repubblica.it/articolo/1350879
RispondiEliminaL'idea corrente è che nelle Chiese ortodosse si celebrino sacramentalmente le seconde e anche le terze nozze e si dia la comunione ai divorziati risposati. E questo in continuità con la prassi "di misericordia" della Chiesa dei primi secoli.
Ma la realtà è molto lontana da queste fantasie. Le seconde nozze sono entrate nella prassi delle Chiese orientali in epoca tardiva, verso la fine del primo millennio. E vi sono entrate sotto l'invasiva influenza della legislazione civile, di cui la Chiesa era esecutrice.
In ogni caso, le seconde e le terze nozze non sono mai state considerate un sacramento. Sono consentite in forme diversificate, più o meno larghe, nell'una o nell'altra area dell'ortodossia. Lo scioglimento delle prime nozze è quasi sempre per tali Chiese la semplice trascrizione di una sentenza di divorzio emessa dall'autorità civile.
Historicus,
RispondiEliminaIo me domando quale sarà il grado di autorità del Sinodo panortodosso:
Sarà un grado di "panautorità"?
RispondiElimina@ Si gioca sempre sull'equivoco concettuale, per il gusto di far polemiche sterili
-- Se si dice che gli "Ortodossi" sono rimasti a tutt'oggi fedeli alle loro eresie, venute fuori nel secondo millennio, dal loro scisma in poi, come si fa ad attribuire alla Chiesa cattolica una coesistenza con quelle eresie, dal momento che nel primo millenio ancora non c'erano?
-- Certo, la liturgia bizantina e' sicuramente preferibile quella del Novus Ordo. Ma chi ci va alla Messa NO? Io no di certo. In ogni caso: meglio la liturgia tradizionale della Chiesa, quella dell'Ordo Vetus, la vera liturgia cattolica, per chi e' cattolico romano. Del resto, non mi sembra che su questo blog abbondino i difensori del NO.
-- Sul divorzio: da quello che dice lei si vede che la prassi delle seconde nozze si e'affermata "verso la fine del primo millennio": dopo lo scisma con Roma? In concomitanza con esso? Anche se non sono un sacramento, le seconde e terze nozze non restano una pratica incompatibile con il vero matrimonio cristiano o no? Con la scusa che "non sono un sacramento", uno/una si risposa due o tre volte. Comodo, no, per chi ci tiene, a riposarsi? La prassi di sciogliere le prime nozze trascrivendo la sentenza di divorzio di una autorita' civile a me sembra un obbrobrio, dal punto di vista cristiano. Alla fine l'impressione e' questa: bizantinismi a non finire per fare i propri comodi. Historicus
-- Se si dice che gli "Ortodossi" sono rimasti a tutt'oggi fedeli alle loro eresie, venute fuori nel secondo millennio, dal loro scisma in poi, come si fa ad attribuire alla Chiesa cattolica una coesistenza con quelle eresie, dal momento che nel primo millenio ancora non c'erano?
RispondiElimina1) Io non ho attribuito nessuna coesistenza. Ho detto che se qualcuno dice che "rimangono fermi alle loro eresie" (nel secondo millennio), ciò significa che nel primo millennio erano già eretici. E nel primo millennio Occidente e Oriente erano in comunione. E' lei che fa e disfa. V. p. 2
-- Sul divorzio: da quello che dice lei si vede che la prassi delle seconde nozze si e'affermata "verso la fine del primo millennio": dopo lo scisma con Roma? In concomitanza con esso?
2) Io non dico niente. Riporto quel che riporta Magister, da uno storico di chiara fama. Ma scusi, poi, la matematica non è una opinione. Verso la fine del primo millennio è prima del 1054. Lei lo sa che l'unico monastero occidentale sul Monte Athos, detto degli Amalfitani, continuò ad operare senza problemi per almeno due secoli dopo lo scisma?
Anche se non sono un sacramento, le seconde e terze nozze non restano una pratica incompatibile con il vero matrimonio cristiano o no? Con la scusa che "non sono un sacramento", uno/una si risposa due o tre volte. Comodo, no, per chi ci tiene, a riposarsi?
In un certo senso lo sarebbe, ma è un uso molto raro. E comunque, se non sono un sacramento, in realtà uno non si risposa.
La prassi di sciogliere le prime nozze trascrivendo la sentenza di divorzio di una autorita' civile a me sembra un obbrobrio, dal punto di vista cristiano. Alla fine l'impressione e' questa: bizantinismi a non finire per fare i propri comodi.
Potrebbe essere così (anche se lei tace sull'interpretazione delle parole sul "concubinato" di Gesù): ma se la mettiamo sul piano morale, non è che la storia della Chiesa cattolica sia proprio inappuntabile.
E gli Uniati si sentono traditi.
RispondiEliminaEh, ragazzi, noi latini è da mo' che ci sentiamo cosi! ( cfr Tosatti oggi)
Rr
Nei commenti che precedono sugli ortodossi sempre la solita solfa. Basta con le diatribe inutili. La chiudo qui.
RispondiEliminaEh, ragazzi, noi latini è da mo' che ci sentiamo cosi!
RispondiEliminaAltro che se ci sentiamo traditi....
Credo che nella temperie in cui siamo bisogna aspettare che la tempesta passi, visto che non c'è nessuno che raddrizzi il timone. Nell'attesa, però, oltre che pregare, facciamo quel che possiamo per custodire, difendere e trasmettere il nostro tesoro. Nostro = per noi (pro bono nobis) ma anche nel senso di "per" nostro tramite.
Mic,
RispondiEliminaHai ragione sulla diatriba degli ortodossi, però è anche vero, che non è accettabile usare i più triti e ritriti falsi luoghi comuni della propaganda massonica e anticattolica smentiti da tutti gli storici più seri (su inquisizione, conquistadores ecc...) come ha fatto Anacleto per cui era necessaria una risposta: che poi questo venga da un fratello ortodosso che dovrebbe ripugnare ambienti e menzogne che hanno generato queste calunnie fa ancora più male. Altra cosa è la discussione come l'hanno impostata Toti o Pietro C. Che io posso non condividere ma che è fatta con rispetto e senza usare menzogne storiche come una clava. E questo lo dico da amico degli ortodossi e aggiungo anche che la dichiarazione comune (di cui il merito prevalanete va a Kirill) a me è piaciuta.
Un saluto Mic e grazie per lo spazio
John
Dal contegno, dalla serenità del viso, dalle parole, il Papa sembrava Kiril. Chissà, magari a causa di Kiril, il papa si converte, perché Kiril ha fatto dire (nel documento firmato) al Papa cose che il Papa fino ad ora non si era sognato di dire chiaramente(es. sul no al matrimonio omosessuale).
RispondiEliminaC'è da piangere a sentire tanti cattolici così disprezzati e derisi, parlo degli Uniati, quelli cioè che pur mantenendo il rito orientale bizantino, hanno negli anni deciso di tornare sotto Roma, non senza dolore e persecuzioni da parte di chi li circondava. Ora Kasper e banda dicono che l'Uniatismo è cosa passata, che non si vuole questo, che si può unire le chiese senza questo, cioè senza decidere di tornare a Roma, senza pertanto il martirio che comporta questo, senza la difficoltà, la persecuzione. Insomma ancora una volta chi ha fatto lo sforzo di seguire Gesù è un babbeo, i martiri sono babbei, gli uniati pure, meglio rimanere fuori dall'unica Chiesa e avere un bel dialogo, così si vive tutti felici e contenti senza troppe rinunce e troppi dolori. Ancora una volta beffati e derisi gli uomini di buona volontà.
RispondiEliminahttp://www.lastampa.it/2016/02/12/blogs/san-pietro-e-dintorni/papakirill-incontro-asimmetrico-EwkFz8oFNvlqD3837SxwFL/pagina.html
RispondiEliminaMolto interessante la prospettiva della Chiesa greco-cattolica ucraina.....
(al di là delle apparenze istituzionali, viene fuori un ritratto della Chiesa Ortodossa Russa filo-governativa non molto brillante. Le situazioni sono sempre enormemente più complesse di come possono apparire: da una parte Putin e la sua politica in certi fondamentali temi etici, a noi cattolici occidentali assediati dall'agenda laicista-massonica, appare senza dubbio encomiabile e quasi "un 'ultima speranza" in europa; dall'altra ci si rende conto che la chiesa ortodossa russa è comunque una chiesa "governativa". E la dichiarazione congiunta, gli "accordi", sembrano proprio andare nella direzione di "abbandonare" politicamente i cattolici ucraini nelle fauci russe, in nome dell'unità e del dialogo "tra cristiani". Non appare proprio il massimo della coerenza cattolica, ma semmai una sorta di "real-politik" vaticana che privilegia le ragioni diplomatiche, sacrificando le questioni più "fini", e di stretto principio e giustizia. Cose già viste del resto con Giovanni XXIII e paolo VI e la loro "ost-politik" che in qualche modo sacrificò all'"opportunità" la difesa della verità storica e degli stessi più veri e coraggiosi testimoni cattolici d'oltrecortina (card. Mindszenty). La stessa cosa sembra accadere oggi,con Francesco, o poter accadere, quanto alla questione cinese, ed alle generiche, entusiastiche dichiarazioni pro-Cina che sembrano mettere in secondo piano (o far sparire tamquam non essent) la realtà di una Chiesa fedele e perseguitata...Ma questo modo di agire è cattolico? E' conciliabile con le esigenze cattolicamente imprescindibili della "caritas in veritate"?
In proposito,una acuta riflessione di Magister di qualche mese orsono...
http://chiesa.espresso.repubblica.it/articolo/1351076
Quale dichiarazione comune? Dettata da Putin, sottoscritta da Kirill e vistata per conoscenza dal vdr che la ritiene una dichiarazione pastorale, che mai la leggerà e se l'è già dimenticata, vista la serie di castronerie che va dicendo in Mexico, sarà l'aria.......in pratica ha mollato i cattolici ortodossi che ne hanno subite di cotte e crude, Grecia e Cipro compresi, per un'unica chiesa ortodossa russa, questione politica, fuori dai denti a me Putin piace fino ad un certo punto, non fa i nostri interessi, fa i suoi e basta, vedrete quando gas e petrolio continueranno a rimanere invenduti cosa non tirerà fuori, Kirill è un altro al soldo dello Zar di turno che fin dagli inizi sognava mari caldi per i suoi commerci, altro non c'è, il vdr è meno vescovo del patriarca e se ne frega dell'Europa, continua a fare i suoi viaggi misericordiosi dicendo sempre le stesse cose, annunciando il vangelo della Tdl......by the way, sui blog mexico (e nuvole), pare che il viaggio sia un autentico insuccesso, niente folle oceaniche, ad Ecatepec erano 30.000 circa, altro che milioni. Siamo stati abbandonati al nostro destino noi europei, cattolici, ed ortodossi senza distinguo fra tradi e non, l'abbiamo capito dal Buona sera. Vi lascio con una definizione micidiale captata al volo, Un hérétique avec un schismatique.......mica male. Anonymous.
RispondiEliminaEt qui est l'hérétique et qui le schismatique ?
RispondiEliminaBen tornato, Anonymous.
La Chiesa bizantina-ortodossa è asservita al potere politico dal tempo almeno di Giustiniano.
I Russi, poi, e gli Ucraini ed i Bielorussi, cioè sostanzialmente tutti i "Grandi Russi" sono bizantini-ortodossi perché il principe Vladimir decise di convertirsi al Cristianesimo versione Bisanzio, poiché gli inviati del Papa di Roma non lo impressionarono quanto quelli inviati da Costantinopoli. Non so perché. Di sicuro sia gli uni, sia gli altri, li piacquero di più degli Ebrei, che cercavano anche loro di convertirlo.
Convertitosi lui, ordinò che tutto il popolo si convertisse. Quindi fin dall'inizio fu un movimento dall'alto verso il basso, non viceversa.
Anche i Franchi si convertirono così ed in generale tutte le popolazioni non latine. Questo spiega almeno in parte, sec. me, le ricorrenti tentazioni eretico-scismatiche della Francia, Germania, Inghilterra, paesi slavi e nordici in genere. In Irlanda, invece, andò diversamente, dal popolino agli aristocratici e capi clan.
Quindi Kirill, come i predecessori, non muove foglia che il Capo del Cremlino, si chiami Alessandro II, Stalin o ora Putin, domani chissà, non voglia, è assolutamente normale. Ciò che non è normale è il VdR, ma questo ormai lo sappiamo. Ora lo sanno anche gli Uniati.
E a quanto pare, visto quello che scrivi, anche i Messicani.
Pare abbia chiesto perdono agli abitanti del Chiapas: perché ? perché la Chiesa cattolica ha evitato 500 anni fa che gli Aztechi li sterminassero tutti ? perché ha insegnato loro a leggere, scrivere, far di conto, avere costumi più morigerati, tentando così di migliorarne l'intelligenza, anche se purtroppo non c'è riuscita completamente ? Bene, stia tranquillo, quando anche lì arriveranno gli Yankees, battisti, pentecostali, carismatici, fondamentalmente dei pagani in versione XXI secolo, i Chiapasignos se ne andranno dai ricchi Yankees (hanno proprio un tropismo verso la ricca e degenerata America), e cominceranno ad arrivare a Roma meno soldi anche da lì.
RR
http://www.radiospada.org/2016/02/blastingnews-attttttt/
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