Editoriale di "Radicati nella fede" - Anno IX n° 3 - Marzo 2016.
Il testo che segue condensa molte delle nostre reiterate denunce e riflessioni sull'attitudine richiamata nel titolo, che nel corso dell'ultimo cinquantennio ha snaturato diversi ambiti della nostra fede. Ne richiamo solo alcuni: Il dialogo ad oltranza, che investe l'Ecumenismo, la Libertà di religione e il rapporto con i non-credenti; l'enfasi sulla partecipazione in chiave materiale e antropocentrica; l'enfasi sulla nuova concezione del Mistero Pasquale che esalta la Resurrezione elidendo la Croce; l'accento sull'Incarnazione inopinatamente estesa alla natura umana universale anziché sull'individuo Uomo-Dio Gesù di Nazaret. Venendo meno il concetto di espiazione e Redenzione, acquistataci a caro prezzo dal Sacrificio di Cristo Signore, ecco dunque la misericordia a buon mercato sganciata dalla giustizia e l'afflato umanitaristico tutto orizzontale che crede ottenere la salvezza con le opere di misericordia come atto volontaristico solo umano e non come frutto della grazia che abita in un cuore redento. Solo queste ultime recano in sé la fecondità della divinità che si coniuga con la natura umana del credente che ha accolto il Signore e Gli appartiene.
C'è un'attitudine del cattolicesimo modernizzato che non è cattolica e che porta, se praticata, ad uno snaturamento del cattolicesimo stesso. Si tratta della valorizzazione del particolare. Si prende un aspetto del Vangelo, un aspetto del cristianesimo, quello che piace, e lo si fa diventare la chiave di interpretazione di tutto.
Così ha fatto anche il demonio nel deserto, quando ha tentato Nostro Signore utilizzando le Scritture in un particolare (Mt 4,1-11):
«Se sei Figlio di Dio, dì che questi sassi diventino pane».
«Se sei Figlio di Dio, gettati giù, poiché sta scritto: Ai suoi angeli darà ordini a tuo riguardo, ed essi ti sorreggeranno con le loro mani, perché non abbia a urtare contro un sasso il tuo piede».
Il demonio fa così anche con gli uomini, fa così anche con te, ti dice una parte e con quella parte ti spinge a non servire Dio.
È questa la forma più subdola della tentazione, ed è la modalità più ricorrente oggi.
Molti ci sono cascati e ci cascano nella Chiesa.
E ciò che è ancora più grave è che fanno diventare il particolare, valorizzato e sottolineato, chiave interpretativa di tutta la vita cristiana.
Tentiamo alcuni semplici esempi: di fronte ai credenti di altre religioni si dice “anche loro credono in Dio”, ma si dimentica di ricordare che devono accogliere il Dio rivelatosi in Gesù Cristo e che non possono fermarsi ad una falsa rivelazione. Così, difronte ai cosiddetti “fratelli separati”, ai protestanti di tutte le diverse confessioni, si dice “anche loro credono in Cristo e hanno il battesimo”, ma si tace sul fatto che, avendo menomato brutalmente il Vangelo e la dottrina sulla grazia e i sacramenti, questi hanno perso l'unione di santità al Signore che salva, e che l'affermare a parole Gesù Cristo non basta per la salvezza, se poi rifiutano il modo con cui Cristo ha scelto di salvarli. Con gli agnostici poi, con i mezzi-atei, si arriva fino al patetico: “abbiamo in comune il rispetto per l'uomo e il desiderio per una società più giusta”, arrivando fino a rinnegare tutto il Vangelo, dimenticando quelle lapidarie parole di Nostro Signore “Senza di me non potete fare nulla” (Gv 15,5).
È una falsa pedagogia quella che si produce con la valorizzazione del particolare; possiamo dirlo, è demoniaca, e il demonio è padre della menzogna.
Una falsa pedagogia, per di più illusoria, quella di chi pensa che, valorizzando il briciolo di verità presente in chi non dimora nella piena verità della rivelazione, si favorisca il ritorno o il giungere alla piena verità di tutti.
Avviene invece esattamente il contrario: a furia di valorizzare elegantemente il particolare di chi è ancora nell'errore, si finisce per trasformarsi in chi si voleva riavvicinare: è il dramma della chiesa degli anni conciliari.
Abbiamo così oggi i cattolici protestantizzati o tendenti al protestantesimo; abbiamo poi i cattolici tendenti alla religione naturale; e abbiamo, e quanti sono!, i cattolici orizzontali, impegnati nella promozione sociale vista come l'unico messianismo possibile. Abbiamo queste tre categorie, a seconda del dialogo intrapreso: con i fratelli separati, con i credenti di altre religioni, o con gli agnostici alla moda.
È l'effetto boomerang del dialogo eretto a sistema! Non sei tu che riavvicini al cattolicesimo, sei tu invece, cattolico dialogante, che ti trasformi nel tuo interlocutore.
Ma Gesù nel deserto non ci ha insegnato il dialogo, afferma la verità tutta intera rifiutando il particolare:
«Sta scritto: Non di solo pane vivrà l'uomo, ma di ogni parola che esce dalla bocca di Dio»;
e ancora: «Sta scritto anche: Non tentare il Signore Dio tuo».
«Sta scritto: Adora il Signore Dio tuo e a lui solo rendi culto».
L'attitudine cattolica, la sola, non è la valorizzazione del particolare, ma il dire sempre tutta la verità rivelata, senza lasciarne fuori nemmeno un pezzetto, perché è il tutto che dice la verità del particolare e la dice nelle sue proporzioni.
Cattolico vuol dire universale, e l'universale domanda il tutto! tutta la verità!
La messa cattolica e la sua sciagurata riforma è stata il terreno di scontro di queste due attitudini presenti nel cattolicesimo. Si è pensato, da parte dei riformatori, di insistere su particolari della messa, per riavvicinare soprattutto il mondo protestante. Risultato: una dilagante perdita del senso cattolico della messa e conseguentemente della vita.
La Messa e la sua riforma è diventato il terreno di coltura di questi accenti particolari che allontanano dall'unità cattolica.
Cosa ne è conseguito? Un vero disastro! La diminuzione se non la perdita del senso del sacerdozio cattolico – lo svuotamento di senso della vita consacrata – la più grande crisi della famiglia mai conosciuta.
Occorre tornare al tutto, unica chiave ermeneutica adeguata: nel tutto il particolare è vero, il particolare non dice il vero da solo.
Tra l'altro il magistero del Papa e dei Vescovi c'è per questo, per ricordare il tutto, perché per il particolare, per cadere nel particolare, siamo ahimè buoni tutti!
Ogni affermazione nella Chiesa ha valore se riafferma il tutto, se non lascia nulla fuori della Rivelazione; altrimenti è moda del momento. Se affermazioni dei Pastori della Chiesa lasciano fuori qualcosa, non sono Magistero e non vanno ascoltate, perché prive di autorità.
È così semplice, ma occorre essere semplici per capirlo. Per questo Gesù dice: «Ti benedico, o Padre, Signore del cielo e della terra, perché hai tenuto nascoste queste cose ai sapienti e agli intelligenti e le hai rivelate ai piccoli. Sì, o Padre, perché così è piaciuto a te.» (Mt 11,25-26)
Martella, martella, Mic. Qualcosa resterà.
RispondiEliminaSi potrebbe riassumere con l'adagio scolastico: Bonum ex integra causa, malum ex quocumque defectu: il bene risulta dalla totalità dei requisiti richiesti; la mancanza anche di uno solo basta a compromettere il tutto. Ritroviamo questa fattispecie, eretta a sistema, in Bergoglio, che ha addirittura capovolto la sentenza: Malum ex integra causa, bonum ex quocumque defectu, laddove egli non fa che colpevolizzare chi cerca di essere fedele all'integrità della verità - da cui l'accusa non casuale di integralismo - mentre esalta ed elogia gli aspetti secondari di chi pratica e predica l'errore. Ecco allora quanto sono buoni gli eretici, loro sì veramente cristiani perché perdonano tutto, mentre noi cattolici siamo brutti e cattivi; buona la cena luterana, cattiva la Messa tridentina; buoni i preti contestatori in borghese, cattivi i Francescani dell'Immacolata; buoni i concubinari che si risposano per preteso amore, cattivi gli sposi cattolici che si ostinano a rifiutare il divorzio; buoni i sodomiti, cattivi gli eterosessuali; buoni i comunisti, cattivi quelli di destra; buoni gli atei alla Bonino, cattivi e intolleranti quelli del Family Day; buono Kasper, cattivo Burke; buono soprattutto l'idolo Bergoglio, con le sue scarpe sformate e i pantaloni neri sotto la talare, con la sua borsa da venditore di spazzole e la sua insofferenza per i riti, mentre cattivo il vegliardo che usava le scarpe rosse e la mozzetta con l'ermellino.
RispondiEliminaSe la fanno e se la dicono. Si inventano la loro messa, il loro calendario, i loro paramenti, i loro santi, la loro dottrina e la loro morale. Che di cattolico non ha nulla: non perché non dicano ancora qualcosa che lontanissimamente echeggia alcunché di cattolico, ma proprio perché della verità cattolica non dicono tutto. Appunto: malum ex quocumque defectu.
Questa sottolineatura è davvero illuminante: la “valorizzazione del particolare” esprime una asimmetria e una distorsione che fa a pugni con l’armonia cristiana.
RispondiEliminaIl cristianesimo è tanto sinfonico quanto le sue deformazioni sono stonate e cacofoniche. La bellezza delle cose del Regno di Dio è tanto vera e genuina quanto false, rifatte e gonfiate sono le seduzioni sataniche.
La pienezza del vero amore non ha nulla a che vedere con il vuoto interiore dell’egoismo e del narcisismo; il gusto anche della fatica e della perseveranza non lasciano l’amaro in bocca delle droghe per “non soffrire”.
Un aspetto del cristianesimo (quello che più serve alla “teoria”) fatto diventare chiave di interpretazione di tutto è un modo per tradurre in “idolo” anche la buona notizia che smaschera ogni idolatria!
La fede cristiana non è mai una “fede generica”, ma in Cristo, che ha rivelato la Verità.
La fede cristiana non esprime una buona notizia per cuori allegri, ma dice che Dio è disposto alla croce per redimerci dai peccati, dato che siamo schiavi e che c’è uno spirito del male all’opera e noi siamo il campo di battaglia con in ballo il nostro destino eterno… Non certo “una passeggiata al parco con bibita e brioche”.
L’amore per l’essere umano è tutt’uno con l’amore a Dio (con tutto il cuore, la mente, l’anima): non lo surroga, ne’ lo esaurisce.
La legge non è un inutile orpello o un optional: è ciò che serve e che Gesù non ha negato nemmeno nei suoi dettagli, pur invitando a darle compimento nella carità.
E l’amore (la carità , la misericordia) non è un “qualunque amore”, ma un voler bene DENTRO la Volontà di Dio, che è amore, ma non certo un lasciapassare a fare, in nome di un generico sentimento, la Volontà di Dio.
Ecco l’idolo servito: Dio amore contraddirebbe sé stesso amando! L’amore annullerebbe l’amore!
Invece a doversi annullare è la volontà di fare quel che ci piace, la nostra volontà, rifiutando quella di Dio, rivelata da Cristo, una sola cosa con il Padre, lo stesso Santo Spirito tra loro.
Perciò “abbiamo in comune il rispetto per l'uomo e il desiderio per una società più giusta”, può arrivare fino a rinnegare tutto il Vangelo, dimenticando le parole di Nostro Signore “Senza di me non potete fare nulla”.
Così, a furia di valorizzare elegantemente il particolare di chi è ancora nell'errore, si finisce per trasformarsi in chi si voleva riavvicinare: è il dramma della chiesa degli anni conciliari.
Abbiamo così oggi i cattolici protestantizzati o tendenti al protestantesimo; abbiamo poi i cattolici tendenti alla religione naturale; e i cattolici orizzontali, impegnati nella promozione sociale vista come l'unico messianismo possibile. È l'effetto boomerang del dialogo eretto a sistema!
E’ proprio vero.
Bella questa condivisione! Mi aggancio:
RispondiEliminaL’amore per l’essere umano è tutt’uno con l’amore a Dio (con tutto il cuore, la mente, l’anima): non lo surroga, ne’ lo esaurisce.
Infatti l'amore - quello vero - all'essere umano è possibile solo a partire dall'amore per Dio che, donandosi proprio in quanto amore, ce lo rende possibile. Ed è così che non doniamo noi stessi, ma ciò che abbiamo ricevuto grazie a Colui che abbiamo già accolto.
Sembra sia partito l'attacco a S.E. Card. Pell, via la Chiesa della Misericordia!
RispondiElimina"Poiché chiunque osservi tutta la legge, ma la trasgredisca anche in un punto solo, diventa colpevole di tutto; infatti colui che ha detto: Non commettere adulterio, ha detto anche: Non uccidere. Ora se tu non commetti adulterio, ma uccidi, ti rendi trasgressore della legge."
RispondiEliminaGiacomo 2, 10-11
Le varie chiese protestanti, la chiesa anglicana, le chiese ortodosse...violano la legge in infiniti punti e quindi sono "colpevoli di tutto". Aggiungerei che anche il Pontefice Francesco è colpevole di tutto, avendo introdotto l'8 Dicembre il divorzio nella Chiesa Cattolica. Tuttavia non è colpevole di tutto la Chiesa Cattolica, dato che tutti gli atti eretici di un Papa sono automaticamente nulli.
...valorizzazione del particolare.
RispondiEliminain sostanza si tratta dell'eresia, cfr. l' etimologia:
verbo greco "airèo" = scegliere (un particolare passaggio che fa comodo, per oscurare il resto, secondo un'ideologia avversa all'intera Verità)
Per questo il Catechismo di S. PIo X dice chiaro e tondo:
124. Chi è fuori della Comunione dei santi?
E' fuori della comunione dei santi chi é fuori della Chiesa, ossia i dannati, gl'infedeli, gli ebrei, gli ERETICI, gli apostati, gli scismatici e gli scomunicati.
State lontani lontano da certi soggetti con cui è inutile dialogare e confidate in Colui che ha detto: ” o con me o contro di me”.
RispondiEliminaL'articolo ha una giusta chiave di lettura, lo condivido in pieno insieme ai vostri interventi
RispondiEliminaI effetti è fuori di dubbio che il modernismo e un'eresia, anzi, come diceva il citato San Pio X, la sintesi di tutte le eresie.
Una super-eresia che, come dice l'articolo, ha la sua essenza nell'inversione del particolare con il tutto, quindi un capovolgimento, una 'perversione' nel senso tecnico.
È altrettanto incontrovertibile che Francesco è un modernista.
Quindi Francesco è un papa eretico, semplice e chiaro come il sole.
Solo un merito gli va riconosciuto: la determinazione a fare pulizia nella isituzione vaticana.
Pubblicità per giustificare le riforme e dottrinali?
Si, fa molta presa sulla massa, ma comunque andava fatto ed è l'unico papa che lo sta facendo.
Continua l'opera di Benedetto XVI?
Si, ma lui non c'è l'ha fatta e si è dimesso e gli altri non hanno mai fatto un tubo per cambiare le cose veramente, salvo condanne verbali.
Non la porterà a termine?
No, troppo radicata la corruzione, ma intanto ci prova e nessuno lo ha fatto.
Gli ultimi scandali dimostrano che è veramente grave la situazione, un fiume di soldi e immobili privi di controllo e portatori di corruzione materiale e spirituale.
Mi basta pensare a Bernardino De Pedis, un boss della banda della Magliana seppellito in Chiesa, chissà perché.
Nessun papa ha preso di petto il malaffare in Vaticano in modo cosi deciso come sta facendo Francesco, bisogna riconoscerlo.
Ma Francesco usa lo stesso metro e metodo con la Dottrina e la Tradizione e quindi questo merito non ha più senso, l'eresia è peggiore dei comportamenti avidi, che appaiono quasi come peccati veniali in confronto.
Pace e bene
Francesco sta facendo pulizia? Cioè: nomi e cognomi di chi è stato scacciato con disonore e ludibrio dal Vaticano? A parte i due giornalisti, un Vescovo già incasinato e morto nel frattempo, un altro anche lui già in disgrazia...non me ne vengono in mente altri. Ah, forse Bertone? Mi pare viva ancora nel suo suoerattico, cosidicono le Iene...
RispondiEliminaE Pell, che apparentemente stava riordinando le finanze, ed è ora sulla graticola.
Quindi, dicevamo, ripulitura ?
Ah, si, è vero, dimenticavo, quei Medievalisti caccisangue degli FFI, che neanche i frati del Nome della Rosa!
Rr
PS: BXVI è stato fatto fuori, perché lui si, stava facendo. Anzi aveva già fatto, v. Maciel, Kiko, la commissione su Medjugorje, le riforme IOR...
@ Luigi RMV
RispondiEliminaMa quale pulizia? Mons. Ricca è sempre al suo posto, come sono al proprio posto molti altri personaggi la cui vita o le cui convinzioni sono assolutamente incompatibili con il nome cattolico. La cosiddetta pulizia bergogliana è un'operazione di facciata che ha come scopo quello di eliminare solo alcuni prelati per bassissime convenienze o per calcoli utilitaristici: si veda ad esempio il modo in cui S.E. Pell è stato abbandonato al linciaggio mediatico, mentre appunto altri impresentabili hanno libero accesso a Santa Marta.
E' la definizione atecnica dell'eresia che enfatizza una verità di fede non mettendola in relazione con l'intero corpus dottrinario. Ma la realtà odierna è ancora più grave: le verità di fede nel loro insieme non sono formalmente negate ma le si fa assumere un significato affatto diverso da quello tradizionale rivelato dando vita ad una nuova religione sotto mentite spoglie.
Anzi , chi era stato sollevato e' stato riammesso ( almeno 2 casi )
RispondiEliminaBella analisi dei sacerdoti di Vocogno che mi sembra concordi con quanto scritto su I Tempi a proposito del film "Spotlight...", film pluripremiato a Hollywood, che parte dal fenomeno quantitativamente molto marginale dei preti pedofili per buttare tutta la Chiesa nella spazzatura.
RispondiEliminaQuesta tecnica dialettica dell'esaltazione del particolare, quando viene usata per affossare il tutto, é stata ben descritta dal filosofo e critico letterario Auerbach nel 1946, che l'analizzò specialmente negli scritti di Voltaire.
Credo valga la pena leggerlo per chi non lo avesse ancora fatto: http://www.tempi.it/la-piu-bella-recensione-de-il-caso-spotlight-auerbach-1946
To be honest, per essere sinceri, "Spotlight" NON è stato pluripremiato, perchè ha preso due Oscar soltanto, uno, certo, il più importante, quello al film , che premia soprattutto il produttore, e quello per la miglior sceneggiatura non originale che, in questo caso, premia i giornalisti dell'inchiesta. Al Golden Globe ed al BAFTA, se non erro, non ah preso nulla. E come ha detto un importante critico italiano, come film è vecchio di 30 anni.
RispondiEliminaFatta questa precisazione, è stato chiaramente un premio politico, ma tutto l'Oscar quest'anno è stato più politicizzato del solito, essendo in un anno elettorale in USA. E' sostanzialmente un mezzo miracolo che "The Revenant" abbia preso 3 premi e "Mad Max" almeno 5 o 6.
Il problema sollevato da "Spotlight" avrebbe dovuto essere affrontato sia prima e con maggior forza dalle gerarchie a Roma (e meno male che è arrivato BXVI, anche se mal gliene ha incolso), sia anche a livello giornalistico da parte di chi (Padre Lombardi ?) fa il portavoce della Chiesae dai vari vaticanisti,a nano "all'attacco" di coloro che, New York Times e BBC in testa, vedono la pagliuzza negli occhi altrui e non la trave nei loro. E poi bisognava chiamare le cose col proprio nome: pederastia" e non "pedofilia" ed omosessualità purtroppo rampante tar il clero USA ed anglosassone in genre, come purtroppo riflesso di quella società e cultura. Invece si è deciso di agire di rimessa, sulla difensiva, si è avuto paura della verità e di certi "mostri sacri", a cominciare dal VatII, e questi sono i risultati.
Ho iniziato a leggere un libro del 2005 su questa faccenda. Poi vi dirò, se interessa.
RR
I Protestanti la adottano dai tempi di Lutero.
RispondiEliminaPoi sono arrivati gli Illuministi ed infine i marxisti e modernisti.
RR
Nessun papa ha preso di petto il malaffare in Vaticano?
RispondiEliminaMa stiamo vaneggiando o cosa, non sta facendo una beneamata mazza, parla, straparla, e lascia stare ogni cosa al suo posto, sono tornati preti s-fatti e cacciati, revolucionarios, curas casados, t-iologi da latae sententiae e non dimentichiamo Law, perso nei sotterranei vaticani o appartamentoni da far sembrare quello di Tarcisio un monolocale, e continua a lodare l'Islam religione di pace e santifica l'arrivo di canaglie da tutte le parti perché rivitalizzeranno l'Europa. Per favore, quando scrivete, prima accendete il cervello, piaccia o non piaccia l'unico, da Cardinale e poi da Papa, che ha veramente fatto qualcosa, è stato fatto accomodare fuori prima che lo defenestrassero, ma era troppo sporca anche per la mafia di Skt. Gallen, piantiamola con gli onanismi cerebrali, il vdr fa nulla, insegna nulla e nulla lascerà di costruttivo dietro di sé, saranno contenti gli amatissimi con-fratelli. Anonymous scorrettissimo,as always.
Come ampiamente profetizzato da Gesù fino a Fatima
RispondiEliminaGrazie le risposte a rr e Baronio
RispondiEliminaHo un po' provocato con una sicurezza che non ho affatto sull'argomento, perchè volevo sapere cosa si pensava nel blog su quello che è il fiore all'occhiello di questo "papato".
Sto cercando qualcosa di buono, vista la gravità dell'eresia modernista e il disastro in corso che sta facendo.
Quello che dite e' verosimile, ci fu anche il siluramento di Gotti Tedeschi,
inoltre e Francesco ha dato prova di una bella carica di cinismo.
Ma qualche dubbio c'è l'ho, sembra che l'opera di pulizia sia molto difficile perché non c'è e/o non si consente un controllo su beni e denari.
Non credo che sia solo colpa di Francesco e che l'abbia fatto soltanto per eliminare gli avversari.
Ma è una guerra persa: se anche fosse vero che fa il doppio gioco, fingendo di cambiare per non cambiare nulla, il risultato l'avrebbe comunque raggiunto perché nessun laicista del sistema mediatico, compresi Nuzzi e Fittipaldi, per non parlare di Augias e Scalfari, oserebbe criticare Bergoglio su questo.
Hanno taciuto persino per il processo ai loro colleghi italiani, figuriamoci.
Questo è il messaggio di moda: se non si fa nulla non è colpa di Francesco ma dei "lupi" da cui è circondato ("Francesco in mezzo ai lupi").
Forse uno scandalo personale lo potrebbe scafi, ma manco tanto.
Ha abilmente usato i media a suo favore,sa che vero o falso non conta, conta solo ciò che riesci a far credere, l'apparenza. Molto evangelico.
E ovviamente chi sono i lupi?
I tradizionalisti che si oppongono alle riforme dottrinali, che non vogliono matrimoni omo e Corpo di Cristo ai divorziati, identificati con ladri, corrotti, pedofili, dottori della legge, scribi e farisei.
Preghiamo.
Luigi Rmv,
RispondiEliminapersonalmente di quello che pensano i mass media e i decerebrati che se ne abbeverano, non me ne frega nulla. Oggi più ancora di ieri.
Fin dal primo momento che l'ho visto, forse perché mi ha anche ricordato Paolo VI, ho capito che Bergoglio sarebbe stata una iattura, per non dire una sciagura, che l'abdicazione di BXVi e il Conclave erano un bel trucco, degno di una congiura da Basso Impero romano o da tragedia shakespeariana. O da "golpe" bianco del Giorgio nazionale.
Prima finirà il suo "papato", meglio sarà per tutti.
E prego che chi arriverà dopo di lui sia uno con le palle quadrate, un Giulio II, un Leone Magno, un S. Gregorio od Innocenzo III, che RIBALTI letteralmente la Curia e tutti gli annessi e connessi, e gridi ai 4 venti la Verità, infischiandosene dei mass media e del politically correct, in religione, in politica, in etica, ecc., Tanto i gradi giornali, am anche le TV, sono destinate a sparire, vista l'emorragia di lettori e spettatori in tutto il mondo.
Ormai per me è come una regola: se i mass media approvano o viceversa condannano, allora nel I caso è sicuramente sbagliato, nel II sicuramente giusto. Ergo Bergoglio è sicuramente sbagliato, che sia in buona o mala fede.
RR
PS: evitiamo le provocazioni, che sanno tanto di "trollaggine"
PS: evitiamo le provocazioni, che sanno tanto di "trollaggine"
RispondiEliminaConcordo.