Ieri 20 maggio alle ore 18, presso l’Aula Magna della Pontificia università Gregoriana, è stato presentato il volume “Oltre la crisi della Chiesa. Il pontificato di Benedetto XVI (Lindau 2016, pp. 512) di Roberto Regoli, direttore del Dipartimento di storia della Chiesa nella stessa Università.
L’incontro era moderato da Paolo Rodari, vaticanista di La Repubblica. Relatori: padre Nuno da Silva Gonçalves, decano della Facoltà di storia e beni culturali della Chiesa; monsignor Georg Gänswein, prefetto della Casa Pontificia e lo storico Andrea Riccardi, fondatore della Comunità di Sant’Egidio.
L’incontro era moderato da Paolo Rodari, vaticanista di La Repubblica. Relatori: padre Nuno da Silva Gonçalves, decano della Facoltà di storia e beni culturali della Chiesa; monsignor Georg Gänswein, prefetto della Casa Pontificia e lo storico Andrea Riccardi, fondatore della Comunità di Sant’Egidio.
Nel darne notizia, col titolo: Gänswein: nessun corvo o traditore ha spinto Benedetto XVI alla rinuncia, Radio Vaticana riporta, insieme ad altre sottolineature :
... mons. Gänswein, commentando il libro, ha offerto una sua sintesi della figura di Benedetto XVI, a partire dalla battaglia contro il relativismo: "A una dittatura del relativismo, che non riconosce nulla come definitivo e che lascia come ultima misura solo il proprio io, aveva contrapposto il Figlio di Dio e vero uomo come misura del vero umanesimo".
La notizia sarebbe interessante di per sé, ma per noi lo diventa ancor più, dal momento che apprendo, da una fonte attendibile che l'ha ascoltata in quel contesto, l'affermazione di Mons. Georg Gänswein secondo cui in buona sostanza
La cosa più grande del pontificato di Benedetto XVI è l'istituzione del Papa emerito, evento che apre la porta ad un futuro diverso.
Dal testo di Radio Vaticana riprendo:
"... Quello scandalo [Vatileaks] era troppo piccolo per una cosa del genere e tanto più grande è stato il ben ponderato passo di millenaria portata storica che Benedetto XVI ha compiuto". "Dall’elezione del suo successore, Papa Francesco - il 13 marzo 2016 - non ci sono dunque due Papi, ma di fatto un ministero allargato con un membro attivo e uno contemplativo. Per questo, Benedetto non ha rinunciato né al suo nome né alla talare bianca. Per questo, l’appellativo corretto con il quale bisogna rivolgersi a lui è ancora 'Santità'. Inoltre, egli non si è ritirato in un monastero isolato, ma all’interno del Vaticano, come se avesse fatto solo un passo di lato per fare spazio al suo Successore e a una nuova tappa della storia del Papato che egli, con quel passo, ha arricchito con la centralità della preghiera e della compassione posta nei Giardini vaticani".
Detta in questi termini, viene meno l'ambiguità che ci consentiva ancora di avere dei dubbi. L'abdicazione di Benedetto XVI con la contestuale istituzione della figura, inedita e non codificata, del papa emerito - peraltro senz'alcuna motivazione teologica o canonica, ma semplicemente agita e rappresentata secondo una prassi che oltrepassa ogni regola -, non è altro che l'ennesima inedita anomala innovazione. Emergerebbe infatti la premeditazione consapevole della svolta incongrua impressa al papato e la variazione che essa comporta. Ne avremo la prova, se i papi continueranno a dimettersi, come lo stesso Bergoglio ha annunciato [qui], «Sessanta o settant’anni fa, il vescovo emerito non esisteva. Venne dopo il Concilio. Oggi è un’istituzione. La stessa cosa deve accadere per il Papa emerito. Benedetto è il primo e forse ce ne saranno altri...».
Poiché nella Chiesa non possono esserci due papi (e nemmeno un "collegio" papale) perché non si tratterebbe di una semplice "anomalia"[1] ma di un'aberrazione metafisica in rapporto al primato petrino ad personam sancito da Gesù, l'atto di Benedetto XVI sembra rientrare nel quadro di quella insana umanizzazione del Papato, che vorrebbe considerare il Pontefice Romano alla stregua di un dirigente d'azienda o di un docente d'ateneo, che può presentare le proprie dimissioni ed esser nominato emerito o di un vescovo qualsiasi, che è posto in pensione ingravescente aetate. L’eventualità peggiore è che questa eccezionale frattura nell’ufficio personale del papa possa divenire prassi “a tempo” per il futuro, sotto un criterio estrinseco come l’efficienza o simili.
Le ragioni profonde che si oppongono alla “renuntiatio” in questi termini convergono nella salvaguardia dell’ufficio dalle conseguenze di un atto che scompone il mirabile equilibrio, anzi l’unità di ordine sacro e di giurisdizione universale nella persona del papa. Da ciò l’allarme di chiunque voglia riflettere e non solo ricamare sentimenti o mascherare problemi.
Sostanzialmente, in nome della fatidica 'pastorale' conciliare - prassi ateoretica senza spiegazioni o con spiegazioni sommarie sganciate dalla tradizione perenne - de facto se non de iure si incide nella sostanza e si dà concretezza ai cambiamenti che vengono non più sanciti ma operati e rappresentati e addirittura ormai recepiti dall'opinione comune. E lo si fa in nome della nuova 'tradizione vivente' storicista portata avanti dal nuovo-soggetto Chiesa che ha preso il posto dell'oggetto-Rivelazione. E nessuno può dir nulla, perché contrapporre parole ai fatti non serve a niente, mancando alle parole la materia prima del contendere: cioè la esplicitazione teorica del nuovo corso di volta in volta instaurato. E neppure ce la si può cavare dicendo, insieme al card. Burke, che non è Magistero quanto non coincide con l'insegnamento costante della Chiesa ma è riconoscibile come pensiero personale del Papa. Perché contribuisce all'ulteriore deformazione della dottrina anche attraverso l'enfasi mediatica, nonostante sia Magistero liquido, mentre l'insegnamento costante resta confinato in una pastorale tradizionale sempre più marginalizzata quando non avversata.
Il comportamento, sempre più pragmatico e rivoluzionario di Bergoglio, sta completando l'opera, iniziata da Paolo VI e traghettata con una spinta finale da Benedetto XVI [vedi qui : Che n'è del primato di Pietro?]. E l'Autorità, oggi, viene esercitata dispoticamente nel silenziare, oltre che nel disprezzare, ogni ragionevole voce contraria di dissenso che cerchi di ricondurre la Chiesa nell'alveo della sua Via Maestra, della quale si stanno perdendo le tracce. E si continua a dialogare con l'errore, mentre la verità è oscurata e deformata. E, per contro, come si potrà più dialogare con una Tradizione che è stata svuotata del suo contenuto, rovesciando il significato dei termini concettuali che la identificano?
Nel frattempo, dalla Sala Stampa Vaticana [qui] arriva una secca smentita su una notizia che nei giorni scorsi ha fatto il giro dell'orbe cattolico:
(Maria Guarini)Le ragioni profonde che si oppongono alla “renuntiatio” in questi termini convergono nella salvaguardia dell’ufficio dalle conseguenze di un atto che scompone il mirabile equilibrio, anzi l’unità di ordine sacro e di giurisdizione universale nella persona del papa. Da ciò l’allarme di chiunque voglia riflettere e non solo ricamare sentimenti o mascherare problemi.
Sostanzialmente, in nome della fatidica 'pastorale' conciliare - prassi ateoretica senza spiegazioni o con spiegazioni sommarie sganciate dalla tradizione perenne - de facto se non de iure si incide nella sostanza e si dà concretezza ai cambiamenti che vengono non più sanciti ma operati e rappresentati e addirittura ormai recepiti dall'opinione comune. E lo si fa in nome della nuova 'tradizione vivente' storicista portata avanti dal nuovo-soggetto Chiesa che ha preso il posto dell'oggetto-Rivelazione. E nessuno può dir nulla, perché contrapporre parole ai fatti non serve a niente, mancando alle parole la materia prima del contendere: cioè la esplicitazione teorica del nuovo corso di volta in volta instaurato. E neppure ce la si può cavare dicendo, insieme al card. Burke, che non è Magistero quanto non coincide con l'insegnamento costante della Chiesa ma è riconoscibile come pensiero personale del Papa. Perché contribuisce all'ulteriore deformazione della dottrina anche attraverso l'enfasi mediatica, nonostante sia Magistero liquido, mentre l'insegnamento costante resta confinato in una pastorale tradizionale sempre più marginalizzata quando non avversata.
Il comportamento, sempre più pragmatico e rivoluzionario di Bergoglio, sta completando l'opera, iniziata da Paolo VI e traghettata con una spinta finale da Benedetto XVI [vedi qui : Che n'è del primato di Pietro?]. E l'Autorità, oggi, viene esercitata dispoticamente nel silenziare, oltre che nel disprezzare, ogni ragionevole voce contraria di dissenso che cerchi di ricondurre la Chiesa nell'alveo della sua Via Maestra, della quale si stanno perdendo le tracce. E si continua a dialogare con l'errore, mentre la verità è oscurata e deformata. E, per contro, come si potrà più dialogare con una Tradizione che è stata svuotata del suo contenuto, rovesciando il significato dei termini concettuali che la identificano?
Nel frattempo, dalla Sala Stampa Vaticana [qui] arriva una secca smentita su una notizia che nei giorni scorsi ha fatto il giro dell'orbe cattolico:
Alcuni articoli apparsi recentemente hanno riportato dichiarazioni attribuite al Prof. Ingo Dollinger, secondo cui il Card. Ratzinger, dopo la pubblicazione del Terzo Segreto di Fatima (avvenuta nel giugno 2000), gli avrebbe confidato che tale pubblicazione non è stata completa.
A tale proposito, il Papa emerito Benedetto XVI comunica “di non aver mai parlato col prof. Dollinger circa Fatima”, afferma chiaramente che le esternazioni attribuite al prof. Dollinger su questo tema “sono pure invenzioni, assolutamente non vere” e conferma decisamente: “la pubblicazione del Terzo Segreto di Fatima è completa”.
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1. L'anomalia non è nelle dimissioni di Benedetto XVI, previste dal diritto canonico anche se non avvenute nelle circostanze eccezionali consegnateci dalla storia in precedenza. L'anomalia non sta neppure nell'elezione del nuovo papa, regolarmente avvenuta attraverso la scelta dei cardinali e perfezionata dall'accettazione della sua funzione, anche se egli ne ha inopinatamente rifiutato i simboli mentre ne sta svuotando la pregnanza in riferimento all'insegnamento costante della Chiesa. L'anomalia sta nella contestuale presenza di un papa secondo il suo dire "per sempre" ma in "servizio contemplativo" a fianco del papa "in servizio attivo". Due aspetti e dimensioni che possono anzi devono esser compresenti nella stessa persona; tanto più trattandosi di un'investitura divina e non di una funzione amministrativa qualunque.
Ma c'è un'altra incertezza di fondo che nasce dalla circostanza, quanto meno ardita, del munus petrino 'dimidiato' per effetto della impropria e improvvida scissione del Ministero attivo da quello contemplativo esercitato nel 'recinto di Pietro', che così non è tanto un 'luogo' geografico quanto teologico, dal quale Benedetto XVI continua ad esercitare il Ministero spirituale, mentre ha deposto la potestà di governo universale. Questo dato non mi pare sufficientemente affrontato e chiarito da nessuno. In passato ci siamo posti diverse domande, tuttora senza risposta.
Ma c'è un'altra incertezza di fondo che nasce dalla circostanza, quanto meno ardita, del munus petrino 'dimidiato' per effetto della impropria e improvvida scissione del Ministero attivo da quello contemplativo esercitato nel 'recinto di Pietro', che così non è tanto un 'luogo' geografico quanto teologico, dal quale Benedetto XVI continua ad esercitare il Ministero spirituale, mentre ha deposto la potestà di governo universale. Questo dato non mi pare sufficientemente affrontato e chiarito da nessuno. In passato ci siamo posti diverse domande, tuttora senza risposta.
RispondiElimina" La cosa più grande del pontificato di Benedetto XVI è l'istituzione del Papa emerito, evento che apre la porta ad un futuro diverso. "
Mi dispiace ma si tratta ancora della voce di una persona che ha sentito dire che...e non sono convinta anche perchè mons. Gänswein che era da subito al corrente dell`intenzione di Papa Benedetto di ritirarsi ne ha sentito un profondo dolore e incomprensione tanto da aver tentato a lungo di convincerlo di restare, che poi Gänswein abbia deto che addirittura la cosa più grande del pontificato di Benedetto XVI è stata la sua rinuncia e l`istituzione del papa emerito mi sembra, come minimo, poco credibile.
Ho scritto il mio commento senza aver letto il resoconto di Radio vaticana che in effetti mi lascia assai perplessa, non leggo che secondo Gänswein la a cosa più grande del pontificato di Benedetto XVI sarebbe l'istituzione del Papa emerito, ma ha affermato che:
RispondiElimina"Nessun traditore o corvo o qualsivoglia giornalista avrebbe potuto spingerlo a quella decisione. Quello scandalo era troppo piccolo per una cosa del genere e tanto più grande è stato il ben ponderato passo di millenaria portata storica che Benedetto XVI ha compiuto". "
e che è come se Benedetto XVI :
avesse fatto solo un passo di lato per fare spazio al suo Successore e a una nuova tappa della storia del Papato che egli, con quel passo, ha arricchito con la centralità della preghiera e della compassione posta nei Giardini vaticani"."
Dunque non solo normalizzazione ma quasi esaltazione di quella novità rivoluzionaria, mah!
mons. Gänswein che era da subito al corrente dell`intenzione di Papa Benedetto di ritirarsi ne ha sentito un profondo dolore e incomprensione tanto da aver tentato a lungo di convincerlo di restare,
RispondiEliminaQuesta è una comprensibile reazione personale. L'affermazione attuale, a distanza di tempo, può benissimo essere una rilettura dei fatti in sintonia anche col "papa emerito" col quale com'è noto, Mons. Ganshwein ha una quotidiana consuetudine.
Del resto non l'avrei riferita se la fonte fosse poco attendibile.
In ogni caso mi pare che la cosa, da parte dell'opinione pubblica, come pure da parte dei fedeli, sia oggi assimilata in sintonia con la dichiarazione stessa: nei termini di un precedente ormai acquisito che ha posto in essere una realtà nuova. Sulla quale peraltro sembra che siamo solo noi a porci interrogativi...
Su questo concordo in toto, oramai la funzione papale è diventata un mandato-impiego a tempo determinato ed è chi la riempie che decide il momento di porvi un termine, il che, mi sembra, è in contraddizione con quel che Benedetto XVI ha detto e cioè che :"l`impegno assunto con il Signore dura " sempre e per sempre", mah.. di questo passo rischiamo di vedere un giorno un papa in servizio attivo e due o forse tre emeriti ritirati in preghiera (o occupati ad altro) in Vaticano o altrove.
RispondiEliminaMa è possibile che questa eventualità non susciti come minimo le perplessità di quei "pensatori" che si riuniscono in convegni, che funzionao in circuito chiuso, indifferenti della confusione che seminano e alla sorte del Pontificato, della Chiesa?
In merito alle parole del presule sia sulla figura del papa emerito che sull'esercizio allargato del ministero petrino mi astengo dallo scrivere il mio pensiero che sarebbe comunque ben espresso dal telegrafico giudizio formulato da Fantozzi verso un film sovietico....
RispondiEliminaUn papato schizofrenico.(?!)
RispondiEliminaChe purtroppo non posso far conoscere su queste pagine.
RispondiEliminaPoichè i vari "personaggi" che ormai "comandano" in Vaticano hanno fiutato nell'aria che ormai una parte dei fedeli ha capito che vi è in atto un "colpo di stato" ai danni del legittimo Pontefice BXVI, hanno pensato bene di premunirsi facendo dire che non vi è stato nessun "tradimento" nei confronti di BXVI. Cioè cercano di darci ad intendere che "gli asini volano".
RispondiEliminaE ciò spiegherebbe perfettamente l'evoluzione nella continuità tra Benedetto XVI e Francesco I che non mi sono mai parsi nè in contrasto nè su fronti opposti. E' tutto normale, anzi, normalista. Capisco sia la dura realtà che può essere così cruda da indurre in reazioni di negazione ma bisogna farci i conti.
RispondiEliminaMiles
La continuità tra BXVI e Bergoglio è solo di "facciata" costruita sempre dai "soliti personaggi" per non dare ad intendere ciò che vi stà sotto. Poi basterebbe vedere ciò che stà "adulterando" della Dottrina Cattolica Bergoglio per capire il vero motivo della "defenestrazione" di BXVI e cioè che lui queste "riforme" non le avrebbe mai attuate.
RispondiElimina
RispondiEliminaMa chi vogliono prendere per in giro? All'elezione Benedetto ha chiesto di pregare per non retrocedere davanti ai lupi. Poi ha giustificato la rinuncia con l'"igravescentem aetate". che, se da una parte la rinuncia è una ipotesi nel codice di diritto canonico, non è certo per l'i. aetate. ....
Comunque se Gaenswein stesse zitto non guasterebbe, di confusione ce n'è già a iosa, perché tanti comunicati, smentite, ripensamenti, o vi è costretto? La continuità fra i 2 è inesistente, l'ingravescente aetate c'è, sono 89, quello che manca è la libera volontà, forse ha ragione Gianlub, sono tutti tentativi di fuorviare dalla verità e cioè che trattasi di colpo di stato o rovesciamento di monarca eletto legittimamente ed illegittimamente deposto, per quel che riguarda il 'dottorato' di Bergoglio, l'università di Francoforte non ha riconosciuto la 'laurea' ottenuta in Cile non si sa bene come, e l'ha accettato solo come uditore di un corso semestrale, in termini brutali l'ha respinto per inadeguatezza culturale, full stop. Ci sono problemi a connettersi, il trucco sta nei cookies che sei costretto ad accettare, è lì che si possono insinuare i ladri di identità, specie nelle e-mail, mettete degli antivirus potenti, è l'unico modo. Buona serata a tutti e buona domenica. Anonymous
RispondiEliminaCome si fa a ritenere che Benedetto XVI sia stato costretto per mezzo di manovre oscure ad abdicare e contemporaneamente sostenere che il nuovo papato e la Chiesa che ne deriva siano del tutto validi?
RispondiEliminaE se invece fosse vera l'ipotesi contraria, cioè quella ufficiale, della perfetta continuità e sintonia tra i due papi ( e già a dirla così suona malissimo...) come si fa ad attribuire tutt'altro orientamento al Card. Ratzinger; diverso orientamento di cui peraltro non vi alcuna traccia concreta? Preciso che, purtroppo per noi, ritengo più plausibile questa seconda ipotesi.
Miles
RispondiEliminaConcordo in toto con Miles.
Ci sono molte, troppe ragioni (naturalmente "visibili" da chiunque decida di vederle) per pensare che il tutto è molto più semplice, cioè il cosiddetto "papa emerito" ("cosiddetto" perché figura creata nuova di zecca all'occorrenza in quattro e quattr'otto dopo 2000 anni di vita della Chiesa!) non si dissocia da Bergoglio perchè ha quell' "unità di vedute" di cui ha già detto, scritto e mostrato.
Certo, lo posso capire, non è facile ammetterlo per chi lo ha sempre ammirato e amato, ma il punto è che....lui invece lo ammette candidamente e lo fa vedere benissimo, e non solo col suo silenzio-assenso, ma anche con le sue dichiarazioni che non solo non ha mai smentito, ma ha anzi confermato, e soprattutto con la partecipazione continua a celebrazioni di una certa portata con annessi abbracci, sorrisi e quant'altro...
Mi chiedo: era proprio necessario se non ci fossero state VERAMENTE le "unità di vedute e l'amicizia di cuore" come da lui stesso dichiarato? e soprattutto evidenziato dalle similitudini evidentissime tra i due, specie nei campi che sappiamo, cioè l'esaltazione e difesa ad oltranza del CVII, quindi con tutto ciò che questo si porta dietro: dalla collegialità ritenuta indispensabile; al "fondamentale" (falso) ecumenismo e il "necessario" dialogo interreligioso - mostruosità invece post-conciliare - (leggasi intervento al clero romano di tre anni fa, tre giorni dopo il suo abbandono, circa lettura entusiasta della nascita, con lui protagonista all'epoca, della famigerata "Nostrae Aetate" conciliare, passaggio che sarebbe a mio sindacabile avviso ogni tanto riproporre per dare un maggior supporto a certe affermazioni e convinzioni, che non sono certo campate in aria); alla "ricerca" della verità - come recitava titolo incontro assisano da lui promosso - che implica un percorso, un venirsi incontro, una specie di somma, o meglio, media algebrica tra tutte le verità possibili da ognuno possedute o credute di esserlo..ecc...giù giù (nel vero senso della parola) fino all'interpretazione del PAPATO come ministero "A TEMPO" che si può lasciare per la riduzione -neanche tanto accentuata - della vigoria fisica e successiva apertura e istituzionalizzazione del "PAPATO EMERITO".
Mi sembra ce ne sia abbastanza per capire perché egli non sia intervenuto nei confronti dell'attuale nè PRIMA, e perché non intervenga né ORA, nè, probabilmente, MAI.
Concordo con Gianlub . A me sembra che la gran parte dei " satelliti " che avrebbero dovuto aiutare Benedetto XVI si sono rivelati figure di poco , scarso e nullo spessore . Compreso Mons.Ganswein ! Quando trafugavano le carte dalla scrivania del Papa lui che faceva dormiva ? Spero di sbagliarmi , spero che sia stato sempre fedele servitore e col tempo di ricredermi , tuttavia la affermazione suesposta non rende un buon servigio al Papa Benedetto . Ed inoltre , era necessaria ai fini della illustrazione di un pontificato ? Ha risposto a una domanda ? A parer mio questa affermazione puo' portare acqua solo a S.Egidio di cui diffido da sempre ( che altro stanno preparando per l'avvenire della Chiesa ? ). Io spero che Benedetto XVI non lo venga mai a sapere perche' di sicuro sarebbe per lui un altro dispiacere . Se Mons. Ganswein e' stanco di parlare/stare con Papa Benedetto , lo lasci oppure stia zitto , che e' meglio . Mi sembra che non abbia imparato niente dal suo maestro , ne' la prudenza ne' le conseguenze di una affermazione . Ma dove hanno studiato ? Ad ogni buon conto , ogni volta che la Chiesa e' febbricitante , in un modo o nell'altro si storna l'attenzione sul Papa emerito ( mi riferisco sia alle controversie su AL che a tutte le laudi verso il pontificato di Pannella da parte dell'attuale gerarchia ).
RispondiEliminaLa vera anomalia, a parere mio, è che con tutti gli indizi gravi, precisi e concordanti che vanno nella direzione opposta, si possa ancora dare il minimo credito a ciò che- nell'attuale situazione che da segni di precipitare verso uno sconosciuto epilogo- dica un monsignor Ganswein o una sala stampa vaticana....A me sembra ormai un film thriller, dove nulla di ciò che viene fatto o detto è casuale. Appare sempre più chiaro ed evidente che ormai la stessa presenza ed esistenza in vita di Benedetto XVI non solo parla da sola, ma GRIDA!!Il silenzio di un papa recluso grida,mentre le continue chiacchiere e i maldestri tentativi dei suoi carcerieri ed attuali occupanti del vaticano di far apparire ciò che non è (normalità della novità, etc) non fanno che confermare che i tempi sono drammatici: è quell'apostasia di cui parla S.Paolo nella 2Tess 2 che deve precedere la manifestazione chiara dell'empio? Lo sa Dio. Ma tutto davvero sembra andare in tal senso e direzione. Non saranno le parole a mo' di bicchier d'acqua sul fuoco che brucia un colle intero, a distrarci o "assuefarci". Legge del sospetto? può darsi, ma a troppi fatali dubbi ci hanno lasciato in pasto per 3 anni, lor signori, per poter aprir bocca con minima credibilità, oggi! Benedetto parlò, agì, e tuttora regge nel suo misterioso rapporto con l'Eterno, che NON ha tradito.Adesso tace, in realtà gridando a chi vuole e può sentirlo.Preghiamo per lui.Perchè da queste "boutade" clericali di chi lo circonda, si può comprendere che egli DA SEMPRE PIU' FASTIDIO, nel suo silenzio orante ed EFFICACE.
RispondiEliminaC'è chi è sicuro dell'identità di vedute e c'è chi ancora è nel dubbio. Confesso di appartenere alla seconda categoria, ma con sempre meno illusioni, perché su alcuni punti la continuità esiste.
RispondiEliminaMa una cosa è certa. Questo pontificato è una catastrofe, al di chi lo abbia determinato.
A me anche la smentita su Fatima non pare "farina del sacco di Benedetto", anche se, in passato, i suoi solerti e pessimi "consigliori" lo hanno fatto, almeno in un caso, parizialmente smentire o far marcia indietro.
RispondiEliminaSec.me, mi sbaglierò, ma stan prepando il terreno ad un riavvicinamento, se non ricomposizione completa, coi Protestanti e gli Ortodossi. Se di papa ce ne può essere più d'uno, se l'incarico è a tempo, che differenza c'è fra il Capo della Chiesa cattolica, quello dei Luterani, Anglicani, Presbiteriani, ecc.ecc., e dei vari Patriarchi ortodossi, nella funzione ? Uno, due , tre emeriti, attivi, in carica, parziale, temporanea...Si svuota tutta l'essenza del Papato, ontologica, etica, dottrinale...2000 anni buttati a mare, milioni di martiri cancellati, ma soprattutto ancora una volta, come per il matrimonio, le parole chiarissime di Nostro Signore cancellate " de facto".
Sempre sec.me entro due anni arriveremo ad un vero scisma, e purtroppo saremo noi costretti ad essere appellati scismatici. E scomunicati.
Non esiste continuità sostanziale perchè la rottura tra Bergoglio ed i Pontefici è netta. Avete mai sentito voi Pontefici che alla loro elezione dicono "Buonasera"? Avete mai sentito voi Bergoglio dire "Sia Lodato Gesù Cristo"? se poi andiamo sulle questioni dottrinali troviamo un'abisso incolmabile, avete voi mai sentito Pontefici mettere in dubbio l'indissolubilità del Matrimonio attraverso la revisione delle cause di nullità oppure rendendo "irrilevante" l'adulterio e la fornicazione?. Ripeto, la continuità è solo un'espediente di facciata per nascondere ciò che stà avvenendo.
RispondiEliminaCercando di mettere in ordine le idee, semplificando brutalmente, ci sono due possibilità:
RispondiElimina1) Benedetto XVI si è dimesso perché era stanco, invecchiato, in piena libertà ed è in perfetta identità di vedute col "Successore";
2) Benedetto XVI è stato costretto a dimettersi con "convincenti" argomenti, che dovevano riguardarle non tanto lui direttamente (non ho dubbi sulla santità di Benedetto XVI) ma la stabilità della Cristianità. Questi "convincenti" argomenti dovevano dunque avere un notevole potere terrifico. In quest'ottica, la riaffermazione ossessiva della piena libertà delle dimissioni di Benedetto XVI è perfettamente "normale", perdurando ancora, evidentemente, la minaccia che lo ha indotto alle dimissioni.
Personalmente, credo nella seconda ipotesi.
Anonymous,
RispondiEliminagrazie delle informazioni sulla NON "formazione professionale" del VdR. Non che avessi dubbi...
Confesso che una delle cose che sopporto meno, dover stare a sentir parlare uno che non solo non ha una specialità ed un dottorato, ma manco una laurea. Lo so, sono presuntuosa e superba, ma porca miseria, io ho una laurea, una specialita' ed un Master conseguito all'estero!
Un altro raccomandato che ha fatto carriera. Non pensavo che anche nella Chiesa ci fosse l' " affirmative action"...
Avete mai sentito pontefici equiparare il Corano al Vangelo? Come se fosse possibile equiparare Maometto a Cristo Signore!
RispondiEliminaTralasciando le castronerie sulle radici dell'Europa e sulla tragica invasione.
Questa per me finora è una delle più grosse. E non riesco a capire chi tace come se niente fosse.
Questa o è follia o blasfemia. Tertium non datur.
Ben detto mic, e se dovessimo analizzare le varie interviste non la finiremmo più
RispondiEliminaIn questo non c'è continuità: "Il papa invita in Vaticano l'imam che insegna a picchiare le donne", che poi è lo stesso che aveva rotto i rapporti con la Santa Sede a causa del discorso di Ratisbona.
RispondiEliminahttp://m.ilgiornale.it/news/2016/05/21/limam-antisemita-del-cairo-invitato-dal-papa-in-vaticano/1261758/
BXVI o non è stato accorto nello scegliersi gli "amici consiglieri" o nel tempo i "consiglieri" gli hanno detto :"diventiamo amici". Queste persone, concordo con Bah!,non hanno mai dimostrato di avere i requisiti per stare al suo livello. Come è potuto succedere che si sia circondato sempre di mediocri? Come è potuto succedere che non abbia saputo scegliere le persone giuste da mettere al posto giusto, quando stava a lui solo dire, questo sì, questo no.
RispondiEliminaC'era un piano, ancor prima del 1958, per iniziare la ristrutturazione della Chiesa? Ratzinger,se vi è entrato, vi è entrato per mettersi di traverso o per dare la spinta finale o ha presunto che i più accorti avrebbero capito lo slalom che stava facendo per salvare il salvabile e avrebbero agito di conseguenza? Come credo di aver già scritto, l'ultima ipotesi è stata la prima ragione che mi son data delle sue dimissioni, anche se l'avevo formulata con altre parole e con una visione diversa, quella del maestro che verifica l'apprendimento dei suoi allievi. In sintesi o è un infame o è un santo.
... "Avete mai sentito voi Bergoglio dire "Sia Lodato Gesù Cristo"? "
RispondiElimina... eh no! Ora non diciamo quello che non è. L'udienza generale del mercoledì comincia sempre da parte del Papa con il "Sia Lodato Gesù Cristo".
Penso sia giusto essere esatti nelle affermazioni.
Ho fatto un sogno 18:19,
RispondiEliminaquel sogno è anche il mio, ma penso che meno se ne parla, meglio è, perché possa realizzarsi.
Ma se ritenete che Benedetto XVI sia stato costretto ad abdicare da un complotto come fate poi a dire che la sede non è vacante ecc. ecc.?
RispondiEliminaComunque ripeto: il sereno, tranquillo e sorridente Papa Emerito post abdicazione non sembra affatto turbato o in contrasto col suo successore. E non credo sia un attore così consumato da dissimulare totalmente il supposto contrasto, altrimenti sarebbe da Oscar... E poi, scusate, prende carta e penna per smentire sul Terzo Segreto mentre su tutto il dirompente resto se ne sta zitto e beato?
Miles
"Comunque se Gaenswein stesse zitto non guasterebbe" ...
RispondiEliminaCome si fa a credere che Gaenswein parli per iniziativa esclusivamente personale? All'insaputa o contro la volontà di Benedetto XVI?
Baciare il corano si! Baciare è un atto di adorazione e, comunque, dare ad esso una patente di sacralità.
RispondiEliminaLibri sacri,ed ispirati, la Bibbia, libro sacro il corano. O no?
dalla Sala Stampa Vaticana [qui] arriva una secca smentita....
RispondiEliminama la Sala Stampa è quella stessa che ieri ha elogiato il defunto Pannella esaltandone la presunta "eredità spirituale" ?
ah beh, allora....davvero attendibile e fededegna !
Le smentite su una notizia così vanno date subito, di getto.
RispondiEliminaSe arrivano tre giorni dopo è evidente che sono state "ragionate" e date dopo aver ricevuto rassicurazioni che tutti gli interessati avrebbero accreditato la smentita.
Cioè concordate.
Se esistono possibilità che Benedetto XVI si è dimesso perchè "forzato a farlo liberamente", queste stesse possibilità permangono sulla "rettifica" alla notizia sul terzo segreto.
Se invece da tre anni qualcuno vede che siamo in piena "continuità", beh, allora non è più un problema di teologia o di apparizioni, bensì semplicemente serve un oculista...
Anonimo 22:17
RispondiEliminaUn tentativo di "normalizzazione" maldestro?
... eh no! Ora non diciamo quello che non è. L'udienza generale del mercoledì comincia sempre da parte del Papa con il "Sia Lodato Gesù Cristo".
Penso sia giusto essere esatti nelle affermazioni.
Copio-incollo dall'ultima udienza del 18 maggio, dal sito della Santa Sede
19. Povertà e Misericordia (cfr Lc 16,19-31)
Cari fratelli e sorelle, buongiorno!
)" Benedetto XVI si è dimesso perché era stanco, invecchiato, in piena libertà ed è in perfetta identità di vedute col "Successore";"
RispondiEliminaÈ mia convinzione che Benedetto XVI ha rinunciato al "servizio attivo" del suo Pontificato forse perchè consapevole del suo stato di salute che comportava un alto rischio tipo ictus o forse "semplicemente" perchè sfinito e senza le forze, morali e fisiche ( quel che lui stesso ha detto, perchè non crederlo?) per affrontare la crisi e i problemi di cui conosceva perfettamente l`ampiezza e gravità, nei due casi non ha voluto che la Chiesa rivivesse quel che ha vissuto durante gli anni in cui Giovanni Paolo II non era più ai comandi e il potere lasciato in mano alla corte vaticana con le sue cordate e gruppi di potere.
Si è ritirato confidando nello Spirito Santo....non poteva prevedere che il suo successore sarebbe stato Jorge Bergoglio, dunque parlare di perfetta identità di vedute è senza fondamento, anche se il religiosamente corretto, praticato pure da Gänswein ama parlare di continuità.
Detto questo ammetto che è la sua decisione, di un`inaudita gravità, che ha aperto una porta che avrebbe dovuto restare chiusa e quasto lo sapeva, pensava e diceva Gänswein, per questo vederlo operare un giro a 180 gradi, entusiamandosi per la decisione di Benedetto XVI, ancor più vedendo quel che sta "combinando" Bergoglio, mi lascia più che perplessa e non dico nemmeno che mi delude perchè oramai la delusione è la norma.
Forse semplifico troppo, ma mi pare che in sostanza le cose stiano così: Benedetto ha le sue idee, e queste sono chiaramente assai diverse da quelle di Francesco; ma d’altra parte si dichiara in sintonia col papa per la semplice ragione che ha scelto una posizione di nascondimento e di servizio: ricordate la promessa d’ubbidienza, prima del conclave, al futuro eletto? Cioè: che sia in sintonia non vuol dire che la pensi come lui; vuol dire che ora Francesco è il generale e lui è un soldato, e che ritiene suo dovere tacere, almeno in genere, e ammenoché non gli chieda di parlare o d’intervenire il suo successore.
RispondiEliminaDel resto, gli autori che parlavan dell’ipotesi, fin qui non molto più che teorica, della rinunzia del papa sottolineavano il rischio che l’abdicatario potesse creare imbarazzi al successore. Che la sua particolarissima posizione imponga a Benedetto grande riserbo, questo si può capire.
Però son pienamente d’accordo colla dottoressa Guarini che “questo pontificato è una catastrofe”. E può darsi che a un certo punto Benedetto riterrà suo dovere parlare.
Maso
vediamo un po':
RispondiElimina- il 20 maggio 2016 -secondo la Sala Stampa vaticana - il papa emerito conferma decisamente: “la pubblicazione del Terzo Segreto di Fatima è completa”.
- 13 maggio 2010: papa B. XVI in viaggio a Fatima - davanti a 500mila fedeli accorsi nella spianata del santuario - così si esprime:
"Si illuderebbe chi pensasse che la missione profetica di Fatima sia conclusa"....
...."solo nel corso della storia possiamo vedere tutta la profondità che era per così dire 'vestita' in questa visione". In essa
"sono indicate realtà del futuro della Chiesa che man mano si sviluppano e si mostrano". In essa "si vede la necessità di una passione della Chiesa", predetta da Gesù fino alla fine dei tempi, che “naturalmente si riflette nella persona del papa”.
E così ha proseguito:
“Quanto alle novità che possiamo oggi scoprire in questo messaggio è che non solo da fuori vengono attacchi al papa e alla Chiesa, ma le sofferenze della Chiesa vengono proprio dall’interno della Chiesa, dal peccato che esiste nella Chiesa. Questo lo vediamo sempre, ma oggi lo vediamo in modo realmente terrificante: che la più grande persecuzione alla Chiesa non viene dai nemici di fuori, ma nasce dal peccato nella Chiesa, e che la Chiesa quindi ha profondo bisogno di ri-imparare la penitenza, di accettare la purificazione, di imparare il perdono ma anche la necessità della giustizia. Il perdono non sostituisce la giustizia”.
e conclude:
«Possano questi sette anni che ci separano dal centenario delle Apparizioni affrettare il preannunciato trionfo del Cuore Immacolato di Maria, a gloria della Santissima Trinità».
-------------------------
dunque:
un Benedetto XVI del maggio 2010 in netta opposizione al Benedetto XVI del maggio 2016 (quasi come due persone che non si conoscono tra loro )?
Ovviamente, siamo nel campo delle illazioni, delle ipotesi, delle probabilità. Ciò premesso e considerato, sono d'accordo, e non credo di essere il solo, con "anonimo" delle 21:14 e con la sua "seconda ipotesi": " Benedetto XVI è stato costretto a dimettersi con "convincenti" argomenti, che dovevano riguardarle non tanto lui direttamente (non ho dubbi sulla santità di Benedetto XVI) ma la stabilità della Cristianità. Questi "convincenti" argomenti dovevano dunque avere un notevole potere terrifico."
RispondiEliminaIl problema è il seguente: per quanto fosse "terrifico" quanto minacciato alla Chiesa in caso di "disobbedienza" al ricatto delle lobby (e avevamo avuto segnali concreti e precisi), ciò sarebbe stato un pericolo maggiore della metodica, sistematica, progressiva, inarrestabile distruzione del cattolicesimo operata dal regnante Pontefice?.
Altra considerazione: veramente Benedetto XVI non aveva mezzi, strumenti, canali comunicativi per reagire al ricatto?.
Infine: perché Benedetto, che è ancora Pontefice, sia pure "emerito" - anche se molto giustamente Mic definisce "aberrazione metafisica" la coesistenza di due Papi - tace riguardo a documenti pontifici, quanto magistrali non si sa e certamente non dogmatici, che minano alla radice la dottrina cattolica?
Tralcio,
RispondiEliminaè ovvio che sono concordate. La notizia gira da almeno una settimana, prima su un blog americano, poi su blogs europei ed infine su siti cattolici piu' letti in Vaticano. Ed ecco quindi la smentita.
Che poi ci sia altro, è talmente evidente da quello che è successo nel mondo e nella Chiesa dal 1917 ad oggi, che solo uno stupido può dubitarne. E perché GXXIII, ritenuto alle peime un "conservatore", non rivelo' il segreto, le ulteriori parole di Nostra Signore? Già, perché? E perche Paolo VI non incontrò la testimone ?
Più si affannano a smentire, più è chiaro che c'è dell'altro. Come per le"dimissioni" di BXVI, di cui guarda caso si parla per riaffermarne la bontà e legittimità e regolarità, ogni volta qualcuno, in basso o in alto, stia giustamente criticando il VdR. Peccato non averlo invitato a presenziare per Pentecoste. Ma magari lo si può chiamare per il Corpus Domini o i SS. Ppietro e Paolo.
Il copione è ormai ben collaudato e recitato.
Scive Tosatti:
RispondiElimina"Non abbiamo sentito a ogni piè sospinto parlare di decentralizzazione, sinodalità e compagnia cantante? "
http://www.lastampa.it/2016/05/21/blogs/san-pietro-e-dintorni/vescovi-meno-liberi-e-lo-spirito-pure-gysOWXtOapGlVQcgE2IFML/pagina.html
E finisce dicendo:
"Lo Spirito soffia, come sappiamo, dove vuole; ma d’ora in poi dovrà fare una telefonatina preventiva al card. Joao Braz de Aviz. E magari farsi raccomandare prima da un teologo della Teologia della Liberazione…. "
Il motivo per cui la figura del Ratzinger sconcerta tanti è, secondo me, che lui è un grande intellettuale: insomma, ha le sue idee, che sono molto personali. Coltiva un abito mentale d’indipendenza e spregiudicatezza, e esprime il suo pensiero in forma dimessa ma netta, deludendo molto spesso l’orizzonte d’attesa di chi l’ascolta.
RispondiEliminaNon è né un progressista né un conservatore, e più in generale non ha i riflessi condizionati che sono tipici dello spirito di partito. Il fatto è che non è un uomo di partito.
E, pur essendo chiaramente un uomo di grande esperienza, probabilmente non è nemmeno un uomo d’azione. È un uomo di studio, ossequente solo alla verità.
Chissà se nella scelta di chiamarsi Benedetto (una scelta a ben vedere significativa quant’altre mai, non tanto per questo particolare nome, ma perché non si chiamò né Giovanni né Paolo né Giovanni Paolo) — chissà, dico, se in quella scelta influì anche il ricordo di Benedetto XIV Lambertini: una figura molto diversa, ma anche simile per certi aspetti, e ugualmente affascinante.
Giuseppe Ratzinger non è di quegli uomini con cui ci si trova o quasi sempre d’accordo (perché sono del nostro partito) o quasi sempre in disaccordo (perché sono d’un partito avversario): con lui, ci si può trovar d’accordo su una questione e in disaccordo su un’altra. E è giusto così! Anche a lui, del resto, è capitato di cambiare idea.
Maso
Su Fatima, bisognerebbe chiedere anche al Döllinger: perché nessuno lo fa?
RispondiEliminaMa prima di tutto (e chiedo scusa per la brutalità della domanda): il Döllinger è pienamente capace d’intendere, di rispondere e di ricordare? È solo una domanda: non voglio dire che non sia così.
Miles: “E poi, scusate, prende carta e penna per smentire sul terzo segreto, mentre su tutto il dirompente resto se ne sta zitto e beato?” Se Benedetto parlasse, ne sarei contento anch’io. Ma mi pare che si sia dato una regola molto semplice: intervenire se è chiamato in causa, e sempre con grande sobrietà. Lo fece anche a proposito della validità della sua rinunzia.
Maso
"Un tentativo di "normalizzazione" maldestro?"
RispondiEliminaIl "Sia Lodato Gesù Cristo" è il primissimo saluto del Papa, prima della lettura nelle varie lingue del brano del vangelo.
Il "Cari fratelli e sorelle ..." segna l'inizio del suo intervento in lingua italiana.
"veramente Benedetto XVI non aveva mezzi, strumenti, canali comunicativi per reagire al ricatto?"
RispondiElimina... sono molto potenti !
Anonimo 23:42,
RispondiEliminaCome mai sul sito della Santa Sede non ce n'è traccia?
E, comunque, anche se fosse, non cambia un'acca, purtroppo, della catastrofe rappresentata da quanto evidenziato fin qui...
Premesso che non condivido ne' la versione di Ganswein sulle dimissioni, ne' credo genuina la pronta risposta del papa emerito riguardo a Fatima, vorrei porre una domanda all'autrice dell'articolo, o a chiunque nel blog possa rispondermi. La domanda e' questa: per definire l'istituzione del "papa emerito", secondo la versione Ganswein e' sufficiente un atto autonomo del pontefice o e' necessario una modifica del codice di diritto canonico o alternativamente un documento ufficiale, cioe' un enciclica? E' valido di per se l'istituto del "papa emerito"? Altrimenti...
RispondiEliminaPenso che Benedetto XVI, al momento della rinuncia, fosse confuso. Come se prima di lui non ci fossero state confusioni nella chiesa! Tre papi, improvvidi comportamenti di legittimi papi....I papi sono uomini. N;n dei. Dio e' piu' grande del papa. E puo' aver agito, nella sua confusione. Un fine teologo come Ratzinger non avrebbe mai fatto "l'errore" del papato emerito, se non Dio fosse inyervenuto nella debolezza di un uomo. Lui si e' sentito ancora papa (a differenza di Celestino V). Torniamo alla Emmerick...la Emmerick parlerebbe di una chiesa con 2 papi effettivi! non con uno (come sarebbe se Ratzinger si fosse pienamente dimesso). Io non sono dei vostri. Sono in minoranza. Non son mai stato Ratzingeriano e qui mi avete sempre bannato. Ma....stavolta spezzo una lancia a favore di Ratzinger. NON HA STUDIATO LA MOSSA. E' SUCCESSA. Ora bisogna capire cosa significa. Vorrei la vera profezia della Emmerick, la conferma....e che valore puo' avere. La morte pero' non si augura a nessuno (si "ero" o sono Bergogliano). E Dio, se E', provvedera' lui alla Verita'.
RispondiEliminaBeh se vogliamo essere precisi anche su quello che in fondo non è un dettaglio, no, Jorge Bergoglio NON comincia con " Sia lodato Gedù Cristo" ma, dopo il segno della croce, con "LA PACE SIA CO VOI", colui che annuncia l`inzio dell` udienza parla di saluto liturgico:
RispondiEliminahttp://www.radiovaticana.va/player/index_fb.asp?language=it&tic=VA_24DM3JCZ
Così faceva anche Benedetto XVI, ma lo faceva in latino, qui l`ultima sua udienza nella quale all`inizio spiega anche i motivi della sua rinuncia:
RispondiEliminahttp://www.radiovaticana.va/player/index_fb.asp?language=it&tic=VA_6ZD38BN2
Scusa Mic _ho postato anche su MiL il tuo articolo. Programmato alle 12. Complimenti !
RispondiEliminaBuona domenica
Andrea
Comunque è uscito il comunicato della sala stampa vaticana, non una lettera firmata da Benedetto stesso......l'altra secca smentita viene da Zenit......fatevi due conticini......Gaenswein lavora al mattino per il vdr, il pomeriggio sta a casa, quindi ha due visioni della cosa e non mi si dica che i 2 'papi' sono in continuità, tra loro ci sono galassie di distanze, culturali e di pensiero. Crederò quando avrò letto uno scritto autografato VERAMENTE da Benedetto, non come la bufala di Tornielli, non sanno contraffare nemmeno una grafia facile come la sua.......
RispondiEliminaGrazie Andrea.
RispondiEliminaBuona domenica anche a te. :)
Me sembra essere più facile capire un pazzo che capire Ratzinger e Bergoglio. Almeno il pazzo sappiamo che è malato... Parlo questo perchè poco tempo fa è stato publicato qui il testo:
RispondiEliminaRatzinger: «Volevo farmi chiamare “padre Benedetto”». Magistero parallelo del Papa Emerito? - http://chiesaepostconcilio.blogspot.com.br/2014/12/ratzinger-volevo-farmi-chiamare-padre-e.html
Dove se poteva leggere:
"Ma lui, confida Ratzinger ad un giornalista tedesco, avrebbe preferito farsi chiamare semplicemente «padre Benedetto»; solo che allora era «troppo debole e stanco» per riuscire ad imporsi. Ora, racconta Joerg Bremer, uno dei corrispondenti da Roma della Frankfurter Allgemeine nel colloquio pubblicato oggi sull'edizione domenicale del giornale, Ratzinger sembra aver ritrovato le sue forze".
Tra Padre Benedetto e Papa emerito ce una lunga distanza. Se prendiamo in considerazione questa parole di Ratzinger, l'attuale dichiarizione di mons. Ganswein è una menzogna e lui stesso che è stato il suo segretario è uno di quelli che ha imposto questo a Benedetto XVI e alla Chiesa. Secondo si sospetta la rinunzia è stata imposta a lui e sarà che anche il papato emerito? Il fatto nella Chiesa conciliare è che non sono più fatti ci sono solo degli interpretazioni. In Roma il proverbio romano "contra factum non valet argumentum" è stato sostituito pel pensiero di Nietzche "non esistono fatti, solo interpretazioni". Quindi, è impossibile a questa chiesa di pazzi il compimento del mandato del Signore di insegnare, perché l'insegnamento del Signore e del magistero stabilito per Lui nella Chiesa se basava sul fatti, ma come se vede chiaramente che fatti non esistono più in questa Chiesa adesso ci sono solo argomenti a favore e contra ad ogni insegnamento del Vangelo e della Chiesa in discussioni eterne.
Siamo davanti una Chiesa incapace di sostenere che una rinuncia è solo una rinuncia e niente più, ma che è capace di trasformare ogni cosa in una novità, non è più la Chiesa che guardiana e diffensora del deposito della fede.
Una cosa credo di averla capita : l'unico "confidente" di Benedetto XVI e' solo e soltanto suo fratello Georg Ratzinger . Nessun altro !
RispondiEliminaGederson Falcometa: (in relazione ad un articolo uscito qualche mese fa) "Ratzinger: «Volevo farmi chiamare “padre Benedetto”». Magistero parallelo del Papa Emerito? - http://chiesaepostconcilio.blogspot.com.br/2014/12/ratzinger-volevo-farmi-chiamare-padre-e.html"
RispondiEliminaGrazie di averlo ricordato, Falcometa! Infatti, FU PROPRIO CON QUELL'ARTICOLO CHE MATURAI DEFINITIVAMENTE LA CONVINZIONE CHE Benedetto XVI NON FOSSE LIBERO E CHE VENISSERO ORMAI IMPUNEMENTE SUI MEDIA, SENZA PIU' POSSIBILITA' PER LUI DI SMENTIRE, PAROLE NON SUE O COMUNQUE MANIPOLATE. NON CREDETTI, NON CREDO E NON CREDERO' MAI CHE UNA PERSONA come lui possa un giorno (quando era ancora Papa) decidere formalmente come essere considerato e chiamato ("papa emerito", quando già la sala stampa si era precipitata a dire che non era possibile tale appellativo!!) e poi, 2 anni dopo, dire che "voleva chiamarsi padre ma era stanco"!!! MA DICO, MA VOGLIAMO CREDERE CHE GLI ASINI VOLANO?! Non possono esistere due Papi. Uno è un Papa falso. Ognuno interrogherà la sua coscienza illuminata dallo Spirito Santo. Rileggendo in versione completa le parole di Ganswein mi sono parzialmente ricreduto...in quel discorso inaudito ed "esplosivo" (per dirla con Socci) sembrano davvero esserci le famose "bricioline di Pollicino"...."UN SOLO PAPA LEGITTIMO".....PAROLE COME PIETRE....MA la vera "Pietra" PUO' ESSERE UNA SOLA.....una è una finta pietra....S.Agostino: "in dubio libertas"....Io nel mio intimo sento che so chi è il Vicario di Cristo. Chi ne porta le piaghe, e la Croce......"Quando sarai vecchio, un altro ti stenderà le mani...e ti condurrà dove NON VUOI ANDARE" (Vangelo della Messa proprio nel giorno della Madonna di Fatima, 13 Maggio u.s.....)
Scusare , ma non ci siamo . Purtroppo non ho tempo , mi limito a due note . 1)l'istituzione del papato emerito è stata fatta da Mons Ratzinger da Papa , con apposito documento , o è stata tirata fuori successivamente , da semplice vescovo , qual ora egli è ? In questo caso , non ha nessun valore . 2)Non hanno neppure valore le varir elucubrazioni sul ministero orante , mistico ecc ;non appartengono alla Rivelazione (S Scrittura e Tradizione ), al Magistero , ai Padri , ai Dottori , alla Teologia approvata ...ce le siamo inventate noi , e sono del tutto svianti , anzi oserei dire ereticali
RispondiEliminaLa scissione del ministero non risulta da un documento solenne come la dichiarazione di rinuncia. Ma Benedetto XVI l'ha "pronunciata" durante l'ultima udienza del 27 febbraio. Era ancora Papa e le sue parole sono quelle di un Papa.
RispondiEliminaIl “sempre” è anche un “per sempre” - non c’è più un ritornare nel privato. La mia decisione di rinunciare all’esercizio attivo del ministero, non revoca questo. Non ritorno alla vita privata, a una vita di viaggi, incontri, ricevimenti, conferenze eccetera. Non abbandono la croce, ma resto in modo nuovo presso il Signore Crocifisso. Non porto più la potestà dell’officio per il governo della Chiesa, ma nel servizio della preghiera resto, per così dire, nel recinto di san Pietro. San Benedetto, il cui nome porto da Papa, mi sarà di grande esempio in questo. Egli ci ha mostrato la via per una vita, che, attiva o passiva, appartiene totalmente all’opera di Dio.
Il problema sta nel dover chiarire se un papa abbia titolo ad introdurre una trasformazione che può rivelarsi effettivamente rivoluzionaria. Ammesso, come può apparire dalle dichiarazioni di Ganswein, che fosse questa la sua intenzione, peraltro - e lo ripeto per l'ennesima volta - agita ma non motivata teologicamente. E altrettanto pragmaticamente recepita dal suo successore.
:Sottoscrivibile larga parte del commento 24 maggio ore 20 , 42 ,ma non la sua conclusione . In dubio libertas vale per ipotesi teologiche non approvate nè condannate , ma qui il caso è diverso ;nessun dubbio che ci siano state abdicazione e successiva elezione . Ora , o si dimostra con prove certe che una delle due o entrambe sono inficiate da invalidità , o dobbiamo ritenere Bergoglio un (terrificante ) Papa . Se no cadiamo nel soggettivismo , e nel sentimentalismo , tipico del modernismo ("io sento così"...colpo da maestro di Satana )A meno che non riteniamo , in modo razionale e sulla base di prove , che Bergoglio sia caduto in eresia , contraddicendo il Deposito della Fede che noi posseduamo con certezza :in questo caso mi parrebbe lecito , dentro di noi , pur non possedendo autorità ma sulla base di una razionale comparazione , che lo ritenessimo auto-escluso dal suo minister. .
RispondiEliminaMurmex,
RispondiEliminaio non" sento" che la rinuncia non è valida, Bergoglio non è papa, e da tre anni stiamo vivendo un incubo, io ritengo tutto ciò vero rwzionalmente, per tutti i motivi che altri hanno esposto meglio di me.
a) non te la senti più di fare il papa? Fai come Celatino, vai in un monastero, e sparisci al mondo. Ma cosi non è successo.
b) vien eletto con un conclave, il cui svolgimento è apparso " strano", un cardinale che alla folla si presenta NON vestito da papa, NON saluta come un papa, e si autodefinisce a più riprese Vescovo di Roma, che firma i suoi documenti, spesso redatti in italiano, che NON è la lingua ufficiale della Chiesa, NON come si firmano i papi.
c) rilascia dichiarazioni pubbliche, interviste, si comporta, dice e fa cose che un papa MAI ha fatto prima, spesso rasentando se non ll' eresia, almeno l'eterodossia, introducendo con due documenti "il divorzio cattolico" e "la distruzione del Sacramento del Matrimonio". Per altro ha sfasciato la liturgia del Giovedì santo, NON si inginocchia mai all'Eucaristia, sembra molto più un protestante che un cattolico. Ha come amici: rabbini, pastori pentecostali, patriarchi ortodossi, imam e "mangiapreti" radicali. Riceve anche in Sistina cani e porci, ma non ha tempo per Padre Mannelli.
d) mi vien difficile credere al sedevacantismo o sedeprivazionismo dal 1963 in avanti. Per quanto...Ma dal 2013 si, o maglio, per me il Papa vero è BXVI, finché non morirà. Bergoglio è un !Manchurian candidate, un burattino, neanche un usurpatore ( hanno altra tempra).
Di conseguenza, NON Lo ascolto, NON Lo seguo, spero e prego solo che l'incubo finisca presto.
RR , anch'io ritengo che non si possa ascoltare e seguire Bergoglio nelle sue aberrazioni . Mi pare ovvio . Ma ciò non significa che automaticamente ,m per non cadere nel sedevacantismo , dobbiamo trovare la scappatoia di considerare mons Ratzinger ancora Papa . Infatti egli ha inequivocabilmente , salvo prova certa contraria (es :aveva una pistola puntata davanti , -per quanto i martiri non avrebbero temuto neanche quella - era stato drogato , ecc).Mi chiedo , senza alcuna volontà provocatrice :ma cos'è questo sedevacantismo , perchè fa così paura?Alcuni lo qualificano eresia . Ma in base a cosa?Non c'è a ogni morte di Papa un periodo effettivo di sedevacante , che può essere più o meno lungo? Cosa differenzia , dal punto di vista dell'eternità , un periodo di alcuni anni (storicamente avvenuto )da uno di cinquanta ?Perchè per paura del sedevacantismo preferiamo accettare l'idea che la Chiesa ,che sappiamo maestra infallibile di verità , crei confusione , attraverso la legittima Gerarchia , nei piccoli , che non possono fare tanti ndistiguo ? E quando parlo di gerarchia non mi riferisco solo a Bergoglio , ma allo stesso Ratzinger , modernista come perito al Vat II e rimasto tale ,(moderato , ma forse più pericoloso come dimostrato da svariati studi e anmmesso da lui stesso (quando disse che al rimprovero dei novatori più spinti poteva rispondere che lui non era cambiato , erano loro che si erano spinti più avanti)Concludo dicendo che non sono sedevacantista , forsze anch'io per paura , ma soprattutto per chè percepisco (a torto o a ragione )che la questione è più grande di noi . Forse , per ora , dobbiamo pazientemente attendere , tenendoci stretti al deposito della Fede , difendendolo da ogni attacco , anche papale , diffondendolo con tutti coraggiosamente
RispondiEliminaMurmex,
RispondiEliminaEsattamente il mio stato d'animo e la mia linea.
Ho letto con interesse l'articolo e molti commenti. Credo anch'io che stiamo vivendo in un periodo di grave confusione. Quello che è accaduto non ha precedenti nella storia della Chiesa e può produrre turbamento tanto più che il nuovo papa, dalla sua prima apparizione, non disdegna di impegnarsi in ogni modo per distinguersi dai papi del passato. È tuttavia difficile trovare in lui un insegnamento realmente eterodosso. Così come è difficile credere, malgrado la semplicistica tentazione, che Benedetto XVI sia stato costretto alla rinuncia quando nessun suo comportamento nè dichiarazione ha mai lontanamente alluso a ciò. Gli abbracci e i sorrisi con Francesco, la partecipazione alle cerimonie, basterebbero da soli per non pensare a Ratzinger come deposto e prigioniero in Vaticano. La novità del papato emerito va poi attribuita totalmente a lui. Come sia conciliabile con l'unicità del papato andrebbe chiesto a Ratzinger, noto teologo e a Bergoglio, attuale papa in 'esercizio'. Temo che, a dispetto delle altissime figure, vi sia molta improvvisazione e approssimazione. L'argomento è parso inizialmente solo nominalistico. I due precedenti papi rinunciatari Celestino v e Gregorio XII tornarono ad essere ciò che erano prima dell'elezione e cioè, rispettivamente, un eremita e un cardinale. Ratzinger ha voluto esser considerato papa emerito. Bergoglio ne ha previsto la istuzionalizzazione col paragone con i vescovi emeriti. Parrebbe quindi che il papa emerito mantenga solo alcuni simboli e onori esteriori del papa ma che in sostanza non lo sia più in alcun modo anche perché ciò contrasterebbe con l'unicità del papa. Rimane la confusione certo non diminuita dalle parole di mons.Ganswëin e la sensazione, sgradevole per molti fedeli e lontana dalla tradizione, di una nuova concezione di papato visto come carica temporanea non dissimile da quelle temporali come ad es. il presidente della Repubblica. Quanto ciò sia conforme alla volontà di Cristo che ha creato il papato è argomento da teologi. Il popolo cristiano, pur nel turbamento, non può far altro che accettare questa ennesima riforma
RispondiEliminaDue osservazioni Xavier.
RispondiEliminaA fronte di osservazioni corrette
1. Non mi pare così sicura negli insegnamenti di Bergoglio l'assenza di eterodossia.
2. Che il popolo cristiano debba accettare l'ennesima riforma, se questa confligge con l'insegnamento costante della Chiesa non è affatto dovuto.
,Grazie mic per la sintonia di vedute che mi conforta . Vorrei anche aggiungere , e su questo non so se sarai d'accordo , che su tutte queste discussioni su mons Ratzinger ho questa idea :sono inutili se non dannose , ci fanno perdere tempo e portano la mente a vagare in meandri sempre più macchinosi . Per quanto riguarda Ratzinger , la questione :le aberrazioni , incongruenze , contraddizioni , ecc mi pare semplice: esse si spiegano non con funambolismi interpretativi , ma con la sua natura di modernista , moderato ma pur sempre tale :Solo la verità è totalmente , perfettamente coerente ;dove entra l'errore , non può esserci che contraddizione , confusione ,
RispondiEliminaSono d'accordo. Tant'è che mi limito a pubblicare solo alcuni degli interventi che danno occasione di ribadire cose già dette ad nauseam. Ma il rischio di deviare e disperdersi nelle solite diatribe inconciliabili purtroppo resta sempre.
RispondiEliminaComunque i frequentatori assidui dovrebbero conoscere che, su Ratzinger, il blog è disseminato di molte luci ma anche di ombre ineludibili. Chi ha approfondito la situazione con un minimo di oggettività ormai ne è ben consapevole.
Sulla vicenda del Papa emerito io sottolineo sempre l'ambiguità, ma temo che le dichiarazioni di Ganswain (attendibilmente note a Ratzinger) abbiano fornito un chiarimento a favore di una vera e propria riforma del papato d'impronta modernista fondata sulla collegialità in termini neppure conciliari ma conciliaristi (lo spiegheremo).
Siamo nelle ore delle tenebre. Io non capisco nulla. E per me solo c'e un Papa Benedetto XVI. Tutt'altro e' anticanonico. Piu' ancora, e' contro la Costituzione Divina della Chiesa. Io ho imparato queste cose con il grande Teolo go gesuita spagnolo Salaverri nella Sacrae Theologiae Summa. E ancora di piu', come diceva Padre Felice Maria Cappello nell Magistero perenne della Chiesa espresso nell Concilio Vaticano Primo e nelle Encicliche sulla Costituzione Divina della Chiesa dei Papi : Satis cognitum e Mystci Corporis.
RispondiEliminaTutto questo e" anticanonico. Ancora, e' contro la Costituzione Divina della Chiesa e contro la volonta' del Suo Divin Fondatore.
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