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martedì 28 giugno 2016

Discorso di Benedetto XVI nel 65esimo anniversario della sua ordinazione sacerdotale



Il testo trascritto
Santo Padre, cari fratelli,
65 anni fa, un fratello ordinato con me ha deciso di scrivere sulla immaginetta di ricordo della prima Messa soltanto, eccetto il nome e le date, una parola, in greco: “Eucharistómen” ( Ευχαριστούμεν ), convinto che con questa parola, nelle sue tante dimensioni, è già detto tutto quanto si possa dire in questo momento. “Eucharistómen” dice un grazie umano, grazie a tutti. Grazie soprattutto a Lei, Santo Padre! La Sua bontà, dal primo momento dell’elezione, in ogni momento della mia vita qui, mi colpisce, mi porta realmente, interiormente. Più che nei Giardini Vaticani, con la loro bellezza, la Sua bontà è il luogo dove abito: mi sento protetto. Grazie anche della parola di ringraziamento, di tutto. E speriamo che Lei potrà andare avanti con noi tutti su questa via della Misericordia Divina, mostrando la strada di Gesù, verso Gesù, verso Dio.
Grazie pure a Lei, Eminenza [Cardinale Sodano], per le Sue parole che hanno veramente toccato il cuore: “Cor ad cor loquitur”. Lei ha reso presente sia l’ora della mia ordinazione sacerdotale, sia anche la mia visita nel 2006 a Freising, dove ho rivissuto questo. Posso solo dire che così, con queste parole, Lei ha interpretato l’essenziale della mia visione del sacerdozio, del mio operare. Le sono grato per il legame di amicizia che fino adesso continua da tanto tempo, da tetto a tetto [si riferisce alle loro abitazioni che sono in linea d’aria vicine]: è quasi presente e tangibile.
Grazie, Cardinale Müller, per il Suo lavoro che fa per la presentazione dei miei testi sul sacerdozio, nei quali cerco di aiutare anche i confratelli a entrare sempre di nuovo nel mistero in cui il Signore si dà nelle nostre mani.
Eucharistómen”: in quel momento l’amico Berger voleva accennare non solo alla dimensione del ringraziamento umano, ma naturalmente alla parola più profonda che si nasconde, che appare nella Liturgia, nella Scrittura, nelle parole “gratias agens benedixit fregit deditque”. “Eucharistómen” ci rimanda a quella realtà di ringraziamento, a quella nuova dimensione che Cristo ha dato. Lui ha trasformato in ringraziamento, e così in benedizione, la croce, la sofferenza, tutto il male del mondo. E così fondamentalmente ha transustanziato la vita e il mondo[1] e ci ha dato e ci dà ogni giorno il Pane della vera vita, che supera il mondo grazie alla forza del Suo amore.
Alla fine, vogliamo inserirci in questo “grazie” del Signore, e così ricevere realmente la novità della vita e aiutare per la transustanziazione del mondo: che sia un mondo non di morte, ma di vita; un mondo nel quale l’amore ha vinto la morte.
Grazie a tutti voi. Il Signore ci benedica tutti.
Grazie, Santo Padre.
_________________
1. Probabilmente lo dice come analogia. Tuttavia Gesù Signore non ha transustanziato la vita e il mondo; ma il Suo Corpo e il Suo Sangue, offerti al Padre in espiazione, causa del nostro riscatto e condizione per la nostra ri-generazione nella Risurrezione. Fonte di salvezza solo potenzialmente per tutto il mondo e, realmente, in Lui con Lui e per Lui, per chi Lo accoglie... Mi spiace averlo "dovuto" dire. Ma penso che non sia il caso di dare adito a possibili fraintendimenti, che peraltro vengono fuori anche perché un'affermazione del genere evoca gli echi antropocentrici di Gaudium et Spes, 22 : Gesù si è "in qualche modo" incarnato in tutti gli uomini. [qui - qui - qui]

157 commenti:

  1. Nel ritorno dall'Armenia Bergoglio ha chiarito qualche idea: in sintesi ricambia il pieno amore che Ratzinger espone qui sopra, è deluso dal brexit, il genocidio ( non è sterminio (lessi in un articolo) perchè, e colpevoli di tutto i cristiani delle donne stuprate, dei poveri, dei gay che chiarisce ha difeso sempre... avanti contro San Paolo e Dio stesso. A morte Gesù e con lui i cristiani , d'altra parte hanno iniziato incendiando Roma...

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  2. La situazione è a metà tra il surreale e il tremendo.
    A me ha infastidito moltissimo vedere Benedetto XVI. Non per lui, per carità. Ma per la situazione. E' insopportabile. Una situazione mantenuta, volutamente, in questo stillicidio di presenze-assenze, e di parole-silenzi "a comando".
    Perchè questa celebrazione? Perchè "i due" erano insieme? Se la situazione fosse normale, non ce ne sarebbe stato motivo. Se la situazione fosse normale, come ci ha ricordato don Stefano, Benedetto XVI si sarebbe SPOGLIATO del Pontificato (letteralmente), e si sarebbe ritirato magari a Monaco. Vestendo la veste vescovile, cancellando le insegne papali e deponendo il MUNUS. Questa è la situazione normale. Se la situazione fosse normale, e Raztinger fosse stato preda di qualche delirio senile, NON AVREBBERO CONCESSO NULLA a lui e alla sua "fantasia" da "emerito". Del resto ha detto che avrebbe "obbedito" al "successore".

    Non ci sarebbe nulla di strano, assurdo o impositivo in uno scenario NORMALE come questo. Per quanto si possa definire "normale" una rinuncia. Ma in teoria se la vedrebbe il rinunciatario con il Padreterno!

    Invece NO! Una celebrazione del genere (ma non doveva assentarsi dal mondo, Benedetto XVI?), con DUE PAPI (e dalli a negare!), e con quello "emerito" che è omaggiato come PAPA!

    Sembra che a breve verrà chiesto a Benedetto XVI di compiere un "atto di sottomissione" al VDR. Il che è plausibile visto che si sta diffondendo un certo dubbio legittimo e un certo risveglio degli intelletti. Bisognerà in qualche modo strumentalizzare. Se non si potrà più strumentalizzare il "ministero allargato" (non regge più...), allora strumentalizzeranno il "nonnino buono" (come ama definirlo il VDR).

    Ora, questa situazione è disgustosa. L'unica cosa certa, è l'orrida situazione.

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  3. ha transustanziato la vita e il mondo

    Certo lo dice in analogia.... Ma Gesù Signore non ha transustanziato la vita e il mondo ma il Suo Corpo e il Suo Sangue, offerti al Padre in espiazione, causa del nostro riscatto e condizione per la nostra ri-generazione nella Risurrezione. Fonte di salvezza solo potenzialmente per tutto il mondo e, realmente, in Lui con Lui e per lui, per chi Lo accoglie...

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  4. Mi spiace averlo "dovuto" dire. Ma penso che non sia il caso di dare adito a possibili fraintendimenti, che peraltro vengono fuori anche dagli echi di Gaudium et Spes, 22 : Gesù si è "in qualche modo" incarnato in tutti gli uomini.

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  5. Cosa avrebbe detto chiunque di noi sentendo Gesù rivolgersi con l'appellativo di "amico" a Giuda Iscariota la sera dell'ultima cena?
    Che cosa dire dell'invito a lui rivolto: "Quello che devi fare, fallo presto"?
    Che idea ci siamo fatti dell'apparente imperturbabilità di Giovanni, al quale Gesù rivelò l'identità del traditore?
    Che cosa pensare, in una serata come quella, del sonno che vinse Giacomo, Giovanni e Pietro chiamati a un'ora di veglia con il Signore di Gesù?
    Che figura ha fatto Pietro sguainando la spada al Getsemani per poi nascondersi poche ore dopo?
    Ci avrebbe soddisfatto il silenzio di Maria sotto la croce, senza un moto di rabbia o di protesta?

    Troppo facile e spesso inutile essere "logici"... Bisogna contemplare.

    C'è molto da contemplare in questo "grazie".
    Non è soltanto e necessariamente un "sono d'accordo" e "mi compiaccio".

    Può avere anche il senso profondo della venuta dell'ora.

    E non sfugga nemmeno il "fedele resoconto" delle parole del Papa (Benedetto XVI), per altro ascoltabili dal video pubblicato, che gli organi di stampa e di "informazione" (es. Avvenire) hanno messo a disposizione. Quello sì un apocrifo!

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  6. @ mic

    "ha transustanziato la vita e il mondo"

    anche io ho notato ... é un parlare che necessita sempre di "ermeneutica", può essere inteso come cattolico e può essere inteso come altro

    anche il resto del discorso mi pare, quanto meno, ambiguo (la mia mente semplice intende un discorso puramente orizzontale, terreno, questa transustantazione del mondo mi ricorda un po' il nuovo ordine mondiale, quello fondato sulla tolleranza, la fraternità ecc. ..: mic, per favore ci dai un'ermeneutica cattolica anche di questa frase ?)

    "vogliamo inserirci in questo “grazie” del Signore,

    e così ricevere realmente ................

    la novità della vita

    e aiutare

    per la transustanziazione del mondo:

    che sia un mondo non di morte, ma di vita; un mondo nel quale l’amore ha vinto la morte.

    Anna

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  7. Carissimi,
    ho inserito questa nota all'articolo:
    Certamente lo dice come analogia. Tuttavia Gesù Signore non ha transustanziato la vita e il mondo; ma il Suo Corpo e il Suo Sangue, offerti al Padre in espiazione, causa del nostro riscatto e condizione per la nostra ri-generazione nella Risurrezione. Fonte di salvezza solo potenzialmente per tutto il mondo e, realmente, in Lui con Lui e per lui, per chi Lo accoglie... Mi spiace averlo "dovuto" dire. Ma penso che non sia il caso di dare adito a possibili fraintendimenti, che peraltro vengono fuori anche perché un'affermazione del genere evoca gli echi antropocentrici di Gaudium et Spes, 22 : Gesù si è "in qualche modo" incarnato in tutti gli uomini. [qui - qui - qui]

    Questi i link, nell'ordine: Pasqualucci, Gherardini, un mio documento:
    http://chiesaepostconcilio.blogspot.it/2015/11/la-cristologia-antropocentrica-del.html
    http://chiesaepostconcilio.blogspot.it/2012/12/brunero-gherardini-lantropocentrismo.html
    http://chiesaepostconcilio.blogspot.it/2013/10/svnt-nomina-rervm-cose-concrete-quelle.html

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  8. Sì Anna,
    c'è da sviluppare il discorso analizzando le parole che hai sottolineato.
    Sostanzialmente la risposta già è nella nota sopra. Ma il discorso è complesso e viene da lontano.

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  9. Sempre a proposito della transustanziazione de mondo che Gesù avrebbe operato:

    Forse questo modo di intendere il cristianesimo in modo mondano, come funzionale al mondo, anzi al nuovo mondo, riesce a cogliersi meglio nell’ultima intervista a BVI, la cui sintesi, mi pare di capire (se mi sbaglio correggetemi, non mi riesce agevole comprendere l’eloquio di BVI), è che Gesù esiste per gli uomini (proesistenza), i cristiani dunque, essendo di Cristo, devono essere per gli altri, con la precisazione che

    “Ciò non significa una specie di biglietto speciale per entrare nella beatitudine eterna, bensì la vocazione a costruire l’insieme, il tutto…..

    Riporto:
    “Negli ultimi tempi sono stati formulati diversi tentativi allo scopo di conciliare la necessità universale della fede cristiana con la possibilità di salvarsi senza di essa.

    …la ..tesi dei cristiani anonimi di Karl Rahner. … sostiene che …quando l’uomo si accetta nel suo essere essenziale, egli adempie l’essenziale dell’essere cristiano pur senza conoscerlo in modo concettuale. Il cristiano coincide dunque con l’umano e in questo senso è cristiano ogni uomo che accetta se stesso anche se egli non lo sa.

    È vero che questa teoria è affascinante,

    ma riduce il cristianesimo stesso a una pura conscia presentazione di ciò che l’essere umano è in sé e quindi

    trascura il dramma del cambiamento e del rinnovamento che è centrale nel cristianesimo.

    Ancor meno accettabile è la soluzione proposta dalle teorie pluralistiche della religione, per le quali tutte le religioni, ognuna a suo modo, sarebbero vie di salvezza …

    Una ricezione così semplicistica non è proporzionata alla grandezza della questione.

    Ricordiamo da ultimo soprattutto Henri de Lubac e con lui alcuni altri teologi che hanno fatto forza sul concetto di sostituzione vicaria. Per essi la proesistenza di Cristo sarebbe espressione della figura fondamentale dell’esistenza cristiana e della Chiesa in quanto tale. È vero che così il problema non è del tutto risolto, ma

    a me pare che questa sia in realtà l’intuizione essenziale che così tocca l’esistenza del singolo cristiano.

    Cristiani, per così dire, non si è per se stessi, bensì, con Cristo, per gli altri.

    Ciò non significa una specie di biglietto speciale per entrare nella beatitudine eterna, bensì la vocazione a costruire l’insieme, il tutto…..

    Quello di cui la persona umana ha bisogno …è …che noi assieme al Signore che abbiamo incontrato andiamo verso gli altri e cerchiamo di render loro visibile l’avvento di Dio in Cristo…”.

    Anna

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  10. sacerdos quidam28 giugno, 2016 17:45

    La frase sulla 'transustanziazione del mondo' emana odore di teilhardismo lontano un miglio. Ma non è una novità, tutti i neomodernisti si sono formati a quella scuola, seguendo l'esempio del p. Henri de Lubac, il più fanatico discepolo del de Chardin.

    Non posso fare a meno di ricordare qui il severo ammonimento di Papa San Pio X nel Motu proprio 'Sacrorum antistitum' (1907):
    "...raccomandiamo nuovamente con forza agli Ordinari diocesani e ai Superiori degli Istituti Religiosi di voler vigilare con attenzione sugli insegnanti, primariamente su quelli dei seminari; qualora li trovino imbevuti degli errori dei modernisti e fautori di pericolose novità, o troppo poco docili alle prescrizioni della Sede Apostolica in qualunque modo pubblicate, li interdicano del tutto dall'insegnamento.
    Parimenti, escludano dai sacri Ordini quei giovani sui quali gravi il più piccolo dubbio di correre dietro a dottrine condannate o a dannose novità."

    Se gli "Ordinari diocesani" avessero "escluso dai sacri Ordini", come sarebbe stato loro dovere, "quei giovani" chiamati - ad esempio - Giuseppe Roncalli, Giovanni Battista Montini, Karol Wojtyla, Joseph Ratzinger e Jorge Bergoglio, oggi non saremmo qui a piangere sulla tragedia attuale.

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  11. Il fatto è che, oltre a rendere visibile l'avvento di Dio in Cristo, lo dobbiamo rendere operante, in Lui, nella Sua Chiesa, nel modo che Lui ci ha consegnato e opera innanzitutto in noi.
    Dopo l'avvento c'è stata la redenzione, la rigenrazione, la ricollocazione alla destra del Padre, l'invio dello Spirito del Risorto. E non c'è nessuna nuova Pentecoste da attendere. Basta quella che ha dato inizio alla Chiesa nella quale lo Spirito del Signore risorto non ha mai smesso e mai smetterà di agire e di renderla feconda. Se anche adesso sembra in eclissi e ha perso visibilità, non per questo è meno viva.
    Custodiamo la fiducia, le prove non mancano, ma le promesse del Signore non vengono mai meno.

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  12. La vocazione a costruire l'insieme, il tutto mi pare abbia un respiro tehilardiano. E non è la prima volta. Anche quella "teansustanziazione del mondo"...

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  13. Leggo adesso, nel moderarlo, l'intervento di Sacerdos quidam che pure ricorda l'influenza tehilardiana. Del resto mi pare presente anche nella scomparsa del senso del peccato e nel fatto che non si parla più della natura ferita e del peccato originale. Lo abbiamo notato altre volte...

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  14. Ragazzi, a me sembra chiaro come il sole che Benedetto XVI abbia fatto una analogia. Chiaro come il sole! Nessuna "giustificazione" eh! Non ne ho intenzione! Ma sembra chiaro come il SOLE che abbia fatto una analogia! E, dovremmo invece preoccuparci e soffermarci su questo suo insistere sulla Croce! Su stesso, e in analogia con il mondo intero.
    E' vero che Gesù vuole "trasformare" l'Uomo, cambiargli "sostanza". L'Uomo che CREDE. E l'analogia, nel giorno del suo 65 di Sacerdozio, ci può anche stare NO?

    L'altra cosa da guardare è la propaganda deformante dei giornali su quella frase della "misericordia". Guardate che è molto grave. Il Papa si augura che il suo "Vescovo attivo" guidi a GESU', a DIO! Altro che "spero che vada avanti sulla sua via della misericordia"!

    Ragazzi, facciamoci domande serie. Altrimenti davvero si rischia l'eccesso

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  15. Un discorsetto piatto, quello dell'Emerito, con venature teilhardiane, come ha giustamente sottolineato Sacerdos quidam. Alla vita "eterna" non accenna mai, manca del tutto il senso del trascendente tipico del Cristianesimo. Non parla di un mondo che deve convertirsi a Cristo, per la sua salvezza eterna, ma di un mondo che deve esser "transustaziato" grazie all'Eucarestia, sembra di capire - qualsiasi cosa cio' voglia dire. Parvus

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  16. Stefano,
    La domanda che ci siamo fatti è molto seria. L'analogia l'ho tirata fuori perché la mia critica non è mai a cuor leggero e mi sembra sempre di infierire. Ma è un problema mio che supererò. Perché qui non c'è niente di banale.
    Conosci il significato di transustanziato? Certo che sì. E allora ti sembra che il mondo lo sia? O che lo possa essere senza l'azione del corpo mistico di Cristo che è la Sua Chiesa? Che è sempre necessaria in itinere fino alla fine dei tempi e non compiuta....

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  17. Ragazzi, piantatela con le sciocchezze!
    Benedetto ha elogiato papa Francesco.
    Il resto sono chiacchiere.

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    1. Sembra anche a me, anzi la mia sensazione è che Benedetto abbia fatto chiaramente intendere di non essere assolutamente disposto a esser preso come punto di riferimento dell'opposizione al pontificato di Bergoglio.

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  18. “Maometto ha portato solo cose disumane”. Dimenticate la frase che costò il papato a Benedetto XVI?

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  19. "aiutare per la transustanziazione del mondo: che sia un mondo non di morte, ma di vita; un mondo nel quale l’amore ha vinto la morte."
    Il senso è fin troppo chiaro: si può aiutare per la transustanziazione impedendo le guerre, aiutando i migranti ecc.

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  20. Sarà stato suo il testo ?
    Comw già scritto: una tragedia, personale e per tutta la Chiesa.
    Rivedendo e riascoltando, mi sono venuti in mente gli showtrials, le autoconfesssioni, gli auto-da-fe', con quei visi compiaciuti ( in particolare il VdR e Sodano) da gatti che si son mangiati il topo, dopo averci giocato a lungo...
    E mi spiace, Tralcio, ma il Giovedi ed il Venerdi Santo avevano ben altra drammaticità, ben altra pregnanza, anche solo da un punto di vista umano.

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  21. Torno sull'intera frase di Ratzinger:
    "" “Eucharistómen” ci rimanda a quella realtà di ringraziamento, a quella nuova dimensione che Cristo ha dato. Lui ha trasformato in ringraziamento, e così in benedizione, la croce, la sofferenza, tutto il male del mondo. E così fondamentalmente ha transustanziato la vita e il mondo e ci ha dato e ci dà ogni giorno il Pane della vera vita, che supera il mondo grazie alla forza del Suo amore. ""

    Il fatto che il transustanziato possa dipendere dal fatto che "ci ha dato e ci dà ogni giorno il Pane della vera vita, che supera il mondo grazie alla forze del suo amore", come giustamente osserva Parvus, si riferisce all'Eucaristia. E concordo sul fatto che Parvus aggiunga "qualsiasi cosa ciò voglia dire". Perché siamo al solito punto già affrontato con altri testi. E' sacrosantamente vero che il Signore è morto per un atto di immenso amore nei nostri confronti, ma non possiamo scindere questo dall'atto di immensa obbedienza e giustizia, che diventa lode e ringraziamento, nei confronti del Padre, al posto nostro. E, a furia di non parlarne, questo lo si elide: ciò che è taciuto non può che venire dimenticato.

    Così si esprime Michael Davies in Cambiare il rito per cambiare la fede :
    «In una opera in difesa della bolla di Papa Leone XIII “Apostolicae curae”, che dichiarava invalide le ordinazioni anglicane, i vescovi cattolici inglesi mettono giustamente l'accento sulle omissioni del Prayer Book riguardo alla santa cena. L'abbiamo ripetutamente ricordato: nel nuovo rito anglicano della messa, quello del Prayer book del 1549, non troveremo affermate delle eresie, ma omesse verità di fede essenziali. Le omissioni, il “taciuto”, in liturgia è sempre grave, perché rinunciare ad affermare con completezza e chiarezza tutte le verità di fede implicate, può portare a un vuoto di dottrina nei sacerdoti e nei fedeli che nel futuro apre il campo all'eresia: in parole semplici oggi sei cattolico con una messa eccessivamente semplificata, domani senza saperlo ti ritrovi protestante perché la forma della tua preghiera non ha nutrito più la tua fede. Ecco cosa dicono i vescovi cattolici inglesi: “Per dire le cose brevemente, se si compara il primo Prayer Book di Edoardo VI con il messale (cattolico), vi si scoprono sedici omissioni, il cui scopo era evidentemente quello di eliminare l’idea di sacrificio” (Il Cardinale arcivescovo e i Vescovi della provincia di Westminster, A Vindication of the Bull Apostolicae Curae, Londra 1898, p. 154)».

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  22. Sarà stato suo il testo ?

    Parlava a braccio. però, in una simile occasione, ufficiale e pubblica urbi et orbi, è chiaro che, per lo meno da lui, il testo fosse preparato. E forse anche concordato. Chissà?
    Ma lo stile è il suo, quello di sempre. Che poi qualcuno possa continuare a vederci delle sottigliezze ed un retro-pensiero, non posso escluderlo ma non ho elementi per confermarlo.

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  23. Non vi seguo sulle vostre reazioni alle parole di Benedetto XVI, mi sembra cercare a tutti i costi il pelo nell`uovo (non son sicura dell`espressione scusatemi se non è corretta) in un intervento breve e a braccio e in cui mi sembra palese e cristallina l`analogia, il senso voluto da Benedetto XVI e che altri prima di me hanno sottolineato, mi domando piuttosto che cosa abbia voluto dire stamattina Socci sulla sua pagina facebook in un post delle 7h :

    "E' IN CORSO UN PESANTISSIMO PRESSING SU PAPA BENEDETTO XVI PER OTTENERE DA LUI UN ATTO DI ACRITICA SOTTOMISSIONE A BERGOGLIO. PREGHIAMO PER LUI."

    https://it-it.facebook.com/pages/Antonio-Socci-pagina-ufficiale/197268327060719

    E si può difficilmente negare che Benedetto XVI a mezzogiorno abbia usato espressioni forti, calorose e improntate all`emozione per lodare il suo successore, un pò troppo, a mio avviso.
    Mi chiedo perchè Benedetto XVI si sia concesso a quella che in modo più che prevedibile non poteva che finire per essere una celebrazione ad onore e gloria del suo successore, basta vedere quel che i media hanno riportato.
    Insomma con e malgrado il mio affetto per Benedetto XVI mi fa più che altro pena vederlo accettare quel tipo di "omaggio", in quella cornice, circondato dalle stesse persone che, a qualche rarissima eccezione, gli hanno messo i bastoni nelle ruote durante otto anni.

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  24. Mic,
    alcune parti, l'eucharistomen, la citazione dell' Ultima Cena, sono senz'altro sue (si vede che, se ancora celebra la S. Messa, la celebra in Latino), ma la sviolinata a Bergoglio e Sodano, e soprattutto la storia della transustanziazione, non credo. C'eè inciampato due volte su quella parola, ed uno che dice eucharistomen con quella voce ed accento, e per giunta è tedesco, lingua nella quale esiste anche la sequenza "tzt", che loro riescono a pronunciare, io no, NON s'inciampa neanche a 69 anni su transustanziazione. I ragazzini di oggi che non studiano catechismo, ci s'inciampano, noi vecchi no.

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  25. Mic,
    alcune parti, l'eucharistomen, la citazione dell' Ultima Cena, sono senz'altro sue (si vede che, se ancora celebra la S. Messa, la celebra in Latino), ma la sviolinata a Bergoglio e Sodano, e soprattutto la storia della transustanziazione, non credo. C'eè inciampato due volte su quella parola, ed uno che dice eucharistomen con quella voce ed accento, e per giunta è tedesco, lingua nella quale esiste anche la sequenza "tzt", che loro riescono a pronunciare, io no, NON s'inciampa neanche a 69 anni su transustanziazione. I ragazzini di oggi che non studiano catechismo, ci s'inciampano, noi vecchi no.

    RispondiElimina
  26. Luisa,
    non è cercare il pelo dell' uovo, è cercare di capire cosa Benedetto, ancora Papa, ha voluto dire.
    Per il resto concordo: a me e' sembrato un curialewco " baciamo le mani a Vussia", e non so chi sia il Vussia, se Bergoglio o, più probabilmente, Sodano.

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  27. Socci semplicemente stava mettendo le mani avanti.
    Per sostenere le sue tesi non sa più dove aggrapparsi!
    E abbiate il coraggio di pubblicare anche chi non la pensa come voi!

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  28. Mic,
    io non ho studiato teologia, però anche a me quella frase è suonata strana, poco chiara, ambigua. E lui, di solito, non è ambiguo. Neomodernista forse, ma non ambiguo.

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  29. In un altro commento ho scritto che BXVI, nella sintesi per certo, ha detto ad ognuno il suo. Ed ora aggiungo che non è da escludere che abbia detto qualcosa all'esterno. Cioè a noi. In particolare i fronzoli di più al VdR e la protezione. Se realmente non può parlare apertamente è facile che parli al contrario. Ma di questo si è già detto.

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  30. Il post di Socci non è delle 7, ma di sette ore fa: quando Benedetto aveva già terminato il suo intervento da un pezzo.
    Da notare che alcune sedie in Sala Clementina erano vuote - e i posti riservati erano davvero pochi, qualche decina in tutto, comprese le Memores. Nel video della mattinata si nota che il Cardinal Tauran arriva un poco in ritardo e viene tranquillamente accompagnato al suo posto. Resta la sensazione dello sgarbo di altri che invece non si sono presentati. Chi sono? Visto che una delle sedie vuote era vicino al decano Sodano e all'ex segretario di Stato, Bertone, per la scala gerarchica a cui tanto sono attenti in Vaticano direi che uno degli assenti illustri potrebbe essere il cardinal Parolin: ragioni di Stato lo hanno trattenuto altrove? O forse quello scranno non era destinato a lui, e mi scuso. Son piccoli segnali, ma vista la solennità della festa e l'esiguità del numero degli invitati, mi è sembrato significativo che qualche porporato non si sia presentato.

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  31. Se ci troviamo difronte alla CattivitàVaticanense dobbiamo leggere al contrario cioè la lode sarà recepita, letta, compresa,come condanna, disprezzo, biasimo. I riferimenti Vat.IIsti, come gomitata nel fianco ai mafiosi e strizzata d'occhio agli onesti.Se.

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  32. Cara Rr,
    non ho alcuna pretesa di possedere la conoscenza di quello che sta succedendo.
    Ne' tanto meno vorrei mettere Benedetto XVI (o chiunque altro) al livello di Gesù!

    Tuttavia mi permetto di suggerire una contemplazione meno "rigida" degli eventi.
    Proprio come potrebbe capitare a chi leggesse con un certo "metro" gli episodi della passione di Nostro Signore già ricordati in precedenza.

    "Lui (Cristo) ha trasformato in ringraziamento, e così in benedizione, la croce, la sofferenza, tutto il male del mondo. E così fondamentalmente ha transustanziato la vita e il mondo e ci ha dato e ci dà ogni giorno il Pane della vera vita, che supera il mondo grazie alla forza del Suo amore".

    E' un cuore libero, senza paura, quello che ringrazia Dio, e con serenità d'animo, persino per la croce da portare! E' un cuore che vive la vita dello spirito, non del pensiero, della ricerca del consenso, delle consolazioni psicologiche e dell'autorealizzazione: un cuore donato al Signore!
    Un cuore umano che pare aver mutato la propria sostanza carnale in un qualcosa di spirituale.
    Un pane-vino fattosi corpo-sangue di Cristo, ma anche un "umano" fattosi vero tempio del divino!
    Un mondo-carne-creatura che si protende nell'Oltre e viene ricapitolato in Cristo, Verbo Creatore.

    "Alla fine, vogliamo inserirci in questo “grazie” del Signore, e così ricevere realmente la novità della vita e aiutare per la transustanziazione del mondo: che sia un mondo non di morte, ma di vita; un mondo nel quale l’amore ha vinto la morte".

    Il mondo che abbiamo è signoria del Maligno. Il cuore di carne è in questa signoria.
    L'Eucaristia è la via per trasformare (divinizzare) ciò che è peccato, rifiuto di Dio.
    L'Eucaristia si riceve, è dono! Non è una proprietà, ne' un dovere, tanto meno un diritto.
    Solo questa trasformazione permette di sottrarre il mondo al potere della morte, il potere del Male.

    Benedetto XVI non dice mai che questo sia automatico, ne' che sia GIA' vero in ogni uomo.
    Di "antropocentrico" in queste parole c'è solo il sospetto che possano significare qualcosa di differente dall'aver capito che Gesù ha come missione quella di ricapitolare in sè la creazione, riportandola alla perfezione perduta, rigenerando i cuori di pietra/carne, precipitati nella morte spirituale, alla vita di una comunione con Dio, per chi lo vorrà, facendo la Sua Volontà, a motivo della misericordia di Dio per i peccatori che hanno rifiutato di farsene interpreti.

    Infatti:

    ... E speriamo che Lei potrà andare avanti con noi tutti su questa via della Misericordia Divina, mostrando la strada di Gesù, verso Gesù, verso Dio.

    Speriamo! Perchè non è scontato ne' per Francesco, ne' per nessuno di noi.

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  33. « Eucharistómen (…) con questa parola, nelle sue tante dimensioni, è già detto TUTTO QUANTO SI POSSA DIRE IN QUESTO MOMENTO » : Benedetto XVI fa capire che non gli è concesso di dire altro.

    « mi sento protetto » : da che cosa ? Da chi ? Solo in presenza di un pericolo c’è bisogno di una protezione.

    « E speriamo che Lei potrà andare avanti (…) mostrando la strada di Gesù, verso Gesù, verso Dio » : è una speranza, la via indicata da tre anni essendo purtroppo tutt’altra.

    « Eminenza (…) da tetto a tetto è quasi presente e tangibile » : si commenta da solo.

    « Lui (Cristo) ha trasformato in ringraziamento, e così in benedizione, la croce, la sofferenza, tutto il male » : non è proprio quello che sta facendo anche Benedetto XVI ?

    « (…) miei testi sul sacerdozio, nei quali cerco di aiutare anche i confratelli a entrare sempre di nuovo nel mistero » : potesse l’ospite di Santa Marta essere aiutato a entrare nel mistero!

    « (…) il Pane della vera vita, che supera il mondo grazie alla forza del Suo amore » : che SUPERA il mondo, non che fa entrare il mondo nella Chiesa cambiando la sua dottrina.

    « che sia un mondo non di morte ma di vita » : la cultura della vita contro quella della morte, il "Partito del sale della terra" contro il "Gruppo di San Gallo".

    E poi l’espressione del vescovo di Roma a la fine del intervento… Dice più di tante parole.


    Oremus!

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  34. Rettifico: il post di socci è successivo a intervento Bxvi su Facebook, ma delle 10,30 - quindi molto prima- su Twitter. Ha ragione Luisa: la domanda si impone.

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  35. Tralcio,
    mi auguro abbia ragione lei, io sono molto terra terra, e sicuramente non ho la sua Fede, quasi mistica, ma continuo a non vederci nulla di buono, per la Chiesa e per BXVI stesso. Degli altri attori non mi curo.


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  36. Socci: E' IN CORSO UN PESANTISSIMO PRESSING SU PAPA BENEDETTO XVI PER OTTENERE DA LUI UN ATTO DI ACRITICA SOTTOMISSIONE A BERGOGLIO. PREGHIAMO PER LUI.

    Penso che Socci, oltre alla sua devozione per Benedetto, possa disporre di qualche 'velina' dalla Curia.

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  37. Notevole anche il fatto che Bergoglio, per la prima volta, abbia esibito una stola da Papa (se non sbaglio proprio di Benedetto XVI), in Armenia. E, sull'aereo del ritorno, abbia ribadito che il papa è lui...

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  38. Eterno Padre, io Ti offro il Corpo e il Sangue, l'Anima e la Divinità del Tuo dilettissimo Figlio e
    Signore Nostro, Gesù Cristo, in espiazione dei nostri peccati e di quelli del mondo intero .

    Per la Sua dolorosa Passione, abbi misericordia di noi e del mondo intero.

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  39. @ In che senso sarebbe "affascinante", anche se errata, la teoria di Rahner dei Cristiani anonimi? Un chiarimento su Rahner

    Leggo, a proposito della teoria di Rahner: "quando l'uomo si accetta nel suo essere essenziale, egli adempie l'essenziale dell'esser cristiano pur senza conoscerlo in modo concettuale...". Ma quest'idea dello "accettarsi nel proprio essere essenziale" non fa difficolta'? E poi quale "essere essenziale"? "Essenziale", perche'? E non si capisce perche', da questa supposta "accettazione" debba scaturire "l'esser cristiano". E non, per esempio, l'esser buddista o qulsiasi altra cosa. Non si diventa cristiani, in modo consapevole, quando si crede che Cristo e' il Figlio di Dio e se ne applicano gli insegnamenti e non mediante una "accettazione" di se stessi, di cio' che si e'? Il fatto e' che per Rahner, come per de Lubac, il sovrannaturale e' incluso nella natura e quindi viene a dipendere da una nostra presa di coscienza di cio' che siamo, della nostra natura "essenziale". Ma tutto cio' che riguarda l'essenza, per Rahner allievo di Heidegger, non e' in realta' limitato all'esistenza? Per Heidegger l'essenza dell'esistenza e' l'esistenza stessa, e' il gatto che si morde la coda. Parvus

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  40. http://www.ilmessaggero.it/primopiano/vaticano/l_asse_bergoglio_ratzinger_per_neutralizzare_la_fronda_interna_che_si_riconosce_nel_papa_emerito-1822496.html

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  41. Città del Vaticano - Hanno scelto di comune accordo di far festa assieme per rimettere a posto tante cose. Per lanciare messaggi urbi et orbi. Per fare capire all’esterno che in Vaticano non c’è nessuna poltrona per due. Per farla breve non c’è un Papa della dottrina opposto al Papa dei poveri, un Papa delle istituzioni ad un Papa del popolo. Insomma, non c’è nessuna dicotomia tra Bergoglio e Ratzinger. Il Papa regnante e quello in pensione. E’ da parecchio tempo che il borbottìo delle correnti più tradizionaliste che si riconoscono nel Papa emerito offrono spazio a lamentele e resistenze. Così i festeggiamenti per il 65esimo anniversario del sacerdozio di Papa Ratzinger, previsti per domani mattina nel Palazzo Apostolico, non solo renderanno omaggio alla grandezza di Benedetto XVI, ma mostreranno il legame robusto e indistruttibile dei due pontefici, basato sulla lealtà e la stima reciproca. E' per questo che Papa Bergoglio ha insistito per festeggiare il suo predecessore, radunando in curia, tutti i capi dicastero, i cardinali presenti a Roma, gli ex alunni del professor Ratzinger dello Schulerkreis. Una cerimonia semplice e solenne al tempo stesso, con discorsi e pubblici riconoscimenti che verrà trasmessa in diretta ai giornalisti presenti nella sala stampa vaticana, proprio per dare il massimo risalto all’evento.

    Nella Sala Clementina, Ratzinger si ritroverà - ancora una volta a guardare il grande affresco che raffigura la barca di Pietro squassata dalla tempesta sul lago di Tiberiade. L’ultima volta che era stato in quella sala risale a tre anni fa, l’11 febbraio, per il concistoro, quando annunciò, rivolgendosi in latino ai cardinali, le proprie dimissioni.
    ....
    http://www.ilmessaggero.it/primopiano/vaticano/l_asse_bergoglio_ratzinger_per_neutralizzare_la_fronda_interna_che_si_riconosce_nel_papa_emerito-1822496.html

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  42. "mi domando piuttosto che cosa abbia voluto dire stamattina Socci sulla sua pagina facebook ..."

    si ma ... chi sarà mai Socci ? La nuova guida spirituale ?

    Socci ... ha parlato !

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  43. "Per quanto si sforzi, la Santa Chiesa non può trasformare questo povero mondo in un ostensorio del Corpus Domini!" Diario di un curato di campagna - Georges Bernanos

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  44. Dice Anonimo delle 18,54:
    "Ragazzi, piantatela con le sciocchezze!
    Benedetto ha elogiato papa Francesco.
    Il resto sono chiacchiere"

    È vero, è indidcutibile l'elogio:
    "Soprattutto a Lei, Santo Padre! La Sua bontà, dal primo momento dell’elezione, in ogni momento della mia vita qui, mi colpisce, mi porta realmente, interiormente. Più che nei Giardini Vaticani, con la loro bellezza, la Sua bontà è il luogo dove abito: mi sento protetto. Grazie anche della parola di ringraziamento, di tutto. E speriamo che Lei potrà andare avanti con noi tutti su questa via della Misericordia Divina, mostrando la strada di Gesù, verso Gesù, verso Dio."

    Sviolinata inequivocabile.
    A meno che il significato non voglia dire l'opposto di quanto scritto.
    Ma in tal caso sarebbe sarcasmo nei confonti di Bergoglio & C.

    Delle due l'una, o e'una adulazione sincera, o è un messaggio sarcastico a coloro con cui è entrato in conflitto e gli ha fatto la guerra per costringerlo a farsi da parte.

    Io sono propenso per la seconda perché, oltre a tutte le motivazioni più volte esposte - e condivido in particolare quella di Rr sulla capacita fisica - c'è n'è un'altra che conferma la non credibilità della rinuncia per motivi di salute e che non ho sentito tanto:

    che Ratzinger È UN TEDESCO!

    E i tedeschi non mollano tanto facilmente e hanno un senso del dovere e del sacrificio un po' superiore alla media.
    Basta vedere le guerre, dall'antica Roma alla seconda mondiale.

    In più diventare papa è il massimo che un uomo di Chiesa puo' raggiungere e anche se la responsabilità è enorme, non viene meno a una chiamata divina.
    Meno che mai un tedesco.
    La salute non era cosi' cagionevole, come diceva Rr, poteva agire con carta e penna, come la maggior parte dei suoi predecessori, non doveva giocare i quarti di finale contro l'Italia.

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  45. Non credo che Socci aspiri a essere una guida spirituale.
    E'un bravo giornalista, scrive bene, è preparato, ha una fede solida e i suoi libri sono stati importanti nella mia formazione, io lo stimo.

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  46. Io non sono nessuno ... Sono un povero cristo innamorato di Cristo ... Ho una scarsissima cultura ... scusatemi tutti ... Ma perché questi 2 papi non parlano come ci ha ordinato Nostro Signore Gesù Cristo ... Sì Sì No No ... in modo che possa capire anch'io quello che dicono? Grazie ... Adesso reciterò una bella Ave Maria per tutti voi!

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  47. esempio di cristiano .29 giugno, 2016 01:05

    http://www.ilfoglio.it/bandiera-bianca/2016/06/28/il-nuovo-libro-di-charamsa-e-quelli-che-vorrebbero-impedire-al-sole-di-sorgere___1-vr-143795-rubriche_c749.htm

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  48. Io non riesco proprio a capire chi vuole vedere ad ogni costo echi antropocentrici nelle parole di un Benedetto XVI, che in tale "drammatica circostanza", tutto avrebbe voluto trasmettere tranne che una "presunta propria" visione teologica della transustanziazione.
    Quando dice che "l’amico Berger voleva accennare non solo alla dimensione del ringraziamento umano, ma naturalmente alla parola più profonda che si nasconde, che appare nella Liturgia, nella Scrittura, nelle parole “gratias agens benedixit fregit deditque”, non sta forse contrapponendo una dimensione umana, orizzontale, un afflato universalista, ad una dimensione sacra, divina, sovrannaturale? Se affianca un "non solo" all'espressione "alla dimensione del ringraziamento umano", non sta forse dicendo che esiste anche una dimensione di altra natura? Una dimensione non umana che egli qualifica come superiore a quella umana, dato che viene aggettivata come "più profonda"? Una dimensione che se viene definita "nascosta" - come nascosto per definizione è ciò che è sacro, soprannaturale, pertinente alla sfera del divino (il nostro Dio, non è forse il Dio Nascosto?) - e manifesta solo nella "Liturgia", nella "Scrittura" (Divina Rivelazione) e nelle parole “gratias agens benedixit fregit deditque”, non può che riferirsi al mistero professato dalla nostra fede cattolica!!!
    Se dunque per Ratzinger l'“Eucharistómen” "ci rimanda a quella realtà di ringraziamento, a quella nuova dimensione (non a quella umana, per le ragioni evidenziate) che Cristo ha dato", è davvero così difficile comprendere che la successiva proposizione, per quanto contorta e poco chiara la si possa ritenere, può essere correttamente intesa solo attraverso la chiave di lettura offerta dalla frase che la precede?
    Sono inutili sofismi quelli di chi a tutti i costi vuol vedervi un indirizzo teologico aberrante, sofismi che distraggono dalla gravita di quanto è accaduto.. e che a mio avviso mostrano solo la posizione preconcetta di chi li sostiene! Piuttosto, ho avuto la sensazione che Socci davvero avesse ragione!!!

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  49. Jorge Bergoglio e la sua corte stanno reagendo, in vari modi mostrano che il bicchiere della loro pazienza è pieno, se difficilmente potranno mettere a zittire le critiche a quel che dice e fa il papa, critiche che arrivano da persone insospettabili di becero tradizionalismo, o fondamentalisti, checchè ne dicano e scrivino i soliti noti, hanno deciso che bisogna mettere un termine alle ipotesi se non tesi sui due papi, almeno tentano di farlo e non si lesina sui mezzi, solo che se possono tetanizzare la gerarchia, non potranno anestetizzare le menti e le coscienze dei laici, di tutti i cattolici.
    Non sarà certo la messa in scena di ieri che li convincerà a tacere!

    Se il "festeggiamento" di ieri era l`apice, per il momento, già nei giorni precedenti diversi erano i segni dell`irritazione papale e del team di Santa Marta, all`evidenza la coppa era piena ed era tempo di agire.
    Di segni ne abbiamo avuti durante l`intervista sulla`aereo di ritorno dall`Armenia, complice ad esempio ( e non mi si venga dire che era una pura coincidenza) la sua amica Eliasbetta Piqué che gli pone la domanda sul papa emerito e sulle dichiarazioni di Gänswein sul ministero petrino condiviso e la domanda finale:
    ci sono due papi, dunque?

    Conoscete la risposta di Bergoglio, ma mi sia permesso un sorriso: LUI CHE DETESTA LE DICERIE E LE CHIACCHIERE, e strumentalizzando Benedetto XVI in modo deprecabile, non ha esitato a dire che:

    "Poi ho sentito – ma non so se è vero questo, eh? – sottolineo: ho sentito, forse saranno dicerie, ma vanno bene con il suo carattere, che alcuni sono andati lì a lamentarsi perché questo nuovo Papa … e li ha cacciati via, eh? Con il migliore stile bavarese: educato, ma li ha cacciati via. E se non è vero, è ben trovato…"

    Una coerenza fra parole e atti tutta bergogliana.
    Insomma una tristezza senza fine, una confusione deplorabile, ma che Jorge Bergoglio e la sua corte non insultino la nostra intelligenza.

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  50. E aggiungo che sono più che convinta che Benedetto XVI non voleva quella "cerimonia" ufficiale che assomiglia così poco al suo carattere, del resto settimane fa rispondendo ad una domanda Gänswein aveva detto che stavano riflettendo a quel che si poteva fare per quell`anniversario particolare, e avete notato che Benedetto XVI si è tolto il zucchetto bianco quando ha salutato il suo succesore?
    È mia convinzione che Benedetto XVI si è prestato a quella "cerimonia" per obbedienza, una cerimonia il cui fine non era quello annunziato, una specie di riparazione per i "danni " causati dalle dichiarazoni del suo segretario.

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  51. Una sintesi:JR in gioventù modernista, amico di molti xkè mite e/o debole; nella maturità comincia a spostarsi al centro destra, amico di molti xkè mite e/o debole (il fratello di lui disse, alla bisogna coraggio e forza non gli vengono meno);nella vecchiaia, che inizia a 60 anni,conosce quasi tutti di qua e di là, con tutti mantiene rapporti cordiali.Avendogli scassato i fianchi, di qua e di là, decide di abdicare per due motivi:1)perchè debole,cede ai lupi; 2)perchè credente forte perciò coraggioso, mette in piazza tutti i lupi acquattati dietro le quinte.Il motivo 1) è apparente;il motivo 2)effettivo. Giocando due parti in commedia in una delle due recita. Motivi, parte recitata e non recitata sono intessuti insieme per il momento. Nel video è evidente.Ha ubbidito a tutti, il messaggio a tutti l'ha mandato , noi compresi.


    @ mic, quella generazione i discorsi li studiava a memoria.La traccia con passaggi e termini nodali certamente sì.Credo fosse una delle qualità a cui si guardava, in particolare nei seminari. Un vecchio sacerdote mi raccontò che, quando richiese di entrare in seminario, lo misero in un'aula vuota con una lavagna scritta davanti, gli dissero di impararla a memoria in mezz'ora e uscirono.Del giovane Eugenio Pacelli ho letto, proprio in questi giorni, che aveva una memoria formidabile. Gran parte della omelia funebre di una delle Memores, morta improvvisamente,BXVI l'ha sviluppata intorno alla memoria.Quelle generazioni non avevano problemi di connessione o vuoti di memoria.

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  52. Il discorso di Sodano è stato quanto meno imbarazzante.

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  53. Un lettore mi riporta una foto di Tv 2000 e commenta: “Al centro del discorso di Benedetto XVI c’è Cristo, come anche un bambino può capire… ma per TV2000 no, la cosa più importante che ha detto è il saluto a Francesco!”.
    Da stamani ricevo mail e telefonate di amici sconcertati che non capiscono cosa è accaduto…
    Purtroppo i media si comportano in gran parte come una macchina propagandistica e le voci di dissenso – anche di importanti intellettuali cattolici – sono ormai relegate solo sulla rete.
    E’ una cappa d’incenso impenetrabile che cementifica un potere bergogliano esercitato in un modo che ricorda quasi il clima delle dittature sudamericane. Anche vescovi e cardinali sono terrorizzati e hanno paura di parlare.
    Quasi nessuno cerca la verità e quasi nessuno ve la dice. La colossale macchina propagandistica – laicista e clericale – esalta Bergoglio come una divinità e dobbiamo dolorosamente riconoscere che lui stesso si pone al posto di Dio, accantonando o capovolgendo la Sua Legge eterna (dobbiamo pregare che si ravveda e ripari, per quanto è possibile, i suoi immensi danni).
    Questa macchina propagandistica non permette al popolo cristiano di capire ciò che veramente sta accadendo nella Chiesa.
    Per questo cercherò di farvi conoscere ciò che nessuno ha raccontato e racconta.
    DA DOMANI PUBBLICHERO’ SUL MIO BLOG (A PUNTATE!) I RETROSCENA E IL SIGNIFICATO DI QUELLO CHE STA ACCADENDO DAL 21 MAGGIO SCORSO (DATA DEL DISCORSO DI MONS. GAENSWEIN). E DI CIO’ CHE E’ ACCADUTO OGGI. COSI SPERO DI MOSTRARE A TUTTI LA GRANDEZZA DI PAPA BENEDETTO XVI, LA MERAVIGLIA EVANGELICA DEL SUO GESTO DI OGGI E LA FORZA DISARMATA E INDISTRUTTIBILE DEL VANGELO DI GESU’ CRISTO. CHE VINCERA’. SICURAMENTE VINCERA’.
    Antonio Socci

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  54. Signore abbi pieta' deiTuoi consacrati ..29 giugno, 2016 10:59

    "Poi ho sentito – ma non so se è vero questo, eh? – sottolineo: ho sentito, forse saranno dicerie, ma vanno bene con il suo carattere, che alcuni sono andati lì a lamentarsi perché questo nuovo Papa … e li ha cacciati via, eh? Con il migliore stile bavarese: educato, ma li ha cacciati via. "

    Che vergogna , che pena !
    Far passare Papa Benedetto XVI per "una sciacquetta "!?
    Un abisso . Tutt'altra formazione e levatura .
    Non credo una sola parola .
    La sua mamma aborriva i pettegolezzi e accompagnava gentilmente alla porta chiunque li iniziasse , tanto e' riportato nel libro - La mia vita -

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  55. Cara mic, sarò pessimista, catastrofista, apocalittico, avrò una incapacità intellettuale a capire ciò che accade in questo nostro tempo, ma di una cosa sono sicuro, e cioè che la storia nostra contemporanea ci presenta avvenimenti che non sono solo "a metà tra il surreale e il tremendo", ma sono del tutto "anormali", svolgendosi in modo tale da essere del tutto indecifrabili o comunque non incasellabili in categorie razionali, per quanti sforzi mentali anche il più intelligente fra noi riesca a fare (altro che cercare il pelo nell'uovo o tagliare il capello in quattro!). Ci sono già stati momenti nella storia caratterizzati da un delirio generalizzato. L'eccezionalità del nostro tempo è certa, e non solo per le vicende religiose. La anodina situazione attuale della Chiesa cattolica è ben rappresentata dalle chiare immagini dei due papi che si abbracciano. Siamo sinceri, sapevamo che da parte di Papa Benedetto XVI non ci sarebbe mai stata una confutazione del papato bergogliano, anche se tutti noi l'abbiamo desiderato. Anzi, in altre passate occasioni, critiche per il Bergoglio, abbiamo dovuto assistere con grande dispiacere ad una specie di intervento di pronto soccorso ratzingeriano ad hoc !. Non sbaglia infatti chi ha detto "Ragazzi, piantatela con le sciocchezze! Benedetto ha elogiato papa Francesco. Il resto sono chiacchiere.").
    Ne abbiamo già discusso: riporto questo commento del 23/4/16 : "Cari amici, non può sfuggire, SE NON A CHI NON VUOL VEDERE, che mai, e bisogna sottolineare “MAI”, Benedetto XVI ha opposto un atto, anche passivo, alle scorribande devastatrici del suo successore fra le membra Corpo Mistico di Cristo. Anzi, nei momenti cruciali è sempre stato al suo fianco contribuendo a formare nel pensiero collettivo l’icona dei “due Papi”, un’immagine che turba nel profondo l’anima di tanti fedeli poiché figura simbolicamente una famiglia contronatura con due genitori dello stesso sesso. Ogni pronunciamento di Benedetto è sempre stato a sostegno di Francesco. L’intervista rilasciata poco più di un mese fa al teologo gesuita Jacques Servais è solo l’ultimo esempio in ordine di tempo". La mia risposta fu: "Di tutta l'opera a me nota dell'uomo Ratzinger non un concetto ho trovato che fosse in sintonia con quello che diceva e dice il suo successore. Dopo la data fatidica delle dimissioni, quale valore si può dare a ciò che ci viene reso noto dal suo confino? Dando per scontato che il nostro Papa Benedetto XVI possa dimostrare in qualsiasi momento di non essere affetto da demenza senile, al pari di Sofocle dell'Edipo a Colono, chiedo : era forse libero Platone nel Palazzo di Dionigi II di Siracusa?" . Certo che fra le altre incertezze, quella che si riferisce al "mi sento protetto" è la più colossale e facendo peccato, penso il peggio che si possa pensare!
    In conclusione, la storia attuale della Chiesa cattolica si fa sempre più avvincente proprio per i continui colpi di scena che sconcertano e lasciano un sensazione di vuoto mentale, perchè noi umili fedeli non riusciamo a trovare una spiegazione convincente a ciò che accade. Nel dubbio perciò ogni supposizione va considerata verosimile. A me viene da aggiungere solo che spero di vedere quale finale avrà questa storia straordinaria, anche se la partita si sta concludendo a favore del Bergoglio (nonostante che qualche anonimo non ha potuto esplicitare su questo blog la sua tifoseria e si sia lamentato "abbiate il coraggio di pubblicare anche chi non la pensa come voi!" rivelandosi così persona inclemente ed impietosa, visto il rapporto di forze!). L'unica speranza è che nei tempi supplementari possa avvenire per miracolo il capovolgimento del risultato. Sia fatta la volontà del Signore nostro Gesù Cristo.

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  56. Propaganda costruita anche questa? Certo "La Stampa" è colonizzata sappiamo da chi. E tuttavia...

    Ratzinger riforma Lutero. Aveva molte idee cattoliche
    Il Papa teologo convoca i suoi allievi per un seminario di studio sull’eretico
    http://www.lastampa.it/2008/03/05/cultura/ratzinger-riforma-lutero-aveva-molte-idee-cattoliche-fx12Ef0u9WMpmwIfwqbKrO/pagina.html

    In ogni caso ricordiamo Benedetto ad Erfurt. Questo lo scrivevamo a settembre 2011
    http://chiesaepostconcilio.blogspot.it/2011/09/note-su-benedetto-xvi-erfurt-e-lutero.html

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  57. E ancora questo:
    ...
    «La misericordia di Dio»
    Conclusione di Ratzinger nell’intervista: «Gli uomini d’oggi sanno di aver bisogno della misericordia di Dio e della sua delicatezza. Nella durezza del mondo tecnicizzato nel quale i sentimenti non contano più niente, aumenta l’attesa di un amore salvifico che venga donato gratuitamente. Mi pare che nel tema della misericordia divina si esprima in un modo nuovo quello che significa la giustificazione per fede». Non sono affermazioni scontate. Non mancano cattolici che accusano Francesco di operare uno sbilanciamento buonista della predicazione della Chiesa dimenticando la «giustizia divina», la necessità della penitenza, il rischio della «perdizione eterna». In un momento nel quale quelle critiche vanno accentuandosi, l’appoggio che gli viene da Benedetto può risultare prezioso. Erano già una decina i testi di Benedetto pubblicati dopo la rinuncia al Papato, ma questo è il più importante. Ci dice che la mente teologica del Papa emerito continua a tessere la sua tela. Un tempo l’imbastiva in aiuto al missionario del mondo che fu Papa Wojtyla e ora non disdegna di farlo, dal suo ritiro, ad accompagnamento della predicazione del Papa che propone una «riforma della Chiesa in uscita missionaria».
    http://www.corriere.it/cronache/16_marzo_16/sostegno-sorpresa-papa-emerito-linea-indicata-francesco-7e3a1f00-eaf1-11e5-bfc8-b05a661f1950.shtml

    Certamente ci troviamo sotto il fuoco incrociato di una stampa (e non solo) di regime. Ma una dose di ambiguità non c'è forse già?
    Anche se non potrò mai ammettere che possano essergli congeniali certe distorsioni macroscopiche, per usare un eufemismo, del suo successore.
    Ma in questo modo gliele stanno facendo avallare.
    Terribile, indicibile sofferenza o raccolta di quanto già seminato? Questo è il dilemma...

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  58. @ Petrus LXXVII
    Sono inutili sofismi quelli di chi a tutti i costi vuol vedervi un indirizzo teologico aberrante, sofismi che distraggono dalla gravita di quanto è accaduto.. e che a mio avviso mostrano solo la posizione preconcetta di chi li sostiene! Piuttosto, ho avuto la sensazione che Socci davvero avesse ragione!!!

    Trovo molto equilibrato il suo intervento. Anch'io vorrei che Socci avesse ragione (nel senso che darebbe ragione di un comportamento che molto mi ha disorientata e dispiaciuta. Benedetto era anche il "mio" Papa, anche se strada facendo non ho potuto condividere i 'bachi' conciliaristi). Ma al di là dell'afflato personale, le parole di quella conclusione, pur comprendendo che si riferiva all'Eucaristia, non hanno suscitato i miei sofismi, ma il mio sconcerto perché gli echi tehilardiani li evoca. E ricorda altri testi...

    Oltre alla gravità di quanto accaduto, i miei due post precedenti mettono in luce un crescendo di altro...
    Delle due l'una: o è davvero in sintonia, oppure, horribile dictu, non si sono limitati a bloccarlo ed estrometterlo ma ora lo stanno strumentalizzando oltre ogni limite.
    Quello che destabilizza noi credenti un po' attenti è che comunque anche le precedenti versioni del «Ratzinger Schülerkreis» (parlo di quando era papa non emerito) avevano come protagonista Schoenborn e relative "variazioni", per dirla con un termine ameriano.

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  59. Due volti, due anime completamente differenti: l'uno costruito, nei discorsi preparati da altri, ma goffo e cialtrone quando parla di suo, anche la sua mimica facciale, alla quale non comanda, è forse la più veritiera, spesso sdegnato dai sacri simboli, che tanto lo imbarazzano, da nasconderli o metterli al pari di quelli pagani, non mite e autorevole, solo forzatamente ambiguo, anche se deciso a dimostrare al mondo di essere il Papa del nuovo corso, acclamato come il riformatore atteso da secoli, l'altro, autentico, di una fierezza mite, austero e soave, di una compostezza, dolcezza, bontà e sofferenza disarmante, che leggi in ogni suo tratto. Caro Papa Benedetto XVI, ti giungano oggi il mio grazie e le mie preghiere.

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  60. Cari amici, un sorriso?
    Un sorriso offerto dal turiferario massimo che non si rende nemmeno conto che con la sua sviolonata (e le solite picche) non fa che confermare che il team di Santa Marta (di cui è un membro molto attivo) era manifestamente molto irritato dal polverone suscitato da Mons. Gänswein e ha deciso di porvi un termine, almeno quello era l`obiettivo.
    E siccome Mons. Gänswein non poteva aver parlato senza avere avuto il placet di Benedetto XVI BISOGNAVA implicare il papa emerito, il quale non si è sottratto a quella domanda di riparazione-chiarificazione.
    Solo che nè la forma nè la sostanza di quel che abbiamo visto e ascoltato ieri sembra portare la firma di Benedetto XVI.
    Non siamo fessi.

    http://www.lastampa.it/2016/06/29/vaticaninsider/ita/vaticano/le-parole-di-benedetto-a-francesco-umilt-e-sincerit-DPobs7hSAvVRKqUzL47ilO/pagina.html


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  61. Per completare la mia risposta a Petrus 12:11

    Sostanzialmente quel che destabilizza noi fedeli e osservatori un po' attenti è la perenne ambiguità che non consente di uscire da una interpretazione duplice della realtà che ci si impone.
    Ognuno la vede in base alla propria visuale e/o sensibilità e anche chi cerca di essere obiettivo si trova davanti ad una interpretazione bicipite.

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  62. Per anonimo delle 9.23

    Dal cosiddetto “indirizzo di omaggio” che il Cardinal Sodano ha rivolto a Benedetto XVI è possibile risalire ad alcuni ingredienti molto significativi per la cultura e l’orientamento dello chef e del suo menu.
    Il messaggio, che dovrebbe essere un omaggio a Benedetto XVI, inizia i primi due paragrafi rivolgendosi a Francesco e termina con un “intanto” che riporta l’omaggio nell’alveo della “guida suprema” che con “rinnovato vigore”, poco elegantemente contrapposto “all’altra forma” più adatta all’età e alle forze.
    Non contento di questa abbondante “speziatura”, lo chef non si è fatto mancare di connotare persino la citazione delle parole pronunciate da Benedetto XVI nel 2006, come “anticipazione del Magistero di Papa Francesco”.
    La paludata esperienza dell’esperto maitre cuisinier ha saputo impastare il titolo di “Vescovo di Roma” al curriculum di Benedetto XVI (primo paragrafo) e per ben quattro volte (quattro!) il titolo di Papa a Francesco (rinforzato con un “Santo Padre” aggiuntivo), giusto per smorzare il sapore del “Papa emerito” tre volte rivolto al “caro Festeggiato”.
    In pratica nell’indirizzo di omaggio si omaggia più volte Francesco di Benedetto XVI! Così il wurstel ha preso il sapore dell’asado al chimichurri.
    Con poche parole assai chiare per ogni buon intenditor, il piemontese doc non ha lesinato una spruzzatina di vino del Reno “Gottes Licht und Gottes Liebe”, ma non ha rinunciato a farne subito uno spot per le Langhe e il Monferrato, anche se i grappoli sono maturati in riva al Rio della Plata: è questo il messaggio, è questo il sapore che si deve gustare.
    Dunque, rivolgendosi all’omaggiato, il maitre à penser -desideroso di mettere i puntini sulle i persino alle olive del rinfresco- non ha mancato di ricordare al Papa emerito la promessa fatta. Gliela ha ricordata due volte, a scanso di equivoci: prima chiedendoglielo (ricordo mio: quel mattino del 11 febbraio 2013 Sodano parlò di “fulmine a ciel sereno” e il fulmine in effetti su San Pietro arrivò alle 17,55 della sera stessa…: la natura ha parlato) e poi dicendo (usando il plurale: noi) “lieto di quella promessa”…

    Il concetto, oserei dire imbarazzante, è che il Papa Emerito, tuttora Papa, non disturbi (lui o il suo entourage) l’opera del Papa de noantri.

    Per quanto sia uno chef d’alto bordo, anche il buon Angelone ha il solito problema dei coperchi sulle pentole. Ha messo i suoi ingredienti nel paiolo, ha fatto bollire l’acqua, ma nel vapore è sta vista spuntare una coda… Che bestia era?


    Un cioioso saluto, dopo aver incartato un pasticcino per chi non era al rinfresco.

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  63. Torno sulla vecchia ipotesi del giuramento modernista del secolo scorso fatto da giovani sacerdoti sedotti, in varie maniere, dal mondo. Giuramento che, sto continuando ad ipotizzare, aveva clausole per restare e per uscire durissime. Per restare:una scalata esistenziale ai posti di comando; Per uscire: lo svergognamento davanti all'universo mondo(per i motivi più strani che riguardavano ciascuno di loro e che tutti loro conoscevano di ciascuno).
    Questo giuramento infrangibile può essere all'origine e dello zampino modernista che esce fuori in ogni scritto e della scelta sempre molto discutibile dei personaggi che si sono visti a lui intorno.Anche di recente.
    La tattica usata è simile a quella degli infiltrarti nel corteo che ho citato forse ieri.Però al contrario. Lui mano mano si è sfilato, sempre ligio di qua e di là, nella speranza che intorno a lui qualcuno desse l'allarme.

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  64. Al commento delle ore 12:5o darei questo titolo : Il vero reportage

    Questo sì che e' il vero resoconto degli avvenimenti . Guten Tag .

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  65. Il vero reportage...anche per questo dicevo sopra che non siamo fessi, a poco o nulla servono le sviolinate enfatiche, troppo enfatiche per essere sincere e gratuite, dei turiferari in primis quelle del turiferario massimo mai avaro nel deridere con acidità chi non è Bergoglio-dipendente.

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  66. https://youtu.be/q5BMfyG5gHk

    Don georg è sempre stato chiaro. Inutile discutere oltre

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  67. Leggendo nel blog cordialiter un interessante reportage, che in parte riporto, prende anche consistenza un'altra strada possibile: Benedetto XVI, viene indirizzato alle dimissioni, non obbligato (sottilissima differenza ma che non invalida le successive elezioni) perché gli viene prospettata una maggioranza schiacciante con tendenze progressiste, pronta a costituirsi come nuova chiesa. Essendo impossibilitato, di fatto, a governare nella Chiesa, liberamente e con sofferenza prende la decisione di dimettersi. Capendo la gravità della situazione ed essendo a conoscenza del terzo segreto di Fatima, si mantiene nel recinto del Vaticano e decide di pregare, sapendo che ormai il tempo della rivelazione dell'impostore al vertice della Chiesa è vicino, che sia poi il suo successore o uno futuro, questo lo scopriremo presto: ...

    "Comunque, anche se ritengo valide le dimissioni di Papa Ratzinger, riprovo quel che hanno fatto i modernisti contro di lui. Alcuni anni fa ho pubblicato un post che ha suscitato scalpore ed è stato esplicitamente citato da Antonio Socci in un suo bestseller. Quello che raccontai in quel post me lo riferì una mia cara amica, la quale mi diede il permesso di pubblicare la notizia a condizione di non svelare il suo nome.

    Nel monastero di clausura in cui viveva venivano spesso dei preti modernisti a fare propaganda per “aggiornare” le suore. Uno di questi chiese alle religiose di pregare affinché Benedetto XVI rassegnasse le dimissioni. Successivamente, la mia amica, celando le sue simpatie filo-tradizionali, riuscì ad entrare in maggiore confidenza con quel prete (un esponente di spicco del movimento modernista), il quale le confidò che stavano raccogliendo migliaia di firme tra il clero e le religiose per spingere Papa Ratzinger a dimettersi. Ella allora gli chiese che cosa sarebbe accaduto se il Sommo Pontefice avesse rifiutato di dimettersi, e il prete modernista le rispose che il Papa era già stato informato che se non si fosse dimesso avrebbero fondato una nuova Chiesa separata da Roma. Non sarebbe stata una “piccola Chiesa”, infatti secondo quanto risultava a lui, erano numerosi gli ecclesiastici pronti ad aderire alla nuova Chiesa modernista. Inoltre il presbitero cripto-scismatico ci ha tenuto a sottolineare che avevano già ottenuto l'appoggio preventivo di coloro che controllano i mass-media, i quali avrebbero dovuto sostenere sui mezzi di informazione la nuova Chiesa. Qualche tempo dopo (l'11 febbraio 2013), Benedetto XVI si dimise davvero. La mia amica mi ha rivelato molti altri dettagli che per diversi motivi ritengo prudente non pubblicare.

    Affinché siano valide è necessario che le dimissioni di un Papa siano libere, spontanee, senza alcun tipo di costrizione. Ma io non posso pensare che Benedetto XVI abbia potuto rassegnare delle finte dimissioni e consegnare così la Chiesa nelle mani di un finto Papa (chiunque fosse stato eletto nel successivo conclave). Non penso proprio che Ratzinger abbia potuto macchiarsi di una colpa così grave, gettando Chiesa nelle mani di un antipapa (lo ripeto: chiunque fosse stato eletto come suo successore)..."

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  68. Da quando si e' dimesso Ratzinger non ha fatto altro che far da spalla a Bergoglio.

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  69. OT

    http://www.dici.org/en/news/communique-from-the-superior-general/

    http://www.lastampa.it/2016/06/29/vaticaninsider/ita/vaticano/i-lefebviani-non-vogliono-laccordo-9zdwvGwKpV32vlSQOvSTBK/pagina.html

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  70. Mic, io capisco che quel "ha transustanziato la vita e il mondo", detta così, qualche difficoltà interpretativa possa sollevarla! Eppure la frase che segue imprime a quell'espressione la giusta misura semantica.. perché se noi dobbiamo "inserirci in questo “grazie” del Signore per aiutare la transustanziazione del mondo", può significare solo che tale risultato può essere conseguito non senza la nostra partecipazione. Il termine transustanziazione poi, è stato opportunamente preso in prestito dal sacro Mistero Eucaristico, oltre che per veicolare con una analogia il concetto di trasformazione, anche per sottolinearne come tale possibilità di cambiamento sia subordinata all'accettazione dell'Eucarestia da parte del mondo. Infatti, se è "il Pane della vera vita, che SUPERA il mondo", significa che senza di Esso (il Pane Eucaristico) nulla il mondo può fare per trasformarsi, per "superarsi"!
    Il senso in cui il mondo verrebbe transustanziato è ulteriormente chiarito nel prosieguo del discorso quando vien detto che ciò avviene perché "l’amore ha vinto la morte". Qualcuno potrebbe ancora obiettare che quest'ultima espressione potrebbe essere ancorata ad una dimensione puramente terrena (del tipo la pace che vince la guerra).. ma perderebbe in consecutio logica, perché andrebbe a contraddire la "nuova dimensione" invocata nelle precedenti proposizioni, che nel precedente commento io avevo evidenziato.
    Comunque, al di là del fatto che nel discorso di Benedetto XVI si voglia/riesca o non voglia/riesca a riconoscere una piena ortodossia.. questo era in ogni caso indirizzato a rimarcare l'essenzialità del Sacramento Eucaristico, e credo che ciò non avvenga casualmente in un momento in cui il Divinissimo Sacramento è sotto attacco da parte di un mondo che è tutt'altro che "transustanziato"!!! ..e lo ha fatto dinanzi ad una platea che purtroppo non solo non sta facendo nulla per evitare ciò, ma sembra addirittura favorire tale stato di cose!

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  71. @ mic
    Porterebbe cortesemente spiegarci se la risposta che da qui Socci sul suo sito Facebook ad un lettore è corretta? Grazie

    Caro Antonio bell'articolo!Mi rimane difficile capire un punto del discorso di Benedetto.Io credo al miracolo della transunstanziazione che si rinnova ad ogni Messa.Ma in che senso Cristo ha transunstanziato anche la vita e il mondo?Grazie.

    Antonio Socci pagina ufficiale "Ora si guarda a oriente, al sole che sorge. Non si tratta di un culto solare, ma è il cosmo che parla di Cristo. In riferimento a Lui viene ora interpretato l’inno solare del salmo 19 [18], dove si dice: “egli (il sole) è come uno sposo che esce dal suo talamo (…)”.
    […] Ciò viene ora inteso a partire da Cristo, che è la vera parola, il logos eterno e, dunque, la vera luce della storia […] Il fatto però che si veda Cristo simboleggiato nel sole che sorge rinvia anche a una cristologia escatologicamente determinata. Il sole simboleggia il Signore che tornerà, l’ultima alba della storia.
    Pregare rivolti ad oriente significa andare incontro a Cristo che viene.
    […] Infine, questo volgersi a oriente significa anche che il cosmo e la storia della salvezza sono tra loro collegati. Il cosmo entra in questa preghiera, anch’esso attende la liberazione. Proprio questa dimensione cosmica è un elemento essenziale della liturgia cristiana. Essa non si compie mai solo nel mondo che l’uomo si è fatto da sé. Essa è sempre liturgia cosmica. Il tema della creazione è parte integrante della preghiera cristiana. Essa perde la sua grandezza se dimentica questo stretto rapporto" , da JOSEPH RATZINGER, INTRODUZIONE ALLO SPIRITO DELLA LITURGIA
    5 · 3 h

    Antonio Socci pagina ufficiale Sacramentum caritatis N. 92: "nel rapporto tra l’Eucaristia e il cosmo […], scopriamo l’unità del disegno di Dio e siamo portati a cogliere la profonda relazione tra la creazione e la “nuova creazione” inaugurata nella resurrezione di Cristo, nuovo Adamo".

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  72. Mi sento male....Signore, aiutaci !

    A vederlo li, semplice, umile, piccolo, semi cieco, eppure perfettamente compos sui, e vedere l'altro, grasso, sfatto, con quel sorrisetto, che l'ascoltava COME pendendo dalle sue labbra, quello, tedesco, che parlava di euchariatomen e di transustanziazione, in un Italiano quasi perfetto, mentre l'altro, il mezzo sudamericano, sull'aereo ha sciorinato le sue solite caz....te in una lingua devastata, recitando la farsa dell' intervista con la sua amica (sec.me un religioso NON dovrebbe avere amiche, se non Nostra Signora, e sicuramente non latinoamericane)...mi sono sentita male !

    Ho sempre sospettato un ricatto, o personale (ma che mai avrebbe potuto aver fatto, o essere accusato di aver fatto, BXVI ?) o sulla Chiesa.
    Per non rischiare uno scisma de iure, ne ha però favorito uno de facto che, se mai dovessero arrivare a riabilitare Lutero, diventera' anche de iure, almeno per quanto mi riguarda.

    Sono contenta che, a quanto pare, Fellay non ci sta.

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  73. Ma vi rendete conto che se fosse come alcuni di noi ipotizzano, sarebbe una situazione staliniana ?

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  74. @ Alex72:
    Socci è un giornalista non un teologo e può rimanere affascinato da belle parole senza tuttavia coglierne le implicazioni sottilmente ambigue che caratterizzano gran parte del Magistero post-conciliare, a causa del linguaggio immaginifico e non definitorio.
    L'espressione: "nel rapporto tra l’Eucaristia e il cosmo […], scopriamo l’unità del disegno di Dio e siamo portati a cogliere la profonda relazione tra la creazione e la “nuova creazione” inaugurata nella resurrezione di Cristo, nuovo Adamo" non rende ragione di quel "transustanziato". Infatti il Signore, ripeto, non ha "transustanziato" il Cosmo, ma il Suo Corpo e il Suo Sangue per la Redenzione dell'uomo e della sua natura ferita dal peccato originale. E lo ha fatto, sono le sue parole: per "voi" (gli Apostoli, nel Cenacolo) e "per i molti" (coloro che nel corso dei secoli attraverso la loro predicazione e l'opera santificatrice della Chiesa Lo accolgono). Quindi non TUTTO il mondo E' "transustanziato". Questo lo dice la cristologia cosmica evoluzionista di Tehilard de Chardin... Lo sarà alla fine dei tempi, quando ci saranno "i cieli nuovi e la terra nuova" (2Pt 3, 11-14)...
    La mia intenzione era di fare chiarezza, ma la chiuderei qui perché corriamo il rischio di fare bizantinismi, mentre tutto intorno a noi sta crollando.
    Custodiamo e viviamo ciò che abbiamo ricevuto, nella semplicità. Sarà il Signore a guidarci e istruirci per tutto il resto.
    Continueremo a non tacere sulle cose più macroscopiche.

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  75. O quello che vediamo e sentiamo è un clone, una controfigura del vero Ratzinger oppure Ratzinger è in effettiva e totale sintonia con Papa Bergoglio. Mi si perdoni il sarcasmo ma pur apprezzando la fantascienza propendo decisamente per la seconda ipotesi che è confermata dai fatti. Perchè non potrebbe essere quando abbiamo visto schiere di normalisti passare in un attimo dal cattolicesimo duro e puro all'esaltazione di Lutero a un solo cenno dello Jefe?
    Miles

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  76. Cara Rosa non stupisce che la domanda sul "papa emerito" e Gänswein sia stata posta della Piqué la sua amica giornalista argentina della Nacion ( dovrei dire una delle sue amiche giornaliste), una soluzione come un`altra per permettere a Bergoglio di mettere i puntini sulle i : il papa sono io, punto e basta, per rinforzare il suo dire non teme nemmeno di farsi lui stesso eco di quelle chiacchiere che a parole detesta , che facendolo implichi Benedetto XVI è l`ultima delle sue preoccupazioni, questione anche di finezza e educazione.
    Sembra di essere in un melodramma con i buoni e i cattivi, il tono enfatico e esagerato, una dubbiosa autenticità, ma il protagonista è il papa.

    E son d`accordo con te Rosa, sono quasi "soulagée" che nelle belle montagne svizzere, all`aria pura delle vette, mons. Fellay abbia detto quelle parole che ci fanno capiore che l`accordo non è d` attualità.

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  77. Incredibile! Le parole di Benedetto smentiscono tutte le vostre fantasiose teorie complottistiche, ma voi fate finta di niente e continuate!
    Sbagliare è umano, ma perseverare...

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  78. @ mic
    Mic grazie per la spiegazione/ chiarimento. Una altra domanda. Un sacerdote di una prelatura ci ha detto che Gesù come nuovo Adamo ed essendo Dio che si fa uomo ha divinizzato l'uomo e in ogni uomo c'è Dio è come divinizzato. Io non ho capito molto bene questo concetto. Ho anche chiesto spiegazioni, non soddisfacenti, dopo giacchè mi sento solo creatura. Però confesso che sono ignorante (e potrei aver anche capito male) quindi visto che si è parlato di transustanziazione del mondo "anche se in senso metaforico" mi è venuta in mente questa domanda e spero di ricevere una risposta. Ringrazio in anticipo per la risposta. Alex72

    RispondiElimina
  79. Teorie complottiste, non del tutto fantasiose, le molte supposizioni cui ci costringe una realtà inedita e anomala oltre ogni dire.
    Sui contenuti e su fatti certi che denunciamo difficile dire che non ci siano problemi.

    Si faccia qualche domanda sulla cecità e sulla superficialità, piuttosto.

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  80. @nonimo delle 20:12

    sembra piuttosto che

    le parole di Benedetto XVI smentiscono chi non sa che cosa sia la transustanziazione;

    le parole di AS sono inadeguate all'ostentata e raccomandata normalità delle cose;

    tutta la faccenda puzza di marcio lontano un miglio, a narici tappate e contro vento;

    il magistero di Francesco è in contrasto con il precedente: forsennatamente;

    le profezie esistono, non sono scritte da pochi mesi e somigliano a quel che capita

    la confusione è tanta, i silenzi pure; al momento c'è un po' di stasi (tipo ex DDR)

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  81. Luisa,
    non un melodramma, ne' tanto meno un'opera lirica, ma una sceneggiata napoletana, isso, issa e 'o malamente. Chi sarà issa e chi isso ? E chi 'o malamente ?

    All'ultimo anonimo 20.12, no, noi vediamo, vediamo, e piangiamo, piangiamo, non solo per un'amata figura a cui tanti eravamo affezionati ( e un po' lo siamo ancora) , ma per lo scempio della Nostra Madre Chiesa.
    Un sito americano, OnePeterFive, ha sospeso i commenti per alcuni giorni, perché alcuni neofiti, cioè n oconvertiti, sono semplicemente scioccati da quel che sta avvenendo, e da quel che leggono sui blogs. Quindi, per non indurli nell'errore e nella tentazione di lasciare la Chiesa cattolica appena entrati, il,aito ha per ora sospeso i commenti. Li riprenseranno, moderandoli, e chiedendo a tutti di non scandalizzare i comfratelli più di quanto non pensino a farlo le alte gerarchie. Pazzesco, assurdo !!

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  82. Sto leggendo con molto interesse. Trovo abbastanza coerente quello che ha scritto Petrus LXXVII, ma condivido la perplessità di mic sul fatto che è sempre tutto "sibillino".

    Aggiungo solo un'osservazione, tecnica. Mi sembra che una caratteristica peculiare del discorso di ieri è che per la prima volta in tre anni Ratzinger ha parlato in diretta televisiva. Mi sbaglio? Non è stata una lettera, o un testo riportato, né un video registrato sul quale si potessero operare tagli e manipolazioni. Sarebbe interessante sapere se ha seguito letteralmente il testo che era previsto. Chissà se le "stranezze" del segretario non fossero finalizzate proprio a far venire voglia ai grandi manovratori di organizzare l'evento di ieri, con un intento di normalizzazione, ma giocato da Ratzinger per avere a disposizione una diretta televisiva.

    --
    Fabrizio Giudici

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  83. Luisa,
    Più che un melodramma è una sceneggiata napoletana.
    Povera Chiesa !

    RispondiElimina
  84. @Anonimo 20:12

    Le teorie complottiste, che ci attribuisce sono tutto tranne che fantasiose, viste le molte supposizioni cui ci costringe una realtà inedita e anomala oltre ogni dire.
    Poi ci sono contenuti e fatti certi che non possiamo fare a meno di denunciare e sui quali è difficile dire che non ci siano problemi.

    Si faccia qualche domanda sulla cecità e sulla superficialità, piuttosto.

    @Alex72

    Risponderò domani

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  85. @ "Divinizzazione dell'uomo" e "transustanziaione del mondo" per farvi trionfare l'Amore?

    1. L'affermazione che con l'INcarnazione del Verbo si sarebbe prodotta la "divinizzazione" dell'uomo e' un antico errore, riproposto da un noto passo della costituzione conciliare Gaudium et Spes, art. 22.2. Anche dal punto di vista della logica comune, l'affermazione e' priva di senso. Il Verbo si e' incarnato in un solo uomo, l'ebreo Gesu' di Nazareth, vero Dio e vero uomo, in tutto simile a noi tranne che nel peccato. Incarnandosi, grazie alla donna e per opera dello Spirito Santo, il Verbo si e' unito all'uomo storicamente esistito che Egli era e che tutti conosciamo. Non si e' unito "in qualche modo" ad ogni uomo. Come poteva unirsi "ad ogni uomo", essendo ogni uomo (ogni essere umano) afflitto dal peccato originale? E se si fosse unito ad ogni uomo, divinizzandolo, allora a che scopo la sua opera di redenzione? L'uomo divinizzato non e' gia' salvato? PUo' un uomo "divinizzato" andare all'Inferno? Sicuramente no. Quest'idea assurda dell'INcarnazione che unisce il Verbo ad ogni uomo, divinizzando il genere umano, porta a negare il dogma del peccato originale (infatti sepolto nell'oblio dalla Gerarchia attuale) e fa del Cristo una sorta di eone gnostico cioe' un'entita' cosmica, ineffabile ed indifferenziata, che ci pervaderebbe, procurandoci oggettivamente la salvezza, senza bisogno della partecipazione del nostro libero arbitrio e quindi di pentimento e mutazione di vita. Un errore mostruoso, che ormai si e' diffuso, come la peste.
    2. L'idea della "transustanziazione" del mondo ad opera dell'amore di Cristo, quale punto di arrivo finale del mndo stesso ad opera del Cristianesimo, oltre che oscura in se stessa, confligge con il dato scritturale. Alla fine dei tempi, il mondo e il cosmo saranno distrutti completamente, come spiega la II Lettera di S. PIetro. "Il giorno del Signore verra' come un ladro: in quel giorno i cieli spariranno con grande fragore, gli elementi infuocati si dissolveranno e la terra sara' consumata insieme a tutte le opere che contiene" (3, 10). Piu' chiaro di cosi', "se more", si dice a Roma. L'idea di una rigenerazione cosmica dell'intero creato, uomini e natura tutt'insieme, deriva da un'errata interpretazione di un passo di S. Paolo (Rm 8, 18-23). Tutto sara' consumato e distrutto, ci sara' il Giudizio Universale, seguito dall'avvento della Gerusalemme Celeste da un lato e dell'Inferno dall'altro; il genere umano sara' diviso per sempre tra Eletti e Reprobi. Questo ha sempre insegnato la Chiesa, fino al Vaticano II escluso. Parvus

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  86. Cara Rosa parlavo di melodramma pensando all`enfasi ridicola, alle esagerazioni, alla così evidente poca sincerità, ad un scenario manicheo con buoni e cattivi, e sappiamo chi distribuisce i ruoli, uno spettacolo a tratti patetico e sempre più difficle da sopportare.

    @ luigi71 che dice .

    " Sembra anche a me, anzi la mia sensazione è che Benedetto abbia fatto chiaramente intendere di non essere assolutamente disposto a esser preso come punto di riferimento dell'opposizione al pontificato di Bergoglio."

    Chi conosce anche solo un pò Benedetto XVI sa che non farà e non dirà mai nulla che potrebbe fare di lui quel tipo di riferimento.
    Mi ripeto dicendo che è mia convinzione che la riunione nella Sala Clementina di 29 è stata voluta, pensata e presentata, per mettere un punto finale alle discussioni sui "due papi", l`irritazione a Santa Marta doveva aver raggiunto il limite del supportabile con l`intervento di Gänswein, l` anniversario del sacerdozio di Benedetto XVI cadeva a picco, un`occasione in oro per dire al mondo non solo che di papa ce n`è uno solo, Jorge Bergoglio, ma per ascoltare da Benedetto XVI stesso parole "definitive" su quel "tema".
    Tutto quel che ho visto, mi dispiace di ridirlo, sentiva la messa in scena, siccome per me Bergoglio è papa, non sentivo il bisogno di quella "chiarificazione" organizzata dal suo team e mi ramamrico che Benedetto XVI abbia dovuto, o sentito il dovere, di consentirvi.

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  87. Parvus,
    Inoltre, se "Dio si è incarnato in ogni uomo", che senso ha più l'Immacolata concezione?
    Mi va il pensiero alla profanazione di San Pietro con suoni e luci, proprio nella sua ricorrenza...

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  88. @ Parvus
    grazie per la spiegazione sulla "Divinizzazione dell'uomo". Infatti sono rimasto confuso quando un sacerdote in un ritiro ha parlato in tali termini.

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  89. La sensazione generale è di grande apparato per "smontare" l'intervista di Gaenswein, purtroppo sempre utilizzando il disarmato Ratzinger. Tuttavia non sempre le ciambelle riescono col buco e l'essere disarmato e inerme rende molto più "giusto" all'occhio del credente BXVI che si sentirebbe "protetto" (da chi?), che non il rozzo e vendicativo Francesco, L'intervista ad alta quota è stata in proposito terrificante, con quei riferimenti gettati in pasto alla stampa circa gli oppositori che sono stati allontanati da Ratzinger. Che stile e che inquietante prospettiva!

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  90. Libero Benedettino su Fb30 giugno, 2016 12:58

    Purtroppo il blog "Chiesa e postconcilio" si lascia talvolta andare ad operazioni di sterilità intellettuale e teologica, senza cogliere a mio parere il vero senso delle cose. Ma come si può criticare un Papa (non libero di parlare) per aver detto che:

    "Eucharistómen” ci rimanda a quella realtà di ringraziamento, a quella nuova dimensione che Cristo ha dato. Lui ha trasformato in ringraziamento, e così in benedizione, la croce, la sofferenza, tutto il male del mondo. E così fondamentalmente ha transustanziato la vita e il mondo[1] e ci ha dato e ci dà ogni giorno il Pane della vera vita, che supera il mondo grazie alla forza del Suo amore.
    Alla fine, vogliamo inserirci in questo “grazie” del Signore, e così ricevere realmente la novità della vita e aiutare per la transustanziazione del mondo: che sia un mondo non di morte, ma di vita; un mondo nel quale l’amore ha vinto la morte".
    E' evidentissima l'analogia, ma ciò che non si riesce proprio a vedere è altro. Non si vuole vedere perché non si guarda in profondità, non so se in modo consapevole o inconsapevole. Cosa non si vuole vedere? CHE IL PAPA NON E' LIBERO DI PARLARE E DI SCRIVERE, e solo un bambino può pensare che il discorso non sia stato preparato e sottoposto alla preventiva approvazione del vdr. Ne consegue che il Papa debba lanciare qualche messaggio usando le parole che gli è concesso dire! E qui il messaggio è, oltre a quanto riportato da Helveticus, che i cristiani non possono limitarsi ad accondiscendere il mondo, MA A TRASFORMARLO! E' ciò che ha detto Gesù ed è il contrario di quanto va dicendo il vdr, che parla di un dialogo fine puramente a se stesso. Benedetto XVI ricorda quindi la necessità di una presenza attiva nella società e nella politica, e non una fede da vivere in ambito puramente privatistico, come accade adesso. E' dunque una critica non troppo velata al vdr che aveva di fronte.

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  91. "Per una retta presa di coscienza in materia liturgica è importante che venga meno l’atteggiamento di sufficienza per la forma liturgica in vigore fino al 1970. Chi oggi sostiene la continuità con questa liturgia viene messo all’indice; ogni tolleranza viene meno a questo riguardo. Nella storia non è mai accaduto niente di questo genere; così è l’intero passato della Chiesa a essere disprezzato. Come si può confidare nel suo presente, se le cose stanno così? Non capisco nemmeno, a essere franco, perchè tanta soggezione, da parte di molti confratelli Vescovi, nei confronti di questa intolleranza, che pare essere un tributo obbligato allo spirito dei tempi, e che pare contrastare, senza un motivo comprensibile, il processo di necessaria riconciliazione all’interno della Chiesa." J. RATZINGER.

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  92. Il Verbo ha preso carne umana.
    La volontà, la possibilità e il movimento vanno unicamente da Dio Creatore alla creatura.
    La creatura, una volta di più, ne è solo ricevente e ne beneficia, senza merito proprio.

    Un’unica creatura ha però permesso questo con il proprio assenso: Maria, l’Immacolata Concezione.
    Quest’umile creatura, che non si fa merito del proprio “fiat”, non ha avuto merito nell’essere concepita immacolata, preservata dal danno di natura che, dopo il peccato originale, riguarda gli altri umani.

    L’Incarnazione del Verbo apre una strada di redenzione e trasformazione per la creatura e la creazione.
    Non comporta, come sostiene qualche teologo moderno, l’azzeramento della distanza tra uomo e Dio e la “fine del sacro”: colma una distanza, ma al contempo riafferma -con l’umiltà di Dio- la necessità per l’uomo di mantenersi timorato di Dio per poter essere “pieno di grazia”. E’ la preghiera del Magnificat.

    L’Incarnazione non divinizza automaticamente l’uomo e ogni uomo: permette però la trasformazione di ogni uomo schiavo del peccato e malato (o morto spiritualmente) di rinascere dall’alto, avere una vita nuova, poter essere cittadino del Regno e in definitiva essere -per grazia- adottato a Figlio di Dio, unito a Cristo, che Figlio lo è per natura! Per tutto questo l’uomo deve esprimere il proprio “fiat”, non soltanto con le parole, ma mettendosi in comunione con la Volontà di Dio, proprio come il Verbo fatto carne (vero Dio e vero uomo) e proprio come l’Immacolata Concezione (una creatura, ma nella SS.ma Trinità). Quindi il Verbo si è fatto uomo, ma non certo un “uomo qualsiasi” anche se qualsiasi uomo può seguirlo sulla strada da Lui aperta.

    ... segue

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  93. ...

    Nostro Signore (dice Ratzinger a una platea filo-protestante) “ha trasformato in ringraziamento, e così in benedizione, la croce, la sofferenza, tutto il male del mondo. E così fondamentalmente ha transustanziato la vita e il mondo e ci ha dato e ci dà ogni giorno il Pane della vera vita, che supera il mondo grazie alla forza del Suo amore”.

    Un pane-vino fattosi corpo-sangue di Cristo, ma anche un umano fattosi vero tempio del divino!
    Un mondo-carne-creatura che si protende nell'Oltre e viene ricapitolato in Cristo, Verbo Creatore.

    E insiste il Papa Emerito con il comitato promotore dei festeggiamenti a Lutero: "Alla fine, vogliamo inserirci in questo “grazie” del Signore, e così ricevere realmente la novità della vita e aiutare per la transustanziazione del mondo: che sia un mondo non di morte, ma di vita; un mondo nel quale l’amore ha vinto la morte".

    L'Eucaristia è la via per trasformare (divinizzare) ciò che è peccato, rifiuto di Dio.
    L'Eucaristia si riceve, è dono! Non è una proprietà, ne' un dovere, tanto meno un diritto.
    Solo questa trasformazione permette di sottrarre il mondo al potere della morte, il potere del Male.

    Benedetto XVI non dice mai che questo sia automatico, ne' che sia GIA' vero in ogni uomo.
    Di "antropocentrico" in queste parole c'è solo il sospetto che possano significare qualcosa di differente dall'aver capito che Gesù ha come missione quella di ricapitolare in sè la creazione, riportandola alla perfezione perduta, rigenerando i cuori di pietra/carne, precipitati nella morte spirituale, alla vita di una comunione con Dio, per chi lo vorrà, facendo la Sua Volontà, a motivo della misericordia di Dio per i peccatori che hanno rifiutato di farsene interpreti.

    Transustanziare è portare una sostanza oltre la natura data. Possiamo essere divinizzati? Sì.
    Non per natura ma per grazia, a certe condizioni di “ricettività”.

    Se la Gaudium et Spes potrebbe indurre gli incauti in errore, non è certo questo un errore commesso da Benedetto XVI nel suo breve discorso del 29/6/2016.
    Non di meno, l’opera redentrice di Cristo è a beneficio di tutta la creazione, che infatti intende “ricapitolare” interamente, liberandola dal peccato commesso dagli esseri che ne hanno facoltà, perché dotati di “capacità di Dio” e -da Dio amati e lasciati liberi di amarLo- possibilità di ribellarsi e rifiutarne la Volontà. Quindi anche chi vede errori dappertutto può rilassarsi e godersi il Catechismo e la sana dottrina, senza riconoscere in Benedetto XVI Teilhard de Chardin, Pierre Cardin e Christian Dior…

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  94. senza riconoscere in Benedetto XVI Teilhard de Chardin, Pierre Cardin e Christian Dior…

    Quanto a stile, Pierre Cardin e Christian Dior perché no? ;)

    Grazie per questa riflessione. Voglio prenderla come l'ermeneutica giusta.

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  95. Grazie Anonimo H. 16,09 per aver segnalato un altro evento sicuramente sconvolgente.
    Chi gestisce il blog di Cordialiter è per persona seria e molto religiosa, non lo conosco ma appare evidente leggendo quello che scrive.
    Ciò che ha riferito è assolutamentè credibile, basta una considerazione: il modernista spinto è spregiudicato e aggressivo, in quanto si fa forte dell'appoggio della maggioranza, clericale e soprattutto laicista.

    Ma io mi chiedo, come pecorella sbigottito e senza pretese:
    non sarebbe stato meglio che BXVI avesse mantenuto il papato e costretto loro a creare la Nuova Chiesa uscendo da essa?, purché la minacciata maggioranza?

    Ora, invece, hanno l'hanno creata lo stesso ma con il loro papa, mettendolo nella condizione di usare i suoi poteri contro coloro che modernisti non sono, cioè la vera Chiesa di Gesù.

    Papa Bergoglio ora puo' scomunicare chi non si allineera' alla sua personalissima nuova Chiesa, così come fu scomunicato mons Lefebvre.
    Al contrario di quanto avvenne con Lutero, sarà l'eretico a scomunica i fedeli a Cristo dalla Chiesa.

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  96. Anch`io ringrazio tralcio!

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  97. Cara mic, per non usare parole mie, ho selezionato questi pensieri fra i tanti che sono emblematici del nostro smarrimento attuale:
    "Sembra anche a me, anzi la mia sensazione è che Benedetto abbia fatto chiaramente intendere di non essere assolutamente disposto a esser preso come punto di riferimento dell'opposizione al pontificato di Bergoglio."
    "Chi conosce anche solo un pò Benedetto XVI sa che non farà e non dirà mai nulla che potrebbe fare di lui quel tipo di riferimento."
    "Il modernista spinto è spregiudicato e aggressivo, in quanto si fa forte dell'appoggio della maggioranza, clericale e soprattutto laicista."
    "Le teorie complottiste, che ci attribuisce sono tutto tranne che fantasiose, viste le molte supposizioni cui ci costringe una realtà inedita e anomala oltre ogni dire. Poi ci sono contenuti e fatti certi che non possiamo fare a meno di denunciare e sui quali è difficile dire che non ci siano problemi. Si faccia qualche domanda sulla cecità e sulla superficialità, piuttosto."
    Per non approdare all'apatia scettica, per me e per tutti quelli che, avendo fede, hanno altresì coscienza di quanto difficile sia conoscere la natura delle cose, e soprattutto comprendere la verità delle azioni umane, consapevoli però che la verità, che resiste per pudore ad essere del tutto svelata ( "aleteia" ), lascia comunque che i suoi veri amanti lentamente ne scoprano un velo per volta, invito chi ne ha capacità di ricapitolare tutto quanto fin qui è stato scritto per farne oggetto di approfondita riflessione ed eventualmente formulare un giudizio condiviso, onde non smarrirsi in questa selva oscura delle opinioni soggettive.
    Grazie di cuore.

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  98. E tuttavia, Tralcio, perché non usare termini non più terra terra, ma senz'altro più chiari ? Partendo dall'eucharistomen, e ripetendo la formula consacratoria, perché non parlare solo ed esclusivamente dell'Eucaristia quale essa e', senza citare il mondo, ecc.ecc. ?
    Più chiaro, meno dubbi. Meno manipolabile, più diretto, più critico.
    Comunque è stato un discorso. I registi della farsa continueranno imperterriti.
    El Jefe si è ricordato di essere qualcosa più del VdR e, come al Sinodo, lo ha ricordato agli altri: "e qui comando io, e quest' è casa mia..."

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  99. Libero Benedettino su Fb:
    Le faccio un altro esempio di lettura tra le righe, come mi è stato fatto notare da un amico: « E speriamo che Lei potrà andare avanti (…) mostrando la strada di Gesù, verso Gesù, verso Dio » . Una frase del genere potrebbe essere intesa come approvazione nei confronti dell'operato del vdr, ma ad un'attenta lettura lui dice di sperare che il vdr possa mostrare la strada di Gesù VERSO GESU'. Questo lascia intendere che al momento la strada di Gesù non porta a LUI!!!! E solamente la finezza di un teologo come lui può consentire di veicolare questi messaggi per il popolo di Dio.

    Mia risposta:
    sono d'accordo su tutta la linea e riconosco la mens subtilis di Benedetto XVI, che era (o è?) anche il "mio" Papa.
    Certo di letture "tra le righe" se ne possono fare fin troppe, tanta è la confusione e il degrado della situazione...
    Infatti il problema, in questa situazione tanto anomala quanto inedita, sta tutto nell'ambiguità dell'abdicazione per la quale non si può escludere né la situazione di blocco terribile (ed altro che non conosciamo) oltre alle brighe comprovate del "gruppo di San Gallo" ma neppure la effettiva rinuncia resa possibile dalle convinzioni sulla "collegialità" conciliarista (lo stesso Ganswein parla di Ministero allargato). Il problema sia teologico che canonistico della figura del "papa emerito" esiste e nessuno sembra porselo. Ma esiste e di fatto sembra aver aperto un'"era nuova". Se vorrà leggere quanto ne ho scritto qui, forse si accorgerà che non si tratta di sofismi né di operazioni di sterilità intellettuale, come da lei affermato. Almeno io non lo credo.
    http://chiesaepostconcilio.blogspot.it/2016/05/la-fine-del-vecchio-linizio-del-nuovo.html

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  100. La convinzione di Libero Benedettino è che Benedetto non sia libero di parlare.
    Io vado avanti con ipotesi in base agli elementi che mi vengono incontro. Lui, come pure molti di voi, siete già arrivati a conclusioni che, secondo me, spesso sono più rispondenti alla sensibilità personale che si sofferma su alcuni elementi piuttosto che su altri che obbiettive, come chi cerca di focalizzare il tutto a 360 gradi, in base agli elementi noti

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  101. Mamma mia raga, in un solo giorno e mezzo quanto avete scritto..... avevo il pc KO quindi mi sono dato a radio e tv, quel tanto che bastava per ascoltare p.Livio dire con olimpica calma che a breve ce ne saranno 2 o 3 di emeriti e che è previsto dal canone e quindi tarallucci e vino per tutti...... tornando seri, Irina, Rr, Tralcio e qualche anonimo che non si è firmato, pensano la stessa cosa che ho pensato io, che lui si è permesso qualche piccola digressione sul testo precotto, che AS lo marcava che manco il libero di una volta nel calcio, che ha detto tra le righe che di fatto è prigioniero e non può fare e dire niente e non si sa se potrà restare ivi 'protetto' a lungo, che anche Gaenswein non dirà più nulla e che rischia di vedersi spedito ed Anchorage se osa ancora, che il pistolotto di AS con tutte le ironiche citazioni in latino..... maccheronico come quello della Declaratio, falsa la cerimonia e falso l'apparato, mi ha commosso rivederlo e mi ha rincuorato notare l'elegante dignità e la classe a vagonate che possiede anche adesso che è un po' malfermo, Rosa, AS ha la stessa età, ce n'era anche un altro di AS fai mente locale, mancavano alcuni mammasantissima, si potrebbe fare una carrellata zoomata sulle poltrone vuote, c'era il nome, di questi sfregi ne ha subiti a bizzeffe da papa, immaginiamoci adesso... cor ad cor tectus ad tectum , Psycho era meno inquietante, Rosa io direi molto più che un po' di affetto, ma lo tengo per me, vedremo ad ottobre, poi ne riparliamo, ma che schifo!!!!!Anonymous.

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  102. Per Luigi Rmv: ci mancano sempre due tasselli fondamentali per chiarire la decisione di Benedetto XVI. Prima di tutto la conoscenza completa del terzo segreto di Fatima che comporta poi la piena ammissione e pronta riparazione degli errori commessi dai predecessori e da quanti, osteggiandolo, hanno fatto l'inimmaginabile per nasconderlo, camuffarlo e chissà quant'altro. L'altro punto è la conoscenza delle pressioni ricevute e della conseguente scelta per arrivare ad una decisione così grave. Tuttavia penso spesso a come avrebbe potuto, lui, il Papa, il fedele servitore di Cristo, umile e innamorato della Chiesa, essere l'artefice di un'altro scisma, che gli era stato prospettato, forse come imminente e disastroso (quanti avrebbero compreso, tra i semplici fedeli e quanti sarebbero passati velocemente dalla parte dell'errore visto che i mezzi di comunicazione e il potere mondano Vaticano vanno a braccetto, potendo addossare a lui tutte le colpe e responsabilità, oltre che a far passare come vere, enormi falsità? Quanti avrebbero creduto a lui e quanti avrebbero invece seguito la nuova chiesa?) Lo scisma dichiarato è ben più grave di uno strisciante (in questo tempo di falsa quiete si può ancora cercare e trovare la vera Chiesa) ma se venisse apertamente proclamato, non sarà più sotto il suo pontificato e non sarà stato lui l'artefice. In questo tempo doloroso siamo messi di fronte a scelte coraggiose e dai frutti (che per maturare hanno bisogno di un tempo stabilito) molti più fedeli potranno comprendere dove sta la Verità. In fondo, se il cielo, dopo tutti i nostri peccati, attende e ci dona le grazie per la nostra conversione, non ci rimane che pregare per non giustificare l'errore e colui che vorrà imporlo come Verità.

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  103. Benedetto ha detto quel che doveva dire per soddisfare le attese-esigenze di Bergoglio e del suo team, mentre avrete notato che Bergoglio, che ama così tanto mettere da parte i discorsi che gli vengono preparati perchè a suo dire troppo noiosi, questa volta si è tenuto al testo che ha letto con voce monotona ma con applicazione e senza nessuna parola spontanea a braccio, buongiorno la sincerità!

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  104. Risposta di Libero Benedettino30 giugno, 2016 16:37

    Capisco la sua critica, ma questo strumento telematico da me scelto non mi consente di entrare nei dettagli di una vicenda estremamente complessa. Molto potrei dirle sulla declaratio di Benedetto XVI dal punto di vista canonistico, teologico e spirituale, ma si riempirebbero troppe pagine, mi creda. Le dico però che la spinta conciliarista in questa vicenda c’entra ben poco, perché Benedetto XVI è stato più vittima che artefice di quanto accaduto, ed ha cercato di salvare il salvabile. Naturalmente concordo con lei che non può esistere un ministero petrino allargato, ma anche le parole di Gaenswein vanno attentamente interpretate, perché egli voleva far capire che di fatto, in questo momento, è allargato, ma non di diritto!!! Ed è anche per questo motivo che stiamo vivendo una situazione assolutamente inedita. Ci mancano ancora delle caselle per completare il puzzle, ma stanno venendo fuori un po’ alla volta, un po’ da GG, un po’ da qualche fonte che le passa a qualche giornalista, ecc. Quando il quadro sarà chiaro, avremo una visione chiara. Riguardo poi la prigionia del Papa, è certamente una convinzione personale, ma è basata sull’analisi oggettiva dei fatti: lei se lo immagina un Papa dimissionario che critica liberamente il suo “successore”? Non sarebbe possibile nemmeno se avesse lasciato i simboli papali (come fece Celestino V), visto che avrebbe comunque un certo numero di cardinali al seguito. Figuriamoci se potrebbe farlo ora, che nemmeno ha lasciato l’abito bianco e risiede in Vaticano!!!!! La sua clausura è dunque obbligata, e che i suoi biglietti o discorsi passino al vaglio di qualcun altro è notizia filtrata qua e là in questi tre anni in due o tre occasioni. Una di queste fu la breve lettera spedita a Giuseppe Capoccia, in cui disse che esce dalla clausura solo se invitato dal Papa. Cosa vuol dire, che forse lui è libero di fare ciò che vuole?

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  105. @ Transustanziazione e' portare una sostanza oltre la natura data?

    Definizione di Transustanziazione tratta dal "Compendio del Catechismo della Chiesa Cattolica" fatto fare da Benedetto XVI (Ed. San Paolo, 2005).

    283. Transustanziazione significa la conversione di tutta la sostanza del pane nella sostanza del Corpo di Cristo, e di tutta la sostanza del vino nella sostanza del suo Sangue. Questa conversione si attua nella preghiera eucaristica, mediante l'efficacia della parola di Cristo e dell'azione dello Spirito Santo. Tuttavia, le caratteristiche sensibili del pane e del vino, cioe' le "specie eucaristiche", rimangono inalterate.

    Non si tratta, quindi, di "portare una sostanza oltre la natura data" ma di trasformarla completamente in qualcosa di completamente diverso, anche se la trasformazione (rectius, conversione) avviene in modo occulto, lasciando inalterata l'apparenza esteriore della sostanza che viene transustanziata. Avviene in modo occulto perche' avviene per intervento divino, grazie alla mediazione del sacerdote celebrante, che opera in persona Christi. E senza la Consacrazione del celebrante non puo' avvenire.
    Si puo' applicare tale concetto della "transustanziazione" al mondo, nel senso usato ieri da Ratzinger, solo per metafora (piu' che per analogia). La metafora dovrebbe giocare sul concetto della "conversione", rendere cioe' l'immagine del mondo che si converte al Cristo. Ma sappiamo che tale metafora e' corrente nel linguaggio postconciliare nell'accezione nella quale la usa Teilhard de Chardin, che e' quella del c.d. "Cristo cosmico" trascendente-immanente, di blondeliana memoria. Da qui il carattere poco chiaro della metafore usata dall'Emerito e l'impressione di confusione che ne emana. Parvus

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  106. Quello che ho visto: BXVI che cercava di far passare un messaggio "subliminale" di critica nei confronti del vdr (invitandolo a far tornare il mondo a Gesù piuttosto che adattare Gesù al mondo)....il messaggio a mio avviso è passato....tuttavia per ottenere questa "concessione" è stato necessario pagare la "penale" della frase progressista della "transustanziazione del mondo" sotto lo sguardo sadico del vdr

    Quello che avrei voluto vedere: il papa del racconto dell' anticristo di Solov'ev....grintoso...che nn scende a compromessi...pronto al martirio pur di non rinnegare un singolo iota

    Quello che non avrei voluto vedere:1)BXVI malfermo nel corpo e "sotto tiro" di cardinali e vdr nell'esposizione del suo discorso criptico e lucido.2)L' abbraccio contornato da sorrisi apparentemente sinceri da parte di Ratzinger.....magari è giusto così perché un papa deve desiderare amorevolmente la salvezza di qualunque anima,anche di quella del vdr
    La mia speranza è che nn si trattasse di sorrisi complici.

    Quello che mi aspetto di vedere:Il sacrificio di BXVI....ma nella mia totale confusione nn saprei ancora indicare a pannaggio di quale schieramento

    Quello che mi propongo di fare:Recitare il rosario con costanza per il trionfo della verità in Nostro Signore Gesù Cristo e la sconfitta dei malvagi

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  107. Beh, Mic, l'impressione che fosse tutto un po' strano, tutto un po' recitato, siamo stati in tanti ad averla.
    Poi confesso che anch'io preferisco, sentimentalmemte, un Papa prigioniero ad un Emerito complice del VdR, però cerco anche di mantenermi razionale e, come già scritto, la bufala dell' "ingravescente aetate" e della salute cagionevole (nel XXI secolo !) non me la sono mai bevuta.
    Ripeto anche che la storia della transustanziazione messa cosi mi lascia perplessa, io, pur sotto ricatto e "protezione" dei Mammasantissima l'avrei lasciata più semplice e quindi più ortodossa possibile ( essendo anche la meno protestantizzabile di tutte).

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  108. Anonymous,
    a volte sei troppo criptico. Chi è l'altro AS ? Io non ho l'annuario del Vaticano in casa.

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  109. "Ma sappiamo che tale metafora e' corrente nel linguaggio postconciliare nell'accezione nella quale la usa TEILHARD DE CHARDIN, che e' quella del c.d. "Cristo cosmico" trascendente-immanente"


    A tal proposito, visto che da più parti si è parlato del possibile rimando di RATZINGER a de Chardin anche in questa ultima occasione, mi permetto di riportare due passaggi importanti di Benedetto XVI (in particolare il primo, ma il secondo lo inserisco per mettere ancor più in luce quanto l'ex papa ci tenga che la figura di de Chardin venga studiata e "posta in luce"):


    1)OMELIA DEL SANTO PADRE BENEDETTO XVI

    CELEBRAZIONE DEI VESPRI NELLA CATTEDRALE DI AOSTA

    Venerdì, 24 luglio 2009

    […]Paolo descrive l'apostolato come sacerdozio (cfr. 15,16), la funzione del sacerdozio è consacrare il mondo perché diventi ostia vivente, perché il mondo diventi liturgia: che la liturgia non sia una cosa accanto alla realtà del mondo, ma che il mondo stesso diventi ostia vivente, diventi liturgia.

    E' la grande visione che poi ha avuto anche Teilhard de CHARDIN: alla fine avremo una vera LITURGIA COSMICA, dove il COSMO DIVENTI OSTIA VIVENTE[…]"

    http://www.vatican.va/holy_father/benedict_xvi/homilies/2009/documents/hf_ben-xvi_hom_20090724_vespri-aosta_it.html


    2) BENEDETTO XVI, ANGELUS

    Piazza San Pietro
    Domenica, 11 novembre 2012

    “Sono lieto di salutare i partecipanti al convegno sul Padre TEILHARD DE CHARDIN, tenutosi in questi giorni alla «GREGORIANA».”

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  110. Infine mi preme ricordare il severissimo “MONITUM” pubblicato dal Sant’Uffizio il 30 giugno 1962 (e mai revocato):

    «Certe opere del P. Pietro Teilhard de CHARDIN, comprese anche alcune postume, vengono pubblicate ed incontrano un favore tutt’altro che piccolo. Indipendentemente dal dovuto giudizio in quanto attiene alle scienze positive, in materia di filosofia e teologia si vede chiaramente che le opere menzionate racchiudono TALI AMBIGUITA’ ED ANCHE ERRORI TANTO GRAVI, CHE OFFENDONO LA DOTTRINA CATTOLICA».

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  111. «Grazie soprattutto a lei, Santo Padre! La sua bontà, dal primo momento dell’elezione, in ogni momento della mia vita qui, mi colpisce, mi porta realmente, interiormente. Più che nei Giardini Vaticani, con la loro bellezza, la sua bontà è il luogo dove abito: mi sento protetto. ..." Ma bastano queste parole per capire la stima di Benedetto nei confronti di papa Francesco!
    Ma voi di che state parlando???

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  112. ".... la funzione del sacerdozio è consacrare il mondo perché diventi ostia vivente, perché il mondo diventi liturgia: che la liturgia non sia una cosa accanto alla realtà del mondo, ma che il mondo stesso diventi ostia vivente, diventi liturgia..."

    mi fa venire i brividi questa frase.

    una sola é l'ostia santa, una sola é la vittima offerta in sacrificio gradita a Dio: nostro Signore Gesù Cristo, da allora in poi, per sempre.

    il mondo non é Suo, il principe, é un altro. non siamo nel mondo ma non siamo del mondo.

    sono ignorante, ma questo é quello che ho capito sia l'insegnamento della Chiesa.

    il mondo diventi una liturgia ... soppianti La Liturgia, soppianti l Santo Sacrificio....

    lo so, occorre una ermeneutica per capire quanto siano sante queste parole ..... sono io che sono ignorante e intendo per come sento

    grazie Parvus. grazie unasolafede

    Anna

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  113. Ma voi di che state parlando???

    Il fatto è che, nella inedita complessità della situazione, c'è chi legge anche tra le righe e chi no...

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  114. Chi può,sinteticamente,darmi una definizione di azione religiosa e azione magica?

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  115. L'azione magica è volta ad appagare la volontà dell'uomo attraverso la mediazione di forze sovrannaturali.
    L'azione religiosa chiama l'uomo a mediare la Volontà Divina.

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  116. L'azione magica implica un volontariato umano ed è manipolazione della realtà in cui entrano in campo forze preternaturali. L'azione religiosa mette al centro Dio e si pone in ascolto e in relazione ed entra in contatto col Soprannaturale con la mediazione unica di Cristo Signore. L'azione santificatrice della Chiesa con la Liturgia Azione umano-divina di Cristo e dei Suoi in Lui e con i Sacramenti, che poi si traduce in vita, ne è l'espressione più alta.

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  117. Le abominevoli correzioni automatiche del cellulare (non rileggo mai). Non volontariato ma volontarismo....

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  118. Ho letto qualcosa su Wikipedia riguardo a magia; è una pagina ricca di riferimenti di cui tutti abbiamo sentito parlare o studiato; c'è un rimando al Catechismo della Chiesa Cattolica (2110-2128 2138-2140) dal Compendio(445)scrivo di seguito:

    Che cosa proibisce Dio quando comanda:"Non avrai altri dei di fronte a me"(Es20,2)?
    Questo comandamento proibisce:
    il politeismo e l'idolatria, che divinizza una creatura,il potere, il denaro, perfino il demonio;
    la superstizione, che è una deviazione del culto dovuto al vero Dio e che si esprime anche nelle varie forme di divinazione, magia, stregoneria e spiritismo,
    l'irreligione, che si esprime nel tentare Dio con parole e atti;nel sacrilegio, che profana persone o cose sacre soprattutto l'Eucarestia;nella simonia,che è la volontà di acquistare o vendere le realtà spirituali;
    l'ateismo, che respinge l'esistenza di Dio, fondandosi spesso su una falsa concezione della autonomia umana;
    l'agnosticismo,per cui nulla si può sapere su Dio, e che comprende l'indifferentismo e l'ateismo pratico.

    La magia in molti suoi aspetti sconfina sia nella scienza, sia nella religione. Da questo nasceva la mia domanda. In particolare da tutta la disamina che si stava facendo sulla consacrazione e la transustanziazione.E legato a questi temi è il fatto che tutto quello di cui stiamo parlando qui tra noi, da amatori, è ben conosciuto,a livello specialistico, là dove questi temi sono stati trattati.

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  119. http://www.corriere.it/cronache/16_giugno_30/ratzinger-papa-benedetto-libro-garzanti-corriere-56839764-3edb-11e6-8ec2-e2fce013ce00.shtml

    Nessun ricatto...

    E ora? Manipolazioni anche qui?

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  120. Ho riascoltato l'inizio del discorso ove lui "ricorda" il confratello che sull'immaginetta "ricordo" ha scritto una sola parola...
    In latino: memor,oris,agg.,1)memore,che ricorda,che serba il ricordo; 2)che persiste nel ricordo,tenace; 3)che riflette, previdente; 4)che ha buona memoria; 5)che sucita il ricordo, che fa ricordare.
    memoria,ae,f., 1)memoria facoltà di ricordare; 2)ricordo; 3)fatto ricordato, avvenimento; 4)epoca; 5)relazione, racconto, versione; 6)pensiero, riflessione, progetto; 7)ricordo,monumento,capella.

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  121. " Ma bastano queste parole per capire la stima di Benedetto nei confronti di papa Francesco!
    Ma voi di che state parlando???


    Qui e altrove si sta parlando di quel che si è visto e ascoltato con occhi e menti liberi da condizionamenti vari, con la memoria di quel che ha preceduto quell`incontro, in parole e atti.
    Ricordo solo il polverone sollevato dalle parole di Gänswein che deve essere restato sullo stomaco del team di Santa Marta e le parole di Bergoglio sull`aereo, sono così tanti gli elementi che mostrano quanto grande fosse l`irritazione di Bergoglio e dei suoi amici che bisogna essere molto ingenui per credere alla spontaneità e alla sincerità di quella che per me resta una ben triste messa in scena, con un copione funzionale non certo in primis a festeggiare Benedetto XVI.

    Se lei ha notato le parole di Benedetto avrà notato anche quelle del suo successore, verosimilmente un testo scritto da altri e che per una volta non ha messo da parte ma letto senza discostarsene un solo istante a prova della sua spontaneità ...
    Quella "cerimonia" aveva in primis l`obiettivo di dire e mostrare urbi et orbi che di papa ce n`è uno solo, bisognava porre un termine alla polemica sui due papi, su Benedetto XVI vero papa, sul ministero petrino condiviso, tutti i presenti hanno risposto alle attese ed esigenze del team di Santa Marta.

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  122. Guardate bene questo video.

    https://www.youtube.com/watch?v=0AygZoOxyyQ

    Guardate i volti, anche togliendo il volume.
    Aria tesa.
    Tutto fuorchè una festa...

    L'unico sereno è il festeggiato.

    Mi sono chiesto come potrebbe esserlo se "costretto" o "non libero".

    L'ho chiesto anche durante la Santa Messa oggi, festa del Preziosissimo Sangue di Gesù.

    Ispirazione fulminea durante il ringraziamento: la Verità rende liberi!

    L'uomo che a cavallo tra XX e XXI secolo ha insistito sul tema della Verità, proprio mentre l'apparenza è cultura, la menzogna impera e il relativismo ideologia, è un uomo sommamente libero anche dentro le gabbie che gli si costruiscono intorno.

    Un uomo, oserei dire, "transustanziato". Salito al monte non c'è gabbia che tenga.

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  123. Passata la nottata, mi sono detta che Papa Francesco, quando dice che anche lui a volte dubita, ha ragione. Il primo comandamento:"Io sono il Signore Dio tuo.Non avrai altro Dio fuori di me"(da cui,più sopra, ho ricopiato solo il numero 445 del Compendio del CCC)è quello al quale i sacerdoti sono più esposti a venir meno.
    Molto interessante anche la lettura de:"Catechismo della Dottrina Cristiana". Pubblicato nel 1912 per ordine del Sommo Pontefice S.Pio X.
    I numeri di riferimento sono:169-178.
    Appena posso li ricopio.

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  124. Vorrei aggiungere una cosa alle risposte all'anonimo insistente. A parte l'interpretazione semplicistica e frettolosa di quello che è successo due giorni fa, l'anonimo evidentemente ha scambiato la Chiesa per un partito politico: a lui basta che l'ex-segretario approvi il segretario in carica in un'intervista perché sia stabilita la linea politica del partito, senza riserve. In effetti le cose umane funzionano così. Invece la Chiesa no. È per questo che si parla di Magistero e Tradizione. Quando si contrappone p.es. la Familiaris Consortio di GPII alla Amoris Laetitia di Francesco non si sta paragonando la linea politica di un Chruščëv a quella di un Gorbačëv: il primo è morto e sepolto e quindi non conta più niente e conta il secondo che è in carica. Si sta paragonando il magistero dell'uno e dell'altro, processo che non si può ridurre ad un singolo evento televisivo o su un giornale. È triste vedere che un sedicente cattolico non se ne renda conto.

    Tornando a De Chardin. Io ci ho sempre capito poco e la sua teologia mi pare, nella mia ignoranza, uno strano ibrido tra teologia e un racconto di fantascienza. Si può interpretare pessimamente e infatti basta spostarsi di un millimetro per ritrovare strane similitudini con certi racconti gnostici di Asimov. Ma qui parliamo dell'interpretazione di BXVI. Tornando alle citazioni di "una sola fede", quello che è rilevante non è quel "alla fine"? La "liturgia cosmica" e "il mondo transustanziato in ostia vivente" non si riferiscono a come sarà il cosmo rigenerato dopo la fine dei tempi?

    --
    Fabrizio Giudici

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  125. Il "transustanziato" dell' Eucaristia designa il Corpo offerto e il Sangue versato del Signore, della Vittima. Unica vittima sacrificio altare e sacerdote.
    Tutto il resto avviene in Lui con Lui e per Lui. Il "mondo" non è già "trastunsanziato" nemmeno "fondamentalmente".
    Solo alla fine ci saranno cieli nuovi e terra nuova.
    Si può anche ipotizzare che Ratzinger abbia voluto riferirsi al suo personale eucharistóo come vittima di espiazione per la Chiesa e conseguente glorificazione di Dio con effetti anche sul mondo, che viene salvato, trasformato... Ogni cristiano, per gustare vivere e trasferire su mondo le primizie della risurrezione, diventa "vittima" in Cristo con Cristo e per Cristo. È questo che redime e trasforma il mondo. Il resto è cristologica cosmica che dai fedeli può essere maldigerita...

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  126. Il lievito è l'essere umano alla sequela di NSGC.
    Il sale è l'essere umano alla sequela di NSGC.

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  127. "Solo alla fine ci saranno cieli nuovi e terra nuova. "

    È quello a cui mi riferivo (e concordo sui pericoli di digestione della cristologia cosmica). Immagino che la sua osservazione sia riferita al fatto che, nel discorso, Ratzinger ha usato verbi coniugati al presente. Ma non mi sembra il primo caso in cui si usa un verbo al presente - o addirittura la passato - per fare riferimento ad una verità che sta fuori del tempo, e che per noi ancora su questa Terra si riferisce al futuro... Per esempio, diciamo che Maria "ha già schiacciato" la testa di Satana.

    --
    Fabrizio Giudici

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  128. @Rr
    stesse iniziali, card. ita. ultra90enne amico di grande regista riminese......

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  129. Però, "una sola fede ha detto" delle 19.34 ha riportato due frasi testuali di BXVI che accolgono e approvano senza metafore il concetto di transustazazione del mondo e dell'universo, citando de Cardin con approvazione ed elogio, nonostante la riprovazikne ufficiale nel 1962.,
    Sono frasi pronunciate in discorsi ufficiali molto tempo prima dell'abdicazione, quindi lontane dai condizionamenti attuali.
    Come la mettiamo?
    A me lasciano molto perplesso.
    Anche se quella sviolinata alla bontà di Bergoglio sembra una presa per i fondelli e comunque questa molto stranae soggetta a interpretazioni tra le righe.

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  130. Dal Catechismo della Dottrina Cristiana (S.Pio X,1912).
    PRIMO COMANDAMENTO

    169 Che ci ordina il primo comandamento:Io sono il Signore Dio tuo: non avrai altro Dio fuori che me?
    Il primo comandamento"Io sono il Signore Dio tuo: non avrai altro Dio fuori che me" ci ordina di essere religiosi, cioè di credere in Dio e di amarlo, adorarlo e servirlo come l'unico vero Dio, Creatore e Signore di tutto.

    170 Che i proibisce il primo comandamento?
    Il primo comandamento ci proibisce l'empietà, la superstizione, l'irreligiosità; inoltre l'apostasia, l'eresia, il dubbio volontario e l'ignoranza colpevole delle verità della Fede.

    171 Che cos'è l'empietà?
    Empietà è rifiuto a Dio d'ogni culto.

    172 Che cos'è la superstizione?
    Superstizione è il culto divino o di latria reso a chi non è Dio, o anche a Dio ma in modo non conveniente: perciò l'idolatria o il culto di false divinità e di creature; il ricorso al demonio, agli spiriti e ad ogni mezzo sospetto per ottenere cose umanamente impossibili;l'uso di riti sconvenienti, vani o proibiti dalla Chiesa.

    173 Che cos'è irreligiosità?
    Irreligiosità è l'irriverenza a Dio e alle cose divine, come la tentazione di Dio, il sacrilegio o profanazione di persona o di cosa sacra, la simonia o compra e vendita in cose spirituali o connesse con le spirituali.

    174 Se il culto delle creature è superstizione, come non è superstizione il culto cattolico degli Angeli e dei Santi?
    Il culto cattolico degli Angeli e dei Santi non è superstizione, perchè non è culto divino o di adorazione dovuta a Di solo: noi non li adoriamo come Dio, ma li veneriamo come amici di Dio e per i doni che hanno da Lui, quindi per onor di Dio stesso che negli Angeli e nei Santi opera meraviglie.

    175 Chi sono i Santi?
    I Santi sono coloro che,praticando eroicamente le virtù secondo gli insegnamenti e gli esempi di Gesù Cristo,meritarono special gloria in cielo e anche in terra, dove,
    per autorità della Chiesa,sono pubblicamente onorati ed invocati.

    176 Perchè veneriamo noi anche il corpo dei Santi?
    Noi veneriamo anche il corpo dei Santi, perchè servì loro a esercitare virtù eroiche, fu certamente tempio dello Spirito Santo, e risorgerà glorioso alla vita eterna.

    177 Perchè veneriamo anche le minime reliquie e le immagini dei Santi?
    Veneriamo anche le minime reliquie e le immagini dei Santi per loro memoria e onore,riferendo ad essi tutta la venerazione, affatto diversamente dagli idolatri, che rendono alle immagini o idoli un culto divino.

    178. Dio nel Vecchio Testamento non proibì severamente le immagini?
    Dio nel Vecchio Testamento proibì severamente le immagini da adorare, anzi quasi tutte le immagini, come occasione prossima d'idolatria per gli Ebrei, i quali vivevano fra gli idolatri ed erano molto inclinati alla superstizione.

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  131. @ Alla fine dei tempi ci sara' una nuova creazione alla quale non si addice l'immagine della transustanziazione

    Non rivela l'Apocalisse che Dio ha detto, in visione: "faccio nuove tutte le cose"?. Cap. 21, 1 ss.: "Poi vidi un cielo nuovo e una terra nuova perche' il primo cielo e la prima terra erano spariti e il mare non esiste piu'. Allora vidi la citta' santa, la nuova Gerusalemme, che scendeva dal cielo, da presso Dio, pronta come una sposa, abbigliata per il suo sposo. E udii venire dal trono una gran voce, che diceva:Ecco il tabernacolo di Dio fra gli uomini...E colui che sedeva sul trono disse: Ecco, io faccio nuove tutte le cose".
    Le "cose nuove" non sono una riedizione purificata del mondo precedente, natura animali uomini, completamente distrutto e scomparso. Sono la "Gerusalemme celeste" da un lato, manifestazione dell'Amore e della Misericordia divina; l'Inferno dall'altro, manifestazione dell'eterna Giustizia. Anche per metafora, come e' possibile applicare l'immagine della Transustanziazione a questa realta' di origine sovrannaturale, che ci attende (piaccia o meno) alla fine dei tempi?
    La Transustanziazione implica il concetto di un'apparenza che e' diversa dalla sostanza della cosa che appare, dal momento che la sostanza della cosa stessa e' mutata, per intervento divino non e' piu' la stessa, anche se all'esterno nulla trasuda. La sostanza di una cosa individuale, ben determinata nello spazio e nel tempo, la quale, proprio grazie alla sua specifica individualita', consente al Verbo di operare (mediante il sacerdote) il miracolo della "conversione" della sostanza di questa cosa nel Suo corpo, anima, sangue e divinita'.
    Transustanziazione e creazione sono due atti del tutto diversi. Certo, si puo' fare la metafora di cio' che si vuole. Si puo' comunque criticare una metafora perche' appare del tutto inappropriata.
    Concepire la Transustanziazione in senso cosmico, come se l'Incarnazione rappresentasse un transustanziarsi del Verbo al cosmo e al mondo, dilata il fatto dell'Incarnazione a dimensioni inverosimili, inintellegibili. Si trasforma l'individualita' storica concreta del Cristo (l'uomo Gesu' di Nazareth) in una dimensione ineffabile, e il Cristo diviene una "atmosfera", un'"epoca", una presenza indeterminata e arcana che avrebbe gia' salvato il mondo, se quest'ultimo e' stato da Lui "transustanziato". Qui la differenza tra natura e sovrannaturale si ottenebra e la "liturgia cosmica" celebra la divinizzazione dell'uomo e del cosmo.
    Si tratta di una concezione a sfondo gnostico, ripresa da coloro che, rifiutando l'idea della dannazione eterna e quindi della Giustizia divina, vogliono il mondo gia' salvato ("transustanziato") dall'Incarnazione.
    Parvus

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  132. Anonymous,
    in pratica tutte le alte cariche geometriche...

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  133. Esattamente, Luigi. E hanno sempre lasciato assai perplesso (anche se oramai da tempo non più stupito) pure me...

    una sola fede

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  134. Grazie di nuovo Parvus.

    Chiarissimo. Cattolicissimo.

    Spero di potere leggere più spesso i suoi contributi.

    Anna

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  135. @ Parvus
    Un grande grazie anche da parte mia

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  136. Che sollievo mi da questo dialogare.
    Mi permetto quindi di fare queste notazioni.
    - "Si tratta di una concezione a sfondo gnostico" Parvus.
    Noto che a volte si qualificano come gnostici impropriamente concetti che non appartengono allo gnosticismo. Il mondo in cui oggi viviamo sarebbe stato rifiutato in toto dagli antichi gnostici con assoluto disprezzo, altro che salvarlo!
    "Il movimento gnostico si affermò nel clima spirituale determinato da un mondo pieno di angoscia. L'esperienza religiosa gnostica è quella dell'uomo angosciato, costretto in un mondo estraneo al quale vuole sfuggire. Uno degli elementi fondamentali dello gnosticismo è il dualismo radicale nella cosmologia e nella antropologia: Dio-mondo. Dio è di un altro mondo, di un altro regno, quello della luce. Al polo divino si oppone la Tenebra, fisica e psicologica (l'ignoranza), ma che include comunque questo mondo, i suoi capi e i suoi pianeti. Da qui l'idea di prigione dell'anima. In questo mondo l'anima è infatti in una prigione costituita nel contempo dal corpo e dal cosmo. Nel corpo-anima dell'uomo è trattenuto lo pneuma, scintilla divina caduta nella materia e tenutavi prigioniera dagli arconti. I veri gnostici sono gli pneumatici. Illuminati dalla gnosi, essi comprendono che il mondo è malvagio e lo disprezzano. E' dunque necessario affrancarsi dalla legge del cosmo, da tutto ciò che è heimarmene. L'io pneumatico deve tentare di liberarsi in modo da ritornare al mondo della luce."
    - "rifiutando l'idea della dannazione eterna e quindi della Giustizia divina, vogliono il mondo gia' salvato ("transustanziato") dall'Incarnazione." Parvus.
    Noto che non si fa riferimento al concetto di "apocatastasi" quale lo definì Origene.
    Affettuosi saluti a tutti.

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  137. https://www.youtube.com/watch?v=hlGFIvz7KBQ


    https://www.youtube.com/watch?v=r7PUNDO2WH8

    Per Anonimo 1.Luglio.2016 ore 09:29 :
    Io non ho seguito la cerimonia per il 65° anniversario dell'ordinazione Sacerdotale di Joseph Ratzinger . Il suo commento mi ha incuriosito a tal punto che l'ho rivista 3 volte . Ho avuto la stessa impressione . (Gia' il termine " commemorazione " mi sa tanto di funebre ) .
    Ho ascoltato bene i 3 discorsi e la sensazione che ne ho ricavato e' questa :
    1) quello letto da Papa Francesco parte bene poi quando dice : "e lo fa da quel piccolo Monastero Mater Ecclesiae in Vaticano che ci rivela in tal modo essere tutt'altro che uno di quegli angolini dimenticati nei quali la cultura dello scarto di oggi tende a relegare le persone quando con l'eta' le loro forze vengono meno . E' tutto il contrario e questo permetta che lo dica con forza il suo successore che ha scelto di chiamarsi Francesco....." . Boh ! Non l'ho capito ! Forse ho perso qualche battuta perche' sembrerebbe dire :" di che ti lamenti , stai in un castello , mica come i poveri vecchi delle favelas "?
    2) quello del Cardinale Sodano ... un iceberg sarebbe stato piu' caldo eppoi senza l'Alkaselzer non ce la faccio ...
    3) quello del Card. Muller mi e' sembrato l'unico che festeggiasse di cuore il festeggiato : breve , conciso , sincero , senza il bisogno di essere untuoso .

    Qualcuno ha guardato piu' volte l'orologio . Qualcuno si e' afflitto per gli intervalli musicali ....insomma , l'uditorio e' sembrato molto stanco . Si e' rinverdito al momento dei saluti finali e se li riguardate parlano piu' di 1000 parole ..

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  138. @ Risposte ad Alfonso, sulle "dottrine a sfondo gnostico". A. La "restituzione" di Origene

    1. Ho scritto "dottrine a sfondo gnostico", che ricordano lo gnosticismo, non "dottrine gnostiche" tout court. Comunque il nesso va chiarito, al fine di una migliore comprensione.

    2. Cominciando dal rilievo sulla erronea dottrina di Origene, secondo la quale non ci sarebbe stata condanna eterna. La "apokatastasis panton" e' la "restaurazione o restituzione di tutti" ossia "universale". Cito da Berthold Altaner, Patrologia, tr. it. Marietti, 1940: "Le anime di coloro che hanno peccato durante la loro vita su questa terra pervengono, dopo la morte, in un fuoco purificatore, ma gradatamente tutti quanti, anche i demoni salgono di gradino in gradino sempre piu' in alto per risorgere finalmente, purificati, con corpi eterei, dopo di che Dio sara' di nuovo tutto in tutto. Questa restaurazione (apokatastasis) non significa tuttavia la fine del mondo, bensi' soltanto la sua temporanea conclusione. Prima di questo mondo ve ne furono altri, e dopo di questo altri ancora ne esisteranno. Origene insegna, con Platone, che un mondo segue l'altro in un infinito alternarsi. Con cio' Origene nega l'eternita' dell'inferno" (op. cit., p. 136). Questa e' la sua ben nota eresia.

    Oggi, invece, o si lascia intendere che l'Inferno sia destinato a restar vuoto o semplicemente lo si passa sotto silenzio, come non esistesse, perche' si e' appunto introdotta quest'idea di una salvezza che sarebbe stata garantita a tutti dall'Incarnazione del Verbo. (Invece: Nostro Signore si e' incarnato ed e' morto innocente in Croce per salvare tutti ma cio' non significa affatto che tutti si salveranno o che, peggio ancora, tutti siano gia' stati salvati dalla sua Misericordia,allargata all'intero cosmo. Lui stesso ha detto che molti percorrono la "via larga" che conduce alla perdizione e che verra' a separare in eterno i buoni dai cattivi nel Giorno del Giudizio - questa e' la vera dottrina cattolica).
    Pertanto, oggi, non si nega solo l'eternita' dell'inferno, si nega di fatto la sua stessa esistenza. SE tutti siamo gia' stati salvati dall'Incarnazione, come fa ad esistere l'Inferno, ed in eterno? La sua necessita' viene meno, gia' sul piano della logica. E del libero arbitrio, della volonta' dell'essere umano cosa resta, in quest'ottica? Nulla, praticamente. Conseguentemente, ci si e' dimenticati anche del Purgatorio: il gia' salvato va subito "alla Casa del Padre", senza bisogno di passare per giudizio alcuno, subito dopo morto (altrimenti, la salvezza non sarebbe gia' stata ottenuta per tutti - todos caballeros). [SEGUE - piu' tardi, sullo gnosticismo] PARVUS

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  139. Cercando riferimenti e motivazioni della citazione del Papa Gregorio VII, fatta dal segretario di BenedettoXVI e dopo gli inusuali festeggiamenti per il sessantacinquesimo anno dell'ordinazione Sacerdotale di Ratzinger, ho trovato nell'epistolario del Santo Papa Gregorio VII, parole che potrebbero benissimo essere state scritte oggi:
    « Se poi con gli occhi dello spirito guardo a occidente, a sud o a nord a stento io trovo vescovi legittimi per elezione e per condotta di vita, che si lascino guidare...dall'amore di Cristo e non dall'ambizione mondana. Fra i principi secolari non ne conosco uno che anteponga l'onore di Dio al proprio e la giustizia all'interesse »
    (Lettera a Ugo, abate di Cluny, 22 gennaio 1075)
    « I vescovi...ricercano con insaziabile brama la gloria del mondo e i piaceri della carne. Non solo sconvolgono in se stessi le cose sante e religiose, ma col loro cattivo esempio travolgono a ogni delitto anche i loro sudditi »
    (Lettera al vescovo Lanfranco di Canterbury, fine giugno 1073)
    « Sono rari i buoni che anche in tempo di pace sono capaci di servire Dio. Ma sono rarissimi quelli che per suo amore non temono le persecuzioni o sono pronti ad opporsi decisamente ai nemici di Dio. Perciò la religione cristiana- ahimè - è quasi scomparsa, mentre è cresciuta l'arroganza degli empi »
    (Lettera ai monaci di Marsiglia)
    « Capirai quanto per noi sia pericoloso agire contro costoro (i vescovi) e quanto sia difficile resister loro e frenare la loro malvagità »
    (Lettera al vescovo Lanfranco di Canterbury, fine giugno 1073)

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  140. Visione del mondo cristiana è lo scoprire un senso, non sempre manifesto a tutti, del mondo: per cui per esempio la disgrazia può essere vista come prova o come possibilità di fare bene e meglio per noi ed altri.
    Nella visione del mondo cristiana , "la transustanziazione, la conversione cioè della sostanza del pane e del vino nel Corpo e Sangue di Gesù Cristo, in virtù della consacrazione nella Messa,restando immutate le specie formali o esterne della materia consacrata"(Zingarelli), non fa problema di solito. Lo fa quando, per motivi sempre singolari, questa visione del mondo cristiana o non si è completamente snebbiata dal paganesimo o è stata oscurata da vicende personali.
    Ho letto gli ultimi due contributi di Socci sul famoso discorso di BXVI; nel secondo focalizza l'attenzione sulla transustanziazione cogliendone il baluardo posto da BXVI verso la protestantizzazione della Chiesa Cattolica ormai alle porte.
    Spalancate.
    Mi fa propendere per questa interpretazione in particolare "fondamentalmente ha transustaziato" che intendo a questo punto come la possibilità per noi di acquisire completa,chiara visione cristiana del mondo e della vita,christliche Weltanschauung.
    Nel fermo convincimento che il periodo gnostico l'abbia avuto anche il mite JR e come moltissimi sacerdoti, se non tutti, abbia ceduto in qualche punto dei primi tre comandamenti. Noi invece siamo più esperti, perchè immersi, negli altri sette.In tutto questo festeggiamento per i 65 anni di sacerdozio è presente, non vista, anche la Massoneria che con tecniche orientali occidentalizzate parla di illuminazioni, ponendosi a fianco e sopra a tutte le religioni che non capisce e non distingue.
    Legato a questi pensieri, per me urgente, il problema della distinzione tra magia e religione, essendo i campi confinanti ma non sovrapponibili perchè hanno direzioni diverse: la prima è rivolta alla terra e la seconda al Cielo, tra le due sta l'uomo che deve scegliere o l'una o l'altra.Oltre alle direzioni diverse esistono anche le formule, di cui entrambe si servono, che sono diverse e con intenzioni diverse. Qui entriamo in un campo minato.Ritengo che più si umanizza un rito più è facile che la religione sostituisca formule sue proprie con quelle dell'altra.Ciò può verificarsi anche con un rito antichissimo quando si tagliano le radici che lo ancorano al Cielo.Parlando del ringraziamento, della benedizione, della transustanziazione a me sembra che tutte queste tematiche siano state esposte.
    Sintetiche e puntuali.
    Credo che più di un grande bluff sia stato un mettere in riga se stesso e gli altri.

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  141. A questa cerimonia erano presenti le Memores che si occupano di tutto l'andamento delle casa. Loro certamente hanno velocemente messo al posto, che loro compete, quasi tutti i tasselli. L'apertura e la chiusura del discorso, a mio parere, era solo per loro.

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  142. Irina,
    Le tue osservazioni sull'antropocentrismo del rito e la sostituzione delle formule fanno venire i brividi.
    Del resto il nuovo rito, antropocentrato a differenza dell'antico, prestandosi al cambiamento delle formule ma soprattutto al protagonismo dell'uomo, può scadere in magia. Cosa che la struttura la lingua sacra e il Signore protagonista dell'antico non consente.
    Per questo oggi le profanazioni sono sin troppo frequenti.

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  143. @ B. I riferimenti allo gnosticismo (1)

    Qui contano soprattutto per cio' riguarda il modo di concepire la figura di Cristo e, conseguentemente, l'idea della salvezza. Devo allargarmi un momento.
    La Gnosi o "conoscenza" salvifica concerne Dio e noi stessi. Ma la seconda e' implicata nella prima perche' il nostro io, inteso come pneuma o spirito, che e' la parte piu' interiore dell'anima (psiche) e ad essa superiore, conserva una "scintilla" divina, e quindi e' della stessa sostanza di Dio, del quale costituisce una emanazione. Questa "scintilla" divina e' in noi come sepolta nella materia del nostro corpo e nel cosmo creato, secondo la mitologia gnostica, da un dio inferiore, il Demiurgo (artefice, termine platonico), malvagio e vendicativo, assimilato dagli gnostici al Dio dell'Antico Testamento, il quale governa tirannicamente le sfere cosmiche dei sette pianeti, con un Arconte (reggitore) preposto ad ogni sfera.
    Il pneuma di ognuno di noi, prigioniero del nostro corpo, sente il bisogno di tornare alla patria originaria, che e' il Pleroma (Pienezza). Essa e' "il mondo spirituale degli 'Eoni' che circondano la divinita' e ne esprimono l'abbondanza interiore in aspetti particolari per mezzo di figure personali" (H. Jonas). Il Pleroma e' la pienezza celeste, il Dio buono, i cui Eoni si trovano al di sopra del cosmo dominato dal Demiurgo e dai suoi Arconti. Il Dio buono non crea, emana. La creazione e' opera del Demiurgo, ed e' malvagia (dualismo gnostico, ripreso dai manichei e poi dai bogomili, e poi dai catari, in Occidente, noti anche come albigesi o patarini).
    L'anima-pneuma come puo' salvarsi, tornare cioe' al Pleroma, dopo la morte? Solo se in vita ha acquistato la gnosi ovvero la giusta dottrina di salvezza: la graduale conoscenza iniziatica, l'illuminazione interiore che le rivela esser il suo pneuma emanazione del Padre, della sostanza del Padre! Solo se educata a questa dottrina l'anima, dopo la morte, puo' affrontare il periglioso viaggio verso la dimora del Padre. Questa conoscenza viene ricevuta anche con l'ausilio di inviati o messi del Pleroma, uno dei quali e' stato Gesu', inteso pero' da diverse sette gnostiche anche come un Eone (greco: aion, lat. aevum, epoca, era) ovvero non come un individuo determinato, esistito storicamente, ma come un'epoca di salvezza che si attua nel cosmo, sorgendo dalle tenebre della materia.
    Quest'esposizione si basa sui lavori di Hans Jonas, che costituiscono notoriamente testi fondamentali per la conoscenza dello gnosticismo [SEGUE] Parvus

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  144. @ B. Le dottrine a sfondo gnostico (2)

    Intesa in questo modo la salvezza, lo gnostico (=colui che ha la [vera] conoscenza) interpretera' in modo esoterico l'insegnamento di Cristo. E difatti gli gnostici deformano a modo loro il Vangelo di S. Giovanni e alcune Lettere di S. Paolo. La salvezza allora non si acquista con la santificazione quotidiana, seguendo Cristo in fede e opere, ma crescendo nell'illuminazione interiore. Il Cristo deformato degli gnostici si presenta allora come un'entita' che emana cosmicamente dal Padre per farci conoscere a noi stessi, farci prender coscienza della supposta "scintilla" divina in noi. Appare qui il Cristo (eone) cosmico che ritroviamo, mutatis mutandis, nel "pancristismo" in Blondel, de Lubac e, con le opportune mediazioni heideggeriane, in Rahner e nelle fantasie deliranti di Teilhard sulla "liturgia cosmica", l'Ucaristia che "transustanzia il mondo", etc. Il Cristo cosmico tende a perdere la sua individualita' di Salvatore storicamente accertato per risolversi nell'ineffabile azione dell'Eone, che opera per emanazioni misteriche.
    De Lubac, in 'Catholicisme', non esito' a scrivere che in S. Paolo "il Cristo apparisce piuttosto come un ambiente, un'atmosfera, un mondo in cui l'uomo e Dio, l'uomo e l'uomo comunicano e s'uniscono" (tr. it., Studium, 1948, p. 27); e che il Cristo soprattutto "rivela l'uomo a se stesso" (ivi, p. 298), deformando S. Paolo in un modo che non sfuggi' alla critica del cardinale Siri. "Rivelare l'uomo a se stesso" significa non solo prender coscienza della "sublime dignita'" dell'uomo (visto che con l'Incarnazione Cristo si sarebbe unito ad ogni uomo - e come, per emanazione?) ma anche prender coscienza dell'avvenuta salvezza per tutti (e questa sarebbe la vera "gnosi", oggi).
    Bisogna anche ricordare che lo gnostico disprezza e odia il mondo, egli lo rifiuta in modo radicale. Coloro che possiedono la vera gnosi, ad opera dello spirito risvegliatosi in loro grazie alla dottrina segreta (sono i pneumatici o spirituali) non si mescolano con il resto dell'umanita', essendole superiori. L'etica che ne risulta "e' stabilita dall'ostilita' verso il mondo e dal disprezzo di tutti i legami mondani. Da cio' si possono trarre due conseguenze opposte: l'ascetica e la libertina" (Jonas). Dalla prima, una vita di separazione e rifiuto ostile del mondo; dalla seconda, "il privilegio di una assoluta liberta" (Jonas). Cosi' lo gnostico si libera dal giogo della legge morale e mostra il nichilismo cui conduce la sua falsa dottrina. Secondo JOnas, questo nichilismo e' simile a quello professato e praticato dagli esistenzialismi. E si ritrova nel pensiero rivoluzionario, anche in quello che distorce il cristianesimo in dottrina rivoluzionaria (Voegelin, Del Noce). {FINE] Parvus

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  145. Se anche i grandi professori si attenessero all'ABC della Dottina, quale insegnata innanzitutto da Gesù, e poi dai suoi apostoli e discepoli, imcluso S.Paolo, quanto sarebbe meglio, per tutti ed in particolare per i semplici fedeli !

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  147. Le tue osservazioni sull'antropocentrismo del rito e la sostituzione delle formule fanno venire i brividi.
    Del resto il nuovo rito, antropocentrato a differenza dell'antico, prestandosi al cambiamento delle formule ma soprattutto al protagonismo dell'uomo, può scadere in magia. Cosa che la struttura la lingua sacra e il Signore protagonista dell'antico non consente.


    Cara Mic vorrei esporti una mia riflessione maturata sull'osservazione del NO. La successiva conoscenza del VO mi ha aiutato a formularla, perché come sempre un confronto sinottico aiuta proficuamente ad approfondire i concetti.

    Oltre all'aspetto del linguaggio, anche l'orientamento verso l'uomo (piuttosto che verso Dio) può dare la sensazione di rito magico.
    Non nel caso in cui si voglia soltanto rievocare la Santa Cena, ma nel caso normale (che dovrebbe essere la regola) in cui si voglia mantenere intatto l'intento prettamente cattolico del miracolo della transustanziazione.
    Sì, proprio così, volevo davvero dire questo.

    Osserviamo il prete NO rivolto verso l'uomo mentre è in procinto di operare il Miracolo in Persona Christi.
    Egli assume il tipico orientamento frontale che ha il mago nei confronti del pubblico, quando sotto gli occhi di tutti compie la sua azione prodigiosa.
    Il mago non si nasconde affatto alla vista del pubblico, perché altrimenti quest'ultimo può facilmente sospettare che da parte sua sia in atto un imbroglio, e quindi perderebbe di credibilità.

    Il prete nel VO invece offre l'Ostia Immacolata al Padre, è rivolto verso di Lui. Sull'Offerta, durante la Consacrazione, avviene la transustanziazione. L'Offerta, sotto forma di pane e vino, viene transustanziata in Carne e Sangue. La situazione è netta e chiara, addirittura ancorata nell'atavica tradizione del sacrificio ebraico.

    Nel NO invece il prete offre semplicemente il pane e il vino frutto della terra e del lavoro umano (di Hostia immaculata non v'è traccia). Questi doni naturali vengono poi transustanziati in Corpo e Sangue. Manca però il trait d'union fondante del Sacrificio. Qui è davanti agli occhi di tutti che avviene il Miracolo ad opera del prete in Persona Christi. Ma a differenza di ciò che capita col mago, il prete non opera alcun mutamento sensibile; qui non avviene nulla di eclatante che possa suscitare meraviglia sensoriale. Questa cosa induce indirettamente e involontariamente lo "spettatore" a rimanere in un certo senso deluso del risultato, in pratica ad essere subliminalmente scettico sul Miracolo, che comunque avviene davvero grazie alle parole consacratorie (come d'altronde è testimoniato nei miracoli eucaristici postconciliari).

    Parole e gesti sono discordanti. Quindi volgersi verso l'uomo invece che verso Dio può portare a delle conseguenze devastanti più specifiche, che oltrepassano la semplice (per noi) ovvia deduzione sullo sbaglio di orientamento.

    Volgersi verso l'uomo con l'intenzione di incentivare sic et simpliciter l'aspetto conviviale conduce direttamente ad una visione protestante.
    Volgersi verso l'uomo negando o rinnegando l'aspetto sacrificale unitamente all'intenzione di mantenere intatta una parte di Dottrina può condurre indirettamente ad una fallimentare visione pseudo magica con pari danni spirituali.

    Va da sé che questa mia riflessione è opinabilissima, è fondata solo sulla mia osservazione e non ha alcuna base di studio teologico. Se è una pazzia dimmelo pure, cara Mic, non pensarci due volte.

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  148. mic,
    questo argomento riguarda non solo il modo in cui il celebrante celebra ma anche il modo in cui partecipa chi è presente e tanto altro ancora mi sembra. Le variabili di indegnità dovrebbero essere messe in salvo dal rigore della celebrazione come tu dici e come ho sentito dire molto tempo fa.
    Ho accennato a questo perchè l'ambito magico è conosciuto fin nei dettagli da chi a questo deve opporsi e per Fede ed per ufficio, quindi da chi ha parlato e da chi ha ascoltato; i rimandi possono essere stati infiniti per chi intende.
    La presenza della Massoneria nella Chiesa è grave perchè ha infiltrato in essa un modo di pensare, culturale e spirituale, che cattolico non è ma, rientra nel grande magma dello gnosticismo. E' chiaro che anch'essa ha un linguaggio che può intendere chi lo conosce.

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  149. @ PER CHI VUOLE APPROFONDIRE SULLO GNOSTICISMO - L'opera di Hans Jonas

    Il discorso si e' spostato sullo gnosticismo. Mi corre l'obbligo di illustrare la fonte che ho citato nel mio intervento e credo di far cosa utile a chi voglia approfondire il concetto di gnosticismo, oggi molto usato in una certa controversisitica politico-religiosa.
    L'autore e' Hans Jonas, ebreo tedesco, allievo di Bultmann. In italiano si trovano i suoi due lavori fondamentali sullo gnosticismo.
    1. La traduzione della sua versione ridotta in inglese, scritta in America dove si era rifugiato, per salvarsi da Hitler: H. Jonas, "Lo Gnosticismo", SEI, Torino, 1973, pp. 381 con commenti di M. Simonetti e G. R. Castellino, tr. it. di M. Riccati di Ceva. Originale inglese: "The Gnostic Religion", Beacon Press, Boston.
    2. L'opus magnum sul tema, il cui primo volume usci' nel 1934, fatto tradurre dallo scomparso Giovanni Reale per la collana "Bompiani-Il pensiero occidentale" . Si tratta di H. Jonas, "Gnosi e spirito tardoantico", Bompiani, 2010, pp. 1211, quarta edizione migliorata, E. 40, intr. tr. note e apparati di C. Bonaldi. Sono 2 volumi in uno.
    Il volume sub 1. da' gia' un'idea piu' che sufficiente del fenomeno gnostico, dei concetti fondamentali. Non so se sia stato ristampato.
    Jonas e' noto al pubblico colto italiano per aver scritto un piccolo saggio dal titolo: "Il concetto di Dio dopo Auschwitz. Una voce ebraica", tr. it. di C. Angelino, il Melangolo, Genova, 1989, pp. 43. In esso, tra l'altro, di fronte alla vastita' della tragedia, assume posizioni incompatibili con il giusto concetto di Dio, non solo per noi cristiani ma anche per la tradizione ebraica ortodossa.
    "Ma certamente Dio dovrebbe essere incomprensibile se con la bonta' assoluta gli venisse attribuita anche l'onnipotenza. Dopo Auschwitz possiamo e dobbiamo affermare con estrema decisione che una Divinita' onnipotente o e' priva di bonta' o e' totalmente incomprensibile (nel governo del mondo in cui noi unicamente siamo in condizione di comprenderla). Ma se Dio puo' essere compreso solo in un certo modo e in un certo grado, allora la sua bonta' (cui non possiamo rinunciare), non deve escludere l'esistenza del male; e il male c'e' solo in quanto Dio non e' onnipotente [...] E poiche' abbiamo concluso che il concetto di onnipotenza e' in ogni caso un concetto problematico in se', questo e' l'attributo divino che deve venir abbandonato" (op. cit., p. 34). Secondo Jonas, il fatto che durante "la furia di Auschwith Dio resto' muto" dimostra che Dio non e' onnipotente (non possiamo pensare che non abbia voluto intervenire). Bisogna pero' notare che "Dio tacque" (aggiungo) anche in presenza degli stermini organizzati da Lenin, Stalin e soci, per restare all'altra grande attuazione del Male nel XX secolo. PARVUS

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  150. Marius...la pazzia non è quello che hai scritto tu....

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  151. Marius,
    concordo con te.
    Non so se è perché io ho conosciuto la Missa VO da bambina, ma per me è naturale che avvenga la transustanziazione. Non mi crea alcun problema, alcun dubbio il fatto che apparentemente il pane ed il vino rimangano pane e vino.
    Invece mia figlia, NO e catechismo anni 2000, ha dubbi ed incertezze, e per quanto le abbia spiegato e chiarito e fatto un giorno anche vedere una Consacrazione VO ( un filmato su You tube) non è ancora del tutto convinta e certa del dogma.
    Magari è lei, o forse è proprio come dici tu. Io propendo per questa seconda ipotesi.

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  152. @RR
    "Magari è lei"

    non penso, Rosa: tutti quelli NO e catchismi moderni si sono trovati nella stessa situazione. Non sono "loro", cioè mintendo i più giovani, ma le parti mancanti nella Consacrazione, pane e vino frutto del nostro lavoro, e le spiegazioni indegne tipo "facciamo Comunione tra noi" etc.

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  153. @ RR
    noi abbiamo avuto da tribolare assai per i danni provenienti dall'esterno della famiglia da parte dell'ambiente ecclesiale giovanile postconciliare,tutte cose da assommare alla perdita del sacro tipico del NO.
    I giovani sono molto sensibili all'autenticità e colgono anche le più piccole sfumature che rivelano quelle contraddizioni che generano mancanza di fiducia. Se a questo livello non ci fossero problemi potremmo attribuire l'abbandono della fede a loro stessi o alla nostra manchevole testimonianza. Comunque il peccato originale condiziona sempre chi non vuole guardare alla Croce.
    Il nostro impegno come genitori ora è quello di contribuire nel nostro piccolo a rifondare un ambiente autenticamente cattolico, dove lex orandi si sposa con lex credendi, cominciando da un piccolo modesto gruppetto, come ha raccomandato recentemente Alessandro Gnocchi.

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  154. riflessione , poi ognuno si regoli come meglio crede :04 luglio, 2016 10:56

    Pubblicato il 03 lug 2016
    Messaggio della Madonna di Anguera del 29 giugno 2016

    Cari figli, piegate le vostra ginocchia in preghiera per la Chiesa del Mio Gesù. Accada quel che accada, non vi allontanate dal cammino che vi ho indicato. Restate con la Chiesa del Mio Gesù e ascoltate gli Insegnamenti del Suo Vero Magistero. Non vi allontanate dalla verità. La Chiesa del Mio Gesù è unica. La Vittoria sarà della Chiesa del Mio Gesù (la Chiesa Cattolica). Verranno tempi difficili, ma non indietreggiate. Io sono al vostro fianco. Quando sentirete il peso della croce, chiamate Gesù ed Egli si prenderà cura di voi. Cercate forza nelle Parole del Mio Gesù e nell’Eucaristia. La vittoria verrà per i giusti. Coloro che rimarranno fedeli alla Chiesa vedranno la Mano Potente di Dio agire. Avanti con gioia. Questo è il messaggio che oggi vi trasmetto in nome della Santissima Trinità. Grazie per avermi permesso di riunirvi qui ancora una volta. Io vi benedico nel Nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Amen. Restate in Pace.

    Si puo' credere o non credere a queste apparizioni ma la realta' e' sotto i nostri occhi : in pericolo e' L'Eucaristia ( abbiamo visto il passamano dell'Eucaristia nelle Filippine , constatiamo ogni giorno offese , oltraggi , indifferenze , ).

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  155. Grazie ancora Parvus.
    Le Sue spiegazioni sono eccellenti e anche adatte a persone come me non abbastanza acculturate.
    Le ho salvate in un file a parte in modo da poterle ritrovare facilmente in caso di necessità.
    Proporrei a Mic di tenerne conto per un articolo apposito.

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