Pagine fisse in evidenza

sabato 11 giugno 2016

don Elia. Davide e Golia

Proprio mentre ci consacravamo al Cuore immacolato di Maria nella basilica di San Pietro, sabato scorso, veniva resa pubblica un’altra clamorosa mossa a sorpresa nell’inesorabile quanto rapido processo di stalinizzazione della Chiesa Cattolica. Già ai primi di novembre del 2014 – appena un anno e mezzo fa – i vescovi erano stati spronati a dare prontamente le dimissioni al compimento dei settantacinque anni d’età, a meno che, per il «desiderio di un miglior servizio alla comunità», non avessero già deciso “spontaneamente” di ritirarsi prima o ricevuto l’ordine, peraltro comunicato «in fraterno dialogo», di togliersi dai piedi anche senza grave causa, quella che il codice prevede in caso di rimozione. D’ora in poi, con il motu proprio intitolato Come una madre amorevole, basterà una semplice negligenza nell’esercizio delle proprie responsabilità: non una colpa personale, ma un inadeguato trattamento di colpe altrui che abbiano provocato danni di ordine «fisico, morale, spirituale o patrimoniale».

Il primo motivo di disagio che si avverte alla lettura del documento deriva dal fatto che, mentre esistono mezzi sicuri e sperimentati per individuare, accertare e imputare una colpa, è molto meno evidente come procedere nel caso di una negligenza o di un’omissione nel prevenire, correggere o reprimere comportamenti delittuosi di altri. Tale delicatissimo discernimento è quindi demandato a un collegio di giuristi di prossima nomina, che dovrà coadiuvare il Sommo Pontefice nel valutare l’opportunità di una rimozione episcopale. L’iniziale inquietudine, però, si acuisce enormemente a partire dal momento in cui si afferma, nel testo papale, che il caso specifico preso di mira è quello di un intervento insufficiente in seguito ad abusi sessuali su minori da parte di membri del clero. Nessuno nega che sia un crimine gravissimo e che in molti casi la risposta della gerarchia sia stata del tutto inadeguata, ma ci si permette cautamente di ricordare altresì a quante speculazioni si sia dato adito in questo ambito negli ultimi decenni, negli Stati Uniti e non solo: quanti sacerdoti sono stati ingiustamente accusati in vista di un risarcimento? quante diocesi hanno rasentato la bancarotta e si sono viste costrette a vendere le chiese?

Benedetto XVI, d’altra parte, aveva già provveduto emanando una severa normativa e rimuovendo molti vescovi inadempienti, ma con la discrezione e la nettezza che la Chiesa Cattolica ha sempre adottato nei casi più delicati. Perché, proprio ora, questo nuovo intervento dai contorni talmente indefiniti da poter essere usato contro tutto e contro tutti? Esso, del resto, non spunta come un fungo, ma dopo tre anni che la Chiesa stessa batte la grancassa sugli scandali dei suoi ministri a suon di convegni, dibattiti e pubblicazioni su una materia che meriterebbe estrema riservatezza. Un’altra stranezza dell’attuale pontificato? No, per poco che si conoscano le leggi della propaganda. Quando si vuol colpire una categoria, si crea dapprima un’atmosfera emotiva sfavorevole nei suoi confronti, di modo che, al calare della mannaia, tutti approvino soddisfatti. È il metodo usato dai giacobini nei confronti di clero e aristocrazia, dai bolscevichi verso i proprietari terrieri, dai nazisti a spese degli Ebrei… sempre lo stesso.

Andando a scuola da Robespierre, Lenin, Hitler, Stalin, Mao e Pol-pot si impara come eliminare gli avversari con il plauso e la cooperazione del popolo, che non si accorge di mettersi con le proprie mani il capestro al collo… Ormai basterà pagare qualcuno perché denunci un abuso sessuale (vero o presunto) da parte di un prete, risalente anche a trent’anni fa, e accusi il vescovo di non aver fatto abbastanza a suo tempo; la sceneggiata di cui è stato vittima il cardinal Pell è esemplare in questo senso ed è ottimamente servita a mettere tutti i prelati sul chi vive. Chi oserà più dissentire sulle “aperture” dell’Amoris laetitia? o esprimere perplessità sull’immigrazione selvaggia? od opporsi all’unificazione fittizia con ortodossi e protestanti?… Non si tratta unicamente di “perdere il posto” e di ritrovarsi fuori gioco per il resto della vita, ma di rimetterci la reputazione e di subire la gogna mediatica come uno che ha coperto i pedofili: nulla di più dirompente per scatenare l’esecrazione universale e accrescere il consenso per chi spazza via il “corrotto”.

Chi avrebbe mai immaginato, nella Chiesa Cattolica, di svegliarsi una mattina nel regime sovietico? Che fine rischiano di fare i pochi vescovi ancora sani e coraggiosi? E chi guiderà le pecorelle che vogliono rimanere sui pascoli salutari di Cristo, anziché farsi dirottare su erbe velenose e acque torbide e fangose? Chi legittimerà con l’autorità della successione apostolica, tra poco, il ministero dei sacerdoti fedeli a Dio e alla loro coscienza?… Tutte domande per le quali, in questo momento, non abbiamo risposta; solo la Provvidenza la conosce. Ma, al sicuro come siamo nel Cuore immacolato di Maria, ci lasciamo condurre da Lei ad occhi chiusi. Chi avrebbe mai detto che, dietro Sua ispirazione, saremmo riusciti – in più di un centinaio – a consacrarci a Lei proprio a casa dell’impostore, sulla Roccia inamovibile della fede? Al giovane Davide bastò una sola pietra per abbattere il gigante Golia e sgominare l’invincibile armata filistea. Alla sua Discendente può bastare un manipolo di arditi che, penetrato nel campo avversario, abbia lanciato una bomba spirituale.

39 commenti:

  1. Misericordia! Ci vuole misericordia!
    E sono loro i primi a dimenticarsene...
    Non solo: la loro giustizia non è per nulla paragonabile a quella divina, anzi non sembra nemmeno fondata sulle stesse leggi (vedi decalogo o legge dell'amore).

    RispondiElimina
  2. Segnalo:

    "La famiglia controversa (nella Chiesa)"

    "E’ il titolo di un libro, non lungo ma certamente illuminante per capire. Capire la Chiesa di oggi, con le sue tensioni, che maturano da decenni, e il desiderio di revanche di alcuni uomini dopo l'epoca di Giovanni Paolo II e Benedetto XVI."


    http://www.lastampa.it/2016/06/10/blogs/san-pietro-e-dintorni/la-famiglia-controversa-nella-chiesa-HhIUEjrytaPZOOVaHbSmjO/pagina.html

    RispondiElimina
  3. "Una contesa tra chi, dentro e fuori i sacri palazzi a una certa legge ancora ci crede, e chi invece ha sostanzialmente abdicato per approdare a quella regnante nel nostro tempo". 

    Tosatti conclude ricordando la storia di una donna milanese che, a vent'anni dall'abbandono con i figli piccoli da parte del marito, saputo che era in fin di vita in uno scantinato, ha preso l'aspettativa dal lavoro per assisterlo fino alla fine. Una che al matrimonio ci crede davvero.

    RispondiElimina
  4. Sono passati sedici secoli e mezzo da quando l'imperatore (Costanzo) fece Cesare con le cose di Dio, imponendo la propria visione delle cose alla Chiesa.

    Tra le altre "misure" fece dimissionare Papa Liberio (quello del sogno di Santa Maria Maggiore, che riconobbe dalla nevicata del 5 agosto!) esiliandolo tra i Traci, cogliendo la palla al balzo per togliersi dalle scarpe quel "sassolino" di Atanasio.

    Al posto di Liberio fu insediato Felice. Già allora ci fu chi non riconobbe nel passaggio di consegne tutti i "sacri crismi"... Un anno dopo, firmando un certo documento (si dice accettando determinate condizioni) Liberio ottenne di ritornare a Roma. Felice restava (erano due!) ma presto dovette farsi da parte, anche perchè Liberio adesso "ottemperava" i dettami imperiali, teologia inclusa e condanna ad Atanasio, spedito al confino.

    Fu a questo punto che San Gerolamo scrisse la celebre frase: "Il mondo, gemendo, stupì di trovarsi ariano". Si noti che Ario era già morto da più di vent'anni. Certe "soddisfazioni" sono quasi sempre postume! E' il mondo a far camminare certe idee. Sempre che vi siano uomini disponibili (più o meno liberamente) a farle diventare "realtà".

    Oggi il mondo stupisce di svegliarsi in pieno soviet dentro Santa Marta e dintorni...
    Non solo un soviet di nome, ma con tutto l'apparatjik: ideologia, una poderosa grancassa mediatica, leggi a supporto, il popolo come garante, moralismo diffuso, piena gestione dei gerarchi.
    Tempi durissimi per le copie -più o meno sbiadite- di Atanasio.

    Siccome certi passaggi NON si ripetono mai proprio uguali, stavolta il documento "teologico" non porta affatto la firma del Liberio di turno, ma solo del Felice de noantri.
    Liberio è restato a Roma e ha pure detto che non cambiava abito (bianco) perchè in Vaticano non ce ne erano altri disponibili... Felice non si dice Papa, ma vescovo e di casa sta in un residence...
    Liberio ha visto qualcosa di simile della neve ad agosto? E Felice ha visto il fulmine a febbraio?

    Sulla figura dell'imperatore ci si può sbizzarrire, ma comunque anche quello "si succede" e da un Costanzo si va a un Giuliano l'Apostata (un nome, una garanzia...): sempre bellissima gente, che si professa cristiana, va pure alla santa messa e giura solo "sulla costituzione", ponendo la fiducia soprattutto sulla Cirinnà. Ch'sadda fà p'campà... Ogni piramide ch'ha li piani arti sua!

    Resta l'amore, quello vero. Nel segno della croce. L'unico che salva. Tutti.

    RispondiElimina
  5. Tragicamente e banalmente è proprio il sistema standard usato dopo le recenti "spontanee rivoluzioni" (colpi di stato) per eliminare l'opposizione come ad esempio in Ucraina. Usano questo sistema, molto più efficiente, invece che le pallottole che lasciano tracce e sporcano.
    Si vede che l'origine, la scuola e i manuali d'impiego sono i medesimi.
    Miles

    RispondiElimina
  6. Colgo l'occasione per ringraziare voi e il Padre Elia per la opportunita' ricevuta e spero in altre manifestazioni pubbliche tranquille e serene come quella appena trascorsa . Che lo Spirito Santo vi benedica e vi infiammi col fuoco del Suo amore. Intercediamo per il bene della Chiesa e per tutti i Sacerdoti

    RispondiElimina
  7. Gli utili idioti del processo di sovietizzazione della Chiesa sono le anime belle che di fronte all'evidenza descritta da padre Elia continuano a crogiolarsi nei sospiri del chebbèllo chebbèllo chebbèllo.

    La tifoseria papista, nonostante le ripetute e crescenti delusioni, nel migliore dei casi tace. Dopo le recenti stangate - come ad esempio la norma anti-FFI per metter becco nella creazione di istituti diocesani di vita religiosa, come il passare dall'irremovibilità dei vescovi alla licenziabilità a sorpresa - la tifoseria papista continua a far finta di niente (non per niente è una tifoseria).

    Siamo ancora in attesa di un Paolo che si opponga «a viso aperto» a Pietro, e dia voce a noialtri poveri comuni mortali relegati ai margini di questa Chiesa i cui vertici si compiacciono di demolire.

    RispondiElimina
  8. Sintonizzatevi e fate sintonizzare11 giugno, 2016 13:12

    In preparazione al centenario delle apparizioni di Fatima 2017 la Radio Buonconsiglio per onorare questo evento speciale da parte del Cielo propone momenti di riflessione sul valore della Consacrazione al Cuore Immacolato di Maria . Ogni Sabato alle ore 8.30 - 12,45 - 20,00 -22,00 .
    Al termine lettura dell'Atto di Consacrazione all'Immacolata .

    Conquistiamo all'Immacolata un'anima dopo l'altra ( SMK) !

    RispondiElimina
  9. Mancano le parole:

    http://www.lastampa.it/2016/06/11/blogs/san-pietro-e-dintorni/il-vaticano-apprezza-laborto-kzVRVKXhvPg7vMQDgQLWPM/pagina.html

    RispondiElimina
  10. Questo commento è stato eliminato da un amministratore del blog.

    RispondiElimina
  11. Se ci sono certezze e dubbi fondati è bene parlare alto e forte. Chiunque sa qualcosa in prima persona o da prima fonte parli chiaro e forte.
    Sapere e tacere isola, espone a ritorsioni anonime e di difficile lettura.
    Cominciamo con Martini:massone sì? massone no?
    Tutti quelli che volevano si gridasse dai tetti, è il momento almeno del passaparola a chiare lettere sul web e sui giornali.

    RispondiElimina
  12. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

    RispondiElimina
  13. Questo commento è stato eliminato da un amministratore del blog.

    RispondiElimina
  14. Il Vescovo di Albenga e Imperia , dopo circa un anno e mezzo dalla sua richiesta , , poco tempo fa è stato finalmente ricevuto , dopo udienza al coadiutore commissario , Nulla si sa , ovviamente del colloquio , ma il giornale che non perde mai un colpo , il massonico Secolo XIX , ha scritto che uscito dalj' udienza era ormai "un ex vescovo " ma misericordiosamente gli è stato concesso di scegliere tempi e modi delle dimissioni . Oltre a tutto la scadenza (in )naturale delle dimissioni è piuttosto vicina .

    RispondiElimina
  15. Luisa,
    ho cancellato alcuni post con i riferimenti alle mail private di p. Scalese, compreso il tuo ultimo.
    Ti pregherei di fartene una ragione ogni volta che si parla del papa emerito...

    RispondiElimina
  16. Segnalo:

    "Chi non è d’accordo col “Papa-re”, se ne vada sul Monte"

    https://cronicasdepapafrancisco.wordpress.com/2016/06/11/chinonedaccordocolpaparesenevadasulmonte/

    RispondiElimina
  17. Io non ho documenti o prove materiali che Martini fosse un massone, ma che fosse diventato eretizzante, oltre che giudaizzante, e che fosse avverso prima a GPII, poi a BXVi, e che sia morto in circostanze poco chiare e comunque poco cattoliche, questo è certo. E che Milano, dopo di lui, sia meno cattolica di Oslo, è altrettanto certo.
    Quindi se dai frutti si riconosce l'albero...
    Io sono poi convinta che nell' abdicazione strana di BXVI, Martini, di riffa o di raffa, c'entri eccome. Anche dall' aldila'.

    RispondiElimina
  18. Adesso che le celebrazioni retoriche e le condoglianze altisonanti hanno lasciato spazio al silenzio e alla metabolizzazione del lutto, Grande Oriente Democratico saluta con affetto il Fratello Carlo Maria Martini, passato all’Oriente Eterno
    .....

    E come diversi altri padri gesuiti che vissero la propria giovinezza e maturità nel Secondo Dopoguerra, influenzati dalla grande figura spirituale e morale (progressista) di Pedro Arrupe (1907-1991, Superiore Generale della Compagnia di Gesù dal 1965 al 1983), Martini ebbe curiosità per la sapienzialità massonica.
    Carlo Maria Martini volle essere iniziato Libero Muratore.
    Ma di questo fatto – e delle modalità in cui poté verificarsi – si troverà probabilmente una qualche traccia illustrativa nel libro del Fratello Gioele Magaldi, MASSONI. Società a responsabilità illimitata, Chiarelettere Editore, in uscita per novembre 2012.
    Per quanto ci riguarda, invece, con grande semplicità e commozione, con immenso affetto e infinita stima, vogliamo salutare il Fratello Carlo Maria Martini nel suo viaggio verso l’ORIENTE ETERNO.
    I FRATELLI DI GRANDE ORIENTE DEMOCRATICO
    [ Articolo del 12-14 settembre 2012 ]

    http://www.grandeoriente-democratico.com/Adesso_che_le_celebrazioni_retoriche_Martini.html

    RispondiElimina
  19. Questo commento è stato eliminato da un amministratore del blog.

    RispondiElimina
  20. Vedo ora che il commento di gianlub è cancellato, capisco meglio:)

    RispondiElimina
  21. Jorge Bergoglio, vescovo di Roma, non fa politica, non si immischia nella politica interna dei Paesi, noooo si immischia solo nella politica quando è "alta", nella "grande politica», si immischia, senzs scrupoli, solo per cause alte come i migranti, gli ultimi, le periferie, cioè per le cause care al suo cuore e alla sua mente, la famiglia, il matrimonio, il rispetto della vita dal suo inizio fino alla sua fine naturali, non devono essere cause alte visto il suo silenzio, la sua indifferenza, la sua assenza di sostegno a chi si impegna nella difesa dela morale e dei valori cristiani.
    Avevamo parlato delle "Scholas Occurrentes e della loro pedagogia in cui, come fa osservare Magister , risulta introvabile qualsiasi traccia di cristianesimo, quando entrano in gioco la politica e le antipatie-avversioni personali di Bergoglio succede anche questo:

    http://magister.blogautore.espresso.repubblica.it/2016/06/11/tango-argentino-bergoglio-e-amici-sbattono-la-porta-in-faccia-a-macri/

    RispondiElimina
  22. O quando il segretario della CEI, non trova che un pastore luterano, Dietrich Bonhoeffer, come riferimento per parlare della coscienza:

    http://ilsismografo.blogspot.ch/2016/06/italia-dire-si-e-no-ma-con-coscienza-il.html

    RispondiElimina

  23. E qui quando anche la Messa diventa occasione per graffiare la Dottrina ed esaltare la misericordia che, con ogni evidenza, la chiesa ha scoperto solo con Jorge Bergoglio, siccome non siamo fessi capiamo dove vuole arrivare Piero Marini quando dice che:

    " L’Eucaristia non è una dottrina, è una esperienza. Cioè, partecipare all’Eucaristia, soprattutto la domenica, significa prima di tutto fare esperienza di misericordia" , e non dice solo quello, interessanti i tempi forti per Martini, non vedo traccia del Sacrificio di Cristo, qui resta solo il sorriso:

    "I cristiani di oggi, attraverso il Concilio Vaticano II, attraverso la riforma liturgica hanno riscoperto che la liturgia è il culmine e la fonte della loro vita."

    A parte la picca avvelenata ai cattolici che, poveri ignoranti, prima del CVII non sapevano che cosa fosse la Messa, si sorride quando si sa che i cattolici hanno talmente riscoperto la liturgia che DESERTANO le chiese, che le chiese sono vuote o semivuote, sono diventate sale da spettacolo, show da rinnovare ogni domenica perchè la gente se no si annoia, i cattolici hanno talemnte riscoperto la liturgia che la pratica religiosa è ridotta all`osso, che le chiese sono vendute, donate ad esempio ai musulmani, a tutti salvo alla FSSPX, che non c`è più bisogno do sondaggi per avere la conferma che sono ben pochi coloro che credono nella Presenza Reale del Signore nell`Ostia consacrata, basta vedere come La ricevono e come si comportano.
    Evidentemente nessuna traccia nelle risposte di Marini del Sacrificio di N.S.G.C.


    http://it.radiovaticana.va/news/2016/06/11/fatima,_congresso_eucaristico_intervista_con_piero_marini_/1236516

    RispondiElimina
  24. Mi stupisco dello stupore.
    La situazione si può dire che è chiara ormai da tempo.
    Il Vaticano va verso il sincretismo con i protestanti, gli ortodossi sono sdoganati da tempo, va a braccetto con gli ebrei (la doppia alleanza ed le salvezze "parallele") ed i mussulmani hanno lo stesso dio del Signore Dio Padre di NSGC.
    E' chiaro dove e perchè stanno buttando da decenni le perle.
    Nostro dovere è conservare in tutti i modi la Fede.

    RispondiElimina
  25. Cara Luisa, ti racconto un'esperienza personale: da parecchi anni fa, in epoca assolutamente "non sospetta" rispetto ai rivolgimenti attuali nella Chiesa e malgrado l'avere una formazione religiosa unicamente e marcatamente post-conciliare, ho sempre avvertito una "sensazione strana" (come se ci fosse qualcosa che non va) quando il predicatore di turno ha enfatizzato la "messa domenicale", quasi che le altre sante messe fossero "diverse" o "meno importanti"...

    Pian piano, attraverso la preghiera, ritiri spirituali, incontri con molte persone di retta fede e letture di santi e mistici, ho maturato una serie di riflessioni che hanno smascherato il "baco" di chi parlasse della Santa Messa come di una "cosa" più o meno sentita, cioè in cui a contare è il sentimento del partecipante. Questo infatti giustificherebbe da una parte la scelta di un sacerdote piuttosto di un altro, ma per contro stabilirebbe nell'appartenere a una certa comunità il derivarne una sorta di obbligo di presenza, a prescindere...

    Perciò, già disturbato dall'inciso "soprattutto la domenica", rimarco che l'essenza della Santa messa è la preghiera del cristiano in unione al sacrificio di Gesù, fossimo anche in pochi o pochissimi a riviverne il memoriale. Il sacerdote non è importante per l'omelia (che è la parte più inutile della celebrazione) o il suo carisma, ma unicamente per essere -anche con le sue miserie umane- Alter Christus.
    E questo è innanzitutto di dottrina, poi di esperienza, anche perchè l'esperienza di molte Sante Messe e del "clima", specie la domenica, potrebbe essere desolante.

    La cosiddetta "esperienza di misericordia" è piuttosto esperienza del mistero della fede, per cui per fede credo ciò che non vedo, spero ciò che attendo e sento su di me la carità di Dio fatto carne, morto crocifisso per redimermi e risorto per non chiudere con una condanna a morte la vicenda storica di fede e speranza che mi vede impetrarGli grazie per vivere di questa stessa redenzione, in cui sono inserito nel segno della croce, pentendomi dei peccati, in comunione con il Padre, facendo la Sua volontà, attendendo l'avvento del Regno, mentre Cristo è realmente presente sull'altare che ne rinnova il sacrificio, in una Chiesa in cui Egli è SEMPRE presente.

    La liturgia come fonte e culmine della vita di fede vantata da chi ha trasformato le Sante Messe in un happening per la comunità, facendo persino delle messe feriali una liturgia di "serie B" è davvero il paradossale segno di questi tempi: vantarsi di ciò che non è (e proprio non si vede) dicendolo addirittura un proprio merito!
    In Italia diciamo che hanno la faccia come la parte del corpo utilizzata per sedersi.

    RispondiElimina
  26. Mi scuso se è stato già segnalato e con chi lo avesse fatto prima di me ( probabilmente Luisa), ma non riesco a leggere tutto.
    Ma se anche fosse, un poco di acqua nel bicchiere mi sembra che inizi ad essere versata, anche se non proprio mezzo pieno, e ripeterlo può comunque dare conforto in questa valle di lacrime che è diventata la Santa Romana Chiesa:

    http://magister.blogautore.espresso.repubblica.it/2016/06/10/eretico-il-verdetto-del-cardinale-muller-sul-primo-consigliere-del-papa/?refresh_ce

    Se non altro per l'aggettivo 'eretico' attribuito dal Card. Muller alle affermazioni del 'gost writer' di Bergoglio, altro ispiratore come Kasper, cioè

    "...l'arcivescovo Víctor Manuel Fernández, rettore della Universidad Católica Argentina di Buenos Aires e confidente di lunga data di Jorge Mario Bergoglio, nonché, effettivamente, suo teologo di fiducia e principale estensore dei suoi maggiori documenti, dalla "Evangelii gaudium" alla "Amoris laetitia", quest'ultimo addirittura saccheggiando brani di articoli scritti dallo stesso Fernández dieci anni fa..."

    Un pastore cieco guida l'altro...ma stavolta nel burrone ci fanno finire anche il gregge e purtroppo, sebbene ciechi, tra loro si riconoscono bene.

    L'aggettivo eretico è quello giusto, ma c'è molto disagio e cautela ad utilizzarlo anche da parte di laici critici verso Bergoglio.
    Quindi detto da un cardinale, ben più esposto e con voce in capitolo, non mi sembra cosa da poco.

    RispondiElimina
  27. Sì Luigi si è già parlato delle parole di Müller nel post su A. Valli, che il Prefetto della CdF sia ridotto a parlare a nuora perchè suocera intenda, lo ha fatto anche in Spagna sull`AL, è sintomatico e rivelatore del clima soffocante che si respira in quasta "chiesa della misericordia", una misericordia tutta e solo bergogliana.

    RispondiElimina
  28. Certo, ma il punto è che in questo clima è di 'misericordia soffocante', con tanto di epurazioni in stile fascio/comunista di stampo sudamericano ben descritte da Don Elia, definire come "eretiche" più affermazioni contenute in documenti ufficiali scritti dallo stesso Papa misericordioso, è pesante parecchio.
    Tra uomini di Chiesa, il diffondere insegnamenti eretici è una delle peggiori accuse, o no?
    Dimostra che un cardinale 'identitario' che ancora ci vede bene è deciso a dire la verità, perché di eresie si tratta... a costo di andare incontro a una sicura purga di misericordia!
    Insomma, accusiamo cardinali e vescovi di codardia, ma lentamente qualcosa si muove, si alza il tiro dello scontro.
    Anche se ciò porterà inevitabilmente a uno scisma tutto sommato salutare per tutti e ormai spero che arrivi presto, costi quel che costi.

    RispondiElimina
  29. "od opporsi all’unificazione fittizia con ortodossi e protestanti?… "

    Perché lei, Maria Guerini, crede che ortodossi e protestanti smanino ad unirsi con una Chiesa così penosa come quella cattolica attuale?

    RispondiElimina
  30. a che fosse diventato [..] *giudaizzante*;
    a onor del vero, c'è da dire che il periodo trascorso a Gerusalemme, gli fece passare molti entusiasmi di tal tipo. Tanto è vero, poi, che ha scritto delle pagine, poco o punto conosciute e da alcuni attribuite a confusioni senili, che sembrano uscite dalla penna di San Giovanni Crisostomo.

    RispondiElimina
  31. Concordo pienamente con Luigi Rmv. In questa preoccupante deriva di molta parte degli uomini di Chiesa, altri laici stanno finalmente aprendo gli occhi e le prove sono troppe, per non riconoscere che la parte più sconvolgente, del terzo segreto di Fatima, è stata manipolata e nascosta, da uomini di Chiesa, a grave danno della Fede: riporto parte dell'art.di Matteo Carletti sul sito libertà e persona:
    "Che legame, dunque, fra Fatima e Civitavecchia? ... la veggente di Civitavecchia ha già rivelato diversi messaggi che la Madonna gli avrebbe rivelato, ma tanti altri restano un segreto. In particolare quelli riguardanti Fatima. In un’intervista televisiva (la prima in vent’anni) rilasciata alla troupe della Rai per il programma “La storia siamo noi” mandata in onda nel marzo 2013 (ma girata nel giugno 2012), Jessica, che ormai è una donna sposata, racconta di aver incontrato l’ultima veggente di Fatima, suor Lucia, nel suo monastero a Coimbra, incontro nel quale si sarebbero scambiate a vicenda il segreto su Fatima. Nel video Jessica più volte dice di non poter parlare di Fatima fino a che non riceverà il benestare della Santa Sede. Come può una giovane ragazza conoscere un segreto che la Chiesa dice di aver rivelato nella sua interezza? Cosa può sapere la veggente di Civitavecchia sul terzo segreto di Fatima che non sia già stato rivelato da Giovanni Paolo II nel 2000? Jessica arrivò addirittura a scrivere a Papa Wojtyla nel febbraio 2005 avendo saputo dell’aggravarsi delle sue condizioni di salute. Nel testo chiede la possibilità di incontrarlo per parlargli poiché ci sono cose che riguarderebbero la sua persona, ma ancora di più Fatima, e che nessuno gli ha mai detto. Ma Jessica non incontrerà mai il Santo Padre! Tutta questa vicenda potrebbe confermare che esista una parte non rivelata del terzo segreto di Fatima, e che ora questo segreto non solo è costudito in qualche cartella in Vaticano, ma anche nella cittadina laziale. Jessica farà dichiarazioni sorprendenti anche del pontificato di Benedetto XVI annunciando, ben otto mesi prima della sua abdicazione, la condizione di instabilità all’interno delle mura vaticane, avendo ricevuto un messaggio dalla Vergine in cui si dichiara che “il Santo Padre non comanda come dovrebbe comandare, sono i cardinali che decidono più che lui”.

    RispondiElimina
  32. Per me Francesco sta faccendo passare attraverso il suo concetto di misericordia la nuova relazione tra grazia e natura/naturale e soppranaturale della nuova teologia. Tradizionalmente la grazia è gratuita, un dono di Dio, ma nella nuova teologia, la grazia è dovuta alla natura umana. Anche la misericordia di Dio è gratuita, ma il Papa Francesco gli fa una cosa dovuta alla natura umana. Questo è un punto importante che se deve capire per sapere che cosa il Papa sta facendo.

    RispondiElimina
  33. "La sede del papa è la Chiesa di san Pietro in Roma", dice Muller. No: è la basilica di San Giovanni in Laterano, cattedrale di Roma.
    La chiesa di San Pietro non è sede del Papa, tant'è vero che non è neppure dotata di una cattedra.

    RispondiElimina
  34. A proposito dell'immenente celebrazione di Lutero

    http://chiesaepostconcilio.blogspot.it/2015/12/monsgherardini-i-separati-dallunita.html

    RispondiElimina
  35. A Gederson

    La grazia di Dio è gratuita, ma va accolta. Serve un assenso, anche al gratis.
    Oggi si dà per scontato che venga accolta da tutti, senza nemmeno chiedersi come.

    La grazia di Dio, accolta, ci trasforma. Lavora dentro di noi, perchè ci abita.
    Oggi si dà per scontato che la grazia ci lasci come siamo: va bene così, avanti così!

    La natura umana è una natura decaduta e malata. Il Verbo fatto carne l'ha salvata.
    Oggi si pensa che siamo salvati in quanto esseri umani, non per fede in Chi salva!

    Così ciò che dono, davvero gratuito, cioè ciò che mendichiamo da Dio, umilmente, timorati di Lui, da bisognosi, diventa di fatto un "diritto" del quale siamo portatori, senza distinzioni. Il peccato non separa, ma anzi "unisce"!
    In effetti, senza dottrina e abolito il peccato, il malato vanta diritti alla cura che lo costituiscono "degente" nell'ospedale da campo, anche se fa esattamente il contrario di quello che prevede la cura! E' un "buono" anche se spreca la grazia e anche se diffonde il contagio! Non come dice il vangelo, perchè "amiamo persino i nostri nemici" (sapendoli appunto nemici), ma perchè sono odiati come nemici quegli sciocchi che stanno ancora attenti al dosaggio delle medicine e ai valori degli esami del sangue!

    Non c'è più un incontro tra natura (ferita) e soprannatura (che guarisce), ma l'annullamento della soprannatura nella natura, che si auto-medica, facendosi "dio".
    L'assenza di Dio è l'essenza "scientifica" dei protocolli di questo strana medicina.

    Dai miracoli siamo passati agli sciamani.
    Non si prega, ne' si adora, facendosi umili. Si eseguono ordini, di "super"-uomini.

    RispondiElimina
  36. Grazie tralcio,
    efficacissimo...

    RispondiElimina
  37. Forse è per quello che non li sopporto, Tralcio: come medico sono lontani anni-luce dagli sciamani. Che tra l'altro sono la negazione di tutto il pensiero logico-scientifico europeo. Forse e anche per questo che bisognava aspettare un VdR non europeo. Per quanto potessero essere modernisti, nessuno dei papi post CVII precedenti avrebbe osato cancellare quell'eredita'.

    RispondiElimina
  38. @Gederson
    Le differenze:
    D'inverno il calore entrando nell'ora di punta su un vagone della metropolitana ed il calore senza termosifone di chi lavora dimentico di se stesso:quando il fare diventa preghiera.
    Sotto l'ombrello in due,tre, mille;ogni ombrello un'opinione, una visione del mondo nel trascorrere vivace di una nell'altra ma, NSGC sorride su tutti gli ombrelli.

    RispondiElimina
  39. Beh rr, mi è facile immaginarti ore e ore sui libri, ad imparare cellule, tessuti, organi ed apparati, neurotrasmettitori ed enzimi, microbi e virus, imparando a scrutare lastre, tracciati e scansioni...
    Ore e ore di sabati e domeniche a preparare esami per passare sabati e domeniche a fare turni e notti.
    Prendendo decisioni oggettive, pur davanti allo strazio della carne viva, alle lacrime vere, a drammi.

    Poi arriva uno che schifa il sapere, perchè gli basta sapere che è giusto quel che gli pare!
    Che trova noiosi e rigidi chi si attenga a dogmi e dottrina, perchè a lui l'ospedale piace "da campo", cioè, nella sua testa, un camping, dove medico e malato pari sono, e tutto fa brodo, medicando con le stesse garze usate per un precedente bendaggio o facendo l'iniezione con lo stesso ago, per non sprecare: si sa che i rifiuti speciali sono molto inquinanti e l'ospedale da campo è "bio" e "vegan".

    Mi viene in mente Gesù a casa di Simone il fariseo (Luca 7,36). Non è che Gesù lodi "l'attività" della peccatrice. O che le perdona il suo "molto amare" nel senso dell'esercizio delle sue passioni, quasi che il sesto comandamento "faccia punteggio" proprio a motivo della sua trasgressione... No: Gesù loda che lei, la donna, ha molto amato Lui! Cioè colui che può perdonare i peccati, essendo non un uomo, ma Dio. E quel Dio adora, prostrandosi, umiliandosi, servendolo e pentendosi (piangendo!).

    Sono i farisei, vecchi e nuovi, quelli che si trincerano dietro il politically correct: protetti dai media di regime dei dittatori del pensiero, loro si sentono a posto, conducendo la "logica" verso il porto "sicuro" di chi fa esattamente quello che chiede il mondo. No pentimento e no un Dio che rimette in discussione le certezze e i vizi... No un Dio che si fa carne, diverso da ogni altra credenza... Al contrario un Dio riconducibile al "bio", alla filantropia, al chisonoioper, non più trino ma quattrino.

    In fondo Gesù alla peccatrice perdona a motivo di un atto di adorazione a Lui e a Lui solo.
    I comandamenti, l'ha detto Gesù, non sono in discussione. Caso mai le leggi, ma quelle degli uomini, quelle sulle quali giura chi fa il politico, evidentemente credendo che a salvare sia quella legge e non l'amore (di Dio per noi e di noi per Dio). La chiesa 2.0 ha sposato il farisaismo. Ama poco Dio, preferisce la legge e se trasgredisci la legge è molto severa e vendicativa... Come in ogni dittatura.

    RispondiElimina

I commenti vengono pubblicati solo dopo l'approvazione di uno dei moderatori del blog.