Non basta la vergognosa mobilitazione di vescovi per il Ramadan. Nelle Chiese di Ravenna accade anche questo! Preghiamo i Sacerdoti di celebrare Sante Messe di Riparazione e tutti voi di promuoverle.
Una messa catto-buddista. Sempre in nome della pace? Quale pace, se non c'è il Signore che ci ha detto: Vi lascio la pace, vi do la mia pace. Non come la dà il mondo, io la do a voi... (Gv, 14,27)
Hanno spogliato Cristo prima di rimetterlo in Croce e si sono giocati le Sue vesti!
Hanno spogliato Cristo prima di rimetterlo in Croce e si sono giocati le Sue vesti!
Bergoglio ne sarà orgoglioso, e prevedibilmente anche il Vescovo della Diocesi!
Di cosa stupirsi? Non è altro che la prevedibilissima evoluzione dello spirito (quello scritto minuscolo) delle TRE adunate assisane promosse dai due precedenti papi (GPII e BXVI), e poi su quella scia e in ossequio ad alcune affermazioni presenti in documenti del CVII, di ciò che sta portando avanti pure l'attuale vdr
RispondiEliminaConcordo e direi anzi che c'è da stupirsi del contrario.
RispondiEliminaAhi,non nominare GPII e BXVI invano.
RispondiEliminaTra poco vi daranno addosso, in tal caso,per difendervi,suggeritegli di leggere l'ultimo articolo di Don Elia, "La rivoluzione nella chiesa e il popolo bue.
L'abominio della desolazione è entrato già da tempo nel tempio!
Preghiere e Messe di riparazione!
In tema di apostasia,segnalo anche l'odierno articolo di Don Elia:
RispondiEliminahttp://lectiobrevis.blogspot.it/2016/06/ma-sentite-cosa-dicono-questi-apostati.html#more
Non e' per condannare che faccio questa considerazione ma per piangere insieme le offese e gli oltraggi a Dio :
RispondiEliminase un Apostolo se la spassa e se la ride scorrazzando in bicicletta nel presbiterio con indosso i paramenti sacri ( per il culto divino ! ),
se al passaggio del SS:Sacramento per le vie di Roma nessuno , nessuno , si inginoccchia piu'...
La Sua presenza ? La Sua assenza ? Lascia credenti (sedicenti) e non credenti del tutto indifferenti .
Correggo il titolo:
RispondiElimina"La Chiesa dei rivoluzionari e il popolo bue"
Antonio,
RispondiEliminatrovo che il titolo era giusto. Quella dei rivoluzionari non è LA Chiesa. Invece i rivoluzionari purtroppo stanno agendo nella Chiesa e la insidiano, la sfigurano. Ma solo fino a quando il Signore lo permetterà, riducendo i tempi bui anche per effetto della nostra preghiera e della nostra fedeltà.
Grazie per la condivisione dell'articolo :)
Ottimo anche l'altro articolo di p. Elia!
RispondiEliminaGrande Marco Respinti.
RispondiEliminahttp://www.lintraprendente.it/2016/06/il-ramadan-in-chiesa-no/
Santa Messa, oggi.
RispondiEliminaDal Vangelo di Gesù Cristo secondo Matteo 5,17-19.
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
« Non pensate che io sia venuto ad abolire la Legge o i Profeti; non son venuto per abolire, ma per dare compimento.
In verità vi dico: finché non siano passati il cielo e la terra, non passerà neppure un iota o un segno dalla legge, senza che tutto sia compiuto.
Chi dunque trasgredirà uno solo di questi precetti, anche minimi, e insegnerà agli uomini a fare altrettanto, sarà considerato minimo nel regno dei cieli. Chi invece li osserverà e li insegnerà agli uomini, sarà considerato grande nel regno dei cieli.»
Benedetto XVI in occasione della XXV giornata mondiale della gioventù, 28/3/2010
Gesù ricorda al giovane ricco i dieci comandamenti, come condizioni necessarie per “avere in eredità la vita eterna”. Essi sono punti di riferimento essenziali per vivere nell’amore, per distinguere chiaramente il bene dal male e costruire un progetto di vita solido e duraturo. Anche a voi, Gesù chiede se conoscete i comandamenti, se vi preoccupate di formare la vostra coscienza secondo la legge divina e se li mettete in pratica.
Certo, si tratta di domande controcorrente rispetto alla mentalità attuale, che propone una libertà svincolata da valori, da regole, da norme oggettive e invita a rifiutare ogni limite ai desideri del momento. Ma questo tipo di proposta invece di condurre alla vera libertà, porta l'uomo a diventare schiavo di se stesso, dei suoi desideri immediati, degli idoli come il potere, il denaro, il piacere sfrenato e le seduzioni del mondo, rendendolo incapace di seguire la sua nativa vocazione all'amore.
Dio ci dà i comandamenti perché ci vuole educare alla vera libertà, perché vuole costruire con noi un Regno di amore, di giustizia e di pace. Ascoltarli e metterli in pratica non significa alienarsi, ma trovare il cammino della libertà e dell'amore autentici, perché i comandamenti non limitano la felicità, ma indicano come trovarla. Gesù all'inizio del dialogo con il giovane ricco, ricorda che la legge data da Dio è buona, perché “Dio è buono”.
il catto-buddhismo ce mancava.
RispondiEliminaAh no....s'era già palesato ad Assisi, col Buddha in trono.
@chi ha citato Respinti:
RispondiEliminatutto vero, e sono d'accordo anche con i vocaboli e neologismi usati.
la situazione è tale che ci stanno tutti, serve anche una forma consona alla deformazione che ci danno da vivere.
Ah! Al vescovo di Ravenna danno fastidio le S.Messe cattoliche dette dalla FSSPX,che ha osteggiato, ma non si scaglia contro queste blasfemie. Bene, bravo 7+!
RispondiEliminaLa missione ad gentes anche nel dialogo interreligioso «conserva in pieno, oggi come sempre, la sua validità e necessità».
RispondiEliminaIn effetti, «Dio “vuole che tutti gli uomini siano salvati e arrivino alla conoscenza della verità”(1 Tm 2,4): vuole la salvezza di tutti attraverso la conoscenza della verità. La salvezza si trova nella verità. Coloro che obbediscono alla mozione dello Spirito di verità sono già sul cammino della salvezza; ma la Chiesa, alla quale questa verità è stata affidata, deve andare incontro al loro desiderio offrendola loro. Proprio perché crede al disegno universale di salvezza, la Chiesa deve essere missionaria».
Il dialogo perciò, pur facendo parte della missione evangelizzatrice, è solo una delle azioni della Chiesa nella sua missione ad gentes.
La parità, che è presupposto del dialogo, si riferisce alla pari-dignità personale delle parti, NON ai contenuti dottrinali ne' tanto meno a Gesù Cristo, che è Dio stesso fatto Uomo, in confronto con i fondatori delle altre religioni.
La Chiesa infatti, guidata dalla carità e dal rispetto della libertà, dev'essere impegnata primariamente ad annunciare a tutti gli uomini la verità, definitivamente rivelata dal Signore, ed a proclamare la necessità della conversione a Gesù Cristo e dell'adesione alla Chiesa attraverso il Battesimo e gli altri sacramenti, per partecipare in modo pieno alla comunione con Dio Padre, Figlio e Spirito Santo.
D'altronde la certezza della volontà salvifica universale di Dio non allenta, ma aumenta il dovere e l'urgenza dell'annuncio della salvezza e della conversione al Signore Gesù Cristo.
tratto dal paragrafo 22 dalla dichiarazione DOMINUS IESUS (dato il 6 agosto 2000, nella Festa della Trasfigurazione del Signore.)
Dica Respinti:
RispondiEliminaSono contentissimo che nella mia Milano in dicembre l’arcivescovo guidi la novena di Natale in Duomo e che all’ultima di maggio nel mio quartiere si fermi il traffico per la processione che chiude il mese di Maria. Sono contentissimi i non cattolici, e io per loro, quando possono celebrare liberamente le proprie ricorrenze religiose in città, pubblicamente se questo è il caso. Estremamente difficile che io partecipi a una delle loro, praticamente impossibile che loro frequentino una delle “mie”. In ciò viviamo felici e contenti. Rispettiamo tutti il sacrosanto diritto alla libertà religiosa che precede qualsiasi legislazione dello Stato, ci onoriamo vicendevolmente come persone, non ci pestiamo i calli e tutto procede come dev’essere finché qualcuno semmai esagera, non con la religione, ma con la violazione del diritto naturale e della libertà altrui, e allora è lì che entra in azione il Codice penale.
Faccio notare che questa è la visione liberale della libertà religiosa,non quella cattolica
(vedi Sillabo)
Dice ancore:
A quelli che stanno già estraendo il cartellino rosso per accusarmi di “latitudinarismo” preciso subito che non mi sono mai sognato di pensare che tutte le fedi siano uguali esattamente come nessuno che professi una religione diversa dalla mia è tanto fesso dal pensarlo. Ognuno di noi ritiene di credere nell’unica religione vera, altrimenti cambierebbe squadra, e ognuno di noi si dà da fare come glielo consentono talenti, intelligenza, tempo e denaro per dire agli altri che la sua è la fede migliore. Quindi? Quindi vinca l’offerta migliore sul mercato delle religioni dove deve tassativamente regnare il laissez-faire più totale per il semplice fatto che lo Stato e le sue leggi non sono la fonte del diritto umano fondamentale alla libertà religiosa, ma semmai il suo garante. Per riconoscere le violazioni del diritto naturale, infatti, non è necessario lo Stato. Anzi.
Anche qui faccio notare che Respinti fa risalire la veridicità della fede nella propria,dunque soggettiva, autorità. (opinione)
Credo che Amerio avrebbe sottolineato questi errori con matita rossa.
a me Respinti ha divertito con i termini: panciafichista e andropausa culturale....
RispondiEliminanon ne facevo un fatto di dottrina, ma nemmeno lui sta insegnando nulla di dottrinale, casomai di senso "civile" generale, mi sembrava evidente.
Dato che parliamo spesso qui di regalità di Cristo da insegnare e riconoscere anche nell'ordine sociale,
nessuno di noi ha mai detto "Quindi vinca l’offerta migliore sul mercato delle religioni"
perchè, s'è proprio per completezza, io non sono contento nè di questo arcivescovo di Milano col suo favoleggiare riportato in un post dei gg. scorsi, nè dell'arciovesovo precedente con le sue teorie moderniste.
@Antonio
RispondiEliminaquando lei fa notare che "questa è la visione liberale della libertà religiosa,non quella cattolica (vedi Sillabo)"; questa è però anche la situazione attuale dello stato italiano.
Pur sapendo qual è la verità cattolica, di fatto nello stato italiano c'è una sorta di "libertà religiosa".
sul punto 2, Respinti non fa "risalire la veridicità della fede nella propria,dunque soggettiva, autorità." ma si limita a dire come funziona negli stati moderni.
Di fatto una sola è la fede vera, ma lo stato non lo dice più e le mette tutte sullo stesso piano e permette anche a un cittadino musulmano di dire che la sua è la sola vera.
Non si tratta del fatto che Amerio metterebbe la riga rossa e anche blu, si tratta del fatto:
è vero che è questa è la legislazione attuale nello stato italiano? sì.
Possiamo mettere la matita blu, ma rimane lo stesso l'attuale legislazione dello stato italiano (o quel che ne rimane).
la cosa più inquietante ancora è che, IN chiesa, sia ancora peggio, con omaggi al ramadan e buddhismi e non so cos'altro, talvolta anche dall'altare-tavola.
Josh,
RispondiEliminacapisco che quella non è la tua posizione, ma dello stato moderno,perché ho letto tanti tuoi post. Infatti mi ero sorpreso.
Non sono convinto di Respinti,quando dice che"Ognuno di noi ritiene di credere nell’unica religione vera, altrimenti cambierebbe squadra, e ognuno di noi si dà da fare come glielo consentono talenti, intelligenza, tempo e denaro per dire agli altri che la sua è la fede migliore."
Non è problema di fede migliore, ma di religione rivelata,soprannaturale, dunque vera oppure di religione naturale, dunque falsa. La legge dello stato era così anche quando scriveva Amerio. Distinguere è fondamentale. E' per accettare il pensiero liberale,divenuto
legge, che abbiamo snaturato la nostra fede.
Nessuna polemica, solo voglia di precisare. Il fatto è che stiamo messi così male che quando ci propinano mezze verità esultiamo
L'assopimento del "popolo di Dio" è tale che è problematico svegliarlo. Il gridare dai tetti lo fa semplicemente girare dall'altra parte, cambia posizione e continua a russare. Chi resiste nella veglia, deve continuare ad adorare Dio, Uno e Trino,a tenere memoria della cronaca,a studiare la storia alla luce della Provvidenza divina,a studiare il Catechismo di San PioX, le Scritture e tutto quello che il Signore suggerisce ad ognuno, non solo per doverosa elevazione personale ma in modo particolare affinchè ogni "risvegliato", a suo tempo, possa trovare un fratello, una sorella accanto che gli insegni, gli faccia memoria dei fondamenti veri della religione vera, sui quali ricostruire la sua vita all'interno della Chiesa,rinnovata, rinforzata, purificata dalla tempesta.
RispondiElimina“Da prima furono gli alberghi, poi gli appartamenti sfitti, ora il Prefetto di Venezia ci prova con gli innumerevoli capannoni vuoti sparsi a decine nelle diffuse zone industriali /artigianali sempre più presenti in tutti i comuni veneti.
RispondiEliminaPrima la politica clientelare delle piccole amministrazioni ha deturpato il nostro territorio togliendo campagna a fronte del freddo cemento di inutili capannoni, ora la subdola e strumentale politica dell ‘ accoglienza, tanto cara al Governo Renzi e alle sinistre italiane, li vuole riempire di immigrati clandestini.
All’appello lanciato dal prefetto di Venezia, dottor Cuttaia, stanno infatti già rispondendo le decine di cooperative nate solo ed esclusivamente per far business sull’immigrazione. Privati ed agenzie immobiliari stanno ricevendo decine di mail da parte delle coop che sondano la disponibilità di capannoni di metrature di circa 400/500 metri quadri, atti a diventare piccoli ghetti in cui ospitare migranti a cui non verrà quasi mai riconosciuto lo status di profugo.
Forza Nuova dice NO al deturpamento del territorio italiano e veneto e al venir meno della sicurezza dei cittadini nei piccoli comuni, già messi a dura prova dalla crisi economica, dalla microcriminalità ed ora umiliati da una strumentale solidarietà che utilizza i migranti per riempire le casse delle cooperative e lascia gli italiani in balia delle loro difficoltà.”
Andrea Visentin
Josh,
RispondiEliminaMilano non ha più un Vescovo cattolico da almeno 60 anni.
RispondiElimina@ IL finale del discorso di Ratzinger non convince
Citazione dalla citazione riportata da Tralcio: "[...] Dio ci da' i Comandamenti perche' vuole educare alla vera liberta', perche' vuole costruire con noi un Regno d'amore, di giustizia e di pace etc.". Si' la verita' ci rendera' liberi, ha detto Nostro Signore, ma quale verita'? Quella che, basata sui Comandamenti (servare mandata), ci conduce alla vita eterna. I "Comandamenti" sono per la salvezza eterna della nostra anima non per "costruire un regno d'amore, giustizia e pace" su questa terra. Infatti, il "regno d'amore, giustizia e pace" (vedi incontri di Assisi) non puo' che essere su questa terra; regno sincretistico, spurio. Riappare qui, a mio avviso, il millenarismo gia' presente nell'Allocuzione di apertura del Concilio di Giovanni XXIII.
Come esempio di ortodossia dottrinale, non sarebbe meglio citare scritti di Pio XII, l'ultimo Papa sicuramente ortodosso, e smetterla di riproporci all'infinito le ubiquita' dell'"Emerito"? PARVUS
Ma la salvezza eterna, non comincia già a costruirsi su questa terra, allorché osserviamo e amiamo i Comandamenti? Allora l'Amore di Dio dimora in noi così da impregnare ogni lato della vita, materiale e spirituale, appunto il "regno d'amore" che altro non è che il Regno di Cristo (sia fatta la tua volontà come in cielo così in terra) che si completerà perfettamente solo dopo il Giudizio finale, ma che già ora si forma, anche se imperfettamente, a causa del peccato, nei cuori dei fedeli.
RispondiElimina
RispondiEliminaMa nel suo discorso BXVI parla della salvezza eterna? La nominiamo io e lei, non il Papa.
"Il Regno d'AMore, di giustizia e di pace", nel linguaggio della Gerarchia postconciliare e' appunto il Regno di Dio che si realizza in terra, nell'unione di tutte le religioni, nel diaologo fraterno, per realizzare "la giustizia e la pace", la pace secondo il mondo non secondo Gesu' Cristo. E' un regno intramondano, un'utopia a sfondo deistico. Parvus
Quoto Parvus
RispondiElimina“Come esempio di ortodossia dottrinale, non sarebbe meglio citare scritti di Pio XII, l'ultimo Papa sicuramente ortodosso, e smetterla di riproporci all'infinito le ubiquita' dell'"Emerito"?”
Dopo avere ricordato in premessa che Gesù indicava i dieci comandamenti come condizioni necessarie per “avere in eredità la vita eterna”, nel prosieguo, lo scopo del conseguimento della vita eterna (quand’è che si ricomincerà ad usare lo splendido ed inequivocabile termine da “cattolici bambini” “Paradiso ?) sparisce. Lo scopo diventa il benessere nella vita terrena.
I comandamenti diventano punti di riferimento essenziali per vivere nell’amore … e costruire un progetto di vita solido e duraturo. E non più le condizioni indispensabili per essere in grazia di Dio e quindi conseguire il fine per cui ci ha creato, cioè “ conoscerlo, amarlo e servirlo in questa vita, e goderlo poi nell'altra, in paradiso” (catechismo S. Pio X).
“La libertà svincolata dai “valori” porta l'uomo ”………....... A peccare, ad offendere Dio ? a meritare i sui castighi? No: “a diventare schiavo di se stesso, dei suoi desideri immediati, degli idoli come il potere … rendendolo incapace di”……………………………………….. conoscere, amare Dio (che è fare la sua volontà) e goderlo ? No. Di seguire la sua nativa “vocazione all'amore”. (!!!!!!!!!!!!: “Il concetto di "buon selvaggio" … incarna la convinzione che senza i freni della civilizzazione gli uomini siano essenzialmente buoni, le sue fondamenta giacciono nella dottrina della bontà degli esseri umani, espressa nel primo decennio del Settecento da Anthony Shaftesbury…..La sua opposizione alla dottrina del peccato originale, figlia dell'atmosfera ottimistica dell'Umanesimo rinascimentale, venne raccolta da un suo coevo, il saggista Richard Steele, che attribuiva la corruzione dei comportamenti contemporanei a un'educazione falsa.” https://it.wikipedia.org/wiki/Buon_selvaggio).
Anna (continua)
“Dio ci dà i comandamenti perché …….vuole costruire con noi un Regno di amore, di giustizia e di pace …i comandamenti non limitano la felicità, ma indicano come trovarla”:
RispondiEliminaDetto così è fuorviante. Perché scambia gli effetti secondari con lo scopo. I comandamenti sono la strada che ci congiunge a Dio (bontà infinita), la guida che ci consente di contrastare la tendenza al male che ci portiamo dietro dal peccato originale e, poiché il male ci stacca da Lui, per consentirci di stare nella sua grazia e conseguire l’eterna felicità, che è il godimento di Dio.
E’ vero che osservare i comandamenti rende felici, ma la felicità è di tipo diverso da quella che conosce il mondo. E’ il godimento, parziale su questa terra, di Dio.
E non dobbiamo osservare i comandamenti perché cerchiamo la felicità su questa terra (se fosse così potremmo anche scegliere altri tipi di felicità, per Dio andrebbe comunque bene, no ?) ma perché Dio ce li ha imposti (non suggeriti) .
E ce li ha imposti anche, e in primo luogo, a gloria sua .
Tutte le nazioni sono da Dio create per la sua lode, pel suo nome, per la sua gloria”), (Deut. XXVI, 19).
“Per se stesso Dio ha fatte tutte le cose” (, (Prov. XVI, 4), “Tutti quelli che invocano il mio nome per la mia gloria li ho creati, plasmati, formati!”
Dio ha creato l’uomo in particolare, perché conoscesse, servisse e amasse Dio nella vita terrena, e lo godesse nell’altra.
Il bene e la felicità della creatura è fine secondario e consegue all’adempimento dei nostri doveri verso Dio e verso il prossimo, che si riducono alla carità, cioè al "massimo e primo comandamento" dell'amor di Dio e a quello "simile" dell'amor del prossimo: "da questi due comandamenti, disse Gesù Cristo, dipende tutta la Legge e i Profeti "*
Questo ha insegnato sempre la Chiesa.
Tutto ciò è ora capovolto: si parla sempre della felicità dell’uomo. Tutto è incentrato sull’uomo. E anche Dio, nel piccolo spazio che gli è rimasto non è altro che uno strumento dell’uomo. Non l’uomo servo di Dio ma Dio concetto o ideale o realtà viva strumentale all’uomo e alla sua piena realizzazione.
Non si parla più di doveri verso Dio. I diritti dell’uomo (verso chi?) hanno soppiantato i doveri degli uomini verso Dio. L’uomo ha soppiantato Dio, e ne ha fatto, tuttalpiù un’idea utile alla sua felicità.
Anna
Esimio Parvus,
RispondiEliminadue anonimi (13.17 e 18.57)a mio avviso hanno già risposto alla sua domanda.
Essendo tuttavia rivolta anche a me, mi muove a prestarle attenzione.
Citi pure Pio XII e sicuramente edificherà chi -come me- lo conosce poco.
Ma non si privi delle citazioni intelligenti dell'Emeritus, che non è "ubiquo" a causa di chi ne riprende gli argomenti "all'infinito", ma che è ubiquo proprio per i suoi argomenti che toccano magistralmente l'infinito. Argomenti che spiazzano chi si accontenti di pregiudizi e antipatie e non sto parlando soltanto di lei, ma di chiunque vi si invischi ed attardi.
Sembrerebbe che lei attribuisca la nozione di "millenarismo" a chiunque osi semplicemente riunirsi o rivolgere un saluto al prossimo suo che non abbia il pedigree puro per almeno tre generazioni e, osando farlo, non abbia nemmeno superato il vaglio -in pensieri, parole, opere e omissioni- di censori par suo, autoproclamatisi sedicenti garanti dell'ortodossia, spesso a "sero tituli".
Infatti nell'attendere realizzato anche sulla terra il Regno, di "millenarismo" non c'è altro che la profezia, ovvero la promessa di Dio. Siccome Dio non promette a vanvera, essa si realizzerà, anche storicamente. Questa promessa non riguarda infatti soltanto l'al di là, bensì pure questo mondo, anche se solo quando finalmente non ne adoreremo più il principe, oggi votato a larga maggioranza!
Cioè quando invece di adorare i Baal, anche ferendoci a sangue e alzando urla per richiamare l'attenzione di un "dio distratto e affaccendato", vedremo -come Elia il profeta- il fuoco di Dio sulla legna preventivamente bagnata (di lacrime e sudore), proprio perchè non si pensi a facili trucchetti da illusionista. Vedremo bruciare la legna bagnata al punto da riempire anche il solco scavato tutto attorno. Cioè vedremo Dio intervenire nella natura, nella realtà fatta di materia, oltre le attese di chi ne fa idea o filantropia, proiezione o fantasia, azione o magia.
Il regno -anche storicamente- di Dio viene pregando il Padre Nostro, facendo la Sua volontà.
Il che ci varrà la vita eterna, ma sicuramente darà anche vita ai nostri corpi mortali.
Vede, Parvus, non smetterei mai di citare l'Emeritus, anche a costo di infastidirla, non perchè io goda a farle dispetto, ma perchè consideri che "l'ubiquo" è uno strumento per la nostra salvezza.
Non perchè si debba confidare nell'uomo. Nemmeno Elia diede ad intendere questo. Anzi... Si prestò allo sbertucciamento, accettò la sfida, non si privò nemmeno dell'ironia. Ma fidandosi solo di Dio a beneficio di un popolo che ormai idolatrava i Baal. Anche oggi il popolo si beve tante baal-le.
Ma potrei indicarle un riferimento così prezioso, se lei rivelasse difficoltà con l'Incarnazione? Lei pensa forse che Dio si sia fatto uomo solo per l'altra vita o solo a beneficio della parte immateriale di noi?
Butti piuttosto molta acqua sulla legna e invochi Dio per il fuoco... Lasci agli adoratori degli idoli di vomitare veleno contro i profeti credendo di ingraziarsi il Signore. Sono sicuro -per fede- che persino questo nostro tempo -per molti versi tristissimo e intriso di profanazioni e sacrilegi- gode del dono della profezia e ringrazio il Cielo di aver avuto la grazia di apprezzare l'Emeritus, il quale ama la buona musica ed è una sensibilissima antenna per non perdere la sintonia col Cielo mentre i fruscii cacofonici del "pentolaro" disturbano l'ascolto.
Un ascolto tutto proteso nell'eternità, tranne per chi sente solo i fruscii.
Mi spiace per questa 'incomunicabilità' ogni volta che entra in ballo il Papa emerito.
RispondiEliminaAppena riesco dirò la mia.
RispondiElimina@ Illustrissimo Tralcio,
Confesso che il suo discorso di tipo "profetico" non riesco a seguirlo e non da oggi. Volgarmente parlando, non ci capisco niente. Non sono ferrato in simbolismo ne' frequentatore abituale di rivelazioni private e non mi piace esprimermi per enigmi. Certo, colpa mia, che ho, come dice lei, "zero tituli" per occuparmi di queste cose. Cerco, nei miei interventi, di discutere sui concetti solamente, senza attaccare le persone. Non credo che distribuire in vario modo offese e insulti, come fanno alcuni, costituisca un valido argomentare. Gli insulti non sono concetti. Naturalmente, questo non sempre mi riesce. Se ho offeso qualcuno, lei compreso, me ne dispiace e me ne scuso.
Mi permetto pero' di darle un consiglio. Lei afferma onestamente di "conoscere poco" il magistero di Pio XII. Creda a me: e' una grave lacuna. Questo dunque il consiglio: studi a fondo il magistero di Pio XII, lo mediti per bene, si documenti. Le fara' bene. Ben ferrato in quello studio, potra' sicuramente scorgere le "ubiquita'" spaventose che caratterizzano l'insegnamento di Ratzinger, come e qualmente il bicchiere sia mezzo pieno, anzi quasi vuoto, anche per lui. Buon lavoro e cordiali saluti, Parvus
Esimio Tralcio,
RispondiEliminale rivolgo una domanda, anche se probabilmente non risponderà: secondo lei don Elia ha in antipatia tutti i papi dal 58' in poi, visto che non risparmia nessuno di loro?
I suoi scritti( di don Elia) non mi sembrano ne superficiali ne meschini, anzi...
https://www.youtube.com/watch?v=JACc4HD04o8
RispondiEliminaMettere Dio al primo posto nella propria vita e cercare sempre di compiere la Sua volontà.
RispondiEliminaAscoltare la Parola di Dio nella Bibbia e metterla in pratica nella vita.
Cercare la comunione con Dio attraverso la preghiera.
Aprirsi alla sofferenza del prossimo, solidarizzando con lui nelle sue necessità e cercando di provvedervi.
Accostarsi frequentemente ai sacramenti della Chiesa, all’Eucaristia e alla confessione.
http://www.iltimone.org/34799,News.html
" Sono sicuro -per fede- che persino questo nostro tempo -per molti versi tristissimo e intriso di profanazioni e sacrilegi- gode del dono della profezia e ringrazio il Cielo di aver avuto la grazia di apprezzare l'Emeritus, il quale ama la buona musica ed è una sensibilissima antenna per non perdere la sintonia col Cielo mentre i fruscii cacofonici del "pentolaro" disturbano l'ascolto.
RispondiEliminaUn ascolto tutto proteso nell'eternità, tranne per chi sente solo i fruscii."
Grazie, Tralcio.
Deus meus,
RispondiEliminagrazie,veramente stupenda! Quando l'arte esprime davvero la Verità e la Bellezza!
Intervengo pochissimo in questo blog (ormai per me importantissimo) per la mia evidente impreparazione rispetto a tutti voi che scrivere. Ma leggendo mi arricchisco e quindi grazie a tutti.
RispondiEliminaRingrazio in particolare Tralcio perché, specie oggi, le sue parole sono arrivate come un violino alle mie orecchie.
Comunque mi capita spessissimo di avere difficoltà persino a parlare di Fatima con molti cattolici per l'imminente accusa di "millenarismo". Persino la speranza delle parole della Vergine sul Trionfo promesso insieme ad un periodo di pace, mi viene scambiata come una tesi millenarista (per intenderci, senza che nemmeno io l'abbia accostata a quei versetti dell'Apocalisse di San Giovanni).
Perché non dovrei fidarmi delle parole di Maria? Lei ha pronunciato e sicure parole sulla pace promessa al mondo.
Posso anelare questa pace, posso provare a immaginarla godendo già da adesso al pensiero? Perché sarei millenarista? Non le ho dato nessuna connotazione io....solo la desidero ardentemente.
Non so se la vedrò, questo si, ma sperare non è peccato. Se non la dovessi vedere perché non è ancora il tempo, o non faccio io in tempo...sia fatta la Sua volontà. Vabbene uguale. Vorrà dire che vivrò la Pace della Sua Presenza, nell'eternità.
Ad ogni modo, scusate il piccolo sfogo rivolto non contro di voi, grazie a tutti quelli che partecipano a questo blog, che mi fa sentire piccolo gregge, e grazie a Tralcio per oggi.
Giuseppe M
Spero con tutto il cuore che ci sia sempre più apertura alle autentiche rivelazioni di Dio (troppe sono ancora ignorate e questo è grave). Tra i credenti ci sono più categorie che hanno interessi, curiosità e convinzioni, basate sulla vita che si conduce. Chi vive "ripieno del proprio sapere" aborrisce leggere messaggi che incutono preoccupazione, e chi conduce una buona vita spirituale non teme alcuna rivelazione forte perché ha la pace interiore e si affida completamente alla volontà di Gesù.
RispondiEliminaCi sono stati numerosi mistici nel secolo scorso e in questi ultimi anni che hanno ricevuto rivelazioni autentiche da Gesù e dalla Madonna, che contengono avvertimenti forti. Chi ignora per esempio la Beata Caterina Emmerich, La Salette, o Fatima, Garabandal o la Beata Elena Aiello o Natuzza Evolo, tanto per citarne solo alcuni, non ha la minima capacità di discernere il contenuto degli avvertimenti.
Ho citato persone beatificate dalla Chiesa o accettate e luoghi di apparizioni della Madonna approvate dalla Chiesa.
Inoltre le rivelazioni ricevute concordano perfettamente con le profezie di Gesù contenute nel Vangelo, con San Paolo e l’Apocalisse.
Ignorare tutte queste rivelazioni non permette assolutamente di comprendere il tempo in cui viviamo, e per comprenderlo non basta leggere le rivelazioni citate sopra, bisogna convertirsi e cominciare un cammino spirituale serio.
Non si può pretendere di stabilire cosa deve dire la Madonna. Il discernimento non si improvvisa e bisogna pazientare per capire l’autenticità delle rivelazioni che leggiamo. Se non vengono da Dio si vedrà l’automatica vaporizzazione e si continuerà a vivere confusi, se vengono da Dio tutto si realizzerà ma quanti non li avranno presi sul serio, non si troveranno preparati nei momenti dolorosi!
Le precisazioni che seguono riguardano la pletora di interventi basati esclusivamente sulle rivelazioni private.
RispondiEliminaNessuno di noi ignora o disprezza le rivelazioni private riconosciute dalla Chiesa né è così "ripieno del proprio sapere" da aborrire di leggerle e neppure sottovaluta i testi della mistica.
La cautela e la misura che metto sempre in campo è nell'intento di evitare che diventino gli argomenti preponderanti, quando non possono essere altro che di aiuto e supporto in alcune occasioni, mentre ci porterebbero fuori strada se venissero assolutizzate.
L'ho detto chiaramente una miriade di volte ma lo ribadisco a ogni buon intenditor...
Non si può pretendere di stabilire cosa deve dire la Madonna. Il discernimento non si improvvisa e bisogna pazientare per capire l’autenticità delle rivelazioni che leggiamo. Se non vengono da Dio si vedrà l’automatica vaporizzazione e si continuerà a vivere confusi, se vengono da Dio tutto si realizzerà ma quanti non li avranno presi sul serio, non si troveranno preparati nei momenti dolorosi!
RispondiEliminaQui non ci si riferisce più alle rivelazioni riconosciute dalla Chiesa e, di questi tempi ne circolano fin troppe. Io le evito per direttissima ed invito tutti a grande cautela perché in più occasioni, esaminandone alcune che apparivano commestibili, ho scoperto vere e proprie eresie subdolamente mescolate a contenuti a prima vista molto edificanti.
Inoltre, per trovarsi preparati nei momenti dolorosi, di cos'altro si può aver bisogno dopo tutto ciò che il Signore e la Sua e nostra Madre ci hanno già rivelato e anche donato?
Ad Antonio (22.46)
RispondiEliminaUltimamente ho visto rimandi a scritti di un Padre Elia Schafer e a scritti della scure di Elia.
Non sono la stessa persona, pur avendo in comune una pessima percezione (che appartiene alla stragrande maggioranza di chi frequenta questo prezioso blog) della deriva ecclesiale in atto.
Rimane, in generale, l'irrisolta questione dell'ermeneutica di questi ultimi 50 anni di magistero nella continuità o nella discontinuità con la storia precedente (tenendo presente che anche i 19 secoli precedenti hanno vissuto di ispirati slanci, di pause più o meno lunghe e di cadute rovinose).
La Chiesa cattolica non si riduce al suo papa e a quel papato. Detto questo, anche tra i papi post-conciliari ci sono differenze notevoli (in rapporto al concilio stesso, vissuto in età differenti e con tempi differenti per valutarne i frutti, i danni e maturarne eventuali riserve, criticando serenamente ciò che lo merita).
Non so se le ho risposto, ma -anche distinguendo un Elia dall'altro- chiunque faccia d'ogni erba un fascio finisce con il ridurre tutto a una discontinuità che cozza contro l'evidenza dell'esistenza di uomini di Chiesa ispirati e persino santi anche in quest'ultima sofferta epoca della Chiesa. La quale sopravvive ai suoi peccati proprio perchè la sua natura non è soltanto umana.
Quello che serve, in ogni fase, è la conversione a Cristo, via, verità e vita.
Fuori strada resta chi dovesse pensare che si debbano convertire solo gli altri.
Teniamo anche presente che c'è anche un nemico, l'anticristo.
Detestato il peccato, il nemico è molto indebolito. Viceversa siamo indeboliti noi.
Negli ultimi decenni c'è stata un po' di confusione, ma non senza lampi chiarificatori dei quali possiamo essere grati anche ai Pontefici, non tutti allo stesso modo, perchè -pure loro- non tutti abbastanza mistici per poter ricevere la Luce dall'unico punto da cui viene quella vera e non quella surrogata.
La luce artificiale è un problema per tutti, anche per chi si ispiri ad Elia.
Il quale infatti il fuoco non lo accendeva da sè, ma lo implorava dal Cielo, buttando acqua sulla legna. Il legno è quello della croce e l'acqua è l'umiltà.
Siamo tutti molto lontani, se non si guarda a Maria e ai Santi.
Resterebbero altrimenti sguardi interessati a documenti e codici, cercando soprattutto "prove a carico". Ma la nostra giustizia -dice Gesù- deve superare quella di scribi e farisei. Una giustizia "mistica", in cui irrompe il divino e c'è uno spazio sacro in cui persino le nostre ragioni sono di troppo...
Chiedo scusa anche a Parvus se sono andato giù un po' pesante.
Quando i cattolici parlano del Papa emerito mi par di sentire i tifosi juventini parlare di Conte.Fatte le dovute e doverose distinzioni di ruolo , il Papa emerito e l'attuale allenatore della nazionale di calcio si sono dimessi senza curarsi delle conseguenze della loro decisione .Con la differenza che la squadra di calcio è finita in buone mani mentre la chiesa Cattolica......bobo
RispondiEliminaTi ringrazio Tralcio,
RispondiEliminamagari un giorno mi spiegherai se e in che modo le dottrine portate avanti da GPII e BXVI sulla base dei doc. conciliari ( Gaudium e Spes, Lumen Gentium, Nostra Aetate e Unitatis Renditegrazio o Renditestrazio come la chiama Gnocchi ) siano in continuità con la Tradizione,
o magari certi gesti, come baciare il Corano, che libro rivelato non è, oppure pregare sulle rovine di un tempio "vuoto" ( Lo dice Gesù nel Vangelo ) Su Assisi ho già detto in passato, ma mi fa sempre effetto vedere le immagini del crollo della Chiesa. Solo un caso? Sarebbe anche interessante se mi spiegassi perché gli Ebrei non devono convertirsi, e ci sarebbe molto altro ancora. Su questi argomenti non hai mai dato delle vere risposte nel merito, ma la speranza è l'ultima a morire.
P.S. Sei proprio sicuro di essere tu ad avere la giusta percezione della crisi della Chiesa?
Ci hai preceduti ma anche noi ce ne siamo occupati...
RispondiEliminahttp://blog.messainlatino.it/2016/06/ravenna-la-concelebrazione-catto.html
tutto questo serve a rendere migliore il mondo!?Pensiamo ai santi nei secoli passati, pur non avendo trascurato il comandamento dell'amore e aver praticato loa carità più dei nostri prelati attuali,non si sono mai permessi di profanare iu luoghi di culto. ...."I poveri ce li avrete sempre, ma non sempre avrete me." Con la scusa dell'accoglienza, spazziamo via tutto; attenzione al detto: non date le perle ai porci!
RispondiEliminaCaro Tralcio , in questo secondo Venerdì del mese dedicato al Sacro Cuore di Gesu' continuiamo a cercare il Suo Volto . Nel ringraziarla per le sue delicate riflessioni mi permette di condividere con lei questa catechesi ?
RispondiEliminaIl cuore di Dio freme di compassione !
Solennità del Sacratissimo Cuore di Gesù: Secondi Vespri - Apertura dell'Anno Sacerdotale, 19 giugno 2009
"Il Signore ci ha accolti nel suo cuore - Suscepit nos Dominus in sinum et cor suum". Nell'Antico Testamento si parla 26 volte del cuore di Dio, considerato come l'organo della sua volontà: rispetto al cuore di Dio l'uomo viene giudicato...nel capitolo 11 del libro del profeta Osea, dove i primi versetti descrivono la dimensione dell'amore con cui il Signore si è rivolto ad Israele all'alba della sua storia: "Quando Israele era fanciullo, io l'ho amato e dall'Egitto ho chiamato mio figlio" (v. 1). In verità, all'instancabile predilezione divina, Israele risponde con indifferenza e addirittura con ingratitudine. "Più li chiamavo - è costretto a constatare il Signore -, più si allontanavano da me" (v. 2). Tuttavia Egli mai abbandona Israele nelle mani dei nemici, perché "il mio cuore - osserva il Creatore dell'universo - si commuove dentro di me, il mio intimo freme di compassione" (v. 8).
Il cuore di Dio freme di compassione!...La Chiesa offre alla nostra contemplazione questo mistero, il mistero del cuore di un Dio che si commuove e riversa tutto il suo amore sull'umanità. Un amore misterioso, che nei testi del Nuovo Testamento ci viene rivelato come incommensurabile passione di Dio per l'uomo. Egli non si arrende dinanzi all'ingratitudine e nemmeno davanti al rifiuto del popolo che si è scelto; anzi, con infinita misericordia, invia nel mondo l'Unigenito suo Figlio perché prenda su di sé il destino dell'amore distrutto; perché, sconfiggendo il potere del male e della morte, possa restituire dignità di figli agli esseri umani resi schiavi dal peccato. Tutto questo a caro prezzo: il Figlio Unigenito del Padre si immola sulla croce: "Avendo amato i suoi che erano nel mondo, li amò fino alla fine" (cfr. Gv 13, 1). Simbolo di tale amore che va oltre la morte è il suo fianco squarciato da una lancia. A tale riguardo, il testimone oculare, l'apostolo Giovanni, afferma: "Uno dei soldati con una lancia gli colpì il fianco, e subito ne uscì sangue ed acqua" (cfr. Gv 19, 34). (...) "Dio, ricco di misericordia, per il grande amore con il quale ci ha amato, da morti che eravamo per le colpe, ci ha fatti rivivere con Cristo... Con lui ci ha anche risuscitato e ci ha fatto sedere nei cieli, in Cristo Gesù" (Ef 2, 4-6). Essere in Cristo Gesù è già sedere nei cieli. Nel Cuore di Gesù è espresso il nucleo essenziale del
cristianesimo; in Cristo ci è stata rivelata e donata tutta la novità rivoluzionaria del Vangelo: l'Amore che ci salva e ci fa vivere già nell'eternità di Dio. Scrive l'evangelista Giovanni: "Dio infatti ha tanto amato il mondo da dare il suo Figlio Unigenito, perché
chiunque crede in lui non vada perduto, ma abbia la vita eterna" (3,16). Il suo Cuore divino chiama allora il nostro cuore; ci invita ad uscire da noi stessi, ad abbandonare le nostre sicurezze umane per fidarci di Lui e, seguendo il suo esempio, a fare di noi stessi un dono di amore senza riserve.
Benedetto XVI
Condivido volentieri e con gratitudine.
RispondiEliminaIl cuore è il luogo -tra l'altro- della volontà.
La volontà di Dio è fedele, perché Dio è ciò che vuol essere e vuol essere quel che è: amore.
Non cambia idea: il cuore di Dio è (luogo) sacro, perché non conformato alla durezza di cuore di chi agisce lontano dalla volontà di Dio, ritagliandosi spazi di "diritto" per gestire questa dis-grazia.
Non cambia idea davanti all'ingratitudine, all'indifferenza e al tradimento.
Il sacro cuore di Gesù è il Verbo incarnato: cuore anche umano, degno e capace della sua originalità.
La misericordia di Dio (il Suo cuore che ama noi immiseriti dal peccato) chiede solo di essere accolta. Non basta saperla, nominarla o semplicemente chiederla!
Per accoglierla bisogna rinunciare alla nostra superba comodità:
-sia ai nostri peccati (dissentire da essi, sapendoli tali e lottando per allontanarsene);
-sia ai nostri "ritagli" di diritto più o meno furbescamente sufficienti a "convivere" con essi.
Il prezzo pagato da Dio è stato "molto caro". Mal si adatta alle nostra sparagnine economie...
A questo prezzo è riuscito a "dar vita a ciò che è morto": cosa ben diversa da chi pensasse sufficiente dare una mano di colore sui sepolcri e metterci un po' di fiori (bio) sopra...
La Chiesa dovrebbe si essere "in uscita": ma dalle sicurezze del mondo, oggi inseguite "a volontà"