Anche senza volerlo e a sua insaputa, un papa può diventare fine del vecchio e inizio del nuovo. Che Benedetto XVI, rispondendo a una domanda di Peter Seewald, si sia definito così, in realtà non è documentabile se non dalla parola di un testimone, il suo segretario Georg Gänswein, unica fonte (quanto attendibile?) dell’episodio citato. E se invece, amplificando la sua rinuncia come una svolta storica che avrebbe aperto una nuova fase nella storia del papato, la si stesse sfruttando per varare l’idea – di stampo storicistico e gnostico – di un cambiamento epocale nella Chiesa, ovvero di una sua trasformazione verso un compimento “spirituale” ancora ignoto alle masse, ma conosciuto dagli iniziati? Se il vecchio di cui si celebra la fine è la Chiesa di sempre, che cos’è il nuovo annunciato? In quale realtà intendono traghettarci certi innominati, se non nel surrogato di una pseudo-chiesa secolarizzata i cui dirigenti, anche ai più alti livelli, a una certa età vanno in pensione, così che li si possa sostituire facilmente quando non servano più a determinati scopi?
La nuova età dello spirito sembra postulare una Chiesa mondanizzata che, priva di ogni carattere di sacralità e assolutezza (al contrario di quella di Sacra Scrittura e Tradizione), possa agevolmente incontrarsi e fondersi con tutte le confessioni, religioni, filosofie e dottrine. È questo l’innegabile intendimento di chi ha manipolato il Concilio Vaticano II e introdotto nei suoi testi i germi letali dell’autodissoluzione. Ora, dopo mezzo secolo di diffusione e maturazione, essi portano i frutti seminati allora. Per poter passare alla “soluzione finale”, però, era necessario creare artificialmente una situazione «che nella bimillenaria storia della Chiesa» fosse «senza precedenti» (Gänswein). Ed ecco che le dimissioni di papa Ratzinger ne offrono finalmente l’occasione. Il Pontefice, isolato, tradito e disatteso, si era reso conto che la cinghia di trasmissione si era spezzata: dalla sala-comandi i suoi ordini non giungevano più ad effetto, mentre nella Curia Romana le varie cordate (in primis quelle di sodomiti) facevano il bello e il cattivo tempo.
In questa situazione di totale ingovernabilità, l’unica soluzione praticabile gli pare allora quella di farsi da parte per godersi l’agognato riposo in qualità di un semplice Pater Benedikt. Ma non è così semplice come sembra: l’aspirante eremita – come già Pietro dal Morrone, imprigionato dal successore Bonifacio VIII – non può uscire dal Vaticano. Ci sarebbe una denuncia presso la Corte Penale Internazionale per la sua dichiarata “omofobia”, per non parlare di chissà quanti ecclesiastici assetati di vendetta per la sua tenace opera di bonifica del clero corrotto. E poi, un papa in più proprio accanto al nuovo può rendere un ottimo servizio per introdurre almeno de facto, se non de iure, l’idea di una mutazione del papato e, quindi, della Chiesa stessa. Siamo veramente sicuri che l’invenzione del papa emerito (con il mantenimento di nome, abito e stemma) sia attribuibile ad un teologo così rigoroso o che non gli sia stata imposta da altri? Non è affatto vero – come sostenuto dal bravo segretario – che sia stato lui a introdurre questa nuova istituzione nel discorso dell’11 febbraio 2013 rivolto ai cardinali; basta leggere il testo.
È fuori discussione che la teoria esposta da monsignor Gänswein il 20 maggio scorso riguardo a un ministero papale allargato (con un membro attivo e un membro contemplativo) è insostenibile dal punto di vista dottrinale, teologico e canonico, anche se la si afferma come un dato di fatto che, in quanto tale, non si potrebbe far altro che accettare. È esattamente il modo di procedere del papa sud-americano, che se ne infischia della teoria ed esalta la prassi. Perché sprecare tempo e fatica in interminabili discussioni, quando basta fare delle scelte e presentarle come normative? Pretendere però che Benedetto XVI, con la sua rinuncia, abbia realmente inteso trasformare il ministero papale in modo durevole e profondo è tutto da dimostrare. Non è sufficiente che ad affermarlo sia un suo stretto collaboratore (peraltro perfettamente inserito nel nuovo regime), perché non c’è modo di verificare se quanto da lui asserito corrisponde veramente al pensiero del Papa dimissionario, che in proposito non ha lasciato trapelare un bel nulla, se non per ribadire la validità delle sue dimissioni. Se poi ci si aggrappa a due o tre parole…
Nella raffica di affermazioni quanto meno sorprendenti del segretario-interprete, si rischia di passar sopra ad un dato singolare che, per un curiale, è semplicemente inammissibile: la rievocazione delle occulte dinamiche che, nel conclave del 2005, determinarono l’elezione del cardinal Ratzinger e che, in linea di principio, sarebbero coperte da giuramento sotto pena di scomunica. Fatto ancor più inaudito, i due partiti in drammatica lotta sono identificati con tanto di denominazioni e di liste dei capi-fila: una serie di cinque nomi e una di quattro; in entrambe gli ultimi due sono coordinati non con la congiunzione e (come sarebbe naturale), ma con un enigmatico o. È vero che si tratta di dati fondamentalmente risaputi, ma un conto è che trapelino per vie traverse, un conto è che li divulghi cotanto personaggio – e con disinvoltura estrema, come se parlasse della formazione della nazionale agli europei di calcio.
Ovviamente siamo troppo poco addentro agli arcani di certi giochi politici per coglierne le finezze, ma sembra chiaro che si tratti di un avvertimento in linguaggio cifrato. Il partito perdente nel 2005, poi vincitore nel 2013, sta probabilmente reclamando le riforme strutturali pretese come prezzo dell’elezione di Bergoglio. Ma Francesco non sopporta pressioni da parte di nessuno, nemmeno dei suoi elettori; al contrario, si diverte a tener tutti sulla corda, compresi i suoi stessi amici: egli non permette ad alcuno di loro di acquisire un potere tale da poterlo condizionare. Anche il cosiddetto Gruppo di San Gallo («che, di recente, lo stesso cardinal Danneels di Bruxelles, in modo divertito, ha definito come “una specie di mafia-club”») deve guardarsi dall’alzare troppo la testa, visto che proprio l’emerito primate belga – tanto per dirne una – ha coperto decine di preti pedofili e perfino un vescovo, poi rimosso dall’odiato Benedetto. Gli agguerriti “riformatori” (eccetto chi è già morto) hanno evidentemente di che temere che qualcuno apra i loro armadi…
Con questa sommaria analisi non si vuol certo affermare – sarebbe un sogno! – che sia un corso una lotta tra il partito progressista e un partito conservatore; se così fosse, uno che volesse attaccare il primo non proclamerebbe con tanta sicumera e senza pezze d’appoggio, in un contesto che non potrebbe avere maggior risonanza mediatica, che «il ministero papale non è più quello di prima», da quando Ratzinger avrebbe «integrato l’ufficio personale con una dimensione collegiale e sinodale». Fra gli artefici delle rivoluzioni ci sono due categorie di persone: i terroristi e gli intellettuali; il braccio e la mente. I primi le realizzano con la violenza, i secondi con le idee. Alla riuscita della rivoluzione sono necessari entrambi i gruppi, ma è evidente che l’ideologia debba avere la priorità. Oggi gli ideologi della mutazione ecclesiale stanno forse rivendicando il comando rispetto ai guerriglieri; se c’è uno scontro, è tutto intestino.
Da parte loro i “buoni” – si vocifera – preparano la successione (visto che l’attuale pontefice ha ventilato la possibilità che ci sia più di un papa emerito vivente), ma si mantengono in rigoroso silenzio. Nel frattempo, il gregge allo sbando si precipita su pascoli velenosi e acque inquinate. Noi, che per grazia di Dio e dell’Immacolata ci manteniamo sulla retta via, preghiamo con la divina Parola perché il Signore si degni di visitarci e di ripulire una buona volta la Sua aia (cf. Mt 3, 12); in fin dei conti è Sua.
Alza per sempre il tuo braccio contro la loro superbia: quanti mali ha commesso il nemico nel santuario! E coloro che ti odiano se ne vantarono nel luogo stesso delle tue solennità. […] E fino a quando, o Dio, insulterà il nemico e l’avversario bestemmierà continuamente il tuo nome? E perché ritiri la tua mano? Tira fuori dal tuo seno la tua destra una volta per sempre. […] Non consegnare alle bestie le anime che ti professano e non dimenticare per sempre le anime dei tuoi poveri. […] Sorgi, o Dio, giudica la tua causa: ricordati degli oltraggi fatti a te, di quelli che lo stolto ti rivolge tutto il giorno (Sal 73, 3-4.10-11.19.22 Vulg.).
Ê già stata menzionata in un post precedente ma penso che valga la pena riprendere l`intervista data da Schönborn e chi gli ha teso il microfono? ? Ma Antono Spadaro bien entendu!
RispondiEliminaO quando il team bergogliano si attiva per far passare le novità da loro volute.
E siccome il vescovo di Roma ci rinvia a Schönborn per la corretta lettura e interpretazione dell`AL chi meglio del padre gesuita, iper e onnnipresente sulla scena ecclesiale, per fargli da spalla ponendogli le "buone" domande?
Siamo serviti, da notare come il cardinale viennese parla della Familiaris Consortio, si spinge ad affermare che in quel documento era restato qualcosa di " implicito" e evidentemente ci voleva Jorge Bergogoglio per finalmente esplicitare, far chiarezza e completare!
Aspetto ora la replica, e se possibile su un media di uguale portata, dei prelati che hanno fatto un`analisi critica dell`AL, non sono legione ma esistono.
http://www.corriere.it/cronache/16_luglio_07/papa-va-oltre-categorie-4f5a8f98-43b7-11e6-831b-0b63011f1840.shtml
PS: Il card. Schönborn è figlio di divorziati, non penso di sbagliarmi se dico che ha sofferto di quella separazione, la sua sensibilità su quel tema è dunque particolarmente viva e reattiva, lui stesso ha parlato della sua gioia che non si parli più di coppie irregolari, solo che noi cattolici non chiediamo ai nostri Pastori di guarire le loro ferite raggirando la Dottrina ma di confermarci nella Fede , di salvaguardare e trametterci fedelemente l`insegnamwnto di Cristo senza "se" e senza "ma".
Nonostante Galantino e Bergoglio e politici ignavi è in costante aumento il numero di coloro che dicono NO all'invasione imposta
RispondiEliminaRiporto la parte dell'intervista a cui si riferisce Luisa. I chiarimenti effettivamente si impongono.
RispondiElimina".....Sul piano della pratica, di fronte a situazioni difficili e famiglie ferite, il Santo Padre ha scritto che è possibile solo un nuovo incoraggiamento a un responsabile discernimento personale e pastorale dei casi particolari, che dovrebbe riconoscere che, “poiché il grado di responsabilità non è uguale in tutti i casi, le conseguenze o gli effetti di una norma non necessariamente devono essere sempre gli stessi”».
Ma questo orientamento era del resto già contenuto in qualche modo anche nel paragrafo 84 della «Familiaris consortio»…
«Infatti, san Giovanni Paolo II distingueva alcune situazioni. Per lui, c’è differenza tra quanti sinceramente si sono sforzati di salvare il primo matrimonio e sono stati abbandonati ingiustamente, e coloro che invece hanno distrutto con colpa grave un matrimonio canonicamente valido. Poi ha parlato di coloro che hanno contratto una seconda unione in vista dell’educazione dei figli, e talvolta sono soggettivamente certi in coscienza che il precedente matrimonio, irreparabilmente distrutto, non era mai stato valido. Ognuno di questi casi, dunque, costituisce l’oggetto di una validazione morale differenziata. Apriva dunque la porta a una comprensione più ampia passando per il discernimento delle differenti situazioni che non sono oggettivamente identiche, e grazie alla considerazione del foro interno».
Mi sembra dunque che questa tappa rappresenti un’evoluzione nella comprensione della dottrina…
«Francesco ha fatto un passo importante obbligandoci a chiarire qualcosa che era rimasto implicito nella Familiaris consortio, sul legame tra l’oggettività di una situazione di peccato e la vita di grazia di fronte a Dio e alla sua Chiesa e, come logica conseguenza, l’imputabilità concreta del peccato. Il cardinal Ratzinger ce lo aveva spiegato negli anni Novanta: non si parla più automaticamente di situazione di peccato mortale in casi di nuova unione. Mi ricordo che nel 1994, quando la Congregazione per la Dottrina della Fede aveva pubblicato il suo documento sui divorziati risposati, avevo domandato al cardinal Ratzinger: “Forse che la vecchia prassi data per scontata e che ho conosciuto prima del Concilio, quella di vedere in foro interno con il proprio confessore la possibilità di ricevere i sacramenti a condizione di non creare scandalo, è sempre valida?”. La sua risposta fu molto chiara, come le affermazioni di Papa Francesco: non esiste una norma generale che possa coprire tutti i casi particolari. Tanto è chiara la norma generale, quanto è chiaro che essa non può coprire tutti i casi in modo esaustivo»....."
Anna
http://acs-italia.org/acs-notizie-dal-mondo/telskuf-dopo-la-sconfitta-di-isis-resta-lorrore/
RispondiEliminaMa in Iraq la Chiesa risorge.
Temo che l'occupazione e omologazione della Chiesa sia ormai completa e irreversibile almeno in termini umani. Se vi fosse stato qualche raggruppamento di "buoni" nella sacre stanze si sarebbe manifestato opponendo una qualche resistenza che invece non si è mai palesata. Purtroppo questa "operazione" ha fortissime analogie con le sovversioni di tipo politico che prevedono l'occupazione totale e immediata di ogni centro di potere anche minimo e l'altrettanto immediata e completa eliminazione di chi non è allineato e di ogni voce dissenziente accompagnata da adeguata criminalizzazione e mostrificazione mediatica.
RispondiEliminaC'è poi da considerare che a parte ciò che avveniva nelle suddette sacre stanze il loro fattore di successo, per così dire l'"arma segreta", sono stati i normalisti religiosi e laici che in un baleno sono passati in massa armi e bagagli dalla Chiesa di sempre a quella Nuova senza porsi alcun interrogativo. Ormai qualsiasi dissenso è marginale, ininfluente.
Miles
Lo scenario tratteggiato da Don Elia prevede, se non ho compreso male (e chiedo cortesemente -nel caso- di farmelo notare), che anche le parole di Mons. Gaenswein costituiscano "materia sospetta" rispetto al Papa (emerito) Benedetto XVI.
RispondiEliminaLa famosa frase "fine del vecchio-inizio del nuovo", potrebbe essere un messaggio in codice filtrato "dall'intelligencjia" vaticana?
Ho provato a ricostruire le informazioni disponibili in rete: quando Peter Seewald chiese a Benedetto XVI: “Lei è la fine del vecchio o l’inizio del nuovo?”. La risposta del Papa fu: “L’una e l’altro”. Ma il registratore era già spento e di questo botta e risposta non c'è traccia nei libri-intervista Seewald.
Ne resta traccia unicamente in un’intervista concessa da Seewald al Corriere della Sera http://www.corriere.it/cronache/13_febbraio_18/il-colloquio-del-papa-le-sue-condizioni-di-salute_f1413440-7996-11e2-9a1e-b7381312d669.shtml
Quindi la fonte primaria della frase è Seewald (2013). E' pur vero che tale espressione è stata recentemente rilanciata da Mons. Gaenswein e dal libro di Regoli.
Nel contesto delle due fazioni -non taciute ma persino colorite di "simpatiche espressioni" (il mafia-club...)- che si scontrano nella Chiesa, il Papa regnante, sempre meno digeribile per chi abbia uno stomaco fisiologicamente cattolico, usa le proprie cordate (Spadaro-Schonborn) per spiegare il proprio magistero che non soddisfa chi è preposto a certificarlo (Muller) sente il bisogno di "festeggiare" l'Emerito facendosi celebrare come "unico vero papa"...
Mons. Gaenswein allora sarebbe in versione Arlechin Batocio ("orbo de 'na rècia e sordo da un òcio"), "servo di due padroni"? Utile al progetto di certi innominati, come scrive don Elia, di "traghettarci nel surrogato di una pseudo-chiesa secolarizzata i cui dirigenti, anche ai più alti livelli, a una certa età vanno in pensione, così che li si possa sostituire facilmente quando non servano più a determinati scopi?". Sarebbe una variazione sul tema che produce altra amarezza...
Francesco stesso starebbe diventando "scomodo" per i suoi elettori?
E Benedetto XVI sarebbe un prigioniero-protetto e vivrebbe dove può star tranquillo?
Che guazzabuglio!
Resto della mia idea, già espressa: Benedetto XVI sarà stato un modernista da giovane, ma non lo è più da un pezzo, avendo compreso (non per niente tutti lo riconosciamo più intelligente della media) le derive moderniste, pur con le migliori intenzioni.
Chi non vede il cambiamento dei cuori forse non crede ai miracoli...
Chi non perdona nulla del passato, non sa perdonarsi nel presente.
In realtà il cristianesimo è l'espressione storica di Dio che trasforma ciò che è malato, sanandolo. E' contemplazione di un mistero di amore, in cui l'offerta di misericordia non annulla niente della giustizia, essendo entrambe totalmente Verità.
Benedetto XVI è anche un mistico, vissuto fianco fianco al mistico Giovanni Paolo II.
I mistici parlano con Dio, non con i giornalisti...
Sanno ciò che noi non sappiamo. E scelgono. L'abbandono in Dio è umiltà, non potere.
Di certo il Signore Gesù non resterà inerte vedendo lo scempio della Sua Sposa.
Di questo dovrebbe preoccuparsi chi mistico non è e non mostra nemmeno dispiacere.
RispondiElimina@ Si e' sempre costretti alle ipotesi e a discorrere sulle intenzioni - Concentriamoci sui fatti.
La pur penetrante analisi di Don Elia e' per forza di cose costretta a fare ipotesi su quali fossero le vere intenzioni di Benedetto XVI quando si e' dimesso e su quale sia la sua situazione ora. Anche l'analisi sulla (possibile)lotta di potere dietro le quinte e' per forza di cosa meramente ipotetica. Ed e'sicuro egli che Ratzinger sia stato e sia "un teologo rigoroso"?
I dati di fatto di cui disponiamo sono pochi ma abbastanza eloquenti, a mio avviso.
1. Il gesuita Bergoglio sta sviluppando con celerita' il programma gesuitesco (potremmo dire da Rahner a Martini) di adeguamento-dissoluzione della Chiesa nel mondo, mediante la creazione di una nuova Chiesa Ecumenica di tutta l'umanita' e di tutte le religioni e la concomitante dissoluzine etnica ed etica dei popoli, in particolare di quelli un tempo cattolici (sincretismo religioso, culturale, razziale, amoralismo e immoralismo - travestiti da "misericordia" - al posto della morale cristiana).
2. Dall'interno della Chiesa, cioe' della Gerarchia, un'opposizione a questo disegno (del quale il Vaticano II e' stato tappa fondamentale) che sia degna di questo nome, non si vede affatto. Ci sono state recentemente, come sappiamo, alcune coraggiose prese di posizione. Ma sono rimaste poche ed isolate. Ed insufficienti nel merito, ancora ferme ad una fase preliminare. Poco male, se si sviluppasse, per loro impulso, una vasta e vigorosa presa di posizione di teologi (soprattutto) e di intellettuali cattolici. C'e' un qualche fermento ma di un'azione vigorosa non si vede per il momento traccia. O mi sbaglio?
3. Questi, a mio avviso, i dati di fatto essenziali. In questo quadro la posizione del Papa Emerito appare del tutto secondaria. Dedicare tante energie a discettare su quali siano state o siano oggi le sue intenzioni, mi sembra fortemente dispersivo. Limitiamoci a respingere fermamente le nebulose costruzioni di un nuovo e "allargato" (sic) papato buttate li' da chi gli sta vicino, forse a titolo personale, e concentriamoci invece sulla difficile battaglia contro gli errori e le vere e proprie eresie (vedi Dichiarazione Congiunta con i luterani, approvata a suo tempo anche dall'Emerito, e abominio del viaggio a Lund) penetrati nella dottrina e nella pastorale attuali. Parvus
Traggo dall'articolo di Padre Elia: "Pretendere però che Benedetto XVI, con la sua rinuncia, abbia realmente inteso trasformare il ministero papale in modo durevole e profondo è tutto da dimostrare. Non è sufficiente che ad affermarlo sia un suo stretto collaboratore (peraltro perfettamente inserito nel nuovo regime), perché non c’è modo di verificare se quanto da lui asserito corrisponde veramente al pensiero del Papa dimissionario, che in proposito non ha lasciato trapelare un bel nulla, se non per ribadire la validità delle sue dimissioni. Se poi ci si aggrappa a due o tre parole…"Questo per ribadire che non è il momento di attribuire chissà quali colpe al Papa Benedetto XVI come purtroppo, in troppi post di questo blog si lascia trasparire. Il Papa Benedetto XVI è vittima di un sopruso dei nemici di Cristo all'interno della Chiesa; tutto il resto che và a rinvangare "bachi dottrinali" e quant'altro non fanno altro che fare il "gioco" di tali nemici.
RispondiEliminaIL PRIMATO NAZIONALE
RispondiElimina

La testimone dell’omicidio di Fermo: “Minacciata e insultata, la mia vita è un inferno”
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Cronaca, SinistraBy Davide Di Stefanoluglio 8th, 20162 Comments

Fermo, 8 lug – “Mi hanno eliminato il profilo Facebook, non c’è più niente, hanno cancellato i miei amici, tutte le mie foto, i miei ricordi. Basta, lasciatemi in pace”. Pisana Bachetti, la donna che ha ribaltato la versione di comodo dell’omicidio di Fermo, raccontando l’aggressione subita da Amedeo Mancini prima di sferrare il fatidico pugno, ora sta pagando cara la sua testimonianza. Intervistata dal quotidiano locale Cronache Fermane, la testimone ha raccontato di come la sua vita “sia diventata un inferno. Appena due minuti fa ho ricevuto l’ultimo messaggio. Mi davano della nazista. Ed è solo uno dei tanti che mi stanno arrivando. L’elenco è lungo: xenofoba, e tanto altro ancora. Sto passando un incubo“. Una persecuzione che la donna non riesce a spiegarsi: “Questo solo per aver fatto quello che ogni cittadino nella mia situazione avrebbe dovuto fare”.
La “colpa” della donna è quella di aver fornito una versione dei fatti più vicina alla realtà, quella di un litigio finito in tragedia. Una colpa grave in un mondo dove media, politica e pubblica opinione avevano già deciso secondo schemi preconfezionati e politicamente corretti, chi fosse la vittima e chi il carnefice, in linea con l’ideologia dell’accoglienza e dell’obbligatoria condanna alla xenofobia. Pisana Bachetti è esasperata, le pressioni che sta subendo le fanno maledire il giorno in cui si è trovata sul luogo del delitto e la conseguente scelta di raccontare quello che aveva visto: “Ho fatto solo il mio dovere da cittadina ed ora mi trovo all’inferno. Non voglio più essere disturbata, basta, lasciatemi in pace, non voglio dire più niente né parlare con nessuno. Sono stata sbattuta in prima pagina quasi prima del nome dell’assassino. Ricevo chiamate da tutta Italia“.
Tra i media che non hanno preso minimamente in considerazione la versione della testimone oculare dei fatti, la prima ad aver chiamato la polizia, la propaganda che si è generata intorno all’uccisione di Emmanuel Chidi Namdi e la censura che in Senato ha dovuto subire Giovanardi, lo scenario da caccia alle streghe è abbastanza completo. A rendere il tutto ancora più orwelliano c’è poi l’elemento della cancellazione del profilo Facebook della donna, avvenuto subito dopo la pubblicazione della sua testimonianza. “Mi hanno eliminato il profilo Facebook, non c’è più niente, hanno cancellato i miei amici, tutte le mie foto, tutti i miei ricordi. Basta, lasciatemi in pace”.
@Parvus
RispondiEliminaNo, non dobbiamo concentrarci sugli errori di documenti magisteriali anteriori a Bergoglio, dobbiamo concentrarci sulle nefandezze di Bergoglio, perchè rispetto ai succitati errori sono incomparabilmente più gravi e, ripeto, mettersi ora a discettare su errori dottrinali precedenti fà il "gioco" dei nemici di Cristo che ora "comandano" nella Chiesa in quanto così facendo si mettono sullo stesso piano due "campi" completamente avversi: quello facente "capo" alla vera Chiesa di Cristo di cui è Pontefice Benedetto XVI ed il "campo" avverso di Bergoglio.
Al Papa sul monte.
RispondiElimina"Un sacerdote d'Alessandria andò (in incognito) nel deserto presso l'arcivescovo divenuto monaco, che viveva nell'"hesychìa", e gli disse:"Abba, voglio diventare monaco qui,ma ho moglie e figli". Ed egli rispose:"Invece di santificarti, vorresti tu peccare, figlio mio?". Il sacerdote disse:"Tu dunque insegni agli altri ma non insegni a te stesso; tu hai lasciato vedova la tua sposa, la santa Chiesa, e orfani i tuoi figli spirituali, e mi parli in questo modo! La parola del Signore si è compiuta a tuo proposito: hai una trave nell'occhio e cerchi di togliere il fuscello dal mio".
Arm.,II 141 (117) A
"Una monaca disse: "Molti di quelli che erano sulla montagna sono periti perchè le loro azioni erano quelle del mondo. Meglio vivere con altri e condurre in spirito vita solitaria che essere soli e vivere con il cuore tra la folla".
Sincletica,1 (S.,34)
Irina da: Detti e Fatti dei Padri del Deserto, Rusconi 1999, pp.152-153, p.156.
@Anonimo 11:24
RispondiEliminache insiste con molti interventi del genere, che fanno il paio con altrettanto numerosi altri analoghi che non pubblico.
La situazione di oggi, fortemente e velociter degenerata non nasce come un fungo.
Dunque che mi rappresentano questi distinguo nei quali non si vuole vedere l'origine di un male ormai conclamato nelle sue manifestazioni più avanzate?
E chi è che stabilisce (sono moltissimi gli interventi ostinati che non pubblico, ma questo è un campione al quale rispondo per tutti) che Benedetto XVI è ancora papa e Bergoglio no?
Certo anche queste posizioni "estreme" sono un aspetto della confusione terribile nella quale siamo immersi. Ma continuiamo a tenere il fronte con equilibrio e fiducia nel Signore e nella Sua Chiesa che sembra ridotta al lumicino, ma è viva e nessuno potrà mai distruggerla e risorgerà.
Al Papa in pianura.
RispondiEliminaDisse un anziano: "Senza la sorveglianza delle labbra è impossibile progredire anche in una sola virtù; poichè la prima delle virtù è la sorveglianza delle labbra".
M.96
Un anziano diceva: "Il silenzio è pieno di ogni vita, ma la morte è nascosta nei copiosi discorsi".
Bu.,II, 459
L'abate Isaia disse: "Ama tacere piuttosto che parlare, poichè il silenzio tesaurizza, ma il parlare disperde".
Arm., I, 583 (66) B
Irina da: Detti e Fatti dei Padri del Deserto, Rusconi 1999, pp.51-52.
E se fosse stato tutto predisposto? Intendo l'elezione di un papa che si facesse amare dalla Tradizione, che desse l'idea di riportare la Chiesa nel solco giusto... l'ultimo papa della Chiesa Cattolica. .. e predisposto che dovesse dimettersi per poter giustificare da vivo, l'introduzione del papa che avrebbe traghettato la cattolicita' definitivamente nel nuovo corso, nella nuova fede, non più cattolica ma sincretista e mondialista... l'ultimo papa "cattolico" doveva essere vivo per appoggiare il primo papa "massonico", (ed è inutile illudersi: ratzinger appoggia bergoglio, lo ha dimostrato il 28 giugno.). Sì la Chiesa in mano ai nemici già da molti anni, e la previa elezione di ratzinger e poi le sue dimissioni, tutto facente patre del piano di smantellamento della vera fede cattolica.... e ratzinger complice nel suo ruolo di papa "tradizionalista, dogmatoco... un po' antipatico...,
RispondiEliminaTerribili sospetti, sentirsi come il topo tra le zampe del gatto che gioca un po' con lui prima di sbranarselo.
Vorrei fossero solo fantasie complottiste, ma sembra ormai che la realtà superi la fantasia....
Non volendo commentare i "miracoli" che vede solo Tralcio, mi limito a segnalare un ottimo articolo di don Criscimanno:
RispondiEliminahttp://www.corsiadeiservi.it/it/default1.asp?page_id=1434
Quando si stila un certificato di morte, bisogna indicare la causa immediata (arresto cardiocircolatorio), la causa remota (cancro al fegato, per es,) ed il tempo della sua diagnosi, e le sue complicanze esitate nel decesso (per es. tossinfezione ematica o setticemia) e da quando sono comparse. Fermarsi alla causa immediata significherebbe che tutti moriamo di arresto cardiocircolatorio, il che farebbe pensare che non esistano altre patologie. Risalire solo alla complicanze, ancora, oscura il quadro nosologico ed epidemiologico, solo registrando la causa prima (per es il cancro al fegato), possiamo sapere quanti muoiono di quella patologia, in quanto tempo, con quali eventuali complicanze, ecc.ecc. Stilare correttamente un certificato di morte è altrettanto importante che compilare ben al cartella clinica. Non servirà al deceduto, am a tutti gli altri che potrebbero calarsi della stessa patologia. Serve a far progredire al scienza medica.
RispondiEliminaPerché scrivo ciò ? Perché trovo ormai abbastanza stucchevole volersi fermare solo a Bergoglio (causa ultima della nostra sofferenza di credenti), senza risalire al primus movens di tutto, cioè al CVII e a chi vi prese parte, chi lo convocò infischiandosene dei consigli di prudenza, chi lo snaturò, chi lo applicò bene o male, da allora ad oggi, senza voler sentire neanche uno straccio di critica.
E tutto questo, in realtà, come anche la vicenda Schönborn-AL dimostra, NON per un sincero amore della Chiesa, seppur mal indirizzato. NO: MA per rivalersi, per vendicarsi di torti subiti, di prevaricazioni sofferte, di mancati avanzamenti di carriera, di cattedre universitarie rifiutate, ecc.ecc. Fu, diamocelo chiaramente una volta per tutte, la vendetta di tutti quelli che erano stati colpiti dal Sillabo, di tutti quelli che avevano visto i loro amati professori modernisti venir puniti, scomunicati, scacciati. La vendetta di uomini piccoli di fronte ai giganti come i tre papi Pii. E siccome anche allora, seppur meno, l ' "amore" per alcuni professori da parte di alcuni allievi era forse più simile all' eros (Platone, il Simposio) che all' agape, la vendetta fu più sottile, ma più tremenda. E si sa che è un piatto che si mangia freddo.
Da allora va avanti così: non adoperiamoci per far conoscere la Dottrina a quanti più uomini possibili, convertendoli, a cominciare dagli Europei ormai secolarizzati, non adoperiamoci per evitare matrimoni falliti, divorzi, gravidanze premature in adolescenti, contraccettivi e aborto, convivenze in aumento..., ma modifichiamo la Dottrina -così difficile da imparare per noi minicervellini post 1930, soprattutto se in Latino, così ostico per i non neolatini -così da vendicare l'onore tradito di parenti varii . Parliamo di pauperismo in un' epoca che, nonostante la crisi economica, vede i PIL dei paesi del Terzo Mondo crescere a due cifre ed una bomba demografica in preparazione in Africa, per riportare in auge la condannata TdL, in seguito a quale condanna parte della nostra carriera è saltata...Potrei andare avanti, ma credo abbiate capito dove voglio parare.
Ma anche alla chiesa gerarchica succederà qual che sempre succede all'ideologo: la Realtà le sbatterà in faccia la Verità, perché la Realtà non può che essere Vera. Ed è la stessa di 2000, 4000, 10000 anni fa, o di 2000, 4000, 10000 anni nel futuro. Perchè la Verità è eterna, e non muta.
Cicche ne dicano un papero ed una valzerina di belle speranze.
Papero è ovviamente pampero, mannaggia autocorrettore Apple !
RispondiEliminaNon c'è più una voce dissonante?
RispondiEliminaEcco come reagisce la Gerarchia a chi non si orienta come col vento, le sagome dei polli sui tetti altoatesini:
http://www.riscossacristiana.it/don-giovanni-ferrara-sacerdote-cattolico-di-padova-diffamato-dal-mattino/
http://www.riscossacristiana.it/perche-il-mattino-di-padova-continua-a-scrivere-bugie-su-don-giovanni-ferrara-di-paolo-deotto/
@mic
RispondiEliminaPerchè lei ha mai sentito, quant'anche fosse un Pontefice Post-Conciliare, dire le autentiche bestemmie che Bergoglio proferisce? possibile che non vediate la infinita abissale differenza tra Bergoglio ed i Pontefici Postconciliari? E' mai possibile che voi vediate una continuità tra gli errori postconciliari e le bestemmie che Bergoglio proferisce? Mi dica dove ha mai sentito che le convivenze posseggono la Grazia similmente al Matrimonio; mi dica dove ha visto un Pontefice non inginocchiarsi mai di fronte al Santissimo Sacramento, mi dica dove e quando un Pontefice abbia attaccato da vero nemico di Cristo la Santisssima Eucarestia attraverso le bestemmie della comunione ai divorziati risposati, la intercomunione tra Luterani e Cattolici; questi pochi esempi che le ho dato non rappresentano una continuità ma una netta riprovazione della Dottrina Cattolica, cosa che nessun Pontefice si era mai permesso di fare. Mi dica quando un Pontefice si era permesso di attaccare così violentemente il Sacramento del Matrimonio e della Penitenza. Come vede la differenza è estrema perchè qui ci troviamo di fronte ad un personaggio che fà tutto in odio a Cristo ed alla Sua Chiesa. Lei non potrà mai dimostrare che i Papi Posticonciliari, seppur in presenza di "bachi dottrinali", abbiano operato in odio a Cristo ed alla Sua Chiesa ma in Bergoglio questo è palese ed è questo che non la giustifica nel dire "chi dice che BXVI è Pontefice e Bergoglio no" perchè è indice di un suo grave problema spirituale di assoluta mancanza di discernimento di cui si metta a pregare lo Spirito Santo per chiedere questo dono perchè è inconcepibile che dopo tutte le prove che le sono stare date lei se ne esca ancora con questa incredibile affermazione.
Insomma, Anonimo
RispondiEliminaAbbiamo detto e ripetuto che Bergoglio è un UNICUM e non ci siamo astenuti dal denunciarne gli exploits!!!
Ma non serve a niente tutta la sua insistenza sui distinguo, quando abbiamo ben e ponderato le differenze e in più di un intervento qua su è stata ampiamente motivata la nostra consapevolezza delle molte cause e responsabilità prossime e remote, più o meno grandi, più o meno consapevoli...
Non creda / crediate (mi riferisco anche ad altri) di prenderci per estenuazione, perché non pubblicherò altri interventi suoi o similari.
Forza Papa Francesco, continua nella tua opera di pulizia! I tuoi nemici sono alla disperazione!
RispondiEliminaAnonimo 14:09
RispondiEliminaPotrebbe anche essere un troll, ma non mancano interventi provocatori dei modernisti. Per cui anche qui rispondo ad uno per tutti.
1. Bergoglio non fa pulizia, ma come minimo confusione, quando non dissoluzione. Non lo diciamo noi, ma il Magistero perenne dei suoi predecessori e 2000 anni di cristianità.
2. Qui non ci sono 'nemici' del papa, compreso Bergoglio. Ci sono credenti responsabili che, fondati sul Magistero perenne, ne rettificano le proposizioni erronee dissonanti e/o rivoluzionarie.
3. Non esiste 'disperazione' per chi è nel Signore e nella Sua Chiesa e tiene il fronte con la sofferenza offerta ma anche con la serenità evidente che nascono dalla Fiducia e dalla Speranza cristiane, che non sono né superficiale ottimismo né incauta acquiescenza...
RispondiElimina@ "Seppur in presenza di bachi dottrinali", sarebbero stati due defensores fidei?
Su alcune cose certamente, ma su altre, e non di poco conto, niente affatto.
GPII ha immesso nelle sue encicliche l'idea (assurda) che con l'Incarnazione Cristo si e' unito ad ogni uomo (GS 22.2). Aveva una venerazione per il Concilio Vaticano II, che considerava (pare) opera di diretta ispirazione dello Spirito Santo; riteneva avesse ispirato le novita' per lui piu' importanti (l'ecumenismo e la liberta' di coscienza), nonostante la loro evidente antitesi a tutta la Tradizione della Chiesa. Ha contribuito a diffondere l'errore della sostanziale uguaglianza delle tre grandi religioni monoteistiche per via della (supposta) comune discendenza da Abramo, un errore gravissimo.
Benedetto XVI l'ha seguito a ruota, anche se con qualche distinguo e una maggior sobrieta' di facciata. L'impostazione generale non e' mutata. Vi si sono aggiunte inaccettabili concessioni teologiche al giudaismo. La Dichiarazione Congiunta con i Luterani l'hanno approvata questi due Papi, non e' farina del sacco di Bergoglio. Lui vuol andare a Lund a mietere il raccolto finale della svendita del cattolicesimo al protestantesimo, iniziatasi con il Vaticano II e continuata senza interruzione sino ad oggi. L'elenco dei "bachi" si potrebbe allungare.
Bergoglio si e' spinto ben oltre i suoi predecessori ma e' solo la metastasi finale di un processo cancerogeno che nella Chiesa dura da 50 anni e passa. Contrapporgli quali difensori della fede i suoi predecessori conciliari (e si tace per pudore su Roncalli e Montini) e' cosa priva di senso. Parvus
Il discorso centrato e realista di Parvus coincide con quanto si è qui sempre analizzato e discusso. Ma non c'è peggior sordo di chi non vuol sentire.
RispondiElimina
RispondiElimina"L'insostenibile tesi del cardinale Schönborn"
di Stefano Fontana
http://www.lanuovabq.it/it/articoli-linsostenibile-tesi-del-cardinale-schnborn-16716.htm
E
RispondiElimina"Un papa che divide? Un papa è criticabile?"
http://www.libertaepersona.org/wordpress/2016/07/un-papa-che-divide-un-papa-e-criticabile/
Mic intervento encomiabile sia in14.02 che 14.21
RispondiElimina, Concordo con Parvus totalmente , e mi pare assurda l'ipotesi , delineata mi pare (ma potrei non aver capito bene , mi stupisce infatti questa ipotesi da parte di don Elia ) di Ratzinger sostanzialmente "prigioniero ". Ma come potrebbe un quasi novantenne aver paura di un mandato di cattura internazionale ? Semmai , una persona che molti si ostinano a ritenere "mistica " (quindi progredita in virtù , gratificata di particolari doni celesti )gioirebbe di un simile evento , capirebbe che farebbe gettare la maschera ai lupi . Ma , anche prescindendo dalla "mistica " , quale Papa mediamente buono , nell'imminenza del Giudizio , si assumerebbe la responsabilità di tale colòssale inganno , che si consuma coll'apparire sorridente , elogiante , deferente , davanti al tiranno , col suo dichiare la piena sintonia del suddetto , la "provvidenzialità "del falso concetto di misericordia ? E se anche l'invenzione del papato emerito non è sua , ma gli è stata imposta , (con la complicità del fedelissimo - ora rivelatosi traditore - arcivescovo segretaruo )cosa gli costrebbe una plateale smentita , davanti alle telecamere ? Scandalo , scisma ? Ma non sarebbe finalmente una chiarificazione , che porterebbe al ritorno di innumerevoli anime alla Chiesa ? Ma Gesù Cristo Ha mai mentito o giustificato la menzogna "a fin di bene "?
RispondiEliminaGrazie Luisa,
RispondiEliminabegli articoli, un passo del secondo mi ha colpito, ma vi chiedo un aiuto.
Risposta testuale di Bergoglio alla domanda su cosa pensa dei cardinali "ultraconservatori":
«Fanno il loro lavoro e io faccio il mio. Voglio una Chiesa aperta, comprensiva, che accompagni le famiglie ferite. Loro dicono di no a tutto. Io continuo il mio cammino senza guardare di lato. Non taglio teste. Non mi è mai piaciuto farlo. Glielo ripeto: rifiuto il conflitto. I chiodi si tolgono facendo pressione verso l’alto. O LI SI METTE DA PARTE, DI LATO, QUANDO ARRIVA L'ETA' DELLA PENSIONE».
Scusatemi ma non capisco, che intende dire?
Quali sarebbero i chiodi?
Se sono i cardinali 'ultraconservatori' che dicono no a tutto, allora metterli da parte all'età della pensione non è un taglia loro la testa?
(A meno che non intendeva dire di non essere un tagliarle maomettano)
E Ratzinger era dunque un chiodo?
O i chiodi sono problemi spinosi?
Alleluja , Murmex !
RispondiEliminaL'analisi del signor Parvus non fa una grinza, rimette ogni cosa al suo posto, cosa necessaria dopo le affermazioni di Anonimo 13:49, giustamente redarguito dalla dottoressa Guarini. Si ritorna sempre al solito punto: la necessità di cancellare con un colpo di spugna il nefasto CV II (mi spiace che Mic non la pensi così, ma pazienza, non si può concordare su tutto). Anche le considerazioni di Murmex, e lasciano senza risposta grossi interrogativi sull'azione di papa Ratzinger , il cui comportamento, dal 28 febbraio 2013, è senza dubbio sconcertante, sembra un complice del VdR, anzi sembra che abbiano deciso di comune accordo la "staffetta"; e anche qui mi dispiace molto per la cara Luisa, così tanto affezionata a Papa Benedetto, ma come non vederne la continuità con Roncalli e Montini ? non serve nessuna ermeneutica a tal fine, mentre anche la migliore di questo mondo non riuscirà mai a convincerni della continuità dottrinale e spirituale del CV II rispetto ai 20 concili precedenti, al magistero dei papi preconciliari, all'esempio dei santi e dei martiri di 1958 anni di Chiesa Cattolica. Pace e bene, miei cari fratelli e sorelle in corde Jesus et Marie
RispondiEliminaIn Corde Jesu et Mariae
RispondiEliminaIl miracolo che non si vuol vedere è il procedere dell'opera di Dio malgrado i limiti degli uomini, compresi coloro che hanno dedicato la loro vita al Signore!
RispondiEliminaIl Concilio Vaticano II è diventato un super-dogma ingombrante e arrogante, propalato come tale da chi ne ha fatto un'ideologia, fino a smarrire in alcune attenzioni (il dialogo, l'ecumenismo, la misericordia) l'irriducibilità agli schemi umani dell'Incarnazione del Verbo e della Redenzione.
Tuttavia negli ultimi sessant'anni la santità non è mancata.
Come non si può certo pensare che non vi fosse stata prima, mista a non pochi bachi.
Il Concilio ha raccolto quel che già c'era prima, non l'ha "inventato" ex novo.
Basta pensare agli intrallazzi in fase preparatoria del CVII per immaginare non pochi Cardinali chiacchierati e con appartenenze e simpatie che non sono esclusivi degli ultimissimi decenni.
Il miracolo di vite sante e martiri non ha mai abbandonato la Chiesa, pre e post CVII.
In più ci sono le figure di mistici vissuti a cavallo di questo periodo storico: Bruno Cornacchiola, Suor Lucia, Natuzza Evolo, Marthe Robin, San Pio da Pietrelcina... Talora osteggiati dalla Chiesa (anche quella pre-conciliare), in alcuni casi beatificati e santificati (dopo), hanno mostrato come Dio ci sa parlare al di sopra e al di fuori delle dispute dottrinali e teologiche.
Il disastro attuale di pastori così impregnati di odor di pecora da non profumare più di Cristo (e la Dominus Iesus brilla come un faro per i naviganti più o meno in difficoltà con la rotta), non ha impedito che sopravvivesse una spiritualità inossidabile alla psicologia, consegnandoci l'esperienza vivace di un cristianesimo che non si fida degli uomini (nemmeno quelli pre-conciliari), ma soltanto di Dio.
Ogni uomo (e specialmente i pontefici post-conciliari) è tentato dal compromesso e a volte costretto al compromesso: le dichiarazioni congiunte, le aperture, i dialoghi, i sinodi, le assemblee e i consigli pastorali parrocchiali, scimmiottano il parlamentarismo e inseguono l'utopia dell'umanità capace di pervenire a un punto di incontro pacifico e condiviso...
Invece l'umanità, nel mondo, è soggetta al Principe del mondo, che è falsario e omicida fin dal principio. Smascherato e vinto dal Verbo incarnato, destinato a vedersi schiacciato il capo, come serpe malefica (alla faccia degli animalisti) da Colei che il Signore ha incaricato di farlo.
Il miracolo avviene proprio perchè questo stato di cose viene ribaltato dall'intervento di Dio, che trasforma la nostra natura segnata e ci può divinizzare, SE ci lasciamo trasformare.
E ci sono segni potenti. Anche in vecchietti insospettabili, trasformati dall'incontro con il Signore.
Il punto focale non è di aver ragione o torto, o di averla sempre pensata "giusta" o di aver avuto un'idea e poi di averla cambiata: il focus è la Verità. E' l'abbandono di ogni nostra pretesa per accettare la Verità di Dio, rivelata in Cristo. Pre e post concilio. Più ai mistici che ai soloni, presi singolarmente o anche raggruppati fino a diventare un partito (per la tangente...).
RispondiElimina@ Interpretazione delle dichiarazioni di Papa Bergoglio
1. Sui cardinali "ultraconservatori". Interpreto cosi': non li affronto di petto, magari sanzionandone (pubblicamente) gli atteggiamenti, punendoli in qualche modo, mi limito ad aspettare che vadano in pensione. Nel frattempo tiro dritto per la mia strada, nonostante le loro critiche. Da cio' si deduce che devono esserci state delle critiche interne (rimaste cioe' nelle segrete stanze) abbastanza forti ai suoi recenti documenti, da parte di qualche importante cardinale di Curia. Pero' senza alcun effetto, a quanto sembra: il Papa e' deciso a procedere, senza voler sentir ragioni, come un vero e proprio carro armato, per cosi' dire. Certo, l'espressione "loro fanno il loro lavoro, io il mio", appare abbastanza singolare (se proprio cosi' si e' espresso). Come se "il lavoro" del Papa e quello dei cardinali suoi collaboratori nel governo della S. Chiesa si potesse concepire in modo antagonistico, quasi si trattasse di due controparti in un conflitto sindacale!
2. La cosa ancora piu' sconcertante e' costituita dalla frase, diventata quasi una slogan: "Voglio una Chiesa aperta, comprensiva, che accompagni le famiglie ferite". Perche', in passato la Chiesa non soccorreva con i suoi mezzi spirituali "le famiglie ferite"? Il fatto e' che, ormai lo sappiamo, le "famiglie ferite" per Bergoglio sono quelle costituite da coloro che hanno deliberatamente violato il matrimonio cattolico, divorziando e risposandosi o vivendo in una situazione di mera famiglia di fatto, detta oggi anche "unione civile". Tutti costoro (che si sentirebbero esistenzialmente "feriti" dalla loro colpevole situazione irregolare) sono stati sempre intesi, conformemente alla lettera dei Vangeli, come peccatori bisognosi di pentimento e di conversione; pentimento che imponeva in primis la rinuncia ai rapporti carnali, diventati adulterio e concubinaggio permanenti. Una rinuncia gravosa e difficile, ma possibile con l'abbandono fiducioso alla Grazia di Nostro Signore, che aiuta infallibilmente a sostenere "il giogo" della norma dell'indissolubilita' da Lui stesso imposta, perche' ci aiuta sempre in ogni nostra "opera" intesa ad obbedire a cio' che Lui ci ha insegnato.
Invece, ci troviamo di fronte ad uno straordinario capovolgimento: "l'apertura" alle "famiglie ferite", consiste nel "comprensivo accompagnare" la loro condizione, accettando che si mantengano in essa, cioe' che continuino a vivere in peccato mortale e con la comprensione della Gerarchia, spinta sino alla possibilita' di amministrar loro la Comunione, se del caso! In tal modo, il Papa, non si rende conto di legittimare oggettivamente una situazione di peccato invece di cercare di sanarla; non si rende conto di permettere di fatto la violazione della legge che Cristo stesso e gli Apostoli hanno stabilito per il vero matrimonio. Una deviazione dottrinale e pastorale indubbiamente inaudita, di fronte alla quale i fedeli non possono tacere. PARVUS
L'obbiettivo che il Principe di questo mondo "bombarda" testardamente è il Verbo Incarnato.
RispondiEliminaE' vero che Satana ha già perso, ma in questo mondo signoreggia tanto quanto abbonda il peccato.
Chiunque osservi la realtà, incluso se stesso, sa che in quest'epoca il peccato è virale.
Dunque la Redenzione, già attuata ma non ancora definitiva, è l'obbiettivo del Nemico.
A parte le armi di distruzione di massa "solite" (menzogna, omicidio, superbia, invidia...) per condurre le anime a scegliere la volontà luciferina invece di quella del Padre Nostro, in questo ultimo disperato (è l'aggettivo che meglio descrive l'infelice) assalto, Satana sta indebolendo gli antidoti che la vita di fede ha sempre utilizzato, specialmente i sacramenti e la sana dottrina.
Per giungere a poter operare "indisturbato" dentro la Chiesa, Satana ha utilizzato al massimo della propria intelligenza angelica tutti i trucchi del mestiere.
Oggi chi difenda la dottrina è "arretrato", "rigido", "insensibile alle ferite dell'uomo", perciò è silenziato persino il semplice dissenso dalle "riforme" e le "novità" attribuite allo "spirito" di chi è finalmente al passo con i tempi...
Non solo: chi si attardasse non è più solo un "voltato all'indietro" e un "nostalgico", ma è penalmente perseguibile dallo Stato, dato che le leggi umane impongono il contrario della Parola di Dio e se ci si mette "contro", non si è più dei credenti, ma degli "integralisti", quindi personaggi pericolosi, anche perchè automaticamente "anti" questo o quello e pure "fobo".
L'obbiettivo pertanto è Cristo nella Sua Verità.
Unico redentore? No: ci si salva in tanti modi.
Necessario per affrancarci dal peccato originale? No: il peccato originale è un mito
Necessario per evitare la dannazione eterna? No: non c'è dannazione eterna.
Via, verità e vita? No: la verità è "diffusa", interpretabile... però le opere sono inutili, basta la buona intenzione, anche se poi contraddetta dai fatti, perchè la buona fede giustifica tutto.
Giudice giusto? No: un misericordiosissimo misericordiante che tutto tollera con misericordia.
Presente nel Santissimo Sacramento? No: il sacramento è solo un simbolo.
Adorato nel Suo Santo Sacrificio della Messa? No: la messa è una cena...
Figlio di Maria per opera dello Spirito Santo? No: Maria non era vergine...
Ecco perchè alla serpe verrà schiacciato il capo: troppo velenosa.
Mi consola che anche i più animalisti-integralisti d'estate ammazzano le zanzare...
RR 09/07/12.55 il papero pampero è da podio, come l'intervento.......ne sentiremo delle belle di qui a maggio 2017.....
RispondiEliminanella domanda e nella risposta di begoglio non si parla di cardinali ultraconservatori, ma semplicemente di ultraconservatori.Che stia parlando di cardinali è una congettura, derivante dal fatto che dice "loro fanno il loro lavoro io il mio" e " aspetto che vadano in pensione"Nel caso di Burke non ha aspettato che andasse in pensione, per cui magari non parlava di cardinali.
RispondiEliminaAntonino
E anche alcuni vescov i non aspetta che vadano in pensione , es Mons Livieres e Mons Oliveri . Fra l'altro per quest'ultimo la "pensione " sarebbe stata molto vicina ,cosa costava aspettare ? Un passo falso ? O il tempo stringe ?
RispondiEliminahttp://www.noisiamochiesa.org/papa-francesco-parla-della-situazione-argentina-in-una-intervista-alla-nacion/ dicono di riportare fedelmente l'articolo... è molto chiaro il gioco
RispondiEliminaQualche anno fa d'estate uscì fuori dall'UK la voce se si sarebbe potuto pensare a dimissioni e/o abdicazione della regina causa debilitazione senile. La voce molto presto si spense. E non se ne parlò mai più. In questi giorni mi è tornato in mente l'episodio per i motivi che tutti conosciamo. Ricordo che in una intervista Mario Draghi disse che "loro" avrebbero fatto di tutto per l'Europa perchè tutto di loro stessi vi avevano impegnato.Se non ricordo male regnante BXVI il Vaticano adottò l'euro come moneta dello Stato appunto.La conferma fu quando al supermercato nel resto ebbi una moneta di 50 centesimi Città del Vaticano, 2011. Fu proprio in questo giro di anni che un milione di euri vaticani fu posizionato Oltralpe, di questo parlarono i giornali.E i bancomat in Vaticano smisero di funzionare.Questa è una piccola rassegna disordinata di ricordi.Ma ora non voglio tirarla per le lunghe, però voglio segnalare che la Chiesa oltre ad essere stata occupata dalla Massoneria, si è trovata assediata dalla decadenza del mondo e dalle sue ideologie.Non solo ultimamente,credo, si sia trovata davanti ad un "aut aut", o con noi o contro di noi, che la globalizzazione, esplicitamente o implicitamente, le ha posto. La Chiesa si è accodata.D'altra parte non è un caso quando parliamo del Braccio di Costantino e del Braccio di Carlo Magno sappiamo che nei fatti a quelle braccia la Chiesa si appoggiò. Tutte le manfrine di cui stiamo discutendo girano, a parere mio, intorno a questo nocciolo. Ora siccome tutti noi siamo, volenti o nolenti,sulla stessa barca, converrà lasciare da parte la pasticceria e concentrarci sul pane.Il grande orrore, a parer mio, non è il piano "universale" ma il condurlo in porto attraverso la corruzione e l'illegalità legalizzate.I corrotti infatti sono per definizione depotenziati e manovrabili. Non c'è valore di euro o yuan o dollaro che tenga, nè si può dare all'essere umano come giochino il sesso così che non disturba dalla culla alla tomba. Tenendosi "loro", per loro stessi, il potere. Quindi la domanda finale per noi è questa:entriamo come missionari e martiri o ce ne stiamo nella nostra cella a combattere i demoni?
RispondiEliminaSec.me, si riferisce a cardinali, vescovi, preti in genere, religiosi varii, teologi, eticisti, scrittori cattolici, fedeli...tutti quelli che non si piegano al suo regime, che più passa il tempo e più assomiglia l'ultima parte dello stalinismo, più che al peronismo.
RispondiEliminaGrazie dei chiarimenti, a molti aspetti non avevo pensato, ma la diversità di risposte conferma la sconcertante ambiguità di Bergoglio persino quando parla in modo brutale del suo "lavoro", ricordando in definitiva il detto cinese 'aspetta sul ciglio del fiume il cadavere del tuo nemico' (più o meno).
RispondiEliminaBrutalità coerente con la pragmaticita' estrema, prevalenza della prassi.
Oggi ha detto che il nostro prossimo da amare come noi stessi, come Cristo comanda, è anche l'immigrato e che Dio ci renderà conto del fatto che era Lui tra loro.
Sicuramente è così, giusto ricordarlo, non credo che sia discutibile evangelicamente parlando.
Ha poi aggiunto "nel suo stile" (tg3) che se non si fa così facciamo come la canzone "parole, parole, parole", mentre bisogna agire, fare, fare.
Anche questo e' giusto e non discutibile, lo ha detto per primo San Paolo (ed è ribadito da santi e dottrina) che la fede senza opere di carità è vuota.
Allora mi sono chiesto, perché mi irrita? Sto diventando intollerante?
Mi sono risposto che e' l'uso del Vangelo come un bastone che mi irrita e l'allusione continua, più o meno chiara, ai tradizionalisti nella Chiesa e a coloro che sull'immigrazione la vedono divarsamente.
Trapela disprezzo, stizza e veleno nel citare quel dolcissimo, celestiale e difficilissimo Comandamento di Gesù.
E'usato per colpire, bastonare.
È lo stesso tono di comunisti e laicisti che sentivo a scuola, negli anni '70 e '80, stessa intolleranza, stizza, violenza verbaleche i suoi predecessori MAI hanno avuto contro membri della Chiesa in modo cosi sistematico e continuo nel tempo.
È un modo brutto di annunciare il Vangelo, molto brutto.
Lo stesso, identico tono e la stessa espressione di comunisti a laicisti, parla come loro. Mi sembra Farinella del Fatto quotidiano.
Nessun cattolico tradizionalista e' stato, e' e sara' contrario a opere di carita' a favore di profughi e immigrati ormai sbarcati e disperati.
Ma trattandosi di un enorme e complesso problema politico/sociale internazionale, trascende la carità dei singoli fedeli.
Quelli come me possono fare singoli o plurimi atti di carità, se capita, posso pure farlo capitare, ma il problema sociale riguarda, semmai, il voto a coloro che avranno la responsabilità della soluzione da adottare.
Specialmente quando parlava della Madonna mi trasmetteva il suo sentito , caldissimo amore per la Madre di Dio ..
RispondiEliminaMi piaceva ascoltarla attraverso Radio Maria perche' volevo sentire parlare di Lei , della Madre di Dio . Ed io penso Dottor Socci , che lei e la sua sposa , donando Caterina alla Madonna abbiate dato dimostrazione del vostro grande amore famigliare . ( Lei chiede sacrifici solo alle anime che le sono piu' care e per salvare altre anime , vuole continuamente offrire bouquet di anime alla SS.Trinita' ) . A noi appare chiaro che l' anima di Caterina fosse gia' tutta di Lei , infuocata d'amore per Lei , grazie all'esempio di mamma e papa' . Grazie Dottor Socci .
"I vostri figli non sono figli vostri... Dimorano con voi, tuttavia non vi appartengono. " Kahlil Gibran (Gibran Khalil Gibran)
https://www.youtube.com/watch?v=FTgM6nAbNYw
Ojos de cielo
Si yo miro el fondo de tus ojos tiernos
Se me borra el mundo con todo su infierno
Se me borra el mundo y descubro el cielo
Cuando me zambullo en tus ojos tiernos
Ojos de cielo, Ojos de cielo
No me abandones en pleno vuelo
Ojos de cielo, Ojos de cielo
Toda mi vida por ese sueño
Ojos de cielo, Ojos de cielo
Ojos de cielo, Ojos de cielo
Si yo me olvidara de lo verdadero
Si yo me alejara de lo más sincero
Tus ojos de cielo me lo recordaran
Si yo me alejara de lo verdadero
Ojos de cielo, Ojos de cielo
No me abandones en pleno vuelo
Ojos de cielo, Ojos de cielo
Toda mi vida por ese sueño
Ojos de cielo, Ojos de cielo
Ojos de cielo, Ojos de cielo
Si el sol que me alumbra se apagara un día
Y una noche oscura ganara mi vida
Tus ojos de cielo me iluminarían
Tus ojos sinceros, mi camino y guía
Ojos de cielo, Ojos de cielo
No me abandones en pleno vuelo
Ojos de cielo, Ojos de cielo
Toda mi vida por ese sueño
Ojos de cielo, Ojos de cielo
Ojos de cielo, Ojos de cielo
Come è stato per tutte le eresie civili nate dal Cristianesimo negli ultimi secoli anche quest'ultima eresia globalizzatrice si è appropriata della fotocopia dei precetti cristiani per usarli contro i cristiani meglio di quanto i cristiani abbiano osservato i loro autentici precetti.Vedi il tormentone dell'accoglienza. Al quale il vdR ora fa da grancassa. Evitare le famose guerre fratricide lo si ottiene NON con l'elevare l'anima dei popoli ma lo si ottiene depotenziando la loro identità fin a far loro provare vergogna di possederla; li si depotenzia economicamente dando loro una paghetta, per le grosse spese chiedano ai tutori;li si depotenzia geneticamente con tutta questa sperimentazione che ha come paravento l'aiuto a chi i figli non li può generare; li si depotenzia intellettualmente perchè addestrati dall'infanzia all'emozione e non alla riflessione. Quindi questa globalizzazione ora è un fine materialistico e non il risultato di una crescita spirituale dell'umanità. Nonostante ciò,mi par certo ormai che la chiesa(se fosse ancora la Chiesa sarebbe più credibile) ha raccolto la sfida che hanno raccolto tutte le altre religioni, in particolare le monoteiste, e tutti gli altri potentati laici.
RispondiEliminaA proposito di cardinali, pare che Pell sia stato di fatto estromesso dal governo delle finanze vaticane, secondo ennesimo Motu proprio.
RispondiEliminaMa quanti ne ha già emessi ? e rispetto al predecessore ? Qualcuno ha una statistica ?
Ritornare al Medio Evo dei Padri della Chiesa :
RispondiEliminahttp://www.tempi.it/europa-corre-pericoli-molto-piu-gravi-della-brexit-grande-intervista-a-remi-brague#.V4NERpOLR3k
«...e dei bambini bisogna prendersene cura, non basta farli?».
RispondiEliminaMa va?
Che cos'è una nuova illuminazione del cattolico sulla via non di Damasco ma su quella più concreta della vita reale?
Vai a vedere che non è poi così sbagliato sapersi regolare e usare magari la contraccezione per evitare di mettere al mondo una caterva di figli, sapendo bene in alcuni casi di non riuscire poi a garantir loro nemmeno un pezzo di pane?
L’ultimo allarme Unicef: 69 milioni di bambini moriranno entro il 2030.
Le chiacchiere son belle e costano nulla, ma la realtà è altra cosa, purtroppo.
Anonimo,
RispondiEliminaforse lei non ha capito. Io non intendevo affatto dire che i bambini si fanno solo e se ci sono certe condizioni economcihe, nè tanto meno auspicavo contraccezioni o aborti. Per altro è il Vdr che ha detto di non figliare "come conigli".
Quello che volevo dire è che sono stufa di veder immigrate con 4-5 bambini al seguto che scorrazzano per i supermercati, per tram o metropoliane, per gli studi medici, per i cortili di scuole o oratori, assolutamente liberi di fare quello che vogliono,senza un minimo di richiami, di ammonimenti a non fare, non toccare, non dire, ecc. cioè senza un minimo di educazione. Bambini che corrono per strada, con madri non curanti che finiscano sotto un'auto, salvo poi fare scenate se una macchina li sfiora appena, bambini che si affogano in piscine, laghi, fiumi, mare, sempre senza che le madri (i padri non si sa dove siano e che facciano)se ne curino.
E le condizioni economiche qui non c'entrano nulla.
Mi riallacciavo all'insegnare agli immigrati, legali o clandestini che...
L'UNICEF poi non lo citerei: come tutti i carrozzoni ONU è solo una macchina mangiasoldi per privilegiati burocrati del Primo, Secondo e Terzo Mondo, la maggior parte dei fondi finisce in stipendi e benefits, e i dirigenti attuano politiche che a tutto servono, meno che ai bambini. Baste leggere le dichiarazioni per es. dei vescovi africani.
Una quota di povertà e miseria e morte infantile sarà sempre ineliminabile, per via del Peccato Originale, ma in tutti questi anni, con tutti i soldi spesi, se veramente fossero stati spesi per i bambini, non ne vedremmo così tanti affamati o malati, o meglio non sentiremmo queste statistiche, che chissà poi quanto sono veritiere- Anche perchè in Africa proiettano una crescita demografica esponenziale, che mal si concilia con quelle cifre.
Bergoglio deve aver ingoiato tanti rospi da ragazzino come immigrato italiano in Argentina che la metà ne basta. Cosi e con il suo marxismo da strapazzo ( perché anche il Marxismo va studiato, e non è mica argomento leggero) e pauperismo da pampero spiega il suo continuo martellare sull'immigrazione.
RispondiEliminaOK, accogliamoli, ma caritatevolmente, il che significa, A GRATIS, non incamerandosi, cara Caritas e OMG varie "cattoliche" e preti cattomunisti e Santi Egidi vari, 35 euro a cranio, che fanno 1050 € al mese, 12.600 all'anno, di cui sicuramente almeno il 40% , se non più, rimane nelle loro casse. A far cosa? Insegnano loro un mestiere, trovano loro un lavoro, li istruiscono sulle nostre leggi, usi e costumi, tra i quali, per es., che la roba è mia e non tua, che la donna non si guarda e men che meno si tocca, se non è la tua, e dei bambini bisogna prendersene cura, non basta farli ?
La carità poi dovrebbe essere un fatto individuale, non generalizzato e statalizzato. È com'è che c'è questa comunione di intenti tra Chiesa e Stato? o non è sbagliato avere Stati confessionali? Immischiarsi in cose statali si, ma in altre no, a seconda ?
E da ultimo: questi che arrivano appaiono ben pasciuti e ben tenuti, non hanno apparentemnte voglia di lavorare e vogliono andrsene dall'Italia prima possibile, per raggiungere i paradisi del welfare, Germania, Francia, Gran Bretagna...
Quindi perché dobbiamo aiutarli? Perché dobbiamo andarli a premdere NOI fin sulle Tunisia africane, se da noi non ci vogliono stare? Nessuno pensa che possono finir nella criminalita' ? Ed i bambini in peggiori cose?
Ma perché il VdR non si fa promotore di un'azione in Africa, in accordo ed insieme ai Vescovi locali ? Perché non coordinarsi con gli Stati nordafricani ancora esistenti, Tunisia per es., per aiutarli li, e poi riportarli in sicurezza a casa loro?
Non si rende conto che è una nuova tratta degli schiavi, che porterà a quello che sta avvenendo in USA, e che già è avvenuto 50 anni fa? Cioè dopo 150 anni dalla fine della schiavitù e 50 anni dopo l'approvazione delle leggi sui diritti civili, gli USA sono nuovamente sull'orlo di una guerra civile? Ma quanto ci vuole a capire che noi siamo noi, e loro sono loro, ed insieme, in numeri cosi alti, non possiamo coesistere, specie in spazi ristretti e in crisi economica ?
http://www.ilmessaggero.it/primopiano/vaticano/vaticano_padre_lombardi_sala_stampa_vaticana_a_due_giornalisti_burke_spagnola_oviedo-1849678.html
RispondiEliminaC'e stata un po' di confusione nella ripubblicazione di un mio post di ieri, a cui rispondeva un Aanonimo stamane. Con mia successiva controrisposta. Va be', non casca il mondo, ma si capisce poco.
RispondiEliminahttp://www.ilrestodelcarlino.it/reggio-emilia/ramadan-assessore-velo-1.2325079
RispondiElimina"religione di pace"
RispondiEliminahttp://www.ilgiornale.it/news/mondo/bangladesh-donna-cattolica-data-fiamme-1282968.html
La Germania si è addormentata, con la Merkel hanno perso tutta la potenza, hanno quella economica, ma sono ormai ubriachi di denaro e potere. Come la storia insegna,(antica Roma) quando un popolo si adagia sul benessere, in un amen viene travolto e distrutto, questo riguarda anche e soprattutto noi, che non abbiamo neanche la potenza economica visto che i debosciati governanti rossi ci hanno privato di tutto, anche della dignità a favore di questi invasori!
RispondiEliminaPer Tralcio (9 luglio)
RispondiEliminaNon penso che le idee espresse da Gaenswein siano attribuibili a Benedetto XVI, ma che la posizione del segretario lo faccia pensare a molti, pur non essendocene alcun indizio. Altrimenti bisognerebbe rimettere in discussione tutto il magistero di papa Ratzinger, che da giovane avrà pure risentito dello "Zeitgeist" teologico germanico, ma che con la maturità e, soprattutto, con la grazia di stato degli uffici ricoperti a Roma si è sostanzialmente liberato dalle ambiguità di un tempo (come dimostra in modo eloquente la rielaborazione - con chiara inversione di tendenza - di un articolo giovanile sulla comunione ai divorziati risposati, effettuata per l'Opera omnia).
La mia impressione è che le sue dimissioni siano strumentalizzate (esagerandone la portata) per far passare l'idea di una "mutazione genetica" del papato. Che egli sia realmente prigioniero o no, a chi vuol cambiare sostanzialmente la Chiesa fa comodo che Benedetto XVI stia dove sta. Non conoscevo l'articolo di Seewald del 18 febbraio 2013; in ogni caso, non ci sono prove che Ratzinger abbia detto quella frase e, in caso affermativo, non sappiamo che cosa intendesse effettivamente dire: sicuramente non quello che ha affermato Gaenswein alla presentazione del libro di Regoli, perché non è cattolico.
Elia