Pagine fisse in evidenza

venerdì 19 agosto 2016

Il problema non è il burkini ma la religione che lo impone.

Il problema non è il burkini ma la religione che lo impone. Vietarlo non serve a nulla se non ad alimentare il vittimismo su cui giocano molto i musulmani per lamentarsi di discriminazioni, quando stanno invadendo non solo il nostro suolo e i nostri spazi anche culturali. E dunque, se non reagiamo con vigore, pretenderanno di imporci la loro sharia con annessi e connessi. È questo che bisogna evitare e combattere: la radice del problema non le sue manifestazioni, una delle quali è il burkini, che rappresenta una visione arretrata della donna, che le nostre società hanno superato, magari cadendo in eccessi opposti, ingannevolmente visti come conquiste.

Certo che, se al burkini opponiamo i bikini formato francobollo, non è che si tratti di una conquista della donna. Tutto ciò che esce dalla decenza rende la donna oggetto in entrambi i casi: sia nascosta e sacrificata dentro un burkini che esibita senza remore. Il metro della decenza è dato dal famoso comune senso del pudore, talmente smarrito che non se ne parla nemmeno più, magari per non essere considerati retrivi e bigotti. Bisognerebbe che fossero le donne stesse a proporsi e imporsi secondo la loro sensibilità che non sia di sottomissione né al maschio schiavista né a quello bavoso, ché tale è reso dalla moda dominante; il che significa schiavizzante in altro modo... Il cristianesimo parla di ben altra sottomissione[1]. La verità posta a nudo, dissipa qualunque ideologia. Peccato che abbiamo smesso di diffonderla nella erronea convinzione, che un vero cristiano non può condividere, che "il proselitismo è una sciocchezza". Il nocciolo del problema del nostro esausto Occidente Europeo[2], che si riverbera sul mondo intero, è tutto qui.

Atlete olimpioniche iraniane nel 1966 e nel 2016
Intanto si può notare (cfr. immagine a lato) come il fenomeno di radicalizzazione dell'islam cui stiamo assistendo, ha trasformato, ad esempio, la società in Iran. Mentre oggi lo stesso Marocco vieta il burkini nelle piscine e, nel Kirghizistan, il presidente Atambayev dissuade le donne del paese dal vestirsi in hijab, niqab e burqa dicendo: “Le nostre donne indossano minigonne dal 1950, e non hanno mai pensato di indossare una cintura esplosiva.” Così egli risponde a settimane di polemiche per una campagna governativa promossa per scoraggiare le donne del Kirghizistan dal vestirsi in abiti islamici, nel timore di una progressiva “arabizzazione” del paese.

Ho trovato interessanti sulla situazione generale le osservazioni di Blondet, in ordine alle diverse coniugazioni dell'islam (tra cui il sufismo) ed alla nuova collaborazione sciita/sunnita Iran/Turchia che egli vede come inizio di una reazione musulmana contro il Wahabismo. Trovo Blondet un valido giornalista, ma sul piano religioso portatore di uno gnosticismo di conio guenoniano. In questo caso appare troppo ottimista nell'individuare la soluzione nello stesso islam e nelle sue correnti più moderate o che possono apparire tali. Ma il sufismo è una minoranza che non ha alcuna efficace presa sulla radicalizzazione oggi diffusa in fase esponenzialmente crescente, mentre il resto è un orizzonte magmatico la cui componente attuale è, purtroppo come già detto, la radicalizzazione. Il problema sta proprio nel fatto che l'islam non è un monolite e manca un'autorità centrale con cui dialogare e intessere accordi efficaci per una civile convivenza. Per questo vanno fatte rispettare in casa nostra le nostre leggi impedendo ad esempio la poligamia che di fatto viene permessa dalla moschea e ha i suoi effetti che il contesto tutela ad oltranza mentre i nostri governanti se ne disinteressano. E così per tutto il resto, compreso il proliferare delle moschee e degli imam di importazione, che diffondono l'islam più radicale.

Il problema non è il burkini ma il nucleo tecnocratico veteropatriarcale da cui deriva ed è imposto. Ed è questo da tenere a bada non solo con le leggi esistenti, che vanno applicate; ma anche con una cultura ma soprattutto una Fede più robuste e solidamente fondate nelle radici cristiane e greco-romane, che sono le nostre, nelle quali è il nostro unico ubi consistam.
Io sentiva osannar di coro in coro /
al punto fisso che li tiene a li ubi (DANTE Par. XXVIII, 94-95)
Leggo ora, sul Corriere, trovandolo davvero fuori luogo, un paragone di mons. Galantino con le suore cattoliche, che minimizza questo tema, nominando anche le suore ma senza precisare le abissali differenze, oltre a sottovalutare l'ennesima provocazione invasiva.

Anche il "velo" delle suore cattoliche indica sottomissione; ma è sottomissione a Dio non ad un uomo... Del resto anche le donne cattoliche portavano, in Chiesa (alcune lo portano ancora) il velo, che simboleggia la sottomissione di tutta la comunità a Dio. La donna, nella comunità liturgica, rappresenta la sottomissione della natura umana a Dio.

Nell'Islam non esistono le suore. Forse solo nel sufismo c'è qualche forma di monachesimo, non ne so abbastanza. Ma di certo non c'è in nessuna delle magmatiche forme dell'islam, nemmeno nel wahabismo.
Teniamo conto delle differenze. Non facciamo di ogni erba un fascio come per l'abominevole sincretismo nelle nostre chiese al quale abbiamo assistito in alcune diocesi.
Le suore cattoliche non hanno alcun obbligo di essere accompagnate da un uomo e, tra l'altro, scelgono di non sposarsi perché il loro Sposo è il Signore, mentre la vita di una donna musulmana trascorre "sotto custodia" di un uomo, padre, fratello, marito, figlio. Le suore cattoliche girano per il mondo da sole, o accompagnate da altre persone, anche uomini, senza nessun divieto.
Maria Guarini
________________________________
1. Cito Costanza Miriano: autrice del libro Sposati e sii sottomessa : «... Quanto all’inferiorità o superiorità maschile, chi fa questa obiezione non parla il linguaggio cristiano. Nella logica cristiana il capo, che è il marito secondo san Paolo, è un capo come Cristo, che muore per la sua sposa, la Chiesa. Un capo che ha come trono la croce. L’uomo che fa il marito come Cristo comanda è un uomo pronto a morire per la moglie. La sposa secondo la Chiesa è quindi una sposa docile nei confronti di un uomo nobile, generoso. La sposa con la sua dolcezza risveglia i migliori sentimenti nell’uomo, come nell’amore cortese. Evita che si metta in moto quella sorta Mister Hyde che è dentro ogni uomo, la sua parte animale. Questa è la logica cristiana. Fare a gara nello stimarsi a vicenda, avere un pregiudizio positivo nei confronti dell’altro, dirgli: io sto dalla tua parte, mettiamo insieme la nostra siderale diversità, e cerchiamo di donarci la nostra reciproca povertà. Gridare i propri diritti non serve a niente, riconoscere che siamo peccatori, poveri, limitati, fa funzionare l’amore...».
2. Da non confondere con l'Occidente-Atlantico (USA), che altrove ho chiamato Estremo Occidente [vedi], dicendo che sarebbe opportuno introdurre nel lessico quotidiano, un po’ provocatoriamente e un po’ realisticamente, l’espressione Estremo Occidente per riferirsi all’America protestante laica e ultra-liberista, esattamente come esiste l’espressione Estremo Oriente per differenziare il mondo cino-giapponese da quello Centro Asiatico e Medio-Orientale.

75 commenti:

  1. http://www.antoniosocci.com/ora-bergoglio-va-anche-al-congresso-cardiologia-si-rifiuta-andare-al-congresso-eucaristico/?utm_source=feedburner&utm_medium=email&utm_campaign=Feed%3A+LoStraniero+%28Lo+Straniero+-+Il+blog+di+Antonio+Socci%29

    RispondiElimina
  2. Tutto ciò che è manifestazione esibita in ambito sociale di un’ideologia di qualsiasi genere ha, si voglia o no, un effetto. o una intenzionale volontà di comunicazione. Nell’islam il velo , come del resto tutto l’abbigliamento femminile ( in varie occasioni anche maschile: in più nell’uomo la barba incolta con il labbro superiore rasato, la “zebiba” sulla fronte,ecc . ) assumono, se esibiti in terra di infedeli, il simbolo di una testimonianza, un modo di “segnare il territorio”, l’esibizione orgogliosa di una presenza e di una presunta superiorità morale e religiosa, che giustifica la volontà di esercitare una supremazia, quella dell’islam su tutto il mondo e sui non-islamici in particolare. Il tutto è nella dottrina islamica e chi la conosce lo sa.
    Ecco perché il “burkini” ci riguarda tutti : è il segno visibile di una discriminazione ed oppressione della donna, la quale può anche convintamente indossarlo con orgoglio, ma è pur sempre il segno esteriore esibito “erga omnes” di una discriminazione contraria ai canoni della nostra civiltà , della nostra culturale e e delle nostre leggi.

    RispondiElimina
  3. SOTTO IL BURKINI... L'ISLAMIZZAZIONE!

    Questo post è rivolto a coloro che si stupiscono che io sostenga il divieto del burkini.
    Non è in discussione la libertà di scelta delle donne. Il burkini è solo la punta dell'iceberg di un'islamizzazione fondamentalista che tenta di imporre la sua visione.

    Più questa componente dell'Islam si fa evidente, pervasiva, direi popolare, più acquisisce potere contrattuale con le istituzioni proponendosi come modello unico religioso.

    Più acquisisce potere contrattuale con le istituzioni, più si rende idoneo a ricevere finanziamenti dai paesi esteri. Per esempio la moschea di Milano sarebbe dovuta essere finanziata dal Qatar, Turchia e altri paesi. Con il risultato che i finanziatori avrebbero dettato quale Islam professare in moschea perché questi finanziamenti non sono mai di tipo filantropico.

    Per cui, più relazioni si hanno con le istituzioni, più si ricevono soldi da paesi esteri. Con la logica conseguenza che questi soldi sono usati per fare proselitismo nella popolazione mussulmana residente all’estero, offrendo assistenza alle famiglie, servizi scolastici fino ad arrivare a sostenere le spese del mutuo della casa.

    Riassumendo, più l’Islam ortodosso è pervasivo e visibile (e qui entra in gioco il burkini), più ha capacità di relazionarsi con le istituzioni proponendosi come modello unico di Islam, più riceve soldi dall’estero, più fa proselitismo per rendersi evidente.
    E qui il cerchio si chiude.

    Ora perdiamoci pure a parlare del costume da bagno di suore, preti e ebree ortodosse, che è un bell’argomento ferragostiano, così non facciamo irritare i nostri amici fondamentalisti.

    "Sono sempre più numerosi gli intellettuali mussulmani che prendono la penna per denunciare il fondamentalismo islamico, sia esso un segno di appartenenza o di possibili azioni"

    Maryan Ismail

    RispondiElimina
  4. Leggevo su un blog del flop del giubileo bergogliano rispetto a quello woitiliano ultimo - presenze ridotte di due terzi - fallimento totale -forse una grande massa non lo dice ma non si fa fare il lavaggio del cervello da tutti i media a campo unificato.
    L'incensazione di bergoglio e' fallita da parte di tutta la sinistrorzia mondiale e il sostegno unuficto di tutta la stampa.
    Nell'unione sovietica quando si sostituiva un capo, poi cominciavano i processi del popolo bue che fino a quel momento lo aveva incensato sull'altare.
    Chissa' cosa accadra' un domani prossimo' quando i mass media salteranno su un'altro carro?

    RispondiElimina
  5. perdiamoci pure a parlare del costume da bagno di suore...

    Paragone davvero fuori luogo quello con le suore cattoliche. Anche il loro "velo" indica sottomissione; ma è sottomissione a Dio non ad un uomo...
    Del resto anche le donne cattoliche portavano, in Chiesa, (alcune lo portano ancora) il velo, che simboleggia la sottomissione di tutta la comunità a Dio. La donna rappresenta la comunità...

    Nell'Islam non esistono le suore. Forse solo nel sufismo c'è qualche forma di monachesimo, non ne so abbastanza. Ma ci certo non c'è in nessuna delle magmatiche forme dell'islam, nemmeno nel wahabismo.

    Teniamo conto delle differenze. Non facciamo di ogni erba un fascio come per l'abominevole sincretismo nelle nostre chiese al quale abbiamo assistito in alcune diocesi. Le suore cattoliche, nel dopo-concilio, hanno cambiato la loro veste e non hanno alcun obbligo di essere accompagnate da un uomo e, tra l'altro, scelgono di non sposarsi, mentre la vita di una donna musulmana trascorre in "custodia" di un uomo, padre, fratello, marito, figlio. Le suore cattoliche girano per il mondo da sole, o accompagnate da altre persone, anche uomini, senza nessun divieto.

    RispondiElimina
  6. _contrario al burkini e d'accordo con l'art. di Magdi.

    _al primo link, del primo commento: grottesco che non vada al Congresso Eucaristico ma vada al congresso di cardiologia...ogni omaggio ai medici che ci salvano la pelle, però.....c'è anche una simbologia ulteriormente inquietante: il cuore fisico al posto del Sacro Cuore e del Preziosissimo Sangue. Fa venire anche in mente un parallelismo con Ezechiele 11,19 e 36,26, ma messo al contrario.

    _è il 2ndo anno che incontro suore in centro città, che vengono da fuori; l'estate scorsa una mi ha fermato, era da sola, e mi ha chiesto se l'accompagnavo a un santuario, si era persa, ma non si sentiva sicura vedendo quel che c'era in giro (era solo sulla 50ina); altre 2 quest'anno, e dopo quanto successo in EU è ovvio si sentivano ancora meno sicure. Per dire della fisionomia delle nostre città, già adesso.

    RispondiElimina
  7. Punto di vista di donna islamica19 agosto, 2016 14:57

    Chiunque conosca la cultura islamica sa che le donne sono impegnate da tempo nell’erodere i divieti e le forme di controllo sociale maschile sulla loro vita. Anche il diffondersi del burkini fa parte di questo complicato, e lungo, percorso, molto più post-ideologico di quanto si pensi. Il burkini consente, infatti, di nuotare in piscina o passare una giornata in spiaggia senza l’ingombrante abbigliamento tradizionale che si trasforma in sudario.

    Anche per questo è usato come una sorta di velo-passaporto. Come indumento che permette, in particolare alle più giovani, di sottrarsi a un oppressivo controllo familiare senza violare formalmente le regole sul terreno intimo/non intimo. Rendendo pratica quotidiana ciò che sino a qualche tempo fa non lo era affatto. Consentendo, in luoghi non esclusivi come le spiagge, una socialità, anche con i non intimi, prima impensata. Un abbigliamento, dunque, che attenua l’oppressiva sensazione del mare velato, che resta tale ma in forma light.

    RispondiElimina
  8. Dunque dal "punto di vista di donna islamica" il burkini sarebbe un progresso rispetto al sudario?

    Non credo che un'oppressione "in forma light" sia meno grave o generi meno sofferenza e insofferenza, che le donne incanalano in molti modi. Alcuni possono fare molto male... Ma in quel contesto e con quel tipo di oppressione - che la radicalizzazione in atto sta rinfocolando - il male si ritorce tutto contro di loro!

    RispondiElimina
  9. Ideologica è la scelta delle amministrazioni francesi di multare chi indissa il burkini perché "lontano dalla nostra cultura " ma la "cultura" che strombazza l'occidente non dovrebbe essere la tolleranza, il rispetto per tutte le culture e modi di vivere? Non è in nome di questa cultura del "rispetto della diversità" che appestano le città d'Europa di sfilate indecenti da gay pride? E allora cos'è questa cultura del rispetto delle diversità? Demagogia, nient'altro che demagogia.
    Dite che le scelte occidentali indecenti sono pur tuttavia libere, mentre le donne musulmane sono costrette a vestire così. Ma chi lo dice? Ne siamo proprio sicuri? E se anche le donne musulmane sono costrette, non si tratta di altrettanta pressione culturale quella che induce le ns giovani a vestire in modo indecente, che spinge e costringe noi occidentale ad accettare che le nostre città siano periodicamente appestate dalle sconcezze dei gay pride?
    L'islam ci seppellirà se gli opponiamo l'ipocrisia somma dei nostri non-valori, della nostra non-cultura cui è precipitato ormai l'Occidente ex cristiano, ex civile.
    Lucis

    RispondiElimina
  10. Anche mons Galantino, sul Sole24Ore e sul Corriere minimizza nominando le suore... ma si guarda bene dal precisare le abissali differenze, oltre a sottovalutare l'ennesima provocazione invasiva.

    RispondiElimina
  11. "Certo che, se al burkini opponiamo i bikini formato francobollo, non è che si tratti di una conquista della donna".
    Chi ha scritto questo concetto non coglie l'enorme differenza che c'è tra l'indossare il burkini e il bikini formato francobollo.
    La donna islamica è costretta a indossare il burkini per andare in spiaggia e scendere in acqua a differenza della donna occidentale assolutamente libera di indossare ciò che vuole e magari non indossare nulla. In fondo sono fatti suoi.
    Il premier Valls ha ragione da vendere nel dire che il burkini è incompatibile con i valori francesi e io aggiungerei che è contrario ai valori occidentali.

    RispondiElimina
  12. In ogni caso il burka, a differenza del burkini che ora stanno usando come grimaldello, è assolutamente da vietare, non solo perché è un vero e proprio disumano "sudario", ma soprattutto per ovvi motivi di sicurezza.

    RispondiElimina
  13. Condivido gli ultimi due articoli e anche l'interessante intervento di Maryan Ismail, dove mette in evidenza come l'apparenza esteriore delle imposizioni alle donne, con burka e simili, siano strumento di potere contrattuale, veicolo di finanziamenti, rapporti, soldi e conseguente islamizzazione.
    E'verissimo, potere contrattuale è la definizione corretta, usata egregiamente daglj islamici che contrattano con una controparte calabraghe, che psrla a sLogan e in capace di vedera la realta' (possiamo dire, quindi, cretina).
    Devo riconoscere al mondo arabo/islamico una raffinatezza genialoide in questa nuova forma di colonizzazione, spinta in modo subdolo dai grandi Paesi a religione islamica.
    Sono loro ad avere i soldoni e, come scrivono Ismail e Maria - con tanto di foto di squadre femminili più eloquente di qualsiasi parola - chi finanzia impone e l'oggetto dell'imposizione è l'islam radicale.

    Il poliziotto buono, che opera con politica, soldi, moschee, leggi antiislamofobia, ecc. e il poliziotto cattivo, che sgozza gli infedeli come Maometto comanda.
    Due facce della stessa medaglia, due membra dello stesso corpo.

    RispondiElimina
  14. Assolutamente d'accordo, ci mancherebbe. E poi questo tipo di abbigliamento va usato a casa loro: non è obbligatorio andare al mare e fare il bagno.

    RispondiElimina
  15. " il velo, che simboleggia la sottomissione di tutta la comunità a Dio. La donna rappresenta la comunità"
    ???

    RispondiElimina
  16. Complimenti a Josh per l'osservazione 'cardiologica', mi era sfuggito il nesso evidente del 'trapianto' di cuore riguardo al bell'articolo di Socci.
    Di certo non è un caso, Bergoglio sa usare bene le immagini e i media
    I cattolici si preoxccupino dei malati, degli ospedali, dei medici che con la scienza guariscono, lascino il Sacro Cuore di Gesu' ai mistici che creono pure ai miracoli, alla 'postina' e a 'quei gruppetti' che dopo magari vanno a prostitute...
    Veramente inquietante.

    RispondiElimina
  17. " il velo, che simboleggia la sottomissione di tutta la comunità a Dio. La donna rappresenta la comunità"

    Anonimo sono costretta a scrivere in fretta dal cellulare. La donna, nella comunità, rappresenta la sottomissione della natura umana a Dio. Consideri cancellata l'ultima parte.

    RispondiElimina
  18. Trovo molto appropriato tutto l'articolo di Maria.

    E poi, non riesco a capire come il burkini possa essere visto come un passo in avanti per la donna musulmana "progressista".

    penso al commento sopra di
    "Punto di vista di donna islamica ha detto...

    Chiunque conosca la cultura islamica sa che le donne sono impegnate da tempo nell’erodere i divieti e le forme di controllo sociale maschile sulla loro vita. Anche il diffondersi del burkini fa parte di questo complicato, e lungo, percorso, molto più post-ideologico di quanto si pensi. Il burkini consente, infatti, di nuotare in piscina o passare una giornata in spiaggia senza l’ingombrante abbigliamento tradizionale che si trasforma in sudario."

    Non sarà un sudario, ma in spiaggia o piscina con 35 gradi o più non riesco a immaginare come un tessuto di quel tipo da burkini, per di più versione aderente, (cos'è? lycra, misto sintetico comunque, come gli slip degli altri costumi) possa essere visto come un sollievo o un passo avanti.
    C'è da farsi venire delle infezioni lì dentro: col caldo e il sudore la pelle ha bisogno di respirare, traspirare, ossigenarsi, non certo essere inguainata da capo a piedi. Immagino certe zone del corpo così compresse e private completamente dell'aria, non ne beneficino per nulla. Roba da infiammazione e poi infezione cutanea.
    C'è ben poco da gioire come per un progresso di libertà.

    sono un uomo occidentale, detesto il caldo quindi sarà che certe cose non le capisco, per me già i boxer, puir necessari, limitano la libertà. Ma se fossi una donna mediorientale, se davvero sono stufa, non metto nè il sudario nè il burkini sotto il solleone, prima di tutto per un motivo fisico.

    da un punto di vista simbolico, non riesco invece a non vedere anche nel burkini un segale di prigionia, dominio, schiavitù, e imposizione, sia verso la donna, sia verso la terra di cui sono ospite.
    Il parallelo con le suore non sta in piedi minimamente.

    RispondiElimina
  19. Pazzesca questa notizia.

    http://www.tgcom24.mediaset.it/magazine/prete-dj-trasforma-le-hit-in-canti-religiosi-andiamo-a-comandare-diventa-ci-andiamo-a-confessare-_3026590-201602a.shtml

    RispondiElimina
  20. @Luigi

    troppo buono. La S. Scrittura, come la S. Tradizione, sono uno scrigno, pensato per salvarci e per la vita eterna.
    Dio stesso ce lo schiude, se solo riusciamo ad avere l'umiltà di accostarvicisi, di lasciarci conoscere, di spogliarci di noi.

    RispondiElimina
  21. @Magno di Borbone:

    Inquietante. C'è anche YMCA dei Village People! Buonanotte.

    RispondiElimina
  22. imam di firenze pubblica foto di suore al mare

    http://www.liberoquotidiano.it/news/italia/11949004/burqini-imam-firenze-pubblica-foto-suore-mare-scandalo-sospeso-facebook-.html

    ha fatto lo stesso ragionamento di galantino

    RispondiElimina
  23. parlano le suore

    http://www.liberoquotidiano.it/news/italia/11948833/perche-il-burqini-no-e-le-suore-al-mare-si--la-domanda-idiota--occhio--parla-la-suora-.html

    RispondiElimina
  24. Se c’è qualcosa di più irritante dell’opposizione al burkini – opposizione che ipocritamente arriva dopo che, insieme ad un’immigrazione fuori controllo, si sono allegramente accettate la costruzione di moschee, le scuole coraniche, la rimozione di Presepe e Crocifisso, addirittura la presenza islamica a Messa – è l’ossessivo richiamo, da parte di molti politici europei, a quei «valori occidentali» che sarebbero minacciati dal costume da bagno delle donne islamiche. Assurdo: gli stessi politici e più in generale la stessa Europa che non ha avuto particolare problemi a rinnegare le proprie radici cristiane, a perseguire una laicizzazione esasperata ostile al valore originale della laicità ancor prima che alle religioni, ad attaccare la famiglia approvando tutte le misure possibili e immaginabili – dal “divorzio breve” alle unioni civili, passando per la fecondazione extracorporea – per sfigurarla, e che è giunta ad impedire ad un grande Papa, Benedetto XVI, una lezione in una università fondata da un altro Papa, Bonifacio VIII), ora si accorge che esistono «valori occidentali»? Com’è possibile? Lo stesso Occidente che grida contro la guerra, ormai, solo sfruttando mediaticamente le immagini di bambini feriti – come sta facendo in queste ore diffondendo le foto del povero Omram, diffusione che guarda caso coincide con una disfatta dei sanguinari “ribelli” foraggiati da America e alleati arabi vari – trova ancora il coraggio di moraleggiare?

    Sia chiaro: mi sento, come molti, profondamente legato ai «valori occidentali» della tradizione europea e cristiana. Anche se rispetto la libertà religiosa di chiunque, non c’è dunque – da parte mia – nessuna forma di simpatia verso la cultura islamica, le sue usanze e i suoi costumi. Tuttavia non è possibile neppure accettare lezioni da coloro che, snaturando il diritto e abusando dell’autorità politica, da decenni non fanno che violentare tutto ciò che rimanda alle nostre radici in nome di una libertà assolutizzata che nulla a che vedere con la nostra storia e della quale rideva già Hegel, osservando che «quando si sente dire che la libertà in generale consisterebbe nel poter fare ciò che si vuole, una tale rappresentazione può essere presa soltanto per mancanza totale di educazione del pensiero» (Lineamenti di filosofia del diritto, Bompiani 1996, p. 103). Eppure i signori della distruzione occidentale voglio ridurci a questo: a paladini del bikini, a sacerdoti del topless, a guardiani della libertà dell’aperitivo. Come se fosse tutto qui. Come se non ci fosse qualcosa di molto più prezioso – per dirla con Pasolini – da difendere, da conservare e per cui pregare. Uno scrigno che i signori dei «valori occidentali», dagli Hollande e Valls alle Merkel, non hanno mai fatto nulla, ma proprio nulla per tutelare. Ed ora hanno pure il coraggio, proprio loro, di improvvisarsi fedeli e incorruttibili custodi della Bellezza europea, gente non disposta a transigere neppure su costumi da spiaggia non in linea con la nostra identità. Scusate, ma per chi ci avete preso?

    Giuliano Guzzo

    RispondiElimina
  25. Se il valor dell’Occidente
    è l’accorciare la mutanda,
    accoppiarsi indistintamente
    sopprimendo i nascituri,
    fare ponti, abbatter muri
    e tutto il resto propaganda;
    come stupir di tali “educatori”,
    usi a scusar anche assassini,
    se dal melting pot resta fuori
    solo la donna col suo burkini?
    Se l’ambizione del sotto-vuoto
    è di integrar l’intero universo,
    sa il contenitor senza confini,
    disintegrato da vizi e affini,
    d’esser un superbo nulla perso
    cui il Salvator non è più noto?

    Se il valor non vale niente,
    se tanto vale questa cultura,
    svestiti salviam l’ambiente,
    mettere un velo contro-natura.
    La Verità è espulsa dalle spiagge
    pure la Chiesa sta in costume,
    buon pro ti faccia e buonasera
    tacendo i dogmi per dir cose sagge,
    l'applauso è la sua preghiera.
    Solo la monaca di clausura il velo
    lo porta come l’aquila le piume
    per librarsi in alto verso il Cielo,
    ma le tocca giustificar l'Amore:
    per il mondo son schiave, non suore.

    Mal c'incoglie: non è sol la vacanza,
    perchè settembre sarà come agosto:
    in tragica mostra di terga e panza
    di temporal secolo fermenta il mosto.
    Si sbronza il custode del mistero,
    al sol si liquefa anche il magistero.
    I “nostri valori” sono da polli,
    spennati dopo averli gonfiati,
    perchè il grill li cuocia di spiedo:
    la donna coperta è da "deviati",
    "dritto" chi stima qualsiasi credo,
    che se uccide è ad opera di folli,
    ma se ci conviene è rara civiltà,
    altro che il buio della cristianità.

    Sempre più “lucida” la dea ragione
    dei laici nipoti della ghigliottina,
    sempre restii alla conversione,
    specialisti nel fare manfrina…
    Ora non son più incalliti peccatori,
    son fratelli, adoran l'uomo, santi.
    Avviati al paradiso, tutti quanti.
    I cattolici no: hanno altri valori.
    Quel "burkini" non copre la vergogna;
    sana per grazia il grattar la rogna.

    RispondiElimina
  26. Da alcuni anni non passa giorno che, sfogliando i giornali o guardando il video del televisore, se ne scoprano e sentano sempre di più, di tutti i colori.
    Oggi, giovedì 27 settembre 2007, aprendo il giornale LA STAMPA, scorgo, a pagina 11, il seguente titolo: “Perchè dico sì al velo? Ce l’hanno anche le suore”. Non si tratta di uno scherzo di un comico, nè di una frase riportata in maniera enfatizzata - come sovente accade - per attrarre i lettori, oppure per vendere più copie di un giornale, o per entrambi gli scopi. Si tratta invece, di una frase pronunciata nientemeno che dal ministro dell’Interno del governo italiano, Giuliano Amato. La frase, pronunciata dal ministro in una intervista a Federico Geremica, segue di qualche giorno un’altra frase pronunciata dallo stesso ministro, a Firenze, alla platea della Conferenza nazionale sull’ immigrazione: “Vietare il velo vuol dire imporre un’ideologia imperialista occidentale agli occhi di chi ci vede diversamente da noi”.
    Non mi scandalizzo, semplicemente perchè questo non mi succede più da diversi decenni; ma
    sono sbigottito, esterrefatto, anche offeso!
    Non posso immaginare che il ministro Amato non sappia ciò che tutti ormai sappiamo (salvo, ovviamente, chi non vuole conoscere), e cioè che il velo, nelle società mussulmane, non è altro che la più chiara testimonianza della sottomissione della donna all’uomo o, meglio ancora, della moglie al marito. E’, per eccellenza, simbolo di sottomissione! Non posso nemmeno immaginare che il ministro non sappia che vi sono nazioni (quali, ad esempio, l’Egitto) dove le donne portano ora il velo, mentre non lo portavano anni addietro. Il che smentisce l’affermazione relativa all’ideologia imperialista e avvalora soltanto l’attuale volontà espansiva e aggressiva di un certo tipo di Islam.
    Che il velo sia o no imposto dalla religione islamica dovrebbe essere, per una società quale la nostra, che pretende di non voler discriminare la donna dall’uomo (e, in generale, per una società laica), problema irrilevante. Tanto più che la maggior parte degli studiosi dell’Islam, in gran parte mussulmani, sostiene che l’utilizzo del velo deriva dalla tradizione, e non dalla religione islamica stessa. L’uso del velo sarebbe quindi un’abitudine, un fatto culturale e non l’adeguamento a precetti religiosi.

    RispondiElimina
  27. Giuliano Amato e il velo islamico/119 agosto, 2016 21:57

    Da alcuni anni non passa giorno che, sfogliando i giornali o guardando il video del televisore, se ne scoprano e sentano sempre di più, di tutti i colori.
    Oggi, giovedì 27 settembre 2007, aprendo il giornale LA STAMPA, scorgo, a pagina 11, il seguente titolo: “Perchè dico sì al velo? Ce l’hanno anche le suore”. Non si tratta di uno scherzo di un comico, nè di una frase riportata in maniera enfatizzata - come sovente accade - per attrarre i lettori, oppure per vendere più copie di un giornale, o per entrambi gli scopi. Si tratta invece, di una frase pronunciata nientemeno che dal ministro dell’Interno del governo italiano, Giuliano Amato. La frase, pronunciata dal ministro in una intervista a Federico Geremica, segue di qualche giorno un’altra frase pronunciata dallo stesso ministro, a Firenze, alla platea della Conferenza nazionale sull’ immigrazione: “Vietare il velo vuol dire imporre un’ideologia imperialista occidentale agli occhi di chi ci vede diversamente da noi”.
    Non mi scandalizzo, semplicemente perchè questo non mi succede più da diversi decenni; ma
    sono sbigottito, esterrefatto, anche offeso!
    Non posso immaginare che il ministro Amato non sappia ciò che tutti ormai sappiamo (salvo, ovviamente, chi non vuole conoscere), e cioè che il velo, nelle società mussulmane, non è altro che la più chiara testimonianza della sottomissione della donna all’uomo o, meglio ancora, della moglie al marito. E’, per eccellenza, simbolo di sottomissione! Non posso nemmeno immaginare che il ministro non sappia che vi sono nazioni (quali, ad esempio, l’Egitto) dove le donne portano ora il velo, mentre non lo portavano anni addietro. Il che smentisce l’affermazione relativa all’ideologia imperialista e avvalora soltanto l’attuale volontà espansiva e aggressiva di un certo tipo di Islam.
    Che il velo sia o no imposto dalla religione islamica dovrebbe essere, per una società quale la nostra, che pretende di non voler discriminare la donna dall’uomo (e, in generale, per una società laica), problema irrilevante. Tanto più che la maggior parte degli studiosi dell’Islam, in gran parte mussulmani, sostiene che l’utilizzo del velo deriva dalla tradizione, e non dalla religione islamica stessa. L’uso del velo sarebbe quindi un’abitudine, un fatto culturale e non l’adeguamento a precetti religiosi.

    RispondiElimina
  28. Giuliano Amato e il velo islamico/219 agosto, 2016 21:58

    Di questa spiacevole sortita, ciò che più sconforta e avvilisce, è la mancanza di rispetto,
    l’irriverenza nei confronti di Dio, nonchè della dignità della donna. Ognuno può essere credente, o non credente. Non interessa; poco importa. Ciò che conta, invece, è la presenza, in Italia, di numerosi credenti - e anche di non credenti - i quali, consci di una presenza superiore o di valori comunque superiori e umanamente condivisibili, non penserebbero mai di paragonare Dio all’uomo (o al marito) e che non possono non sentirsi offesi da questa “sparata”, da questa bufala del nostro ministro.
    Anche il velo portato dalle suore può essere, è vero, segno di docilità, di ubbidienza; di sottomisssione ( una scelta spontana, però, non una costrizione ), certo, ma a Dio. Non al
    proprio marito.| Il che è alquanto diverso.
    Non mi stupirei più se un giorno dovessi leggere, da qualche parte, una qualche frase
    stravagante - ugualmente discriminante mei confronti delle donne, un qualche altro rigurgito di maschilismo - pronunciata da chicchessia, tipo la seguente: Consentire alle donne di votare significa imporre un’ideologia imperialista ... (o qualcos’altro). Non necessariamente riferita al mondo mussulmano.

    P. S. - Nell’intervista citata, il dottor Amato, rispondendo ad una domanda sulla reciprocità di comportamenti - il riferimento è alla costruzione delle moschee in Italia e alla mancanza di tutele e di rispetto, nei paesi islamici, per chi professa la religione cattolica - dice: “Non possiamo sostenere la superiorità della democreazia liberale e poi condizionare i diritti e le libertà che essa riconosce alla reciprocità in tutti i paesi del mondo”.
    Ora, mi domando: chissà perchè tanti nostri intellettuali, proprio quei moralisti che sostengono l’uguaglianza delle culture e delle civiltà, che negano una qualsivoglia superiorità, sono poi gli stessi che invocano il concetto stresso della superiorità quando si parla di reciprocità, per annullare la reciprocità stessa, fattore essenziale per qualsiasi tipo si scambio fruttuoso e ragione di condivisione per una armoniosa e pacifica convivenza sociale?
    E mi domando ancora: se tutte le culture sono uguali, se le religioni sono egualmente veritiere, se, in definitiva, le varie ideologie sono cartterizzate da uno stesso rapportto di eguaglianza o equivalenza morale (essendo esclusa la superiorità di qualcuna sulle altre), allora sono, verosimilmente, uguali e forieri di istanze comuni anche i diversi partiti politici?
    Lascio le conclusioni, e le risposte, ai lettori.

    Dorzano, 27 settembre 2007

    Mario Dionisotti - Casa Crocetta, Dorzano (BI)

    RispondiElimina
  29. Vittorio Sgarbi: “La dittatura europea mi fa schifo, farà la stessa fine dell’unione sovietica”

    RispondiElimina
  30. Cina: una musulmana rappresenta l’Italia al summit G(irls)20 di Pechino

    Una bolognese rappresenta l’Italia al G(irls)20 di Pechino. Si chiama Majda El Mahi, ed è una giovane studentessa bolognese, iscritta al corso di Economics and Finance dell’Alma Mater.
    E’ volata in Cina l’8 e il 9 agosto, per partecipare al summit delle ragazze, dedicato a promuovere e sostenere a livello globale la partecipazione femminile allo sviluppo della società.
    Majda è infatti una delle 24 giovani ragazze (una per ogni paese del G20 più quattro rappresentati di Afghanistan, Pakistan, Unioni Europea e Africana e dei paesi del Medio Oriente e Nord Africa) selezionate tra 25mila candidature arrivate da tutto il mondo. A Pechino presenterà il suo progetto di ‘empowerment femminile’ e sviluppo sociale e lavorerà con esperti e consulenti per la sua messa a punto e la futura realizzazione.
    «A nome di tutto l’Ateneo voglio farti i complimenti per questo prestigioso e importante risultato», ha detto il rettore dell’Alma Mater, Francesco Ubertini, incontrando Majda

    http://www.ilrestodelcarlino.it/bologna/cronaca/studentessa-bolognese-g20-pechino-1.2380659?refresh_ce

    RispondiElimina
  31. Scusate, ma non è un paradosso che sia una musulmana che, oltre a rappresentare l'Italia, debba partecipare ad un consesso che "promuove e sostiene a livello globale la partecipazione femminile allo sviluppo della società"?
    Venendo dall'Ateneo Bolognese e conoscendo l'aria che tira da quelle parti, purtroppo stupisce meno. Ma è sempre un segnale che abbiamo superato il livello di guardia.

    RispondiElimina
  32. Che il burqa debba essere vietato è cosa ovvia, ma temo che la polemica sul burkini (che non copre il viso) sia montata ad arte come cavallo di Troia per colpire suore e veri cattolici legati alla tradizione, mettendo subdolamente sullo stesso piano gli estremisti islamici ai VERI cattolici.

    Ricordiamoci che l'Islam è finanziato e potenziato dai poteri anticristiani che usano appunto l'Islam per distruggere e portare terrore al mondo cristiano.

    RispondiElimina
  33. montata ad arte come cavallo di Troia per colpire suore e veri cattolici legati alla tradizione, mettendo subdolamente sullo stesso piano gli estremisti islamici ai VERI cattolici.

    Con l'aggravante che certi accostamenti non solo non vengono smentiti ma sono persino alimentati dalle gerarchie ecclesiali più alte.
    Chi, nei media, recepirebbe i nostri doverosi distinguo?

    RispondiElimina
  34. Galantino mischia le acque con il suo buonismo d'accatto ed è grave! Se passasse la giornata in preghiera invece che star sui giornali....

    RispondiElimina
  35. Mic, sa meglio di me che i media purtroppo sono quasi tutti nelle mani di chi finanzia l'Islam e questa "Unione europea anticristiana", tra l'altro Valls che sta insistendo tanto sul divieto al burkini è uno di loro e tutto questo è molto singolare, anzi, sinistro.

    RispondiElimina
  36. Lo stand della casa editrice "Shalom" è uno dei punti fermi del Meeting di Rimini. Oltre alle pubblicazioni religiose, propone ai visitatori gadget, oggetti sacri, rosari e poster. Ma quest'anno non c'è spazio per la madonna. "Siamo stati costretti a coprire la statua della Vergine - spiega la responsabile dello stand - per non offendere le altre religioni".
    di Francesco Gilioli

    RispondiElimina
  37. Non conoscono più la vergogna. Non ci sono più parole se non di schifo.

    RispondiElimina
  38. "Siamo stati costretti a coprire la statua della Vergine - spiega la responsabile dello stand - per non offendere le altre religioni" ovvero Satana, il capo delle "altre religioni" che odia la Vergine.

    RispondiElimina
  39. Giust Maria, schifo.
    Nel video la signora che parla si affanna a dire (non riporto testualmente) che "loro non c'entrano, io mi ero arrabbiata ma è stato fatto per evitare rischi di attentati, la Madonna da fastidio, c'è il rischio chd qualche male intenzionato..." ecc.
    I "loro" possono essere quelli di cl, essendo il loro meeteng loro, ma siccome c'era anche Mattarella (cattolico), può anche essere che sia stata la sicurezza.
    Ma lo schifo rimane, non ci sono giustificazioni.

    Come risposta io domani parto per Lourdes con la famiglia, alla faccia di Bergoglio, di Galatino, di Mattarella, di CL e compagnia bella.

    RispondiElimina
  40. 27 cristiani sono stati arrestati, e processati sommariamente per “possesso dei libri empi” (i Vangeli) e per “miscredenza”, perché scoperti a celebrare una Messa per la solennità dell’Assunzione di Maria Santissima.

    Per il quotidiano libanese Al-Diyar, le autorità saudite avrebbero deciso di deportare i 27 in Libano, dal momento che a nulla è valsa la spiegazione che anche nel Corano è venerata la Vergine Maria. La cosidetta “Commissione per la promozione della virtù e prevenzione del vizio” ha emesso anche un duro comunicato al riguardo.

    Quando l’italiano medio, ma soprattutto i più akkulturati, altrimenti noti come radical chic, capiranno che dare le moschee a questi “signori” significa morte e distruzione, culturale e non?

    Quando capiremo che non esiste alcun dialogo con l’islam moderato?

    Quando capiremo che l’islam moderato, nel senso che si vorrebbe conferire al termine, non esiste?

    RispondiElimina
  41. Questo succedeva mentre improvvidi sacerdoti e vescovi consentivano la profanazione delle noatre chiese e dimostra che quando parliamo di dissimulazione ed altro sappiamo cosa diciamo. Ma chi di dovere fa orecchie da mercante...

    RispondiElimina
  42. Pochi anni fa (in ordine di frequenza):

    -si adorava il Signore Gesù, cercando di rimettere ordine anche nella liturgia
    -si dava fondamento teologico alla nostra fede (eucaristia, sacerdozio, matrimonio)
    -si ribadiva che la fede in Cristo è vera e che Gesù è la Verità
    -si denunciava apertamente la cultura del relativismo
    -si facevano battaglie anche culturali e politiche (i DICO, la fecondazione, l'aborto)
    -si criticava il laicismo delle istituzioni, tetragone a parlare di "radici cristiane".
    -si è fatto il discorso di Ratisbona (nei termini propri, non in quelli delle caricature).
    -il papa subiva attacchi da dentro la Chiesa e pur non punendo era chiamato pastore tedesco
    -si rimproveravano le scarpe rosse, ma ripuliva lo IOR, mentre la finanza ricattava
    -la piazza era piena di pellegrini, ma non solo per il tifo: pregavano e prendevano appunti.

    Oggi (in ordine sparso):

    -si parla di burkini e di terrorismo islamico, ma predicando accoglienza
    -si parla lo stesso linguaggio delle istituzioni
    -non si denuncia più il relativismo (anzi: si celebrano i suoi campioni in vita e in morte)
    -si mettono sullo stesso piano le religioni
    -si fanno solo le "battaglie" che piacciono alla gente che piace e loro megafoni prezzolati
    -la verità è scomparsa dai radar, sostituita da dialogo, accoglienza e misericordia
    -c'è un'aria di regime ecclesiale, persecuzione contro chi rema contro e il papa è buono.
    -lo IOR è in mano a chi defenestrò i "ripulitori" di prima e la Sistina serve agli spot
    -persino con il giubileo c'è poca gente che va alle funzioni, soprattutto per applaudire
    -non ci si inginocchia nemmeno più alla santa Messa, figurarsi il resto...

    Che ci sia chi è contento è innegabile, se non il Conclave non avrebbe eletto Francesco.
    Che ai potenti del mondo la cosa faccia piacere è innegabile: la stampa "pompa" a mille.

    Ma che nella Chiesa ci sia il silenzio che si sente, anzi che Avvenire, l'OR, Radio Vati o SAT 2000 siano quelle che sono, dovrebbe suscitare non dico ribellione, ma almeno "dialogo" e parresia. Invece qui non solo tacciono, ma addirittura guardano storto se lo si rileva.

    Lascio a chi legge l'elenco delle malefatte vere e presunte dei Papi post conciliari. Non nego alcuni passaggi criticabili anche di Joseph Ratzinger. Ma non si dica che questi ultimi tre anni e mezzo non siano un inedito, oserei dire inimmaginabile. Una cosa enorme! Ecco: è l'enormità della cosa a suggerire che stiamo vivendo una permissione divina, forse anche un castigo per come ci siamo ridotti già prima di quest'ultima via crucis. Altro che burkini...

    RispondiElimina
  43. "La devozione alla santissima Vergine è una delle caratteristiche più spiccate della Vera Chiesa di Cristo"
    ...Roma è veramente nell'apostasia e il piccolo gregge si custodisce da solo

    RispondiElimina
  44. Mic metti in evidenza questo filmato, interessante soprattutto dal ventesimo minuto in poi: https://www.youtube.com/watch?v=irv77lCxpeI

    E' un eremita francecano cattolico nato in Italia ma residente in Brasile.

    RispondiElimina
  45. @anonimo che parla di Amato 19 agosto 2016 21:54 in ben 3 post un tantino ingenui

    forse non sapete che Amato non è cattolico. Si battè per far passare la prima legge sulla libertà religiosa per tutti in Italia fin dagli anni 80. C'è ben poco da stupirsi dunque di qualcosa che abbia affermato nel 2007.
    Per quanto alcuni commentatori appena si accenna il tema, danno in escandescenze, rimane che è un signore ebreo. Non farà quindi ragionamenti cattolici, ma come è talvolta successo, anche in piccole cose di politica locale, pur di inventare qualcosa di anticattolico, ci si richiama a una fantomatica laicità favorendo altre fedi, compreso islam.
    Il fatto che sia stato nel c.d.a. di Deutsche bank e Presidente della Treccani, oltre che giurista e uomo politico, non deve fare altro che illuminarci sull'effettiva influenza sua e di suoi colleghi. Il fatto che sia anche un intellettuale, come ricordato nei commenti sopra con stupore riguardo alle sue conclusioni, forse è chi ha scritto quella lettera che deve iniziare a capire anche che gli "intellettuali" non è che intelleggono verso il bene supremo absolutus necessariamente, ma hanno ognuno i propri scopi, schieramenti, mire, e non sempre possono o vogliono prescindere da se stessi. L'intellettuale in genere raramente produce il puro pensiero, ma è il commentatore giustificante di altri poteri e tattiche. Vorrei aggiungere: "Sveglia!", ma me lo risparmio.

    ______________

    @Japhet

    "Cina: una musulmana rappresenta l’Italia al summit G(irls)20 di Pechino
    Una bolognese rappresenta l’Italia al G(irls)20 di Pechino...."

    se è bolognese, già per il neotessuto sociale del luogo, è improbabile che potesse essere un'italiana.....

    RispondiElimina
  46. L'argomento é senz'altro rilevante ma intanto sta passando nell asspluto silenzio di tutti i siti tradizionali il pellegrinaggio a Venezia della schola S. Cecile che culminerà domani con la Messa VO nella basilica di s. Marco. Non sarebbe forse il caso di dare un po di visibilità all'evento? È rarissimo che in Italia un vescovo conceda la cattedrale per una Messa tridentina ...

    RispondiElimina
  47. Amici miei, qui si pubblicano tutti gli eventi tradizionali che ci vengono segnalati.

    RispondiElimina
  48. Il meeting di Rimini è politicamente corretto, sempre al carto dei potenti.

    RispondiElimina
  49. il meeting di CL è talmente neocattolico che si fa propaganda per il Sì al referendum di renzi, e mattarella ripete "bisogna costruire ponti, non muri", chi è uscito dal Moloch Ue è brutto, sporco e cattivo, senza UE non si può, anzi si muore, e perchè sono usciti dall'UE offendendola, poraccia?
    non si può fare a meno dell'immigrazione incontrollata mai e poi mai, anche se 4 continenti interi dovessero riversarsi in Italia. L'Eu ci garantisce sviluppo (??), l'EU ci aiuta con la crisi migratoria (??). Ma basta.

    Probabilmente queste assurdità reggono ancora perchè è alto anche il quoziente di italiani rincoglioniti.

    In più, la Madonna è rimossa "per non turbare altre religioni" come avete già notato.

    Mi meraviglio francamente della gente che prende ancora parte a queste bischerate e ci crede pure.

    RispondiElimina
  50. Due appunti:
    per Mic: non credo che Blondet sia uno gnostico guenoniano. Tutt'altro. Non è un "tradizionalista", ma mi sembra comunque un sincero cattolico. E' però un "terzomondista", antisionista ed antiamericano, in quanto vede negli USA un amico di Israele senza se e senza ma ed una potenza imperialista, fondata sul puritanesimo protestante . Quindi gli USA non gli piacciono per motivi ideologici e religiosi. Idem Israele: entità sionista e talmudica.
    Nel mondo mussulmano (che ha sicuramente studiato molto più della maggior parte di noi), vede quindi un contraltare al sionismo talmudico ed al puritanesimo protestante, oltre che una reazione e risposta all'imperialismo "yankee". Per "mondo mussulmano" intendo i Sunniti e gli Sciiti, non gli Wahabiti. Anzi sec. lui la casa errante Saudi, che ha creato il Wahabismo, è stata fondata da "marrani".
    So, grazie a suoi articoli, che esistono monaci sufi, ma non credo affatto esistano monache.

    Per Josh: di Amato sapevo che è un massone, ma non un ebreo. puoi chiarire ? Grazie.

    RispondiElimina
  51. Josh,
    credo che ormai al meeting ci vadano solo i ciellini più bischeri (che sono comunque ancora tanti). Se la cantano e suonano da soli.

    Che El Jefe vada al Congresso europeo di Cardiologia, è l'ennesima dimostrazione di chi e perché lo ha eletto. I Cardiologi sono, in generale, tra i meno cattolici tra i medici, e di sicuro lo sono le alte sfere dell'Organizzazione, che è, come sempre in questi casi, una faccenda eminentemente politica. Ed a livello europeo sappiamo chi c'è nella stanza dei bottoni. Non certo cattolici praticanti.

    RispondiElimina
  52. RR, negli articoli del 2007 era spesso chiamato Giuliano David.
    Per es. lo faceva lo stesso Blondet, in un pezzo non più su effedieffe, ma ripreso qui:

    http://blogghete.altervista.org/joomla/index.php?option=com_content&view=article&id=473:gianluca-freda&catid=31:scio-scio-scioa&Itemid=46

    questo riprende un vecchio Dagospia

    https://forum.termometropolitico.it/128406-spunta-anche-il-nome-di-giuliano-amato-l-uomo-della-lobby-ebraica.html

    Ma per me va benissimo, uno può essere anche eschimese, figurarsi: trovo però un po' sciocco chi non capisce come un intellettuale possa non volere un'Italia cattolica e basta, e come un intellettuale possa sentirsi anche legato alle proprie personali idee o segnato da altre appartenenze e quindi avere un'idea di bene comune tutta sua.

    RispondiElimina
  53. per quanto riguarda gli anni 80 e il suo ruolo sulla libertà religiosa allora, per cui inutile stupirsi di quanto possa dichiarare nel 2007:

    http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1986/11/18/quasi-pronto-il-testo-dell-intesa.html

    qui invece sua diagnosi recente, condivisibile, sull'UE (che per es. al meeting di CL si guardano bene dal dire stavolta)

    http://altrarealta.blogspot.it/2015/06/allucinante-confessione-di-giuliano.html

    RispondiElimina
  54. Caro Luigi ,
    viviamo la nostra Consacrazione alla Vergine Maria .
    Ella ci aiutera' a portare le croci che vorra' affidarci .
    Santa Preghiera con il cuore e la mente rivolti solo all'Immacolata , e aspettiamo .
    Preghi per la nostra cara Patria , per i Sacerdoti , per la conversione dei peccatori.
    Santa Preghiera ! Grazie !

    O Maria Concepita senza peccato pregaTe per noi che ricorriamo a Voi e per coloro che a Voi non ricorrono soprattutto per i nemici della Santa Chiesa e per coloro che Vi sono raccomandaTi .

    RispondiElimina
  55. Riprendo a questo proposito anche una frase di fassino, che è diventata un leitmotiv di tutta la sinistra, proverbio buono per ogni stagione ed argomento:

    "non vogliamo togliere diritti a chi ce li ha già, ma darli a chi non ce li ha"

    Al di là che è fuorviante di suo, perchè diritti civili normalmente intesi li hanno tutti; e quindi per 'diritti' ormai s'intende qualunque cosa; di lì si è partiti per le cittadinanze, per lo ius soli, lo ius sanguinis; per le coppie omosex; per le adozioni omosex; e anche per i diritti di professare qualsiasi religione, fosse anche sanguinaria e stragista, ma letta ancora come "libero pensiero".

    Quello che sembra un concetto liberale, di allargamento innocuo, è invece la leva che fa saltare tutto l'edificio quando si applica a realtà sottovalutate, a grandezze che non rientrano nel minimo comune denominatore, irriducibili al resto del Corpus del diritto. Ed eccoci arrivati al post originario.

    RispondiElimina
  56. Mic: il saggio indica la luna lo stolto guarda il dito. Il burkini è il dito.

    RispondiElimina
  57. Dedicato a Luigi :20 agosto, 2016 13:45

    P.S. Scusatemi per l'interruzione ma l'occasione e' troppo ghiotta , vorrei suggerire a Luigi di prepararsi all'incontro con la Mamma e se avra' l'occasione di andare a Nevers porti il mio bacio a Bernadette a cui voglio tanto bene . Grazie
    https://www.youtube.com/watch?v=gIUNuEKN8Y0

    RispondiElimina
  58. Rosa, mi deludi, ma come, non menzioni i dentisti........pure i testi hanno col nome della casa editrice che inizia per Mas......Amato è un cognome tipicamente ebreo, Pacifico/ci, Benigno/i, Di Segni, Pincherle, David e Levi non hanno bisogno di comprensione.....se non fosse cosa seria assai ci sarebbe da sor-ridere sul burkini, sono ben altri i problemi di questi fancazzisti che vogliono solo farsi mantenere e basta, se ancora stiamo a commuoverci per Aidan and friends. e ci tappiamo tutto di fronte agli scempi degli aborti, furti di organi e bambini venduti for all purposes, beh, siamo al Suppuku, cioè una specie di Karakiri però semplificato dal taglio della testa......per soffrire di meno. Canta se la vuoi cantà gira se la vuoi girà. I rompini CL sono giunti anche qua, ma sono sempre di meno, un po' come le folle del vdr e del giubilazzo. Anonymous.

    RispondiElimina

  59. .. Amato/la Vergine Maria nel Corano

    . Amato e' stato professore ordinario di diritto costituzionale. Ha insegnato anche negli Stati Uniti. Iscritto al partito socialista, ha fatto carriera politica, e' diventato onorevole e poi presidente del Consiglio. Il suo governo ci ha portato in Europa e nell'Euro, se non sbaglio. E'un laico al cento per cento. Non e' ebreo. E' un tipico esponente della nomenklatura "liberal" attuale, transoceanica, settore moderato, per la forma. Oggettivamente, un nemico dell'Italia, come del resto tanta parte della nostra classe dirigente.
    . "anche nel Corano e' venerata la VErgine Maria". Possibile che i cattolici continuino ancora in quest'equivoco? Non sanno che nel Corano la Vergine Maria (vergine solo prima del parto) e' venerato solamente come madre di un uomo straordinario si' ma semplice uomo, considerato "profeta dell'Islam", cioe' della sottomissione a Dio (islam) professata da Maometto? Un uomo chiamato nel Corano Isah, che non si sa se voglia dire Gesu' o Esau? La Maria del Corano non ha niente a che vedere con la Santissima Vergine dei Vangeli, ne e' un calco eterodosso e persino offensivo. E' venerata come buona musulmana che avrebbe partorito un buon musulmano (sic), il suddetto Isah, supposto anticipatore di Maometto e del suo "credo". Inoltre, per il Corano, Maria madre di Isah sarebbe stata messa dai Cristiani nella S.ma Trinita'! Menzogne peggiori di queste, sulla nostra religione, e' difficile trovarle.
    Si capisce perche' i musulmani aborrono il vero culto di Maria, Madre del Signore, di noi cattolici. Quando finira' quest'ignoranza a proposito del vero islam?

    RispondiElimina
  60. per Luigi,
    penso non ci sia bisogno di chiederti di ricordarci nelle tue preghiere quando sarai a Lourdes :)

    RispondiElimina
  61. Ad Anonimo h. 12,35 e Dedicato a Luigi (troppo) h. 13,45 dico grazie, anche perché è la mia prima volta.
    Accolgo quindi i vostri consigli di preghiera, per voi e tutti gli amici del blog, di colei che lo ha creato, per ringraziare di avervi conosciuto, sebbene virtualmente e le mie personali.

    RispondiElimina
  62. Due secoli di femminismo per poi finire a difendere il burkini.

    RispondiElimina
  63. Cara Mic
    così scrivi di Maurizio Blondet: "Trovo Blondet un valido giornalista, ma sul piano religioso portatore di uno gnosticismo di conio guenoniano.". Credo che ti sbagli. Quando sei a Milano, vieni la domenica nella chiesa di S. Maria della Consolazione al Castello (noi, a Milano, la chiamiamo Madonna del Castello), in piazza Cairoli, alla S. Messa tradizionale delle 10. Lì potrai incontrare Maurizio Blondet. Hai mai visto uno "gnostico guenoniano" partecipare alla S. Messa di sempre?. Io no. Poi, se leggere anche Guénon, o Evola, o De Giorgio è una colpa, ebbene, anch'io mi dichiaro colpevole.

    RispondiElimina

  64. # A proposito dell'islam come nostro nemico storico, che si considera tale ma che non si vuol piu' riconoscere

    "Nemico [in senso politico] non e' il concorrente o l'avversario in generale. Nemico non e' neppure l'avversario privato che ci odia in base a sentimenti di antipatia. Nemico e'solo un insieme di uomini che combatte almeno virtualmente, cioe' in base ad una possibilita' reale, e che si contrappone ad un altro raggruppamento umano dello stesso genere. Nemico e' solo il nemico pubblico, poiche' tutto cio' che si riferisce ad un simile raggruppamento, e in particolare ad un intero popolo, diventa per cio' stesso pubblico. Il nemico e' l'hostis, non l'inimicus in senso ampio; il polemios non l'echtros. La lingua tedesca, come altre, non distingue fra "nemico" privato e politico, cosicche' sono possibili, in tal campo, molti fraintendimenti ed aberrazioni.
    Il citatissimo passo che dice "amate i vostri nemici" (Mt 5, 44; Lc 6, 27) recita "diligite inimicos vestros", "agapate tous echtrous hymon", e non "diligite hostes vestros": non si parla qui del nemico politico. Nella lotta millenaria fra Cristianita' ed Islam, mai un cristiano ha pensato che si dovesse cedere l'Europa, invece che difenderla, per amore verso i Saraceni o i Turchi. Non e' necessario odiare personalmente il nemico in senso politico, e solo nella sfera privata ha senso amare il proprio "nemico", cioe' il proprio avversario. Quel passo della Bibbia riguarda la contrapposizione politica ancor meno di quanto non voglia eliminare le distinzioni di buono e di cattivo, di bello e di brutto. Esso soprattutto non comanda che si debbano amare i nemici del proprio popolo e che li si debba sostenere contro di esso" (Carl Schmitt, "Il concetto del politico", 1932, tr. it. in C. Schmitt, "Le categorie del 'politico', Il Mulino, 1972, pp. 111-2).
    Oggi invece si vuole cedere l'Italia, l'Europa, tutto quanto....

    RispondiElimina
  65. Sulla stampa francese, si leggono firme arabe che dicono chiaro e tondo: "Non siate ingenui, non stiamo parlando di un semplice costume da bagno ma di uno strumento di legittimazione di un'ideologia politica che usa la religione islamica come paravento". Sulla stampa italiana, con poche eccezioni, tocca leggere invece firme italiane che etichettano i musulmani che lo pensano come islamofobi. Un mondo alla rovescia, praticamente.

    «Ne soyons pas naïfs sur le symbole de cette étoffe» par Aalam Wassef

    http://www.liberation.fr/debats/2016/08/17/ne-soyons-pas-naifs-sur-le-symbole-de-cette-etoffe-par-aalam-wassef_1472951

    RispondiElimina
  66. @

    anonimo di Carl Schmitt, grazie!

    RispondiElimina
  67. "Il burkini e la "rogna" di misurarsi col buonsenso"

    di Rino Cammilleri

    http://www.lanuovabq.it/it/articoli-il-burkini-e-la-rogna-di-misurarsi-col-buonsenso-17147.htm

    RispondiElimina
    Risposte
    1. "Falso problema di un occidente vuoto" di Silvia Scaranari. www.lanuovabq.it

      Elimina
  68. Angola:

    In Angola l'islam è illegale: abbattute le moschee abusive

    Il ministro della cultura: "La legalizzazione dell’islam non è stata approvata dal Ministero della Giustizia e dei Diritti Umani e le moschee dei musulmani saranno chiuse"

    http://www.ilgiornale.it/news/mondo/angola-lislam-illegale-abbattute-moschee-abusive-1297971.html

    RispondiElimina
  69. dal link

    "Sono state chiuse o abbattute più di 60 moschee. E il dibattito sull'islam in Angola anima e non poco la politica. Al punto che un rappresentate del ministero della Giustizia afferma: "La questione non è l’islam in sé, ma una serie di problemi legati a questa religione, i quali non si accordano con le regole costituzionali vigenti in questo Paese. Le attività islamiche sono ai margini della legge".

    In Angola vivono circa 24 milioni di persone. Di cui almeno il 55% cristiani cattolici, un 25% di protestanti o di varie chiese, poi c'è un'altra percentuale residua che professa vari culti tradizionali indigeni .L’islam,invece,conterebbe un numero difedeli incerto perché illegale, ma compreso fra 50.000 e 80.000 persone."

    RispondiElimina
  70. Hai mai visto uno "gnostico guenoniano" partecipare alla S. Messa di sempre?. Io no.

    Io sì, e pure non pochi.
    PS Non credo che Blondet sia uno "gnostico guénoniano", comunque.

    RispondiElimina

  71. "Burkini, Occidente in balia di imbecillità e violenza"
    di Peppino Zola

    http://www.lanuovabq.it/it/articoli-burkini-occidente-in-balia-di-imbecillita-e-violenza-17175.htm

    RispondiElimina
  72. È uno di quelli che impongono alle donne burka e burkini.

    Cagliari: immigrato nudo in spiaggia davanti ai bambini, rischia il linciaggio (Imola oggi)

    RispondiElimina
  73. "Trovo Blondet un valido giornalista, ma sul piano religioso portatore di uno gnosticismo di conio guenoniano.".

    andrà anche alla Messa VO, su molte cose mi ritrovo anche con quello che dice, importante la sua indagine sul sionismo, ma hai ragione.
    Il segnale del suo Guenon-ianesimo è nel vedere i mali SOLO nel talmudismo, rabbinismo, e ruolo di Usraele, mali che ci sono tutti, ma nell'assolvere sempre l'islam.
    L'islam è sì usato come una clava da sionisti e mondialisti, ma l'islam di suo non è innocente. anche perchè certe tradizioni musulmane sono ebraico-marrane-talmudiche, perchè quel caprone di maometto ha rubato a destra e manca testi spurii ed eresie dal momento che non aveva nessuna ispirazione se non diabolica, per comporre la sua accozzaglia di becero beduinismo.
    Ma sbaglia Blondet per es. nel dire che gli attentati e la violenza dell'islam siano scoppiati solo quando accesi da Usraele. Ok può essere valido per l'Isis, per Al Qaeda, ma non è che prima l'islam fosse pacifico e buono: non lo è mai stato.
    C'è anche chi va a Messa VO solo perchè ama l'apparato e i suoni, o l'idea che si fosse nel preconcilio prima delle "liberazioni" ebraiche della Nostra Aetate, ma non per tutto il resto.

    RispondiElimina
  74. Temo che alla fine sarà colpito l'uso degli abiti religiosi. Le monache già poco o punto indossano le tuniche dei loro ordini. Si finirà per ritenere anche quelle lesive della dignità della donna e si proclamerà il loro uso in pubblico come illecito.

    RispondiElimina

I commenti vengono pubblicati solo dopo l'approvazione di uno dei moderatori del blog.