La presidente della Camera insiste sul reato di "islamofobia" per censurare le critiche sulla religione di Allah. Ma si dimentica [e non solo lei] dei cristiani perseguitati
La minaccia principale alla nostra civiltà laica e liberale risiede nel divieto assoluto di criticare e di condannare l'islam come religione, perché i suoi contenuti sono in totale contrasto con le leggi dello Stato, le regole della civile convivenza, i valori non negoziabili della sacralità della vita, della pari dignità tra uomo e donna, della libertà di scelta.
Mentre il terrorismo islamico dei tagliagole, coloro che sgozzano, decapitano, massacrano e si fanno esplodere, noi lo sconfiggeremo sui campi di battaglia dentro e fuori di casa nostra, di fatto ci siamo già arresi al terrorismo islamico dei «taglialingue», coloro che sono riusciti a imporci la legittimazione dell'islam a prescindere dai suoi contenuti ed ora sono mobilitati per codificare il reato di «islamofobia», un'autocensura nei confronti dell'islam.
Le Nazioni Unite, l'Unione Europea e il Consiglio d'Europa hanno già accreditato, sul piano politico, il reato di islamofobia, assecondando la strategia dell'Organizzazione per la Cooperazione Islamica. Ebbene ora in Italia il presidente della Camera, Laura Boldrini, ha fatto un ulteriore passo in avanti finalizzato a codificare per legge il reato di islamofobia, che comporterà sanzioni penali e civili per chiunque criticherà e condannerà l'islam come religione.
È ciò che emerge dall'iniziativa della Boldrini di dar vita alla Commissione di studio sull'intolleranza, la xenofobia, il razzismo e i fenomeni di odio, nelle varie forme che possono assumere, xenofobia, antisemitismo, islamofobia, antigitanismo, sessismo, omofobia. Secondo la Boldrini sarebbero nuove forme di razzismo, che si manifestano soprattutto nella rete, catalogate in inglese come «hate speech», da intendersi come «incitazione all'odio».
È singolare che siamo in un'Italia e in un'Europa dove chiunque può dire di tutto e di più sul cristianesimo, su Gesù, sulla Chiesa e sul Papa, senza che succeda nulla perché viene ascritto alla libertà d'espressione, mentre ci siamo auto imposti di non dire nulla sull'islam, su Allah, su Maometto e sul Corano perché urta la suscettibilità dei musulmani, perché abbiamo paura della loro reazione violenta che si ritorce indiscriminatamente contro tutti i cristiani nel mondo. A proposito, dal momento che i cristiani sono in assoluto i più perseguitati al mondo per la loro fede, perché mai tra le categorie che sostanzierebbero il reato di «incitazione all'odio» non compare la «cristianofobia»?
L'errore fondamentale che viene commesso è di sovrapporre la dimensione della persona con quella della religione, ritenendo che per rispettare i musulmani come persone si debba automaticamente e acriticamente legittimare l'islam come religione. Noi invece dobbiamo rispettare i musulmani come persone, ma al tempo stesso dobbiamo usare la ragione per entrare nel merito dei contenuti di una religione e poter esprimere in libertà la verità sull'islam.
La Boldrini, la terza carica dello Stato che dovrebbe lealtà e fedeltà all'Italia, si esibisce in pubblico con al petto una spilletta su cui c'è scritto «Stati Uniti d'Europa», una entità inesistente ma che si tradurrebbe nella scomparsa dell'Italia come Stato sovrano e indipendente, così come promuove l'invasione di milioni di clandestini musulmani che a suo avviso rigenererebbero la vita e la civiltà dell'Italia. In questo contesto il reato di islamofobia si rivelerebbe il colpo di grazia all'Italia e agli italiani.
Magdi Cristiano Allam - Il Giornale
Siamo come i lemming che arrivati al culmine, si gettano dal precipizio.
RispondiEliminahttp://magister.blogautore.espresso.repubblica.it/2016/08/19/nostri-martiri-quotidiani-una-mostra/
RispondiEliminaA prescindere dal fatto che più che a un suicidio di massa la moria dei lemming va attribuita a fattori acvidentali nel corso delle loro migrazioni quando sono in gran numero, la battuta di Anonimo 8:43 va presa come uno sfogo estemporeaneo.
RispondiEliminaAnche ciò che appare inesorabile può non esserlo per nostra scelta. E il grido del nostro cuore al Cielo, insieme al povero impegno che riusciamo a spendere per ciò in cui crediamo e riaffermiamo non resteranno senza esiti, forse a noi non visibili, ma reali. E in ogni caso i lemming non siamo e non saremo mai noi...
Sostanzialmente ciò che affermo sopra si condensa in etiamsi omnes, ego non.
RispondiEliminaIslamofobia? Verrebbe anche alla Boldrini se si trovasse un macete al collo. E la cristianofobia dove la mettiamo, non esiste? Eppure tra i martiri di sangue, e quelli di spirito, i cristiani sono da sempre i perseguitati n.1. Basti solo vedere le leggi europee dove vanno sempre a battere. Se poi aggiungiamo un Papa (pessimo) che continua a dare dei terroristi ai cattolici, mentre fa l'efusa agli islamici. Mi auguro che presto dovranno ricredersi, svegliarsi e convertirsi, quantomeno prima di essere sgozzati.
RispondiEliminaVorrei capire chi rappresenta questo parlamento ed il presidente della camera e del senato.
RispondiEliminaPurtroppo i grandi politici e presidenti dei rami del parlamento sono finiti con i Moro, i De Mita' i Fanfani, e loro simili anche se di partiti diversi.
Si dice che ogni popolo ha i governanti che si merita; guardiamo la Nuova chiesa chi ha per pastori e per capi.
Comunque guardiamo anche a causa loro come siamo ridotti.
da Mario Giordano, una breve lista, di fatto è lì:
RispondiEliminahttp://www.liberoquotidiano.it/news/personaggi/11936549/mario-giordano-passaggi-agghiaccianti-corano-provate-a-dire-islam-religione-di-pace.html
Bravo Magdi Allam, riesce a dire la verita' in televisione in modo deciso e chiaro, con cognizione di causa, conoscendo molto bene l'islam.
RispondiEliminaQuando mette alle strette gli interlocutori islamici, questi non sanno che rispondere, ripetono come un disco rotto che siamo ignoranti, ma non spiegano quei passi, non vogliono riconoscere la violenza chiara del profeta Maometto e la coerenza degli imam radicali, che lo applicano alla lettera.
Negano e basta, senza saper spiegare