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martedì 6 settembre 2016

Il 'caso' dei Francescani dell'Immacolata. A che punto siamo?

Sul cambiamento di approccio in ordine al carìsma dei FI, come sui nuovi indirizzi per la vita religiosa, strettamente interconnessi (nuovo documento Vultum Dei quaerere), vedi qui - qui - qui - qui
Per chi fosse interessato, cfr. Indice articoli sulla discussa vicenda.

L’immagine dei due fondatori campeggia ancora sul sito dei F.I., nonostante si stia cambiando anche il carisma dei F.I.

È passato molto tempo, ma cosa sia davvero successo ai Francescani dell’Immacolata non è ancora per nulla chiaro.
Sembra di capire che, dopo la morte del commissario Volpi, padre Alfonso Bruno abbia subito un certo ridimensionamento, forse causato dalla palese infondatezza di talune accuse.

Intanto in Brasile e nelle Filippine sono state emesse le prime professioni, senza fare il voto di Consacrazione all’Immacolata. Esso è stato sostituito da una semplice manifestazione di disponibilità ad andare in missione.

Il cambiamento tocca le fondamenta del carisma dell’istituto elevato allo status di diritto pontificio ed approvato nelle sue Costituzioni da san Giovanni Paolo II.

Soprattutto ci si chiede: stava qui, il problema? E se non stava qui, perchè imporre una simile modifica al carisma originario?

Si discute sulla liceità della portata del cambiamento. Tra i canonisti c’è chi sostiene non sia lecito operare il mutamento e chi ritiene il contrario. Anche in questo secondo caso si discute sulla legittimità del provvedimento: c’è chi ricorda che i cambiamenti che afferiscono parti fondamentali delle Costituzioni, come in questo caso, possono essere posti in essere solo dal Capitolo Generale e altri che pensano di no.

Alcuni frati, appresi i cambiamenti, vogliono uscire dall’Istituto. Non vogliono abbandonare la forma di vita che prevede il Voto di consacrazione illimitata all’Immacolata quale primo voto, dal quale scaturiscono gli altri tre voti, di obbedienza, povertà e castità. Semina sconcerto la mancanza di collegamento tra l’abolizione del voto in questione e i motivi iniziali del commissariamento.

Corre voce che questi provvedimenti saranno ratificati anche nel ramo femminile, provocando un grave problema di coscienza nelle religiose che hanno promesso fedeltà al carisma approvato dalla Chiesa, in particolare da San Giovanni Paolo II.

Stanno per chiudere anche il convento di Firenze e con questo è il 15° che è soppresso, dal commissariamento ad oggi.

Nel ramo maschile ci sono circa una sessantina di domande di dispensa presentate, ma restano inspiegabilmente bloccate.

I nuovi provvedimenti della Congregazione dei religiosi impediscono ai vescovi di accogliere nuove famiglie religiose, senza una speciale approvazione da parte del Vaticano. Si tratta di una prerogativa che da sempre era pacifico possesso dei singoli vescovi.

Tale centralizzazione da parte di Roma, perciò, è in netta controtendenza rispetto alla “decentralizzazione” in atto su altri livelli, non ultimo quello dell’annullamento dei matrimoni, e del preteso accesso ai sacramenti di coppie conviventi. Ma in perfetto accordo con quanto rilevato da molti vescovi vicini a Francesco, sulla rivista progressista il Regno: oggi si parla tanto di sinodalità e collegialità, ma non si era mai visto una tale concentrazione di poteri in mano a Roma.

La domanda, in conclusione, è questa:  in programma una federazione delle Congregazioni religiose, con formazione comune per tutti i diversi Ordini religiosi e relativi carismi. Si va verso l’appiattimento di tutti i carismi, in una sorta di sincretismo della vita religiosa? [Fonte]

24 commenti:

  1. Parzialmente OT:
    Vi pregherei di leggere questo articolo. Una vera sorpresa....
    http://www.aldomariavalli.it/2016/09/05/un-regalo-da-oriente-che-cosa-mi-sta-insegnando-un-monaco-ortodosso/

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  2. .... Aldo Maria Valli

    "Sia come sia, sto vivendo questa opportunità di confrontarmi con un religioso ortodosso come un autentico dono del Cielo. Ed ecco che cosa mi ha colpito di più, finora.

    Prima di tutto il fatto che, per loro, la divina liturgia (la nostra santa messa) è davvero azione sacra, per cui non va presa alla leggera, come semplice rappresentazione. Lì, in quel momento, non si mette in scena qualcosa, non va in onda qualcosa, non si fa una rievocazione, ma si celebra un mistero, la cui sacralità è massima. Ecco perché non è opportuno che alla divina liturgia prenda parte chi ha un altro credo. Non è un’esclusione: è rispetto del mistero sacro in atto. Certo, nessun uomo è in grado di vedere nel cuore di un altro uomo, per cui non ci sono, né potrebbero esserci, divieti. Il punto riguarda la considerazione che si ha per la liturgia.

    È evidente che qui siamo dinnanzi a un’idea di sacro che da noi si è largamente persa o quanto meno appannata. Da noi la messa più che mistero sacro è diventata assemblea e incontro, e la chiesa, più che luogo reso sacro dalla presenza reale di Cristo e dal mistero eucaristico che lì si rinnova realmente, è diventata appunto il luogo dell’assemblea e dell’incontro. Ecco perché sentirmi dire che la divina liturgia merita il rispetto che si attribuisce alle cose più sacre mi ha lasciato dapprima stupito ma in un secondo tempo ammirato. Rispetto vuol dire anche cura dei dettagli. Vuol dire preservare quello spazio e quel tempo dalle brutture tipiche del mondo: la superficialità, il lasciar correre, il protagonismo, la maleducazione...."

    Bene la sua esperienza del sacro mutuata dall'Oriente. Ma bastava riscoprisse il Rito Antiquior. Chissà se conosce il Summorum? Sono in pochi a conoscerlo e in molti a snobbarlo quando non ad avversarlo, soprattutto tra i vescovi e sacerdoti. Chi ne fa le spese è il popolo di Dio che prim'ancora è il corpo mistico di Cristo.

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  3. Per Aldo magari e' una felice sorpresa ( e per questo lodiamo Dio ) , per noi la sua scoperta e' un rinnovato sanguinamento .
    Abbiamo purtroppo constatato ovunque , anche nella Basilica di S.Pietro , il totale allentamento delle briglie , la sciatteria , la mancanza di rispetto . Anche lì dove e' sepolto l'apostolo Pietro sembra un caravanserraglio .
    La premessa prelude all'antifona .
    Mentre le discoteche sono autorizzate a suonare fino al mattino , le campane NO , non possono richiamare piu' alla recita dell'Angelus , a richiamare alla preghiera . Negli ospedali le suore infermiere integravano la cura dei corpi con la cura delle anime .
    Ristorava l'anima la suora che in determinate ore si inginocchiava davanti alla statua della Madonna e invitava i malati e i parenti a recitare l'Ave Maria .
    Tutto e' stato archiviato , abito talare , stole , acquasanta , tabernacolo , perfino la Santa Madre di Dio risulta ingombrante .
    E i vaticanisti e i giornalisti cattolici non sono esenti da gravi colpe .


    Sia Lodato e ringraziato ogni momento il Santissimo e Divinissimo Sacramento in tutti i Tabernacoli della terra .
    Gloria al Padre al Figlio e allo Spirito Santo…-
    Amen.

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  4. Allora avevano ragione gli ortodossi? La vera Chiesa è quella ortodossa?
    Direi di no.
    Tornando ai FI, spero capiscano al più presto che è meglio servire l?Immacolata che questi cattivi pastori, stiamo arrivando al 2017, mica si presenteranno a Maria come dei paurosi traditori, spero e credo che molti di loro non si adegueranno a questi sopprusi, non si può rimanere in perfetta comunione con l'errore e gli erranti. Non è possibile mettersi contro l'Immacolata per compiacere gli apostati. Che il buon Dio dia loro la forza di non voltare le spalle alla nostra Mamma del cielo.

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  5. P.S. " Andate e portate frutto " Nostro Signore lo ha detto a tutti , anche ai vaticanisti .

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  6. mic
    è la dimostrazione che si può amare solo ciò che si conosce, in quanto l'Amore procede e non precede la Veritá.
    Per questo dire di amare senza conoscere è falso, infondato, è in realtá orgoglio e superbia.
    Marco P

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  7. Non c'è bisogno di andare in Oriente per scoprire il Rito Sacro.
    Oltre alle Messe col Rito antico, a Grottaferrata, nelle Basilica di S.Nilo, si vive il Sacro assistendo alle Messe della Chiesa Cattolica di Rito Greco.
    In Sicilia si può assistere al Rito della Chiesa Cattolica di Rito Bizantino Arbereshe.

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  8. Capita a molti di recuperare il senso dei sacro attraverso la Liturgia orientale, rimasta intatta e comunque perfettamente valida.
    Ricordo una frase in tal senso di Benedetto XVI che mi aveva sconcertato : nel 2001 a Fontgonbault, sulla liturgia, diceva che abbiamo molto da imparare dagli orientali. Quando lo lessi quasi mi indignò perché mi chiedevo cosa non ci fosse da imparare dal Rito Romano Antiquior...

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  9. "Rispetto vuol dire anche cura dei dettagli. Vuol dire preservare quello spazio e quel tempo dalle brutture tipiche del mondo: la superficialità, il lasciar correre, il protagonismo, la maleducazione...."

    Per dirla tutta, qui c'è ancora parecchio da lavorare pure in ambito di Messa antiquor.
    Non voglio generalizzare, perché si notano anche tante situazioni esemplari.
    Però a onor del vero capita non di raro constatare l'approssimazione, l'abitudinarietà, perfino la sciatteria.
    Non sono abbastanza anziano da poter parlare per esperienza, ma ho l'impressione che il VO dopo il CVII sia stato così volentieri del tutto abbandonato perché già prima era in uno stato di abbandono.
    Se qualcuno può ricordare meglio di persona sarei felice se me ne parlasse o anche mi smentisse.

    Alcuni cultori del rito antico sembra vogliano ripristinare anche questi vizi, quasi facciano parte integrante del rito stesso. Alludo...
    al latino biascicato o a mo' di scioglilingua quasi si trattasse di una gara per vedere chi è più abile ad arrivare in fondo alla frase per primo;
    al canto appositamente eseguito "alla paesana", anzi in stile "osteria", Kyriale compreso;
    all'occupazione senza uso di tonaca dello spazio sacro del presbiterio subito prima o subito dopo la S.Messa per espletare i necessari servizi liturgici di preparazione e dismissione;
    il chiacchiericcio in chiesa tipico del NO appena terminata la celebrazione.

    Ho avuto delle accese discussioni riguardo alla scelta del repertorio e al modo di eseguirlo, dove mi è stato detto a chiare lettere che per invogliare la gente a riscoprire e a frequentare la Messa antica bisogna venire incontro dando l'occasione di partecipare attivamente (ahhh la famigerata "actuosa participatio" vaticansecondista) nel modo più semplice (leggi sempliciotto) e accessibile possibile.

    Se Aldo Maria Valli dovesse disgraziatamente capitare in una situazione simile, cosa ne ricaverebbe?
    Ora lui dice di aver incontrato un religioso "ortodosso" che l'ha opportunamente istruito, non dice di aver frequentato la Divina Liturgia. Detto per inciso io ci sono andato, e nella mia fattispecie non vi ho trovato alcunché di particolarmente edificante.

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  10. Torniamo al tema dei Francescani dell'Immacolata. In sostanza:
    1) alla faccia della trasparenza, della comunicazione aperta, del rispetto delle volontà delle persone, non si hanno informazioni sullo stato dell'Ordine. Dai bravi frati il silenzio, perché così tenuti dai loro voti di obbedienza. Dai nuovi vertici modernisti, il silenzio perché così a loro conviene nel loro odio contro il carisma originale dell'Ordine, la Dottrina e la Tradizione. In ogni caso, possiamo ipotizzare vessazioni, minacce e ricatti. Non dimentichiamoci che queste, da sempre, sono il modus operandi dei modernisti;
    2) comunque, hanno vinto loro: hanno vinto i modernisti, hanno distrutto un Ordine fiorente perché tradizionalista, hanno rovinato la vita spirituale di centinaia di frati e di suore e di migliaia di fedeli orbati dalla Vera Messa. Era quello che volevano e ci sono riusciti;
    3) la reazione dei cattolici, conservatori e tradizionalisti, contro questo crimine è stata quasi nulla. Non siamo riusciti ad accedere alla grande stampa (qualche accenno negli articoli di Socci, ma nulla più), non siamo riusciti a far sentire la nostra voce in Vaticano, non siamo riusciti a mobilitarci e a mobilitare contro un abominio che non è solo spirituale, ma anche giuridico. I Vescovi hanno taciuto, impauriti. E nessuno, nelle varie diocesi, è intervenuto per informare sull'abominio in corso.

    Quante volte l'ho già scritto: questo è il problema del tradizionalismo cattolico italiano: dispersione in gruppi microscopici, locali e localistici, assenza di un forte coordinamento nazionale, di organi di stampa nazionali, di collegamenti con i partiti politici che potrebbero essere a noi vicini e di esponenti di questi partiti di sentimenti tradizionalisti. Sì, ci sono. Ma a chi si possono rivolgere, se non c'è un interlocutore, come ad esempio Civitas in Francia?.

    Ecco, io credo che il mondo tradizionalista debba interrogarsi su questi temi. Poi, ognuno agisca come crede. Però non lamentiamoci se distruggono un ordine fiorente come quello dei Francescani dell'Immacolata perché non c'è un'opposizione organizzata dei tradizionalisti che riesce ad impedirlo. La violenza e la malvagità dei modernisti la conosciamo tutti, e l'abbiamo vista nel caso dei FFI. Ma avrei voluto, e vorrei vedere anche l'esercizio della virtù della Fortezza da parte dei tradizionalisti. Spiacente, ne ho visto poco.

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  11. Ricordi Silente quando organizzammo la Messa a sostegno dei FI?
    Ricordi che le medagliette furono benedette e spedite ( era un atto complementare, ma dei FI non fu fatta parola ) e fui costretta a togliere l'articolo che promuoveva l'iniziativa, seguito a ridosso dell'evento già annunciato da uno neutro (unico ricatto da me subito e sul resto della persecuzione mi taccio)? La ragione è che si parlava dei FI e un emissario del Vicariato si mosse per minacciare a chi ci prestava l'altare della nostra Messa che se non avessi tolto l'articolo ci sarebbe stata tolta la Messa.
    Ecco, ora ne parlo perché la vicenda è chiusa da tempo. Ma questa è la situazione. Noi ci abbiamo provato in tanti modi.
    C'è anche il Comunicato-appello ai vescovi delle associazioni di fedeli, rimasto inascoltato. Quindi costoro vincono ignorandoci o silenziandoci. Ora, non ci hanno silenziato del tutto, ma quando abbiamo organizzato un'azione concreta ci hanno stroncati. Però c'è da dire eravamo noi soli (altri soloni non avevano aderito all'iniziativa) e da soli non si va da nessuna parte. Quindi dici bene sullo scoordinamento...
    È questa la ragione per cui ho aderito con enfasi alla critica teologica dei 45. Ma hai notato quanti pompieri ha tirato fuori il 'fuoco amico' e il silenzio di molti altri?

    Tornando ai FI, poiché c'è in ballo anche l'Autorità giudiziaria e padre Manelli, giustamente, ha contro-denunciato i suoi calunniatori, forse la giustizia civile farà più di quella ecclesiastica.

    Tuttavia il degrado è serio e generalissimo. Anche per il resto degli ordini religiosi la vedo nera dopo la "Vultum Dei quaerere". E non so chi e quando potrà metterci riparo, visto che normalmente il papa, con le sue nomine, sceglie anche gli elettori del suo successore...
    Ma non dobbiamo smettere di pregare, martellare e aver fiducia che il Signore provvederà.

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  12. Mi sembra anche improprio parlare di "mondo tradizionalista". In fondo mi chiedo quanti cosiddetti tradizionalisti non siano di fatto gnostici chi in un modo chi in un altro e dunque mi chiedo se esiste più un mondo cattolico. Penso che di fatto esiste e noi ci siamo. Ma, per dirla con S.Ambrogio, il cattolicesimo è ridotto alla visibilità di un falcetto di luna...

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  13. Ecumenici fuori casa. Ma dentro...

    http://chiesa.espresso.repubblica.it/articolo/1351368

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  14. Ecumenici fuori casa. Ma dentro sono botte
    Grandi sorrisi con Costantinopoli e Mosca. Mano pesante invece con le oasi bizantine in Occidente. I casi emblematici delle diocesi italo-albanesi e del monastero di Grottaferrata

    di Sandro Magister

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  15. irina...disgrega e riaggrega contro naturae contro cultura06 settembre, 2016 19:57

    E' il tempo della divisione. La troviamo ovunque. E'giusto guardare alla nostra tiepidezza da vomito, ma non è solo questione di uomini soltanto, credo. In ogni campo,sotto ogni cielo, vediamo la moltiplicazione della divisione. Come se fosse specchio di un forte ed autonomo io che per affermarsi si getta nel mezzo dividendo. Diventa quasi ridicolo pensare a tutte le organizzazioni internazionali, nate per unire ed amalgamare le genti, alacremente occupate a dividerle e parcellizzarle suddividendole, possibilmente armandole le une contro le altre.La storia della nostra Italia poi è esemplare di questa divisione istituzionalizzata dalla sua unità; divisione che di generazione in generazione ha assunto pretese di superamento della divisione stessa, introducendone altre nuove e parimenti efficaci. Se qualcuno ha tentato di portare l'unità è stato eliminato. E se la divisione è stata apparentemente superata nei fatti, è stata mantenuta come strumento di governo nel discredito continuo dell'altra parte del paese.Di questa divisione istituzionlizzata l'Italia ne ha sofferto nel malgoverno, dal quale non ci si discosta ormai più. Ora da qualche anno anche il papato è stato diviso tra lo sbigottimento del mondo intero. E anche questa divisione non nasce qui, ma nasce proprio quando la Chiesa è stata riunita in assemblea conciliare per essere più unita. E fu così che iniziò a perdere pezzi e credibilità. Una crepa ne percorse tutte le mura arrivando fino al vertice, spaccandolo, anche se lo spacco fu porto poi al mondo in modo soporifero. Questa battaglia, che forse è stata la battaglia di tutte le generazioni contro la dissoluzione, forse invece è l'ultima, certamente per chi scrive.Cosa fare? Non lo so. Con la chiarezza che questo dramma epocale richiede, non avendo toccato tutte le altre divisioni visibili e diagnosticabili intorno a noi e nel mondo. Certamente è tempo di unirsi, malgrado tutto ci separi anche in noi stessi. Unirsi contro questo mostro multiforme che spacca l'uomo in se stesso illudendolo con la sirena della pretesa libertà. Oggi non abbiamo bisogno di questa pretesa libertà che ha spaccato il corpo sociale, politico, fisico di tanti uomini e donne. No, non è di questa malnata libertà che abbiamo bisogno, libertà che spacca l'essere vivente che lo disgrega per riaggregarlo secondo regole che sono contro natura e cultura.Così anche per i FFI, sì così anche per loro, disgrega e riaggrega. Contro questo bisogna combattere, perchè questo meccanismo infame viene applicato ovunque negli ordini religiosi che devono essere trasformati e negli asili dove mandiamo i nostri nipoti e nel lavoro e nella politica e nell'economia ovunque. Quando si dice che l'uomo si fa dio non è certo per far dell'umorismo. No, è la verità. E' verità, la pretesa umana di farsi dio senza Dio. L'uomo di professione: Auto-facente dio. Ma questa, per chi ha avuto la pazienza di leggere fin qui, è la smorfia del diavolo. Che se la ride, ma per poco...!

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  16. Disgrega quello che è secondo natura e secondo cultura e riaggrega il disgregato contro natura e contro cultura. Questo è il grande lavoro che gli uomini, che "nel pensier si fingono" dio, hanno instaurato per mettere le mani sul mondo assoggettando nei fatti tutti gli altri uomini e conferendo un rispetto umano alla terra stessa. La beffa non sta solo nella ricostruzione e/o riaggregazione contro natura e contro cultura ma nel contemporaneo farsi paladini a parole dell'uomo e della natura, che nei fatti violentano. Questo gioco degli specchi è proprio dell'anticristo, credo. E' difficilissimo raccapezzarcisi. Questo far scivolar via l'Immacolata è sostituirla nel non detto, ma nei fatti sì, con l'eresia. Il male è sempre esistito e nessuno se ne scandalizza, ora è come se il male dovesse avvenire con il consenso di chi sta subendo il male e la sua stessa approvazione perchè come bene viene presentato. Anche San Paolo parlava degli anticristi, credo che quello che stiamo vivendo a questo corrisponda. Ed è facile capire che, in un'epoca così profondamente scristianizzata, non poteva che essere così, perchè le persone sono senza mezzi di difesa ed hanno in se stesse un'idea di bene di facciata, che ha sostituito il bene di sostanza.Cerchiamo con tutte le nostre forze di fare tana a tutti questi trucchi e preghiamo. Ringraziamo il Signore che ci rende accorti e rifugiamoci nel suo Santissimo cuore. Ogni pezzetto di Verità che disseppelliamo è forza che sottraiamo all'inganno. Tutti siamo chiamati a raccolta, tutti dobbiamo fare tana ogni giorno all'anticristo. Non credo sia tanto importante che fare o che dire, il Signore ci suggerirà, l'importante e fargli tana e metterci sopra una bella e ripetuta giaculatoria a Maria Santissima.

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  17. Cara Mic,
    tu scrivi: "In fondo mi chiedo quanti cosiddetti tradizionalisti non siano di fatto gnostici chi in un modo chi in un altro e dunque mi chiedo se esiste più un mondo cattolico.. No, lo gnosticismo nulla, nulla, nulla ha a che vedere con il tradizionalismo. Sono all'opposto. Per favore, non inquiniamo le idee.

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  18. Non ho detto che lo gnosticismo abbia a che vedere col tradizionalismo, ma che è attribuibile ad alcuni.

    Con l'occasione, rileggendo, chiarisco: quando dico "unico ricatto da me subito", non intendo dire il solo, ma l'unico a cui ho dovuto cedere.

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  19. Eppure Don Ennio Innocenti ha scritto libri sulla gnosi, che percorre tutto quanto il Cristianesimo, e Emanuele Samek Lodovici un testo sulla "Metamorfosi della gnosi"; la contaminazione è stata avvertita e denunciata. E non sono i soli. Il fatto è che il sincretismo ormai è in atto e di rimasto integro c'è ben poco. Il grande sforzo è riportare alla luce i tesori, pulirli, restaurarli e restituire loro quella vita che in loro è stata soffocata. E questa è la nostra vita. Come è stata la vita di don Innocenti e la vita di Samek Lodovici e di tanti altri studiosi che si son dati la pena di ripercorrere il pensiero occidentale segnalando dove era in atto la contaminazione dissolutrice e così facendo hanno ridato forza al pensiero, all'arte all'agire che fu ed è pienamente Cristiano.

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  20. Cara Mic,
    potresti per favore spiegare come la gnosi potrebbe insinuarsi in una persona che si situa nell'alveo della Tradizione Cattolica?
    Ti prego, spiegamelo a scopo preventivo: non vorrei magari cascarci io stesso inavvertitamente...
    come dice il proverbio: meglio prevenire che curare

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  21. Io non insisterei più di tanto con i FI, visto che Marini P. è andato al culto orientale (sic!) e il vdr fa scempio di ogni liturgia che a lui non garba, vedi albanesi e Grottaferrata....sapete bene chi ha chiesto la loro testa e chi sta smantellando tutto quanto sa di liturgicamente bello ed antico, peggio di quanto non fece Napoleone, prudenza, prudenza.

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  22. Io non insisterei più di tanto con i FI, visto che Marini P. è andato al culto orientale (sic!) e il vdr fa scempio...

    E allora? Chi lo dice che bisogna darsi per vinti?
    Finché il Signore lo consentirà ci saranno sentinelle che non dormono e cani (da guardia) non muti....

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  23. Cara Irina
    ero amico di Emanuele Samek Lodovici. Ci si vedeva per un caffè il sabato pomeriggio, a casa sua, in una traversa di Via Washington a Milano. Si era formato un sodalizio culturale che comprendeva Maurizio Blondet, Fabio de Fina (il fondatore di EFFEDIEFFE) e molti altri. Emanuele era vicino all'Opus Dei (collaborava a "Studi cattolici", la loro rivista), ma anche ad Alleanza Cattolica (quella di allora, tradizionalista, conservatrice e "gregoriana", non quella molliccia, papista e semi-modernista di oggi).
    Emanuele aveva capito tutto, sull'evoluzione della Chiesa dopo il concilio. Spesso ne discutevamo e, alla luce delle vicende odierne, lui fu un profeta. Per le sue posizioni antidivorziste venne cacciato, assieme al professor Mathieu, al professor Molteni Mastai Ferretti e ad altri docenti ed assistenti, dall'Università Cattolica dal rettore ultra-progressista e modernista Lazzati che, nonostante avesse rovinato intellettualmente e organizzativamente la Cattolica, nel 2013 venne addirittura dichiarato Venerabile dal regnante pontefice.
    Quando Emanuele pubblicò "Metamorfosi della gnosi - Quadri della dissoluzione" (il sottotitolo è importante quanto in titolo), non tutti noi lo capimmo subito. Cosa c'entra, ci chiedevamo, un'antica eresia con il gramscismo imperante? Ne discutemmo a lungo con lui. Poi capimmo: c'entra l'odio demoniaco per il reale, per la creazione, l'essere, l'esistente. Emanuele ci citava Engels, che citava Feuerbach, che citava il massone, anche se geniale, Goethe: "tutto ciò che nasce è degno di morire".

    No, come ho già detto, nulla, nulla, nulla il tradizionalismo ha a che fare con lo gnosticismo. Anzi, è il suo nemico metafisico.

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  24. Caro Silente,
    per te che sei avvertito perchè sai, hai letto, ti sei confrontato, hai vissuto con coerenza la tua vita di fede, è facile riconoscere a distanza le materie prime e i composti, per moltissimi altri, sottoscritta compresa, non è stato nè facile, nè breve. Gli autori che ho citato mi sono stati di grande aiuto, in maniera diversa, per riporre in grandi quadri di sintesi tante impressioni e suggestioni spesso cozzanti tra loro. Ti crediamo tutti quando dici che tradizionalismo e gnosticismo non hanno nulla in comune, ma siccome lo gnosticismo ce lo troviamo tra i piedi ogni giorno, in tutte le salse, allora forse vale la pena allertare il prossimo che da qui passa. Questo era il punto del discorso:segnalare le buche sul sentiero. Spero presto di poter fare una sintesi da una sintesi che ho trovato in un mio libro in modo da mettere giù quattro righe chiare per i passanti, nella speranza che chi ha tempo aiuti.

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