Nel testo viene ribadita la necessità della 'riforma della riforma' che sembrava tramontata. Oggi ne parla anche Sandro Magister [qui]. Sul tema, richiamiamo i precedenti [qui- qui - qui - qui], mentre stiamo traducendo dal'originale inglese il lungo testo dell'Intervento del Cardinale, a Londra, in apertura del convegno “Sacra Liturgia UK” 5-8 luglio 2016, che pubblicheremo al più presto. E dunque torneremo ancora sull'argomento per approfondire.
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D. Non è un po’ paradossale richiamare l’importanza del silenzio nella liturgia, riconoscendo contemporaneamente che le liturgie orientali non hanno momenti di silenzio e sono particolarmente belle, sacre, ricche di un atmosfera orante?
R. Il suo commento è saggio e mostra che non è sufficiente prescrivere momenti di silenzio perché la liturgia sia permeata da un sacro silenzio. Il silenzio è un'attitudine dell'anima. Non è una pausa tra due rituali, è esso stesso un rituale. Certamente i riti orientali non prevedono tempi di silenzio nel corso della Divina Liturgia. Tuttavia, essi sono fortemente caratterizzati da una dimensione apofatica della preghiera di fronte a un Dio che è ineffabile, incomprensibile, impercettibile. La Divina Liturgia è immersa nel mistero. Viene celebrata dietro l'iconostasi, che per i cristiani orientali è il velo che protegge il mistero. Per noi latini il silenzio è una iconostasi sonora. Il silenzio è una forma di mistagogia, ci permette di entrare nel mistero senza deflorarlo. Nella liturgia linguaggio dei misteri è silenzioso: il silenzio non nasconde, ma rivela in profondità.
San Giovanni Paolo II ci insegna che «il mistero vela continuamente se stesso, copre se stesso con il silenzio, per impedire che si costruisca un idolo al posto di Dio». Oggi mi sento di dire che il rischio che i cristiani divengano idolatri è grande. Prigionieri del rumore di un parlare umano senza fine, non siamo lontani dal costruirci un culto a nostra misura, un Dio a nostra immagine. Come il cardinale Daneels ha rimarcato, «il principale difetto della liturgia occidentale oggi, per come è celebrata concretamente, è di essere troppo parlata». Il padre Faustino Nyombayré, sacerdote del Ruanda, dice che in Africa «la superficialità non risparmia la liturgia o appuntamenti religiosi, dai quali le persone tornano senza respiro, più che riposate e piene di ciò che hanno celebrato, così da poter vivere e testimoniare meglio». Le celebrazioni alle volte sono rumorose e defatiganti. La liturgia è malata. Il simbolo più chiaro di questa malattia è l’onnipresenza del microfono. È diventato così indispensabile che la gente sì chiede come sia stato possibile celebrare prima della sua invenzione. by Il Timone
Gesù ad Andrea:
RispondiEliminaSempre ci saranno i ministri del Cristo che saranno pari nell'opera e nell'attirare su di loro lo sguardo del
mondo: i maestri. E vi saranno, purtroppo, quelli che saranno solo rumore e gesto esteriori, solo esteriori, i
falsi pastori dalle pose istrioniche...
Sacerdoti? No: mimi. Nulla di più. Non è il gesto che fa il sacerdote e non lo è l'abito. Non è la sua mondana cultura né le relazioni mondane e potenti che fanno il sacerdote. É la sua anima. Un'anima tanto grande da annullare la carne. Tutto spirito il mio sacerdote... Così lo sogno. Così saranno i miei santi sacerdoti. Lo spirito non ha voce né ha pose da tragedo. É inconsistente perché spirituale, e perciò non può mettere pepli e maschere. É ciò che è: spirito, fiamma, luce, amore. Parla agli spiriti. Parla con la castità degli sguardi, degli atti, delle parole, delle opere. L'uomo guarda. E vede un suo simile. Ma oltre e sopra la carne che vede?
Qualcosa che lo fa arrestare dal suo andare frettoloso, meditare e concludere: "Quest'uomo, a me simile, ha di uomo solo l'aspetto. L'anima è di angelo". E, se miscredente, conclude: "Per lui credo che ci sia un Dio e un Cielo". E, se lussurioso, dice: "Questo mio uguale ha occhi di Cielo. Freno il mio senso per non profanarli". E se è un avaro decide: "Per l'esempio di costui che non ha attacco alle ricchezze, io cesso di essere avaro". E se è un iracondo, un feroce, davanti al mite si muta in più pacato essere.
Tanto può fare un sacerdote santo. E, credilo, sempre ci saranno fra i sacerdoti santi quelli che sapranno anche morire per amore di Dio e di prossimo, e sapranno farlo così pianamente, dopo avere esercitato la perfezione per tutta la vita ugualmente pianamente, che il mondo neppure si accorgerà di loro. Ma se il mondo non diverrà tutto un lupanare e una idolatria, sarà per questi: gli eroi del silenzio e della operosità fedele. E avranno il tuo sorriso: puro e timido. Perché ci saranno sempre degli Andrea. Per grazia di Dio e per fortuna del mondo ci saranno!».
Gesù a Giuda:
«Giuda, Giuda! Una donna per dare al mondo un uomo lavora nove lune. Tu per dare al mondo la conoscenza di Dio vorresti fare più presto? Non nove lune. Ma millenni di lune ci vorranno. E come la luna
nasce e muore ad ogni lunazione, apparendoci neonata, poi piena e poi scema, così sempre nel mondo, finché sarà, ci saranno fasi crescenti, piene e decrescenti di religione. Ma, anche quando sembrerà morta, essa viva sarà, così come la luna che c'è anche quando pare sia finita.
E chi avrà lavorato a questa religione ne avrà merito pieno anche se solo una minoranza esigua rimarrà, sulla Terra, di anime fedeli. Su, su! Non facili entusiasmi nei trionfi e non facili depressioni nelle sconfitte».
"Da rivelazioni di Maria Valtorta."
Sono facile alla commozione e il pensiero di Nostro Signore che mai ci abbandona mi commuove .
RispondiElimina"Chiedete e vi sara' dato " ci dice Luca (11,5-13) . Evidentemente abbiamo chiesto bene se ci manda tante consolazioni : il Card.Sarah , il Card.Burke , il Card.Schneider, il Card.Caffarra , Mons.Livi, etc.etc.etc . Ci prova , ci vuole fedeli e sottomessi , abbandonati nelle Sue mani , riabituarci a fidarci di Lui , a leggere i segni dei tempi .
Come dice il Signore nella parabola della vite: dobbiamo essere potati, purificati, ogni giorno; vivere con Cristo, in Cristo, rimanere in Cristo, è un processo di purificazione, e solo in questo processo di lenta purificazione, di liberazione da noi stessi e dalla volontà di avere solo noi stessi, sta il cammino vero della vita, si apre il cammino della gioia.BXVI 12/II/2010
Silenzio e gesto pieno ( che mostra la consapevolezza di essere con il Signore Nostro Gesù Cristo).
RispondiEliminaNotavo questo passaggio nei brani riportati da Magister:
RispondiEliminaOggi, certi preti trattano l'eucaristia con sovrano disprezzo. Vedono la messa come un rumoroso banchetto nel quale i cristiani fedeli all'insegnamento di Gesù, i divorziati risposati, gli uomini e le donne in situazione di adulterio, i turisti non battezzati che partecipano alle celebrazioni eucaristiche delle grandi folle anonime possono avere accesso al corpo e al sangue del Cristo, senza distinzioni.
E la parola chiave è "banchetto", con accezione totalmente negativa.
Poi leggevo il comunicato vaticano sul logo per l'incontro di Lund, riportato dal Timone, con questo incipit:
http://iltimone.org/35200,News.html
Cristo è al centro di tutto: della croce e del banchetto a cui sono chiamati tutti i popoli della terra.
E qui il banchetto invece è cosa buona e giusta. Tanto che la parola è ripetuta due volte nel breve pezzo. C'è anche un "Gesù Cristo, parola di Dio, reso presente nell’Eucaristia, è il culmine di tutta la vita. ", ma non è mai riportata la parola "sacrificio". Quel "reso presente nell'Eucaristia" poi si può interpretare in molti modi, se non si usano parole chiare ed inequivocabili come "transustanziazione" o "Presenza Reale". La croce è menzionata semplicemente come "[...] rappresenta il più profondo desiderio di un’Eucaristia condivisa."
Il solito mischione sincretista: la pretesa di avere un'Eucaristia condivisa, quando la realtà dell'Eucaristia è totalmente diversa da quello che intendono i luterani.
Tutto il contrario di quanto ha scritto Sarah. Il quale nel primo brano richiama anche il concetto che non tutti se ne rendono degni (infatti il cardinale nei suoi scritti torna spesso sulla controversia liturgica "pro multis" vs "per tutti"), mentre nel comunicato vaticano è tutta una gioiosa festa senza distinzioni.
Emblematico della vera e della falsa Chiesa, no?
--
Fabrizio Giudici
Il coraggio di difendere la verità .
RispondiEliminaLa preghiera è un'arte che si impara da Dio e di essa Gesù dà i lineamenti essenziali. Il coraggio di san Paolo nel difendere la verità, pur nel doveroso rispetto del principe degli apostoli.
https://gloria.tv/?language=LWuifGHdzSMu3RbWvem4B68Dj
“Oggi mi sento di dire che il rischio che i cristiani divengano idolatri è grande. Prigionieri del rumore di un parlare umano senza fine, non siamo lontani dal costruirci un culto a nostra misura, un Dio a nostra immagine. “
RispondiEliminaIl rischio paventato ed il pericolo imminente dell'idolatria e di un culto artificioso di cui l'uomo è centro e misura non sono tali, sono realtà già ben presenti e radicate. Non capisco, non capisco proprio questo voler ostinatamente rifiutarsi di aprire gli occhi e rifiutarsi di dire chiaramente quella che è la situazione. Se è perché non ce n'è percezione, la cosa è altrettanto grave almeno dal punto di vista pastorale (ovvero per la cura del gregge), in quanto il risultato è lo stesso.
Ed anche ammettendo, per assurdo, che l'idolatria e la antropolatria siano ancora in potenza e non in atto, perché non si va a fondo e si individua chiaramente, senza equivoci, senza mezze parole, senza tentennamenti, senza equilibrismi, da dove viene questo rischio, quale ne è la causa strumentale (la riforma bugniniana) , quale quella efficiente, quale la formale? quale quella finale ? Se non si colpisce la causa, come potrà debellarsi l'errore ? Ci si illude forse che vi siano effetti senza cause ?
Il silenzio nella S. Messa Cattolica non è mai vuoto, non è mai assenza di parole, è silenzio in cui l'anima riconosce il proprio Creatore e si mette ai suoi piedi: lo ascolta , lo guarda, lo adora e così coglie, perché le è rivelato il proprio ruolo, il proprio fine; anche durante il Canone il Sacerdote, solo davanti all'altare, vela la propria voce ed entra nella nube per poter offrire unico degno di farlo come alter Christus il terribile e sommo Sacrificio, non tace ma prega, e la Chiesa tutta con la preghiera lo assiste e lo sostiene. Il popolo prega per il suo sacerdote consapevole della Mistero, infinito, inarrivabile ma che per Grazia si fa presente e tangibile alla nostra natura e finitezza.
Il silenzio, quando c'è, nella mensa catto-protestante è vuoto, e ciascuno lo riempie con i propri svolazzi mentali che nascono e muoiono nel tempo, più o meno lungo durante il quale ci si compiace di guardarsi l'ombelico
Una volta le chiese erano meravigliose, il sacro che emanavano portava al silenzio esteriore e all'estasi interiore.
RispondiEliminaAdesso le chiese moderne (moderniste) sono così...vuote...tante piramidi (egizie?massoniche?) ma poche croci, senza Gesù crocifisso, Maria ed i Santi.
Queste chiese a cosa portano???
http://www.iltimone.org/35203,News.html
Caro Marco P. hai ben centrato il cuore del problema. E lo hai efficacemente illustrato... Sai bene come siamo in sintonia e da quanto sono anch'io consapevole di tutto questo e quanto mi sconcerti e addolori questa mancanza di chiarezza persino nei nostri pastori di riferimento. Non so dire se per non completa percezione o per l'aria che tira che non consentirebbe di arrivare alle estreme conseguenze.
RispondiEliminaContinuiamo ad affidarci e a "resistere"...
http://www.barberisaldo.com/it/progetti/chiesa-della-trasfigurazione-mussotto-d%E2%80%99alba
RispondiElimina........questa modernissima Chiesa Parrocchiale si ispira alle tre tende di cui parla il Vangelo di Luca ..
Meglio mettere all'esterno un bel cartello con la spiegazione del significato dato dai tre architetti (dell'apocalisse ) e , se proprio dovete entrarci perche' non ci sono altre Chiese vicino , fatevi prima benedire oppure portatevi dietro i sacramentali ( sale benedetto , acqua benedetta ed esorcizzata., la medaglia di S.Benedetto..)
Come sarebbe con Vigano' , forse "allegra " ? Mah e' troppo giovane , sicuramente rimarra' lì dove si trova .
RispondiEliminaCome sarebbe con Forte forse troppo " plumbea " ? Mah, ci pensera' Martini .
http://www.caffestoria.it/al-posto-di-scola-da-vigano-a-galantino-tutti-gli-outsider/
Tempo fa sono capitato in una "chiesa" in cemento armato, circolare, ad anfiteatro, con degli spalti con delle tavole per sedersi e senza inginocchiatoi. L'"altare" era in basso. Il Santissimo nascosto all'interno di una colonna forata. Nessuna immagine sacra.
RispondiEliminaUna cosa mai vista è stato l'orologio da parete sopra gli spalti, davanti all'"altare"
Emanuele
Sono dispiaciutissima di non poter essere presente, abito in Liguria e già verrò a Roma dal 28 al 30 ottobre per il pellegrinaggio internazionale Populus Summorum Pontificum. Sarò con voi unita in comunione di preghiera. Che il Signore ricolmi di benedizioni don Giorgio!
RispondiEliminaMarcella
"perché non si va a fondo e si individua chiaramente, senza equivoci, senza mezze parole, senza tentennamenti, senza equilibrismi, da dove viene questo rischio, quale ne è la causa strumentale (la riforma bugniniana) , quale quella efficiente, quale la formale? quale quella finale ? Se non si colpisce la causa, come potrà debellarsi l'errore ? Ci si illude forse che vi siano effetti senza cause ? "
RispondiEliminaConcordo, Marco P.
Anna
@Emanuele
RispondiEliminal'orologio ricordava "Tempus fugit", a dire: fate bene i vostri conti, anche i capelli del vostro capo sono contati, se continuate così.....chi non costruisce con Me, disperde....
Agli zoombie cattolici (dis)impegnati in politica , nei giornali , e' rivolto questo messaggio : cogliete al volo l'allarme e il monito di Uomini di Dio come il Card.Caffarra che hanno il coraggio di risvegliare le coscienze intorpidite , che danno il giusto nome e cognome a questi esperimenti : peccati contro Dio .
RispondiEliminaSbrigatevi , fate non uno , ma 10 passi indietro :
http://www.lanuovabq.it/it/articoli-i-bambini-non-si-comprano-scendiamo-in-piazzacaffarra-accusa-la-sua-emilia-aberrante-17638.htm