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Laudetur Jesus Christus!
Ai piedi di questo Altare, dopo l'essenziale esperienza del 4 giugno in San Pietro [qui], avrà inizio l'incontro, così necessario e anche così desiderato e richiesto da molti, con la celebrazione della Santa Messa nel Rito Romano Antiquior da parte di don Giorgio Ghio.
Al termine ci ritroveremo per un momento conviviale, durante il quale potremo cominciare a conoscerci e guardarci negli occhi. Seguirà, per chi potrà fermarsi, una breve riflessione di don Giorgio che introdurrà e lascerà spazio ad un tempo di ascolto reciproco, in cui ognuno potrà esprimere ciò che porta nel cuore, formulare proposte, calibrare la propria disponibilità - dalla semplice preghiera a qualunque possibile espressione dei propri talenti - per proseguire in questo nostro comune impegno che vogliamo portare avanti ad maiorem Dei gloriam.
Chi non potrà essere presente questa volta, potrà unirsi spiritualmente a noi attendendo, Deo adiuvante, una prossima occasione alla quale stiamo già lavorando, la cui data concorderemo con un congruo anticipo.
https://costanzamiriano.com/2016/10/06/e-il-tempo-della-responsabilita-personale/#more-17118
RispondiEliminaLa Miriano. Una credente, di certo non tradizionalista, dotata di onestà intellettuale.
RispondiElimina...Mi è venuto in mente che questo invece è per noi credenti, tutti, maschi e femmine, proprio il tempo della responsabilità. Siamo assediati da pressioni mediatiche (e politiche, e, al fondo, economiche) molto forti, tutte in direzione decisamente, ferocemente a volte, anticristiana. Ma anche nella Chiesa, inutile nasconderci dietro un dito, tanti di noi si sentono a volte un po’ lasciati soli da tanti pastori che invece che rafforzarci in questo assedio, tendono piuttosto ad andare incontro al mondo. Il rapporto col mondo è il nodo centrale della questione. Si può andare incontro al mondo senza dimenticare cosa gli si va a portare al mondo, cioè non il nostro povero e incostante amore, ma quello di Cristo? Si può uscire senza dimenticare di custodire i piccoli nella fede che hanno bisogno di pastori (nella fede siamo tutti piccoli, sennò non saremmo di fede, ma uomini di cultura innamorati di una civiltà cattolica dai bei principi, non mendicanti dello Spirito che cercano assetati un incontro col Signore)? Si può accogliere ogni volto, senza accogliere però insieme anche ogni eredità spirituale, ricordando ogni istante che essere cristiani è per forza andare contro corrente, rompere radicalmente con ogni altro modello culturale e interpretativo del mondo?
Questo per noi cristiani è il tempo della responsabilità personale. Custodire meglio che possiamo quello che ci è stato affidato in duemila anni di traditio, cioè di tesori tramandati e passati di mano in mano da generazioni di santi (cioè peccatori consegnati). Vagliare con cura decisioni e comportamenti. Difendere ciascuno, è un’immagine che usa sempre il mio amico Giampaolo, il proprio metro di trincea. Mettere intelligenza e forza e discernimento nella vita spirituale, viverla con più impegno e serietà.
Esattamente .
RispondiEliminaMaria , Costanza , Irina , ...e' ora di reagire ( da figli di Dio ...).
Nel mentre, Oltretevere...
RispondiEliminahttp://video.corriere.it/papa-francesco-risate-la-barzelletta-dell-arcivescovo-canterbury/bf43bfdc-8bce-11e6-8000-f6407e3c703c
Il Papa e l'arcivescovo di Canterbury a colloquio, Justin Welby a un certo punto racconta una barzelletta che Francesco apprezza molto, lasciandosi andare a una sonora risata. La barzelletta suona pressapoco così: «Sai qual è la differenza tra un liturgista e un terrorista? Con il terrorista si può trattare!»
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Fabrizio Giudici
Con i liturgisti bugniniani in effetti è impossibile trattare... vedasi il recente caso Forlì, il vescovo in questione ha studiato all'Anselmianum
RispondiEliminaWow! !!! A Dio piacendo ci sarò! !!!!
RispondiEliminaRicordati, o piissima Vergine Maria,
RispondiEliminanon essersi mai udito al mondo
che alcuno sia ricorso al tuo patrocinio,
implorato il tuo aiuto,
chiesto la tua protezione
e sia stato abbandonato.
Animato da tale confidenza,
a te ricorro, o Madre, Vergine delle Vergini,
a te vengo e, peccatore contrito,
innanzi a te mi prostro.
Non volere, o Madre del Verbo,
disprezzare le mie preghiere,
ma ascoltami propizia ed esaudiscimi.
Amen.
Sono dispiaciutissima di non poter essere presente, abito in Liguria e già verrò a Roma dal 28 al 30 ottobre per il pellegrinaggio internazionale Populus Summorum Pontificum. Sarò con voi unita in comunione di preghiera. Che il Signore ricolmi di benedizioni don Giorgio!
RispondiEliminaMarcella
Salvo miracoli non potrò esserci fisicamente, e mi dispiace tantissimo, ma sarò con voi con lo spirito. Credo che incontrarsi, parlarsi, pregare insieme, insieme assistere al santo Sacrificio, sia importantissimo. Organizzarsi, anche. Tenersi insieme e tenere insieme. Con la grazia del Padre. Che é nostro, non mio o tuo o suo.
RispondiEliminaGrazie di cuore a don Giorgio e a Maria.
Anna
Un Saluto a Don Giorgio e ovviamente a Maria.
RispondiEliminaMi sa che non riuscirò, come ho detto in pvt.
Almeno, ci sentiamo e sentiremo come solito.
spero.se posssibile e a Dio piacendo,che il prossimo incontro possa magari organizzarsi fuori Roma,in localita' meno caotica e pericolosa,visto lo sfascio cui progressivamente si assiste...Giampiero
RispondiEliminaGentile Maria, si può conoscere meglio se questo incontro è per un gruppo specifico coetus Summorum, oppure di una riunione di cattolici tradizionali che trattano con Don Giorgio problemi inerenti l'attualità in generale della Chiesa?
RispondiEliminaCaro Berni, non abbiamo creato nessun coetus Summorum specifico. Abbiamo provenienze diverse e ognuno ha suoi riferimenti. È evidente che, insieme a don Giorgio (e ad altri sacerdoti) intendiamo portare avanti un impegno, innanzitutto formativo oltre che di preghiera e azione personale, che ognuno svilupperà nel proprio contesto e si nutrirà, oltre che del confronto sul blog che resta un punto di riferimento, di momenti 'forti' attraverso incontri diretti (e, in prospettiva, seminari, altro...) intorno a contenuti fondanti della nostra fede non senza il momento solenne e sacro di condividere lo stesso Altare nella celebrazione Eucaristica.
RispondiEliminaPersonalmente devo dire che considero don Giorgio un amico molto caro e un sacerdote di rara preparazione, e se lo posso dire, passione. Senza ancora conoscermi di persona, si fece 300 km sotto il solleone per venirmi a trovare in un momento non semplice, quando miei amici storici e parenti non lo fecero, e anche solo per questo spirito di abnegazione che fa parte di lui bisogna rendergli merito. E non che non avesse impegni, o che avesse situazioni solo rose e fiori anche lui, in quel momento.
RispondiEliminaE' così perchè crede ancora che il Sacerdozio sia farsi Hostia come lo stesso S. Sacrificio dell'Eucarestia.
per chi ha letto sopra il mio comunicato telegrafico, non vorrei aver dato impressione di..sufficienza: non posso venire solo perchè abito in altra città e sono impedito in ogni spostamento, spesso anche cittadino, dalla situazione della salute dei miei familiari, altrimenti sarei lì.
Grazie, Maria, per la nuova a occasione di incontro, così vedrò anche quella bella Chiesa eci rivedremo.
RispondiEliminaA Dio piacendo ci saro' e anche io e conoscero' Don Giorgio.
Mi dispiace per le assenze degli altri affezionati partecipanti, che mi avrebbe fatto piacere conoscere personalmente, ma hai detto che non sarà certo l'ultimo incontro.,
Ottimo, la via degli incontri sempre più frequenti, nei limiti del possibile, è quella giusta.
Non ha importanza avere programmi particolari, più si creano occasioni di conoscenza e meglio è, tanto c'è Lei, Lassù, che come Maestra e Madre, sa guidarci nella via del Maestro tenendo cono di mezzi e limita di ciascuno.
Buona Domenica a tutti