Gli interventi dei lettori A.P. e Paolo Pasqualucci, che pubblico di seguito, costituiscono un'appendice interessante ai testi proposti ieri e oggi.
Li estraggo dalle rispettive discussioni per rendere la riflessione disponibile a chi si sofferma sui testi senza addentrarsi nel dibattito.
Il discorso certamente va approfondito e ci torneremo al più presto. Intanto cogliamo questi spunti che si riferiscono:
Li estraggo dalle rispettive discussioni per rendere la riflessione disponibile a chi si sofferma sui testi senza addentrarsi nel dibattito.
Il discorso certamente va approfondito e ci torneremo al più presto. Intanto cogliamo questi spunti che si riferiscono:
- all'articolo di ieri sulla nuova legge in ordine allo ius soli - cavallo di troia per la sostituzione di nostri popoli [qui] -, che ha portato anche a riflettere sulle recenti liste di proscrizione e "pseudo-argomentazioni" sottese, vergate nel corrente linguaggio orwelliano [qui] da coloro che un altro lettore ha efficacemente definito "i devoti del vento che tira, gli occupatori zelanti d’ogni spazio di potere" e
- all'articolo di Roberto De Mattei pubblicato stamane: Dall'invasione migratoria alla guerra civile [qui]
Di fatto al momento mancano i numeri per ribaltare la situazione. Ma non per questo ci asteniamo dal fare la nostra parte, confidando nella Verità che ci fa liberi e in ciò che può nascere anche da un granello di senape... se non altro per preservare i semi di un futuro che non è nelle nostre mani ma che parte da qui.
Sostituzione o distruzione dei popoli? Il vero concetto di tradizione
- "Sostituzione" di un popolo ad un altro? Che significa? Si tratta in realtà di un processo di distruzione dell'identità spirituale e fisica dei popoli, dei popoli in quanto determinati in nazioni precise con una loro lingua, letteratura, storia, forma statale, religione. Tale processo lo iniziarono i Giacobini, cioè l'ala estremista della Rivoluzione Francese, aprendo la cittadinanza (rivoluzionaria) a migliaia di "rappresentanti dell'umanità" cioè stranieri loro compari in ideologia e dando loro posizioni di comando. L'idea che le nazioni e i popoli dovessero esser "superati" nell'umanità nuova che sarebbe scaturita dalla dittatura del proletariato fu notoriamente applicata in profondità dalla Russia Comunista e dai comunisti, ogni volta che furono capaci di giungere al potere.Oggi, non basta distruggere la famiglia secondo natura ("superandola" in una visione "allargata" della stessa), bisogna distruggere anche il popolo italiano e l'Italia, opera cui i comunisti hanno del resto atteso con solerzia sin dall'estate del 1943, continuandola con successo sino ai nostri giorni (sempre contro lo Stato, contro l'esercito, la morale, la religione, la famiglia, a favore dei delinquenti, degli adulteri, dei trasgressori di ogni tipo: sempre, per partito preso, in modo martellante). Venuto meno il proletariato lo si vuol sostituire con la massa degli invasori dall'Africa, che sarebbero la "nuova classe". Si tratta di un disegno irresponsabile e criminale, che gode anche della complicità della teologia della liberazione professata dall'attuale Gerarchia cattolica, Papa compreso. Rimandare indietro i "rifugiati" è materialmente impossibile, si stanno gettando le basi di terribili guerre civili e non, sempre più vicine. Deve esser ben chiaro sin da ora chi ne sarà direttamente responsabile: non certo quei cittadini che saranno costretti a difendere manu militari la terra e la propria casa dall'invasione maomettana permessa da capi traditori e dai loro alleati cattolici e di sinistra.
- Quale sarebbe il concetto valido di tradizione, non mummificato nell'immobilismo? Quello di mons. Galantino che fa evolvere l'interpretazione dei Testi Sacri al punto da falsificarla completamente, dichiarando, come ha fatto, che "Sodoma fu salva" grazie all'intercessione di Abramo, quando invece la città era troppo corrotta per esser salvata e tutti i suoi abitanti perirono? Sarebbero queste menzogne distruttrici delle anime il lievito della nuova ermeneutica, quella della "tradizione vivente" [di conio storicista] di cui si straparla oggi? (A. P.)
-- Si potrebbe eccepire preliminarmente sulla definizione di Rinascimento e Illuminismo (inteso nel senso di "civiltà borghese") come due "pseudo-civiltà, così, in blocco; definizione troppo lapidaria. Ma si tratta di un aspetto minore dell'articolo.
-- La conseguenza fondamentale, come risulta anche dalle preoccupazioni delle autorità francesi e tedesche, è che dobbiamo prepararci a subire la guerra e la guerra civile, a resistere cioè con la forza all'attacco in corso nei confronti della nostra stessa esistenza fisica di nazione da parte dell'invasore musulmano e dei suoi alleati/complici cattolici e di sinistra (nemico esterno e nemico interno, uniti nell'attacco all'Italia e all'Europa).
-- Il cardinale Martini è stato indubbiamente uno dei "profeti" di quest'invasione. Negli ultimi tempi della sua vita, rilasciò notorie e allucinanti interviste, pubblicate in libri-interviste, nelle quali portava alle estreme conseguenze la visuale di un Karl Rahner e insomma quel pensiero ribelle, decadente ed estremamente superficiale, intriso di filosofia moderna e contemporanea, che caratterizza da decenni l'impressionante involuzione dei Gesuiti, un tempo una delle colonne della Chiesa.
Nel volumetto: C.M. Martini, "Il vescovo", Rosenberg & Sellier, 2011, la defunta eminenza, dopo aver affermato che non sarebbe stato male (anche se impossibile in pratica) vendere le opere d'arte in possesso delle Chiese e dei conventi per dare il ricavato ai poveri [sic]; scrisse: "Certo non si può dire che nella nostra chiesa, lungo la storia, ci siamo sempre attenuti con fedeltà al messaggio di Cristo. Il Signore ispirerà a ciascuno come regolarsi. Ma il problema rimane ed è molto grande. Forse sarà necessario attendere una invasione di persone venute da altre civiltà, che distruggano e in qualche modo facciano tabula rasa di tutto il nostro modo di vita [!]" (op. cit., p. 56).
L'invasione è ora diventata massiccia, Papa Bergoglio sembra essersene fatto addirittura il profeta. Ricordo che lo sventurato Martini auspicò anche tutte le "aperture" possibili ed immaginabili ai costumi sessuali contemporanei, ivi compresa l'omosessualità, nonché l'abolizione del celibato ecclesiastico, le donne-prete, etc.
-- L'attacco in corso da tempo allo Stato nazionale (Stato-nazione mi sembra dizione troppo legata all'esperienza storica passata, nata dalla Rivoluzione Francese) si può controbattere con successo solo rafforzando l'unità nazionale e non continuando ad attaccarla in nome delle cosiddette "nazionalità spontanee", cui si vogliono attribuire le autonomie più ampie, da strappare allo Stato nazionale, visto sempre come un nemico. Alla nebulosa idea di "nazionalità spontanea" non ricorrono anche gli invasori per giustificare la loro non richiesta presenza qui da noi? Il concetto di "nazionalità spontanea", è a fondamento anche della Europa delle Regioni (sottomesse a Bruxelles e agli Stati europei più coesi) cui aspirano gli euroburocrati, quella appunto aperta all'invasione dai quattro angoli della terra ed inerme di fronte ai cosiddetti "poteri forti".
-- Rafforzare l'unità nazionale significa oggi, per noi cattolici, rinnovarla secondo principi cristiani, battersi, nello stesso tempo, affinché lo Stato nazionale da laico diventi cristiano nei suoi principi fondamentali. Solo un'impostazione del genere può dare alla resistenza la necessaria unità e determinazione. Tra i più decisi avversari dello Stato nazionale sembra esserci anche la Massoneria, oggi promotrice di tutte le autonomie in nome dell'umanità e della fratellanza universale.
E noi?
Siamo in balia di quelli che ordiscono ai danni dell'essere umano.
Le denunce si inseguono giorno per giorno. Molti le ignorano con fare scaramantico, magicamente supponendo di schivarne le conseguenze.
Altri si preoccupano per i fatti, per le conseguenze e per le turbe prigioniere, con teste svuotate da propaganda e con sessi gonfiati da porno.
Eh, siamo avanti. E andiamo avanti, ogni passo duecento anni di avanzata, verso quel glorioso futuro che guide occhiute hanno preparato per eliminarci, per poter scorrazzare sulla terra guerreggiando, fornicando, rubando, ubriacandosi tra loro ed infine distruggersi, tutto distruggendo, nel culmine della loro onnipotenza volta al nulla.
Ma noi non siamo soli, l'Onnipotente si delizia con un seme, con un bambino, con il più debole dei deboli di scompaginare tutti i piani dei superbi. Noi lo sappiamo. Abbiamo fede. Aspettiamo. Preghiamo e lavoriamo. In silenzio e non solo. (Irina)
E intanto, in ambito sia civile che ecclesiastico, che emergano menti e cuori capaci di catalizzare in azioni efficaci le istanze più sane e autentiche della nostra umanità in apnea...
E intanto, in ambito sia civile che ecclesiastico, che emergano menti e cuori capaci di catalizzare in azioni efficaci le istanze più sane e autentiche della nostra umanità in apnea...
Gli errori non cessano di essere errori solo perché vanno di moda.
RispondiEliminaPeter Sutherland, who calls himself a "Roman Catholic", said in the House of Lords, on 21/06/2012 :
RispondiElimina"EU should 'do its best to UNDERMINE NATIONAL HOMOGENEITY' says UN migration chief".
"The EU should "do its best to undermine" the "homogeneity" of its member states, the UN's special representative for migration has said. […] Mr Sutherland, who is non-executive chairman of Goldman Sachs International and a former chairman of oil giant BP, heads the Global Forum on Migration and Development , which brings together representatives of 160 nations to share policy ideas."
http://www.bbc.com/news/uk-politics-18519395
Member of the Bilderberg Group, he is also President of the International Catholic Migration Commission, nominated by Pope Francis in January 2015, as well as member of the Migration Advisory Board of the International Organisation for Migration.
https://en.wikipedia.org/wiki/Peter_Sutherland
RispondiEliminaSutherland is also quoted as arguing that opposition to greater globalisation is "morally indefensible"… So… Les jeux sont faits !
http://limbeccata.it/indiscreto/litalia-sta-per-dare-agli-imam-il-segreto-confessionale/
RispondiEliminaÈ pronta l'apposita bozza di legge che attribuisce agli imam il "segreto confessionale". Orrido inganno perché in ambito cattolico quel segreto si riferisce ad un Sacramento e attiene l'area del sacro non quella giuridica...
RispondiElimina[...]
Queste ultime [le forze di polizia] sono assai preoccupate di una concessione troppo generosa dello status di ministro di culto che farebbe rientrare tutti gli Imam conosciuti in quella sorta di immunità penale prevista dall’articolo 200 del codice di procedura penale per garantire il cosiddetto segreto di ufficio o segreto confessionale. Cosa significa? Gli imam riconosciuti come ministri di culto a quel punto potrebbero opporre all’autorità giudiziaria e investigativa il segreto anche su fatti gravi e criminali appresi dalle confidenze di un loro fedele.
Di più: dovrebbero opporre quel segreto, perché la legge italiana protegge nello stesso codice all’articolo 622 quei fedeli che fanno le confidenze ai loro ministri di culto, perseguendo le rivelazioni da questi fatti sui contenuti di quei colloqui privati.Tradotto in pratica: nella loro funzione molti Imam dell’Ucoii hanno libero accesso alle carceri italiane per seguire i detenuti di fede musulmana, esattamente come accade ai sacerdoti con i detenuti cattolici.
È pronta l'apposita bozza di legge che attribuisce agli imam il "segreto confessionale". Orrido inganno perché in ambito cattolico quel segreto si riferisce ad un Sacramento e attiene l'area del sacro non quella giuridica...
RispondiElimina[...]
Queste ultime [le forze di polizia] sono assai preoccupate di una concessione troppo generosa dello status di ministro di culto che farebbe rientrare tutti gli Imam conosciuti in quella sorta di immunità penale prevista dall’articolo 200 del codice di procedura penale per garantire il cosiddetto segreto di ufficio o segreto confessionale. Cosa significa? Gli imam riconosciuti come ministri di culto a quel punto potrebbero opporre all’autorità giudiziaria e investigativa il segreto anche su fatti gravi e criminali appresi dalle confidenze di un loro fedele.
Di più: dovrebbero opporre quel segreto, perché la legge italiana protegge nello stesso codice all’articolo 622 quei fedeli che fanno le confidenze ai loro ministri di culto, perseguendo le rivelazioni da questi fatti sui contenuti di quei colloqui privati.Tradotto in pratica: nella loro funzione molti Imam dell’Ucoii hanno libero accesso alle carceri italiane per seguire i detenuti di fede musulmana, esattamente come accade ai sacerdoti con i detenuti cattolici.
...Segue
RispondiEliminaSui fatti appresi in quei colloqui, come su confessioni ricevute anche al di fuori di quegli ambienti, una volta riconosciuti come ministri di culto, gli Imam possono e anzi debbono mantenere il segreto. Perfino se un detenuto confessasse loro di essere a conoscenza della preparazione di un attentato. Al contrario gli altri islamici presenti in Italia erano contrari già alla bozza preparata dal professore Naso per l’eccesso di controllo nei confronti delle pratiche religiose musulmane che è previsto dal testo come merce di scambio per il riconoscimento degli Imam dell’Ucoii, e protestano per la presunta discriminazione “visto che per altre confessioni religiose tutto questo non è previsto”.
RispondiEliminaSutherland n'est pas le seul. Déjà, Bernard-Henri Lévy, membre éminent de la nébuleuse khazar, écrivait en 2004 :
« L’Europe démocratique ne doit pas être "une nation de plus", mais "un dispositif de nature à travailler, fracturer, pulvériser et, finalement, NÉCROSER les identités et les fixations nationales" (Récidives, 2004, chap. V, "Être juif", p. 458).
A bon entendeur salut !
Sutherland potrà dichiarare di essere Roman Catholic quanto vuole, ma basta guardarlo ed ascoltarlo pe capire che è tutta una finzione.
RispondiEliminaTutti quelli che anche qui hanno la "bella" abitudine di continuar a scriver commenti in inglese e francese l'invasione straniera se la meritano tutta se non hanno il minimo di amore per la propria lingua e di pazienza per fare una minima traduzione... in ogni dittatura ad opera di stranieri la prima cosa che si tende a fare è sempre quella di abolire le lingue locali infatti!
RispondiEliminaE a noi italiani quanto piace "fà l'americano". Esattamente come fecero i giacobini risorgimentali eliminando le nostre bellissime lingue locali, degradandole a dialetti per ignorantoni
Il segreto confessionale per un sacerdote cattolico riguarda anche la sfera giuridica. Ma non è un obbrobrio uniformare quanto attiene la dinamica soprattutto spirituale di un sacramento e le peculiarità del sacerdozio (esercitato in persona Christi) con qualunque altro tipo di relazione?
RispondiEliminaSulle ingerenze del partito democratico USA nei confronti della Chiesa Cattolica, presa di posizione di mons. Chaput, vescovo di Philadelphia:
RispondiEliminahttp://www.crisismagazine.com/2016/unthinking-backward-catholics
Ovviamente, a Roma tutto tace.
--
Fabrizio Giudici
Giulia
RispondiEliminaIm base alla mia esperienza chi qui scrive in altre lingue evidentemente non conosce l'italiano. Io non ho sempre il tempo di tradurre, ma penso che buona parte dei lettori sia in grado di decifrare. Chi non fosse in grado penso abbia la pazienza di andare oltre. E, visto che si tratta di casi estemporanei, non vale la pena farne una questione.
OT
RispondiEliminahttp://www.unavox.it/ArtDiversi/DIV1675_Nitoglia_Ultime_conversazioni_BXVI.html
Anna
http://www.maurizioblondet.it/col-sotterfugio-tu-farai-la-guerra-ora-metodo-della-superpotenza-anche-la-chiesa/
RispondiEliminaMic, tu dici:
RispondiElimina" chi qui scrive in altre lingue evidentemente non conosce l'italiano"
Mmmh, se quello non conoscesse l'Italiano, non sarebbe in grado di capirlo e quindi di seguire il Blog...
Sono perfettamente d'accordo con Giulia.
L'articolo che segnala Anna alle 16:03 lo leggerete anche qui: è programmato per domattina.
RispondiEliminaDilaziono le pubblicazioni per non affollare troppe questioni in un unica giornata. Questo strumento già fagocita le informazioni in breve tempo di per sé.
In una cronaca così affollata e convulsa, problematiche da denunciare, ma anche testi importanti da proporre, credo sia una buona norma creare, per quanto possibile, spazi di intervallo che consentano di soffermarsi sugli argomenti senza fare indigestione da 'infopollution'.
Mmmh, se quello non conoscesse l'Italiano, non sarebbe in grado di capirlo e quindi di seguire il Blog...
RispondiEliminaSono perfettamente d'accordo con Giulia.
Mi risulta che ci sono molti lettori che comprendono l'italiano. Ma evidentemente un conto è leggere, un conto è esprimersi in una lingua di cui non si è padroni.
Oltre a comunicazioni via mail, lo deduco anche dalle statistiche.
E spero non me ne vogliate se anch'io ho appena usato un termine inglese che ho incontrato spesso e significa 'inquinamento da informazioni'. ;)
Anch'io amo l'italiano e non l'esibizionismo.
"Ma evidentemente un conto è leggere, un conto è esprimersi in una lingua di cui non si è padroni."
RispondiEliminaEsatto. Per esempio, io ho imparato da autodidatta a leggere il francese, ma non sono minimamente in grado di scriverlo. Per cui riesco a seguire blog francesi, ma se volessi postare dei commenti sarei costretto ad usare l'italiano o l'inglese.
--
Fabrizio Giudici
"Ma evidentemente un conto è leggere, un conto è esprimersi in una lingua di cui non si è padroni."
RispondiEliminaMerci, Mme Mic, de cette remarque, qui s'applique exactement à mon cas. Mais soyez tranquille, je ne troublerai plus, pour ma part, la tranquillité de vos lecteurs. E viva l'Italia !
"Ma evidentemente un conto è leggere, un conto è esprimersi in una lingua di cui non si è padroni."
RispondiEliminaGederson Falcometa ci riesce magnificamente.
See you saturday 22 c.m. :)
A volte si usa una lingua straniera, o un dialetto, perché in Italiano o mancano termini corrispondenti, o la traduzione è brutta o troppo lunga. Inoltre termini tecnici di certe scienze o tecnologie mal si traducono nelle lingue nelle quali quelle scienze o tecnologie non sono nate. In filosofia il termine greco o tedesco, così come in teologia anche il termine latino, è a volte nettamente migliore, come pregnanza di significato ed esattezza concettuale e logica, del termine italiano.
RispondiEliminaMa che cos`è questa polemica sulla lingua utilizzata dai blogger!?!
RispondiEliminaSe io che sono francofona posso scrivere in italiano, e mi scuso perchè lo strapazzo sovente con i miei francesismi, altri pur leggendo l`italiano non sono in grado di scrivere nella vostra stupenda lingua, è il caso di diverse mie conoscenze che seguono regolarmente il blog.
Se poi dei blogger italofoni pubblicano testi in lingua straniera, probabilmente immaginano che siano facilmente comprensibili e poi non tutti son capaci dell`impegno totale di Maria!
Non dovreste piuttosto essere contenti che ci siano ospiti stranieri che ci leggono, seguono con attenzione il blog? Mah!
E mi permetto anche di aggiungere che dovremmo piuttosto essere, ed io lo sono, grati a chi ci porta informazioni da fonti straniere, senza poterle tradurre, che queste fonti siano inglesi, francesi, spagnole o altre ancora, aprono, allargano l`orizzonte !
RispondiElimina@Luisa
RispondiEliminaEsatto. Dopotutto la crisi che stiamo vivendo è universale e il campo di battaglia è in ogni angolo del mondo.
--
Fabrizio Giudici
Bergoglio a 360 gradi, Rusconi percorre le ultime "mosse"-decisioni del vescovo di Roma:
RispondiEliminahttp://www.rossoporpora.org/rubriche/papa-francesco/634-francesco-a-360-gradi-dai-nuovi-cardinali-a-castel-gandolfo.html
Se mi è permesso qualsiasi intervento dei nostri in qualsiasi lingua, da qualsiasi Paese deve essere benvenuto, gradito e ben accetto. E da parte mia per quel che vale lo è incondizionatamente.
RispondiEliminaAbbiamo già poche possibilità di farcela ci mancherebbe porre pregiudiziali di questo genere.
Miles
Quel che giustamente rilevate sui contenuti in qualunque lingua arrivino per me era scontato e vi ringrazio per la conferma.
RispondiElimina"Il segreto confessionale per un sacerdote cattolico riguarda anche la sfera giuridica. Ma non è un obbrobrio uniformare quanto attiene la dinamica soprattutto spirituale di un sacramento e le peculiarità del sacerdozio (esercitato in persona Christi) con qualunque altro tipo di relazione?"
RispondiEliminaMic, non è questo un esempio pratico della degenerazione derivante dall'aver voluto rinnegare la regalità sociale di NSGC a favore di un'egualitaria libertà religiosa?
RispondiElimina@ spunti dal blog
-- Quest'idea di un "segreto confessionale" riconosciuto agli imam appare bizzarra, se ne dovrebbe sapere di piu': non risulta che presso i maomettani esistano sacramenti ne' tantomeno la confessione sacramentale. Quale sarebbe allora l'analogia con la tutela del segreto confessionale? Forse si stabilisce un'analogia con quella del "segreto professionale"? Fare l'imam non sembra pero' potersi considerare una "professione". Tutto l'insieme appare poco chiaro.
-- Le nostre "bellissime lingue locali" erano e restano dialetti, piaccia o meno. E poi: forse che l'Italia unita ha abolito il teatro dialettale, con tutte le sue varianti regionali? Ve lo immaginate i "Sei personaggi in cerca d'autore" scritto in dialetto siciliano? Tra lingua e dialetto c'e' in realta' un abisso.
-- Secondo me, ha fatto bene Mic a pubblicare i brevi interventi in lingua straniera. L'ideale sarebbe stato tradurli ma mancava il tempo. L'importante e' controllare sempre tutto il contenuto di cio' che viene pubblicato, per ovvi motivi. (Nell'intervento in francese non mi e' del tutto chiaro che cosa significhi "nebulosa kazhara", ma non per via della lingua impiegata).
-- A. P.
Grazie, cara Mic per dedicare nuovamente attenzione all'invasione. Infatti, di invasione si tratta: individui che assai raramente fuggono da regioni in guerra: sono approfittatori che vogliono invaderci per sostituire, come da più parti è stato rilevato, una popolazione come un'altra. Creare nuove popolazioni meticce, prive di storia, cultura, radici e, in quanto tali, facile preda delle lobby, delle multinazionali decise a ridurre i cittadini a consumatori, deboli e succubi. E, soprattutto, privati di ogni riferimento morale e cristiano. Utilizzano l'Islam come uno strumento, ma un giorno cercheranno di distruggerlo come stanno facendo con il Cristianesimo. Sono contrari a qualsiasi "valore forte".
RispondiEliminaPoi l'invasione è fatta da parassiti sociali che vogliono approfittare del nostro welfare. Questo nel caso migliore: in quello peggiore, da delinquenti decisi ad approfittare del nostro lassismo.
Infine: sbagliano, e di molto, coloro che credono che gli "stati nazionali" possano essere più efficienti, sempre e comunque, nel contrastare l'invasione. Dipende. Io che, come ben sanno Mic e gli amici che mi seguono, sono indefettibilmente di destra (ma di destra-destra!) riconosco che, ad esempio, i sindaci della Lega, per definizione autonomisti, sono i migliori nel combattere l'invasione. Ovunque ci sia un forte senso identitario, anche regionalista, l'occupazione dei nuovi barbari invasori è più difficile. Guardiamo la Francia: in Bretagna e Corsica, cioè le regioni più autonomiste dell'Esagono, la Repubblica ha inviato pochissimi "profughi", cioè invasori. In Corsica gli indipendentisti hanno semplicemente e sommessamente detto: "se ci li inviate, noi spariamo". E la Corsica è rimasta immune da questo canagliume.
a volte inserisco espressioni straniere, nonostante filologia classica e italiana, perchè mi piace il pastiche gaddiano:-)
RispondiEliminaO perchè essendo in parte plurilingue, a volte i pensieri mi si affacciano in linguaggio misto, e scrivo di getto, specie se si parla di cose tipiche di altre nazioni. Volete forse dire che parlo come Heather Parisi? :-)
Mi auguro ciò d'ora in poi non costituisca "reato" di lesa maestà.
Sono d'accordo con le considerazioni di Luisa 14 ottobre 2016 19:22
e anche Rosa 14 ottobre 2016 19:12; non vedo il problema.
Silente,
RispondiEliminanon è lo "Stato" a poter difendere l'identità,ma la Nazione. E tu sai meglio di me sicuramente la differenza tra i due concetti. La Corsica
(dove sparano di sicuro) è tutt'ora una Nazione, ma non uno Stato. La Francia era il tipico Stato Nazione (pur con molte autonomie regionali), prima che i massoni prima, i marxisti poi (spesso le stesse persone)ne distruggessero il carattere "nazionale".
J' espère que nôtre ami francais continue à nous écrire.
RispondiEliminaPeut-être est-il notre vieux ami Raoul ?
Per gli altri posters che sanno,leggere, ma non scrivere in lingua straniera: per chi ha un iPad o un iPhone o un iMac, non e' difficile, basta selezionare "tastiere" nelle lingue corrispondenti, ed usare l'autocorrettore .
Il cittadino completamente annichilito dalla propaganda accetta di tutto,
RispondiEliminaprettamente assorbito dai suoi problemi non si scandalizza più di niente.
Desideroso solo di immergersi nella menzogna catodica.
Cara Rosa,
RispondiEliminacerto, è la comunità (concetto che preferisco a quello giacobino di "nazione") a difendere la propria identità, la propria cultura, la propria etnia. La comunità è fatta di relazioni, di vicinato, di comunanza. Le comunità si possono raggruppare, confederare, alleare e creare sì "nazioni" in senso medioevale.
Le "piccole patrie" sono le più restie ad accogliere gli invasori, perché più attaccate ai valori atavici di sangue e di suolo. Lo dimostra il caso della Germania dell'Est: nonostante il feroce dominio comunista, il senso dell' "heimat" è rimasto più forte che all'ovest, dove il crudele regime capitalista ha distrutto ogni senso, e valore, di comunità.
E' paradossale: ma l'est ex-comunista della DDR ha oggi più anticorpi dell'ovest mondialista contro l'invasione dei nuovi barbari. E non stupisce che i paesi più contrari all'ideologia immigrazionista sono quelli dell'est: Polonia, Repubblica Ceca, Slovacchia, Ungheria. "Piccole patrie", omogenee etnicamente (più o meno), con un forte sentimento di identità. E' da questi paesi che possiamo sperare in una rinascita dell'idea, quella vera, di Europa.
Ah, se ne parlato molto, qui sopra, ma ora dico la mia. Ben vengano gli interventi anche in altre lingue. E' un ottimo segno di notorietà del sito. E poi, suvvia, non mi si dica che inglese, francese o spagnolo sono intraducibili.
RispondiEliminaInfatti, Silente, dopo aver lasciato che si creassero ghetti di immigrati nelle grnadi città, ora li si spedisce, in Italia e ovunque, nei piccoli centri, nei paesi e villaggi rurali, dove il concetto di "piccole patrie" trova concretizzazione maggiore. E dove è in realtà più difficile che i nuovi arrivati si integrino ed assimilino, e dove quindi crescerà più risentimento, più rabbia e più odio da parte loro nei confronti degli autoctoni. Finche' si arriverà alla violenza. Ed allora le elites manderanno l' esercito, a far fuori i "rednecks", i burini, i polentoni, i franchouillards, i Kartoffeln, i Tommies..., che loro hanno sempre odiato.
RispondiElimina