Ormai anche i più riluttanti cominciano ad aprire gli occhi. Esiste un piano organizzato per destabilizzare l’Europa attraverso l’invasione migratoria. Questo progetto viene da lontano. Fin dagli anni Novanta, nel libro 1900-2000. Due sogni si succedono: la costruzione, la distruzione (Fiducia, Roma 1990), descrivevo questo progetto attraverso le parole di alcuni suoi “apostoli”, come lo scrittore Umberto Eco e il cardinale Carlo Maria Martini.
Eco scriveva: «Oggi in Europa non ci troviamo di fronte ad un fenomeno di immigrazione. Ci troviamo di fronte a un fenomeno migratorio (…) e come tutte le grandi migrazioni avrà come risultato finale un riassetto etnico delle terre di destinazioni, un inesorabile cambiamento dei costumi, una inarrestabile ibridazione che muterà statisticamente il colore della pelle, dei capelli, degli occhi delle popolazioni».
Il cardinale Martini, da parte sua, riteneva necessaria «una scelta profetica» per comprendere che «il processo migratorio in atto dal Sud sempre più povero verso il Nord sempre più ricco è una grande occasione etica e civile per un rinnovamento, per invertire la rotta della decadenza del consumismo in atto nell’Europa occidentale».
In questa prospettiva di “distruzione creatrice”, commentavo, «non sarebbero gli immigrati a doversi integrare nella civiltà europea, ma sarebbe al contrario l’Europa a doversi dis-integrare e rigenerare grazie all’influenza delle etnie che la occupano (…) È il sogno di un disordine creatore, di una scossa simile a quella che diede nuova vita all’Occidente all’epoca delle invasioni barbariche per generare la società policulturale del futuro».
Il piano era, e resta, quello di distruggere gli Stati nazionali e le loro radici cristiane, non per costruire un Superstato, ma per creare un non-Stato, un orrido vuoto, in cui tutto ciò che ha la parvenza di vero, di buono, di giusto, venga inghiottito nell’abisso del caos. La postmodernità è questa: non un progetto di “costruzione”, come era stata la pseudo-civiltà nata dall’umanesimo e dall’illuminismo e poi sfociata nei totalitarismi del XX secolo, ma una nuova e diversa utopia: quella della decostruzione e della tribalizzazione dell’Europa.
Il fine del processo rivoluzionario che da molti secoli aggredisce la nostra civiltà è il nichilismo; il “nulla armato”, secondo una felice espressione di mons. Jean-Joseph Gaume (1802-1879).
Gli anni sono passati e l’utopia del caos si è trasformato nell’ incubo che stiamo vivendo. Il progetto di disgregazione dell’Europa, descritto da Alberto Carosa e Guido Vignelli nel loro documentato studio L’invasione silenziosa. L’“immigrazionismo”: risorsa o complotto? (Roma 2002), è divenuto un fenomeno epocale.
Chi denunciava questo progetto veniva definito “profeta di sventura”. Oggi sentiamo dirci che si tratta di un processo inarrestabile, che deve essere “governato”, ma non può essere frenato.
Lo stesso si diceva negli anni Settanta e Ottanta del ‘900 del comunismo, finché non arrivò la caduta del muro di Berlino, a dimostrare che nulla è irreversibile nella storia, tranne forse la cecità degli “utili idioti”.
Tra questi utili idioti sono sicuramente da annoverare i sindaci di New York, Parigi e Londra, Bill de Blasio, Anne Hidalgo e Sadiq Khan, che il 20 settembre, in occasione dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite, in una lettera su The New York Times, dal titolo Our immigrants, our strenght (I nostri immigrati, la nostra forza), hanno lanciato un appello «a prendere misure decise per garantire soccorso e un rifugio sicuro ai profughi in fuga dai conflitti e ai migranti in fuga dalla miseria».
Le centinaia di migliaia di immigrati che approdano sulle nostre coste non fuggono né i conflitti, né la miseria. Sono giovani in ottima salute, ben curati nell’aspetto, senza segni di ferite né di denutrizione, come accade a chi proviene da zone di guerra o di fame.
Il coordinatore dell’anti-terrorismo dell’Unione Europea, Gilles de Kerchove, parlando il 26 settembre al Parlamento europeo, ha denunciato una massiccia infiltrazione dell’ISIS tra questi immigrati.
Ma anche se, tra di essi, i terroristi fossero un’esigua minoranza, tutti i clandestini che sbarcano in Europa sono portatori di una cultura antitetica a quella cristiana e occidentale.
I migranti non vogliono integrarsi in Europa, ma dominarla, se non con le armi, attraverso il ventre delle loro e delle nostre donne. Dove questi gruppi di giovani maschi islamici si insediano, le donne europee rimangono incinte, si formano nuove famiglie “miste”, sottomesse alla legge del Corano, le nuove famiglie richiedono allo Stato moschee e sussidi economici. Ciò avviene con l’appoggio dei sindaci, delle prefetture e delle parrocchie cattoliche.
La reazione della popolazione è inevitabile e in paesi ad alto tasso di immigrazione come la Francia e la Germania sta diventando esplosiva. «Siamo sull’orlo di una guerra civile», ha dichiarato Patrick Calvar, capo della DGSI, la Direzione generale della sicurezza interna francese, davanti a una commissione parlamentare (Le Figaro, 22 giugno 2016). Il governo tedesco, da parte sua, ha redatto un “piano di difesa civile” di 69 pagine, in cui si invita la popolazione a fare scorte di cibo e di acqua e a «prepararsi in maniera appropriata ad un evento che potrebbe minacciare la nostra esistenza» (Reuters, 21 agosto 2016).
Chi sono i responsabili di questa situazione? Bisognerebbe cercarli a più livelli. C’è naturalmente la classe dirigente postcomunista e sessantottina, che ha preso in mano le redini della politica europea; ci sono gli intellettuali che hanno elaborato teorie deformi nei campi della fisica, della biologia, della sociologia, della politica; ci sono le lobby, le massonerie, i potentati finanziari, che agiscono talvolta nelle tenebre, talvolta alla luce del sole. È noto, ad esempio, il ruolo del finanziere George Soros e della sua fondazione internazionale Open Society.
In seguito a un attacco hacker, oltre 2.500 mail sono state trafugate al server del magnate americano-ungherese e diffuse su Internet, attraverso il portale DC Leaks. Dalla corrispondenza privata sottratta a Soros risulta il suo finanziamento di attività sovversive in tutti i campi, dall’agenda LGTB ai movimenti pro-immigrazione. Attingendo a questi documenti, Elizabeth Yore, con una serie di articoli su The Remnant, ha dimostrato il sostegno di Soros, diretto e indiretto, anche a papa Bergoglio e ad alcuni dei suoi collaboratori più stretti, come il cardinale Oscar Andres Rodríguez Maradiaga e mons. Marcelo Sanchez Sorondo.
Tra George Soros e papa Francesco appare un’oggettiva convergenza strategica. La politica dell’accoglienza, presentata come la “religione dei ponti” opposta alla “religione dei muri”, è divenuta il leit-motiv del pontificato di Francesco, al punto che qualcuno si chiede se la sua elezione non sia stata favorita proprio allo scopo di offrire agli artefici dell’invasione migratoria l’“endorsment” morale di cui essi hanno bisogno.
Quel che è certo è che oggi la confusione nella Chiesa e quella nella società avanzano di pari passo. Il caos politico prepara la guerra civile, il caos religioso apre la strada agli scismi, che sono una sorta di guerra civile religiosa.
Lo Spirito Santo, a cui non sempre i cardinali corrispondono in conclave, non cessa però di operare e oggi alimenta il sensus fidei di coloro che si oppongono ai progetti demolitori della Chiesa e della società. La Divina Provvidenza non li abbandonerà.
Fonte: Corrispondenza Romana
RispondiElimina@ Analisi molto precisa, quali le conseguenze? Dobbiamo prepararci ai giorni dell'ira.
--Si potrebbe eccepire preliminarmente sulla definizione di Rinascimento e Illuminismo (inteso nel senso di "civilta' borghese") come due "pseudo-civilta', cosi', in blocco; definizione troppo lapidaria. Ma si tratta di un aspetto minore dell'articolo.
--La conseguenza fondamentale, come risulta anche dalle preoccupazioni delle autorita' francesi e tedesche, e' che dobbiamo prepararci a subire la guerra e la guerra civile, a resistere cioe' con la forza all'attacco in corso nei confronti della nostra stessa esistenza fisica di nazione da parte dell'invasore musulmano e dei suoi alleati/complici cattolici e di sinistra (nemico esterno e nemico interno, uniti nell'attacco all'Italia e all'Europa).
--Il cardinale Martini e' stato indubbiamente uno dei "profeti" di quest'invasione. Negli ultimi tempi della sua vita, rilascio' notorie e allucinanti interviste, pubblicate in libri-interviste, nelle quali portava alle estreme conseguenze la visuale di un Karl Rahner e insomma quel pensiero ribelle, decadente ed estremamente superficiale, intriso di filosofia moderna e contemporanea, che caratterizza da decenni l'impressionante involuzione dei Gesuiti, un tempo una delle colonne della Chiesa.
Nel volumetto: C.M. Martini, "Il vescovo", Rosenberg & Sellier, 2011, la defunta eminenza, dopo aver affermato che non sarebbe stato male (anche se impossibile in pratica) vendere le opere d'arte in possesso delle Chiese e dei conventi per dare il ricavato ai poveri [sic]; scrisse: "Certo non si puo' dire che nella nostra chiesa, lungo la storia, ci siamo sempre attenuti con fedelta' al messaggio di Cristo. Il Signore ispirera' a ciascuno come regolarsi. Ma il problema rimane ed e' molto grande. Forse sara' necessario attendere una invasione di persone venute da altre civilta', che distruggano e in qualche modo facciano tabula rasa di tutto il nostro modo di vita [!]" (op. cit., p. 56).
L'invasione e' ora diventata massiccia, Papa Bergoglio sembra essersene fatto addirittura il profeta. Ricordo che lo sventurato Martini auspico' anche tutte le "aperture" possibili ed immaginabili ai costumi sessuali contemporanei, ivi compresa l'omosessualita', nonche' l'abolizione del celibato ecclesiastico, le donne-prete, etc.
--L'attacco in corso da tempo allo Stato nazionale (Stato-nazione mi sembra dizione troppo legata all'esperienza storica passata, nata dalla Riv. Fr.) si puo' controbattere con successo solo rafforzando l'unita' nazionale e non continuando ad attaccarla in nome delle c.d. "nazionalita' spontanee", cui si vogliono attribuire le autonomie piu' ampie, da strappare allo Stato nazionale, visto sempre come un nemico. Alla nebulosa idea di "nazionalita' spontanea" non ricorrono anche gli invasori per giustificare la loro non richiesta presenza qui da noi? Il concetto di "nazionalita' spontanea", e' a fondamento anche della Europa delle Regioni (sottomesse a Bruxelles e agli Stati europei piu' coesi) cui aspirano gli euroburocrati, quella appunto aperta all'invasione dai quattro angoli della terra ed inerme di fronte ai c.d. "poteri forti".
--Rafforzare l'unita' nazionale significa oggi, per noi cattolici, rinnovarla secondo principi cristiani, battersi, nello stesso tempo, affinche' lo Stato nazionale da laico diventi cristiano nei suoi principi fondamentali. Solo un'impostazione del genere puo' dare alla resistenza la necessaria unita' e determinazione. Tra i piu' decisi avversari dello Stato nazionale sembra esserci anche la Massoneria, oggi promotrice di tutte le autonomie in nome dell'umanita' e della fratellanza universale.
È a rischio sia la Nazione (nel senso di Stato nazionale non nel senso illuminista), alla quale apparteniamo, che la Patria che ci appartiene.
RispondiEliminaSiamo in balia di quelli che ordiscono ai danni dell'essere umano.
RispondiEliminaLe denunce si inseguono giorno per giorno. Molti le ignorano con fare scaramantico, magicamente supponendo di schivarne le conseguenze. Altri si preoccupano per i fatti, per le conseguenze e per le turbe prigioniere, con teste svuotate da propaganda e con sessi gonfiati da porno.
Eh, siamo avanti. E andiamo avanti, ogni passo duecento anni di avanzata, verso quel glorioso futuro che guide occhiute hanno preparato per eliminarci, per poter scorrazzare sulla terra guerreggiando, fornicando, rubando, ubriacandosi tra loro ed infine distruggersi, tutto distruggendo, nel culmine della loro onnipotenza volta al nulla.
Ma noi non siamo soli, l'Onnipotente si delizia con un seme, con un bambino, con il più debole dei deboli di scompaginare tutti i piani dei superbi. Noi lo sappiamo. Abbiamo fede. Aspettiamo. Preghiamo e lavoriamo. In silenzio.
Sarebbe anche ora di smettere di eleggere ayatollah vaticanensi al posto di Papi.
RispondiEliminaCinquanta anni fa il filosofo Julius Evola scrisse l'articolo "America negrizzata".
RispondiEliminaQuanta acqua è passata sotto i ponti! Ora in ballo siamo noi.
Maurizio Blondet raccoglie link eloquenti.
RispondiEliminaL’accorato appello dell’arcivescovo cattolico greco-melkita di Aleppo, mons. Jean-Clément Jeanbart
http://oraprosiria.blogspot.nl/2016/10/laccorato-appello-dellarcivescovo.html?m=1
Siria: arcivescovo maronita di Aleppo al Senato italiano, “le tregue terrorizzano la popolazione”
Roma, 4 ottobre 2016
http://www.agenzianova.com/a/57f3b163bd3311.45864350/1427112/2016-10-04/siria-arcivescovo-maronita-di-aleppo-al-senato-italiano-le-tregue-terrorizzano-la-popolazione
Il vescovo (n.d.r.: cattolico latino) di Aleppo: “L’intervento russo in Siria è una salvezza per noi cattolici”
http://m.ilgiornale.it/news/2016/02/19/il-vescovo-di-aleppo-lintervento-russo-in-siria-e-una-salvezza-per-noi/1226950/
Il vescovo di Aleppo, monsignor Antoine Audo, accusa l’Occidente: “Questa guerra è organizzata per interessi economici e strategici ad alti livelli da Usa e Israele”
http://m.ilgiornale.it/news/2016/05/04/dietro-i-jihadisti-in-siria-ci-sono-i-turchi-e-i-sauditi/1254203/
C.M.Martini : "Vendere le opere d'arte in possesso delle Chiese e dei conventi per dare il ricavato ai poveri "
RispondiEliminaMaradona dopo la visita a G.P.II : " Ho visto tante ricchezze , dovrebbero venderle e darle ai poveri "
Si stanno preparando ? A Cossiga fu applicato il nomignolo di "picconatore " , a questo di " rullo compressore" ?
http://www.repubblica.it/vaticano/2016/10/14/news/la_rinuncia_di_francesco_al_buen_retiro_dei_papi_addio_a_castel_gandolfo-149725811/
“Questa guerra è organizzata per interessi economici e strategici ad alti livelli da Usa e Israele”.
RispondiEliminaTout est là. And, above them, the Kabbalah…
Dunque, ricapitolando, ieri festa della Madonna, il vdr ha scelto di celebrare lutero coi fratelloni nordici, con tanto di statua di cupo colore rosso del nuovo beato da Eisleben, che poi mi chiedo io, ma non era lui stesso medesimo che aveva fatto distruggere tutte le immagini e statue religiose in Germania per idolatrìa, e adesso lo santificano? Un nonsense come tutto di 'sti tempi, la news però è altra, pare che la residenza papale di Castelgandolfo verrà trasformata in museo, a pagamento, si potranno visitare anche le stanze private dei papi, se non erro 2 morirono in quelle stanze, alla faccia dei poveri, il biglietto costerà come quello dei giardini vaticani? 25 euro, please, a testa, vabbè che c'è il pullmino, ma.......chiedo il permesso alla dott.ssa Guarini di esprimere tutto il mio schifo e profondo disgusto per questa chiesucola in vendita, sempre pronta ad aprire le braccia a chi conta, e cacciare chi non conta, cioè i poveri 'fedeli' che ormai non sanno più a che santo votarsi. Il tempo sta per scadere, anche quello della lunghissima pace postbellica dell'Europa, la misura è colma e di questi falsi migranti che 'sfuggono' a guerre inesistenti stanno per far esplodere rabbia e violenza incontrollabili e mandare i nostri soldati sulle rive del Baltico in bocca a Putin che non vede l'ora di, mi pare un seppuku, neanche un harakiri. Anonymous.
RispondiEliminaEffettivamente, scorrendo la cronaca sia civile che ecclesiale, non ci sono più parole...
RispondiEliminaA Napoli ogni mattina alla Circumvesuviana è una guerra.
RispondiEliminaAttraversano i tornelli senza biglietto,urla, corrono come pazzi sulla banchina...scene che sono di preludio a ben altro...per non parlare della baraccopoli rom davanti alla stazione, centinaia e centinaia di baracche fra la Stazione e il Centro Direzionale, il caos.