Ringraziamo Luciano Garofoli per questo suo testo che prende le mosse da come la neo-chiesa riscrive la storia parlando dal pulpito ai fedeli.
Il 7 ottobre 2016 dal pulpito della chiesa di un piccolo paese, Don Mico apostrofa così la numerosa folla (circa una decina di persone), convenute per la messa:
“Cari fratelli e sorelle, oggi ricordiamo la festività dedicata alla Madonna del Rosario. Questa festa, nel calendario liturgico, fu inserita da Papa Pio V in ricordo della battaglia di Lepanto che vide di fronte la flotta cristiana e quella turca: era appunto il 7 ottobre 1571 quando le due flotte si scontrarono sul mare della Grecia davanti alla città di Lepanto. I tempi erano duri, i turchi avanzavano nel Mediterraneo verso l’Europa: certo genovesi e veneziani non erano quello che possiamo definire delle brave persone. Le provocazioni che ponevano in essere nei confronti dell’Islam erano quotidiane. Pensate che occupavano addirittura dei quartieri della capitale dell’impero ottomano e lì svolgevano i loro commerci senza nemmeno pagare le tasse al governo del Sultano.
La battaglia fu cruenta lo scontro vide episodi di grande ferocia e di valore da ambo le parti. Il papa Pio V che stava in Vaticano, “credette” di avere una visione in cui la flotta cristiana, protetta dalla Vergine del Rosario, usciva vittoriosa dallo scontro, ma questo è un aneddoto. Alcuni giorni dopo si ebbe davvero la notizia della vittoria sulla flotta turca: addirittura i marinai cristiani rubarono la bandiera verde con ricamato sopra tante volte il nome di Allah dall’ammiraglia turca. Per fortuna Paolo VI restituì alla Turchia questa bandiera durante il suo pontificato”.
Vista la folta partecipazione alla messa, la cosa è rimasta in un ambito ristretto di persone di una certa età e di una semplicità davvero molto elevate.
Da notare che Don Mico, il quale non fa altro che citare ad ogni piè sospinto Papa Francesco con toni esaltanti come se parlasse del Messia, non chiama mai Pio V santo, e racconta la storia secondo una sana e davvero encomiabile forma di nuovo revisionismo, questo sì ammesso ed applaudito da tutti, in quanto ristabilente la verità storica vulnerata e messa sotto i piedi da secoli di oscurantismo kattolico.
Esilaranti le teorie sui genovesi e veneziani sulle loro continue provocazioni contro i turchi e per la loro disonestà truffaldina, che poverini sarebbero tranquillamente stati a casa loro se non fosse stato per le continue provocazioni poste in essere dalla tracotanza dei veneziani e dei genovesi.
Sarà ora che la verità storica venga finalmente ristabilita!
E che i turchi abbiano almeno l’attenuante della provocazione: e poi andiamo, quello sgarro della bandiera tolta dall’ammiraglia fu davvero un insulto ed un’umiliazione, ma direi di più un atto di orgogliosa superbia perpetrata nei confronti degli sconfitti. Niente di cristiano, insomma!
BASTA PAPA FRANCESCO CE LO RIPETE CONTINUAMENTE CHIEDIAMO PERDONO, FACCIAMO AMMENDA DI QUESTA SUPERBIA, DI QUESTA VIOLENZA CONTRO I NOSTRI FRATELLI ISLAMICI, CHE ADORANO IL NOSTRO STESSO DIO!
Forse il suo Dio non certo quello cristiano!
Sul sito della radio Televisione Svizzera qualche giorno fa compare questa curiosa informazione:
“Nella chiesa di Pazzalino nei pressi di Lugano vi è un affresco che rappresenta il primo bombardamento aereo della storia. Sopra un altare laterale è raffigurata la battaglia di Lepanto avvenuta il 7 ottobre 1571. Le galere si scontrano, gli eserciti sparano gli uni contro gli altri, nella parte bassa della raffigurazione sono dipinte scialuppe di salvataggio, c'è chi vuole salire ma un turco con la spada sembra voler mozzare le mani a un suo confratello che tenta di aggrapparsi ai bordi. In effetti in acqua ci sono arti troncati e una testa mozzata. In basso a sinistra dell'osservatore si vedono Pio V e Filippo II in devota preghiera. Il potere spirituale e quello temporale sono concordi. In alto c'è la Madonna con il bambino e un angioletto alato. Madre e figlio hanno entrambi una bomba in mano che passeranno all'angioletto il quale la farà cadere sui turchi. Una bomba è rappresentata già in volo destinata infallibilmente a colpire la flotta nemica. L'angelo ne ha in mano un'altra pronta ad essere sganciata. La scorta è abbondante, il bombardamento, messo in atto da madre, figlio e angioletto, sarà inesorabile.
Il pittore è anonimo, ma non sarà stato certo lui a individuare il soggetto, avrà avuto senz'altro dei “dotti” committenti. Per moltissimo tempo celebranti e fedeli avranno visto, o almeno intravisto, quell'affresco mentre nel corso della messa recitavano, sia pure in latino, lo stesso Credo che viene proclamato tuttora: «Credo in Dio Padre onnipotente...» con quel che ne segue. Ma come credere che allora siano state credute le stesse cose di ora? Chi può oggi anche solo immaginare una Madonna bombardiera?
Per chi vive in Occidente l'autocoscienza ecclesiale non può prescindere dalla storia. Tuttavia non è raro che, in varie occasioni, la conoscenza storica provochi nell'animo di molti non poco sconcerto.”
E così dopo la Madonna di Kazan portata in processione da Stalin ed alla più esilarante Madonna giacobina[1] che avrebbe fermato in una battaglia in Puglia le armate del Cardinale Ruffo, adesso anche la Madonna bombardiera.
C’è da che scompisciarsi dalle risate!!
Lo scrupoloso giornalista elvetico, sacerdote del politicamente corretto parte subito con il piede sbagliato: per bacco i turchi sono raffigurati come dei boia che troncano gli arti ai propri connazionali che si vogliono mettere in salvo, ed il mare è pieno di arti galleggianti. Insomma la Battaglia di Lepanto viene raffigurata dai vincitori come un carnaio di arti tagliati dai turchi che non vogliono far salire sulle scialuppe di salvataggio i poveri disgraziati cacciati in acqua dai bombardamenti delle navi dei crociati! (per fortuna ora la nostra marina salva tutti e quando non ci riesce finisce sotto processo!)
Il tutto sotto gli occhi “devoti” (bontà sua) di Pio V e di Filippo II; trono ed altare sono uniti nel benedire “devotamente” il carnaio di arti di cui è pieno il mare di Lepanto.
La cosa più assurda è che addirittura la Santa Vergine bombarda, aiutata da un angioletto, la povera flotta turca con delle bombe fatte scagliare da una sadica figura angelica, che sorride compiaciuto nel portare a termine questo abominio.
A guardare bene il quadro nessuna delle bombe scagliate contro la flotta turca scoppia: e come mai?
In realtà scrupoloso, strisciante, servile pennivendolo del politicamente corretto, quelle non sono bombe, ma i grani del rosario che la Vergine scaglia contro la flotta turca: queste bombe spirituali sono fornite dai milioni di rosari che i devoti popoli cristiani cattolici dell’epoca in ogni parte d’Europa recitarono per assistere la Flotta Cristina durante lo scontro tra questi due opposti modi di concepire la vita e di praticare la religione. E contro queste bombe nulla e nessuno può niente nemmeno il buon profeta Maometto o il suo Allah “falso e bugiardo”.
“La scorta è abbondante, il bombardamento, messo in atto da madre, figlio e angioletto, sarà inesorabile.” Quindi madre Figlio ed angioletto detto tra le righe sono dei sanguinari assassini di innocenti marinai turchi: inorridite fratres!
E la nota subisce un climax crescente: il pittore che ha avuto dei “dotti” committenti, in effetti tutti i pittori sono a dir suo sempre stati una manica di ignoranti che dipingevano solo su suggerimento e su commissione dei signori del denaro! E si arriva fino alla bestemmia quando con candore si afferma:
“Per moltissimo tempo celebranti e fedeli avranno visto, o almeno intravisto, quell'affresco mentre nel corso della messa recitavano, sia pure in latino, lo stesso Credo che viene proclamato tuttora: «Credo in Dio Padre onnipotente...» con quel che ne segue. Ma come credere che allora siano state credute le stesse cose di ora? Chi può oggi anche solo immaginare una Madonna bombardiera?”
Ma come credere che allora siano state credute le stesse cose di ora? Chi può oggi anche solo immaginare una Madonna bombardiera?
Quindi signori cari, prima si credevano solo delle blasfemie, mentre per fortuna oggi si professano finalmente la vera fede ed il vero credo! Nemmeno passa per la testa davvero lucida e finalmente “illuminata” che il quadro possa essere un’allegoria del rosario e delle sua potenza che vince e fa vincere la vera fede? No il Papa del Concilio di Trento non poteva essere che un sanguinario assassino che giova nel vedere il mare pieno di arti e di sangue insieme al suo sodale Re ed Imperatore asburgico sul cui impero non tramontava mai il sole delle nefandezze: a Lepanto contro i turchi, come in America latina contro i poveri e miti indigeni convertiti a suon di bagni di sangue dai crudeli e sadici Conquistadores spagnoli.
“Per chi vive in Occidente l'autocoscienza ecclesiale non può prescindere dalla storia. Tuttavia non è raro che, in varie occasioni, la conoscenza storica provochi nell'animo di molti non poco sconcerto.”
Parole memorabili e che ci piombano in testa come macigni, anzi come le bombe scagliate dalla Vergine e dal suo Divin Figlio contro le navi della flotta turca: “la conoscenza storica provochi nell’animo di molti non poco sconcerto”. Nell’animo di chi? Non sicuramente dei nuovi democratici ed “illuminati” sostenitori del Novus Ordo Saeclorum: milioni sono i morti che sono stati fatti dalle guerre di liberazione condotte dagli amerikani in tutto il mondo quelle guerre dichiarate, non dichiarate, provocate con falsi pretesti, con criminali politiche di aggressione, con sanzioni inique, con l’imposizione di regimi più o meno oscenamente demoniaci!!
Le bombe sganciate da quasi un secolo dagli aerei e dai droni amerikani e dei loro democratisissimi alleati nel mondo, sono tutt’altra cosa dai grani del Rosario che la Santissima Vergine scaglia nel quadro contro la flotta turca!
Peccato, ma forse i tempi non sono ancora maturi, affinché il pennivendolo svizzero non invochi che il quadro venga tolto o meglio bruciato o relegato in un oscuro sito. In Spagna i frati del santuario della Vergine del Pilar a Saragozza hanno già provveduto a togliere dalla chiesa la statua di Santiago Matamoros che stava sotto l’altare della Basilica del Pilar.
Rivolgiamo un accorato appello al nuovo arcivescovo di Bologna affinchè faccia “sbanchettare”, anche in San Petronio il Maometto demoniaco raffigurato in quella basilica: che diammine è ora di fare in modo che la coscienza storica non provochi più ancora nell’animo di molte anime candide di democratici, non poco sconcerto!!
luciano garofoli
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1. A proposito della Madonna Giacobina la cosa fu solennemente smentita da una ricerca storica approfondita condotta dal compianto Pino Tosca che costrinse il vescovo a dover ammettere trattarsi di un falso storico sesquipediale!
Se Luciano Garofoli ci legge:
RispondiEliminacito "...Rivolgiamo un accorato appello al nuovo arcivescovo di Bologna affinchè faccia “sbianchettare”, anche in San Petronio il Maometto demoniaco raffigurato in quella basilica...."
realmente, non faccia di queste ironie, non insinui numinose idee,
perchè con l'aria che tira qui, potrebbe esser preso sul serio e alla lettera.
Consideratelo un esercizio letterario (!).
RispondiEliminaLa favola delle rane che chiesero un re avrebbe dovuto insegnare che non essendoci di meglio è sempre preferibile augurarsi di avere dei governanti poco intraprendenti, ma pacifici e tradizionalisti, piuttosto che intrepidi sovvertitori .
Mi si potrebbe considerare un critico privo della dovuta calma ed imparzialità nei miei giudizi nefasti sul magistero bergogliano. Ma chi ragionasse a questo modo si dichiarerebbe egli partigiano della menzogna e della calunnia. Senza capziosità rilevo le tante discrasie e distorsioni che vengono introdotte nell'insegnamento evangelico bimillenario della Chiesa cattolica. Come si poteva rimanere indifferente di fronte a tante iniquità imposte dai bellicosi sovvertitori della Chiesa. Nonostante le mielose e sciatte parole sull'amore e sulla misericordia, nonché le banali e stucchevoli sceneggiate di ecumenismo, le vicende del mondo abbondano di violenza, odio e guerre in una cornice di generale spaesamento spirituale e di crescente crisi economica. A chi si adopera nella difesa della verità, e nello stesso tempo vuole far conoscere le turpitudini dei detrattori della stessa, si richiede uno sforzo sovrumano data la stragrande forza politica, finanziaria e massmediatica dei promotori e sostenitori del progetto di instaurazione del nuovo ordine mondiale. Ad ogni tradimento della Parola del Signore, e ad ogni picconata al magistero bimillenario, i fedeli dell'insegnamento di sempre della Chiesa Cattolica espongano senza mai scoraggiarsi le ragioni della loro fede e resistano coraggiosamente alle falsità calunniose. Ma da chi brama il trionfo della verità e della giustizia, quelle insegnate dal Signore Gesù Cristo, insegnamento recepito e trasmesso dagli apostoli e dai loro successori, immutato per duemila anni, anche le fatiche e i pericoli personali siano sopportati con forza e pazienza, ben consapevole che la verità, raggio di luce divina, alla fine ferisce, atterra e distrugge i suoi nemici, peggio del ferro e del fuoco. Deve essere il nostro un impegno duro e granitico nel gridare la verità, senza scoraggiamenti e discontinuità, perchè il gregge ingannato dalla propaganda martellante del nuovo corso ecclesiastico non perda la fede cattolica e di disperda nella palude panreligiosa della fratellanza universale massonica. Nessun timore o esasperazione ci procurino le pubblicazioni dei giornalisti e degli scrittori che alzano piramidi di spudorate calunnie e sistematicamente schizzano contro di noi idee velenose che rasentano il ridicolo. Noi continueremo ad esporre gli avvenimenti quali essi veramente sono, confutando i nostri prezzolati detrattori. Nostro dovere è resistere alla mondanizzazione edonistica della Chiesa di Nostro Signore Gesù Cristo.
Le loro declamazioni ed accuse contro di noi sono zeppe di livore e di vile dispetto, perchè osiamo dissentire ed opporci senza paura al progetto della religione unica mondiale, che è poi la perfetta negazione della dottrina cattolica. Chi sono quelli che ci perseguitano e ci calunniano? In capite libri va messo il maestro di menzogne e di insidie, persecutore senza misericordia dei veri cattolici, apologista del nuovo ordine mondiale massonico, il superbo che si veste di umiltà. Costoro ripetono le calunnie a coro come incontrastabili verità fino a quando anche i più onesti non osano più dubitarne. Non possiamo certamente sperare in un ravvedimento di quanti accettano e si entusiasmano per il governo bergogliano, perchè ne godono tutti i vantaggi, siano essi prebende, incarichi di privilegio e quant'altro dia soddisfazione al loro narcisismo. Dobbiamo invece impegnarci a recuperare alla vera fede tutti i poveri in spirito che rischiano di fare la triste fine delle rane di Esopo.
Brutti revisionisti che non sono altro, veri lupi rapaci in veste di pastori. Nostro Signore ci ha avvisati, che se il tempo non fosse stato abbreviato, questi impostori, imbroglioni e bugiardi avrebbero convinto tutti, depistandoli dalla retta via per indirizzarli verso l'inferno. Li punisca il Signore, e duramente anche ! (lo dice anche un angelo, rivolto al diavolo, e questi ormai sono tutti servi del demonio).
RispondiEliminaMa cosa volete che dicano i pastori (la Chiesa Cattolica ha i sacerdoti,) mentre i protestanti hanno i pastori, ed io questi modernisti non me la sento di chiamarli se non pastori; poi a fine mese il loro capo va in Svezia a venerare lutero) sono stati formati secondo le regole imposte dal vat.II, il famoso concilio pastorale della Chiesa ribaltata, o se volete come dice Iota Unum le variazioni della Chiesa Cattolica nel XX secolo.
RispondiEliminaOrmai questi signori parlano come vuole Bergoglio e sbavano decine e centinaia di volte nominandolo, come fosse il faraone - il dio in terra (ma dio pagano).
Leggendo, mi rendo conto che non hanno una preparazione storica (dovrebbero ricominciare dalla seconda elementare, purtroppo è rimasto solo questo, non hanno di meglio per ora, in seguito verrà abolito del tutto). la gente semplice digerisce qualsiasi cosa, come avviene anche in politica o in qualsiasi altro campo.
In altri tempi i sacerdoti erano veri teologi conoscitori della Dottrina della storia e sapevano quello che dicevano, anche perchè anche i Papi ed i Vescovi erano dottori in teologia e conoscevano la storia, e i fedeli, soprattutto conoscevano la Dottrina.
Oggi siamo fortunati quelli che possono seguire i vecchi sacerdoti (o anche alcuni nuovi che hanno avuto un vescovo non modernista) perchè sanno spiegare sia la Dottrina che la storia, in quanto la storia da certezze anche alla Dottrina.
Per chi fosse interessato, belle immagini del bel dipinto anonimo della Madonna "bombardiera" (che non è quella raffigurata nel post) si possono trovare qui: http://www.atistoria.ch/atis/atis25/component/content/article/37-attivita/uscite23/294-la-controriforma-in-chiesa.html Sono le ultime della gallery.
RispondiEliminaEccola qui: http://www.atistoria.ch/atis/atis25/images/stories/Uscita_Carona_slideshow/Controriforma89.jpg
RispondiEliminaIn mezzo a tante insulsaggini una verità inconfutabile:
RispondiElimina"Ma come credere che allora siano state credute le stesse cose di ora" ?
Così anche il Credo che formula la vera Fede viene ora svuotato dal tarlo modernista. Però svuota che ti svuota, fra un po' non resterà più niente da sbirciolare e ridurre in polvere, e quindi anche il tarlo si estinguerà.
Invece il buon legno che è stato preservato grazie alla sana e santa Tradizione resterà saldo e incorruttibile, inattaccabile da qualsivoglia tarlo.
Marco P
RispondiElimina@ La battaglia di Lepanto e l'ignoranza della storia.
La singolare predica del sacerdote citato sulla Battaglia di Lepanto, muove ad alcune considerazioni.
1. Mercanti veneziani e genovesi avevano i loro magazzini in pianta stabile ad Istanbul, cosi' come li avevano i turchi a Venezia. C'erano accordi bilaterali, che subivano ovviamente l'andamento delle vicende storiche tormentate con la Sublime Porta. A Venezia questi spazi commerciali erano chiamati "fondachi" e vi erano ospitati i mercanti stranieri. Credo ci sia ancor oggi un luogo di Venezia chiamato Fondaco dei Tedeschi. E forse c'e' anche un Fondaco dei Turchi? Sono rimasti i nomi. L'affermazione che veneziani e genovesi non pagassero le tasse al Sultano a casa sua, e' del tutto incomprensibile.
2. Il sacerdote in questione presenta la conquista dello stendardo dell'ammiraglia turca come se fosse stato un furto! Pazzesco. Ma perche' non si documenta? Nelle marine a remi, si combatteva all'abbordaggio. Vitale era considerata la conquista dell'ammiragia nemica con la cattura o l'uccisione del comandante nemico, cosa che avrebbe demoralizzato l'avversario. A Lepanto, mentre l'ala destra turca veniva disfatta dai Veneziani, si sviluppo' al centro una mischia feroce per conquistare le reciproche ammiraglie. Li' c'erano spagnoli, galee pontificie e altre cristiane. Vinsero i cristiani, dopo sanuinosi e reciproci assalti. L'attacco finale fu portato dai sardi del Tercio de Cerdana, che combattevano per la Spagna. Furono loro a conquistare lo stendardo. La testa dell'ammiraglio turco, spiccata da uno spagnolo, fu issata in alto sull'ammiraglia cristiana, con effetti deleteri per il resto dei turchi.
"Il verde vessillo della Mecca con il nome di Allah ripetuto 28.900 volte in caratteri d'oro venne ammainato in un baleno e al suo posto, allo squillo delle trombe, fu issata la bandiera pontificia" (J. Beeching : La battaglia di Lepanto, tr. it. Bompiani, 2002, p. 255). Doveva essere Papa Montini, il distruttore della liturgia cattolica e non solo, a restituirla ai Turchi, un'offesa anche alle tradizioni militari e cristiane della valorosa Sardegna.
3. La Madonna che tira bombe a Lepanto, se di questo si tratta, e' immagine meno strana di quanto si possa credere. Nelle battaglie delle galee le artiglierie non giocavano in genere alcun ruolo, avendo quelle navi a remi solo qualche cannoncino a prua. Ma a Lepanto i Veneziani misero davanti alla flotta delle "galeazze", pesanti galee irte di poderosi cannoni sui fianchi, che scompaginarono l'avanzata della flotta turca, affondando diverse loro navi e disorganizzandola. Forse il dipinto vuol rappresentare appunto il fuoco dell'artiglieria navale veneziana, assistito dalla Madonna. (A Lepanto il vento, favorevole ai Turchi, cambio' di colpo e si mise a favore dei cristiani).
4. S. Pio V ebbe effettivamente la visione della vittoria, lo possiamo credere dal momento che la proclamo' e fece suonare le campane (ho letto) prima di riceverne la notizia. Historicus
http://www.catholicnewsagency.com/news/heinous-desecration-at-site-of-christs-transfiguration-69735/
RispondiEliminaSenza parole !
Sarà, ma a me sembrano proprio bombe, e niente mi fa pensare che siano grani del rosario (usati comunque come bombe). Il pittore avrebbe potuto agevolmente rappresentare la Madonna nell'atto di prenderle da un rosario, e invece di questo non c'è traccia. Chi per secoli ha guardato quel dipinto, sinceramente, avrà pensato alle bombe o al rosario?
RispondiEliminaDel resto - sarà un mio limite - non ci vedo nessuno scandalo. San Bernardo, dottore della Chiesa, non ha teorizzato la dottrina del malicidio? Nel catechismo, compresa l'ultima versione, non si trova la dottrina della guerra giusta? E allora se la guerra è giusta, e non si fa certo coi gavettoni, ...?
Trattasi della cosiddetta "Madonna bombarola" di Pazzalino, ora quartiere di Lugano.
RispondiEliminaTicinomane, mi piacerebbe conoscerti.
Se ti va, scrivimi a questo link:
https://scholacantorumsummorumpontificum.wordpress.com/contattaci/
Alla base di queste falsità contro la Chiesa c'e' innanzitutto una mancanza di fede che nasconde una voglia malsana di farsi 'fichi' davanti ai nemici, ostentando una specie di obiettività, a costo di distorcere fatti storici con i loro metodi.
RispondiEliminaPer intenderci, quelli dei 'libri che fanno luce' su quella cattivona della Chiesa cattolica che 'non-c'entra-ninete-con-Gesù-rovina-dell'Italia-e-del-mondo', a costo di inventare calunnie di sana pianta o mischiare e distorcere fatti veri con falsità, contenute in testi esaltati, osannati, pubblicati, pubblicizzati e distribuiti nelle scuole.
Comunque quelle del quadro sembrano palle di cannone, ma anche io non trovo nulla di vergognoso in queste metafore guerriere.
Quella fu una guerra che è stata sostenuta da intensissime preghieere con il Santo Rosario e chi ha fede sa quanto esso è potente e che è la Santissima a porgerè a Lui tutte lempreghiere, a trasformarle e utilizzarle.
Noi le affidiamo e ci affidiamo a Lei, per arrivare a Lui.
L'immagine dell'artista, che va comunque rapportata al tempo in cui la fede era forte e diffusa, le raffigura come fossero state palle di cannone per l'influenza che hanno avuto in quella guerra. Ed è vero!
Anche il nostro caro card. Burke non parla forse di 'assalto al Cielo' con il Rosario ?
RispondiElimina# La Madonna "bombarola" di Lepanto e' un'immagine simbolica che tuttavia rispecchia l'andamento della battaglia
Ritorno sulla questione per precisare che a Lepanto ci fu un impiego di artiglieria navale molto piu' ampio del solito (rispetto alle battaglie delle flotte a remi) da parte della flotta cristiana, che aveva piu' del doppio dei cannoni di quella turca, pur piu' numerosa. La battaglia avvenne di Domenica. Poiche' fu una grande vittoria, si deve ritenere che la Madonna abbia "mediato" presso NS, grazie a tutti i Rosari che furono recitati dalla flotta prima della battaglia. Cosi' l'artista non ha sbagliato nel rappresentare simbolicamente la Madonna stessa nell'atto di lanciare palle di cannone, quelle palle che avevano svolto un ruolo importante nella disfatta dell'anticristo maomettano.
Il discorso sul ruolo dell'artiglieria nella battaglia puo' apparire astratto. Cito allora da uno dei migliori storici navali italiani, lo scomparso prof. Alberto Santoni: "[I cristiani avevano 207 galee, 6 galeazze venez. e 30 legni ausiliari, 84.420 uomini e 1.815 cannoni]. Molto preziose le sei galeazze, grandi navi a remi e a vele latine su tre alberi, di maggiore tonnellaggio e di piu' alto bordo rispetto alle galee e soprattutto dotate ciascuna di una trentina di cannoni, installati principalmente lungo i fianchi, in luogo delle 5 bocche da fuoco usualmente montate sulla prua di ogni galea. Il loro compito, pienamento assolto nel corso del combattimento, era quello di scompaginare, con un nutrito fuoco a lunga gittata (allora poco meno di un km) la tradizionale linea di fronte nemica che -secondo la tattica navale del periodo - mirava all'urto prora contro prora" (A. Santoni, Da Lepanto ad Hampton Roads. Storia e politica navale nell'eta' moderna (secoli XVI-XIX), Mursia, 1990, p. 20). Le galeazze furono schierate a coppie di due di fronte alla flotta cristiana e con il loro intenso fuoco di artiglieria (una sorpresa per i turchi) riuscirono a romperne la linea, a creare vuoti, ad affondare navi, in modo che i turchi, per di piu' con il vento contro, avevano "perso gran parte della loro forza d'urto al momento cruciale del contatto di controbordo con la linea delle galee cristiane" (ivi, p. 22).
Quindi: bombe e non grani del Rosario, bombe sacrosante, i grani del Rosario erano venuti prima, beneauguranti per le bombe. (Perdite: 80 galee affondate o naufragate, 117 catturate etc., 40.000 circa turchi, compresi gli annegati e 7.656 tra i cristiani, che ebbero 7.784 feriti, tra i quali Miguel de Cervantes e persero 15 galee. 8.000 turchi catturati, oltre 10.000 cristiani liberati dai banchi di voga delle navi nemiche, op. cit. p 24).
Gli storici moderni tendono a svalutare i risultati strategici della vittoria di Lepanto, indubbiamente non sfruttati a dovere dai cristiani, divisi tra loro. Nel 1573 Venezia, stremata, dovette far la pace col turco, cedendogli Cipro e nel 1574, 3 anni dopo Lepanto, i turchi ripresero Tunisi, occupata da Andrea Doria per conto di Carlo V nel 1535. Ma un importante risultato strategico comunque ci fu, anche se non e' il caso di parlarne qui. Historicus
Mi sovviene questa canzone del Gen Rosso, che presumo (e lo spero vivamente!) molti di voi non conosceranno:
RispondiEliminaDESOLATA MARIA, VIENI A CASA MIA
La brezza sfiora lieve la tua veste, le tue guance,
ondeggia tra figure ritte in piedi come statue.
Dopo il grido divino di morte
che ha coperto tutto il mondo è sceso il silenzio.
Nell’aria non c’è una voce ormai, è tutto compiuto.
Nell’aria non c’è un lamento orami, ha vinto la morte.
Il tuo sguardo è fermo su quel corpo irrigidito e solo.
Il mondo si è fermato.
Desolata, desolata, Maria,
vieni a casa mia,
vieni a casa mia.
Madre, ti custodirò nella mia casa,
madre, il tuo dolore entrerà nella mia casa,
madre, io ti onorerò con tutta la mia vita,
madre, sei il più grande dono del mio Signore
E la terra trema. Maria!
E la terra trema. Io ti sto vicino.
E la terra trema. Le guardie hanno paura.
E la terra trema. Io sono al tuo fianco.
E la terra trema. Quell’uomo era davvero Dio.
E la terra trema. Le rocce si spaccano.
E la terra trema. Il santuario trema.
E la terra trema. Madre, sto vicino a te.
Questo quadretto ci mancava ...http://www.campariedemaistre.com/2016/10/barack-e-burattini.html
RispondiEliminaDio ci scampi e liberi !