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martedì 29 novembre 2016

Agostino Nobile. Al fisico Rovelli non piace chi crede in Dio

Sul sito Corriere della Sera, sabato 26 novembre 2016 hanno pubblicato un articolo del fisico Carlo Rovelli: “Non mi piace chi teme l’inferno - La risposta del fisico a chi gli chiede perché non crede in Dio” [qui].

Beh, mi sono detto, è uno dei tanti intelligentoni che sparano sentenze per consolidare un posto al sole nel mondo mediatico. Però, una risposta a questi presunti atei ogni tanto va data.
Dai riconoscimenti ricevuti per la sua materia di studio, la “gravità quantistica a loop”, il fisico Rovelli dovrebbe essere un professionista serio, ma eccellere in una attività non significa essere tuttologi. Anzi, per l'esattezza, chi vuole raggiungere certi traguardi è costretto a impegnare così tanto tempo nel suo lavoro che spesso non sa nemmeno in quale mondo vive.
Sembra che il professore non si ponga problemi nel giudicare una “materia” che richiede quel tipo di conoscenza e, soprattutto, quel tipo di sensibilità che permette di intuire aspetti cui la razionalità da sola non arriva. Cosa che confermano molti scienziati, consapevoli che le maggiori scoperte non sono avvenute attraverso formule e ragionamenti, ma grazie all'intuizione, se non per caso.

Adesso rispondiamo ai lamenti del professor Rovelli.

A me non piacciono quelli che si comportano bene per paura di finire all’inferno. Preferisco quelli che si comportano bene perché amano comportarsi bene. 
E cosa significa quel “bene”. Quello che è bene nella cultura cristiana, spesso non lo è nelle altre culture. Solo due esempi, tra le decine. Per il pio musulmano sposare una bambina di nove, dieci, dodici anni è naturale, perché il Profeta all'età di 54 anni sposò la giovane Aisha di nove. Secondo il “Codice di Manu” e nella tradizione induista, l'unica opportunità di salvezza per le vedove è il Sati, l'immolazione sulla pira. Le cose sono iniziate a cambiare tra il XVII e il XX secolo con l'arrivo dei colonizzatori britannici, i quali, cristianamente, hanno pensato che certi concetti del “bene” degli indiani, è aberrante. Per quanto riguarda l'inferno, replico qui sotto.

Non mi piacciono quelli che sono buoni per piacere a Dio. Preferisco quelli che sono buoni perché sono buoni. 
I buoni sono quelli cui la vita riserva perlomeno una certa agiatezza materiale. Ma se non è amato e rispettato s'incavola pure lui. Comunque, tutti gli altri miliardi di umani, dove li mettiamo? La persona è buona quando è protetta dalla giustizia sociale, ma se questa viene a mancare, gli vuole togliere pure quella divina?

Non mi piace rispettare i miei simili perché sono figli di Dio. Mi piace rispettarli perché sono esseri che sentono e che soffrono. 
Gli atei del secolo scorso hanno dimostrato con milioni di crimini il rispetto che hanno avuto per i propri simili. Mi dispiace deluderla signor Rovelli, questo sentimento è cristiano, come lo è lei, e viene definito compassione. 

Non mi piace chi si dedica al prossimo e coltiva la giustizia pensando in questo modo di piacere a Dio. Mi piace chi si dedica al prossimo perché sente amore e compassione per le persone.
Idem, come sopra. Infatti non esistono altre culture che si dedicano al prossimo come i credenti e, quando non hanno nulla da perdere, gli pseudo atei cristiani.

A me non piace sentirmi in comunione con un gruppo di persone stando zitto dentro una chiesa ascoltando una funzione. Mi piace sentirmi in comunione con un gruppo di persone guardando i miei amici negli occhi, parlando con loro, e guardando il loro sorriso. 
In chiesa si sta zitti per apprendere da Dio, più o meno come quando gli allievi ascoltano le sue lezioni. La differenza, mi permetta, è che mentre lei cerca di dare un mestiere, il fedele cerca un po' di pace interiore e il mestiere di vivere. Poi può ritrovarsi con i suoi amici col sorriso o col raffreddore, basta star bene in loro compagnia.

Non mi piace emozionarmi davanti alla natura perché Dio l’ha creata così bella. Mi piace emozionarmi perché è così bella.
Come fisico, lei dovrebbe sapere che dal nulla nasce nulla.

Non mi piace consolarmi della morte pensando che Dio mi accoglierà. Mi piace guardare in faccia la limitatezza della nostra vita e imparare a sorridere con affetto a sorella morte. 
Auguro ai suoi cari lunga vita, ma se per disgrazia dovesse improvvisamente perderne uno, non penso che sorriderà “con affetto a sorella morte”.

Non mi piace chiudermi nel silenzio e pregare Dio. Mi piace chiudermi nel silenzio e ascoltare le profondità infinite del silenzio. 
Contento lei.

Non mi piace ringraziare Dio: mi piace svegliarmi al mattino, guardare il mare e ringraziare il vento, le onde, il cielo e il profumo delle piante, la vita che mi fa vivere, e il sole che si alza.
Questo, sostanzialmente è un commento che ha già espresso  tre “non mi piace” fa, e le ripeto, dal nulla nasce nulla.

A me non piacciono quelli che mi spiegano che il mondo l’ha creato Dio, perché penso che non lo sappia nessuno di noi da dove viene il mondo; penso che chi dice di saperlo si illude; preferisco guardare in faccia il mistero, sentirne l’emozione tremenda, piuttosto che cercare di spegnerla con delle favole. 
Il credente è convinto che Dio è il Creatore, ma non si pone formule fisiche, perché sa che solo la scienza potrà darci una risposta certa. Infatti si definisce fede e non scienza, ma spesso la fede ci azzecca prima della scienza. Se nell’antica Cina erano convinti che la Terra poggiasse su una tartaruga, Giobbe intuì (o vide) quello che la scienza ha scoperto decine di secoli dopo: “Egli stende il settentrione sopra il vuoto, tiene sospesa la terra sopra il nulla (26:7).  Professor Rovelli, invece di parlare di favole, dovrebbe preoccuparsi di portare avanti i suoi studi per svelare qualche mistero senza preconcetti. Chissà che a forza di studiare non cambi idea come un suo illustre collega, il quale afferma: «La scienza contrariamente ad un'opinione diffusa, non elimina Dio. La fisica deve addirittura perseguire finalità teologiche, poiché deve proporsi non solo di sapere com'è la natura, ma anche di sapere perché la natura è così e non in un'altra maniera, con l'intento di arrivare a capire se Dio avesse davanti a sé altre scelte quando creò il mondo». Si proprio lui, Albert Einstein. Il commento lo trova nel saggio di Gerald Holton The Advancemente of Science and Its Burdens, Cambridge University Press, New York 1986, pag. 91. A proposito. Forse lei ignora cosa pensa degli atei il Maestro della fisica: «Gli atei fanatici sono come schiavi che ancora sentono il peso delle catene dalle quali si sono liberati dopo una lunga lotta. Essi sono creature che - nel loro rancore contro le religioni tradizionali come “oppio delle masse”- non posso sentire la musica delle sfere». Il commento si trova su Einstein: His Life and Universe, di Walter Isaacson (Ed. Simon e Schuster, 2008).  

A me non piacciono coloro che credono in Dio e così sanno dove sta la Verità, perché penso che in realtà siano ignoranti quanto me. Penso che il mondo è per noi ancora uno sterminato mistero. A me non piacciono quelli che conoscono le risposte. Mi piacciono di più quelli che le risposte le cercano, e dicono «non so».
Lei dovrebbe essere spinto dalla fede pragmatica, dalla speranza di risolvere almeno uno dei quesiti che si è posto. Cerca la verità di qualcosa che esiste ma che si nasconde, dunque e giustamente, s'impegna per svelarla. La Verità esiste, se non esistesse che ci sta a fare con le sue ricerche? Se non lavora solo per fini di lucro, deve per forza credere che esiste una soluzione alle sue domande. Una verità, per l'appunto. Detto questo, il credente ha un riscontro nella storia. Nei periodi in cui gli uomini, anche di Chiesa, non hanno seguito le Beatitudini, la società è diventata una giungla. Nelle culture non cristiane fino al secolo scorso non esisteva il concetto di sviluppo e di scienza. Ringrazi Dio - è il caso di dirlo - che lei è nato nel mondo cristiano, altrimenti, chissà, forse avrebbe fatto lo stregone.

Non mi piace chi dice di sapere cosa è bene e cosa è male, perché sta in una chiesa che ha il monopolio di Dio, e non vede quante diverse chiese esistono al mondo. Quante morali diverse, e ciascuna sincera, esistono al mondo.
Sincero non significa vero. Ma, soprattutto uno scienziato, dovrebbe perlomeno analizzare, come ho detto sopra, i frutti che le varie culture hanno prodotto. Se, tra un quantum e un loop, avrà la bontà di fare una seria ricerca storica, potrebbe convincersi che lei si è laureato e insegna in una istituzione creata dalla Chiesa Medievale, l' Università. E saprebbe anche che la scienza come noi l'intendiamo, è nata nel mondo cristiano, e non per caso. Il Dio cristiano è perfetto, diciamo, matematico, ed è per questa ragione che l'uomo ha intrapreso la ricerca, per capire attraverso la natura la Mente del suo creatore. Se il pensiero della Cristianità fosse stato relativista o panteista, non avrebbe avuto motivo di studiare e esplorare la natura, di inventare, di creare, ecc... Un universo che dice tutto e il contrario di tutto non ha motivo di essere studiato.

Non mi piace chi dice a tutti cosa tutti devono fare, perché si sente forte grazie al suo Dio. Mi piace chi mi dà suggerimenti sommessi, chi vive in un modo che mi stupisce e ammiro, chi fa scelte che mi emozionano e mi fanno pensare. 
Infatti, nel cristianesimo non esistono costrizioni. A meno che certe azioni non danneggino l'uomo e la comunità. Gentile professore, più che emozionarsi dovrebbe scendere in terra e valutare gli aspetti sociali che a lungo andare creano danni. Dovrebbe sapere che i “suggerimenti sommessi” funzionano solo tra amici di fiducia. La società è come la scienza, per funzionare sono necessarie l'esperienza e le regole. Se nega questo, dovrebbe coerentemente lasciare l'insegnamento e non scrivere più libri.

E siccome vorrei essere simile alle persone che mi piacciono, e non a quelli che non mi piacciono, non credo in Dio. 
Questa sembra una ripicca di Pierino. Non se la prenda professore, so bene che i suoi commenti sono per emozionare il lettore e non per farlo riflettere. Nessuno vuole toglierle il piacere di piacere. Ma a forza di emozionare e di ascoltare, come dice lei, le profondità infinite del silenzio, l'ateismo ha trascinato le nuove generazioni nel profondo e poco proficuo mondo virtuale delle PlayStations e Smartphones.

Agostino Nobile
Autore di: “Quello che i cattolici devono sapere – Almeno per evitare una fine ridicola” e “Anticristo Superstar”.

7 commenti:

  1. Tutti questi rivoluzionari del pensiero, del costume, del comune sentire NON capiscono che i loro piedi poggiano sull'ordine da Dio, Uno e Trino, creato, ed il loro pensiero, volenti o nolenti,è stato forgiato da uomini di Dio,dal popolo di Dio,dalla Chiesa.Strappa di qui, strappa di là, ora finalmente la Chiesa è diventata una stracciona, gli stracci volano e voi, intellettuali fini, non siete che stracciaroli degli stracci del CRISTIANESIMO.Aggiungo CATTOLICO perchè, ancor prima che i figli volessero fare di testa loro, eravamo uni e uni restiamo in attesa orante del loro ritorno.

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  2. Non temete, sono l’Angelo della Pace, pregate con me. E inginocchiatosi piegò la fronte fino a terra e recitò per tre volte questa preghiera: Dio mio, io credo, adoro, spero e Vi amo. Io Vi domando perdono per coloro che non credono, non adorano, non sperano, non Vi amano.
    Poi disse loro: Pregate così. I cuori di Gesù e di Maria ascoltano la voce delle vostre suppliche. Poi scomparve.

    1° giorno inizio Novena all'Immacolata
    29 Novembre:
    O Vergine Immacolata, primo e soave frutto di salvezza, noi ti ammiriamo e con Te celebriamo le grandezze del Signore che ha fatto in Te mirabili prodigi. Guardando Te, noi possiamo capire ed apprezzare l’opera sublime della Redenzio­ne e possiamo vedere nel loro risultato esemplare le ricchezze infinite che Cristo, con il suo Sangue, ci ha donato. Aiutaci, o Maria, ad essere, come Te, salvato­ri insieme con Gesù di tutti i nostri fratelli. Aiutaci a portare agli altri il dono ricevuto, ad essere “segni” di Cristo sulle strade di questo nostro mondo assetato di verità e di gloria, bisognoso di redenzione e di salvezza. Amen. 3 Ave Maria

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  3. "ma eccellere in una attività non significa essere tuttologi."

    Una volta si definiva "idiot savant" una persona con gravi disabilità mentali, ma con qualche dote rilevante in un campo specifico: l'esempio cinematografico classico è Dustin Hoffman in "Rain man". Secondo il vocabolario, il termine include anche la potenziale presenza di una capacità naturale di cogliere le cose essenziali, nonostante la disabilità.

    Ecco, io dico che siamo di fronte al fenomeno opposto: persone con grande agilità mentale e notevoli capacità in uno o più campi, ma totalmente inette a cogliere le cose essenziali. Per questo per definirli uso la locuzione a termini rovesciati: "savant idiot".

    PS Gli amanti delle espressioni alla Totò e Peppino potrebbero usare la variante "saccent idiot".

    --
    Fabrizio Giudici

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  4. "Non mi piace..., non mi piace..., non mi piace..."
    E 'sti cavoli?! Machiccacchio sei?!
    A me non piace l'ateo, e allora??

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  5. Ne parla anche Silvio Brachetta

    http://www.vitanuovatrieste.it/il-fisico-carlo-rovelli-non-crede-in-dio-perche-non-gli-piacciono-i-cristiani-tutto-qua/

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  6. Don Andrea Brugnoli ( in incognito ) da Citta' di Castello .
    Tema : Se Dio esiste , perche' c'e' il male ?

    https://vimeo.com/channels/cafeteologico

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