Articolo significativo da non lasciare passare sotto silenzio, che riprendiamo da Imola oggi. Per non illuderci che la situazione, così degenerata in Francia (ma stando ad altre fonti anche in UK e nel nord-Europa), non riguardi anche un nostro futuro non remoto se non si corre ai ripari. Una seria forma di dislessia sociologica lo strano silenzio delle femministe, così pronte e rivendicare i loro diritti nei confronti del preteso oscurantismo cristiano. Mentre è proprio dal cristianesimo (oltre che dal diritto romano e dalla filosofia greca) che nasce l'attuale civiltà, compreso il rispetto per la persona umana: uomo o donna che sia.
Pezzo in lingua originale inglese: Europe: The Case of the Vanishing Women
Traduzioni di Angelita La Spada per it.gatestoneinstitute.org
- “È meglio aspettare fuori. Ci sono uomini qui dentro (…) In questo bar, non c’è eterogeneità.” – Un cliente di un locale di Sevran, all’emittente tv France 2.
- “In questo caffè non c’è promiscuità. Siamo a Sevran e non a Parigi. Qui c’è un’altra mentalità. È come tornare a casa.” – Un altro avventore di un locale di Sevran, all’emittente tv France 2.
- Le donne sembrano “essere state cancellate” dai caffè e dalle strade. “Così ora per evitare le minacce e di subire pressioni, si censurano da sole e stanno zitte.” – Caroline Sinz, giornalista dell’emittente televisiva France 2.
- Questa islamizzazione è stata alimentata e rafforzata dagli ingenti investimenti fatti in Francia dal Qatar – in particolare nelle moschee – e che attualmente ammontano a circa 22 miliardi di dollari.
- “C’è una forma di moralità distorta, spesso esercitata da gruppi di minoranza su una maggioranza e che fa sì che lo spazio pubblico, che dovrebbe appartenere tanto agli uomini quanto alle donne, sia precluso alle donne.” – Pascale Boistard ex ministra francese per i Diritti delle donne.
- I ministri francesi fingono di essere sorpresi e indignati del fatto che le donne di questi sobborghi abbiamo finito per cedere all’incessante terrorismo psicologico perpetrato contro di loro e siano sparite dalle strade.
Secondo un video ripreso con una telecamera nascosta e trasmesso di recente dall’emittente televisiva France 2, le donne sono letteralmente sparite dai caffè e dai bar di alcuni quartieri periferici musulmani della Francia. Il filmato mostra Nadia Remadna e Aziza Sayah, due attiviste del gruppo La Brigade des Mères (La Brigata delle Madri), che entrano in un caffè del sobborgo parigino di Sevran, dove sono accolte con sorpresa e ostilità dai clienti esclusivamente uomini. E uno di questi dice loro: “È meglio aspettare fuori. Ci sono uomini qui dentro (…) In questo bar, non c’è eterogeneità”.
Un altro avventore si rivolge alle due donne dicendo: “In questo caffè non c’è promiscuità. Siamo a Sevran e non a Parigi. Qui c’è un’altra mentalità. È come tornare a casa”.
In un sobborgo di Lione, la giornalista dell’emittente tv France 2, Caroline Sinz ha parlato con una ragazza che le ha raccontato che ha paura di uscire di casa, indossa abiti larghi e non si trucca per evitare di essere presa di mira dagli uomini musulmani del quartiere.
Nelle parole della Sinz, le donne sembrano “essere state cancellate” dai caffè e dalle strade. La giornalista spiega poi che le donne di questi quartieri erano solite protestare contro lo statu quo ma ora:
“Hanno paura, hanno già fatto sentire la loro voce in numerose città e sono state insultate e aggredite. (…) Così adesso per evitare le minacce e di subire pressioni, si censurano da sole e stanno zitte.
Axelle Lemaire, ministro per gli Affari digitali e il primo funzionario governativo a commentare il video, ha detto che dal reportage sarebbe emerso un “intollerabile” e “illecito” caso di “discriminazione contro le donne”. Ha comunque aggiunto che non è una questione di religione e ha affermato che le comunità musulmane francesi non possono essere colpevolizzate.
Il commento della Lemaire sulla religione rivela, ancora una volta, l’ostinata ignoranza mostrata da molti membri dell’establishment europeo nel rifiuto di occuparsi dei problemi dell’islamizzazione. Sevran fa parte del dipartimento della Seine-Saint-Denis, una zona abitata da più di 600.000 musulmani, su una popolazione di 1,4 milioni di abitanti. Già nel 2011, un’inchiesta condotta dallo stimatissimo politologo ed esperto di Islam Gilles Kepel, intitolata “Banlieue de la République“, mostrava che Seine-Saint-Denis e altre banlieue erano diventate delle società islamiche parallele, sempre più tagliate fuori dal resto della società francese. Il fatto che le donne ora siano sparite dalle strade di Sevran è strettamente collegato all’islamizzazione di queste società.
L’islamizzazione è stata alimentata e rafforzata dagli ingenti investimenti fatti in Francia dal Qatar – in particolare nelle moschee – e che attualmente ammontano a circa 22 miliardi di dollari. Investire nelle moschee è il modo in cui il Qatar diffonderebbe il wahhabismo/salafismo – una forma particolarmente radicale di Islam – in tutto il mondo.
La legge islamica della sharia è abbastanza chiara sul ruolo della donna nell’Islam. I politici francesi farebbero bene ad aprire un Corano prima di dire che i recenti avvenimenti “non hanno niente a che fare con l’Islam”. Il Corano dice che una donna deve obbedire ciecamente al marito [Corano 4:34][1] e che il suo ruolo è in casa, dove dovrebbe preferibilmente stare, a meno che non abbia mansioni legittime da svolgere fuori dalle mura domestiche [Corano 33:33].[2] Nei paesi in cui la sharia è la legge dello Stato, come in Arabia Saudita, una donna non può uscire di casa senza il permesso del marito.
Visto il ruolo servile delle donne nella sharia, è solo un’evoluzione naturale il fatto che questi quartieri periferici francesi, che sono diventati islamizzati e in cui la legge islamica è tenuta in grande considerazione, ora assomiglino all’Arabia Saudita. Gli effetti cumulativi dell’islamizzazione, finanziati con il denaro e l’influenza del Qatar, potrebbero sorprendere solo quelle élites politiche e culturali che si rifiutano ostinatamente di prendere atto della realtà e affrontarla.
Un altro politico francese, l’ex ministro del Lavoro Eric Woerth ha detto che il filmato “è una stilettata al cuore della Repubblica. Il cuore della Repubblica è la parità tra uomini e donne”. Ma questa appassionata dichiarazione di “liberté, égalité, fraternité” non è un po’ tardiva’? Dove sono stati questi politici? Un anno fa, Pascale Boistard, che è stata ministra francese per i Diritti delle donne, dichiarò in un’intervista:
“Ci sono zone del nostro territorio dove le donne non sono accettate, dove non sono rispettate e dove sono praticamente costrette ad accettare questo fatto come se fosse un inconveniente della vita quotidiana. E tutti sembrano trovare questo più o meno normale. (…) In molti quartieri, le donne sono relegate in determinati spazi (l’atrio, l’uscita dalla scuola…) e sono praticamente assenti in altri, come i luoghi sportivi o quelli di svago. È normale che in alcuni posti non si trovi nemmeno una donna nei caffè? C’è una forma di moralità distorta, spesso esercitata da gruppi di minoranza su una maggioranza e che fa sì che lo spazio pubblico, che dovrebbe appartenere tanto agli uomini quanto alle donne, sia precluso alle donne“.
La subordinazione, l’umiliazione e l’intimidazione delle donne nei sobborghi vanno avanti da decenni, proprio sotto il naso di quei politici che affermano di preoccuparsi dei diritti delle donne e del “cuore della Repubblica”, ma preferiscono vivere nell’ignoranza. Nel 2002, la compianta autrice di Dans l’enfer des tournantes (Via dall’inferno), Samira Bellil, ha raccontato come la sua vita da adolescente nella banlieue parigina alla fine degli anni Ottanta sia stata un vero inferno, come il titolo lascia intendere. In un articolo apparso sulla rivista Time nel 2002, la scrittrice ha detto: “Dal momento in cui una ragazza esce di casa, i giovani [musulmani] credono di avere il diritto di giudicarla e trattarla in modo diverso. In casi estremi, questo porta a violenze e aggressioni”. La Bellil è stata stuprata in gruppo più volte da giovani musulmani che conosceva e che l’avevano presa di mira perché “ogni ragazza del quartiere che fuma, si trucca o indossa abiti che attraggono l’attenzione è una puttana”. Nell’articolo inoltre si legge:
“La polizia è riluttante a pattugliare le zone per il timore di violenze. Risultato: in molte banlieue la civiltà e l’ordine pubblico non esistono e bande di giovani musulmani pensano di poter aggredire impunemente le donne…”.
Questo accadeva quindici anni fa.
Nello stesso articolo, il Time ha intervistato Fadela Amara, leader dell’organizzazione Ni Putes ni Soumise (“Né puttane né sottomesse”) che si batte affinché le donne possano vivere una normale vita moderna. Amara ha detto che dal 1992 le donne delle periferie francesi hanno a che fare con l’estesa influenza del fondamentalismo islamico:
“Negli ultimi dieci anni, la condizione delle donne nelle banlieue è peggiorata drasticamente. (…) Si registra un aumento degli insulti contro le giovani donne in jeans, dei matrimoni forzati o combinati dalle famiglie, sempre più ragazze sono costrette a lasciare la scuola e assistiamo anche a una maggiore incidenza della poligamia.
Quindici anni dopo, i ministri francesi fingono di essere sorpresi e indignati del fatto che le donne di questi sobborghi abbiamo finito per cedere all’incessante terrorismo psicologico perpetrato contro di loro e siano sparite dalle strade.
Judith Bergman è
avvocato, scrittrice, editorialista, e analista politica.
avvocato, scrittrice, editorialista, e analista politica.
__________________________________
[1] Corano 4:34: “Gli uomini sono preposti alle donne, a causa della preferenza che Allah concede agli uni rispetto alle altre e perché spendono [per esse] i loro beni. Le [donne] virtuose sono le devote, che proteggono nel segreto quello che Allah ha preservato. Ammonite quelle di cui temete l’insubordinazione, lasciatele sole nei loro letti, battetele. Se poi vi obbediscono, non fate più nulla contro di esse.
[2] Rimanete con dignità nelle vostre case e non mostratevi come era costume ai tempi dell’ignoranza. Eseguite l’orazione, pagate la decima ed obbedite ad Allah e al Suo Inviato. O gente della casa [del Profeta], Allah non vuole altro che allontanare da voi ogni sozzura e rendervi del tutto puri.
Alla moralità sana e composta della civiltà cristiana, che l'Europa ha calpestato e calpesta, viene sostituito il moralismo tribale di matrice islamica. Le femministe si stracciano le vesti, ma lo dicevamo già vent'anni fa: a furia di rinnegare la nostra tradizione e di accogliere maomettani in nome della libertà, i paladini del dialogo si troveranno a vedersi imposti costumi ben più severi. Le figlie del Sessantotto saranno costrette ad indossare il velo, che in altri tempi era loro richiesto solo per entrare in chiesa; i profanatori della domenica si troveranno a dover chiudere i negozi il venerdì, e chi derideva il digiuno ecclesiastico potrà assaporare i rigori del Ramadan. La storia si fa beffe dei novatori.
RispondiEliminaandatelo a dire alle "pussies" delle pasionarie antiTrump.....
RispondiEliminaMi sembra sia omesso il ruolo fondamentale dell`Arabia Saudita che finanza le moschee e il centro di formazione degli imams in Francia che diffondono il salafismo wahabita la forma più radicale dell`islam, il che non ha impedito a Hollande di conferire la massima onorificenza francese al principe ereditario del`Arabia Saudita...
RispondiEliminaLa "Francia sottomessa", "I territori persi della Repubblica", la guerra civile che si annuncia,( titoli di libri in testa delle vendite), quartieri interi oramai islamizzati dove i commerci tradizionali cedono il posto a commerci tenuti da musulmani, dove le donne circolano in burka e agenti musulmani fanno regnare la legge islamica, senza che la polizia o i responsabili politici osino intervenire.
Questa, e peggio ancora, è la realtà francese, una realtà che, in tempi elettorali come questi dovrebbe essere denunciata o almeno mmessa in luce dai vari candidati ma che è invece zittita o negata o minimizzata da quasi tutti i candidati che vantano i meriti del multiculturalismo tacendo il comunitarismo e i suoi misfatti, più preooccupati di raccogliere i voti dai musulmani che votano a sinistra che di dire la verità, di fare il bilancio disastroso di un`immigrazione non controllata, attenti a non pronunciare parole come nazione, identità, patrimonio culturale, parole oramai diventate brutte parole che fanno di chi osa usarle un razzista e islamofobo!
Un aiutino per rimuovere le ultime pietre ?
RispondiEliminahttp://www.lanuovabq.it/it/articoli-inchiesta-vincono-i-cantori-della-chiesa-poverail-bando-milionario-va-al-consulente-del-ministro-18732.htm
Cara Luisa,
RispondiEliminaTroppe altre cose vengono taciute o minimizzate! E purtroppo succede anche qui da noi. Forse, se qualcuno tra gli anestetizzati sinistrorsi recupera un po' di onestà intellettuale, siamo ancora in tempo ad arginare il peggio. Il problema è la generalizzatissima deformazione ideologica che ci sommerge - e ingloba i più sprovveduti - attraverso i media di regime.
@ Anonimo 9:52
RispondiEliminaStupisce che in più di 50 anni, la serra tradizionalista non abbia dato vita ad una alternativa credibile, condivisibile e divulgata.
RispondiEliminaBernard de La Villardière, autore del documentario "L`islam in Francia", è stato aggredito dai giovani che fanno la legge in quel quartiere eppure ha dovuto difendersi da chi lo ha accusato di mentire, di essere islamofobo, i benpensanti, gli islamosinistroidi ( islamogauchistes), le organizzazioni musulmane iperattive in rete, su Facebook, Twitter, siti e blogs, hanno gridato la loro indignazione, l`emissione si intitolava "Dossier tabou" ed effettivamente oggi parlare liberamente dell`islam, dire quel che il Corano ordina, descrivere la situazione catastrofica di quei quartieri e comuni oramai stati musulmani nello Stato, è diventato un tabu, l`islam non si tocca, i suoi responsabili sono riusciti con un`abiltà fenomenale, e la complicità di chi vede in loro dei votanti, a fare dei musulmani delle vittime di una società che li disprezza ed ad imporre la parola magica: islamofobia!
Senza dimenticare che l`Arabia Saudita, il Katar e chi da loro dipende, NON VOGLIONO che i musulmani si assimilino, tutte le loro azioni, il loro impegno e insegnamento sono finalizzati a quel rifiuto alfine che i musulmani restino in primis sottomessi alla legge islamica.
Che pena, per non dire che schifo!
RispondiEliminaQuanto sarebbe meglio che tacessero come continuano a fare per cose altrettanto serie riguardanti la Chiesa.. piuttosto che far da cassa di risonanza ai mantra ideologici di Bergoglio...
Bagnasco imita il Papa: cittadinanza ai migranti e reddito di inclusione
http://www.ilgiornale.it/news/politica/bagnasco-imita-papa-cittadinanza-ai-migranti-e-reddito-1354995.html
Non si citano nell'articolo anche le imponenti donazioni katarine e saudite alle campagne elettorali dei politici francesi, prima d tutte quella di Hollande. Perché si sa da secoli che basta pagare, e puoi fare quel che vuoi: non assimilarti, trattare male la maggioranza che ti ospita, fingere di essere una vittima...
RispondiElimina"Soummission" di Houellebecq è sempre più reale.
E non dimetichiamo che fu il cattolicissimo re Baldovino a permettere l`importazione del wahabismo in Belgio offrendo al re Faycal la possibilità di impiantare non solo una moschea e un centro "culturale" ma di decidere di fare di quel luogo il "faro dell`islam in Europa.
RispondiEliminaI capi di governo sono colpevoli di complicità e collaborazione con i nemici della nostra cultura, della nostro patrimonio ereditario, e per noi cristiani della nostra religione, fanno affari con gli Stati che finanziano chi vuole la sottomissione dell`Europa all`islam, con chi vuol fare dell`Europa, per il momento ancora nella sua maggioranza Dar al-Harb, una terra Dar al-Islam » cioè un territorio dove si applica la charia, vendono a quei Paesi le armi che un giorno si ritorneranno contro di noi.
RispondiEliminaE quando si vede a che livello di dhimmitudine sono già arrivati i nostri irrespsonabili ma colpevoli uomini e donne di governo c`è ben poco da sperare in un futuro di pace.
Scusate se vado OT ma ho letto questo articolo del coraggioso Scandroglio e credo che vada diffuso per dimostrare le folli derive che sta generando un`altra forma di sottomissione , quella al potere della lobby lgbt et alii: q+i:
RispondiElimina"Le corsie degli ospedali si tingono di arcobaleno"
di Tommaso Scandroglio
http://www.lanuovabq.it/it/articoli-le-corsie-degli-ospedali-si-tingono-di-arcobaleno-18731.htm
Medici, infirmieri, giornalisti e insegnanti hanno corsi di "formazione" per adottare un linguaggio lgbt-conforme, pazzesco.
Ma è proprio la Chiesa Cattolica ad essere tra i più zelanti ed attivi promotori di questa dissoluzione epocale ed apocalittica di essa stessa e dell'intera società dove è presente.
RispondiEliminaAnzi la suddetta Chiesa Cattolica batte ogni record in fatto di zelo elogiando costantemente e con ammirazione l'identità altrui e contemporaneamente denigrando ed annullando la propria.
Duemila anni di martiri per arrivare a concludere che la religione cattolica va omologata e disciolta. E Gesù Cristo sarebbe venuto e s'è fatto inchiodare alla Croce per questo? Per dire che tanto è tutto uguale, anzi che il resto è molto meglio?
Miles
Secondo me il problema delle banlieue è stato inizialmente un problema di delinquenza comune.In quei paesini,cresciuti a dismisura per la costruzione di migliaia di case popolari , la polizia francese interviene malvolentieri,sporadicamente e anzi se può non interviene per niente.Inoltre i giudici transalpini ,pur non arrivando ai deliri di molti dei nostri ,sono restii a punire con pene esemplari gli immigrati di seconda o terza generazione che compiono reati.Stando così le cose le persone oneste che vivono in quei posti per poter starsene in pace ed evitare un sacco di guai devono frequentare la moschea e velare le figlie . Questo mi raccontava un mio amico che succede anche in Inghilterra .Negli altri paesi europei dovrebbe succedere più o meno allo stesso modo ma non posso dirlo con sicurezza.bobo
RispondiEliminaMiles,
RispondiEliminanon confondiamo la Chiesa Cattolica con alcuni uomini di chiesa che rivestono importanti cariche nell'attuale gerarchia.
La Verità è Una e non sarà mai soffocata, anche se al momento c'è chi la rinnega: chi accecato e chi in malafede...
Stando così le cose le persone oneste che vivono in quei posti per poter starsene in pace ed evitare un sacco di guai devono frequentare la moschea e velare le figlie
RispondiEliminaQuesto non fa che dimostrare che il problema è intrinseco all'islam, del quale è in corso un fenomeno di forte radicalizzazione su tutti i fronti.
Ma dove sono le alternative? Non possono essere certamente gli pseudo-valori illuministi o le élite tecnocratiche che alimentano le storture ideologiche dominanti.
Solo se ci saranno cristiani autentici a testimoniare la bellezza della propria Fede e a inondare con i fiumi di grazia che da essa scaturisce, questo terribile degrado nel quale siamo immersi su tanti versanti può cambiare di segno.
http://www.antoniosocci.com/trump-hitler-bergoglio-non-smentisce-cio-gli-viene-attribuito-non-si-scusa-un-insulto-un-capo-popolo-americano-puo-provocare-un-colossal/
RispondiEliminaCara Mic, non voglio essere ingeneroso con chi con estremo coraggio (questa e gente che non scherza come si è visto) resiste nella Fede di sempre ma purtroppo credo sia innegabile che l'enorme parte della Chiesa Cattolica consapevolmente o meno si prodiga per la dissoluzione o la asseconda seguendo compattamente e con entusiasmo l'attuale gruppo di comando. Ed è altrettanto evidente che nella attuale Chiesa non è lasciato alcuno spazio a chi non è su questa linea. Ci sarà un 10% o forse meno che ha le idee chiarissime su dove vuole arrivare e cosa fare per arrivarci ma c'è sicuramente un 80% ed oltre che segue senza porsi alcun problema qualsiasi cosa venga fatta. Ovviamente le percentuali sono simboliche ma credo non distanti dalla realtà a giudicare da quello che vedo e sento. Le catacombe comunque sono una discreta e molto dignitosa opzione, tanto siamo pochi e ci stiamo tutti.
RispondiEliminaMiles
Sulle banlieus, bisognerebbe leggere "Le suicide francais" di Eric Zemmour, dove racconta com'erano prima. Prima, quando arrivavano gli immigrati italiani, polacchi, spagnoli, ma anche algerini di religione ebraica. Dove i loro figli ricevevano un nome francese, si parlava loro in Francese, tutti frequentavano la parrocchia insieme con i Francesi, giocavano al calcio, alle bocce, ai cavalli. Anche gli Ebrei del Nordafrica ricevevamo un nome francese, parlavano Francese e frequentavano la sinagoga con i Francesi di religione ebraica.
RispondiEliminaQuindi, a parte la religione, diventavano tutti Francesi. E studiando a scuola, in Francese, la Storia di quel grande paese, s' identificavano con la Francia, si sentivano orgogliosi di essere francesi, e andavano anche a morire per la Francia. E i piu istruiti o fortunati finivano per contribuire alla cultura ed alla civilisation francaise. Perché o simdiventava francesi o...si diventava francesi.
Le banlieus erano feudi del PCF e delPSF, che ad un certo punto, quando gli operai iniziarono a migliorare la loro condizione socioeconomica ed a imborghesirsi, e si misero a votare centrodestra, hanno chiuso gli occhi di fronte all'arrivo di masse di Magrebini ignoranti, analfabeti, chiusi in tradizioni ancor più arretrate dell'Islam.
Mano d'opera a Basso costo per gli industriali dell'auto dell'auto e massa di votanti ignari.
Poi le fabbriche hanno cominciato a chiudere, l' economia si è sempre piu terziarizzata, informatizzata, e che può fare un Magrebino che non parla non solo un Francese corretto, ma neanche l'Arabo del Corano ? Delinquere, dandosi allo spaccio di droga, ai furti, al racket e da ultimo allo jihad.
Complimenti Pompidou, Giscard d' Estaing, Mitterand (oh, Mitterand ! Tutti i sinistri italioti si eccitavano, pensando a lui) Chirac, Sarkozy e da ultimo l' "uovo" Hollande ( copyright Blondet).
E siccome i Muslime o pagano un sacco di soldi o t'ammazzano, tutti zitti e mosca. Non critichiamo, non denunciamo, non obblighiamo, non ripuliamo le banlieus, mettendo i delinquenti in galera e buttando via la chiave, e spedendo gli altri indietro a casa loro...NOOOO !
Però adesso les pede' si possono sposare, cosi il patron di Le Monde e di Hollande non si vergognerà più.
OT: il Gran Maestro dei Cavalieri di Malta, su richiesta del VdR, s'e' dimesso.
RispondiEliminaOT: ... e i cardinali critici diventano trenta. Anzi, lo erano già:
RispondiEliminahttps://www.lifesitenews.com/news/thirty-cardinals-raised-concern-over-amoris-laetitia-prior-to-its-release-s
--
Fabrizio Giudici
Ho trovato la fonte. Stiamo traducendo. Mi pare un vero soppruso.
RispondiEliminahttp://www.onepeterfive.com/breaking-knights-maltas-grand-master-resigned/
Notizia non ancora confermata ma che sembra veritiera:
RispondiEliminahttps://infovaticana.com/2017/01/24/ultima-hora-dimite-gran-maestre-la-orden-malta-peticion-del-papa/
Se Bergoglio ha veramente imposto al Gran Maestro dell`Ordine di Malta, eletto a vita, di dimettersi avremo solo ancora una prova che la Chiesa di Cristo si è trasformata in un regime totalitario ben lontano dalla chiesa della tenerezza e della miseriscordia tanto vantata dalla corte mediatica, nella neochiesa si tagliono le teste, si allontanano gli importuni, gli ostacoli vengono tolti senza pietà.
Sul totalitarismo vaticano propongo di rilegegre l`articolo di Colafemmina che già nel 2014 analizzava con lucido realismo la situazione :
http://www.inoreader.com/article/3a9c6e7d68c635db
Notizia confermata:
RispondiEliminahttp://ilsismografo.blogspot.ch/2017/01/italia-si-dimette-robert-matthew.html
OT. Quo usque tandem...
RispondiEliminaReal Madrid. Via la croce dallo stemma per non infastidire i tifosi arabi
http://www.ilgiornale.it/news/mondo/piano-ue-bloccare-i-migranti-blocco-navale-davanti-libia-1355577.html
RispondiEliminaIl piano Ue per bloccare i migranti: blocco navale davanti alla Libia
La Commissione avrebbe pronto un piano per chiudere la rotta libica dei migranti come era già stato fatto l'anno scorso con la rotta balcanica
Il piano per fermare le partenze
Commissione che oggi a Malta dovrebbe presentare ai capi di Stato e di governo dei Paesi dell'Unione la bozza di un inedito piano per limitare fortemente le partenze dalle coste libiche dirette verso la Sicilia e le spiagge dell'Italia meridionale (oltre che, naturalmente, di Malta stessa). Nel progetto elaborato dall'Alto Commissario Federica Mogherini e dal Commissario per le Migrazioni Dimitris Avramopoulos la Ue dovrebbe chiedere al governo di Tripoli e al suo premier Fayez Al Serraj l'autorizzazione per le navi europee a entrare nelle acque territoriali libiche per il contrasto al traffico di esseri umani.
....
Inoltre sarebbe allo studio un giro di vita sull'attività delle ong che operano al limite delle acque territoriali libiche: l'obiettivo è verificare se le azioni umanitarie rappresentino effettivamente un "pull factor" in grado di indurre gli scafisti a mettere in mare sempre più imbarcazioni e in condizioni sempre peggiori, contando sul pronto intervento delle navi europee.
....
Aspettiamo prima di cantar vittoria. Ma che si siano dati una mossa è positivo. Non certo per ragioni umanitaristiche nei confronti delle masse di persone in qualche modo deportate e le popolazioni autoctone europee allo stremo. Ma se non altro perché si rendono conto che una situazione così anomala rischia davvero di sfuggire di mano....
RispondiEliminaQuesta clamorosa notizia fa nascere una serie di interrogativi.
RispondiEliminaa) ma l'invasione non era un fenomeno epocale non arrestabile?
b) cosa diranno i buonisti ora che è l'Europa che ce lo chiede?
c) cosa diranno i businessmen delle Coop-Caritas-Ong?
d) ma tutto questo attivismo per bloccare l'invasione ha forse qualche nesso con le prossime elezioni in Francia, Olanda e Germania?
e aggiungo
e) con la piazza mobilitata a Roma dalla destra italiana
f) con un territorio già pesantemente degradato e i residenti sempre più esasperati...
@ Miles "Duemila anni di martiri per arrivare a concludere che la religione cattolica va omologata e disciolta. E Gesù Cristo sarebbe venuto e s'è fatto inchiodare alla Croce per questo? Per dire che tanto è tutto uguale, anzi che il resto è molto meglio? "
RispondiElimina-- Dalle sue parole si vede che c'è una impellente necessità, per ogni credente e amante Cristo e della sua Chiesa bimillenaria, di ricorrere l sano discernimento dello spirito (dono dello spirito santo) per discernere e giudicare chi è impostore (laico o consacrato, curato o papa regnante) e chi è dalla parte della Verità, anche se perseguitato (vedi card. Burke, don Pusceddu, i FF I).
-- San Paolo ci dice di non accogliere nessuno (nemmeno un angelo, figurarsi un prelato massone) che ci voglia propinare un Vangelo diverso (e cos'è il "corpus" uscito dal CV II se non un anti-Vangelo?). quindi altroché se debbo giudicare, io, in prima persona, appoggiandomi a chi mi sembra affidabile (e l'odierna gerarchia vaticana è tutto fuorché affidabile da punto di vista cattolico)
Un articolo di testori che dice(va) tutto
RispondiEliminaQUESTA MELASSA CRISTIANA, Giovanni Testori (26 gennaio 1993, Corriere della sera)
Da qualche tempo, con una frequenza e una dilatazione che hanno in sé qualcosa di torvamente furbesco, una nuova melassa sta scendendo quotidianamente, anzi pluriquotidinamente, sui mezzi di comunicazione del nostro Paese. Si tratta d’una melassa che non bisogna avere nessun timore di chiamare per come essa ama presentarsi o farsi presentare; una melassa, cioè, cristiana; una cristiana marmellata che è, comunque e per prima cosa, il contrario di ogni cristiano lenimento, il quale porta maggior equità, profondità e inevitabilità circa i problemi dell’esistenza, primo fra tutti quello del suo significato. Non v’è, oggi, giornale, o catena televisiva, che, a una determinata ora, non ci sbatta davanti parole, pensieri e omelie di vescovi, sacerdoti, frati e cattolici delle più varie appartenenze. I loro linguaggi, e dunque le cose che dicono e che ci ammansiscono con la cura di vecchie signore o zitelle, non differiscono in nulla dai linguaggi e dalle cose, così come, attorno al disastro del mondo, potrebbero usare e dire gli uomini della Confindustria, dei sindacati, ovvero i manager e i bocconiani. Mai che ce le dicano, come ce le direbbe qualcuno che sta morendo di fame, di malattia o di disperazione. Cose e linguaggi di questa nuova, e, per me, oscena melassa cristiana sono quelli propri della cosiddetta, e ahinoi costituentesi, società civile; anzi, spesso, nei confronti di questa la marmellata cristiana rivela di possedere qualcosa di ancor più unto e accattivante da spalmare sulle tartine del cosiddetto bene comune o del cosiddetto ben vivere sociale. E questo qualcosa in più rende il loro agire ancor maggiormente fedifrago; quantunque si presenti come immensamente caritatevole e consolatorio. Dio solo sa se il mondo ha bisogno di consolazione, ma no, assolutamente no, di questo zucchero di speranze tutte di qua; circa le quali, tra l’altro, non si dice mai come potrebbero venire attuate perché gli stessi cristiani melassatori s’affrettano a spiegarci che i modi della realizzazione non appartengono a loro bensì agli uomini che hanno specifiche cure civili.
Ora, questo zucchero tutto di qua e tutto di tranquillante buonsenso, è l’offesa più grande che i cristiani possano fare alla loro verità, che abita solo su e nella Croce. […] Tutto ciò che toglie, per malposte carità di patria o di patrie, spine alla corona, o le maschera dentro non importa quale caritatevole marmellata, è contro lo sguardo lucido, intrepido, meglio disperato che melassato, ed è contro la correlata coscienza di quell’esistere, comunque, nel peccato e in peccato, certo, sempre in pena e penuria, che la Croce denuncia.
L’ho scritto poco tempo fa, su queste colonne, prendendo spunto da una mostra d’arte: se è questo il Cristo che la Chiesa sa regalare al mondo in questi tempi a lei così inopinatamente favorevoli (ma, attenti, perché questi favoreggiamenti sono più maligni e satanici di quanto non si creda), meglio che essa torni, se ancora lo sa fare, nelle catacombe. Meglio che affondi, oscura, ma veramente viva e vivente, in quelle tragiche e loro sì cristiche cantine, che il mondo così vagamente accarezzato e spalmato di consensi continua a lasciare aperte e, come non bastasse, ad aprirne alla fame, alla violenza e alla morte.
In Inghilterra un taxista musulmano si è rifiutato di far salire una coppia di non vedenti sul suo veicolo perché il cane è “contrario alla sua religione”. La coppia discute a lungo dicendogli che è “contrario alla legge”, ma l’uomo non cambia idea. Scelta sbagliata: la compagnia di taxi lo ha multato di 340 sterline (circa 400 euro) a cui si sono andate ad aggiungere le spese del tribunale per un totale di 590 sterline (circa 700 euro).
RispondiElimina
RispondiEliminaMonsignor Liberati (prelato emerito di Pompei): “Tra dieci anni diventeremo musulmani per nostra stupidità”
http://www.lafedequotidiana.it/monsignor-liberati-prelato-emerito-pompei-dieci-anni-diventeremo-musulmani-nostra-stupidita/