Un incontro alla rivista Missioni Consolata per ricordare il dramma di un popolo martoriato dalla guerra
Introdotto da Enrico Vigna e da padre Gigi Anataloni, monsignor Mtanios Haddad, siriano, Archimandrita della chiesa greco-melchita, rettore della Basilica di Santa Maria in Cosmedin in Roma e rappresentante della sua Chiesa preso la Santa Sede, ha parlato a Torino su invito della rivista Missioni Consolata e del CIVG (Centro di iniziative per la verità e la giustizia). Davanti a un pubblico numeroso e molto attento, la testimonianza dell’Archimandrita è stata molto forte e controcorrente come sempre. Haddad ha conosciuto il cristianesimo fin dall’infanzia, viene da una zona in cui si parla ancora l’aramaico, la lingua di Gesù. Maalula in questi giorni è alla ribalta delle cronache per gli scontri fra esercito e ribelli. In mezzo, fra i due fuochi, vi è un convento, che ospita suore ed orfani.
Cosa è accaduto e cosa sta accadendo in Siria?
In oltre 6 anni di guerra si calcolano tra i 400 e 450mila morti. Di questi 140mila sono civili, di cui si stima quasi 50mila donne e minori di 18 anni. Circa 4.900.000 siriani sono espatriati, 6.300.000 gli sfollati all’interno del paese. Numeri che fanno spavento. Per sconfiggere il terrorismo in Medioriente, serve una presa di coscienza generale e l’umiltà di riconoscere i propri errori. Le condizioni per mettere fine ad una guerra sporca che va avanti ormai da più di tre anni non sono difficili da individuare: interrompere il flusso di armi e denaro ai jihadisti, fermare il passaggio di terroristi dalla Turchia, non comprare il petrolio messo in vendita dall’Isis sul mercato nero, sempre attraverso l’Anatolia. La Siria in un mese tornerebbe alla pace se riuscisse a liberarsi dal terrorismo straniero. Ed anche per i cristiani della regione ci sarebbe una speranza in più di rimanere nella loro terra.
Le radici di questo conflitto sono lontane...
Stati Uniti, Israele, paesi del Golfo, tra cui in prima fila Qatar e Arabia Saudita, hanno contribuito con soldi, armi, addestramento a creare i gruppi di combattenti anti-Assad che compongono l’Isis. Si tratta di mercenari assetati di sangue che provengono da 80 paesi. A pagare il prezzo più alto del terrorismo - fomentato soprattutto dall’estero - sono stati i cristiani. In Iraq, i cristiani erano un milione e 500mila ed ora sono rimasti in 300mila. Anche in Siria, i cristiani più ricchi sono già emigrati negli Stati Uniti o in Australia. Prima della guerra, la comunità cristiana rappresentava il 10% della popolazione, ora si calcola che sia scesa all’8%. Molti cristiani siriani si trovano nei paesi circostanti, con la speranza di tornare. Altri sono rimasti in patria perché hanno figli o parenti nell’esercito nazionale. Come siriano sono orgoglioso perché abbiamo creato un Ministero per la riconciliazione del popolo. I russi hanno avuto un ruolo importante per la liberazione di Aleppo e la riconciliazione dei siriani, ma non basta. La Siria sarà sempre aperta ad una convivenza pacifica fra le religioni. Ma i terroristi sono arrivati in Siria proprio per rompere questa convivenza.
Quale futuro si prospetta per la Siria e per la comunità cristiana?
In Europa la coscienza si deve risvegliare. Devono aiutarci i vostri popoli a farci vivere nel nostro paese con dignità, cristiani e musulmani. Non vogliamo essere rifugiati, sfollati, vivere con l’elemosina degli europei. La Siria va liberata da Aleppo fino a Palmira, dove sono tornati i terroristi... Tutto il Medio Oriente deve tornare in pace, bisogna cacciare questo terrorismo basato sull’estremismo dove si uccide in nome di Dio. In Siria hanno distrutto l’uomo, le infrastrutture, le scuole, gli ospedali, le chiese e le moschee di chi ha una fede diversa. Hanno distrutto la convivenza. E questo, come si dice nella nostra lingua, è un “peccato mortale”.
Ma la Siria non era stabilito che fosse primavera?
RispondiEliminaQui facciamo come quelli che parlano dei commercianti di armi, generico?
Le nostre facce primaverili le conosciamo, forse non nel dettaglio ma, per sommi capi, sì.
“Dirò cosa mi hanno fatto a Dio”. Le ultime parole di un bambino siriano
RispondiEliminahttp://www.jedanews.it/blog/cronaca/esteri/ultime-parole-di-un-bambino-siriano/
http://www.riscattonazionale.it/2017/02/24/follia-francia-via-pasquetta-pentecoste-sostituite-festa-islamica-le-pen-guadagna-voti/
RispondiEliminaSe la Francia è in buona via per diventare una repubblica islamica, tanti comuni e quartieri sono già stati musulmani nello Stato, se effettivamente Terra Nova è Il think tank più influente della sinistra e se anche i lunedì di Pasqua e Pentecoste dovessero essere soppressi, che vengano introdotte delle feste musulmane non è ancora all`ordine del giorno e non penso che Terra Nova e compagni di lotta e pensiero abbiano interesse a pubblicizzare quella ipotesi, sanno che la Francia è seduta su una polveriera e che l`arroganza di un islam militante e sempre più rivendicativo, con l`appoggio della sinistra bling-bling, radical chic, chiamati anche islamogauchistes, suscita le reazioni del popolo che presto andrà a votare dopo una campagna elettorale tutto salvo che esemplare.
RispondiEliminaE poi i musulmani già domandano e ottengono i congedi per le loro feste, una delle tante concessioni fatte alla loro legge e cultura.
Questo religioso ha coraggio due volte visto che fa i nomi dei mandanti ed esecutori della orrenda carneficina siriana (mancano i tirapiedi della UE...) diversamente dalla linea vaticana e quindi ufficiale della Chiesa Cattolica che invece è in sintonia con i suddetti mandanti ed esecutori. Sulla pelle delle vittime. E questa è una infamia che non andrà MAI dimenticata. Ascoltate Radio Vaticana per averne la prova. Detta per le spicce sarebbe come parlare della 2a G.M. senza mai citare i nazisti e lasciando intendere che gli altri si sono sparati addosso da soli. Purtroppo visto quanto sopra se questo povero sacerdote si aspetta aiuto dalla attuale efferata Europa si sbaglia.
RispondiEliminaMiles
Padre Gabriele Pellettieri, co-fondatore dei F.I., è ricoverato all'ospedale di Bologna per un ictus: vi chiedo di pregare per lui, grazie.
RispondiEliminaO Maria , Madre di Gesu' e Madre mia difendilo
RispondiEliminadal maligno in vita e nell'ora della morte ,
per il potere che Ti ha concesso l'Eterno Padre :
Ave, Maria, grátia plena,
Dóminus tecum.
Benedícta tu in muliéribus,
et benedíctus fructus ventris tui, Iesus.
Sancta María, Mater Dei,
ora pro nobis peccatóribus,
nunc et in hora mortis nostrae.
Amen.
Per la Sapienza che Ti ha concesso
il Divin Figlio :
Ave, Maria, grátia plena,
Dóminus tecum.
Benedícta tu in muliéribus,
et benedíctus fructus ventris tui, Iesus.
Sancta María, Mater Dei,
ora pro nobis peccatóribus,
nunc et in hora mortis nostrae.
Amen.
Per l'Amore che Ti ha concesso lo Spirito Santo :
Ave, Maria, grátia plena,
Dóminus tecum.
Benedícta tu in muliéribus,
et benedíctus fructus ventris tui, Iesus.
Sancta María, Mater Dei,
ora pro nobis peccatóribus,
nunc et in hora mortis nostrae.
Amen.
Fateci avere notizie di p. Pellettieri. Dio non voglia che un'altro faro, una altro parafulmine ci venga tolto. Ave Maria!
RispondiEliminaPosta Prioritaria, la rubrica in cui Mario Giordano risponde alla missiva di un lettore.
RispondiEliminaCaro Giordano, Bergoglio, nato e cresciuto in Sudamerica, non può conoscere fino in fondo né capire la storia e la civiltà europea e si adopra sistematicamente per favorire l’invasione musulmana, dimenticando che la religione cristiana, di cui dovrebbe essere il massimo rappresentante, non può che confliggere con essa. L’Italia, grazie alla politica folle e suicida di Renzi, sta subendo in prima linea quell’invasione mentre il Papa argentino se ne sta tranquillo al riparo delle alte e solide mura vaticane. Bergoglio condanna l’Europa perché non si lascia invadere (Socci), dimenticando, scientemente o meno, che esistono in Medio Oriente tanti Stati arabi, Qatar, Arabia Saudita, etc: spazi sconfinati, ricchi sfondati, e governati da loro fratelli in Allah. Perché non esorta i clandestini musulmani, a lui tanto cari da esserseli portati a Roma, lasciando nel fango e nella disperazione altrettanti profughi cristiani, a dirigere il loro cammino verso quegli Stati, che non aspettano che quel momento per erigere all’istante mura alte e solide sul modello del Vaticano?
In effetti questa è una domanda che mi sono fatto spesso anch’io, ma senza riuscire a dare una risposta. Se quella in atto non è un’invasione organizzata dell’Europa, ma uno spostamento di popoli dai Paesi più poveri a quelli più ricchi, perché lo spostamento non tocca il Qatar o gli Emirati Arabi? Non sono forse questi Stati assai più ricchi dei nostri? E non c’è persino maggior omogeneità culturale e religiosa con gli immigrati islamici? Non dovrebbe essere più facile l’accoglienza e l’integrazione? Perché, insomma, i musulmani in fuga dalla Nigeria o dal Bangladesh devono trovare ospitalità nell’Alta Val Seriana e non ad Abu Dhabi o a Riad?
Perché vogliano avvicinarsi al Vaticano e non alla Mecca? Mistero. A meno che, come si diceva, questa migrazione, più che un fenomeno spontaneo, sia una vera e propria invasione organizzata dell’Europa, una sottomissione programmata. E qui entra il ruolo del Papa. Perché chi dovrebbe difendere la cristianità, non si oppone alla sua progressiva distruzione?
Anche a questa domanda non so rispondere. Fra l’altro, pure dal punto di vista più economico, Bergoglio non lo capisco. Lui si dice grande difensore dei poveri. Non si accorge che l’invasione rende tutti più poveri? Non si accorge che viene utilizzata per l’abbassamento dei diritti? Non si accorge che le zone di sfruttamento, di caporalato, lavoro nero, riduzione dei redditi continuano senza freni proprio grazie all’afflusso in Europa dei clandestini?
di Mario Giordano
Liberoquotidiano.it