Ci scrive un fedele polacco, nostro lettore da tempo. Gli siamo molto grati per questa notizia che ci conforta, perché rivela un 'sentire' ecclesiale di grande rispetto e consapevolezza per il Signore Eucaristico a cui, purtroppo, qui da noi molti fedeli sono stati disabituati per effetto delle prassi troppo disinvolte che hanno introdotto la comunione sulla mano, centrate sull'uomo piuttosto che sul Signore.
La Chiesa prende precauzioni per l'epatite. Vescovo chiede di accettare la comunione sulla mano.
Da qualche settimana in tutta la Polonia Maior si nota una grande incidenza di casi di epatite. La situazione è grave nei distretti di Kalisz e Ostrów, si riscontrano decine di casi. Perciò il vescovo di Kalisz chiede che i fedeli nelle chiese accettino la communione sulla mano. Così vuole evitare la diffusione di epidemia di epatite.
Reliquie di San Stanislao, Protettore della Polonia |
Alcuni distretti della Polonia Maior [storica Regione centro-occidentale del Paese -ndr] da qualche settimana affrontano l'epidemia di epatite. La settimana scorsa sono state ricoverate in ospedale a Ostrów altre due persone; il che significa che in questa regione ci sono già 25 casi di epatite. La cosa è presa particolarmente sul serio dal vescovo di Kalisz, Edward Janiak. Volendo evitare la diffusione della malattia, i sacerdoti hanno chiesto a tutte parrocchie di Ostrów di dare la comunione sulla mano. Secondo alcuni, accettare la comunione sulla lingua può contribuire alla diffusione del virus. Per questa ragione dal vescovo è stata innescata l'azione profilattica.
- Credo che i parrocchiani stessi abbiano sufficiente consapevolezza per decidere che cosa è meglio. La questione è se accettare la comunione sulla mano sia più sicura. Si può avere un dubbio. Su questa questione ci sono diverse opinioni - ritiene Krzysztof Nojman, parroco della concattedrale di San Stanislao Vescovo a Ostrów .
Nonostante gli avvertimenti dei sacerdoti, attualmente pochi fedeli decidono di accettare la comunione sulla mano. Fonte: www.fakt.pl
Pietro C. ha fatto più volte presente come la pratica ortodossa di somministrare l'Eucarestia (nelle due specie insieme, mediante un cucchiaio che non viene lavato) sia, agli occhi di un'igienista, il mezzo migliore per diffondere virus e batteri. Tuttavia, non risulta che ciò sia mai avvenuto, neanche negli ultimi due secoli, nei quali episodi di contagio sarebbero stati correttamente rilevati e registrati.
RispondiEliminaMi chiedo poi quale sia l'effettiva incidenza della malattia. Intanto, non he ho trovato riscontro sulla stampa. L'unica cosa che trovo collegata alla Polonia parrebbe collegata alla commercializzazione di frutti di bosco surgelati:
https://ilsalvagente.it/2017/05/12/frutti-di-bosco-contaminati-cresce-lallarme-i-cibi-da-evitare-per-sicurezza/
Ma si parla di "norovirus", e non di epatite A. L'epatite A fu effettivamente protagonista in un episodio parimenti collegato ai frutti di bosco surgelati, per cui - secondo la fonte citata - finirono un gran numero di persone in ospedale: quasi 1.800 persone in tutta Italia. Eppure nessuno sollevò il problema del contagio in Chiesa.
Su tema completamente diverso - non so se ne è già parlato: a ridosso dell'ultimo fine settimana ho saltato molte letture - segnalo questo:
https://onepeterfive.com/chief-exorcist-father-amorth-padre-pio-knew-the-third-secret/
--
Fabrizio Giudici
Ho già fatto osservare come fatti del genere mi suonino totalmente dissonanti. Ciò che la grazia tocca, trasfigura. La sola idea che il Corpo di Cristo (se il pane eucaristico è stato davvero consacrato) possa essere veicolo di infezioni è semplicemente blasfema. Ovviamente non è blasfema se non è avvenuta alcuna consacrazione (per vari motivi).
RispondiEliminaUna situazione simile era avvenuta in Grecia qualche anno fa, in occasione di un'epidemia influenzale.
Un vescovo respinse giustamente la critica di chi era contrario alla comunione (che in Oriente avviene con un cucchiaio che passa di bocca in bocca) portando la forte argomentazione delle prove storiche in cui, neppure dinnanzi alla diffusione di peste, chi si comunicava non veniva contagiato attraverso l'eucarestia. In Oriente non si ricorda un fatto, che sia uno!, di contagio attraverso l'eucarestia. Ovviamente se il sacramento non c'è, esiste ragione a preoccuparsi, ma solo in quel caso... Siamo in quel caso?
Condivido in toto le sue considerazioni
EliminaLa Polonia ancora resiste!
RispondiEliminaDi che epatite si tratta? Visto che l'epatite B si prende per via ematica o per trasmissione sessuale e non salivare? si tratta dell'epatite A, quella alimentare?
RispondiEliminaMi sa che l'allarme della Chiesa sia più che altro un pretesto per piegare gli ultimi cattolici restii ad offendere Dio.
Pietro C. da incorniciare!
RispondiEliminagrazie.
"...qui da noi molti fedeli sono stati disabituati per effetto delle prassi troppo disinvolte..." Perché non dire invece con chiarezza che fu il "Beato" Paolo VI, con l'Istruzione Memoriale Domini del 29 Maggio 1969 a concedere all'Episcopato italiano il permesso di dare la Santissima Eucarestia sulla mano? Perché non fare nome e congnome di chi ha permesso quelle profanazioni contro la Santissima Eucarestia che si verificano in tutte le chiese da quasi mezzo secolo?
RispondiEliminaL'epatite A si trasmette per via orofecale, cioe' mani poco pulite da feci toccano ed infettano cibo, bevande...Non l'Ostia consacrata quindi, ma semmai le mani del prete, troppo vicino alla bocca del comunicante.
RispondiEliminaL'epatite B e C si trasmettono per via ematica o altri liquidi corporei, per contatto molto stretto e diretto. Anche qui, quindi, si dovrebbe presupporre un clero altamente infetto.
In sintesi: non c'e' alcuna motivazione igienicosanitaria, se non quella che può partorire una mente digiuna di conoscenze in merito. Ma in Polonia ci sono certamente esperti di immunologia ed epidemiologia a cui chiedere consigli.
PS: per tutti quelli, anche in ambienti cattolici "tradizionalisti" che hanno gridato al complotto per il decreto sulle vaccinazioni, ciò che succede in Polonia è la dimostrazione che le malattie infettive epidemiche esistono, eccome, anche in Paesi occidentali. E non si creda che la Polonia stia peggio di noi, su questo fronte.
Gualtiero Bassetti, ecco chi è (e cosa pensa) il nuovo presidente della Cei scelto da Papa Francesco
RispondiEliminaAndrea Mainardi
http://formiche.net/2017/05/24/654569/
@Pietro C. "Ovviamente se il sacramento non c'è, esiste ragione a preoccuparsi, ma solo in quel caso... Siamo in quel caso?"
RispondiEliminaRICORDIAMO SEMPRE il Breve Esame Critico del Novus Ordo Missae dei Cardinali Ottaviani e Bacci che al punto 15 afferma: "I sacerdoti, che, in un prossimo avvenire, non avranno ricevuto la formazione tradizionale e che si affideranno al Novus Ordo al fine di «fare ciò che fa la Chiesa» CONSACRERANNO VALIDAMENTE? È LECITO DUBITARNE."
Direi che il neo-presidente è un perfetto cerchiobottista. D'altronde a parlare son tutti bravi: su RossoPorpora c'è il resoconto sul discorso di congedo di Bagnasco. Bello. Ma all'atto pratico, non s'è visto molto. Anzi: s'è vista la dissacrazione delle chiese italiane con l'invito agli imam di partecipare alla Messa, e ancora giorni dopo aver letto le pacate ma ferme motivazioni di don Nicola Bux, Bagnasco non si capacitava di aver fatto una cosa grave. E anche nella diocesi di Genova, per quanto ne so, si è svolta la "veglia contro l'omofobia". Diceva quel tale in un film: tutte chiacchiere e distintivo.
RispondiEliminaPS Già mi sento preso per i fondelli dal passaggio con cui Bassetti dice che il Papa "dà fiducia alla vecchiaia", perché lui ha passato i 75 anni: ma non è vero, perché altri vescovi evidentemente sgraditi sono stati rimpiazzati subito, senza tanti complimenti. D'altronde, se piace tanto a Bergoglio, c'è poco da sperare...
--
Fabrizio Giudici
Sig. GIudici,
RispondiEliminaBagnasco diede la Comunione a Luxuria, ne' si accorse che un suo prete faceva la bella vita tra femminielli, discoteche LGBT tra Milano e Riviera, anche se tutto il quartiere ne parlava.
Tutt’al più, se ci fosse davvero un rischio di contagio, basterebbe un paio di guanti.
RispondiEliminaContro le regole della Chiesa: Michelle Obama entra nella cattedrale di Siena con la spalla aperta
RispondiEliminahttps://gloria.tv/article/onFqh3ZCaHVY4ndStykGAf7hi
Quali regole ? Se sono lasciati liberi di entrare anche piu' svestiti di così , dappertutto , compresi S.Pietro e S.Maria Maggiore !
Senza parlare di S.Maria degli Angeli e dei martiri dove ho visto turiste entrare d'estate tranquillamente in hot pants .
http://www.veritatemincaritate.com/2017/04/vescovo-statunitense-chiede-alla-diocesi-di-iniziare-a-ricevere-la-comunione-in-bocca-e-in-ginocchio/
RispondiElimina